La musica... secondo me
Fin da piccolo la musica mi ha sempre affascinato, incuriosito. Crescendo ho imparato a conoscere più approfonditamente questa stupenda arte, probabilmente oggi non riuscirei più a vivere senza di essa. Ascolto differenti generi musicali, diversi artisti perché secondo me è sbagliato soffermarsi solo ed esclusivamente su uno solo, ma questo è un mio parare personale e strettamente soggettivo. Il mio più grande mito è Elvis Presley, incoronato negli anni cinquanta “Re del Rock”, in quanto riuscì ad impersonare e far conoscere al mondo questi tipo di musica, all’epoca praticamente sconosciuto. Concordo pienamente con la seguente affermazione di John Lennon, “prima di Elvis non c’era nulla”. Infatti la generazione di ragazzi del dopoguerra era stanca di ascoltare lo stesso tipo di musica dei propri genitori come jazz, pop o country, volevano qualcosa di diverso e innovativo, cercavano un punto di riferimento da seguire. Nel luglio del 1954 un povero ragazzo diciannovenne del Tennessee incide presso la Sun Records di Memphis una cover del blues di Arthur Crudup, “That’s All Right”. Sam Philips, proprietario della Sun Records, cercava ormai da tempo un nuovo sound, un misto tra il blues dei neri e la musica dei bianchi. Questo sconosciuto ragazzo, Elvis Presley, soddisfò in pieno le aspettative di Philips, era un bianco che intonava ballate con lo stile dei neri. Dopo quella sua incisione su 78 giri la musica non fu più la stessa. I critici in quel periodo giudicavano molto male questo “Rock’n’Roll”, che scandalizzò l’intera America e veniva considerata come la musica del diavolo. Nel ’55 sulla rivista americana Variety scrissero che il rock sarebbe morto entro giugno, mentre è ancora diffusissimo e molto amato anche nei tempi moderni! Elvis Presley aprì senza volerlo una nuova porta sul mondo, e la sua musica servì anche per combattere il razzismo, molto diffuso all’epoca. Negli anni seguenti molti altri gruppi e cantanti seguirono la strada di Elvis diventando leggende come i Rolling Stones, i Beatles, Jimi Hendrix, Bob Dylan, i Deep Purple e i Doors per nominarme qualcuno. La maggior parte dei testi delle canzoni rock dei cantanti anni cinquanta trattavano argomenti piuttosto scontati e espliciti come automobili, sesso e ragazze. Dalla metà degli anni sessanta invece comunicavano anche argomenti più profondi come per esempio la pace del mondo in occasione della guerra del Vietnam.
Tra i mille artisti che ascolto preferisco Elvis, anche perché fu in grado di interpretare brani di generi molto diversi fra loro, non restò fedele solo al rock. Ho dei gusti insoliti rispetto a quelli dei miei coetanei, che amano rap, hip hop e house. Pur essendo un grande amatore della musica in generale non riesco proprio ad apprezzare questi ultimi, dato che non si avvicinano minimamente al concetto di musicalità che ho io. Preferisco sicuramente ascoltare un pezzo di Frank Sinatra o Dean Martin rispetto ad uno di Eminem. Non so cosa ci riserverà la musica nel futuro, ma sicuramente muterà ancora, come la storia mi ha insegnato. Porterà altre persone al successo, ma per il momento la old music mantiene dal mio punto di vista il primato assoluto.
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