Discussione: elvis e le droghe
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Vecchio 14-06-2005, 10:22
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Predefinito elvis e le droghe

ho trovato su internet un sito dove si parla della giornata di elvis quando si drogava.
è su una biografia, voi ditemi che ne pensate!!
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Nel 1977 i concerti erano divenuti per lui una vera ossessione, una fatica enorme, da evitare quando possibile. A parte lo stress degli spostamenti, Elvis pesava ormai 120 chili e la sua mole gli impediva di muoversi in modo accettabile sul palcoscenico; le droghe, poi, rendevano spesso incomprensibili le parole dei motivi che cantava.

La sua giornata era ora contrassegnata da scadenze e ritualità ben precise, che condizionavano anche la vita di coloro che gli erano vicini. Il suo tormentoso viaggio nel mondo degli psicofarmaci cominciava verso le quattro del mattino con un "primo attacco" (così lo chiamava) di 11 pillole di diverso colore (barbiturici, sedativi, oppioidi) precedentemente preparate in una busta gialla. Elvis apriva la busta, ne versava il contenuto nel palmo della mano e mandava giù le pillole con un bicchiere d'acqua. Poi scopriva una spalla e si faceva tre iniezioni di sedativi con altrettante siringhe monouso.

Completamente confuso, consumava la colazione (di solito tre cheeseburger e sei banana splits (banane con gelato di vaniglia e cioccolato caldo).

Alle otto Elvis cominciava ad agitarsi. Faceva segno di voler andare alla toilette. Ve lo trasportavano di peso, poi lo riportavano a letto per il "secondo attacco". Questa volta il cantante non era in grado di prendere le pillole da solo: uno dei presenti doveva introdurle una per una in bocca, facendogliele ingerire con un po' d'acqua e cercando di evitare che potessero andargli di traverso.

Infine, intorno alle dieci il "terzo attacco", che lo intontiva sino al primo pomeriggio.

A questo punto gli introducevano nelle narici due tamponi d'ovatta imbevuti di cocaina; allora Elvis - completamente inebetito - prendeva una manciata di dexedrina "per dare una sferzata al cuore".



Le cause di un malessere così profondo da portarlo ad una tale dipendenza erano diverse.

In primo luogo, la morte della madre e il divorzio da Priscilla.

Poi il fatto che le spese pazze stavano mettendo in pericolo - quasi alla bancarotta - le pur congrue sostanze, nonostante la quantità di denaro che affluiva da ogni parte.

I film non riscuotevano il successo previsto, dato il basso livello artistico (forse escludendo Paradise Hawaian Style e Flaming Star), mentre lui aveva sognato di diventare un attore come Bing Crosby e Frank Sinatra.

Durante i primi anni del successo decine di ragazzine si erano letteralmente gettate tra le sue braccia: ora una donna doveva procurarsela, ma era divenuto obeso, pesante e impotente.

Per di più, l'ultimo anno l'angosciava l'imminente pubblicazione di un libro-scandalo, Elvis: what happened, che il giornalista S. Dunleavy aveva scritto in base a scottanti rivelazioni di due delle tre guardie del corpo.

Infine, la sempre più spossante astenia provocata dal diabete e dai disturbi digestivi, unita allo stress quotidiano (in un anno aveva fatto 160 concerti, a parte le esibizioni nei night-clubs), gli toglieva ogni voglia di lavorare.



Nello stomaco di Elvis Presley i medici trovarono un vero campionario di psicofarmaci: Codeina, Metaqualone, Diazepam, Etinamato, Eclorvinol, Amibarbital, Meperidina, Feniltoxamina.

Eppure la morte fu attribuita ufficialmente (ottobre del 977) a "malattia cardiovascolare ipertensiva associata a cardiopatia aterosclerotica".

Al momento il referto convinse un po' tutti, compresa l'opinione pubblica. Ma le voci di dissensi verificatisi tra i componenti l'équipe che aveva effettuato l'autopsia (alcuni di essi sostenevano la tesi dell'avvelenamento a scopo suicida) si fecero sempre più insistenti, finché, due anni dopo, il Memphis Commerciai Appeal pubblicò alcuni stralci di una copia clandestina dei reperti dell'autopsia, dal titolo "Concentrazioni quasi tossiche di farmaci nel sangue di Presley".

L'interesse per il caso così bruscamente riaperto divenne morboso. Si parlò di "insabbiamento" della verità fatto per salvaguardare l'immagine del cantante e gli enormi interessi che vi gravitavano intorno. Il dottor Nichopoulos comparve a ripetizione sui teleschermi smentendo sdegnosamente ogni accusa e ribadendo la tesi della crisi cardiaca.

Ma venne accusato dal Tennessee Board of Health di aver prescritto impropriamente al cantante ben 5.300 pillole in 7 mesi. Così nell'inchiesta che ne seguì fu accertato che negli ultimi due anni e mezzo Nichopoulos aveva permesso ad Elvis l'assunzione di almeno 19.000 compresse tra narcotici, stimolanti, sedativi e antidepressivi. Inoltre si seppe che quando il cantante trovava difficoltà nel rifornirsi ditali farmaci, prendeva l'aereo personale e andava ad acquistarli altrove, persino a Las Vegas e nelle Hawaii.



Oggi, ad ogni ricorrenza della morte del cantante la querelle si riaccende, come per Marylin Monroe.

Morte naturale o suicidio?

Certo è che il cantante era perfettamente a conoscenza della pericolosità dei farmaci che prendeva e che quel 16 agosto 1977 volle deliberatamente assumere tutte in una volta le dosi che frazionava nella giornata.

Oggi prevale l'opinione che in quel momento si sia voluta procrastinare la notizia del suicidio per evitare lo shock ad una massa enorme di giovani e nello stesso tempo salvaguardare l'immagine del cantante, avallando la tesi della morte cardiaca.

Resta d'altra parte il fatto che il referto finale dell'autopsia non è stato mai ufficialmente smentito.



Oggi, a distanza di oltre venti anni, la favolosa Graceland continua ad essere meta di un incessante pellegrinaggio di gente di ogni età e di ogni provenienza (50.000 visitatori l'anno, secondi solo a quelli della Casa Bianca). Non manca il business: per soli 15 dollari si può fare "l'Elvisian Tour" con tanto di visita al Lisa Marie (il jet personale di Elvis, dal nome della figlia) e alle quindici automobili, tra le quali la leggendaria Pink Cadillac, all'interno della villa trasformata in un museo.


link del sito : http://members.xoom.virgilio.it/Perr...is/Presley.htm
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