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Sonny West - Agosto 2007
Sonny (Delbert) West, cugino di Red West, incontrò Elvis per la prima volta alla Humes High School e, in seguito, lo incontrò nuovamente al Rainbow Rollerdome, dove Red West fece le presentazioni.
In quel periodo Sonny lavorava all’ Ave Appliance Store di Memphis e lasciò il lavoro per andare a lavorare con Elvis, dove si occupava del parco macchine e viveva a Graceland, in un monolocale che fu adattato ad appartamento per lui. Anche Sonny faceva karate edElvis gli diede il nickname ”The Eagle”. Il 28 dicembre 1971, al Trinità Baptist Church di Memphis, Elvis fece da testimone di nozze al matrimonio di Sonny West e Judy Morgan, mentre Priscilla fece da damigella d’onore. Elvis regalò a Sonny Est una Cadillac decappottabile nera, una moto, un pick up e altre macchine. Sonny ebbe piccole parti nei film di Elvis, tra cui Stay Away Joe. Vernon Presley licenziò Sonny West il 13 luglio 1976 Elvis: Still Taking Care of Business D. Sonny, è un piacere parlare con te! Sappiamo che sarai a Memphis per promuovere il tuo nuovo libro, Elvis, Still Taking Care Of Business. E’ passato tanto tempo da quel 16 agosto 1977, ti è stato più facile scrivere il tuo nuovo libro? SW. A dire la verità sì. In questi lunghi anni, non ho mai pensato di scrivere un altro libro. Ho attraversato dei brutti momenti dopo quella terribile tragedia, ma poi ho cominciato a pensare che avrei dovuto scrivere un altro libro per dare il mio contributo a quello che lui ha lasciato, scrivendo un libro sulla mia vita insieme a lui, così come hanno fatto gli altri. Indubbiamente l’ Elvis What Happened non avrebbe potuto o dovuto essere il mio contributo alla sua fine. Ho sempre detto che se io e Red avessimo continuato a lavorare con lui fino alla fine, l’ Elvis What Happened, non sarebbe stato scritto. Il libro era stato scritto per prevenire quello che poi è successo. Mai l’avremmo scritto dopo la sua morte. Il libro non è stata una “vendetta” nei confronti di Elvis perché eravamo stati licenziati, come sembra sia il pensiero di alcuni dei ragazzi che componevano il gruppo. Le stesse persone che hanno parlato contro di noi per aver scritto il libro, al tempo, negavano la realtà della dipendenza di Elvis con i farmaci. Ad oggi tutti hanno scritto dei libri, concesso interviste, facendo affermazioni che non sono altro che quello che avevamo asserito noi, quando Elvis era ancora in vita. Quando abbiamo scritto noi il libro, sapevamo quali erano le nostre motivazioni. C’è da chiedersi quali sono le loro motivazioni di oggi per scrivere i loro libri? La giustificazione data da uno di loro è che “ha preso la decisione di dire finalmente la verità ed essere onesto e realista”. In un estratto del suo nuovo libro “Straight Up”, Joe Esposito dichiara che ci sono delle nuove rivelazioni sulla sua onestà e dice la verità su tutto. Dice anche che, alternativamente, tutti siamo stati licenziati e bastava aspettare un po’ e tutto sarebbe tornato a posto e avremmo riavuto il nostro lavoro. Quando, nel libro, Joe rivela i suoi sentimenti, su quella che fu la reazione di Elvis al libro, la definisce come “una montagna che non era in grado di scalare”. Quella non era una montagna. Elvis era già su “quella montagna” ed era più grande di quella che dice Joe e quello che intendo dire è che la montagna da scalare era la predisposizione di Elvis alla dipendenza. Il nostro libro doveva essere l’acceleratore per dare inizio della scalata della montagna ed Elvis avrebbe potuto farcela se solo avesse riconosciuto che ne aveva bisogno. Il libro che ho scritto adesso è quello che avrei voluto scrivere, ma non sapevo quando l’avrei fatto. D. Sono stati pubblicati un’infinità di libri su Elvis. Qual’è la cosa che rende Elvis: Still Taking Care Of Business, diverso dagli altri? SW. Quello che ho voluto fare è cercare di offrire ai fans la mia opinione personale su Elvis e credo di averlo fatto bene. Naturalmente è una cosa che deve decidere il lettore. Sono i ricordi della mia vita con lui, i momenti alti e quelli bassi che capitano tra amici in 16 anni condivisi assieme. Naturalmente, poiché uno di loro è principalmente Elvis Presley, implica che la gente vuole leggere soprattutto i libri scritti dai suoi amici più intimi. D. Cos’altro vuoi dire ai lettori del tuo libro? SW. Che è stato scritto con un amore profondo e grande rispetto verso qualcuno con cui ho condiviso la maggior parte della mia vita di uomo adulto, proteggendolo e dandogli tutto quello che era necessario per rendere la sua vita migliore e salvaguardarlo come meglio potevo. D. Il tuo libro è già in vendita da qualche mese. Come sono andate le vendite? SW. Sembra che vadano molto bene. Non ho letto recensioni o cose simili, ma so quello che mi hanno detto i rivenditori di come sono andate le vendite e della necessità di riordinarlo. Le statistiche di vendita vengono date solo dopo 6 mesi dalla prima uscita. D. Come si può comprare il libro? SW. Nelle librerie in USA, poi su Amazon.com. Non conosco i distributori in UK o di altri paesi. Chi vuole può averlo direttamente da me, con il mio autografo pagando sul mio conto epbgtcb@comcast.net con Paypal e costa $ 53 con spedizione a mezzo corriere oppure $ 37 con posta prioritaria. Entrambi I prezzi includono il costo del libro e le spese di spedizione. Inoltre possono scrivere al mio indirizzo sonny@westwindproductions.us e darmi la loro opinione. Elvis: What Happened? D. Elvis, Still Taking Care Of Bussiness, naturalmente, è il tuo secondo libro che parla del tuo periodo con Elvis. Nel 1977, i fans furono molto critici con Elvis: What Happened?. Oggi nel 2007, molti guardano al libro con un’ottica diversa, accettandolo di più. Come giudichi oggi la pubblicazione di quel libro? SW. Ancora oggi mi disturba vedere che quello che era lo scopo del libro è stato frainteso ed interpretato come “vendetta” perché siamo stati licenziati oppure “per fare i soldi”. Niente è più lontano dalla verità. Per dirla in modo semplice, noi conoscevamo Elvis, mentre chi ci ha criticato no. Elvis era all’altezza di affrontare qualsiasi opportunità gli capitasse nella vita e superarla. Noi pensavamo che l’avrebbe stimolato a farlo nuovamente. Quando lavoravamo con lui, avevamo la possibilità di avvicinarlo e discutere su quello che stava facendo a se stesso. Una volta licenziati, non era più possibile. Il libro aveva lo scopo di fargli vedere, in modo chiaro, quello che stava facendo a se stesso e a coloro che gli volevano bene. Per lo stesso motivo sono state raccontate le cose relative agli anni ’60. Quando prendeva pillole dimagranti e antidolorifici, questi andavano ad intaccare la sua emotività, tra cui gli scatti d’ira durante i quali faceva e diceva cose che non avrebbe fatto in condizioni normali. Sotto gli effetti di alcuni farmaci, tra cui il cortisone che è uno steroide, Elvis diventava un’altra persona e lo rendevano irritabile e anche aggressivo. Sul libro nessuna di queste situazioni venne riportata con quel tocco necessario di comprensione, compassione o preoccupazione. Avevamo firmato un contratto con la World News Corp. e incaricato lo scrittore Steve Sunleavy, di scrivere il libro. Purtroppo con le parole che lui ha usato nel libro, lnon ha trasmesso nessuna delle emozioni che ho citato. Parecchie volte ci siamo ritrovati a prendere delle pause, perché scoppiavamo in lacrime dal dolore che stavamo provando davanti a determinati ricordi. D. Probabilmente, l’elemento più grande della beffa di “Elvis What Happened? è stata il grande sensazionalismo dallo stile gossip. Ovviamente Steve Dunleavy ha modellato lo stile del libro. Se aveste avuto la possibilità, avreste optato per un altro co-autore? SW. Se ne avessimo avuto la possibilità, sicuramente, saremmo andati da un altro scrittore. Credo che avrei visto in Marshall Terril, lo scrittore giusto ed è quello che mi ha aiutato per il mio secondo libro. Avessi avuto la possibilità di tornare indietro e lui fosse stato disponibile (al tempo aveva solo 13 anni) lui sarebbe stata la mia scelta e credo che Red e Dave sarebbero stati d’accordo. D. Guardando al passato, ti dispiace aver scritto il libro ELVIS WHAT HAPPENED, visto l’effetto che ha avuto su Elvis e su suoi fans? SW. Posso capire la reazione dei fans. Dopo tutti gli anni che ho passato con lui, so quanto fosse evidente il loro amore per lui, ma non ho scritto il libro per avere l’approvazione dei fans. L’ho scritto per l’amore verso l’uomo e la mia preoccupazione che morisse, visto che peggiorava di giorno in giorno. Volevo che aprisse gli occhi su quanto male stava. Non so se sei al corrente di quel fattorino dell’Hilton di Las Vegas, che fece un’affermazione dicendo che “Elvis era tossicodipendente….” E aggiungendo che lui, ogni giorno, recapitava borse di droghe nella suite di Elvis” Quando venne a sapere questo, la reazione di Elvis fu che, durante gli shows, parlò in modo dispregiativo di questo ragazzo, minacciando di fargli del male se avesse trovato chi fosse esattamente. Se ne infischiò delle voci che giravano. Non era in grado di dimostrare ai suoi fans che non era dipendente dalla droga. In altre parole fece in modo di far apparire bugiardo il fattorino,. Mentre scrivevo il libro, mi venne in mente quel ragazzo, chiunque esso sia, e quanto avremmo fatto arrabbiare Elvis, passando anche per bugiardi. Si arrabbiò molto con noi, ma d’altro canto scelse di non fare niente. Nessuno sa, se non le nostre famiglie e gli amici più stretti, quanto dolore abbiamo provato quando Elvis morì. Il dolore dei suoi fans è passato attraverso gli anni, perché per loro fu una grande perdita; ma ti assicuro che il loro dolore è molto inferiore al mio. Sinceramente, io spero che tu capisca che il libro non fu scritto per ferire Elvis, ma per dargli una possibilità di svegliarsi e vedere dov’era finito. Per quanto riguarda il libro fine a se stesso, credo sia stato scritto con un sacco di sensazionalismo e con un certo modo di scrivere che puoi trovare sui “fogli della carta igienica”, ma questo era Steve Dunleavy, uno scrittore delle pubblicazioni STAR. E’ vero che, inizialmente avevamo scritto noi, pagina dopo pagina, fino alla fine, ma avevamo fretta di farlo uscire, visto che a detta di un paio di ragazzi, con cui eravamo in contatto, Elvis peggiorava sempre di più. Di questo si trova conferma nell’ultimo special nel 1977, dove è evidente. D. Elvis ha mai capito che, con il vostro libro, stavate cercando di mandargli un messaggio? SW. Non ne sono sicuro, ma ci sono alcune affermazioni che mi sono state fatte da Billy Smith, il cugino di Elvis, che passò l’ultimo anno quasi esclusivamente con Elvis, tranne quando Elvis era in tour. Aveva bisogno di loro per il lavoro, guardaroba, sicurezza, altrimenti non li voleva intorno, per casa. C’era uno che stava là 24 ore al giorno, nel caso in cui avesse bisogno di qualche commissione. Queste cose erano svolte da parecchi dei giovani che lavoravano alternandosi. Billy mi raccontò che, alle volte, Elvis esprimeva la sua rabbia nei nostri confronti, per il libro e altre volte ne parlava ammettendo che probabilmente prendeva troppe medicine. Anche nella conversazione registrata con Red, in ottobre o novembre 1976, Elvis disse che non aveva paura del libro per sè stesso, ma per gli altri, in quanto il libro avrebbe potuto ferire gli altri. Red lo rassicurò che non era nostra intenzione fare del male a nessuno e così abbiamo fatto. |
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