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Vecchio 25-01-2007, 08:53
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Predefinito Re: Il Colonnello Tom Parker

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marco31768 Visualizza Messaggio

la colpa dell'autodistruzione di Elvis è di Elvis stesso.
Se Parker fosse stato defenestrato dopo quella famosa lite alla fine di un concerto a Las Vegas nel '73 (se non vado errato), sono convinto che ciò avrebbe giovato ad Elvis stesso e che sarebbe stato uno stimolo solo il fatto di non essere più incatenato a fare letteralmente il gioco del suo manager.
Ma Elvis non ha avuto questa forza ed è finita come tutti sappiamo. Nessuno è perfetto e nemmeno Elvis lo era. Non si può fare la frittata senza rompere le uova, dicono dalle mie parti, e lì la frittata andava fatta: Parker ha spremuto Elvis fino alla fine ma se il "Colonnello" fosse stato davvero più lungimirante ed intelligente, Elvis sarebbe ancora vivo e Parker avrebbe fatto ancora più soldi.

Emblematica la "reazione" alla notizia della morte del suo assistito: "Non è cambiato niente, ragazzi!" disse a chi lo aveva avvertito della dipartita di Elvis...

The show must go on.... ]


Marco
La tua analisi è di tutto rispetto perchè spiega perfettamente la triste realtà nella quale viveva il nostro Elvis.
Quando dici "Elvis non ha avuto la forza" un un termine adeguato che però sta ad indicare anche la complessità di un rapporto basato sulla parola.
"La parola data" oggi è un termine completamente sconosciuto, ma al tempo, gli affari si concludevano con una stretta di mano e con la parola data (cosa molto comune anche in Italia). Inoltre Elvis, da buon uomo poverissimo del sud, ha sempre fortemente sentito questo debito di riconoscenza verso colui che l'aveva fatto uscire dalla povertà e l'aveva portato molto in alto.
Non vanno dimenticati i ricatti psicologici di Parker con Elvis, che hanno permesso di tenerlo sempre al guinzaglio.
In un'intervista che ho postato (purtroppo non ricordo quale) l'intervistato racconta che era stato contattato un altro manager affinchè sostituisse Parker, ma questi consigliò ad Elvis di restare con il Colonnello (probabilmente i traffici dell'uomo andavano oltre la gestione di Elvis e i suoi debiti al gioco, per i quali, considerata quale organizzazione era proprietario di Las Vegas, nella quale non scarto l'ipotesi di un coinvolgimento personale di Parker- è solo una mia opinione)
Pertanto, ritengo che ELvis avesse un conflitto interiore non facilmente sbrogliabile, il classico dibattito tra "devo fare così, ma se lo faccio succede cosà" e credo nessuno, dico NESSUNO,l'abbia mai aiutato a cercare delle strade e dei cavilli che gli permettesero di mettere in atto propositi che sarebbero stati tutto a vantaggio del mitico Elvis.
Visto che tutti i suoi bodyguard erano così afferrati a fare a pugni per difenderlo, tutti così amici, tutti così vicini e disposti ad alleviare le sue pene, tutti così bravi a raccontare la loro impotenza davanti alla sua autodistruzione, tra tutti questi bravi ragazzi non c'è stato nessuno che gli abbia detto contatta questo avvocato e fai in modo che distrugga Parker !!!!
Invece tutti, Vernon compreso (anche se per Vernon con un grande affetto) si sono preoccupati di non perdere la loro fetta, e questo era più importante della vita di Elvis. Tanto la sua perdita di controllo dipendeva solo dai farmaci !!!!

E' come quando oggi un fumatore, va dal medico, lamentando dolori o altro e siccome tutto viene attribuito al fumo, non si cerca di approfondire il vero motivo scatenante il problema. ..... poi, dopo mesi e mesi, si scopre che il fumatore ha il cancro: ma è colpa del fumo non della superficialità del medico !!!
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  #2  
Vecchio 25-01-2007, 09:48
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E' come quando oggi un fumatore, va dal medico, lamentando dolori o altro e siccome tutto viene attribuito al fumo, non si cerca di approfondire il vero motivo scatenante il problema. ..... poi, dopo mesi e mesi, si scopre che il fumatore ha il cancro: ma è colpa del fumo non della superficialità del medico !!!
Ecco, questo esempio calza a pennello, riassume tutto!!!
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  #3  
Vecchio 02-03-2008, 09:48
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Quando, qualche anno dopo, Eddy Arnold e il Colonnello Parker decisero di prendere strade diverse, il Colonnello iniziò ad interessarsi a Hank Show e nel mese di Gennaio del 1955 riuscì a diventare suo manager.
Più che decisero di prendere strade diverse, c’è da dire che Eddy Arnold scelse di liberarsi di Parker, per la sua sfrontatezza di vivere totalmente alle spalle del suo artista (anche insediandosi in casa per giorni e giorni) imponendogli le sue decisioni, senza dare ad Arnold possibilità di scelta. Quindi tanto quanto ha fatto con Elvis.
Trovo riprovevole che Eddy Arnold non abbia mai messo in guardia Elvis, anzi abbia preferito non rivelare mai i motivi della rottura del loro rapporto professionale

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Dopo la morte di Elvis, avvenuta il 16 Agosto 1977 a Memphis, il Colonnello Parker divenne Consulente di Barron Hilton e mantenne questa carica sino alla sua morte, nel 1997.
Sebbene gli sia stato chiesto molte volte di diventare manager di altri artisti, il Colonnello Parker ha sempre rifiutato, dicendo che per lui sarebbe sempre stato "Elvis & The Colonel".
Questo la dice lunga sul rapporto che c’era tra il Colonnello e Barron Hilton (legato alla Mafia) e spiega il perché Elvis abbia dovuto sottostare a continui e ripetitivi concerti a Las Vegas, che hanno contribuito alla sua morte lenta, già psicologicamente iniziata ad Hollywood

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Il Colonnello Tom Parker, all'età di 87 anni, si trovava a Las Vegas e stava lavorando ad un progetto riguardante Elvis Presley in qualità di Consulente, quando fu colpito da infarto.
Prima di quello definitivo, di infarti ne aveva già avuti 3 e li ha tutti usati per colpevolizzare Elvis di esserne un potenziale responsabile dei suoi problemi e condizioni di salute, soprattutto
quando Elvis era ancora molto giovane

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Amava moltissimo leggere biografie e pranzare fuori casa ogni giorno.
Naturalmente a scrocco!!!
La prassi era o farsi invitare da qualcuno, oppure nei pranzi e cene “aziendali” ordinare per tutti, mentre per lui ordinava solo un piatto vuoto che provvedeva a riempire prelevando quello che gli piaceva dai piatti degli altri.
C’è chi la considera una cosa simpatica……. IO NO!!!

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- il sospetto che all'età di 20 anni Tom Parker, ancora conosciuto come Andreas Cornelius VanKuijk, abbia preso a rendellate una donna fino ad ucciderla e per questo motivo abbia preso la strada per gli Stati Uniti. Con sè non aveva nè soldi, nè vestiti, nè documenti di riconoscimento e se ne andò senza salutare nessuno.
Era già andato scappato negli Stati Uniti, per allontanarsi da un padre dispotico e per dare libero spazio all’espressione di se stesso (fin da ragazzino ha dimostrato di essere un freddo manipolatore anche nei giochi, tendenzialmente isolato e poco benvoluto) ed era tornato in Olanda per festeggiare il compleanno della madre. Aveva bevuto troppo e quando bevevo diventava violento (da qui, in seguito la scelta di non bere MAI)

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- Durante il periodo in cui prestò servizio nell'esercito americano, Tom Parker si ammalò di esaurimento nervoso e fu ricoverato presso il Walter Reed Army Hospital. La diagnosi fu "Psicosi, depressione, instabilità psicologica"
In cella Parker urlava giorno e notte come un ossesso!!

Nel libro di Alanna Nash, c’è la foto documento emesso dall’ARMY MEDICAL CENTER di Washington D.C. datato 19 agosto 1933, in cui si attesta:

Rif. 201-Parker, Thomas

Ogg: Dimissione su Certificato di Invalidità

A: The Surgeon General, U.S. Army, Washington, D.C.

1. In conformità al pragrafo 16c, Army Regulations 615-360, riporta che il privato Thomas

<B><I>Parker,
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  #4  
Vecchio 02-03-2008, 11:14
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Predefinito Re: Il Colonnello Tom Parker

Giuste precisazioni, Hurt!
C'è inoltre da dire che Parker, nella sua psicosi, era come se vedesse se stesso in Elvis, ossia: usava Elvis per raggiungere obiettivi di fama e successo che altrimenti sarebbero stati irrealizzabili per lui.
Come penso di aver già detto, Parker aveva già i suoi obiettivi prefissati. Nulla è successo per caso nella carriera di Elvis!!
Non è stato un caso che Elvis si sia ritrovato a lavorare con Hal Wallis, non è stato un caso che si sia ritrovato a fare concerti a Las Vegas.
Parker aveva già tutto in testa, aveva già puntato gli obiettivi anni prima di conoscere Elvis. Aspettava solamente la persona giusta che lo portasse a realizzare i suoi progetti di ricchezza e di fama....e, purtroppo, destino ha voluto che fosse Elvis a finire in questo meccanismo malsano!!
Sembra la sceneggiatura di un film dell'orrore, ma purtroppo è così...

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  #5  
Vecchio 02-03-2008, 11:28
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Predefinito Re: Il Colonnello Tom Parker

Ciao Lisa,
quello che mi ha lasciato parecchio amaro in bocca è che, rileggendo la biografia di Guralnick (Careless Love), ho notato che l'autore ha tralasciato di evidenziare molte cose e sprattutto i contesti, per cui Elvis si è trovato in una certa situazione, senza nulla togliere alle sue responsabilità.

E' un peccato che di tutti i libri scritti in inglese su Elvis, ne siano stati tradotti pochissimi, perchè leggerne altri offre la possibilità di capire meglio il perchè di certe cose e come si sono svolt veramente i fatti.

Nella rilettura della biografia ho percepito una sorta di "fretta" di raccontare troppi fatti negativi, tralasciando fatti altrettanto importanti.

Sicuramente è la biografia più veritiera, e quindi da apprezzare, ma, mentre nell'Ultimo treno per Memphis, dalle parole si respira l'ammirazione di Guralnick per il ragazzo pieno di entusiamo, venuto dal niente, nel secondo volume il quadro che ne risulta è più di un uomo deviato e esageratamente e solamente vittima di se stesso e delle sue dipendenze?

Meno male che nella prefazione e alla fine dice al lettore che Elvis NON DEVE ESSERE GIUDICATO, in quanto è stato un normale umano?
Non so, sbaglierò, ma mi ha lasciata notevolmente perplessa?
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  #6  
Vecchio 02-03-2008, 11:47
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Predefinito Re: Il Colonnello Tom Parker

Sì, Hurt, Guralnick ha tracciato una cronistoria della vita di Elvis guardandola unicamente come se Elvis fosse il soggetto principale di tutte le azoni e non soffermandosi molto sulle cause che, a volte, hanno scatenato particolari reazioni, oppure su molti altri aspetti emozionali e della personalità di Elvis.
Per questo, probabilmente, il risultato è quello che hai citato tu.
Per approfondire altri elementi bisogna cimentarsi sui libri in inglese, che purtroppo non vengono tradotti nella nostra lingua....

Resta comunque un ottima biografia sicuramente da leggere, anche perchè, secondo me, non leggendo quella non si possono capire i collegamenti con avvenimenti che derivano da altre fonti.

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  #7  
Vecchio 02-03-2008, 11:54
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Predefinito Re: Il Colonnello Tom Parker

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Resta comunque un ottima biografia sicuramente da leggere, anche perchè, secondo me, non leggendo quella non si possono capire i collegamenti con avvenimenti che derivano da altre fonti.

LISA
Questo assolutamente sì!!!!!
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