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Vecchio 20-07-2006, 21:11
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Elvis Golden Fans
 
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Predefinito Re: Intervista A Ronnietutt

INT. L’Aloha deve essere stato uno di questi “alti”. E’ stato incredibilmente eccitante. Pensare poi che la maggior parte del mondo lo guardava. Era molto nervoso per questo. E tu, non avevi paura di sbagliare?

RT Cerchi di non pensare agli errori. Pensi solo a suonare. Entusiasmarti più che puoi e avere il controllo sul tuo suonare. Questo fa parte dell’essere professionali, con uno strumento o che tua sia un atleta o altra cosa, lavori per il risultato di quello che fai. Questo è il modo in cui devi viverla. Se fai un minimo errore, non puoi fermarti a pensarci su. Se lo fai, ne fai subito un altro. Quando stai facendo qualcosa di grande, in un’occasione grande come quella, credo si debba pensare agli aspetti positivi. Devi pensare a quanta gente ti sta guardando, piuttosto che pensa “oh, mio Dio” devi pensare “Wow, è veramente magnifico”.

INT. Nel Marzo 1972, hai registrato con Elvis alla RCA a Hollywood, ed era la prima volta che con lui, registravi in studio. Quali sono state le tue impressioni nel lavorare in studio con lui?

RT. L’ambiente dello studio è un contesto molto più sterile. Non c’è assolutamente risonanza acustica, e qualsiasi cosa fai, guardi attraverso un microscopio. Credo che nessuna di quelle registrazioni gli abbiano dato giustizia. Non credo che si prestasse per registrare molto bene. Felton Jarvis lo faceva costantemente andare fuori di testa, perché nel modo in cui incideva, gli sembrava di essere in una cabina. Elvis avrebbe voluto prendersi 10 minuti, togliersi le cuffie, afferrare il microfono, rifare e……… Tutto avrebbe dovuto fluire dentro il suo microfono. Non voleva tornare indietro e rifare il cantato in fase successiva. E disse: “hey, ho fatto una canzone f…….a. Questo è quello che è, questo è quello che dovrebbe essere”. Era un purista. Credeva che….. queste sono parole mie, ma credeva che incidere fosse un’arte di registrazione di esibizioni dal vivo, non un’arte di registrazione di studio. Capisci cosa intendo? C’è una grande differenza tra le due. E da purista quale era, riuscì a farlo.

INT. Ma nei primi anni, qualche volta doveva fare 20/30 takes per una canzone, mentre, ad esempio, durante la sessione Stax nel 73, era già sufficientemente soddisfatto di una canzone, già dopo solo 2/3 takes. Alcune delle canzoni di questa sessione sono incomplete e a me sembrano un po’ grezze.

RT Questo è perché nessuna di queste ha avuto l’entusiasmo e l’energia del live. Gli piaceva vivere le cose. Anche se leggeva un sacco di libri, era un uomo ignorante. C’erano molte cose nelle quali lui non riusciva ad esprimere se stesso. Questa era una di quelle cose che non riusciva ad esprimere. Non sapeva come dire ad un produttore o un casa discografica e chiunque sia: “guarda, non sento quello che ho bisogno di sentire in studio, perciò facciamo in live. Ci sarebbero stati molti modi per ottenerlo. Avremmo potuto provare le canzoni per 2 o 3 giorni o una settimana se necessario, e poi farle dal vivo. Un’intera settimana di registrazioni live di molto materiale nuovo. E lui avrebbe potuto essere più felice. Si sarebbe entusiasmato al riscontro del pubblico. Il fatto è che Elvis era molto sensibile alla ricezione da parte della gente. Come hai detto tu prima, se lui avesse provato nuovo materiale, dal vivo con un pubblico, sarebbe stata una cosa completamente diversa.

INT. Esprimeva la sua soddisfazione per le registrazioni in studio?

RT. Era sempre infastidito dal suono dei mixaggi. Da quello che capisco, ogni cosa che ha fatto, dopo che tutto era già stato mixato, arrivava a New York, dove veniva re-mixato di nuovo.


INT. Che cosa mi dici del ruolo di produttore di Felton Jarvis

RT. Tutto ruotava intorno a Felton. Il principale lavoro di Felton era far felice Elvis. Semplicemente questo: essere il suo amico, farlo felice. Questo è quello che mi ha detto.

INT. Hai una canzone preferita tra quelle che hai inciso con Elvis?

RT. Burning Love è quella che è più entrata nel mio cuore. Ricordo che Felton Travis era ammalato da cani…. Aveva fatto un trapianto di rene, ed il giorno che abbiamo inciso quella canzone, era molto, molto malato. Giaceva sulla schiena nella stanza di controllo alla RCA, ed io produssi il disco. Emory Gordy arrivò con il basso, ed io produssi il disco per conto di Felton, sai, tutta la sessione. E’ stata una canzone di grande successo. Dimostra che tipo di musica tentavamo di fargli fare. Perciò ne sono stato orgoglioso.

INT. Puoi dirci qualcosa di più sulla tua amicizia con Elvis?

RT L’avete visto spesso in privato? Io non l’ho visto così spesso, perché non volevo associarmi con gli affamati, sai, quei ragazzi che ridevano in continuazione di tutti i suoi scherzi. Avevo una tale rispetto per lui! Ci incontravamo, ogni qualvolta che c’erano i ragazzi del karate. Mi chiamava sempre e voleva esserne coinvolto. E in un paio di occasioni sono arrivato e gli ho parlato nella casa di LAL e naturalmente, quando eravamo a Memphis, siamo andati a Graceland e in alcune occasioni molto preziose, a Natale. Una volta, ero a casa di mia madre. Pensavo a lui e lo chiamai. Gli dissi che ero a casa di mia madre e lui disse: “Bene, lei è lì?” io dissi: “sì” e lui “Permettimi di augurale Buon Natale” visto che l’aveva incontrata una volta. Ed, con questa cosa, è stato così carino. Mia madre era agitata per il fatto che Elvis voleva parlare con lei e augurale Buon Natale. Oh era…. (ride). Lei pensò che era la cosa più grande del mondo. A livello personale, fu la stessa cosa con mio padre. Quando andammo a suonare in Texas, mio padre volle venire a vedere lo show. Elvis volle parlargli e mio padre ne era così orgoglioso!. Si sentiva onorato. Elvis era meraviglioso in queste cose. Aveva una grande capacità di dare valore a questo tipo di cose che per le persone sono sacre. Ci manca il suo humor, le risate e le pazzie…….. Era un bambinone, sai. Un anno, stava facendo quei vecchi film, e aveva un ruolo di cowboy. Quando girava qualcosa, lo chiamavamo sempre come se facesse karate. Quell’anno faceva il cowboy, così portò la sporcizia dal Texas a Graceland. La vera sporcizia dal Texas! (ride). E poi comprò a tutti le macchinine da golf, e poi ha fatto questo e poi ha fatto quello…. Se i soldi non fossero stati l’ostacolo, lui era quello che tutti noi avremmo voluto essere, eravamo un gruppo di amici…. abbiamo passato dei gran bei momenti. Questo era quello che faceva!
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