DIARIO DI ELVIS...Oggi Nella Sua Vita!

[hurt]

01-08-1976 Elvis si esibisce all’ Hampton Roads Coliseum, Hampton Roads, Virginia

Ore 14.30
Biglietti: 11.000
Costume: Bicentennial (white) Suit

Track List
Also Sprach Zarathustra
See See Rider
I Got A Woman/Amen
Love Me
If You Love Me
You Gave Me A Mountain
All Shook Up
Teddy Bear/Don't Be Cruel
And I Love You So
Jailhouse Rock
Fever
America
Return To Sender
[band introductions]
Early Morning Rain
What'd I Say
Johnny B. Goode
Love Letters
School Days
Hurt
Hound Dog
Funny How Time Slips Away
Can't Help Falling In Love

Recordings:
The Bicentennial Elvis Experience




Durante questo show, Elvis appare stanco, imbronciato e durante tutto lo spettacolo, sembra essere senza fiato. Il suo respiro si appesantisce, mano a mano che sale.
All’inizio di “I Got A Woman” canta il primo verso, poi aggiunge “Ecco adesso… Ecco come mi sento veramente. Sapete, abbiamo fatto uno spettacolo a tarda notte, ieri e ho potuto dormire solo 2 ore, così……” Dopo la canzone dà il benvenuto alla folla “Buon pomeriggio. Dio come sembra strano “Buon pomeriggio” Mi sono appena alzato!….”
Prima di presentare la band, Elvis legge un biglietto che gli ha dato qualcuno del pubblico.
Una persona del pubblico chiede “Per cortesia, puoi fare Return To Sender?” e lui risponde “Dolcezza, se la sappiamo!”.
Come sempre, durante la presentazione della band, la squadra suona, e così in sordina cambiano ritmo ed Elvis canta un verso della canzone, con grandi applausi. “Mi dispiace, ma non l’abbiamo provata abbastanza”.
Ovviamente è cosciente del suo modo di parlare leggermente impastato e fa in modo di correggersi un errore durante le presentazioni: “Chiederò a John di suonare la chitarra da dietro la testa. Sa farlo…….. intendo James! John, Matthew, Mark, Luke.” E James Burton, immediatamente, “esplode” con la sua chitarra.

La giornalista del Newport News Times-Herald Cheryl Tucker descrive il concerto come una performance sconnessa, che comunque viene ancora salutata dai leali fans di Elvis con esultanza. “A giudicare dalla sua performance” scrive “il pubblico gridava per quello che lui era e per quello che rappresentava, più che per quello che è oggi”