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Vecchio 14-11-2006, 10:47
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Talking Storie Sconosciute

Di seguito troverete una raccolta di storie, legate alla vita di Elvis, che sembra non siano riportate sulle varie biografie, che possiamo aver letto. Queste storir ci permettono di conoscere, comportamenti, abitudini, paure e gioie del nostro mito e ci fanno anche capire che, dietro il grande artista, è stato un bambino, un uomo e un padre come tutti gli uomini al mondo.

Poiché le storie sono ben 62, per il momento posto le prime 15.



STORIE SONOSCIUTE DIETRO LA LEGGENDA







Gone But Never Forgotten!




STORIA # 1



Detto da…………. MYRNA SMITH

Quando Elvis era a Las Vegas nei momenti in cui non si esibiva esibirsi, andava a giocare d’azzardo al Casinò. Nessuno lo poteva trattenere. Ma se si trovava a Las Vegas per lavoro, la cosa era diversa. L’hotel era invaso dai suoi fans.
Ricordo un giorno, in occasione di uno dei suoi ingaggi, scese, da solo, dal suo appartamento con l’ascensore. Improvvisamente vidi un’orda di persone accalcarsi vicino all’ascensore. Non avevo idea di cosa stesse succedendo, ma poi mi accorsi che Elvis era uscito dall’hotel, salito su un taxi e andato in un negozio di armi per acquistare delle pistole. Quando era lì per lavoro, aveva sempre un gran desiderio di evasione e, in qualche modo cercava di confondersi tra la gente.

STORIA #2

Quando Elvis celebrò il suo 39° compleanno, l’8 gennaio 1974, l’intera città di Memphis fece una grande festa e organizzò una parata per il suo cittadino più famoso. Centinaia di persone sfilarono sull’Elvis Presley Boulevard, capitanato dai sindaci di Memphis e Tupelo, Mississipi. La banda della Humes High School ha dato il supporto musicale alla manifestazione. Vicino a Graceland, la banda ha eseguito una versione jazz di “Happy Birthday”. Elvis ha ascoltato la musica e l’eccitazione che arrivava dalla strada, così uscì di casa. Ha assistito alle esecuzioni della banda e al saluto che questa gli ha fatto. Entrambi i sindaci hanno percorso il viale e hanno fatto i loro auguri personali al RE. Elvis non riusciva a credere che i sindaci potessero essere diventati partecipi di qualcosa di cosi insignificante, come una parata per il suo compleanno e avessero organizzato tutto questo per lui.

STORIA #3

Una stazione radio di Jacksonville, Florida creò un contesto per promuovere lo spettacolo di Elvis del 25 Aprile 1975 al Veterans Memorial Coliseum. Il DJ aveva una decina di biglietti per lo spettacolo e voleva regalarli tramite una gara alla radio. Se colui che chiamava avesse dato la risposta esatta su Elvis e la sua carriera, avrebbe vinto il biglietto. Le telefonate arrivavano, anche da molto lontano e il centralino saltò completamente. La stazione radio dovette cancellare la gara telefonica e finire, dando i biglietti agli ascoltatori che si fossero presentati personalmente alla radio.
Per ottenere i biglietti, gli unici requisiti richiesti a coloro che si presentavano erano:dovevano indossare un paio di scarpe di camoscio blu o arrivare con un cane da caccia.

STORIA #4

Nel 1970, Elvis frequentava il ristorante Four Flames, che si trovava a 10 minuti da Graceland. Elvis, di solito, andava là, non tanto per mangiare, ma per rilassarsi e godere l’atmosfera del posto. Mentre sorseggiava un frappè alla vaniglia o una soda, Elvis guardava la gente divertirsi. Una volta, ordinò anche la cena e mangiò per due ore. Indipendentemente da quello che aveva ordinato, il proprietario non gli permise di pagare. Qualche volta Elvis e il proprietario del ristorante avevano dei piccoli battibecchi, in merito al pagamento, ma alla fine Elvis perdeva sempre. Non gli è mai stato concesso di pagare.
Per ricambiare, Elvis lasciava una mancia di $ 100, alla cameriera.

STORIA #5


Nel 1939, quando Elvis aveva 4 anni, si prese una sculacciata dal padre e decise di scappare di casa. Si impacchettò 2 panini e, appena i suoi genitori, andarono a letto, sgattaiolò fuori dalla porta. Elvis era lì, solo, aveva freddo e paura, ma siccome aveva tutta l’intenzione di dare una lezione ai suoi genitori, si avviò comunque, lungo la strada buia. 15 minuti più tardi, sentì avvicinarsi una macchina. Si spostò, sperando di non essere visto. Quando il camionicino iniziò a rallentare e si fermò vicino a lui, si accorse che il rumore gli era familiare. Era il camion di suo padre. Elvis si mangiò uno dei panini, durante il breve percorso a casa. Gladys lo apettava fuori dalla porta, manifestando la sua preoccupazione con le mani che tremavano. Gladys ringraziò Dio che suo figlio fosse sano e salvo e di nuovo tra le sue braccia e portò Elvis in casa.
Ricevette un altro sculaccione da suo padre, ma questa volta, invece di scappare via, Elvis abbracciò e baciò i suoi genitori.

STORIA #6

Elvis commise il suo primo peccato, quando aveva 4 o 5 anni. Rubò due bottiglie di coca cola vuote dal portico del suo vicino. Quando sua madre gli chiese dove le avesse prese, Elvis ammise di avere prelevate dal portico della casa di Mr. Harris, senza autorizzazione. Gladys lo prese per mano e lo accompagnò a casa degli Harris.
Nonostante, per lui, fosse imbarazzante dover rendere le bottiglie, lo divenne ancora di più quando Gladys lo informò che doveva confessare il suo peccato, in chiesa, la domenica successiva. Voleva dargli una lezione sul furto, che non avrebbe mai dimenticato.
Quando arrivò la domenica, Elvis disse di stare male, ma appena Vernon gli mostrò una cinghia, guarì immediatamente.
Quando arrivò il momento cruciale, Gladys spinse Elvis davanti all’altare e gli ordinò di confessare il suo furto, davanti a tutta la congregazione della Assembly of God.
Con le lacrime che riempivano i suoi occhi azzurri e la testa bassa, Elvis confessò sottovoce il suo errore e poi corse fuori dalla chiesa, piangendo.
Non ha mai più toccato niente senza permesso. Fu una lezione che imparò per sempre.

STORIA #7

Quando Elvis aveva solo pochi mesi, per aiutare la famiglia, Gladys si trovò obbligata a trovare un lavoro. Trovò il misero lavoro, di raccogliere il cotone presso la Tupelo Garment Factory. Gladys non poteva permettersi di lasciare solo Elvis e non voleva lasciarlo con una baby sitter, così lo mise in una coperta e lo portò con sé.
Dopo aver camminato nel campo per oltre un miglio, Gladys aveva raccolto 2 sacchi.
Uno fu usato per metterci il cotone raccolto; il secondo fu usato per portare suo figlio.
Elvis rimaneva nel sacco mentre Gladys toglieva i fiocchi di cotone dalle piante. Ogni volta che si spostava verso i filari delle piante, si tirava vicino il figlio.
Quando Elvis necessitava di essere cambiato, Gladys smetteva di raccogliere e si dedicava a suo figlio. Quando aveva fame, smetteva di lavorare e gli dava da mangiare fino a che non era sazio. Gladys continuò a portare Elvis con sé, nei campi di cotone, fino a quando diventato abbastanza grande, fu necessario dedicargli tutta l’ attenzione.

STORIA #8

Qualche settimana prima che Priscilla partorisse, lei ed Elvis dovevano decidere che nome dare al primo figlio.
I 4 nomi maschili scelti erano, Vernon, Aron, Thomas e John. Elvis suggerì Vernon per ricordare il padre, ma Priscilla non ne era molto entusiasta. Così scelse Aron, il secondo nome di Elvis, ed entrambi furono d’accordo di tenere quel nome in stand by. Thomas sarebbe stato per il Colonnello, e John era stato scelto perché era un nome forte.
Alla fine Elvis e Priscilla decisero per John Baron Presley. Baron era una combinazione fatta da Elvis, tra il suo secondo nome Aron e quello del fratello gemello Garon.
I tre nomi femminili scelti erano, Gladys, Josephine e Lisa. Gladys fu una selta di Priscilla in onore della mamma di Elvis.
Elvis non stava bene, pensando che non poteva includere ed onorare sua nonna paterna Minnie Mae, ma a nessuno dei due piaceva il nome Minnie. Priscilla allora pensò a Josephine in onore del suo fratellastro Joseph Beaulieu.
Alla fine i Presley decisero per Lisa. Lisa Marie era il nome scelto da Elvis e Anita Wood quando parlavano di avere un bambino negli anni 50.
Quando Priscilla partorì una bambina, Elvis decise di aggiungere quel nome.
Si disse che il nome Marie era stato dato in onore della moglie di Parker, ma non era così. Marie era il secondo nome di Anita Wood ed Elvis volle che sua figlia lo portasse, come secondo nome, in onore del suo amore per lei, ma anche perché era un nome che gli piaceva molto.



STORIA #9


Quando, il 1° Settembre 1976, a Memphis, lo sceriffo della contea di Shelby, Gene Barksdale, regalò ad Elvis un distintivo di sostituto sceriffo, ma Elvis insistette per avere un vero distintivo da sceriffo, con tutti i poteri e l’autorità che questo comportava.
Lo sceriffo Barksdale non voleva darglielo, perché Elvis era, prima di tutto, un semplice civile. Quando gli fu rifiutato questo distintivo, Elvis si arrabbiò. Maltrattò Barksdale, dicendo che avrebbe votato contro di lui alle prossime elezioni. Lo sceriffo sapeva che se Elvis avesse fatto divulgato la notizia, non sarebbe stato rieletto.
Una volta che tutto fu chiarito, naturalmente Elvis ottenne il distintivo di sceriffo con tutti i relativi poteri.

Ultima Modifica di hurt : 08-12-2007 08:29
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