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Intervista a Julie Parrish
INTERVISTA A JULIE PARRISH
Julie Parrish è nata il 21 Ottobre 1940 ed è morta il 1° Ottobre 2003. Ha lavorato in molti film, tra cui "Paradise Hawaiian Style" insieme ad Elvis Presley. D: Raccontaci di "Paradise Hawaiian Style" insieme ad Elvis... JP: Ricordo il provino. Lo volevo veramente perchè ero fan di Elvis da molto tempo. Quando ero adolescente stavo in tutti i fan clubs di Elvis che potevo trovare. E' stato un bel periodo. Lui era una creatura magnifica, che faceva questa musica a cui non eravamo abituati. Ero pazza di lui, come lo erano tutte le mie amiche; quindi l'idea di fare un film con lui era elettrizzante per me. Ero disperata quando non ebbi la parte dopo il primo provino. Chiesi se potevo andare a parlare con il produttore per poterlo fare nuovamente; mi venne concessa questa opportunità ed ebbi la parte. Ero nervosa quando incontrai Elvis...Lui mi teneva stretta e il mio cuore batteva molto, molto veloce. Probabilmente lui ha potuto sentirlo. D: Raccontaci il tuo primo incontro con Elvis... JP: E' stato sul set quando abbiamo iniziato a lavorare. Alcune volte ci si incontra prima, ma non successe. D: Non ci sono stati problemi nel girare scene d'amore? JP: No D: Da quel momento come è stato il tuo rapporto con Elvis? JP: E' finito dopo la lavorazione del film. Non sono rimasta in contatto con lui. D: Hai mai parlato con lui di qualcosa in particolare? JP: E' stato molto gentile quando sono stata male. Siamo stati in piedi tutto il giorno e io non avevo le scarpe della misura giusta. Ad un certo punto i piedi e la testa hanno iniziato a farmi male. Per tutto il giorno abbiamo dovuto girare quella scena, più volte, da molte angolazioni. Quando ho iniziato a stare male, è venuto verso di me, mi ha presa in braccio e mi ha portata nel suo camerino, tentando di farmi stare meglio con l'imposizione delle sue mani ad un'altezza di 2 piedi dal mio corpo. Ero preoccupata di quello che la gente poteva pensare là fuori... Gli dissi "Penso dobbiamo tornare fuori. Gli altri si staranno chiedendo cosa succede qui dentro". Abbiamo parlato un po' della vita, di filosofia... Ma tra una scena e l'altra sul set, generalmente quelli della Memphis Mafia lo distraevano, cosicchè lui non poteva stare molto a contatto con le persone. D: Sei diventata amica dei ragazzi della Memphis Mafia? JP: Non molto. Parlavamo con loro, ma stando tutti insieme, parlando del più e del meno. Non si può dire che abbia legato con loro. D: Pensi che il Colonnello Parker l'abbia limitato (nel cinema)? JP: Sì, direi di sì. Elvis poteva essere una star ancora più grande. Intendo dire che lui è il re, è una stella nella musica, ma nel cinema penso abbia avuto buone possibilità. "Jailhouse Rock" e un paio di altri film che ha fatto all'inizio erano buone produzioni. Lui ha dimostrato di avere grande talento, ma poi il Colonnello iniziò a collaborare con Hal Wallis e diedero inizio a questi film "a risparmio". Sono stati fatti in luoghi diversi, con persone diverse, ma alla fine era sempre la stessa storia e non conosco nessuna canzone che sia memorabile nel nostro film. D: Il Col. Parker stava molto sul set? JP: No, non molto..E' venuto solo un paio di volte. D: Quale è la tua personale opinione sul Col. Parker e su come ha gestito la carriera di Elvis? JP: Era un opportunista, un truffatore, non ha nemmeno vissuto legalmente in questo Paese. Era un uomo che faceva uno spettacolo da luna park mettendo...aveva i polli danzanti. Metteva questo pollo su una piastra bollente, e il pollo iniziava a saltare tutto intorno e il Col. Parker diceva che era un pollo danzante. Che altro vuoi dire? Ho saputo che aveva anche un grosso problema con il gioco d'azzardo. Elvis non avrebbe dovuto fare quegli ultimi concerti, ma lui lo spingeva sempre di più, sebbene Elvis stesse male. D: Quando è stata l'ultima volta che hai visto Elvis? JP: Di persona quando ho lavorato con lui. Non sono mai andata ad un concerto. Mi sento imbarazzata per questo. Mi dicevo sempre che sarei andata, ma non l'ho mai fatto perchè non mi piaceva Las Vegas. D: Cosa pensi del fatto che Elvis oggi è ancora così grande, anche di più di quando era in vita? JP: Oh, lui cantava da un luogo che stava dentro di lui e che tutti riconosciamo. Lui cantava con passione e aveva una bellissima voce. Poteva cantare qualsiasi cosa e renderla magnifica. D: Qualche particolare momento durante la ripresa di una scena d'amore? JP: Una scena d'amore? D: Una scena difficile.... JP: I cani furono molto divertenti, erano ammaestrati. Dovevamo spingerli e spostarli per far sembrare fossero goffi. Abbiamo girato la scena in elicottero sul set, perchè così doveva essere. C'era mezzo elicottero, li abbiamo messi lì e li spostavamo tutto intorno...e io ero appena uscita dall'ospedale. Sono finita in ospedale 2 giorni dopo quello in cui Elvis mi prese in braccio, e questo è ciò che i farmaci possono fare. Negli anni 60 i medici non sapevano che effetti potevano avere i farmaci, così la maggior parte delle attrici prendeva pillole per dimagrire. Dopo la lavorazione siamo usciti e abbiamo bevuto qualche bicchiere di vino con gli altri e poi, dovendoci alzare presto la mattina dopo, abbiamo preso un paio di sonniferi....Dicono che ho avuto un leggero infarto, ma io non lo so. Tutto quello che so è che stavo bene... D: Cosa vorresti dire agli amici di Elvis? JP: Era un ragazzo molto buono. E un sacco di persone, soprattutto i fans lo sanno. Era una persona amorevole e generosa. Nessuno sa quanta beneficienza ha fatto. E' encomiabile, e mi inchino davanti a questo. D: Sai perchè Elvis ha toccato la vita di così tante persone? JP: Come ho detto, lui cantava con la passione. Uno dei momenti più emozionanti che ho vissuto è stato essere invitata a Graceland e sedermi nel prato, guardando le persone accendere le loro candele e iniziare la veglia (del 16 Agosto), passando davanti alla sua tomba mentre la sua musica risuonava. E' stato molto commovente vedere migliaia di persone in quel luogo. E se tu camminavi fuori, nella strada, c'era un mare di candele accese ed è durato tutta la notte. Poi i fasci di fiori e i regali che sono stati portati per commemorare la data della sua morte... Dopo un po' non riuscivi più a vedere la sua tomba. D: Quale è il tuo ricordo più caro di Elvis? JP: Ce ne sono molti. Suppongo quando mi ha presa in braccio e mi ha portata tra le sua braccia nel suo camerino. LISA
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