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Vecchio 12-10-2007, 18:34
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Elvis Golden Fans
 
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Predefinito Re: Larry Geller-26/06/2007

D. Che cosa pensi degli altri membri del gruppo di Elvis. Sei rimasto in contatto con la “Memphis Mafia”. Cosa pensi del fatto che i fans ritengono che ci sia tensione tra il gruppo?

LG. Quelli di noi che erano parte della vita di Elvis hanno condiviso cose estremamente personali e storiche; siamo un gruppo speciale unico. Pur se alcuni di noi ha intrapreso strade diverse, i miei sentimenti per coloro i quali non si sono trovati di fronte a certi problemi, rimangono speciali e sereni.

D. La morte di Charlie Hodge, l’anno scorso, ha rattristato tutti. Quando l’hai visto l’ultima volta?

LG. Fortunatamente Charlie ed io, nel corso degli anni, siamo sempre rimasti in contatto. Durante la sua malattia abbiamo parlato spesso assieme. Due giorni prima che morisse, ci siamo parlati al telefono e l’ultima cosa che gli ho detto è stato quanto gli volessi bene.

D. Qual è il vero motivo per cui hai lasciato Elvis dopo l’incidente di Clambake? Vale a dire, in Elvis aumentava l’interesse spirituale e il Colonnello non era d’accordo. Raramente viene citato nelle biografie ufficiali di Elvis.


LG. Come detto da JKenny Rodgers “Devi capire quando sostenerli, e capire quando chiudere con loro”. Per me, era evidente che potevo essere di più giovamento per Elvis e per me stesso, se me ne andavo. Allo stesso tempo sapevo, senza ombra di dubbio, che, anche se me ne andavo, prima o poi sarei tornato, al momento giusto. E’ stato difficile prendere questa decisione, ma ero certo che facendolo, sapevo che il cerchio non sarebbe stato completo e lo sarebbe stato più avanti, nel tempo.
Quando ci siamo ritrovati, il nostro legame si è fortificato per i successivi 5 anni, fino alla sua morte.
Per entrare nello specifico della tua domanda:Come avrebbe gestito questa cosa qualcun altro? Non avrebbe potuto essere fatto in modo adeguato, se non entrando nella mia testa. E quello è un mio territorio.

D. Tra le superstar oggi è molto normale entrare in cliniche disintossicanti e centri per la salute. Hai mai parlato con Elvis di una simile opportunità?

LG. Questo è un argomento di enorme importanza. Lo approfondisco molto nel libro “Leaves of Elvis’ Garden”,

Ti darò solo un breve esempio in questo piccolo estratto del libro:
”Negli ultimi anni della sua vita, Elvis è andato sempre più aumentando la sua sofferenza per le sue disabilitanti condizioni di salute e le sue condizioni sono diventate fonte di angoscia e continue conversazioni tra noi. Confido sul fatto che Elvis avrebbe potuto salvare la sua vita e, quindi vivere più a lungo se solo avesse fatto uso della conoscenza che aveva e non solo applicando la tecnologia spirituale, ma integrando e applicando i principi e i messaggi forniti dai vari libri sull’alimentazione, la salute e il ringiovanimento, che gli avevo portato. Titoli come il classico di Adele Davis “Let’s Get Well”, “The book of Living Food” di Edmond Szekely e “Become Younger” del Dr. Norman W: Walker,che è riconosciuto come una delle voci più autorevoli per quanto concerne la salute e l’alimentazione. Comprendeva molto il significato di questi intellettualismi, ma sembrava incapace di metterlo in pratica per se stesso….

Poichè il suo dolore emotivo e fisico aumentava, spesso mi diceva: “Lo spirito lo vuole, Lawrence, ma la carne è debole”.

Avvicinandoci al punto di rottura, Elvis era determinato a combatterlo e cambiare la sua vita. Sapeva bene che stava entrando in acque sconosciute e che il percorso che lo aspettava sarebbe stato difficile, addirittura turbolento. Elvis finalmente si svegliava dalla sua realtà della sua situazione, piena di dolore e aveva preso coscienza che senza cambiamenti drastici nella sua vita, sia personale che professione, non sarebbe sopravissuto.

Molte volte, negli ultimi mesi della sua vita, avevamo valutato quali potevano essere i modi per trasformare il suo corpo e rivitalizzare il suo spirito. Era subito emerso un piano: saremmo andati immediatamente, in uno dei suoi posti preferiti: le Hawaii. Avevamo persino preso una casa a Oahu, che era perfetta. Elvis si era bruciato dopo anni di tours nel paese ed era eccitato alla prospettiva di allontanarsi per un anno o più.

L’idea di fare un passo indietro e rilassarsi, finalmente smettendo, con il cibo salato e “tutte quelle dannate pillole che mi danno” lo attirava notevolmente, facendolo uscire dalla monotonia e abitudine nella quale era piombato. “Larry, una sola delle mie dosi, farebbe fuori un elefante. Ragazzo, se tu fossi nel mio corpo, ti sentiresti come vecchia automobile dopo una gara di demolizioni. Credimi; so esattamente cosa c’è al palo
Guardava verso il suo rinnovamento “sabatico”-. Mangiando chili di frutta fresca e verdure, bevendo freschi succhi di frutta, esercitandosi giornalmente, correndo e giocando a football sulla spiaggia e la meditazione era in cima alla lista. Eravamo come bambini che aspettano morbosi la fine dell’anno scolastico e i giorni di vacanza dell’estate. E’ una bella immagine che porto sempre con me, anche oggi.
E c’erano in ballo anche altri cambiamenti: Da anni, Elvis mi parlava di voler portare significativi cambiamenti nella sua carriera e nel suo business.”

D. In qualità di parrucchiere di Elvis e suo amico personale, quale pensi sia stato il tuo maggior contributo nella vita di Elvis?

LG. Essere stato un vero amico al massimo delle mie capacità

D. Larry non abbiamo mai parlato prima in merito a quelle strane storie secondo cui Elvis era un razzista dichiarato.

LG. Elvis razzista? Ma è assurdo! Assolutamente! Elvis aveva vedute universali; accettava e rispettava tutte le razze, i credo e le religioni. In questo senso, Elvis era molto evoluto. E’ stato il primo a riconoscere che la sua musica aveva origine dalla musica nera. Naturalmente in quel periodo, tutti, Elvis incluso, usavano la parola Negro.
Ricordo una volta che mi disse: “I negri hanno più anima in un dito, di quanta la maggior parte dei bianchi ne abbiamo in tutto il corpo”

D. Gli Osmonds stanno dicendo che Elvis studiava il libro dei mormoni e ne stanno facendo un film. Sai, se Elvis ha studiato questo libro.

LG. Non è assolutamente vero! Ed Parker, in quanto mormone, aveva dato il libro dei mormoni ad Elvis. Elvis l’avevo sfogliato, ne aveva letto qualche parte, ma non gli interessava. Rispettava tutte le religioni, ma non ha mai approfondito le loro filosofie.
Qualcuno di questi mormoni ha anche detto che Elvis stava programmando di farsi mormone e unirsi alla loro chiesa. Ma questo non è assolutamente vero. Elvis non aveva intenzione di unirsi a nessuna chiesa, di seguire nessun guru, o appartenere a qualche culto, questo è certo. Ricordo bene qual’era sua opinione in proposito.

D. Prima di concludere, puoi raccontarci una storia che ci spieghi come era Elvis, in modo tale che possa darci una visione del suo modo di pensare e del modo in cui parlava con te?

LG. Certo. Ricordo un pomeriggio del 1966, eravamo di sopra, a Graceland, nella camera da letto di Elvis. Soli io e lui, stavamo parlando della morte di sua mamma, avvenuta nel 1958. Era stato il momento della sua vita più turbolento, disorientante e confuso: reclutato nell’esercito, lasciando una carriera che era esplosa due anni prima, incerto su quello che gli riservava il futuro.
Amico, non hai idea di cosa ho attraversato in quel momento. Tutto mi stava crollando addosso, in un unico colpo, ogni sogno che avevo avuto. Giusto quando tutto andava bene, mi chiama l’esercito. La mia carriera si poteva interrompere; tutti i film che facevo, la TV, i miei dischi, tutto. Pensai che, dopo, nessuno si sarebbe più ricordato di me, sarei rimasto un lampo nel panorama. Poi la prima cosa che mi hanno fatto, appena reclutato, è stato rasarmi i capelli”.

Elvis scuoteva la testa, incredulo. “Te lo immagini? I miei capelli! Poi, mentre cercavo di destreggiarmi con tutte queste cose, improvvisamente muore mia mamma! Lawrence, spero tu non abbia mai a star male tanto quanto sono stato io. Mia mamma era la luce della mia vita, la mia migliore amica, cioè era l’unica persona per la quale mi sarei buttato…… Man, è una batosta dalla quale non ne esci mai veramente.

Elvis divenne molto tranquillo, perdendosi nei suoi ricordi. “Tu mi conosci, Lawrence. Ho sempre avuto una mente inquisitrice. Voglio sempre sapere cosa c’è dietro ogni cosa. Sai, anche quando ero piccolo, chiedevo a mia mamma di mio fratello Jesse, in continuazione, sul perché non aveva avuto una chance per vivere. Posso ancora sentire la sua voce, come se fosse ieri, che mi dice “Amore, Dio ha riportato il tuo fratellino a casa, in Paradiso, perché questo faceva parte dei suoi piani. Lui ha sempre un piano per tutti: per tuo papà, per me….. e anche per te, Elvis. Un giorno anche io tornerò a casa e un giorno anche tuo papà. E un giorno, molto molto molto lontano, Dio porterà a casa anche te. E allora saremo di nuovo tutti assieme, tutti noi saremo tornati nella nostra casa in Paradiso”

Elvis mi guardò intensamente e disse “Ed è esattamente quello che credo, Lawrence; un giorno……. Tutti torneremo a casa!”

D. Grazie infinite per aver parlato con noi Larry. Tu, ai fans, offri sempre nuove conoscenze dell’aspetto umano meraviglioso, di Elvis, e farò in modo di incontrarti a Memphis, il prossimo agosto.
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