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Vecchio 10-06-2008, 14:39
Little Caroline Little Caroline Non in Linea
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Predefinito Re: Ciak si gira!Scritturate Elvis...

Dunque, premetto che è lungo, non ho il dono della sintesi. Ho cercato di fare un sunto della trama inserendo qualche dialogo che avrei messi nei passaggi principali. Ho cercato di pensare ad un personaggio impegnativo da interpretare non ci sono assolutamente riferimenti biografici.

TITOLO: I WAS BLIND
GENERE: Drammatico
AMBIENTAZIONE: New York – 1969
PERSONAGGI PRINCIPALI:
DIRK FRAISER- Elvis
SUSAN BARKLEY – Ann Margret

TRAMA:
Dirk Fraiser è un giovane avvocato in carriera. Pur di ottenere il posto di Socio, nell’Ufficio Legale dove lavora, è disposto praticamente a tutto. Quale miglior mezzo per ottenere informazioni sulle indagini in corso che iniziare una relazione con la giovane assistente del Procuratore Generale? Susan Barkley è piena di entusiasmo per il proprio lavoro nel quale crede fermamente. Rimane colpita da Dirk, dalla sua cortesia un po’ all’antica e da quell’aria da bravo ragazzo enfatizzata da quel suo sorriso disarmante. Dopo circa quattro mesi di paziente attesa, Dirk trova il caso che fa per lui, al momento gestito da uno dei colleghi dello studio legale. Susan è discreta, e assolutamente non ama discutere delle questioni di lavoro. Quando Dirk capisce che da lei direttamente non otterrà nulla, usa la copia della chiave dell’appartamento della giovane per fare una puntatina, quando lei non è in casa, e rovistare tra le sue carte legali, così da ottenere tutte le informazioni confidenziali al riguardo delle prove in possesso del procuratore. Con il vantaggio di conoscere tutte le mosse della pubblica accusa, Dirk attende il momento opportuno per soppiantare il collega nella difesa del pregiudicato e riesce a farlo assolvere. Vista la brillante difesa intavolata da Fraiser il giovane viene premiato con l’associazione allo Studio. Susan è considerata responsabile della fuga di notizie e pertanto viene licenziata. Il dubbio che Dirk l’abbia usata per ottenere informazioni diventa una certezza quando l’uomo la liquida senza tanti complimenti, purtroppo Susan non può provarlo . “Sei cinico e privo di scrupoli Dirk, ma verrà il giorno che pagherai per la tua arroganza. Il destino presenta sempre il conto” gli dice rabbiosa la ragazza prima di andarsene. Trascorre un anno. Susan è riuscita a trovare lavoro presso un piccolo studio legale dove si dedica prevalentemente alle cause dei meno abbienti che potrebbero permettersi solo “avvocati d’ufficio” con un onorario quasi da fame mentre Dirk fa soldi a palate con clienti facoltosi della Grande Mela fino al giorno in cui viene coinvolto in un incidente stradale, rimane gravemente ferito perdendo l’uso della vista. La sua brillante carriera stravolta dagli eventi si frantuma come una bolla di sapone. La sua forzata assenza dallo studio legale permette ad altri di soppiantarlo. Dirk cade in una profonda depressione. Per la carriera ha rinunciato a tutto ed ora si trova … solo! I soldi che ha guadagnato, di cui una parte sperperati in divertimenti e lussi, ora vengono bruciati nelle spese mediche in una costosa clinica vicino a Central Park. I giorni si susseguono in un buio senza fine. Susan, che ha seguito gli eventi attraverso i giornali, decide di recarsi da Dirk senza sapere bene neanche lei il perché. Non riserba più rancore nei suoi confronti, in fondo si sente realizzata, per assurdo, nel suo nuovo lavoro e forse questo lato di se stessa non lo avrebbe scoperto senza la disastrosa relazione avuta con lui. Non sa bene perché ma ora è lì a scrutare quel giovane uomo che mostra dieci anni in più, cupo e tormentato con gli occhi azzurri spenti e persi nel nulla.
“Sei venuta per assaporare la vendetta? Prego, accomodati” è la fredda reazione di Dirk quando riconosce la sua voce.
Susan non reagisce, vittima della consapevolezza che vederlo così le fa male, più di quanto si sarebbe aspettata.
“Non sono come te, Dirk. Non sono capace di tanto cinismo” si decide a dire alla fine. Sorprendentemente Dirk sorride, un sorriso debole e amaro.
“Lo so. Ma faccio a meno della tua pietà”.
Susan non raccoglie la provocazione ma si limita ad osservare.
“Che cosa farai adesso? Ti chiuderai dietro queste quattro mura per il resto dei tuoi giorni o alzerai la testa e tornerai a vivere?”.
“Vivere? Cosa può fare un relitto ridotto in queste condizioni?”.
“Sei solo tu che ti consideri tale. Ho a che fare con persone con problematiche come la tua, o similari, ogni giorno. Gli altri non si arrendono, mantengono la propria famiglia come possono, hanno imparato a contare su se stessi e sugli altri e non cercano strade facili. Sei un ottimo avvocato Dirk, conosci il tuo mestiere e saresti diventato socio di quel dannato studio anche senza quella carognata alle mie spalle. Non è necessario … vedere, per poter svolgere la professione. Forse è richiesto come corbello per gli studi altolocati, ma dove lavoro io ti rende solo più simile a coloro i cui interessi dovresti difendere”.
Dirk non risponde, trincerato nel suo ottuso silenzio. Susan si rende conto che non c’è altro da dire e se ne va.
Passano altri sei mesi. Splendido giorno d’estate, la calura mitigata dall’ombra delle piante. Seduta su di una panchina del parco, intenta a fissare il cielo Susan è ancora preda dello stupore. Non fosse stato per quei documenti dettagliati e precisi che le erano arrivati via corriere, privi di mittente, quella dannata Azienda sarebbe riuscita a nascondere le magagne e risultare immacolata, così da evitare il giusto rimborso invece per i clienti che lei rappresentava. Il suo cuore aveva compiuto una capriola quando aveva realizzato che la nota che li accompagnava era in braile. Che lei sapesse solo una persona poteva avere la conoscenza e gli agganci per ottenere documenti di quel genere. Combattuta tra la curiosità di scoprire se fosse vera la sua intuizione e il timore di ingannarsi, ancora una volta, su di lui, si recò a Central Park. Dovette attendere quasi un’ora ma alla fine, il latrare di un cane, annunciò il suo arrivo. Dirk, guidato da uno splendido esemplare di pastore tedesco, stava attraversando il parco. Gli occhiali da sole a celare le iridi spente. Vestito semplicemente, con un paio di jeans e una maglietta, niente di costoso e firmato per una volta. Vinti i dubbi e le indecisioni si risolse a palesare la sua presenza.
“Ciao Dirk”.
Lo vide irrigidirsi, mentre si voltava nella sua direzione.
“Se l’udito non mi inganna tu sei Susan”.
“L’udito ti funziona benissimo, come il tuo braile a dire il vero. Perché mi hai mandato quei documenti?”.
Non amava i giri di parole, non da quando era rimasta scottata proprio con lui.
Un lieve sorriso sardonico si delineò sulle labbra di Dirk.
“Consideralo un risarcimento per il passato” si limitò a rispondere.
“Perché a me, Dirk? Ti sarebbe valso molto di più fornirli al consulente dell’Azienda, magari avresti recuperato il posto al quale tanto tenevi”.
Dirk si tolse gli occhiali, fissandola come se potesse vederla. Gli occhi azzurri ancora vividi, come se non avessero perso la loro luce.
“Quando ti trovi circondato dalle tenebre hai molto tempo per pensare. Tutte le persone che mi circondavano in virtù della mia carriera sono svanite come neve al sole. In quei mesi di buio e solitudine, l’unica persona che è venuta da me con parole vere, non melliflue e di circostanza, sei stata tu. Ho sbagliato tutto con te. Ero cieco, nell’anima, e per assurdo solo ora che non vedo più me ne sono reso conto. Te lo dovevo. Addio, Susan”.
Tutto si sarebbe aspettata tranne quell’affermazione. Dirk è sempre stato bravo a mentire, perché ora dovrebbe essere diverso? Eppure … è diverso. Forse …
“Ti va una tazza di caffè?”.
Non sa perché lo ha chiesto ma non ne è pentita. Lo vede esitare. Deve essere dura per lui … tornare a vivere.
“Suppongo che male non mi farà”.
Mentre il tramonto inizia a tingere dei suoi colori il cielo di New York, un uomo e una donna decidono di concedersi una seconda possibilità.

FINE!!!
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