Discussione: Una giornata a Tupelo
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Vecchio 12-03-2011, 16:10
Ariadne Ariadne Non in Linea
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Predefinito Re: Una giornata a Tupelo

La Tupelo di oggi è molto diversa da quella degli anni ’40. Perciò chi viene qui sperando di immergersi nella stessa atmosfera nella quale Elvis è vissuto rimane inevitabilmente deluso. Si possono vedere vecchie foto del paese e si può leggere qualche notizia di carattere storico in una delle tante guide a disposizione dei turisti, ma è impossibile per noi oggi anche solo immaginare l’assoluta povertà in cui erano immersi i piccoli centri della provincia americana nel periodo successivo alla Grande Depressione. In quegli anni, inoltre, negli Stati del Sud, e quindi anche nel Mississippi, era ancora fortemente radicata una realtà che per fortuna la nostra epoca si sta lasciando alle spalle: la segregazione razziale e, di conseguenza, la difficile convivenza tra la comunità bianca e quella di colore. Come è stato vissuto tutto questo da un Elvis bambino? Quale influenza ha avuto l’entroterra economico e culturale di Tupelo su di lui? Difficile dirlo, perché il mondo in cui siamo cresciuti è troppo diverso dal suo. Sappiamo, però, che ad Elvis capitava spesso di frequentare, più o meno di nascosto, il quartiere in cui vivevano i neri e che i canti di questi ultimi nelle assemblee domenicali erano per lui fonte di grande attrazione. Come sappiamo, del resto, che il cantante è sempre rimasto legato in maniera molto forte al suo passato. «La mia mamma ha lavorato come una schiava per tutta la vita perché ci fosse abbastanza da mangiare sulla tavola, e mi diceva sempre: “Tesoro, ricordati le tue origini, la sofferenza e il dolore che abbiamo provato!”. Questo è impresso nella mia anima. Io lo so com’è quando non hai soldi, cibo, vestiti. Mi piace aiutare la gente e questo è il motivo per cui Dio mi ha messo nella posizione in cui mi trovo».
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