[Gondar]

Riflessione di un ex idiota: Abitavo a Roma al Nuovo Salario quando il 16 agosto 1977, in una canicola infernale, sentii la notizia al telegiornale della morte di Elvis. Poche scarne notizie e pure deprimenti, senza interviste nè contraddittorio. Non potevo crederci. Mi sembrò di impazzire. Mi sintonizzai su tutti i canali radiofonici disponibili, visto che la TV italiana mandava imperterrita avanti le consuete inutili trasmissioni, senza farne alcun cenno. Le solite musiche, le solite lagne. Il solito bla bla. La mia rabbia aumentava. Non sapevo con chi sfogarmi. Alla fine mi sintonizzai su Rai 2 ove una sciocca giornalista metteva in risalto in maniera esasperante e gratuita i vizi di Elvis che secondo lei lo avevano portato alla morte, tralasciandone le infinite reali virtù, tanto che, disperato, la chiamai al telefono e le sciorinai tutto il mio profondo disgusto per ciò che stava dicendo, tanto che mi chiuse il telefono, convinta che aveva a che fare con un pazzo idiota. Realizzai che forse poteva avere ragione dal momento che mi ritrovai a piangere come un bambino. E quel che è peggio è l'avermi ingoiato le lacrime e celate accuratamente allo sguardo degli altri. Poi uscii. Avevo bisogno di aria pulita e affrontai la strada quel tardo pomeriggio piena di gente indifferente ed afona. Erano tutte facce di cera senza volto le persone che incontravo. A nessuno pareva che importasse un gran che. Pensai addirittura che fossi solo io a soffrire per Elvis e mi chiedevo il perchè. Mi sentivo un idiota. E trent'anni dopo? Ebbene trent'anni dopo vado a scoprire che siamo una moltitudine tale che potevamo tutti assieme fare resuscitare il Re, con il nostro amore e perchè no? con le nostre preghiere, con il nostro dolore. Sono convinto che il Re, se avessimo saputo di essere così tanti, mi piace credere che lui ce l'avrebbe fatta. Ed oggi Elvis, chissà, starebbe ancora tra noi. Gondar.