Discussione: Elvis Su Msn
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Vecchio 04-10-2006, 10:39
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Predefinito Re: Elvis Su Msn

Grazie Wild

Veramente un bell'articolo, merita di essere postato e letto da tutti

Introduzione
"Elvis Presley è il rock'n'roll", scriveva qualche tempo fa la bibbia della musica rock americana, il periodico Rolling Stone. Frase stringata, semplice, essenziale: e vera. Nessuno prima di lui, nessuno meglio di lui, ha incarnato la ragion d'essere stessa di questa musica, lasciando nel firmamento del rock'n'roll una scia, una traiettoria perfetta, ancora oggi ben visibile: Elvis è nato povero, ha rivoluzionato il mondo con il rock'n'roll, ha trovato l'amore e l'ha perso, ha avuto fama, successo, soldi, felicità: ha venduto oltre un miliardo di dischi in tutto il mondo, più di qualsiasi altro artista al mondo. Con lui nasce ufficialmente il concetto di "merchandising", ossia di tutta quell'oggettistica - magliette, cappellini, spille, etc. - vendute con su scritto il nome dell'artista. Negli Stati Uniti ben 150 tra suoi album e singoli hanno vinto il disco d'oro. Ha recitato in 33 film. Era un bravo ragazzo del sud, abituato a rispondere "sir", "signore", ai giornalisti che lo intervistavano. E' stato il prototipo a tratti inconsapevole dello sfruttamento discografico e commerciale, è stato, soprattutto, un grande artista, con l'opera del quale, ancora oggi, rimane molto difficile confrontarsi. Eppure non tutto ha brillato nella sua carriera. Ha vissuto i suoi ultimi anni in preda ad un altalenante stato di depressione. E, dopo morto, si è trasformato in una delle più grandi macchine da soldi del mondo, con la sua casa di Graceland meta di un moderno pellegrinaggio mistico. Il 16 agosto 2007 saranno trent'anni che se ne è andato, e neanche sulla sua morte si è mai trovato un accordo. C'è chi dice di averlo visto vivo in svariate parti del mondo, e crede alla tesi per cui Elvis - come già Jim Morrison - ha pensato di organizzare la sua morte per poter tornare a vivere una vita normale. Che poi è ciò che il rock'n'roll toglie: la normalità. Ricostruiamo insieme la parabola di questo artista, attraversando insieme i 42 anni che lo hanno visto stare al mondo e, come un re, regnare davvero. Tanto che ancora oggi è impossibile non imbattersi in lui.

Tra l'altro, siccome cita il periodico Rolling Stone, che è veramente un bel giornale, vado a vedere se è in edicola l'uscita di Ottobre e vi informo
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