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#201
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Come dico io l'ho visto adesso su LIbero in data 15/11/2007 per cui lunedì.Non so se adesso in questi giorni abbiano deciso di sospenderlo. Ho trovato anche che non volevano più farlo vedere per le scene un pò troppo forti.
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#202
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Avevo letto della sospensione già a metà del 2006...... poi non so come è finita
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Pink disperata, è morto Elvis (il suo cane)
Uno dei grandi amici di Pink, Elvis, è morto: la cantante è scoppiata in lacrime quando ha visto il corpo senza vita del suo amato cane. Pink era andata s sbrigare alcune commissioni ed aveva lasciato Elvis, un bulldog, nel giardino sul retro della sua villa di Los Angeles. Era accaduto numerose altre volte, ed il cane non aveva mai manifestato problemi. Ma, al ritorno a casa, Pink ha visto con orrore che il cane era annegato in piscina. L’artista ed il marito Carey Hart erano molto affezionati ad Elvis anche perché il cane era stato loro regalato da Lisa Marie Presley, figlia di Elvis Presley. (24 gen 2007)
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#204
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Mi dispiace immensamente....!! Che dolore lo so....!!
Chissa' come ha fatto??? Che roba.....i cani nuotano per istinto...mi pare.... |
#206
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E' vero i cani sanno nuotare meglio di noi,mah probabile un infarto magari mentre faceva la sua nuotatina,i bulldog sono molto delicati....anche il mio morì all'improvviso!
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Si ecco magari e' successo questo...vero.....povero.....che dispiacere.....
Mi dispiace tanto tanto anche per te Faby...... ![]() E' un dolore davvero garnde e se poi improvviso...ancora peggio......... Si sono molto delicati...anche quello della mia collega e' andato cosi all'improvviso.... e ho anche vissuto io queste esperienze......mamma mia... ![]() |
#208
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Renata ti dirò se dovessi acquistare un'altro bulldog non lo farei mai,sono cani meravigliosi ma x quanto puoi curarli con la dieta,stare attenta su tutto all'improvviso muoiono senza un motivo apparente! E' troppo triste,anche se io ho uno zoo in pratica ed ho subito la perdita di animaletti spesso...è triste xchè anche se sono solo cani o gatti soffri molto x l'infinita tenerezza che ti trasmettono,loro nn posso dirci quando stanno male purtroppo
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#209
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Infatti, perdere un animale a cui si è affezionati è qualcosa di veramente orribile...
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#210
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Apro questo topic con l'idea di inserire aggiornamenti vari con riferimenti ad Elvis e non prettamente dedicati a lui, essendoci già il topic Articoli.
Se siete d'accordo postiamo qui quelle segnalazioni che ci arrivano dagli aggiornamenti internet. Ecco alcuni che mi sono arrivati oggi: Il 3 aprile esce la colonna sonora del documentario dedicato a Joe Strummer "The Future is Unwritten", la colonna sonora dell'omonimo documentario su Joe Strummer diretto da Julien Temple, uscirà il 3 aprile attraverso la Legacy Recordings. Nel disco è presente una versione live inedita di I'm So Bored With The U.S.A. insieme a brani cantati da MC 5, Elvis Presley, Nina Simone, U-Roy, Bob Dylan e Woody Guthrie. Fresco di debutto al Sundance Film Festival, il film uscirà questa estate nei cinema e sarà disponibile su DVD dal prossimo autunno. Fabrizio Biffi ================================================== == YOKOHAMA (GIAPPONE): GALA' PER I 100 ANNI DI KAZUO OHNO, OSPITE CARLA FRACCI di redazione Viaroma100.net YOKOHAMA (GIAPPONE) - Il 27 e 28 gennaio si è tenuto un importante evento in Giappone a Yokohama. Sono stati festeggiati i 100 anni del grande ballerino di “butoh” Yazuo Ohno. Come fotografa ufficiale di Carla Fracci, che è stata una delle più importanti ospiti occidentali dell’evento, ho raccontato in immagini la celebrazione che ha visto in scena i più importanti ballerini di danza giapponese tradizionale e contemporaneea come: Hideo Kanze, Akira Kasai, Akaji Maro, Kim Maeja, e alcuni dei più rappresentativi ballerini occidentali della danza classica e contemporanea, tra cui Ismael Ivo, Carla Fracci, Pina Baush. Un evento davvero memorabile e soprattutto molto emozionante per la presenza sul palcoscenico di Yazuo Ohno, che accompagnato dal figlio Yoshito ha interpretato un brano di Elvis Presley da lui adorato. Sono felice e commossa per essere stata testimone di un evento così rappresentativo per la danza internazionale. Lucia Baldini |
#211
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SONO INCIAMPATA PER CASO IN QUESTO SITO...E SONO RIMASTA A BOCCAPAERTA! B-o
Ma e' veramente una compagnia aerea...o e' un qualcosa di virtuale? Illuminatemi! http://www.elvisairlines.it/index.ph...tpage&Itemid=1 |
#212
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ehm... sono andata a vedere..
ma è un simulatore? leggete qui Welcome to Elvis Airlines Flights List EVS2582006-08-08Elvis AirlinesRoberto AntonettiESSAUUEE110MEJ01:53:45Poor EVS6882006-08-05Elvis AirlinesRoberto AntonettiEKSBESSA105MEJ01:26:23Perfect EVS11572006-07-27Elvis AirlinesRoberto AntonettiKDENKSFO284MEJ02:08:42Very Bad EVS1432006-07-25Elvis AirlinesRoberto AntonettiLKKVEPSC78MEJ00:52:45Horrible EVS3502006-05-13Elvis AirlinesRoberto AntonettiLICJLIEO104MEJ01:05:44Crash Total Flight made: 5 total flight time: 07:27:19 Total passengers carried: 681 Total Cargo: 75809 kg --------------------------------------------- Guardate i risultati ![]() ![]() c'è anche il forum.. per ora zero post, magari mi registro.. vi saprò dire ![]() ![]() |
#213
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E poi ci chiediamo perché in Italia non si parla di Elvis?????? Perchè questo è il modo in cui viene presentato agli italiani
![]() ![]() ![]() Elvis Presley Aloha From Hawaii Via Satellite (reissue 199 ![]() Francesco Donadio Extra Music Magazine E’ strano come il passaggio del tempo cambi la percezione delle cose, nonché l’importanza delle stesse. Nel 1973, quando il music biz andava pazzo per le varie signore dei canyon e per i dinosauri del prog, tifare per Elvis Presley corrispondeva ad essere considerati dei paria, “out” e nostalgici, né più né meno come i fan di Liberace. All’alba del nuovo millennio, la situazione è totalmente cambiata: l’hippie sound ci appare come un brutto sogno, qualcosa di irrimediabilmente polveroso, e il prog è universalmente disprezzato, almeno fino al prossimo revival. Elvis, al contrario, e in particolare l’Elvis di cui si tratta qua (quello grasso di Las Vegas, per intenderci) oggi è totalmente al passo con il più moderno zeitgeist. Kitsch, stravagante e pomposo come un film di Almodovar, l’Elvis che nel gennaio del 1973 andò ad Honolulu a recitare nell’ultimo grande atto della sua carriera (un concerto trasmesso live via satellite in tutto il mondo) era un uomo a pezzi: separato dalla moglie Priscilla, imbolsito anzichenò e prossimo a quell’annichilimento da pillole che lo avrebbe portato al Creatore di lì a 4 anni. “Aloha from Hawaii” è decadenza pura, la perfetta esemplificazione di quel grande esperimento di crossover di tutti i generi musicali USA che Presley volle tentare, con risultati alterni, fin dai giorni del suo “comeback show” del 1968 alla NBC. Un antesignano, in questo. Nel corso della lunga esibizione Elvis sembra sempre perfettamente in controllo della sua vasta audience. Fin troppo in controllo, distaccato. Anzi: pare proprio che non gliene possa importare di meno. Eppure la sequenza iniziale è travolgente: a partire dal rombo di “Also Sprach Zarathustra”, a cui segue una vivace “CC Rider” e quello che era il singolo del momento, la rockeggiante “Burning Love” (tra parentesi, uno dei migliori episodi dell’Elvis anni ’70). Sono presenti, purtroppo, i momenti strappalacrime di cui “quell’” Elvis era innamorato, come “You Gave Me A Mountain” o “What Now My Love” (di Gilbert Becaud, nientemeno). Elvis prova perfino ad intepretare due cavalli da battaglia di Frank Sinatra, “My Way” e “Something”, e fallisce miseramente nel confronto. E’ un bel fallimento, però, davvero da “beautiful loser”: quell’Elvis, come detto, era un uomo sull’orlo di una crisi di nervi. C’è spazio per un medley in onore dei vecchi tempi del rock’n’roll, per una “Fever” a cui l’artista di Memphis riesce a conferire un tocco d’ironia. C’è una grande, eroica “Suspicious Minds” (un racconto breve sul fallimento del suo matrimonio) e una finale, hawaiana “Can’t Help Falling In Love” da accendini alzati. In questa ristampa sono presenti altri 5 brani che Elvis incise al termine del concerto di Honolulu unicamente per il pubblico USA, tutti tratti dal suo vecchio film “Blue Hawaii” del ’61 tranne l’ultimo, una ottima versione dell’hit folk “Early Morning Rain”, scritta da Gordon Lightfoot e portata al successo da Peter Paul & Mary nel 1965. Also Sprach Elvis… |
#214
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MA QUESTO L'HAI MAI VISTO L'ALOHA???? ELVIS GRASSO E A PEZZI????
![]() ![]() ![]() SCUSATE LO SFOGO! ![]() ![]() Marzia. |
#215
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#216
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Marzia, la cosa più importante è che tu possa aver trovato il modo per vivere meglio, a prescindere dall'ingrassare o meno.
![]() ![]() Per me questi non sono giornalisti, sono gentaglia, della peggior specie. ![]() ![]() Io, di tutto cuore, gli auguro di diventare un barcone che non riesce nemmeno a muoversi..... poi lo vado a trovare e insieme guardiamo l'ALOHA FROM HAWAII, magari scopre che anche gli piace!!!! ![]() ![]() Peccato che questa gentaglia è quella che con il titolo nobiliare di critico musicale, continua a portare avanti l'immagine di Elvis in questo modo ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
#217
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ma ditegli di andare aff......
(scusa lisa lo so che le parolacce non vanno scritte ma........) da andiamo a beccarlo che gli sputo!!! |
#218
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Aloha From Hawaii decadenza pura. Con questa le ho sentite veramente tutte... o forse no...!
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#219
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Leggete la trama di questo film... E' basato su eventi realmente accaduti, anche la parte riguardante il filmato di Elvis a Cleveland...
http://www.zabriskiepoint.net/node/2837 ![]() Una delle più grandi truffe mediatiche viene portata sullo schermo: l'esistenza di un documentario sui famosi alieni di Roswell. Ciò accadeva nel 1995 ad opera di due ragazzetti inglesi. Una truffa che ancora oggi divide gli esperti sull'autenticità del filmato (girato in casa, o almeno ci vogliono far credere, dai due con dei loro amici). Filmato che si basa su un documento originale che, sempre i due dicono di aver visto. Quindi grandissima e gigantesca balla o verità? Di certo uno dei casi più controversi e buffi che sia mai accaduto e che il regista Jonny Campbell, tra ironia e grottesco, ci racconta in questa storia che segue fedelmente i racconti dei due, Ray Santilli e Gary Shoefield, che tra verità, mezze verità e fantasia, ci mostra sia la verità sul famoso filmato di Roswell ma anche quello che potrebbe accadere se il filmato esistesse per davvero. Ed infatti il film si ferma su questa ultima ipotesi. Esiste o non esiste questo famoso filmato? Il regista sfrutta il mezzo del documentario per raccontare questa storia di immagini in immagini (di cinema in cinema), di parallelo come le immagini possano ingannare molto più delle parole. Delle abili immagini costruite ad hoc per ingannare chiunque, o comunque chi vuole essere ingannato. Chi crede negli alieni, gli ufologi che vogliono assolutamente trovare qualche prova dell'esistenza di "altri" nell'universo. Campbell usa uno sguardo disincantato e brillante, tra humour ed ironia, un mix perfetto per narrare questa storia al limite con una dissezione dei due protagonisti per mostrare ogni loro sfaccettatura. Taglio che gli serve per dare una in/credibilità alla storia per poter coinvolgere e divertire e lasciare, al tempo stesso, con l'idea che tutto possa essere vero nella finzione più totale. Ma allora cosa manca al film per essere un "filmone"? Forse quella giusta tensione, forse quella sfacciataggine di andare oltre alla "verità" dei due per rendere ancora più in/credibile il racconto... Forse, ma di una cosa siamo certi Alien Autopsy manca di tensione grottesca per fare entrare anima e corpo nella storia, rimanendo un buon film ma senza arrivare a vette più alte per farlo assurgere a capolavoro. I prodomi c'erano tutti, ma è mancato il coraggio, o la forza, o la decisione di creare qualcosa di totalmente fuori di testa... Aprile 1995. Londra. Due amici molto legati ma molto diversi tra loro, Ray e Gary. Il primo vive di piccoli espedienti e il secondo lavora in uno studio legale. Dopo che a Ray viene sequestrato tutto il materiale che contrabbanda, cassette di film pirata, si rivolge all'amico per poter dissequestrare il suo materiale. Ma le cose non vanno come dovrebbero andare e Ray convince Gary ad andare negli States per acquistare altro materiale, ma questa volta del materiale legale, ovvero delle cose su Elvis Presley e del concerto che fece a Cleveland. Così trovano un documentario del concerto di Presley, ma senza audio, un documentario che sperano faccia la loro fortuna. Ma il venditore, Harvey, di questa merce gli propone un altro affare... Acquistare un documentario girato nel 1947 a Roswell dove si vede l'autopsia di un alieno! M ai due non hanno i soldi necessari per l'acquisto e si rivolgono ad un mezzo delinquente inglese per aver i 30.000 dollari che chiede Harvey. Una volta portato il film a Londra lo proiettano tra amici ma non si vede nulla. Aver aperto dopo 50 anni la confezione di metallo ha innescato un processo chimico per il quale la pellicola si sta distruggendo è così che i due amici pensano di rigirare il documentario così com'era creando un falso artigianale: il regista operatore è il loro amico che gestisce un fast food, l'addetto agli effetti speciali è il loro macellaio, il corpo dell'alieno viene fatto dall'anziano compagno della nonna di Gary, e quest'ultimo e Ray fanno i due medici addetti all'autopsia. Una volta realizzato lo fanno vedere al loro finanziatore... Che si commuove "non siamo soli... mi hai reso felice...". Quindi 114 reti televisive li contattano per avere il filmato. E i due, e i loro amici, cominciano a vedere assegni con diversi zero. Ma ora le cose si fanno più complicate: tutti vogliono vedere la pellicola originale che loro non hanno... loro hanno in mano solo della pellicola moderna che non possono far vedere... |
#220
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Mia cara Marzia l'importante e' star bene e migliararsi sempre......e non diamo retta a questa gente di stato mentale assai ....ridotto....e non dico altro ......e non esagerare....te lo dico io sei a posto...meglio che non mi guardi a me allora....e ....lascia stare che non sa nemmeno stare al mondo e solo estistere per fama e soldi ...si sa che questo mondo c'e' l'orribile e schifoso basta far cronaca....ma vorrei che capitasse al loro di essere messi in pubblico in una certa maniera....vedrai che non si divertono...
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#221
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Grazie Puccy, 6 un'amica, davvero!!! Clint!!!! Adesso ci mischiano pure il King con fatti successi(????) a Roswell nel '47? Ma quando non sanno a chi gettare fango, Elvis ci deve sembre essere di mezzo??? Scusa, ma poi la storia come continua? I 2 amici, dovo aver visto gli assegni con parecchi zero, come fanno con il filmato?
![]() Marzia1969 ![]() ![]() DANKE GRANDE SCHUMI! |
#222
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I grandi personaggi della scienza, della musica e della politica alle grandi tragedie come la guerra
Dall'Europa all'America i nuovi "narratori" affidano il loro racconto alle immagini per le strade Graffiti, la Storia sui muri del mondo l'enciclopedia universale è spray art di GIANNI VALENTINO Una volta c'erano i diari. Poi le enciclopedie. Quindi le foto, i filmati tv e i link a internet. Ma quella che resiste al passare del tempo, in ogni angolo del pianeta, è l'arte povera. Realizzata con una vernice, pochi colori e molta inventiva: la spray-art. Per essere precisi, i graffiti, o gli stencil (i cartoncini sagomati usati per disegnare sui muri e sulle saracinesche spruzzando con le bombolette colorate, come fossero formine per giocare sulla sabbia). Ognuno lascia per strada il tributo che vuole, per celebrare un regista, un leader politico, una rockstar, uno scienziato, un genio della pittura o una maschera del cinema. Per esempio a Tijuana, la città al confine tra Mexico e Usa trovi le icone degli scienziati Albert Einstein e LouisPasteur. Sui muri di Varsavia, il viso del signore del reggae Bob Marley. Altrove, Papa Giovanni Paolo II che fuma una canna, Charlie Chaplin con una divisa da carcerato, la Venere di Botticelli in atteggiamento sadomaso. Basta una vernice, una forma pre-stampata, e la creazione è pronta per essere moltiplicata a uso e consumo delle nuove generazioni. Cinema. Memorabile l'espressione di Robert De Niro in "Taxi Driver" di Martin Scorsese: la storia del tassista-giustiziere non cede al tempo e ancora adesso si tramanda sui muri delle metropoli. Così come quelle di Marlon Brando e Al Pacino, rispettivamente ne "Il padrino" (nella galleria una foto scattata a Glasgow) e in "Scarface" di Brian De Palma (qui un'immagine da New York City, con tanto di avviso: "Il mondo è nostro"). Non sono da meno il Jack Nicholson di "Qualcuno volò sul nido del cuculo", Audrey Tautou, interprete de "Il favoloso mondo di Amélie", un classico horror come "L'esorcista" (foto scattata in Germania), la sensuale e terribile Uma Thurman di "Kill Bill", il maghetto "Harry Potter" e gli occhiali a cuoricino e il lecca-lecca di "Lolita". Politica e storia. Gli street-artist non dimenticano. La politica estera di George W. Bush è continuamente oggetto di satira. Capita così di ammirare un bacio sulle labbra tra il presidente degli States e l'ex dittatoreiracheno Saddam Hussein O di trovare sui muri del centro un faccione di Bin Laden accanto all'antica scritta dal sapore western "Wanted". A zig zag nella Storia, invece, si recuperano il paficista Gandhi su un esterno di periferia, un insolito subcomandante Marcos a riposo, Che Guevara con gli occhiali stilizzati sul simbolo del dollaro o in serie di serigrafie alla Warhol. Mentre sorprende il primo piano, decisamente irriverente, di Papa Giovanni Paolo II, che fuma una canna. Pittura. I geni della tavolozza. Dagli italiani Botticelli e Leonardo Da Vinci - strepitose le trasformazioni in chiave sadomaso della "Venere" e post-hippie della "Gioconda" - agli spagnoli Pablo Picasso e Salvador Dalì. In loro compagnia finisce "L'urlo" di Edward Munch. Dicevamo dei geni della pittura: è lecito includere nel gruppo il calciatore Diego Armando Maradona? Forse sì, se pensiamo che i suoi goal non erano comuni gesti atletici ma invenzioni di forme e movimento muscolare. Musica. John Lennon che nel 1969 scrive "Give Peace a Chance", e i graffitisti rendono ultrasecolare il suo auspicio. Ray Charles sistemato su una cassetta per le lettere, Bob "rasta" Marley che si gode la sua ganja in Polonia, i Beatles finiti sotto una grondaia qualunque. Il sorriso abbagliante di James Brown che chiede sex and love al mondo intero. David Bowie - non importa se nei panni di Ziggy Stardust o in quelli del Duca Bianco - che ribadisce per l'ennesima volta di sentirsi un "rebel". Jimi Hendrix che impugna con la mano sinistra la sua inseparabile Fender Stratocaster ed Elvis, Elvis Presley, accanto al quale si materializza il dilemma infinito: "Uccidere i nostri miti" o portarli nel tempo dentro di noi? (21 febbraio 2007) http://www.repubblica.it/2007/02/sez...-graffiti.html |
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La più sexy di tutti i tempi? Angelina Jolie
Secondo l'inchiesta condotta dal britannico Channel 4 il suo compagno Brad Pitt si è piazzato quinto e davanti a George Clooney, giunto solo settimo ![]() Mentre George Clooney, che l'anno scorso People aveva incoronato ancora una volta l'uomo più sexy dell'anno, è 'solo' al settimo posto. Una rivalsa per l'interprete di 'Fight Club' che era stato ''geloso'', aveva malignato allora Clooney, del successo dell'amico. Seconda posizione invece per Elvis Presley. Fra i primi dieci compare inoltre la cantante pop australiana Kylie Minogue, all'ottavo posto. |
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![]() ![]() ![]() 24.02.2007 - 18:22 NEW YORK - Niente accordo tra la casa discografica britannica Emi e i distributori di musica online, come Microsoft e Apple, per offrire file musicali senza protezione antipirateria. I colloqui tra la storica casa discografica dei Beatles, Frank Sinatra ed Elvis Presley - che peraltro naviga in pessime acque proprio per il crollo delle vendite dovuto in buona parte alla pirateria via Internet - e il gruppo capitanato da Microsoft, Apple, Yahoo e Amazon.com si sono arenati sui termini economici. Emi infatti ha chiesto un pagamento anticipato per compensare il rischio di distribuire musica senza un software che protegga dalla duplicazione illimitata dei brani musicali. Ma la somma offerta sarebbe stata rifiutata da Emi perché troppo bassa, secondo quanto scrive l'agenzia Bloomberg che cita fonti vicine alla vicenda le quali, però, non hanno voluto rivelare l'entità della cifra. Torna così in alto mare la spinosa questione della tutela del copyright nell'era internet, quando invece solo due settimane fa sembrava ormai cosa fatta l'accordo che avrebbe fatto di Emi la prima major a distribuire brani musicali senza restrizioni. Una mossa che avrebbe spaccato il fronte del no costituito da Universal, Sony-BMG e Warner Music, costrette peraltro ad allinearsi al nuovo corso. |
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Per i genovesi e dintorni
![]() ![]() XXII MOSTRA MERCATO del DISCO, CD e DVD USATO E DA COLLEZIONE GENOVA. 3 MAR. Organizzata dall’associazione culturale Kolosseo, sabato 3 e domenica 4 marzo, si rinnova a Genova l’appuntamento con la “Mostra mercato del disco, del cd e del dvd usato e da collezione”. La manifestazione che si svolgerà alla Fiera Internazionale, sarà aperta al pubblico dalle 10 alle 19 e vedrà la partecipazione di circa 100 espositori italiani e stranieri. Alla mostra mercato sarà possibile trovarvi dischi e cd in ogni formato, d’ogni genere musicale: dalla musica italiana al rock, passando attraverso punk, funky e jazz. Chiunque potrà esporre, scambiare, acquistare, vendere o semplicemente farsi valutare dischi, cd e materiale musicale di vario genere. Fra le tante curiosità, un vinile rosso firmato Led Zeppelin. Si tratta di “Reunion in N. Y. C.” del 1988 con Jason Bonham, il figlio del batterista scomparso (disco stampato in cento copie). Accanto ai Led Zeppelin, c’è pure Bob Dylan con Jerry Garcia, già leader dei Grateful Dead, in un’edizione americana del 1980. Tra le mille voci collezionate non può mancare Bruce Springsteen: la registrazione del concerto di Barcellona del tour di “Tunnel of Love” del 1988. Un disco che vale da 50 a 100 €. Novità e pezzi rari attendono i visitatori allo stand della milanese On Sale Music a partire dal primo laser disc di musica italiana, pezzo da collezione veramente raro, datato 1990 (edizione limitata di 2.000 copie) con Fabrizio De André, Paolo Conte, Lucio Dalla, Ivano Fossati, Francesco Guccini e Pino Daniele. Ancora più interessante la “lacca” (provino) del 1960 per il Festival di Sanremo in versione voce e pianoforte: “Un uomo vivo” di Gino Paoli, “Benzina e cerini” di Giorgio Gaber, “Lei” di Sergio Endrigo e l’inedita “La macchina dei sogni” di Enzo Jannacci. C’e anche il libro “Elvis. Tutta la produzione italiana di Elvis Presley”, 275 pagine a colori di Maurizio Maiotti e Augusto Morini, distribuito dalla On Sale Music, sia il cd “Omaggio a Lucio Battisti” del maestro Giuseppe Mazzoleni, contenete brani soft classic eseguiti con pianoforte e violino, edito da On Sale Music e City Record. Nel corso della mostra mercato sarà possibile trovare anche videocassette di gruppi, dvd, magliette, manifesti, fanzine e gadgets di diverso tipo, tutti inerenti il mondo musicale. |
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Celentano: l'Elvis Presley italiano
![]() Nasce il 6 gennaio 1938 al 14 della mitica via Gluck da genitori pugliesi. Sul finire degli anni '50, quando dall'America, sull'onda del boogie-woogie, arriva un nuovo tipo di musica Celentano s'innamora del rock seguendo gli spettacoli di Ghigo Agosti . Nel 1957 esordisce accompagnato dai Rock Boys (tra cui, Giorgio Gaber alla chitarra, Enzo Jannacci al pianoforte e Luigi Tenco al sax). Seguono canzoni come Il tuo bacio è come un rock, Ciao ti dirò, Il ribelle o Nessuno crederà. Nel '61 Celentano arriva secondo a Sanremo, scandalizzando il pubblico voltandogli le spalle, ma la sua Ventiquattromila baci è un pieno di vendite. Nel ‘62 trionfa al Cantagiro e con Stai lontana da me da vita al Clan: una comune artistica in cui Celentano riunisce parenti e vecchi amici (Ricky Gianco , Don Backy , i Ribelli , Detto Mariano , Pilade , Gino Santercole , Natale Massara, ecc.). I successi continuano inarrestabili: Ciao ragazzi, Pregherò, Grazie prego scusi, Tre passi avanti, Mondo in mi 7a, Il ragazzo della via Gluck, La coppia più bella del mondo, Azzurro di Paolo Conte, Chi era lui, Torno sui miei passi, fino a Chi non lavora non fa l'amore con la quale vince Sanremo in coppia con Claudia Mori . ![]() Parallelamente inizia l'attività cinematografica con varie apparizioni e con la prima vera parte da protagonista in Serafino di Pietro Germi del '68. Nel '74 dirige, scrive, sceneggia, interpreta e produce Yuppi Du. Gli anni '70 lo vedono quasi costantemente in classifica con brani che hanno fatto la storia della canzone italiana: Una carezza in un pugno, Sotto le lenzuola, Storia d'amore, Prisencolinensinainciusol, Un albero di trenta piani e Svalutation. Alla fine del decennio decide di chiudere con i concerti dopo che, nel 1979, raduna nelle piazze e negli stadi oltre 950.000 persone. Continua ad incidere regolarmente ma fino alla fine degli anni '90, i suoi dischi La pubblica ottusità, Il re degli ignoranti, Quel punto non saranno mai baciati da grande successo. Le sue discusse apparizioni televisive lasciano sempre il segno: Fantastico 8, che tra una frecciata e una pausa spazza via tutti i record di audience. Poi Svalutation e ancora Francamente me ne infischio, che grazie a una formula originale conquista 14 milioni di persone. Nel 1998 incide un album con Mina; i due vendono ben 1.600.000. Il '99 è l'anno di Io non so parlar d'amore, scritto con Mogol e Gianni Bella che raggiunge i 2 milioni di copie vendute. Nel 2000 Esco di rado e parlo ancora meno vende 1.800.000 copie ed entra trionfante nel nuovo millennio. In Tv è l'ora di 125 milioni di caz..te che scatena una marea di polemiche per il titolo e per i monologhi...ma come sempre, gli ascolti sono altissimi. Il 2002 è l'anno di Per Sempre. Il 2004 è la volta di C'è Sempre Un Motivo, album molto elaborato dove è presente un inedito di Fabrizio De André e un duetto in creolo con la grande Cesaria Evora. Il 20 ottobre 2005 inizia il contestatissimo show televisivo Rockpolitik. Una lotta coi dirigenti Rai per ottenere completa libertà editoriale: e il risultato è un enorme successo e ascolti record. Una sola pecca: non aver mai citato e invitato nessuno dei rockers che lo precedettero e che lo misero sul trampolino di lancio in quella memorabile seconda metà degli anni '50. Ma come si dice, nessuno è perfetto. Il 10 novembre 2006 esce in tutta Italia Unicamente Celentano una mega raccolta (cofanetto in tre cd) che raccoglie 42 canzoni di Adriano dal 1957 a oggi. C'è anche un inedito duetto con Paul Anka in Diana che diventa ora Oh Diana. Secondo Musica & Dischi a metà gennaio aveva venduto già 350.000 copie. In 50 anni di carriera ha venduto qualcosa come più di 70 milioni di dischi nel mondo. Altro che crisi del mercato... http://rockinroad.blogosfere.it/2007...-italiano.html |
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x me è l'unico vero mito italiano...
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Anche se lo sappiamo già, ecco come lo racconta il TGCOM del 5/03/2007
Elvis, l'ugola migliore di sempre Sondaggio Gb: Aretha Franklin seconda Non accenna ad appassire la leggenda di "The king". A ben mezzo secolo dal suo debutto discografico e trent'anni dopo la sua scomparsa, è sempre Elvis il migliore: "la più grande voce di tutti i tempi" è la sua. Lo ha decretato la rivista britannica "Q", stilando la classifica delle migliori ugole della storia del pop-rock. Alle spalle di Presley, gli esperti del magazine indicano Aretha Franklin e Frank Sinatra. Significativo che soltanto tre cantanti della top 10 sono ancora in vita: si tratta, oltre che della Franklin, di Robert Plant e Mick Jagger piazzatisi rispettivamente all'ottavo e nono posto. In classifica, alle spalle del terzetto Presley-Franklin-Sinatra, compaiono Otis Redding e John Lennon, quindi Marvin Gaye e Kurt Cobain. Decimo posto per Jeff Buckley. Del tutto ignorati, come prevedibile, gli artisti italiani, anche se un posticino per Bocelli o Modugno potevamo forse spuntarlo, vista la notorietà planetaria di entrambi... La rivista britannica ha anche selezionato per uno speciale "muro della vergogna" i cantanti che a dispetto della fama raggiunta sarebbero i peggiori di tutti i tempi. Alla gogna sono stati messi senza molti complimenti Ozzy Osbourne, Mariah Carrey, Celine Dion e Yoko Ono. document.write( "" );Siti Sponsorizzati |
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Grazie hURT. Un articolo da urloo!! Marzia1969 ![]() ![]() DANKE GRANDE SCHUMI! |
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![]() ...ecco cosa sono diventata... Ti abbraccio con amore fraterno. Roby |
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Questa notizia è di 2 anni fa e davvero non la sapevo !!!!
Elvis uno davvero "toast" ![]() |
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Carina questa trovata....anche io vorrei tostare Elvis....xchè a noi mai nulla?????
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Si, lo ricordo anche io, ho anche visto il pane in questione...!
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Eccolo qui il pane da toast con il profilo di Elvis!!
![]() ![]() LISA
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Si l'ho visto anche io su un libricino che mi ha regaleto un mio amico che fa il pasticcere
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In questo articolo viene citato anche questo sito
![]() ![]() E brava la nostra Lisa, il grazielvis ormai è famoso su scala nazionale ed è visitato anche dai giornalisti italiani !!!!!!!!!!!! Spettacolo ![]() Previsto per il 16 agosto il film di Adam Muskiewicz 'The Truth About Elvis' 1977-2007, continua la 'caccia' a Elvis Presley Avvistamenti, ipotesi fantasiose e persino una taglia. A trent'anni dalla scomparsa, il mistero che avvolge la morte del Re tiene banco tra i bit della rete document.write(""); ![]() Roma - 13 mar. (Ign) - Elvis nascosto su un'isola lontana, Elvis agente segreto dell'Fbi, Elvis in Alaska, Elvis ormai settantenne che si aggira nel parco della Graceland Mansion (Memphis), la villa in cui visse per 20 anni e nel cui bagno fu trovato senza vita. Ma a trent'anni di distanza la morte di Elvis Presley per alcuni è ancora un mistero. E come ogni anno la ricorrenza della sua scomparsa, il 16 agosto 1977, riapre la caccia alla verità. Sull'argomento sono stati scritti libri, pagine di quotidiani e periodici, sono stati fatti servizi e programmi televisivi. Ma è internet a fare la parte del leone. Il sito www.elvislives.net, ad esempio, elenca 10 teorie per cui il Re del rock'n roll è vivo. La prima sostiene che sia stato messo nel programma protezione testimoni con una nuova identità dopo il famoso incontro con Richard Nixon. C'è poi la storia del nome scritto sbagliato sulla lapide (Elvis Aaron Presley anziché Elvis Aron Presley), le fotografie del corpo nella bara che lo fanno sembrare una statua di cera, le contraddizioni riguardo alle circostanze del decesso. Lascia poi interdetti la notizia che nel 2002 una etichetta indipendente ha pubblicato un album, 'Kingtinued', dove si sente la voce di Presley che canta almeno 14 canzoni mai esistite prima del 1977. Ma c'è di più. Adam Muskiewicz, scrittore, attore e produttore cinematografico, attraverso il sito www.elviswanted.com lo scorso anno ha annunciato una ricompensa di 3 milioni di dollari a chi proverà che Elvis è vivo e vegeto. Intervistando teorici, esperti, autori e amici intimi del Re, Muskiewicz ha deciso di produrre anche un documentario, il cui trailler è disponibile sul sito www.truthaboutelvis.com, che dovrebbe uscire proprio in occasione del trentesimo anniversario della (presunta) morte. Nella pellicola, dal titolo 'The Truth About Elvis', verranno analizzati fatti e persone, il rapporto dell'autopsia, la villa di Graceland, la Memphis Mafia e la questione del nome sulla sua lapide. Si prenderanno inoltre in considerazione i motivi per i quali Presley puo' aver simulato la sua morte e chi puo' averlo aiutato in tutto questo. Interessanti alcune testimonianze che riportano: "Nessuno sa perché due settimane prima di morire abbia detto che doveva andare via, e che non avrebbe avuto più la possibilità di vedere le persone care. Perché ha detto una cosa del genere?". Oppure: "Gente che lavorava all'ospedale, ancora adesso sostiene che il corpo che fu portato in ospedale non era quello di Elvis Presley". Linda Thompson racconta: "Mia madre era al funerale, e qualche giorno dopo disse: 'Sì, oggi fanno delle cose miracolose con le statue di cera; molte persone pensano che lui sia alle Bahamas'''. "Mi ricordo una persona che guardò al corpo nella bara e mi disse, no, non è Elvis", dice una donna, mentre un'altra afferma: "Elvis Presley è venuto nel nostro ristorante e ha ordinato un wopper cheeseburger, senza cipolle e patatine". Molte poi le teorie bizzarre che si susseguono nella rete e negli anni la leggenda per chi non si rassegna o per chi vuole continuare la 'caccia' a Elvis ha avuto molte versioni. Il forum del sito www.grazielvis.it, ad esempio, riporta un articolo nel quale si afferma che una donna in visita a Graceland, dopo essere entrata in una zona proibita al pubblico, si è trovata davanti un uomo su una sedia a rotelle a cui ha scattato una foto prima che i guardiani la portassero via. La foto è stata quindi consegnata a un detective che si occupa di identikit di persone scomparse, il quale ha dichiarato che, secondo lui, l'uomo sulla sedia a rotelle era Elvis Presley. In particolare, la donna ha detto che quando le guardie l'hanno portata via, continuava a ripetere loro di aver visto Elvis Presley. E la cosa che l'ha stupita più di tutto è stato che queste non abbiano negato e nemmeno si siano comportate come se lei fosse stata una visionaria. C'è poi la teoria esposta da Massimo Polidoro che nel suo libro 'Elvis è vivo' vuole The King celato sotto lo pseudonimo John Carpenter, le cui iniziali J.C. stanno per Gesù Cristo, mentre lavora come agente speciale dell’FBI, reparto antidroga. Tutte queste teorie si basano su un concetto spiegato da Polidoro, che si richiama alla 'verità delle emozioni', come la chiama lo scrittore. E cioè che non si può accettare l’idea che qualcuno fuori dal comune sia morto per una casualità, e quindi nulla diventa più credibile dell’incredibile. |
#239
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Poichè lo trovo volgarmente irriverente, preferisco postare il link, così lo legge solo chi ne ha veramente voglia.
http://www.carmillaonline.com/archiv...05/000274.html |
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abbastanza volgare come recensione....ma no comment,nn ho visto il film,diciamo così....
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Londra Con un concerto al Madison Square Garden di New York per amici, vip, parenti e fan sir Elton John festeggerà, il prossimo 25 marzo, il suo sessantesimo compleanno . Per loccasione la pop star batterà anche un record: arriverà, primo artista nella storia, alla sua esibizione numero 60 presso la prestigiosa sala della Grande Mela. I biglietti sono già in prevendita e costano dai 70 ai 256 dollari. Reginald Kenneth Dwight, in arte Elton John, è nato il 25 marzo 1947 a Pinner, un sobborgo di Londra. Appassionato di musica e pianoforte inizia a suonare alletà di tre anni, vincendo a undici una borsa di studio alla Royal Academy of Music di Londra. Il padre, pilota della Royal Air Force e trombettista per hobby, cerca di impedire al figlio di ascoltare i dischi di Elvis Presley e Buddy Holly che la moglie Sheila acquista ogni settimana. Ma visto che il signor Dwight è per lo più lontano da casa, il piccolo Reginald ha comunque lopportunità di passare le sue giornate tra i vinili.
Nel 1960, a tredici anni non ancora compiuti, forma il primo gruppo, i Corvettes (dal nome di una popolare schiuma da barba). Sette anni dopo incontra grazie a un annuncio il compositore di testi Bernie Taupin. E a quel punto che il cantante decide di farsi chiamare Elton Hercules John prendendo a prestito i nomi di due amici musicisti, Elton Dean e John Baldry. Il primo album del duo, Empty Sky, esce nel 1969 e non ottiene unaccoglienza molto positiva. Ma le cose cambiano quando la giovane star pubblica l'album che porta il suo nome Elton John (1970), che grazie allhit Your song lo catapulta subito in classifica facendogli guadagnare, sulla stampa statunitense, lappellativo di 'nuovo messia del rock'. A metà anni 70, Elton è una vera e propria star: recita nel film Tommy ricavato dallomonima opera rock degli Who, il suo nome appare nella 'Walk of Fame' di Hollywood e John Lennon lo raggiunge sul palco del Madison Square Garden di New York per un grande concerto. La sua notorietà inizia tuttavia a declinare dopo la separazione professionale da Taupin, avvenuta nel 1976 in seguito alluscita del doppio album Blue Moves. Nel 1979, dopo uninterruzione durata due anni, Elton torna in tour diventando la prima rockstar europea a suonare in Unione Sovietica. Nel frattempo, Taupin torna a collaborare con lui per lalbum 21 at 33. Dopo unoperazione alla gola per un tumore benigno nel 1987, Elton, ancora non totalmente riabilitato, decide comunque di intraprendere un tour che lo porterà a suonare in Australia con la Melbourne Symphony Orchestra. Nel 1988 si disfa del suo guardaroba e di tutti gli oggetti accumulati in anni di sfrenato shopping, ripulendo la sua immagine. Poi, superato un difficile periodo legato alleccesso di droghe, Elton ritorna con Reg strikes back, un album che lo riporta nelle posizioni alte delle classifiche. Inizia un lungo tour e si impegna a raccogliere fondi per la lotta al virus dellHiv, costituendo la Elton John Aids Foundation. Ritornato al lavoro a pieno ritmo, nel 1994 compone in collaborazione con Tim Rice la colonna sonora del film Disney Il Re Leone. Lanno successivo pubblica il suo miglior disco degli anni 90, Made in England, in bilico tra orchestrazioni e pezzi rock. Nel 1997 canta e incide in memoria dellamica Lady Diana un vecchio classico rivisto e corretto per l'occasione, Candle in the wind, lanno successivo è nominato Sir. Tra pochi giorni, fra le soprese che Sir Elton ha voluto fare ai suoi fans in occasione del suo 60esimo compleanno, ci sarà anche la pubblicazione di un cd/dvd dal titolo Rocket man - The definite hits. |
#242
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#243
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mi fossi trovato io la band avrebbe fatto la fine del busto in porcellana.
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"..il cantante della band britannica, a tre quarti dello show ha scaraventato a terra un busto in porcellana di Elvis Presley.."
Certo che alle volte non puoi proprio evitare di pensare che la stupidità umana è sconfinata. |
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Questa è quella che chiamerei "INVIDIA" il tizio sa che non arriverà mai al livello di Elvis....se rompere un suo busto gli da soddisfazione allora ben venga....sarà l'unica della sua vita....neanche lo conosco questo gruppo!!!
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#246
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anche se è un articolo vecchi almeno qualcuno scrve qlcs di carino su elvis e la sua musica...
A 25 ANNI DALLA MORTE UNA GRANDE RACCOLTA DI SUCCESSI: ELV1S #1 CHARTS HITS Giusto nel caso ci fosse ancora qualche dubbio, una persona che ascoltasse questo album dovrebbe archiviare per sempre la questione del significato musicale, dell'impatto culturale, e del compimento artistico di Elvis. Da Heartbreak Hotel a Suspicious Minds", da Hound Dog a Crying in the Chapel, l'album Elvis #1 charts hits rivela una moltitudine di inclinazioni, una varietà di stili, e una portata emotiva che rende inutile ogni tentativo di catalogazione musicale.
![]() "A chi assomigli musicalmente?" venne chiesto ad Elvis quando per la prima volta mise piede nei famosi studi della "Sun recording" all'età di 18 anni. "Non assomiglio a nessuno" replicò. E la risposta all'inevitabile domanda che seguì: "Quale tipo di musica suoni?" fu semplicemente: "Suono tutti i generi". E proprio questo fece la sua fortuna. Come tanti grandi attori e cantanti, Elvis possedeva inconsciamente la capacità di imitare chiunque ammirasse: cantanti country & western come Hank Snow, artisti rhythm and blues come Jackie Wilson, performers di quartetti gospel come Jake Hess. Ma alla fine è risultata un'impronta musicale differente da tutte le altre, sia cantasse una ballata 'tremolante' come Love Me Tender o un rock energico come Hard Headed Woman. E un grande complimento gli venne rivolto direttamente da Jake Hess, leader del gruppo gospel 'The Statesman', il preferito di Elvis: "Ha il dono di diventare un tutt'uno con la canzone, sembra viva ogni parola di essa" Ai non più giovani alcune di queste canzoni potrebbero suonare familiari, ma risulterebbe difficile richiamare alla mente l'immediatezza del loro primo impatto; parte del piacere che provano nell'ascoltarle deriva di sicuro dalla memoria, ma penso che, se potessero accantonare per un momento il contesto in cui queste furono apprezzate per la prima volta, considerandole nella loro essenzialità (come accade per me), la freschezza, la vera emotività, il semplice divertimento di queste proromperebbe senza dubbio. Elvis Presley incoraggiò l'inizio di una rivoluzione; credeva fermamente nel sogno democratico, e noi dobbiamo continuare ad essere coinvolti nel medesimo impegno, sforzandoci incessantemente di raggiungere ciò che lui ha sempre rincorso ed in un certo senso anche rappresentato, questa convinzione nella libertà e nelle infinite possibilità che la sua musica simboleggia. Federico Andreoletti e Costanza Capraio, Liceo Scientifico SEVERI, Milano |
#247
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molto bello questo articolo
ciaoooooooooooooooo a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!! ![]() ![]() ![]() |
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Vero, bell'articolo!!!
Ciao Filippoooooo! Chi si rilegge!!! Fatti vivo più spesso sul forum! ![]() |
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![]() ![]() ![]() Non importa se ha 5 anni, fa sempre piacere leggere recensioni di questo tipo. Chissà se Federico Andreoletti a Costanza Capraio sono leggono questo forum ![]() ![]() ![]() Sarebbe bello, se facessero parte della comunità GE ![]() ![]() ![]() |
#251
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ho sbagliato l'ultima faccina
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![]() Compie 30 anni la saga cinematografica di Guerre Stellari e le poste statunitensi - che nei giorni scorsi avevano già annunciato la loro partecipazione alle celebrazioni con varie iniziative - emetteranno il 25 maggio (giorno dell'anniversario del primo film della serie) un foglietto con ben 15 francobolli da 41 centesimi. A segnalarlo è il sito filatelico specializzato "vaccari news", secondo il quale è possibile che il foglietto possa insidiare il primato di vendite detenuto dal francobollo da 29 centesimi dedicato ad Elvis Presley: uscito nel 1993, questo francobollo ha registrato una vendita di oltre 124 milioni di esemplari. I francobolli di Guerre Stellari mostrano praticamente tutti i personaggi più famosi della saga. Le poste USA hanno anche attivato un concorso fra i fans della serie di film di George Lucas e "travestiranno" numerose cassette postali come il famoso "droide R2-D2", che nella versione italiana del primo film del 1977 venne ribattezzato "C1-P8" . (ANSA) |
#254
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Elvis Presley A 30 anni dalla morte, Q lo incorona la voce del secolo.
Ernesto Assante racconta il mito del rock'n'roll Lezioni a 33 giri: Domenica 1 aprile all'Auditorium: Elvis 56 di Giorgio Casari Rimane il re del rock'n'roll, Elvis Presley. A trent'anni dalla sua morte, avvenuta il 16 agosto del 1977, la rivista specializzata Q lo ha appena incoronato il miglior cantante di tutti i tempi. La "voce" per antonomasia, insomma, davanti a nomi quali Aretha Franklin (seconda), Frank Sinatra (terzo), Otis Redding e, a sorpresa, John Lennon ("non tecnicamente brillante, ma espressivo"). Un merito che si lega, secondo la giuria di Q (composta da giornalisti specializzati e musicisti), al fatto di aver reso sensuale, eccitante, qualsiasi genere abbia incrociato. Un ottimo modo, insomma, per cominciare le celebrazioni del trentennale, che culmineranno ad agosto con i raduni di Graceland, a Memphis, la casa-museo che aveva riempito di ogni cimelio, ancora da vivo. Un mito che lo aveva riportato in tv nel 1968, a cantare tutto vestito di pelle nera come Marlon Brando ne Il selvaggio e con il ciuffo eternamente ribelle, per mostrare a chi amava i Beatles che lui era meglio. Risultato, milioni di spettatori. Il suo concerto alle Hawaii, trasmesso via satellite il 14 gennaio 1973, assistettero almeno un miliardo di persone. Più di quelle davanti alla tv per lo sbarco sulla Luna del 1969. Aveva inciso il suo primo singolo il 5 luglio del 1954 - That's All Right per una piccola etichetta indipendente, la Sun Records di Sam Phillips. Phillips stava dando forma a quella generazione di star del rock'n'roll che avrebbe annoverato fra le sue fila Jerry Lee Lewis, Chuck Berry, Johnny Cash e lo stesso Elvis. La sua ossessione era "trovare un bianco che cantasse come un nero" e in quel giovane camionista aveva trovato un interprete pressoché perfetto. Fino alla sua chiamata alle armi, nel '58, Presley sorprese gli ascoltatori con uno stile viscerale, capace di singhiozzare e di essere intensamente poetico, di rivedere country e blues innescando grandi sussulti ritmici. I Sessanta e soprattutto i Settanta avrebbero annacquato la sua carica espressiva dirompente, portandolo verso un timbro da cantante confidenziale, sempre più vicino, ironia della sorte, a quel Frank Sinatra (non a caso soprannominato 'The Voice', la voce) al quale era spesso stato contrapposto e del quale si era sempre dichiarato estimatore. In questa classifica il titolo di voce del secolo scorso passa quindi di mano, e ci sentiamo di essere d'accordo con chi l'ha compilata. |
#255
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Vero! Sante parole... soprattutto del suo mito!
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Dvd Elvis Presley, The ’68 Comeback Special DVD, 2005
Scritto il 3 Aprile, 2007 in Recensioni Dvd Musicali “Se stai cercando guai…sei capitato nel posto giusto” (da “Tiger Man”) ![]() Però stiamo attenti, lo show televisivo che la NBC cucì su Elvis non significò rinnegare il passato prossimo (24 film di discutibile fattura) per riabilitare quello remoto (la nascita del rock n roll). Anzi, fu una perfetta fusione delle due esperienze con la risultante del Re più in forma che si sia visto dai tempi di “Heartbreak Hotel”: da una parte l’autentico maestro nella più congeniale veste di rockstar che incendia le mutande delle fanciulle in platea; dall’altra il divertito attore musicale nel ruolo dell’ex galeotto che rimorchia la squinzia in un bordello - sincero e ironico tributo alla sua recente e prolifica esperienza di attore a Hollywood. L’intenzione iniziale del Colonnello Parker era ben diversa: Elvis avrebbe intonato canti natalizi per le famiglie cristiane d’America. Fortunatamente il ’68 aveva scosso anche i network americani, lasciando il Colonnello nel ruolo di manager a suo modo capace, ma anacronistico per impartire decisioni definitive. La fiducia che Elvis diede al regista Steve Binder e agli scrittori dello show venne premiata con la creazione di uno spettacolo talmente azzeccato da diventare, nell’immaginario collettivo, uno dei documenti principi dell’icona Elvis (forse non a caso, chi vi scrive, nella sua camera ha proprio un poster di Elvis nella mise di pelle di cui sopra). L’idea di riportare il Re al suo pubblico, non solo usando lo strumento che l’aveva reso grande in così larga scala (la televisione), ma anche il pubblico in scena, fu abbastanza improvvisa, tanto che la produzione fu costretta in grande velocità ad arruolare il numero sufficiente di persone da far sedere intorno al palchetto centrale. Vennero chiamati i parenti di chi lavorava nello studio, nonché ragazzi nel fast-food di fronte che si stavano mangiando un cheesburger. Il risultato è splendido e l’audience è assolutamente sincera: ci sono ragazzi quasi disincantati ma comunque sorpresi se non addirittura inebetiti nel vedere a pochi metri Elvis in persona che canta, balla, si inginocchia, chiude gli occhi, suda… e poi altri invece totalmente infervorati e adoranti, in lacrime isteriche da fan. Altra sorpresa “in fieri” fu quella del momento dedicato ai “vecchi amici”, ovvero quando Elvis, nel suo palchetto catartico, si siede e con la chitarra, accompagnato dai vecchi compagni degli esordi di Memphis quali Scotty Moore e DJ Fontana, ripropone classici come “Blues Suede Shoes”, “That’s Alright” e “Heartbreak Hotel”. Momento che sarebbe dovuto durare neanche dieci minuti ma che si spinse ben oltre diventando forse il fulcro di tutto lo show: Elvis scherza coi compagni, ironizza sulla sua smorfia, canta e suona divertito mentre la band lo asseconda. Ai loro piedi il giovane pubblico assiste seduto a terra come in una festa confidenziale. Le parti “preconfezionate” dello special non hanno ovviamente questa genuinità, comunque l’impatto emotivo è indiscutibile di fronte a brani come “Memories” – scritta da Mac Davies e inseguito assurta ad evergreen per le numerosissime rivisitazioni - o quando, a conclusione del programma, indossando un elegante abito bianco, canta “If I Can Dream”: song che il solito Colonnello aveva definito “non adatta a Elvis” e che invece si dimostrò la perfetta conclusione per il ritorno sulle scene del Re. Ricordando l’evento Chris Beard (tra gli scrittori dello special) confermò appropriatamente “Era commosso perché era l’ultima canzone dello spettacolo, secondo me, non voleva finire”. E la storia ha scritto che Elvis non ha mai finito. Vacho Varela |
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uao!!!!!perfetta recensione,ottima!!!!!
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http://www.rockol.it/vetrina-4362/El...LTIMATE-GOSPEL
Elvis Presley In una delle note riportate nel booklet di questo disco viene riportata una frase di Gladys Presley, madre di Elvis, la quale afferma che, fin da piccolissimo, il figlio amava la musica gospel che si cantava in chiesa e pur non sapendo le parole cercava di intonare la melodia con la voce. La conferma arrivò poi in futuro quando Elvis, nel corso della sua carriera, pubblicò ben quattro dischi gospel a carattere religioso: nel 1957 un EP di quattro canzoni dal titolo “Peace in the Valley”; al ritorno dal servizio militare (1960) un tributo ai suoi quartetti da chiesa favoriti “His Hand in Mine”, supportato ai cori dei Jordanaires; “How Great Thou Art” nel 1966 e nel 1972 “He Touched Me”. “Elvis ultimate gospel” raccoglie tutti i brani gospel incisi dall’artista di Memphis, venticinque episodi tratti dalle registrazioni originali e rimasterizzati con la nuova tecnologia DSD. TRACKLIST: “How great thou art” “So high” “Amazing grace” “Crying in the chapel” “You’ll never walk alone” “Swing down sweet chariot” “In my father’s house” “Milky white way” “His hand in mine” “I believe in the man in the sky” “Where could I go but to the Lord” “If the Lord wasn’t walking by my side” “Run on” “He touched me” “Bosom of Abraham” “Lead me, guide me” “Joshua fit the battle” “If we never meet again” “I, John” “Reach out to Jesus” “Who am I?” “Help me” “An evening prayer” “Take my hand, precious Lord” “(there’ll be) Peace in the valley (for me)” |
#259
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Questi sono articoli!!!
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#260
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SPETTACOLI & CULTURA
Si intitola "33 dischi senza i quali non si può vivere" il libro di Gino Castaldo e Ernesto Assante Dai Beatles agli U2: una lista per raccontare l'epoca d'oro del rock e non soloI migliori album della nostra vita viaggio in cinquant'anni di musica di RITA CELI ![]() ROMA - Il titolo del libro può suonare eccessivo ma 33 dischi senza i quali non si può vivere (Einaudi, 13,50 euro, in libreria dal 10 aprile) di Ernesto Assante e Gino Castaldo non è solo una lista di album, tutti in vinile e a 33 giri, ma è il racconto appassionato e motivato di un'epoca, da Elvis Presley agli U2. Critiche e proteste sono già messe in conto dagli autori, perché la scelta è, ovviamente, arbitraria ma i criteri che hanno portato ai 33 titoli (più un singolo, Imagine di John Lennon) sono precisi: si tratta di dischi di "incomparabile bellezza", opere straordinarie che hanno segnato profondamente la storia della musica, gettando le basi per quello che sarebbe venuto dopo. In altre parole, sono i cd che oggi non dovrebbero mancare in una discoteca che voglia colpire al cuore con le perle della musica degli ultimi 50 anni. Non sono "i" migliori album, ma sono "dischi senza i quali è impossibile vivere" scrivono gli autori nell'introduzione, "e sono talmente pochi che potrebbero essere portati con noi sull'isola deserta per garantirci una gradevole sopravvivenza dopo un terribile naufragio". Solo un caso li posiziona tra 1956 (con Ella Fitzgerald e Elvis Presley) e il 1994 (l'anno di Grace di Jeff Buckley), preceduto da Achtung Baby degli U2 (1991) e Le nuvole (1990) dell'unico italiano in lista, Fabrizio De André. La maggior parte degli album raccontati nel libro sono stati realizzati negli anni Sessanta - dai Beatles ai Rolling Stones, Bob Dylan e Jimi Hendrix, da James Brown ai Velvet Underground - e soprattutto durante i 70, decennio che si apre con Led Zeppelin IV, Who's Next degli Who, e ancora Bob Marley, Brian Eno, Pink Floyd, per chiudersi con London Calling dei Clash. Una breve coda negli anni 80 per citare Graceland di Paul Simon o Born in the Usa di Bruce Springsteen. Assante e Castaldo ammettono con rammarico che in questa loro lista "i dischi nati nell'era del cd sono realmente pochi" perché negli ultimi 15 anni gli album "hanno iniziato prima a perdere valore e poi a perdere senso". "La musica, che all'inizio del secolo si era materializzata diventando disco, sta cominciando a smaterializzarsi di nuovo, fisicamente inesistente" proseguono. "Se fino a quindici anni fa potevamo identificare la musica e il supporto, oggi la musica trasformata in un bit non occupa alcuno spazio fisico". Ma a questa rivoluzione "assoluta e totale" nel modo di fruire la musica non corrisponde una creatività in grado di sbalordire, come invece è accaduto con ognuno dei 33 dischi analizzati nel libro. Come Revolver dei Beatles: "In quel periodo poteva capitare che un album cambiasse completamente il corso della musica pop, e Revolver fu uno di questi". Oppure Highway 61 Revisited di Bob Dylan: "Agli inizi degli anni '60 le canzoni di Dylan caddero come una pioggia di folgorazioni poetiche su un mondo in attesa messianica. Con lui il rock'n'roll impara a parlare una nuova lingua". Oppure London Calling dei Clash: "Ci sono dischi che funzionano da spartiacque, e London Calling è un'importante boa messa a galleggiare nella tempesta del tempo. Non è possibile capire cosa sia accaduto al rock nel passaggio tra gli anni 70 e 80 se non ci si immerge completamente nel caleidoscopio di suoni di questo album". Del disco scelto per Fabrizio De André scrivono: "E' un incipit memorabile, forse tra i più belli mai immaginati". O ancora, parlando di Marvin Gaye: "Difficile immaginare il soul senza What's Going On. Perché è un capolavoro, il vertice della creatività e dell'arte di questo artista, ma soprattutto perché è il disco che consente alla definizione di soul music di compiersi". Pagina dopo pagina ogni album viene raccontato, scoperto, analizzato fino a svelare le motivazioni della scelta. Anche per maestri come i Pink Floyd: "Dopo aver scoperto cosa c'era in quella misteriosa faccia scura della Luna, il rock non è stato più lo stesso, ha assunto dimensioni colossali, è diventato altro da sé". Naturalmente ognuno è libero di condividere o criticare le scelte di Assante e Castaldo che, per proseguire il gioco con un sondaggio per Repubblica.it, hanno allungato la lista a 50 titoli: ancora una volta molti saranno scontenti, ma è solo un gioco. (5 aprile 2007) |
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Elvis ‘The King’ statue returns to public view at the Las Vegas Hilton
![]() But it wasn’t inside the hotel. This time, Elvis the Pelvis has been kicked outdoors to a garden area, standing atop a pedestal with embedded spotlights. A new bronze plaque at the rock ‘n’ roll idol’s feet reads: ELVIS: “THE KING” OF LAS VEGAS An eight-year exclusive run in the Las Vegas Hilton Showroom 837 consecutive sold-out performances entertained some 2.5 million people enough to fill the Rose Bowl 25 times over! LAS VEGAS’ ALL-TIME FAVORITE, AND SUCCESSFUL PERFORMER Elvis Presley’s Las Vegas connection was given a boost by his 1964 film “Viva Las Vegas!” opposite Ann-Margret, who drove him wild before Elvis could drive his racing car in the first Las Vegas Grand Prix. Those were delirious days for the rock performer and fans. But now, the fame and recognition are ebbing. And his bronze statue is now outdoors where it inevitably will be bombed by birds of all feathers, and where many a mutt could lift a leg to leave a liquid signature. Such is the nature of fame, a bird with paper wings. June 22, 2006 ki mastica inglese puòraccontarci quello ke è stato scritto,io c faccio un macello con l'inglese ![]() |
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Ecco Enzo!
![]() La stuatua in bronzo di Elvis Presley a grandezza naturale, che per anni si è retta nell'atrio dell'Hilton Hotel di Las Vegas, è tornata alla vista del pubblico. Inaugurata per la prima volta nel 1978, la posa un po' sgraziata di Elvis, con la chitarra imbracata sulla spalla e il microfono nella mano sinistra, è stata re-inaugurata il 21 Giugno. Ma non era all'interno dell'hotel. Questa volta Elvis The Pelvis è stato posizionato nel giardino esterno sopra ad un piedistallo. Sulla nuova placca in bronzo si legge: ELVIS IL RE DI LAS VEGAS: una corsa durata 8 anni consecutivi nella Showroom dell'Hilton Hotel 837 concerti che hanno fatto il "tutto esaurito" intrattenendo circa 2.5 milioni di persone L'ARTISTA PREFERITO E CHE HA AVUTO PIU' SUCCESSO A LAS VEGAS. Il primo legame di Elvis Presley con Las Vegas fu nel 1964 per il film "Viva Las Vegas" insieme ad Ann-Margret, che lo fece impazzire prima che si mettesse alla guida della sua auto da corsa nel primo Gran Premio di Las Vegas. Quelli furono giorni di delirio per la stella del rock e i suoi fans. Ma ora la fama e il riconoscimento stanno calando...E ora questa statua è fuori dalle porte, dove sarà bombardato da uccelli di tutte le razze e dove uno stupido cane potrà alzare la zampa per lasciarci la sua firma in forma liquida. ![]() Questo è il prezzo della fama! LISA
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Eh che cavolo, questo articolo è partito bene ed è finito malissimo, xò magari è la stessa delusione del giornalista del fatto che l'abbiano messa fruoi? Mah, fatto sta che forse è anche meglio xchè può essere ammirata meglio nn credete? magri lo hanno fatto proprio x questo!
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![]() ![]() Susanne Bürner - 50 000 000 can't be wrong Supportico Lopez 32 Sede Via Supportico Lopez, 32, Napoli 80137 Altre informazioni Tel +39 081 445759 | info@supporticolopez.com | http://www.supporticolopez.com ![]() Data di apertura venerdì 13 aprile 2007 Data di chiusura venerdì 25 maggio 2007 Orari: martedì/venerdì 15.00/19.00 Gli artisti correlati Susanne Bürner Comunicato della mostra : Susanne Bürner - 50 000 000 can't be wrong Molto del lavoro di Susanne Bürner è sugli spazi vuoti, sugli spazi fuori dalla cornice principale che costituiscono la parte superflua di una proiezione, per il protagonista dei video così come per gli spettatori, per le loro emozioni ed esperienze. Alcuni dei suoi video sono su gruppi di persone la cui attenzione è focalizzata su qualcosa che è fuori da loro stessi, qualcosa che, allo stesso tempo, resta invisibile allo spettatore. Già nel video finistère (2005) il soggetto sono i fans. Ma il gruppo di spettatori è isolato dal contesto originale ed è posto su uno sfondo neutro. Così l’attenzione dello spettatore del video è focalizzata sugli ammiratori, solitamente marginali nella sua percezione, che esprimono, attraverso mimica e gestualità, le loro forti aspettative e la loro proiezione nella star. Allo stesso tempo lo spettatore del video si trova esso stesso in una posizione di aspettativa, diventando così un doppio del fan. Il video in mostra 50 000 000 CAN’T BE WRONG ripropone il tema dei fans ma pone l’enfasi sulla relazione tra la star e i suoi ammiratori concentrandosi su una singola “superstar”: Elvis Presley. Qui, Elvis, definisce se stesso attraverso i suoi ammiratori, che costituiscono il suo ambiente e la sua immagine in negativo e la Bürner tenta di approfondire proprio l’aspetto che riguarda la definizione di una persona attraverso il suo riflesso negli altri. Oltre i Beatles, Elvis è stata una delle più grandi star di culto di tutti i tempi. Diversamente da altri artisti dopo di lui, Elvis era capace di ipnotizzare ed eccitare il pubblico attraverso delle esibizioni dal vivo sensazionali. Il video utilizza proprio questi momenti e, sebbene siano tutti tratti esclusivamente da documentari su Elvis, il suo nome non è mai menzionato. Il risultato finale sono solo fans. L’oggetto del loro desiderio è invisibile. Alcune volte tracce di Elvis sono cancellate digitalmente. I cartelloni con i messaggi e le scritte degli ammiratori appaiono vuoti. Il soggetto reale del video rimane invisibile, si può percepire solo attraverso la reazione dei suoi “seguaci” ed è riflesso nelle espressioni di desiderio dei loro volti che attraversano diversi decenni del secolo scorso. Il titolo del video è tratto da una compilation di brani di Elvis dal 1959, a cui molti altri gruppi hanno fatto riferimento, diventando una delle raccolte di maggiore successo e più influenti nella storia della musica. Music: Steven Trafford Special Effects: Julia Pfeiffer, Aleksander Cigale 6:24 min., b/w, sound Il video 50 000 000 CAN’T BE WRONG è stato realizzato con il sostegno del Senato di Berlino. Si ringrazia Giti Nourbakhsch - Berlino La mostra è realizzata con il supporto di Enrico Fornello - Prato Susanne Bürner Born in Ellwangen/Jagst, Germany 1970 1993 - 1998 Media Arts at the Hochschule für Gestaltung, Karlsruhe (Diploma) One Person Exhibitions (selected) 2007 “50.000.000 can’t be wrong”, Supportico Lopez, Naples 2005 “finistère”, Galerie Giti Nourbakhsch, Berlin “songs from out there”, Sassa Trülzsch, Berlin 2002 “Dissolve”, Galerie Giti Nourbakhsch, Berlin 2001 Galerie Borgmann Nathusius, Cologne (with Gary Ward) 2000 “Fotografie”, Galerie Karlheinz Meyer, Karlsruhe (with Barbara Trautmann and Günther Förg) Galerie K & S, Berlin (with Daniel Roth) 1999 “Trees”, Graduate Studios UCLA Culver City, Los Angeles, USA “Trees”, Galerie Karlheinz Meyer, Karlsruhe (with Candida Höfer) 1997 Galerie Karlheinz Meyer, Karlsruhe Group Exhibitions (selected) 2007 "I´m a Future Melancholic", tank.tv, Tate Modern, London 2006 “Nicht weit vom Stamm”, Galerie Konrad Fischer, Düsseldorf Domaine Olivier de Serres, Ardèche, France Busan Biennale, Busan, Korea GASC, Gimhae, Korea tank.tv, ICA London “artists make videos”, Goethe Institut, Amman, Jordanien Film Festival Max Ophüls Prize, Saarbrücken (screening “Lux 1: Where are we going?” & screening “Lux 2: Can you see me?”)) 2005 “A Haunting”, Castlefield Gallery, Manchester „Rencontres Internationales Paris/Berlin #9“, Jeu de Paume, Paris (a.o.) “One Night Screening. Video Art From 4 Countries”, Beirut Humanities Buildings (Goethe Institut) Beirut “placements”, Galerie Store 52°31’52”13°22’55”, Berlin (curated by Andrew Cannon) “acid rain”, Glasbox, Paris (curated by Vincent Honoré) “Videonale 10”, Kunstmuseum Bonn “Radiodays”, CTP de Appel Amsterdam 2004 „KURZDAVORDANACH“, Photographische Sammlung/SK Stiftung Kultur, Cologne (curated by Wilhelm Schürmann) „Rencontres Internationales Paris/Berlin #8“, Grande Halle de la Villette, Paris “Missing Time”, Hong Kong Art Centre, Hong Kong (video program curated by Laurent Grasso) „playlist“, Palais de Tokyo, Paris “Zwischenwelten”, HfBK Dresden, Oktogon 2003 „Géographies #3“, Chantal Crousel, Paris Schmidt-Rottluff sholarship holders exhibit, Kunsthalle Düsseldorf “Hot, Blue & Righteous”, Galerie Giti Nourbakhsch Akademie Schloss Solitude, Stuttgart “Passages”, Le musée de Valence, art 3, Le Bel Image, Valence 2002 “Golden Week”, Kodama Gallery, Osaka, Japan & side 2, Tokyo, curated by Eva Svennung (Toasting Agency) “A Need of Realism”, Solitude in Schloss Ujazdowski, Warszawa, Poland 2001 “Papier”, Galerie Borgmann Nathusius, Cologne “Not At Home”, Römerstr. 2, Stuttgart, curated by Gary Ward and Susanne Bürner “Circles No. 5”, Montana Sacra, ZKM Karlsruhe, curated by Christoph Keller “CamoShow”, Museum Wiesbaden, curated by Alexis Vaillant and Léonor Nuridsan 1999 “Insight Out”, Kunstraum Innsbruck, Austria, Kunsthaus Hamburg, Kunsthaus Baselland, Switzerland, (catalogue) 1998 Galerie Karlheinz Meyer, Karlsruhe “Gang Bang”, Galerie Margit Haupt, Karlsruhe, curated by Christoph Keller Grants & Residencies 2006 Residency Villa Arson, Nice 2004 Grant Stiftung Kunstfonds, Bonn 2002 Art 3, Residency of Baden-Wurttemberg and Region Rhône-Alpes in Valence, France Karl Schmidt-Rottluff Grant 2000 - 2001 Residency at Akademie Schloss Solitude, Stuttgart 1998 - 1999 Visiting Scholar Graduate Program Fine Arts, UCLA Los Angeles, California, USA (Grant Studienstiftung des deutschen Volkes) 1997 - 1999 Grant Studienstiftung des deutschen Volkes, Bonn Publications „Fog Book“, Revolver Frankfurt, 2003 „Susanne Bürner“, Karl-Schmidt-Rotluff Förderungsstiftung, Berlin 2003 „Vanishing Points“, Art 3, Valence & Revolver Frankfurt Jednoczensnie (simultaniously), Zamek Ujazdowski, Warschau & Revolver, Frankfurt (with Daniel Roth, Gregor Sander and Gary Ward) The Window, Revolver Frankfurt Articles 2005 Vincent Honoré on Susanne Bürner, contemporary 21, issue 71/ video, pp. 34 – 37 2004 Dominic Eichler on Susanne Bürner, Frieze art Fair Yearbook 04/05 2003 Catherine Francblin, “geographies #3”, art press #298, p. 84 Marie de Brugerolle, “passages at art3 (review)”, artpress, # 292, July-August, pp. 76-77 Eva Svennung, “Susanne aime Smoke Gets in Your Eyes”, in: “Vanishing Points. Susanne Bürner”, art3, Valence & Revolver, Frankfurt a.M. Johan Hartle, “Image Events”, in: “Vanishing Points. Susanne Bürner”, art3, Valence & Revolver, Frankfurt a.M. 2002 Miriam Bers on Susanne Bürner, tema celeste, issue 93, Sept.-Oct., p. 100 Inaugurazione venerdì 13 aprile 2007 dalle 19.00 alle 22.00 13 aprile - 25 maggio 2007 SUPPORTICO LOPEZ 32 Via Supportico Lopez 32 (Trav. di Via Vergini) 80137 Napoli Italia Tel./Fax 081 445759 info@supporticolopez.com http://www.supporticolopez.com |
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IL “PRINCIPE DI SAVOIA”
Le bizzarre gesta di un giovane dal bell’aspetto mettono a subbuglio il centro di Udine. Curioso episodio di cronaca l’altro giorno a Udine. Un giovane di 35 anni, elegantemente vestito e dai modi compiti, ha provocato una certa animazione, aggirandosi per le vie del centro seguito da un piccolo drappello di accompagnatori che lo apostrofava ad alta voce con titoli quali “principe”, “altezza”, “altezza reale”. La comparsa, fin dalle prime ore del mattino, dell’insolito drappello non è passata inosservata e ben presto una piccola folla di curiosi e sfaccendati si è radunata attorno a quello che alcuni presentavano come “l’erede al trono d’Italia”. Incalzato dalle domande dei cronisti subito accorsi, il protagonista della chiassata ha affermato di chiamarsi Emanuele Filiberto di Savoia, di aver vissuto molti anni all’estero e di essere venuto in città per promuovere una sua associazione. Si è inseguito saputo che a tal fine, godendo evidentemente di una certa disponibilità economica, aveva addirittura affittato il Salone del castello per un convegno dall’ambizioso titolo “I giovani risorsa del terzo millennio”. La prima tappa del bizzarro pellegrinaggio è stata la statua equestre di Vittorio Emanuele II che si trova all’interno dei giardini Ricasoli e che il Filiberto vorrebbe fosse spostata in piazza Libertà, davanti al municipio (perentoria, in tal senso, la sua richiesta al Comune: “dobbiamo dire al sindaco o a chi compete questa decisione, di rimettere la statua al suo posto”). In precedenza il gruppo era stato al centro di un inusuale ricevimento all’interno della sede della Provincia di Udine. A sorpresa il presidente dell’ente, Marzio Strassoldo, forse memore del passato nobiliare o perchè colpito dalle credenziali del giovanotto, gli ha aperto le porte di Palazzo Belgrado, inventando per l’occasione un “Comitato d’onore” e intrattenendolo con una serie di orazioni di circostanza che, per la verità, il Filiberto è parso ascoltare senza grandi entusiasmi. Controllata a distanza con una certa bonomia da un paio di guardie municipali, la pittoresca brigata (che nel frattempo aveva assunto uno spiccato carattere femminile) si è quindi diretta verso il centro di Udine, attraversandolo tutto fino a giungere in piazza San Giacomo. Dove il “principe” si è intrattenuto per circa un’ora attorniato da un rumoroso gruppo di giovani studentesse delle scuole medie che lo avevano riconosciuto come il protagonista di alcune comparsate televisive. Tra gridolini, coretti e richieste di autografi si è fatta l’ora del pranzo (debitamente consumato in un locale poco distante). Nel pomeriggio, dopo il “convegno” in Castello, il giovane ha inanellato l’ultimo successo riuscendo a farsi ricevere dal magnifico rettore dell’ateneo friulano, Furio Honsell, che lo ha ascoltato con molta cortesia, dando mostra di accogliere per buona la promessa della creazione di una borsa di studio dedicata “allo studio della famiglia reale”. È stata l’ultima impresa del Filiberto, prima di dileguarsi senza lasciare traccia. Non è la prima volta che a Udine accadono episodi di questo tenore. Nell’aprile del 1925 una giovane che si spacciava per la sorella minore della zarina di Russia, riuscì a farsi ricevere in diversi salotti e a farsi mantenere per oltre una settimana da un avvocato di fede monarchica, prima che un fonogramma da Roma ricordasse che la famiglia dello zar era stata sterminata dai bolscevichi nel 1918. Nel dicembre del 1947 un vecchio vestito di rosso convinse una ventina di liceali a seguirlo per alcuni chilometri alla ricerca della propria slitta e delle renne che la trainavano. Fu tradito dalla fluente barba bianca posticcia che si staccò per l’umidità. Il 16 settembre 1977, infine, un quarantenne piuttosto appesantito, con vistose basette e una giacca di jeans con le frange e che affermava di chiamarsi Elvis Presley fu protagonista di un improvvisato concerto rock in piazza Primo Maggio. Sparì nel nulla prima che si potesse accertare che il vero Presley era deceduto un mese prima. In tutti questi casi, tuttavia, la notizia non aveva occupato più di un trafiletto in cronaca. Stupisce constatare che le gesta del “principe di Savoia”, invece, hanno occupato le prime pagine delle nostre gazzette e hanno goduto di ampi servizi nei nostri telegiornali regionali. Per fortuna ora la normalità è stata ripristinata e il traffico delle carrozze ha ripreso a scorrere regolare. http://www.nuovofriuli.com/read.asp?code=2007.0406.02 |
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Edizioni, le canzoni di Lieber&Stoller (Presley, Drifters) alla Sony/ATV
Mentre il mercato del disco ristagna, il business delle edizioni musicali al contrario è in fermento, oggi che la proprietà dei copyright (i diritti di sfruttamento delle canzoni) è di nuovo più importante di quella dei “master”, le registrazioni sonore che molti hanno imparato a procurarsi gratis su Internet. Sony/ATV, la società legata alla multinazionale nipponica di cui è socio (almeno per qualche tempo ancora) Michael Jackson, ha fatto da questo punto di vista un investimento sicuramente redditizio: staccando un congruo assegno (si dice da otto cifre) si è assicurata il catalogo dei leggendari Jerry Lieber e Mike Stoller, autori (il primo come paroliere, il secondo come compositore musicale) di innumerevoli successi ed evergreen per conto di Elvis Presley (“Jailhouse rock”, “Hound dog”) e di un piccole plotone di artisti r&b della prima ora, molti dei quali legati all’etichetta Atlantic: Coasters (“Yakety yak”, “Charlie Brown”), Drifters (“On broadway”), Clovers (“Love potion no. 9”) e tanti altri, tutti saccheggiatissimi, tuttora, da cinema e pubblicità. I due ex titolari, che dal 1987 sono inclusi nella Rock and Roll Hall of Fame e che condividono una “stella” sul famoso Walk of Fame di Hollywood, continueranno a ricevere la quota di royalty che spetta loro come autori dei brani, ma per il resto sarà Sony/ATV a godere dei frutti del repertorio: “Un dono divino”, ha commentato entusiasta il neopresidente della società Marty Bandier, mentre Jackson ha diramato un comunicato stampa per ricordare come Lieber & Stoller abbiano “definito un’era, e l’elenco degli artisti che hanno inciso le loro canzoni assomiglia a un almanacco del rock and roll”. Da Rockol (18 Apr 2007)
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Musica: Ritorno di Bublé in un disco pieno di emozioni
20 aprile 2007 alle 10:07 — Fonte: repubblica.itvoteWidget(299620, 0) voti — 0 commenti ‘Sono un osservatore sullo stato dell’amore’: con queste parole il crooner Michael Bublé ha presentato il suo ultimo lavoro discografico dal titolo ‘Call me irresponsible’, che in Italia uscirà venerdì 27 aprile. Un album nel quale Bublé ha voluto lasciare spazio ai sentimenti e alle emozioni, sotto tutti i punti di vista, anche in fase di registrazione. ‘Ho voluto incidere molte canzoni dal vivo in studio perche’ credo che spesso l’assenza di errori e la ricerca della perfezione assoluta tolgano spazio alle emozionì. Così, come è successo per ‘Always On My Mind’ — che alcuni critici inglesi hanno definito la miglior versione mai incisa, addirittura superiore a quella di Elvis Presley — ‘sono entrato in studio, ho chiuso gli occhi, ho pensato ai miei amori, alle sofferenze, al senso di colpa e ho cantato’. ‘Call me irresponsible’ contiene 13 brani, 11 grandi classici del passato di compositori del calibro di Leonard Cohen, Eric Clapton, Cy Coleman e Gamble and Huff oltre a due canzoni originali scritte da Bublé, tra cui il singolo d’esordio ‘Everything’ e il brano ‘Lost’. ‘Volevo che questo fosse un album che facesse trasparire una crescita, ma anche che fosse in qualche modo innovativo. In questo senso ho scelto i pezzi’. Così si va da ‘The Best is yet to come’, resa famosa da Sinatra e dalla Fitzgerald a ‘I’m your man’ di Leonard Cohen definita ‘disperata, dark, sexy’. Anche troppo per Bublé che racconta di una telefonata con lo stesso Cohen che per lui, canadese, è ‘paragonabile a Dio’. ‘L’ho ringraziato — spiega l’italocanadese — per aver scritto un pezzo così bello, gli ho detto che lo avevo registrato e che avrei voluto farglielo ascoltare e lui mi ha detto ‘fantastico’. Poi ho aggiunto che avrei voluto aprirci i concerti anche se il pezzo è talmente sexy che alcuni uomini mi potrebbero tirare sul palco le mutande…‘. Importante infine per il cantante l’allegra salsa ‘It had better be tonight (meglio stasera) dove, spiega Buble’, ‘canto ben quattro parole in italiano. Io sono contento ma mio nonno e’ molto arrabbiato perché sono solo quattrò. |
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QUANDO C'ERA ELVIS...
di Gianluca Marras ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Nell'agosto del 1977 moriva Elvis Presley. A poco più di un mese dalle celebrazioni in suo onore, abbiamo già dimenticato, o forse attendiamo una nuova occasione per ricordare il Re del Rock'n'Roll. Finite le celebrazioni, ancora una volta si sono spenti i riflettori su uno dei personaggi più affascinanti della storia della musica e il post anniversario è tutto per i nostalgici, o per coloro che amano le atmosfere più intense. E allora come non lasciarsi trasportare dalla ricerca di indizi sulla sua morte? Quanti, in fondo, sperano di trovare tante prove che Elvis sia ancora vivo? C'è chi tutti questi indizi li ha messi in rete, e chi invece li ha esposti in un museo tutt'altro che virtuale. In fondo come non giustificare tanto rumore intorno a colui che ha rivoluzionato la musica? I più attenti agli aspetti economici, dicono che Elvis, dopo la sua morte, abbia generato un giro d'affari notevolmente superiore a quello di quando era in vita. Intorno al suo personaggio ruota un universo di oggettistica, che spazia dal più classico cartonato a grandezzanaturale (curioso che molti abbiano misure differenti), fino al termometro e al monopoli. Per coloro che della morte di Elvis sono convinti esiste persino l'Elvis Detector, che avvisa se il suo spirito si aggira nei dintorni …ovvio niente scettici! ![]() Le pantofole che raffigurano Elvis John Lennon affermò che "prima di Elvis non c'era nulla", e poco importa se al suo primo concorso canoro Elvis arrivò secondo, e importa ancora meno se qualcuno, a distanza di anni, ha fatto diventare Elvis il simbolo dei mali d'America. Quello che ancora affascina, soprattutto chi di Elvis ha sempre sentito parlare ma era troppo piccolo negli anni '70, sono le storie che parlano di lui. Pochi fogli di carta, siano essi il certificato di nascita, il referto della polizia che intervenne dopo la sua morte, o le pagine scritte a mano da Elvis stesso, divenute poi oggetto di studio per i grafologi, vengono letti con la stessa velocità di un avvincente romanzo giallo. Quando c'era Elvis... ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Possiamo fare qualche domanda, Elvis? Cosa pensava Elvis di se stesso? C'è qualcosa che non avrebbe rifatto? Come si rilassava il re del Rock'n'Roll? Le risposte direttamente dalla voce di PresleyLe leggende urbane assumono contorni sempre più reali, come quella sulla quarta Harley Davidson esposta a Graceland. E a cavallo di quella Harley immaginiamo Elvis con indosso uno dei suoi imprevedibili e sgargianti costumi di scena, dimenticandoci che se davvero fosse vivo non li indosserebbe. La ricerca di qualcosa che ci avvicini a Elvis continua, nella speranza di capire un po' di più il fenomeno Rock'n'Roll. Lo inseguiamo sui set cinematografici dei suoi film, giudicati forse mediocri da molti, ma la cui colonna sonora era certamente di effetto. Lo ammiriamo in compagnia di tutte le donne che sono comparse in quelle pellicole, e che qualche fan ha pensato bene di presentarci. Il palcoscenico era il luogo dove Elvis si esprimeva al meglio, e liberava tutta la sua energia. Chi ha avuto il privilegio di assistere ad un suo spettacolo dal vivo, lo racconta così... Ma c'è anche un intero sito dedicato ai suoi concerti, con notizie di ogni genere. E dopo aver sbirciato in ogni angolo della carriera di Elvis, riusciamo solo a immaginare cosa hanno provato le migliaia di persone che avevano acquistato il biglietto per il concerto del 17 agosto a Portland, prima tappa della tournée che non iniziò mai. Un piccolo viaggio, alla cui conclusione si arriva con un po' di amaro in bocca. E' realistico pensare che Elvis sia davvero morto, e ci sentiamo in diritto di ascoltare le parole pronunciate dal padre per ringraziare quanti avevano partecipato al dolore della famiglia. Anche se, in fondo in fondo… |
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![]() fino al 25.IV.2007 Susanne Bürner Napoli, Supportico Lopez Un video che indaga sulla periferia dell’evento. Raccontando un artista attraverso la sfrenata passione dei suoi fan. Un modo per farci riflettere su quello che di solito non vediamo: le emozioni degli spettatori… ![]() Nel piccolo e suggestivo spazio di Supportico Lopez, project space curato da Gigiotto Del Vecchio e Stefania Palumbo, infilato nel cuore di uno dei quartieri più caratteristici e difficili di Napoli, la Sanità, arriva 50.000.000 can’t be wrong, video della giovane artista berlinese Susanne Bürner, realizzato lo scorso anno con il sostegno del Senato di Berlino. La Bürner, come già nel suo precedente Finistère, esposto a Berlino nel 2005 e alla Tate Modern di Londra in collettiva lo scorso gennaio, torna a lavorare sugli spazi al di fuori dalla cornice principale, sulla “periferia dell’evento”, come suggerisce lo stesso Del Vecchio. Per indagare ciò che, nell’enfasi dell’evento e del suo racconto mediatico, solitamente nessuno nota: le emozioni degli spettatori. Per fare ciò, necessariamente, l’oggetto dell’ammirazione, qui come nel suo lavoro precedente, rimane fuori dall’inquadratura, perché davvero l’attenzione dello spettatore possa spostarsi dal centro alla periferia e concentrarsi su di essa. In 50.000.000 can’t be wrong l’oggetto della devozione dei fan è un personaggio ben preciso, un artista, la cui identità, però, non è mai apertamente svelata. Che poi si tratti di Elvis Presley può apparire chiaro solo agli occhi più attenti da una serie di indizi disseminati qua e là nel filmato. Ma la Bürner si premura di cancellare dai cartelli e dagli striscioni qualsiasi scritta, trasformandoli in uno stuolo di lenzuoli bianchi. Anche l’ultima inquadratura che si sposta lentamente dal pubblico verso il palco si interrompe prima che possa apparire la figura dell’artista. Così il video assume una doppia valenza. Oltre a descrivere da vicino le emozioni del pubblico dei fan, diventa un modo per raccontare anche lo stesso artista, attraverso le reazioni da lui suscitate nel suo pubblico. ![]() E in effetti è impossibile non pensare alla straordinaria grandezza del personaggio, pur non sapendo di chi si tratta, alla sua capacità magnetica di stregare folle oceaniche di pubblico mentre si osservano, inquadrate in primissimo piano e non di contorno o di sfondo come al solito, le urla, i pianti, il delirio dei fan, in special modo delle donne, la loro assoluta devozione. Il video, della durata di 6 minuti e 24 secondi, composto da immagini di repertorio in bianco e nero, racconta, in sequenza cronologica, tutta la carriera di Elvis attraverso questo metodo speculare, dagli anni Cinquanta ai Settanta, assumendo così anche la valenza di racconto di un’epoca. Ma, durante la proiezione, si fa presto ad accorgersi che qualcosa stride. L’assedio dei paparazzi, la polizia, la ressa, insieme alla musica incalzante e vagamente inquietante composta da Steven Trafford, contribuiscono a determinare un’atmosfera pesante, che si cala come un velo sullo spettacolo dell’entusiasmo collettivo. Il video, in sostanza, non si limita a raccontare i fatti dal punto di vista degli spettatori, ma ci spinge a svolgere una profonda riflessione sull’origine e la manifestazione delle emozioni e, in fondo, sui complessi meccanismi della mente umana. andrea nastri mostra visitata il 20 aprile 2007 |
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Ho sempre immaginato un duetto come questo, ritenendo che sarebbe stato il TOP dei TOP
Da AGI NEWS PER CELINE DION UN DUETTO CON ... ELVIS PRESLEY Celine Dion sara' protagonista di un duetto decisamente eccezionale questa sera nella trasmissione televisiva 'American Idol': grazie all'uso della tecnologia, la cantante di 'My heart will go on' cantera' infatti insieme a Elvis Presley. La Dion cantera' cosi' un grande successo del re del rock'n'roll, 'If I can dream' in una puntata speciale del programma grazie alla quale si raccoglieranno fondi da destinare in beneficenza per i poveri di Africa e America. La Dion si e' detta molto 'eccitata' dall'idea di poter duettare, se pure chiaramente in modo virtuale, con Elvis. (AGI) - Los Angeles, 25 apr. - |
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ke bel modo di fare beneficenza,un duetto da urlo direi!!!!
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Hai capito, la Celine Dione che duetta con Elvis per beneficienza, se ci fosse ancora sarebbe fiero di farlo per beneficienza.
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E pensare che Parke le aveva messo gli occhi adosso per farle da manager
![]() ![]() ![]() La perdita di Elvis ![]() ![]() ![]() |
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Questo si infilava dapertutto, pure con la Celin Dion.
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Che duetto!
Bellissimo, peccato nn riuscire a vedere il risultato, mi piacerebbe proprio ascoltarli! ![]() |
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Io ho sempre detto che bisognerebbe ucciderlo di nuovo il (parker).
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Hurt complimenti per gli articoli, beh direi che sarebbe un duetto sensazionale
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siiiiiiiiiii,gradevolissimo......wow....
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Cavoli è magnifico, da pelle d' oca
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Elvis e Celine....WOW!!!
Marzia1969 ![]() ![]() |
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Che impressione!
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troppo bello!!!!!!!!!!!!
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Ecco cosa dice oggi il TGCOM, sull'avvenimento, con questa foto del nostro amatissimo Elvis Presley
![]() Celine Dion duetta con...Presley Nel brano "If I can dream" Dopo l'esperimento nel 1991 del duetto virtuale tra Natalie Cole e il defunto padre Nat King Cole sulle note di "Unforgettable", ecco che si ripete un altro "miracolo musicale". Celine Dion è stata protagonista di un duetto ad "American Idol" con Elvis Presley grazie all'uso della tecnologia. I due hanno cantato un grande successo del re del rock'n'roll, "If I can dream". Al termine dello show la Dion si è detta molto "eccitata e commossa". ![]() La Dion ha pubblicato il nuovo disco "D'elles" solo per il mercato francese, l'ultimo singolo tratto dal disco è "Immensité". Non si sa ancora se "D'elles" verrà "tradotto" in inglese. Di certo la Dion sta facendo le cose con molta calma, dopo aver calcato le scene per cinque anni al Caesars Palace di Las Vegas con lo show "A new day". L'artista centellina le sue comparsate televisive e anche la produzione di dischi per dedicarsi anche alla sua famiglia e al figlio René-Charles di cinque anni. L'occasione di esibirsi ad American Idol era ghiotta per duettare con il mito del rock'n'roll. La canzone "If I Can Dream" è stata incisa da Elvis nel giugno del 1968, due mesi dopo l'uccisione di Martin Luther King. La canzone è stata presentata ufficialmente lo stesso anno durante una trasmissione della NBC dedicata ad Elvis. L'artista l'ha proposta in versione inedita...con intonazioni gospel. La hit è rimasta nella classifica Billboard's Hot 100 al numero 12 per ben tredici settimane, vendendo oltre un milione di copie. |
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quanto amo elvis ragazzi,mi riempie tanto saxe ke ancora oggi si parli di lui!!!!
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Raga, questi due sono le leggende delle leggende. Se penso che Celine ha l'età di Lisa Marie....e qui mi fermo.....altrimenti divento polemica!
![]() Marzia1969 ![]() ![]() DANKE GRANDE SCHUMI! |
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Angelina Jolie
![]() ![]() ![]() Nome: Angelina Jolie Voight Data e luogo di nascita: 4 Giugno 1975, Los Angeles, California, USA di Francesca Pellegrini Nome: Angelina Jolie Voight Data e luogo di nascita: 4 Giugno 1975, Los Angeles, California, USA I soffici capelli d'ebano, il penetrante sguardo ammaliatore e quelle labbra turgide sulle quali morire fanno di Angelina Jolie una bellezza leggendaria. Conturbante, intelligente e sexy ai limiti dell'inverosimile, questa bollente dea dalla chioma corvina si contraddistingue per la sua personalità decisamente sfaccettata. Trasgressiva, controversa, ambigua, complessa: dispensando dichiarazioni scioccanti e sfoggiando atteggiamenti poco ortodossi, la star ha sempre amato far parlare di sé, sino a guadagnarsi il meritato titolo di "Very Bad Girl". Ma la ragazzaccia che un tempo ostentava una provocatoria anima nera, si è ora tramutata in una donna virtuosa, un rilucente angelo ambasciatore di pace. Sei anni dopo aver trionfato con Un Uomo da Marciapiede, l'Academy Actor Jon Voight e la consorte Marcheline Bertrand danno alla luce la piccola Angelina Jolie, cosi chiamata per omaggiare i paesi tanto cari a papà: l'Italia e la Francia. La bimba ha ereditato dal padre radici ceche e, da parte di mamma, discendenze franco-irochesi. Sin dall'infanzia la pellicola preferita della bimbetta è Dumbo, l'elefante volante. Nel 1978 i genitori divorziano e la fanciullina va a vivere con la madre e l'adorato fratellino maggiore James Haven, con il quale si diverte a girare filmetti amatoriali. Alla tenera età di sette anni, Angie debutta nello spettacolo al fianco di papà, nella commedia d'azzardo "Cercando di uscire". È durante le elementari che emerge il suo lato dark (inizia a collezionare coltelli) ma viene fuori anche l'aspetto più altruista della giovane: la Jolie, infatti, organizza una campagna studentesca a favore dell'insegnate di ginnastica che rischia di essere ingiustamente licenziato. Così, grazie alla sua tenacia, il maestro conserva il posto di lavoro. Ormai quattordicenne, Angelina intraprende una breve parentesi come modella ma entra anche nel prestigioso Lee Strasberg Theatre Institute. Teen-ager problematica dall'animo gotico, la liceale, a causa del suo aspetto tenebroso, diviene molto impopolare al Beverly Hills High School. Questa emarginazione da parte dei compagni che la denigrano, la porta all'autolesionismo, tanto da causarsi evidenti cicatrici sul corpo. Fortunatamente il periodo infelice giunge al termine e l'adolescente, conseguito il diploma, fa il suo ingresso al laboratorio cinematografico Met Theatre. Nel 1995 si aggiudica una parte nel cyborg-thriller Hackers di Iain Softley. In quel periodo, l'attrice in erba si invaghisce della top model orientale Jenny Shimizu con la quale dà origine a un flirt ultra-discusso ma poi, cambia rotta e sposa il collega Jonny Lee Miller. Tra il 1997 e il '98, lavora per il piccolo schermo: indossa i panni di Cornelia, seconda moglie del chiacchierato governatore dell'Alabama George Wallace nell'omonima mini-serie, nonché quelli della modella Gia Marie Carangi nel lungometraggio televisivo prodotto dalla HBO. Per entrambi i ruoli, la Jolie si aggiudica due meritatissimi Golden Globe. Tuttavia, dare forma al personaggio di Gia, indossatrice lesbica ed eroinomane morta di AIDS nel 1986, lascia segni indelebili nel cuore di Angelina, ferite che la conducono quasi sull'orlo del precipizio. Naufragato il matrimonio con Miller, la stella prende una pausa iscrivendosi all'USC School of Cinema di New York, dove si laurea qualche tempo dopo. Nel 1999 viene scritturata accanto a Denzel Washington ne Il Collezionista di Ossa, ma anche nel pluripremiato dramma psichiatrico Ragazze Interrotte. Nell'opera diretta da James Mangold, la nostra Angie si cimenta nelle schizoidi vesti della socio-patica Lisa Rowe. La spiazzante performance che riesce a rubare la scena persino a una veterana come Winona Ryder si aggiudica un Oscar nella categoria Miglior Attrice non Protagonista. Nel corso della premiazione, la diva scandalizza pubblico e critica dichiarando il folle amore che la lega al fratello, suggellato addirittura da un bacio sulle labbra. Il giorno seguente alla notte degli Academy, i tabloid la definiscono immorale e incestuosa ma lei, ovviamente, smentisce tali insinuazioni. Poi, alle soglie del nuovo millennio, la Jolie perde la testa per l'accattivante Billy Bob Thornton, il quale molla la bionda fidanzata Laura Dern per fuggire a Las Vegas e convolare a giuste nozze con la star. Audaci, eccentrici e peccaminosi, i coniugi Thornton diventano la coppia più calda e bizzarra di Hollywood. La loro forte passione è sigillata da un patto di sangue: entrambi, infatti, portano al collo una fiala con il plasma del partner. Nel 2001, Angelina parte alla volta della Cambogia per girare con il padre le avvincenti avventure della tostissima eroina Lara Croft, in Tomb Raider. La devastante situazione di questa terra afflitta dalle guerre la colpisce intensamente, tanto da farla entrare in contatto con le Nazioni Unite. Dopo aver girato il toccante Amore Senza Confini, l'artista giunge in Sierra Leone, assieme all'Alto Commissariato per i rifugiati dell'O.N.U., per offrire il suo prezioso supporto ai bambini del Terzo Mondo. Divenuta ambasciatrice delle Nazioni Unite, la Jolie si profonde vivamente nelle più disparate missioni umanitarie che la impegnano in ogni angolo del globo. Nel 2002 adotta un bimbo cambogiano che chiamerà Maddox: la ragazza dall'indole dark e provocatoria adesso non esiste più, al suo posto vi è una madre meravigliosa, una donna il cui scopo è aiutare il prossimo. Dodici mesi dopo, Angie chiede il divorzio dal marito, eccessivamente assorbito dal lavoro per comprendere le scelte caritatevoli della moglie. Purtroppo, nemmeno il preoccupato papà Jon condivide questa sua ammirevole predilezione: la diva, cosi, prende la drastica decisione di chiudere ogni rapporto con il padre. Tuttavia, la star può sempre contare sul sostegno di mamma Marcheline e dell'inseparabile fratello James. Nel gennaio 2004, inizia le riprese dell'action casalingo Mr. & Mrs. Smith: il set fu galeotto. Tra la stella e il sensuale Brad Pitt si fa largo il vero amore. Il sentimento che Pitt nutre per la Jolie lo induce a separarsi dalla mogliettina Jennifer Aniston, fin troppo presa dalla sua mediocre carriera d'attrice. Nell’anno successivo, Brad accompagna Angelina in Etiopia per una missione molto speciale: adottare la piccola Zahara Marley. Nel maggio 2006, i fidanzati più ammirati del pianeta concepiscono il loro primo figlio: la deliziosa Shiloh Nouvel. Nel medesimo periodo Angie viene ingaggiata da Robert De Niro nel noir L'ombra del potere - The Good Shepherd. Il 28 gennaio 2007 la madre della diva muore stroncata dal Cancro: aveva cinquantasette anni. E dopo il nuovo arrivato, il vietnamita Pax Thien, l'attrice ha fatto richiesta ai suoi avvocati di procedere con l'adozione di una bimba del Chad. Nel 2008 rivedremo la contesissima e talentuosa Jolie nel bellico A Mighty Heart di Michael Winterbottom, nonché nel mystery di Clint Eastwood The Changeling. Nel tempo libero l'artista ascolta la musica di: Madonna, Elvis Presley, Frank Sinatra e dei Clash. |
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Da www.mymovie.it
Elvis Presley Pino Farinotti ![]() di Pino Farinotti Nome: Elvis Aron Presley Data e luogo di nascita: 8 Gennaio 1935, Tupelo, Mississippi, USA Data e luogo di morte: 16 Agosto 1977, Memphis, Tennessee, USA L'attività di Presley. come attore è semplicemente una conseguenza della sua strepitosa carriera di cantante. I film con Presley, quasi sempre, erano un pretesto per le sue canzoni. E anche se le sue doti recitative erano assolutamente irrilevanti, la sua presenza era tale da riempire le sale. Coi suoi film, negli anni Sessanta Presley rilamciò, alla MGM il genere musical, tramontato da almeno un decennio. Le storie erano sospettosamente simili, Elvis girava il Paese in cerca di lavoro, lo trovava, ora come bagnino, ora come barista o pugile, e poi, con la chitarra cominciava a cantare e a ballare, mentre intorno a lui si formava una piccola folla, soprattutto di ragazzine incantate. Se i film non sono stati all'altezza del suo personaggio vanno sicuramente menzionati i due documentari che lo riguardano Elvis That's the Way R is (Denis Stander 1970) e Elvis on tie Tour (Pierre Adidge e Robert Abel 1972). Da questi filmati emerge il disagio, la fatica e il dolore della carriera, specie finale di un personaggio arrivato in cima al mondo a vent'anni gestito senza riguardo dai suoi manager, dedito all'alcol e alle droghe, letteralmente sformato e consumato, pronto a morire poco più che quarantenne. |
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mmhhhh,ok,ok!!!!!
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Anche lei ascolta grandi interpreti tra cui Elvis. Bene
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pino farinotti secondo me sniffa la muffa
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Putroppo negli articoli dei giornali italiani, è ricorrente parlare di un Elvis dedito all'alcool.
Sono le affermazioni come queste che hanno distrutto l'immagine di Elvis, in Italia!! E' da una vita che lo leggo e ogni volta mi incavolo ![]() ![]() ![]() Perchè non si documentano prima di scrivere?? |
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una gran marea di cavolate...ma ki è ke le pubblica certe idiozzie.....mah?????
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Qualche idiota. In Italia si tende a scrivere idiozie su Elvis così la gente pensa sempre male, se non conosci un persone come fai a giudicarla.
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Che articolo di fuffa..
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#298
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In Italia, ci sono sempre persone che leggono meno.
Adesso ho capito il perchè,basta gurdare i giornalisti,si fa per dire,che ci sono nel belpaese. Scrivono solo, ed esclusivamente cose che dice, il loro editore. Vorrei essere smentito,ma ho ragione. Faccio una domanda: In un paese normale non l'Italia,a chi deve rendere conto un giornalista? Rispondetemi,grazie. |
#299
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rispondendo a te ask, presumo che un giornalista debba rispondere solo alla sua integrità e onesta morale...ossia , presumo, che per essere giornalisti si è spinti dalla PASSIONE di rendere partecipi la collettività, dare voce ai fatti, informare senza limiti di censura o o altro genere di "modificazioni", insomma scrivere è un po' DARE A CHI NON HA "PAROLA"......
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#300
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![]() Quote:
![]() ![]() Eticamente parlando, dovrebbe essere come dici tu, ma se si vogliono vendere giornali, anche nel caso in cui si voglia DARE A CHI NON HA PAROLA, devi infilarci qualcosa che faccia SENSAZIONE..... alla faccia della professionalità, che dovrebbe imporre una vera preparazione sull'argomento trattato. Invece c'è sempre qualcosa che non viene detto, o al contrario si gonfia per poter attirare l'attenzione. Non deve esistere la censura, l'unica cosa che DEVE esistere, è la cronaca dei fatti esattamente come stanno, senza interpretazioni personali, altrimenti si tace. Le interpretazioni le dà il lettore. Nel caso specifico di Elvis, il 99% degli articoli postati su questo forum, dimostrano chiaramente che i giornalisti continuano sull'onda dell'Elvis drogato, ciccione, aggiungendoci pure la balla colossale del dedito all'alcool, solo perchè il popolino ha bisogno del gossip, per evitare di guardare ciò che succede "a casa sua". Io non ritengo che questa sia informazione, ma alterazione dei fatti fino alla vera diffamazione ![]() ![]() |
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