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Vecchio 13-10-2007, 23:16
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Predefinito traduzione della telefonata tra ELVIS e Red West

Ciao a tutti!

Sul web ho trovato il testo della registrazione della telefonata tra Elvis e Red West dell'ottobre 1976 e ho fatto la traduzione in italiano per voi.

In questi giorni si è parlato del libro "Elvis- What Happened" e questa conversazione l'ho trovata molto interessante al riguardo. Suppongo che molti di voi la conosceranno già, comunque farà piacere rileggerla, spero...

Questa è una conversazione intima tra due amici che si conoscono da una vita, s’intendono al volo fra le righe e certamente non si preoccupano di usare tutti i congiuntivi corretti.

Io ho tradotto questa telefonata com’è riportata, con tutte le parolacce (scusate, non sono mie, ma di loro), tutte le esitazioni, tutti i “you know”, “well” e “Yeah”. Quest’ultimo, a secondo dell’intonazione, può avere una marea di significati, come p.e. “Non mi dire!”, “Fantastico!” “Come mai?”, “Mi prendi in giro.”, “Insomma…”, “Non ci credo.”, Proprio così!”, ”Chissà…” “Ma dai…”.

Io non ho sentito il nastro, quindi lascio a voi l’interpretazione.



Ottobre 1976: Telefonata tra Elvis e Red West

Io sono Red West. Quello che state per sentire è una conversazione telefonica tra me e Elvis Presley che ho registrato nel ottobre 1976 mentre ero a Los Angeles, scrivendo il libro “Elvis - What Happened” insieme a mio cugino Sonny West e a Dave Hebler. Non era un segreto che stavamo scrivendo il libro, e conoscendo Elvis bene come lo conosco io sapevo che avrebbe cercato di contattarci. Sapevo anche che saremmo stati chiamati bugiardi, giudei, traditori ed altro, dai suoi fans e anche dalle persone intorno a lui che finora ci sono stati molto vicini. Sapevo che in questa conversazione lui avrebbe rivelato abbastanza informazioni da sostenere quello che dicevamo nel libro. E fu anche più di quanto mi aspettassi. Più di quanto avrei voluto sentire. Voglio dire, ho sentito un uomo triste e solo, quell'uomo con il quale sono cresciuto e che ho visto emergere dalla quasi povertà ad essere il più grande entertainer che il mondo mai vedrà. Un ragazzo nel corpo di un uomo che non riusciva a gestire la celebrità che aveva raggiunto. Ho avuto sempre più forte la sensazione che non avrei mai più rivisto il mio migliore amico. E così è stato…

ELVIS: Come stai, amico?

RED: Mi hai svegliato.

ELVIS: Vengo adesso da uno di quelle prove lunghissime. Ho preso un paio di chitarre nuove e mi sono fatto un c… a cantare mentre guardavo i ragazzini scatenarsi. Io sto da solo, Linda è a L.A. Sta cambiano casa, avevamo un appartamento lì ma la gente ha capito che c’ero dietro io e hanno raddoppiato l’affitto. Lei ne ha preso un altro più giù nella stessa strada. Charlie mi ha detto che voi vi siete parlati e credo che ti devo una spiegazione.

RED: Dovevi venire da me e dirmelo tu.

ELVIS: Io non mi occupo di queste cose, sono affari di mio padre.

RED: Questo non è vero.

ELVIS: Io avevo un sacco di pressione extra. Sai, quella faccenda del raquetball. Due campi per un milione e trecentomila dollari. Io pensavo che usassero solo il mio nome e basta, questo ho firmato nel contratto. L’ho fatto come favore a Dr. Nick e Joe. Sto solo cercando di dirti alcune cose che hanno portato a tutto questo. Mi sono completamente sbagliato su Hebler. Pessima cosa da parte mia. Lui era molto subdolo e intrigante. Lui odiava voi ragazzi e tutti quanti e io me lo sono tenuto questo st…. Io gli ho dato retta. E poi quelle f… cause negli ultimi due anni. Non so se l’hai saputo, ma hanno cercato di farci dichiarare pazzi. Sto parlando di alcune persone influenti che stavano spulciando rapporti psichiatrici. Volevano farci dichiarare pazzi, tutti quanti.

RED: Non ci potevo credere. Tu eri fuori città e tuo padre ci ha chiamato parlando di tagliare le spese e dandoci una settimana di preavviso. A un facchino cinese se ne danno due.

ELVIS: Non ne sapevo niente di questa cosa di una settimana.

RED: Mi è crollata la terra sotto i piedi. Sulle prime, mi sono pure sentito male.

ELVIS: ******

RED: Comunque, dicevi…

ELVIS: Maledizione, ho la voce così bassa che faccio sembrare J. D. Summer un tenore, sai. Abbiamo cantato troppo, ho una chitarra Martin nuova e le dannate dita piene di vesciche, non ti dico, sai.

RED: Yeah, così erano le mie quando stavo su a scrivere canzoni, le tre dita gonfie così, voglio dire, avevo vesciche enormi sulle punte. Però, eh… merda, non mi funziona il cervello, devo svegliarmi, eh… dobbiamo parlare di, ah ecco… parlare di…

ELVIS: Pure io, eh… sai, vado su un cilindro solo.

RED: Però come dicevo, ho un… quello show è proprio bello, ho una parte fissa, credo che partirà nelle prossime due o tre settimane e penso che farò quello.

ELVIS: Beh, sai, quella cosa che è capitata, eh… è stata una combinazione di tante cose che si erano accumulate. Non è stato niente di personale, neanche le f… cause c’entrano, sai, eh… è stato come un fusibile saltato, sai, solo perché troppe cose mi sono piombate addosso. (Red: Yeah, bene…)
E, eh… forse ho perso di vista un paio di cose. Specialmente te e la tua famiglia e tutto.

RED: Yeah, è stato agghiacciante, Elvis…

ELVIS: Eh… io voglio bene a Pat (la moglie di Red). E, eh… hai una bella famiglia e tutto…

RED: Beh, ho avuto un sacco di tempo per pensarci. Voglio dire, quando sto qui e qualcuno dice “ah i bei vecchi tempi” e tutta quella merda, io ci penso. Quando tutto quello che ho fatto era cercare di proteggerti, forse troppo a volte, e questa è la sacrosanta verità.

ELVIS: Yeah, lo so questo.

RED: Yeah, io mi sono ritrovato qui (ride), sono qui sai Elvis (a L.A., intende), ma tu, come dici, hai avuto problemi.

ELVIS: Beh, lo sai com’è andata, giusto? E’ come dice quel vecchio tizio in “Cool Hand Luke”, una mancanza di comunicazione.

RED: Yeah, questa è la sacrosanta verità. Sicuro come la morte che non abbiamo comunicato nell’ultimo anno o giù di lì…

ELVIS: E questo perché, come dicevo, solo per una serie di cose… te le potrei spiegare una per una, ti potrei far capire tutte le ragioni per questa separazione, mancanza di comunicazione, mio padre che era malato, è quasi morto. La mia famiglia è sparsa sulla faccia di tutti gli Stati Uniti. E poi… ci sono quei f… avvocati e le cause, sai, facevano di un topo un elefante.

RED: Sì, lo so, ne hai passate tante, si sa come va, uno ti fa causa e poi tutti vedono la possibilità di saltarti addosso, la cosa s’allarga e ti trovi con gente che non c’entra niente che cerca di farti il c…, sai.

ELVIS: Yeah, quello intendo. Sai, uno ci riesce, e gli altri pensano… quello che stanno cercando di fare è di stabilire dei precedenti, sai, di disturbi mentali e violenza. Come condannarmi per aver sparato a quel lampadario su a…

RED: Di che diavolo stai parlando?

ELVIS: In quell'Hotel Hilton lì, con una pistola ventidue.

RED: Yeah… beh, ci chiamavano la banda selvaggia.

ELVIS: Yeah, sicuro… ma i bei vecchi tempi sono… sono ancora un fatto.

RED: Si, definitivamente lo sono, e lo saranno sempre. Ma voglio dire, quello che è successo è successo. Abbiamo avuto tempi belli amico, almeno per un po’. Ma come dicevi tu, le cose si sono fatte serie, tanti problemi sono subentrati… eh… non lo so, abbiamo perso di vista tante cose. Cose buone probabilmente, e non so, il divertimento… il divertimento non c’era più.

ELVIS: Il divertimento ha cessato di esistere. E io non sono riuscito a capire… non potevo puntare il dito su… non potevo focalizzarlo. Quei f… campi di raquetball.

RED: Sì, ci sono passato l’altro giorno, beh, ci passavo per un pezzo mentre tu eri sparito e diceva ancora Presley Center Courts. E giusto prima che partivo…

ELVIS: Lo smonteranno.

RED: Come?

ELVIS: Lo devono smontare.

RED: L’hanno già fatto, sì. Quello volevo dire. Giusto prima che venivo qui, sono… non ho più visto quel cartello.

ELVIS: Okay, oh, eh… bene, sai… l’ultima cosa che ho sentito è che era ancora su… Ma sai, un faccendiere senza scrupoli e quando c’è di mezzo il mio nome… Loro hanno preso quei costruttori e si sono legati con quel contratto. Due campi, e sono arrivati a mezzo milione di dollari ognuno.

RED: E’ troppo caro.

ELVIS: Puoi dirlo forte amico. E… eh… povero Joe, eh… ha dovuto chiedere a sua madre di impegnare la casa, ha preso un prestito sulla casa per avere i soldi…

RED: Beh, ti posso dire qualcosa su come va a fare affari con qualche squalo che se ne frega se devi impegnare il c… della mamma, sai, quelli…

ELVIS: Yeah, lui sta cercando di uscirne. Yeah, ma quel tizio, i costruttori, loro avevano l’appalto per costruire tutta la maledetta cosa e non mollano… eh… io mi sono ritirato, sai, dovevo farlo per causa dei salari e robe così, un affare subdolo, una vera sola.

RED: Beh, non lo sapevo, non sapevo se lo era o no, ma avevo la sensazione che lo fosse.

ELVIS: Sai, è cominciato tutto in modo innocente, mi hanno detto una cosa come, eh… che non dovevo metterci un soldo. Non ci sarebbero stati soldi coinvolti, almeno questo era il contratto che ho firmato. Ne ho parlato con papà appena era uscito dall’ospedale. Ne abbiamo parlato per qualche tempo… sai, se era una cosa che poteva aiutare Nick e Joe. Loro potevano soltanto usare il mio nome perché io non ci avrei guadagnato niente.

RED: Giusto, era solo qualcosa per dargli una mano. Nick, sai, non credo che Nick conosceva bene quel tale.

ELVIS: Anch’io la penso così.

RED: No, è solo stato messo in mezzo. Ha visto una possibilità di fare un po’ di soldi, ci sperava e anche Joe, ma quell’altro tizio, quello che mi sembrava sospetto…

ELVIS: Oh, quel figlio di p…. lì, no lui, eh… ieri ho parlato con i miei avvocati di quella cosa del raqueting. Lo sai, Mr. Davies è morto.

RED: Sì, lo so, l’ho letto sul giornale prima di partire.

ELVIS: Beh, il tizio che ha preso il suo posto mi ha detto, eh… mi vuole aiutare e mi ha detto tutte quelle cose da avvocati e poi ha detto, ha detto Elvis, quel figlio di p…. è un truffatore. Vedi, quelli mi venivano addosso e hanno detto una cosa, ma poi è successo che hanno cominciato a battere cassa da me per dieci o ventimila dollari.

RED: Hanno cominciato a battere cassa?

ELVIS: Sì.

RED: Beh, allora la truffa c’era.

ELVIS: Quello che ho pensato io. Allora io ho detto, ragazzi, anche voi ci mettete queste cifre? E loro, sai, dicevano sì, noi siamo dentro, e allora dovevo pagare. Gli avvocati ti f… fino in fondo. (ride)

RED: Io mi ricordo, quello era con noi durante una tournée.

ELVIS: Era con il tour e faceva finta di essere interessato in libri sulla numerologia e roba così. Ora è tutto chiaro, ma allora eravamo abbastanza furbi da cascarci. Bene, alla fine sono arrivati che avevano bisogno di ottantamila dollari. Io dicevo ok, per che cosa? Per una segretaria. (ride)

RED: Porca… ragazzo, ti dico, quelle segretarie hanno un sindacato o roba del genere.

ELVIS: Esattamente quello che ho detto io. Dicevo diavolo, come mai una segretaria costa ottantamila dollari?

RED: Merda… no, era il momento di tirarti fuori da quella merda.

ELVIS: Yeah, voglio dire, ho cercato di portare avanti la cosa insieme a loro perché… sai, non volevo distruggere il loro entusiasmo, i loro sogni o quello che ti pare…

RED: Distruggere solo la segretaria… (ride)

Ultima Modifica di wonderofyou : 14-10-2007 09:55
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