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Pubblicato il 23/01/2008 alle 12:20:18
Il 1968, tra musica rock, rivoluzione e Mrs.Robinson
di Antonio Ranalli

Ripercorriamo a 40 anni di distanza i fatti salienti del 1968, anno cardine per la musica rock. Certo, c'erano ancora i Beatles, che nel 1968 escono con il magnifico White album, ufficialmente intitolato The Beatles.



Ripercorriamo a 40 anni di distanza i fatti salienti del 1968, anno cardine per la musica rock. Certo, c'erano ancora i Beatles, che nel 1968 escono con il magnifico White album, ufficialmente intitolato The Beatles.

Il 21 gennaio 1968 usci' negli Stati Uniti una colonna sonora che era piu' che un semplice commento a un film: era infatti "Il Laureato", con le canzoni firmato de Simon and Garfunkel (la musica originale era invece di Dave Grusin), che sarebbero diventate leggendarie - "Mrs. Robinson", "The Sound Of Silence" - accanto della vicenda di un personaggio solitario e senza direzione interpretato da Dustin Hoffman che nulla aveva a che vedere con la gioia e lo stare insieme creativo dell'era hippy. Si dice comunemente che l'era della controcultura californiana sarebbe ufficialmente morta l'anno dopo con i festival di Woodstock, che ne avrebbe sancito la deriva commerciale, ma nel 1968 l'orizzonte musicale negli Usa e in Gran Bretagna inizia drasticamente a cambiare, con la maturazione in senso rock di molti artisti, e l'emergere di umori e sonorita' che poi avrebbe caratterizzato tutti gli anni Settanta, fino all'arrivo del punk. Certo, c'erano ancora i Beatles, che nel 1968 escono con il magnifico "White album" (ufficialmente intitolato "The Beatles"), ma per esempio e' il canto del cigno di uno dei gruppi che avevano meglio sintetizzato l'era dei figli dei fiori, i Buffalo Springfield (l'album si chiamava "Last Time Around") di Stephen Stills e Neil Young che poi si sarebbero ritrovati nel supergruppo per eccellenza, Crosby, Stills, Nash and Young, titolare di un mix unico di canzone acustica, rock, e politica. In quelle stesse settimane uscivano i primi album di artisti come James Taylor, Joni Mitchell - cantautori intimisti che gia' guardavano oltre l'epoca della Summer of Love - e oltremanica iniziavano a ruggire le chitarre dei Deep Purple. E se il passato non mollava (il dicembre 1968 vide il ritorno trionfale di Elvis Presley grazie a un leggendario show tv sulla Nbc), e alla vetta delle classifiche Usa c'erano ancora Otis Redding con la sua "(Sitting On) The Dock Of The Bay", e Louis Armstrong con "(What A) Wonderful World", il futuro avanzava a grandi passi. Nella classifica britannica spopolavano i Beatles con "Hey Jude" (il lato B del singolo era "Revolution", perfettamente in linea con i tempi), ma anche "Jumpin' Jack Flash" dei Rolling Stones, gia' ambasciatrice di asprezze finora sconosciute. Gli anni Sessanta si chiudono come epoca di ideali solari con atmosfere piu' cupe, e tormenti che erano stati dimenticati tra reading di poesia, lsd e elucubrazioni psichedeliche. Sono i suoni e le immagini degli emergenti Velvet Underground (l'anno precedente era uscito "The Velvet Underground and Nico", uno degli album rock piu' influenti della storia, che avrebbe segnato gli anni Settanta ed oltre). Bob Dylan abbandona l'icona di bardo di una generazione per darsi alle esplorazioni poetiche e sonore di John Wesley Harding. Gli Steppenwolf escono con un classico immortale, ruvidissimo, e nient'affatto hippy: "Born To Be Wild". I Doors vanno per la loro strada con "Waiting For The Sun". I Led Zeppelin nascono, e iniziano a preparare il loro primo, omonimo album che uscira' a gennaio 1969.

Ma il 1968 passa alla storia anche per Hair, il musical che racconta la vicenda di un gruppo di giovani sullo sfondo della contestazione alla guerra in Vietnam (il 15 novembre 1968, in 500 mila marciano su Washington contro il conflitto, la piu' grande manifestazione pacifista della storia americana, accompagnata dalle canzoni di Arlo Guthrie, Pete Seeger, con l'intero cast di "Hair"). O per "At Folsom Prison" di Johnny Cash, che tiene un concerto leggendario cantando storie di assassini e ladri di fronte a una platea di criminali incalliti nell'omonima prigione. Una certa eta' dell'innocenza, e' stato scritto, fini' definitivamente con gli assassinii di Martin Luther King e Bob Kennedy. La musica, quella americana in particolare, se ne accorse e inizio' a scivolare da un pubblico gioioso a un privato piu' tormentato. I tempi, come aveva gia' cantato qualche anno prima Dylan, stavano ancora una volta cambiando.

da: Musicalnews

Mia considerazione personale: Adesso parlano del Comeback, ma nel '68, nemmeno sapevamo esistesse.... in Italia siamo sempre in notevole ritardo sulle cose che contano!!!!!!!!!!!!
Parole sante
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