Discussione: Omaggio A Charlie
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Vecchio 17-08-2009, 18:49
carmen carmen Non in Linea
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Predefinito Re: Omaggio A Charlie

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MISSCLAWDY Visualizza Messaggio
Vi inoltro la traduzione di un omaggio fatto a Charlie Hodge , scomparso il 3 marzo scorso, scritto da Kathy Westmoreland . Charlie era , secondo me, una persona davvero speciale , con un grande cuore, e che veramente volev bene ad Elvis.


DIETRO OGNI GRANDE UOMO C'E' UN GRANDE UOMO

Il mio caro amico Charlie Hodge oggi se n’è andato. Qualche giorno fa mi ha chiamato e ha lasciato un messaggio in segreteria.”ciao…” poi sua moglie Jennifer, “questo è Charlie. Richiamaci a questo numero.” Sono diventata isterica, ho chiamato di corsa il numero dell’ospedale e della stanza che mi avevano lasciato.( MI era stato detto qualche giorno fa di non chiamare , Jennifer aveva detto a tutti di non chiamare, di aspettare che fosse lei a farlo).Non riuscivo a dormiro , né a chiamare e a lasciare un messaggio per dire a Charlie che gli volevo bene, di non preoccuparsi , che non doveva richiamarmi, che lo “vedevo” ogni momento , di aspettare finchè le cose non si fossero calmate.
Mi ha chiamato dalla sua stanza d’ospedale e Knoxville, Texas.
Ho richiamato immediatamente , e ho parlato prima con Jennifer, che gli ha passato subito il telefono.Sembrava in ottima forma. Mi ha assicurato che “lo avrebbe sconfitto”,che era semplicemente stanco delle terapie. E poi ha continuato dicendomi tutte le cose meravigliose che pensava di me ! Tipico di Charlie.Vedeva e tirava fuori il meglio in ogni persona che aveva la fortuna di condividere con lui un’amicizia. E’ stato Charlie l’unica persona che ha vissuto con Elvis tutti i giorni, attimo dopo attimo.E’ stata l’unica persona in tutto il gruppo di persone che circondavano Elvis a capire veramente Elvis.Quanto è brutto a parer mio che il loro non aver capito Elvis, che le le loro storie motivate solo dal bisogno di soldi , raccontate fra di loro , ripetute all’infinito , riviste e corrette e poi ripetute ancora….siano diventate la cosiddetta “storia” della persona più amata sulla terra.
Charlie ha insegnato ad Elvis ad essere sé stesso,a tirare fuori la rabbia come ogni grande artista dovrebbe fare, e a trasformarla in energia per i suoi spettacoli. La rabbia era energia…e rendeva uno show migliore.( . Ho avuto la fortuna di nascere da un cantante con un pessimo carattere..mio padre..quindi Elvis era completamente “normale” per me. La prima volta che l’ho incontrato gli ho detto quanto mi ricordava mio padre..un po’ Freudiano suppongo). Era Charlie che aiutava Elvis ad esercitare la voce, suonando il piano mentre lui cantava.Era l’insegnante di Elvis.Elvis si fidava di lui più che di ogni altra persona nel suo circolo di amicizie i quali,pur essendo amici, erano diversi…semplicemente non erano artisti, e non avevano l’esperienza e la capacità di comprendere una personalità tale.
Inoltre avevano conversazioni molto più limitate con elvis.. Charlie era un’estensione di Elvis..e senza Charlie , Elvis non avrebbe raggiunto la grandezza che ha raggiunto.Il talento era lì…Charlie gliel’ha tirato fuori, non solo con la comprensione , ma anche aggiungendo il suo grande talento a quello di Elvis. La sua vocalità, la sua capacità di suonare , e la conoscenza che aveva di ogni aspetto dello show business ,e la sua conoscenza di molti stili e generi musicali.
E’ stato Charlie che ha capito l’artista che c’era in Elvis ,che ha insegnato ad Elvis come condurre uno show.Quando registrava duetti con Elvis, non si riuscivano a distinguere le due voci.Si sposava con Elvis perfettamente.Ha insegnato ad Elvis quale canzone avrebbe funzionato nel mantenere alto il livello di eccitazione del pubblico, e poi controllare il pubblico facendo un numero che li avrebbe calmati.Charlie era l’unica persona che conosceva…, sì che conosceva veramente Elvis , che lo capiva e che gli permetteva di essere sé stesso.” Arrabbiati se vuoi , usami come tirapugni , ma lascia uscire le emozioni artistiche che hai dentro, Elvis!”. Lo posso ancora sentire. Era l’unica persona che rideva, invece che sentirsi ferito , quando Elvis tirava fuori le sue emozioni.Ognuno degli altri pensava che Elvis fosse fuori di testa…ma non capivano l’artista, né il suo temperamento…il bisogno di urlare, ridere , piangere…di non aver paura delle emozioni.
Charlie mi ha insegnato .”Ricordati di non pensare..sii semplicemente. Lascia che i tuoi desideri siano le tue ispirazioni, e tutto verrà da sé.Se non ci fosse stato Charlie, che no ha mai, mai abbandonato Elvis ..neanche una volta, non ci sarebbe stato l’Elvis che ha toccato tutte le nostre vite.Elvis sarebbe probabilmente stato famoso, ma certamente non avrebbe sviluppato i suoi doni ad un’altezza così straordinaria se Charlie non fosse stato il suo migliore amico.Charlie ed io ci ricordavamo di una volta quando qualcuno l’aveva chiamato fuori dal palco per un minuto , ed Elvis disse:”Charlie,quando mi sono girato e non ti ho visto..sono andato nel panico. Non voglio mai più dover fare uno show senza te vicino. MAI PIU’.” Ora sto ridendo. Se c’è una “dimensione”lassù o da qualsiasi altra parte dove la gente si incontra dopo aver lasciato il proprio corpo, scommetto che Elvis adesso è felice.Forse un giorno divideranno la loro conversazione con me?Sono così invidiosa nel pensare che forse hanno le risposte a tutte le domande che noi ci poniamo, cercando di trovare una risposta, solo per realizzare che, come diceva Charlie.” E’ tempo di fermarsi adesso..riposiamo le menti..”e poi citava le Scritture.”Tutta la conoscenza è vana”. Elvis ed io e Charlie sappiamo che tutte le risposte devono essere lì, altrimenti non avremmo nemmeno le domande.
Ci siamo praticamente sfiniti a “pensare”, poi ci sollevavamo semplicemente praticando la meditazione , e non pensando a niente , cercando solo di “sentire”.
Charlie ha detto.”Kathy, non ti preoccupare per me ! Le preoccupazioni consumano le energie.Guarda con l’occhio della mente…tu e io che ci esibiamo in tutto il mondo, e sarà così”. Jennifer col suo atteggiamento positivo:”Non ti preoccupare per Charlie, sta andando meglio! Presto torneremo a casa.” Abbiamo fatto un patto alla fine della nostra conversazione. Non vedo come adesso sia possibile mantenerlo, ma comunque..so che siamo insieme!
Quando questo pomeriggio ho avuto la notizia che se n’era andato, mi sono arrabbiata, ho pianto, mi sono inginocchiata, e ho assunto la “posizione della meditazione” che io , Elvis e Charlie praticavamo, e poi ho realizzato…che Charlie non avrebbe voluto che io piangessi troppo.
Quando si era stancato e si sentiva debole dopo la nostra ultima conversazione,dopo che avevamo riso, e ci eravamo detti “ciao” , io gli ho semplicemente detto:”Riposati..parleremo presto, e continua a visualizzare noi due insieme..e presto avverrà.”
Ti voglio bene , CHARLES.
Minnie Mouse
Bella questa testimonianza di Kathy su Charlie di cui ho voluto evidenziare alcune parti straordinarie.
Per chi vede Elvis per la prima volta in un dei suoi concerti si sofferma a pensare di come possa un uomo farsi così piccolo (umiltà nel porgere un bicchiere d'acqua o passare i famosi foulards) pur di essere vicino a Elvis .........come lo era Charlie.
Adesso ho capito : oltre all'ammirazione per le capacità canore di Elvis, anche la capacità di essere suo amico in ogni situazione perchè lo conosceva profondamente.......tanto da non riuscire a separasene !!!
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