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LK: Come ti sei sentita di fronte a tutta questa attenzione per la sua morte?
LISA MARIE PRESLEY: E' stato un momento molto particolare, specialmente passando attraverso le diverse fasi di ciò che è successo. C'erano moltissime persone in lutto davanti a me. Persone che svenivano, che si trascinavano. E ricordo che guardavo la bara che era lì, e alla quale passavano davanti. Ricordo che non sapevo cosa fare perchè ero ancora piccola e non potevo fare da sola. E' stato uno shock. LK: Non hai avuto il tempo per disperarti? LMP: Non in quel momento. Era una situazione pesante. Ero praticamente sotto shock e tutto successe così velocemente... LK: Joe, era infelice Elvis? JE: A volte sì. Molte volte lo è stato. Era un essere umano, come tutti noi, e come tutti noi diventava infelice. Elvis non era un Dio, come molti vogliono credere e far credere. Era umano come noi, e si rattristava quando le persone dicevano qualcosa di spiacevole su di lui. Ma per la maggior parte del tempo era di buon umore, amava divertirsi, avere persone vicino a lui. LK: A cosa gli servivano le pillole che prendeva? JE: Beh, a volte si lavora duramente, si va a dormire tardi e bisogna alzarsi la mattina, così si deve prendere qualcosa per svegliarsi, ma che poi ti tiene sveglio troppo a lungo, e allora prendi qualcosa per riuscire a dormire e poi qualcosa per svegliarti la mattina seguente. E tutto questo diventa un circolo vizioso. E tutti noi sappiamo che questo procura dipendenza. LK: Ma alcune persone hanno fatto lo stesso e non sono diventati dipendenti... JE: E' vero. Alcuni lo diventano, altri no. Ma Elvis era una persone soggetta alla dipendenza. Tutto ciò che faceva lo faceva agli estremi. Lui pensava che se una pillola funziona, allora due fanno meglio. Noi ora sappiamo che questo non è vero. LK: I medici hanno alimentato il problema? RS: Penso di sì. LK: Le prendevi anche tu? RS: Sì, le prendevo anch'io. Erano medicine prescritte. Prendevo tutto ciò che prendeva lui. LK: Tu le prendevi perchè le prendeva lui? RS: Beh, le prendevo perchè mi piaceva la sensazione che davano. C'erano pillole dimagranti e pillole per dormire, e poi, occasionalmente, se si faceva male ad un braccio o altro magari cavalcando, prendeva antidolorifici. Ed io ci sono caduto dentro. Mi piaceva l'euforia che davano. LK: Anche a lui piaceva l'euforia? RS: Sì. Solo dopo capimmo che stava perdendo il controllo. Penso sia stato negli ultimi anni che l'ha perso totalmente. LK: Ma tu hai smesso, giusto? RS: Sì, ho smesso il 16 Ottobre 1977, 2 mesi dopo la morte di Elvis, quando ho deciso di diventare sacerdote. Me ne sono andato da tutto quanto. LK: David, eri anche tu dipendente? DS: Sì, prendevo un sacco di medicine. Elvis iniziò a prenderle per la vita snervante e faticosa che conduceva. Ma l'uso occasionale divenne un abuso. Due pillole divennero quattro, quattro divennero sei, sei divennero otto; e come diceva Rick, nell'ultimo paio d'anni della sua vita ci siamo ritrovati con una persona dipendente che prendeva dosi massicce di farmaci. Alla gente non piace guardare la televisione e sentirci parlare di queste cose, ma loro devono capire che Elvis Presley era un essere umano responsabile per se stesso. Molte persone parlano di quello che è successo...Perchè non l'avete fermato? E' stato detto "Come si può salvare un uomo da se stesso?" David, perchè non l'hai fermato?. Hey, quando hai 17/18/19 anni non puoi dire a tutti ciò che devono fare, specialmente ad Elvis Presley. Ma la tragedia della mia vita e di quella di coloro che hanno vissuto vicino ad Elvis fu guardare quest'uomo, questa icona, questa persona che amavamo molto andare verso l'autodistruzione, che alla fine gli è costata la vita. E vedere la gente oggi è ancora più assurdo. Ventisei anni dopo la sua morte, chiedono Chi ha ucciso Elvis Presley? E' stato il Col. Paker? Rick ha ucciso Elvis? David ha ucciso Elvis? Il Dr. Nick ha ucciso Elvis? Questa è la tragedia e i fatti parlano da soli: Elvis Presley ha ucciso Elvis Presley, e non c'è stato nulla che qualcuno di noi abbia potuto fare. Il prezzo della fama e il prezzo che si paga nel diventare dipendenti come Elvis ti costa la vita. Il 16 Agosto 1977, all'età di 42 anni, la più grande star del rock'n'roll è diventato un essere umano. Il Re è stato "umanizzato" ed è morto per un abuso di farmaci. LK: Connie, quando hai visto l'aumento del peso e tutto il resto, ti sei preoccupata? CS: Sì, sapevo che era nei guai. Noi ci abbiamo provato. Joe se lo ricorda....Ricordo che io e Bill Medley ne parlavamo una sera e abbiamo deciso di andare da Elvis quella sera. Portiamolo in qualche bar. Così chiamammo Joe all'Hilton e dissi che stavamo arrivando. Lui disse che era una buona cosa portarlo fuori. Arrivammo da Elvis e lui era così felice di vederci. Gli piaceva l'idea che lo portassimo fuori....ma non successe mai. LK: Perchè? CS: Lui entrò in una stanza, dicendo che tornava subito. Tornò dopo un'ora e mezza e disse che gli dispiaceva...Era totalmente diverso...Mi abbracciò forte e disse "Bene. Questo è un bravo ragazzo. Ti voglio tanto bene". Mi abbracciò ancora...e io capii che stava morendo. Ormai era irraggiungibile e questo mi rattristò moltissimo. LK: Qualcuno ha provato a prendere il controllo di tutto questo, Joe? JE: Noi tutti abbiamo provato. Gli abbiamo parlato molte volte, notte dopo notte. E sai...alcune volte stava seduto ad ascoltare; altre volte si arrabbiava e ti diceva di andartene al diavolo. RS: Esattamente.... JE: Ma bisogna ricordare che ora le persone sanno che le medicine portano assuefazione e dipendenza. Nella famiglia di sua madre ci sono stati vari problemi di questo tipo: dipendenza da alcool e da droghe. Molti sono morti in giovane età, tra cui i suoi cugini Junior Smith e Bobby Smith. LK: Quindi tu pensi che abbia ereditato una propensione a questo? JE: Assolutamente sì. Lui non beveva perchè sua madre beveva molto, ma è andato in un'altra direzione. LK: Quale è stata la sua forza? LMP: La sua grandezza era il suo spirito che usciva attraverso la sua musica e la sua voce. E quando lo conosci sia come essere umano che come artista puoi vedere la sua anima, la sua personalità uscire attraverso la musica. LK: Rick, tu hai detto che Elvis è morto per un abuso di farmaci... RS: Sì. Tutti negli anni 70 erano sotto farmaci. Quando Elvis morì il mondo rimase sotto shock anche perchè le persone si sentirono tradite quando scoprirono che lui aveva una crepa nella sua armatura perchè tutti pensavano non fosse come Hendix o la Joplin. Invece scoprirono che non era perfetto e si sono sentiti traditi. LK: Joe, quando iniziò il discorso di "Elvis è vivo"? Non fu lui a morire? JE: Qualche pazzo si è inventato un modo per far soldi su Elvis, ed è stato scritto un libro dove si dichiara di aver visto Elvis qui, oppure là. E i nastri registrati sono tutte fandonie, tutto per far soldi. La cosa triste è che qualcuno ci crede, alcune persone credono che Elvis sia ancora vivo. Ma lui è morto! Se n'è andato! LK: David, è stato un funerale incredibile? DS: Assolutamente. Il corpo venne messo nella casa e letteralmente migliaia di persone vennero a salutarlo. Sacchi di lettere, fiori da tutto il mondo. E' stata una cosa fenomenale. E mentre noi stavamo lì, sembrava tutto surreale. E sai, passare vicino alla bara, posare la mia mano sulla sua e dirgli addio e stata la cosa più difficile che abbia mai fatto perchè, lo ripeto, lui non era il re del rock'n'roll, non era una superstar, era mio fratello maggiore. Era una persona che si preoccupava. Mi manca, mi manca molto. E' stata la persona che più ha influenzato la mia vita. LK: E' stato un buon fratello, Rick? RS: Il migliore. Quando ero nei guai, non mandava qualcuno a prendermi, ma ci veniva personalmente. Venne personalmente alla prigione quando venni arrestato nel 75 per droga. Quando entrai in riabilitazione per la droga, mi chiamava. Ogni sera venivano a dirmi "C'è il Sig. Presley al telefono"; io andavo a rispondergli e mi chiedeva sempre se andava tutto bene, quando sarei uscito. Elvis era una gran persona. Quando abbiamo visto tutte quelle persone passare davanti alla bara, più di 80.000 persone in due giorni. Noi abbiamo apprezzato il gesto dei fans, ma per noi era il fratello maggiore, il migliore amico, il capo, tutto! LK: Joe, che tipo di amico era? JE: Un grande amico. Non si potrebbe chiedere un amico migliore. Come hanno detto i ragazzi, se avevi un problema, lui si sedeva e voleva parlarne. Ma se lui aveva un problema, non ne parlava. Amava ascoltare i tuoi problemi, tentando di risolverli, sia che fosse un problema personale, economico. Era una persona molto attenta, questo sicuramente! Ma purtroppo Elvis non ha saputo aiutare se stesso. LK: Com'era nella relazione, Connie? CS: Era molto dolce. Sai, abbiamo perso i contatti, ognuno ha preso la propria strada, con matrimoni e figli. LK: Joe Esposito, un nome che non è stato menzionato è il Col. Parker. Che importanza ha avuto nella vita di Elvis? JE: E' stato molto importante. Elvis e il Colonnello erano una squadra, che ci si creda o no. Certo, il Colonnello non era perfetto, ma non penso che nessun altro avrebbe potuto dirigere la carriera di Elvis in modo migliore. Ha cercato di aiutare Elvis, ma Elvis era una testa dura. LK: Rick, il Colonnello ha tentato di fermare Elvis dalla dipendenza dai farmaci? RS: Sì, il Colonnello ha provato, sia personalmente sia tramite altre persone, ma Elvis faceva quello che voleva. Elvis Presley è diventato Elvis Presley andando controcorrente, e quindi era molto, molto difficile metterlo seduto e fargli fare qualcosa. Il Colonnello comunque si occupava di tutto, Elvis non doveva preoccuparsi di nulla. LK: David, Elvis capiva la musica di colore, giusto? DS: Certamente! Era nelle sue radici. Negli anni 50 qualcuno pensava che Elvis fosse nero. Cantare quel genere di musica è stato ciò che ha reso famoso Elvis Presley. Lui aveva un meraviglioso sound del rock/blues del Sud. RS: Lui amava moltissimo la musica. E la sua musica è incredibile. Se ascolti la musica gospel che cantava, lui la amava così tanto. Questa musica parla alla vita delle persone. LK: Joe, continuerà ad essere ricordato? JE: Certo che lo sarà. Non avrei mai pensato che dopo 26 anni saremmo stati ancora qui a parlare di lui, ma penso che andrà avanti così per sempre. Ora un sacco di ragazzi giovani amano Elvis. Ti dico una cosa: ho visto il concerto di Lisa Marie la settimana scorsa a Springfield, Illinois: quella ragazza è davvero brava! Ha una bellissima voce. LK: Un po' assomiglia al padre nel modo di fare... JE: Ha i suoi stessi modi. Le viene naturale. Ha una voce profonda e sono sicuro che se continuerà a lavorare con impegno, continuerà a tenere in vita Elvis. LK: Connie, tu pensi che continuerà ad essere ricordato? CS: Oh, sicuramente! Più passa il tempo e più diventa grande, sempre più grande LK: Grazie a tutti per la partecipazione. LISA
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