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Vecchio 18-09-2008, 17:51
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Elvis Golden Fans
 
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Predefinito Re: Mathy Lacker riponde ai fans

Arun Jassi chiede:
Vorrei sapere se durante gli anni dei concerti di Elvis dal 1969 al 1977, le Sweet Inspirations e la loro band si esibivano come supporto in TUTTI gli show di Elvis e quanto tempo stavano sul palco, approssimativamente.
Ho letto di recente un’intervista con Jerome 'Stump' Monroe, il batterista dei Sweets e ho scoperto che, negli anni 1971, 1975 e 1977, suonò con Elvis la batteria in 3 show, quando Ronnie Tutt non poteva farlo.
L’ho trovato interessante perché mi sono trovato in mezzo a gente di colore che erroneamente affermava che, in tutta la carriera, non hanno mai visto un musicista nero nella band di Elvis. Inoltre, nella sua intervista, Jerome afferma che, se è vero che non gli piacevano i neri, non vede come Elvis avrebbe dovuto avere gente di colore nei suoi show.
Il fatto che gli show di Elvis siano stati, per 8 anni, supportati da un gruppo tutto di colore, è un FATTO che non tutti sanno, soprattutto tra i neri che hanno questa errata opinione su Elvis. Questo dovrebbe essere portato alla luce del sole, in modo tale che Elvis possa essere visto sotto la sua luce reale. Hai commenti a riguardo, Marthy ?

Marthy risponde:
No, il gruppo di supporto non erano sempre gli Sweet, per un certo numero di anni c’era un comico. Prima ci fu Sammy Shore e poi Jackie Kahane.
Per quanto riguarda Elvis e i musicisti di colore, Elvis aveva grande rispetto sia per i musicisti che per gli intrattenitori neri.
Il fatto è che siccome Elvis non frequentava altri artisti e musicisti, in realtà non conosceva molti musicisti neri.
Per quanto riguarda la grande orchestra che lo accompagnava a Vegas o in altri posti, erano tutti musicisti scelti da Joe Guercio, che era il direttore d’orchestra.

Dal momento che i giovani artisti di colore di oggi non sanno niente e vengono influenzati da uno o due di quei vecchi artisti neri che non lo conoscevano e a cui Elvis non piaceva, e pensano che lui abbia rubato la musica dei neri. Questa è una cosa ben lontana dalla verità.
I neri del passato hanno influenzato Elvis? Assolutamente sì! Così come hanno fatto gli artisti country. E questo è successo perché li ascoltava da bambino, negli anni ’40.
Il suo stile musicale è stata una combinazione di entrambi i generi.
Quelli che fanno commenti del genere, non erano nemmeno nati quando Elvis iniziò e non erano nati ancora prima che Elvis morisse.
Non conoscono niente di quella che è la verità sulla storia della musica
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Tom Morrison:
Ho letto una recensione sul DVD 'Elvis: Return To Tupelo'.
Mi riferisco a questo commento: “Ci sono un paio di nobili commenti che fanno rabbrividire, in merito ad Elvis e il fratello gemello, la cui morte lo avrebbe segnato per il resto della vita” e “Lui doveva vivere per entrambi”……….. Naturalmente è triste, ma era davvero così?
E’ vero che la morte del suo gemello ha avuto una grossa influenza sulla sua vita oppure l’autore è corretto quando dice che Elvis la superò e la teoria che Elvis pianse Jesse Garon tutta la vita è una cosa creata dai media? Qual è la verità Marthy?

Marthy risponde:
Nessuno conosce i pensieri intimi di Elvis, a meno che non li abbia rivelati a qualcuno, come faceva con noi su vari argomenti personali.

In merito a quest’affermazione, permettimi di dire che, a quel che ne so, se è vero a noi non ha mai detto niente del genere, ANZI quando qualcuno gli chiedeva di suo fratello (succedeva raramente) la sua risposta era sempre “A dire il vero non posso dirti niente di lui, perché è nato morto e io non l’ho mai conosciuto” .
Tutte queste stronzate sono iniziate con il film fatto da Dick Clark e interpretato da Kurt Russel. Hanno presentato Elvis triste e solo che parla con suo fratello. Non so se questa è stata una balla messa in giro da Charlie Hodge e Larry Geller, ma sono un mucchio di stronzate.
Sono sicuro che Elvis ne avrebbe parlato con Billy o con me, perché io ed Elvis abbiamo avuto diverse conversazioni su argomenti personali della nostra vita e so che sicuramente ne avrebbe parlato con Billy, che probabilmente era la persona più vicina a lui, dopo sua madre e suo padre. So che pensava molto a sua madre, ma comunque non ne era ossessionato.
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Mark Ritchie chiede:
Sto leggendo il libro che hai scritto insieme a Lamar e Billy,
In un capitolo Lamar attribuisce il declino e quindi la morte di Elvis ai fans, perchè hanno continuato ad amarlo, non realizzando che aumentava di peso.
Inoltre, personalmente, io penso che venga data troppa importanza alla TCB band e gli altri associati ad Elvis, perchè, se Elvis fosse ancora vivo, non sarebbero così famosi nel mondo. Che ne pensi?

Marthy risponde:
Quello che in realtà Lamar dice è che è una vergogna che alcuni fans non si siano allontanati da Elvis dopo averlo visto aumentare di peso, cosa che era principalmente causata dall’assunzione di pillole e poi dall’abbuffarsi. Anche perché qualche volta ha avuto dei comportamenti particolari sul palco, determinati dal fatto che era sotto l’effetto delle pillole.
Noi che gli eravamo vicini, sapevamo che qualora i fans l’avessero fatto, si sarebbe dato una raddrizzata, visto che voleva essere la superstar che era e sapeva anche che se i fans l’avessero abbandonato non sarebbe stato così popolare.
Non è che Lamar rimprovera tutti voi fans, ma fa un’affermazione in base al fatto che conoscevamo tutto di Elvis.
Anche quando qualcuno di noi gli parlò del suo problema, non ha dato risultati, così come non li ha dati quando a parlargli fu suo padre.

Per quanto riguarda la TCB Band, alcuni avrebbero avuto successo comunque.
Ronnie Tutt è un ottimo batterista e ha lavorato anche con Neil Diamon, mentre James Burton si è fatto un nome con Ricky Nelson.
Mentre per gli altri, prima che venisse formata la TCB Band, non li avevo mai sentiti nominare nel mondo musicale,

Gli associati: non sono sicuro a chi ti riferisci, ma se intendi la Memphis Mafia, hai ragione per la maggior parte di loro. Tuttavia alcuni di noi si sono fatti la loro strada senza Elvis.
Lamar era apprezzato nell’ambiente della musica di Nashville, Red West è un buon attore e autore di canzoni e io mi sono affermato nella Memphis Music e nella National Recording Industry
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Mark Ritchie chiede:
Prima di tutto voglio ringraziarti per le risposte a tutte queste domande dei fans. Se non fosse per te ci sarebbero in giro ancora un sacco di falsità .
Secondo te perché era così difficile portare Elvis in uno studio di registrazione, dopo i primi anni ’70?
P.S. Per caso la Memphis Mafia vende ancora le sue magliette?

Marthy risponde:
Elvis era stufo di registrare, principalmente perché gli portavano quelle canzoni scadenti che volevano Parker e la Hill & Range e non aveva voglia di discutere con loro. Invece avrebbe dovuto.

Nel ’72, quando mi chiese di trovargli uno studio a Memphis e io gli proposi la Stax, mi disse che la session non aveva alcun significato per lui, ma che lo faceva solo per placare gli animi di Parker e la RCA,
Parker e la Hill & Range, ma in modo particolare Parker, sono da rimproverare per molti dei problemi di Elvis che l’hanno portato alla noia e alla depressione, ma di fatto, è lui che deve essere rimproverato per non aver pestato i piedi e fatto quello che voleva fare, inclusi i tour fuori dagli USA

Mi dispiace ma non ci sono gadgets della Memphis Mafia ancora, a meno che qualcuno di noi non decida di vendere i nostri vestiti.
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PEP chiede:
Durante la session del ’69, Elvis facendo il buffone, disse qualcosa come “Caro Georgie ascoltami, piccolo C@@ksucker, se continui a mandarmi quelle lettere, finisce che ti taglio via il tuo Samurai Peter” o qualcosa di simile.
La mia domanda è: chi è il Caro Georgie?
E’ stato detto che questo è un monologo di Red Foxx, riportato da Elvis o anche che parlava di George Klein e anche che quello era il soprannome di Al Pachucki

Sai a cosa si riferiva? Tu c’eri a quella session quando lo disse?

Marthy risponde: :
Elvis lo disse anche sul palco a Las Vegas………… Si riferiva ad un ragazzo svitato giapponese, che si chiamava George e che continuava a mandargli lettere minatorie. Se ricordo bene non erano minacce fisiche, ma qualcos’altro.
Capitava che Elvis avesse qualcosa in mente che non aveva niente a che fare con la canzone che stava eseguendo in quel momento e la spifferava in una forma umoristica.
All’esterno, nessuno capiva di cosa stava parlando,,,,,,,,,,,, ma riusciva a far ridere tutti.
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