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L'autorevole Variety ha chiamato i lettori a votare i personaggi
più noti e imitati degli ultimi cento anni. Tra sorprese e conferme I Beatles battono Elvis e Topolino nella top ten delle icone del secolo Trionfano i Fab Four, seguiti dal grande Louis Armstrong Tanti i divi di Hollywood: Bogart, Brando, James Dean, Marilyn di CLAUDIA MORGOGLIONE ![]() I Beatles SONO i personaggi che ci hanno fatto sognare, i volti moltiplicati infinite volte sui poster o sulle magliette, gli eroi di più di una generazione, le stelle che hanno caratterizzato un'epoca, le donne e gli uomini più amati, invidiati, imitati. In altre parole, sono le icone dei tempi: e l'autorevole magazine americano Variety, per celebrare il centesimo anniversario della propria nascita, ha chiamato i lettori a stilare la top-ten di quelle più significative dell'ultimo secolo. Risultato: una classifica con qualche sorpresa e molte conferme. A partire dai numero uno incontrastati, i trionfatori della graduatoria: i Beatles. Un nome che è un marchio, quattro ragazzi le cui gesta - musicali e non - hanno cambiato il modo di vivere della gente. E infatti esiste un "prima" dei Beatles, e un "dopo". Su questo non c'è dubbio alcuno. Meno scontato il personaggio che si è piazzato immediatamente alle loro spalle, in seconda posizione: Louis Armstrong. Un vero genio della musica, un trombettista inarrivabile, un artista che dai quartieri malfamati di New Orleans ha inventato il jazz. Anche in questo caso, il suo essere icona non è in discussione: il suo volto, con le guance deformate dal soffiare nello strumento - da qui il soprannome Satchmo, ovvero satchel mouth - sono universalmente celebri. Eppure la sua collocazione sul podio un po' stupisce: si tratta di un personaggio nato ai primi del Ventesimo secolo (precisamente nel 1901), e che per questo potrebbe essere meno noto ai giovani. Stesso discorso per la terza classificata, un'icona tipicamente a stelle e strisce: Lucille Ball. L'attrice brillante dalla chioma rossa che negli anni Cinquanta diventò una star, soprattutto grazie alla serie tv I Love Lucy. Più prevedibile, invece, l'eroe in quarta posizione, Humphrey Bogart: il protagonista di Casablanca e di infiniti noir da grande schermo, che col suo impermeabile, il cappello e la sigaretta in bocca è da sempre un classico esempio di "vero uomo". Subito dopo, ecco arrivare un altro superdivo hollywoodiano, Marlon Brando. E anche in questo caso, c'è poco da discutere: chi non lo ricorda con la mise di pelle da motociclista, nel Selvaggio, o con la t-shirt bianca nel torbido Un tram chiamato desiderio? Per non parlare delle sue interpretazioni anni Settanta, da quella decadente di Ultimo tango a Parigi a quella inquietante e terribile - con tanto di testa pelata - in Apocalypse Now. E siamo così arrivati alla seconda metà della top ten. Dove, al sesto posto, troviamo Charlie Chaplin: e spiegare quanto la sua maschera, Charlot, sia un'icona eterna di umanità e poesia, sarebbe davvero superfluo. Subito dopo, un simbolo intramontabile di ribellione e di tragicità giovanile, James Dean, che con tre film e una morte maledetta ha visto il suo volto diventare immortale. Discorso analogo per Marilyn Monroe: con la vita spezzata ben prima dei quarant'anni, è rimasta - e sempre rimarrà - un'icona di fascino e di bellezza. Ancora, da segnalare - in nona posizione - il primo personaggio non umano. Si tratta infatti di un roditore, e per giunta di carta: Topolino, ovviamente. Seguito, al decimo posto, da una super-icona come Elvis Presley. Una star che, forse, ci si aspettava di vedere in una posizione più elevata, all'interno della classifica. Eccoli dunque i Magnifici Dieci, almeno secondo i lettori di Variety. I simboli per eccellenza degli ultimi cento anni. In una graduatoria in cui i votanti dovevano tenere conto di quattro parametri: l'impatto creativo e commerciale dei personaggi, il numero di imitatori, l'appeal che dura nel tempo e l'apparire sulle t-shirt. Tutti criteri che, va detto, i quattro ex ragazzotti di Liverpool soddisfano alla grande. (16 ottobre 2005) si continua con le solite assurdità... |
#2
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Faccio il mio solito commento.............. LA CARTA SI FA SCRIVERE, ma questa volta voglio aggiungere un messaggio per tutti i giornalisti d'Italia:
"Guardatevi i documentari That's The Way It Is - Comeback '68 - Aloha from Hawaii e osservate Elvis, capirete finalmente come, tutti lo stiano ancora imitando. E' lui che ha creato la dinamicità sul palco, il rapporto diretto con i fans, la comunicativa, la scenografia e lo spettacolo. I Beatles hanno creato solo il concetto band in Europa, ma nessuno li copia. Se non fosse stato per John Lennon..... non so. Certo, non finiremo mai di sentire la loro canzone, All You Need Is Love .............fino a che su Rete 4 andrà in onda STRANAMORE |
#3
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![]() Quote:
Ben detto ![]() ![]() |
#4
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![]() Quote:
![]() ![]() ![]() ![]() conosco persone che non hanno mai sentito neanche una canzone di Elvis... ma Topolino... lo conoscono anche i muri.... °° |
#5
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Elvis Presley
![]() Nato a Tupelo (Mississippi - Usa) l'8 gennaio 1935, morto a Memphis (Tennessee - Usa) il 16 agosto del 1977, attore e cantante ![]() Nel 1954 intraprende la carriera di cantante con la leggendaria casa discografica Sun Records. Dopo due anni il suo nome diventa noto in tutto in mondo. Con la sua musica e il suo stile, una combinazione di diverse scuole sonore, sfida le barriere sociali e razziali dell'epoca, e accompagna un' intera nuova era della musica e cultura popolare americana. Il suo debutto cinematografico avviene nel 1956 con il film Love Me Tender, nella parte di Clint Reno. In una delle sue prime pellicole, Blue Hawaii (1962), ci regala una memorabile interpretazione di Can't help falling in love, Blue Hawaii e Island of love. In Girls! Girls! Girls! del 1962 interpreta il ruolo di Ross il marinaio, circondato ed ammaliato da belle e giovani ragazze, e canta le canzoni Return to Sender e Song of the Shrimp. Nel film Viva Las Vegas (1964) ci offre una delle sue migliori performance e memorabile l'interpretazione di The lady loves me, I need somebody to lean on e Viva Las Vegas. I film di Elvis Presley hanno quasi sempre gli stessi elementi di base: canzoni, belle ragazze poco vestite, folclore locale, paesaggi turistici. Nel 1967, con grande delusione per tutte le sue numerose fans, sposa Priscilla Wagner, e dalla loro unione nasce una bambina, Lisa. Attraverso la sua vita traspare un uomo di talento, sensuale, carismatico, umanitario, gentile, un artista che con il suo innovativo look, ha conquistato milioni di fans di tutto il mondo. Elvis Presley è ricordato come una delle più importanti figure della cultura popolare del ventesimo secolo. |
#6
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E' talmente apprezzabile che manda in seocndo piano che Priscilla faccia Wagner di cognome. 'sta donna non ne ha mai abbastanza, non solo il cognome Presley, ma anche Wagner ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
#7
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Ahahah, Priscilla Wagner!
![]() Comunque è vero Hurt, uno dei pochi articoli italiani degni di nota secondo me... Ciao |
#8
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..questo articolo qui me piace!!!
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