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Vecchio 28-04-2007, 12:08
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Ge743 Interviste A Charlie Hodge

Charlie Hodge 14 Dicembre 1934 – 3 Marzo 2006

Questa intervista è il risultato di una chiaccherata informale con Charlie Hodge, davanti a qualche drink durante l’Elvis Week del 1986. Non era mai stata pubblicata su Internet

D. Charlie, per quei fans che non ti conoscono, quando hai incontrato Elvis per la prima volta?

CH. Fu a Memphis nel 1956. Io ero famoso con i miei Foggy River Boys ed Elvis venne nel backtstage quando eravamo in tour al Red Foley’s Ozrak Jubilee. Era con suo cugino, Billy Smith. Parlai con Elvis e Billy del mondo musicale e ci raccontammo storie. Elvis mi disse che mi vedeva ogni settimana al Red Foley’s Ozrak Jubilee. Era un programma televisivo di Springfield, Missouri, molto popolare, andava in onda il sabato notte. Dopo di chè, la volta successiva incontrai Elvis nell’esercito.

D. Raccontaci un po’

CH. Elvis ed io entrammo nell’esercito nello stesso periodo, ma non eravamo nello stessao distaccamento. Quando scoprii dov’era, andai a cercarlo e gli ricordai chi ero. Dissi “Sono Charlie Hodge. Ero il primo cantante dei Foggy River Boys”.
E lui disse “Ciao, ti guardavo sempre alla tv il sabato sera” E’ nata subito un’amicizia naturale, perché, per molti aspetti eravamo simili. Entrambi amavamo la musica, entrambi volevamo far parte di un quartetto Gospel, conoscevamo le stesse persone nel campo gospel, in quello del country. E cantammo canzoni gospel insieme mentre eravamo in viaggio verso la Germania.

D. Elvis fece corsi di karate durante il servizio militare. Che cosa ricordi circa il suo interesse per le arti marziali?

CH. Quando eravamo in Germania, Elvis venne a sapere che il campione di Karate, Jurgen Seydel era in Germania. Organizzò un incontro con Jurgend e iniziarono a fare training. Come ho scritto nel mio libro “Me ‘n Elvis”, il karate era un’arte che catturò la passione di Elvis. Elvis e Jurgen divennero molto amici e lavoravano insieme nei fine settimana. Anche Rex Mansfield, che era con noi in Germania, dava lezioni ed Elvis, quando Jurgen non c’era, si esercitava con lui,.

D. Elvis era un grande fan di Mario Lanza?

CH. Elvis amava tutta la musica. Voleva anche conoscere come nasceva un pezzo, su come certi cantanti e musicisti facessero certe cose. Era un grande, grande fan di Mario Lanza. Guardava film come The Student Prince più e più volte. Gli piaceva soprattutto come Lanza impostava la potenza della sua voce e le note che riusciva a raggiungere. Credo che ad Elvis sarebbe piaciuto essere un cantante d’ opera. Pensa come sarebbe cambiata la storia della musica!

D. Charlie racconta della vita a Graceland.

CH. Lasciami dire quanto Elvis amasse Graceland. Era la sua isola, lontano dal mondo dove poteva vivere con la sua famiglia e i ragazzi. Sono stato molto fortunato ad aver vissuto là fino a dopo la sua morte. Ricordo che Elvis girava per Graceland cantando. Lo ascoltavo e recepivo la sua armonia. Alle volte non eravamo nemmeno nella stessa stanza.

D. Lui amava anche le Hawaii

CH. Hai detto bene. Elvis era solito dire che, gli abitanti delle Hawaii erano tra i più socievoli che avesse mai incontrato. Amava le loro abitudini e la loro tranquillità. Poteva andare là e loro non lo avrebbero disturbato come, invece, sarebbe successo in qualsiasi altra parte. Andavamo alle Hawaii per le vacanze, per rilassarci sulla spiaggia e giocare e nell’acqua. Elvis non amava molto nuotare ma sicuramente gli piaceva giocare con l’acqua. E lì naturalmente fece il famoso concerto Aloha from Hawaii, il primo concerto via satellite diffuso in tutto il mondo. Oltre un miliardo di persone hanno guardato lo show. Uno dei suoi programmi televisivi preferiti, Hawaii 5-0, era ambientato alle Hawaii, ed Elvis era un fan del protagonista, Jack Lord. Elvis andò a conoscere Jack nel backstage durante uno dei suoi show a Vegas. Poi ad Elvis piaceva anche il Brian Keith Show, e anche questo era girato alle Hawaii. Guardava qualsiasi cosa che gli ricordasse uno dei suoi luoghi freperiti.

D. Quanta TV guardava Elvis?

CH: Elvis era capace di essere un teledipendente. Aveva un televisore in ogni stanza di Graceland e 4 nella stanza della TV, così poteva guardare tutti i canali. Gli piaceva guardare sport e molto le commedie come Lucy e The Beverly Hillbillies. Gli piacevano anche e moltissimo i film di guerra. Ammirava John Wayne e Patton era uno dei suoi film preferiti in assoluto. Però, se girava un film oppure era in tour, non riusciva a guardare molta televisione.

D. Charlie…….. Elvis e Priscilla

CH. Ho letto un sacco di cose sbagliate su Elvis e Priscilla. Elvis l’amava, me lo disse un sacco di volte. E anche se non voleva sposarsi. Quando lo fece, fu perché lei era l’amore della sua vita. Inizialmente tutto andò bene con Priscilla, ma dopo un po’, penso che lei volesse passare più tempo con Elvis e noi stavamo sempre intorno. Puoi capire che, anche se a noi, quella volta, non garbava questa cosa, è naturale che lei volesse restare sola con suo marito.
Priscilla era gentile con noi. Sapeva essere dura quando lo voleva e questo, di solito, succedeva quando tutto il gruppo dei ragazzi pretendeva di dare ordini su cosa mangiare, come se Graceland fosse un ristorante o un hotel. Diceva sempre: “Questo non è un ristorante” (ride). Io ho vissuto a Graceland, quindi credo di conoscerla meglio di chiunque altro.

D. Il Colonnello?

CH. Il Colonnello era un individuo particolare. Era solito intrattenerci con storie dei suoi periodi di imbonitore. Soprattutto gli piaceva raccontare le sue storie, ad Elvis e a noi, intorno ad un tavolo da pranzo. Prendeva un grande sigaro e raccontava le stesse storie che aveva raccontato centinaia di volte. Era un intrattenitore nato e riusciva a farci ridere. Non era quell’orco disegnato da molta gente.
Una delle sue storie preferite era quella del trucco con l’hot dog che faceva ai clienti durante il suo periodo da imbonitore. L’hot dog che spariva. Il Colonnello faceva cadere un hot dog nella polvere, davanti al bancone, dove i clienti stavano per comprarlo. Naturalmente il cliente reclamava che non c’era nessun hot dog e lui guardava per terra dicendo “Guardalo là, ti è caduto” Il Colonnello sapeva essere un farabutto, ma era anche molto simpatico. E le sue storie ci attiravano. Si può definire un personaggio colorito.
Il Colonnello non era una persona con cui immischiarsi. Sapeva essere molto molto duro quando non gli andava bene qualcosa, ma di solito era una persona affabile.


D. La Memphis Mafia. Come andava tra te e i ragazzi?

CH. Andava davvero bene. Ridevamo, piangevamo, condividevamo, ci facevamo scherzi. Come ogni gruppo che vive e lavora assieme, c’erano volte in gli animi si scaldavano, ma anche si raffreddavano facilmente. E’ stato un bel periodo e i momenti belli sono stati più numerosi di quelli brutti. C’erano molto membri che formavano la MM. Alcuni di noi erano lì dall’inizio e altri, nel corso degli anni, andavano e venivano oppure erano lì solo per un breve periodo. Elvis sapeva chi gli piaceva e chi voleva restasse nel gruppo.

D. Elvis dava dei soprannomi ai ragazzi della MM. Qual’era il tuo?

CH. Elvis mi chiamava con diversi nomi, ma il principale era “Slewfoot”. E’ un nome noto nel mondo della musica country nel sud degli US. Jerry Schilling era “Cougar, Joe era “Lion”, talvolta “Diamone Joe”, Lamar era “Buddha” o “Lardass” a causa della sua mole. Gli sono sempre piaciuti i soprannomi. Credo che per lui significasse intimità tra gli amici e anche la parte segreta del gruppo, dove solo quelli veramente inseriti, erano a conoscenza di tutto. Un sacco di nicknames che ha dato, erano legati al suo amore per il karate.

D. Elvis beveva e fumava?

CH. Raramente toccava alcool. Era qualcosa per cui stava attento. Quando era più giovane, fumava occasionalmente. Ci sono alcune foto di lui con la sigaretta e alla fine degli anni ’60 preferiva fumare sigari. Andava a periodi, fasi in cui si appassionava a qualcosa; quando c’era qualcosa di nuovo lui provava a farlo.

D. Charlie e le pillole?

CH. Su Elvis sono state dette tante cose disgustose, manipolate e scritte per quelle così chiamate “droghe”. Troppa gente, soprattutto i media, hanno voluto distruggerlo. Non ho mai saputo che Elvis prendesse “droghe di strada”. Le combatteva e combatteva i pushers. Sì, Elvis prendeva farmaci, ma gli erano prescritte dal Dr. Nick. E servivano per i problemi reali di cui soffriva.
A parte poi, che Elvis sapeva tutto, in merito alle controindicazioni delle medicine che prendeva. Aveva sempre, con sè, una copia del The Desk Physician's Reference Guide , Se avesse voluto, avrebbe potuto diventare farmacista, sapeva moltissimo sui farmaci e sull’interazione di uno con l’altro. Era un’enciclopedia farmaceutica ambulante.

D. Si sa che il Colonnello era un giocatore d’azzardo. Ed Elvis?

CH. A Elvis non interessava giocare. Lo faceva quando si annoiava, tanto per passare il tempo. Ma non ha mai giocato molto. Ricordo una volta, a Las Vegas che mise una moneta da un dollaro nella slot machine e fece un jackpot di 100 dollari. Elvis continuò a giocare e ogni tot monete, raggiungeva il jackpot, di nuovo. Risultò che la macchina era difettosa. I boss arrivarono per bloccarla, ma non riuscirono a far smettere Elvis di giocare perchè visto che si stava divertendo troppo non aveva nessuna intenzione di fermarsi,.

D. Pensi che Elvis avrebbe sposato Ginger Alden?

CH. Erano fidanzati, Questo posso confermarlo. Sul fatto che Elvis l’avrebbe sposata, questo non lo so, ma dubito volesse farlo. Quando Elvis morì erano in attrito tra loro.

D. Elvis non ha fatto tours oltreoceano e questa è una delle parti frustranti della storia di Elvis. Cosa puoi dirci?

CH. Caro mio, fare tour oltreoceano, per Elvis, sarebbe stata davvero una grande opportunità. Voleva fare un tour in Europa, in particolare in Germania e Francia, perché aveva gran bei ricordi dei suoi soggiorni in quei paesi. Voleva ricambiare la gente della loro ospitalità e naturalmente i suoi fans di altri paesi. Ci sono state così tante offerte da altri paesi e non abbiamo mai saputo la verità del perché il Colonnello disse loro di no. Parlavamo spesso del perché non succedeva. Alle volte il Colonnello diceva che era un fatto di sicurezza o che non c’erano sale adeguate, altre volte, che il prezzo del biglietto sarebbe stato troppo alto. La cosa innervosiva molto Elvis e più di una volta si è arrabbiato moltissimo.
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