Discussione: The Death Of Gladys
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Vecchio 14-08-2007, 07:04
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Elvis Golden Fans
 
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Predefinito Re: The Death Of Gladys

I funerali avrebbero dovuto aver luogo dove erano stati ufficiati, anche per i progenitori di Gladys e Vernon, nella loro casa. Avrebbe ufficiato la cerimonia il sacerdote dei Presley, il pastore della First Assembly of God Church, il rev. James E. Hamill, insieme al gruppo di gospel preferito da Gladys, i Blackwood, che avrebbero cantato i suoi inni preferiti. Sarebbe stato preparato da mangiare per gli ospiti, molti dei quali avrebbero portato le loro pietanze, da casa.

Improvvisamente i piani furono cambiati! Il giornale del mattino di Memphis, Commercial Appeal, diede l’annuncio in tempo.

”Le onoranze funebri per la madre di Elvis Presley avranno luogo oggi pomeriggio alle 15.30 nella National Funeral Home……
I programmi originali di un funerale a Graceland, sono stati annullati per decisione del suo manager Col. Tom Parker di Nashville.
Il Colonnello Parker ha dichiarato “Elvis ha detto che sua madre amava tutti i suoi fans, e vuole dare loro l’opportunità di vederla”.
Il Colonnello temeva danni da parte dei curiosi.
Ma il desiderio del cantante è di tenera sua madre a casa., in modo tale che sia lui che suo padre possano restare con lei, nelle ultime ore prima che venga fatto il funerale. La bara rimarrà a casa fino alle 9 di oggi, per poi tornare all’obitorio.”

Non è necessario leggere tra le righe. Il Colonnello aveva deciso di immischiarsi con le cerimonie rituali mortuarie. Perché tenere Elvis nascosto nella privacy delle sue quattro mura, quando c’era la possibilità di esibirlo in un momento come questo, creando l’emozione per un pubblico. No, questo non faceva parte di lui!

Forse il Colonnello aveva realmente pensato che, se fosse stata data loro la possibilità, i fans avvebbero strappato la casa di Elvis? Se sì, la sua conversione al sudismo doveva essere davvero molto superficiale. I fans potevano aggredire Elvis, dopo un’esibizione, potevano collezionare e custodire le foglie che erano cadute dagli alberi di Graceland, potevano scavalcare le mura che la circondavano, ma nelle cerimonie religiose si sarebbero comportati in modo adeguato, e non avrebbero mai apportato alcun danno alla casa in cui sarebbero entrati per onorare la salma di Gladys, così come avvenne in seguito, per la salma di Elvis. In ogni caso, anche la polizia di Memphis era stata ben organizzata e certamente si sarebbe attivata per mantenere la pace.
Così, invece di rendere note le sue preoccupazioni tra gli amici intimi e la famiglia, il piano del Colonnello lo portò a farsi il lungo percorso in macchina da Whitehaven fino a Memphis, dove aveva luogo il funerale. Sotto 95°F di un pomeriggio d’estate, c’era una ressa di 300 persone, che potevano vedere Elvis perdere il controllo, quando i Blackwood intonarono l’ inno preferito di Gladys. “Precious Memories”.
Quando arrivò il momento di
Nel frattempo, il numero dei presenti aumentava nel parcheggio esterno, cosicché da arrivare a tremila persone, che secondo quando disse il Press-Scimitar, si rovesciavano nell’obitorio per porgere gli omaggi alla salma e il numero di macchine che seguivano le cinque originali, fino al Forest Hill Cemetry dove Gladys sarebbe stata seppellita, si moltiplicarono al punto che furono necessari 65 poliziotti per rimuovere la processione in Bellevue Boulevard.
Da quel momento il lancio emozionale di Elvis fu tale che i quattro uomini che lo avevano aiutato ad uscire dalla macchina, in cimitero, non furono in grado di fermarlo mentre, all’ultimo momento, piangendo tra una folla accalcata, gridava “Addio, cara, addio. Ti voglio tanto bene, tu sai quanto. Ho vissuto tutta la mia vita per te!” e poi “Oh Dio! Tutto quello che avevo se n’è andato”. “Vi prego non portatemi via la mia bambina, Non è morta, sta solo dormendo”

La frase che Elvis volle mettere sulla lapide di Gladys dice: SIA FATTA LA TUA VOLONTA’ NON LA MIA.
Gli fu concesso un prolungamento della licenza ma, lunedì 25 agosto, doveva tornare a Fort Hood.
“Dopo aver seguito il funerale di sua madre” riporta UPI “Elvis si trovò costretto a letto con un’infezione virale e una leggera febbre” Infatti Elvis passò la maggior parte di questi 9 giorni nella sua camera da letto, uscendo raramente, fino alla fine della sua licenza.
In lui si formava una verità terrificante. Aveva avuto una premonizione prima, quando disse a Joe Hyams di questi sentimenti conflittuali che talvolta diceva “mi spaventano da morire” – su come si sentiva alle volte, come era cresciuto e poi diventato qualcuno, e come, invece, fosse ancora “un piccolo bambino che deve avere qualcuno che lo vegli”

“Ho vissuto la mia vita per te” aveva gridato sulla tomba di Gladys, ma ora era diventato aspro, pieno di dolore, con i bei ricordi della protezione, del sostegno, del sacrificio e delle sofferenze che lei si era prodigata a dare, in tutti questi anni. Lei che aveva vissuto tutta la sua vita per lui e per lui era morta. Non c’era più la fierezza, Elvis era di nuovo un bambino piccolo. Ora, l’unica sua protezione poteva arrivare da quella cerchia di gente che avrebbe tenuto sotto controllo, più che averne fiducia e - come aveva imparato a Natale - di Colui che aveva sempre bisogno di cercare e mettere alla prova.
Il 21 agosto, il dentista di Elvis, Lester Hofman e sua moglie Sterling ricevettero una telefonata che chiedeva loro se volevano andare a trovarlo. Erano già stati ospiti di Elvis parecchie volte e l’atmosfera di Graceland era sempre stata informale e piena di attività. Quando arrivarono e furono introdotti nella sala da pranzo, si trovarono di fronte a quello che Sterling dichiarò: “Tutta la Humes High, in silenzio come statue, si era stabilita là, in pianta stabile”. Finalmente uno di loro parlò.
“Non vuole scendere. Stiamo aspettando da una settimana, che esca dalla sua stanza”.
“Ditegli che siamo qui” disse gentilmente Sterling
Cinque minuti dopo Elvis era lì. “E’ un dato di fatto che sentivi la sua presenza nella stanza, prima ancora che arrivasse” dice Sterling. Mise uno sgabello vicino agli Hofman e come prima cosa iniziò a parlare del funerale, i suo occhi non si staccavano dal pavimento. C’erano stati anche loro? No? Ne fu felice….. era, era un circo. Silenzio. Poi improvvisamente guardò dritto verso Sterling con “quegli occhi che ti guardavano in quel modo tenero” e sorrise “Non ha mai visto tutta la casa, vero Signora Hofman? Andiamo”. Sorrideva “Gliela voglio far vedere”.
Tre di loro si alzarono. Elvis fece un leggero colpetto con la testa, in direzione della sua band di fedeli e, con grande sorpresa di Sterling, svanirono come topi. Il Re aveva liquidato i suoi buffoni di corte.

“Ogni volta che tornava a Graceland, dopo la morte di Gladys” dice Lilian” era depresso, per almeno un paio di giorni, non voleva parlare con nessuno.
Un giorno, dopo il suo ritorno dal servizio militare, se ne stava seduto sul prato, era enormemente triste e stava con la testa bassa. Lo vedevo, spesso in quella posizine.
Andai da lui e gli chiesi
“Sei stato in cimitero?”
“Non riesco, zia Lilian” disse “Non riesco ad andare…… non ce la faccio a passare” e poi si alzò e si diresse verso la palizzata e rimase là, immobile guardando il vuoto…… solo, sentendo la mancanza di sua madre.

“Dopo la morte di Gladys, Elvis è cambiato completamente” dice Lilian, ripensando al ragazzo che aveva conosciuto “Non è mai più stato Elvis”.






Ultima Modifica di hurt : 14-08-2007 07:14
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