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Vecchio 14-08-2007, 06:59
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Predefinito Re: The Death Of Gladys

In contatto giornaliero con il medico di Gladys, le cui condizioni peggioravano sempre più, Elvis chiese nuovamente un permesso per la situazione di emergenza. Sfortunatamente, la partenza venne ritardata per ottenere il permesso ufficiale, anche perché Elvis aveva fatto solo una settimana di corso avanzato e una sua partenza avrebbe gravemente compromesso i termini del suo servizio.
Martedì Elvis pensò che se la sua richiesta non fosse stata accettata immediatamente, se ne sarebbe andato senza permesso. Non appena le carte furono completate, Elvis partì immediatamente in aereo, per stare al fianco di sua madre, arrivando alle 19.45 della stessa sera. I giornali riportano: A causa della paura di volare di sua madre, in 2 anni, questa è solo la seconda volta che Elvis prende un aereo.
I medici gli riferirono che Gladys soffriva di una forma acuta di epatite, il fegato era danneggiato e le sue condizioni erano molto critiche. Quando Elvis entrò nella stanza, lei scoppiò a piangere e abbracciandolo disse “Oh, figlio mio” . Quando Elvis lasciò la stanza per un attimo, disse ai giornalisti: “La mamma non sta bene, non sta per niente bene”. Aveva le lacrime agli occhi era abbattuto e spaventato. C’erano i suoi amici riuniti nella sala d’attesa, fece loro un brevissimo saluto e tornò dalla madre. Tranne che per i stretti familiari, non erano ammesse visite e la porta era piantonata da un poliziotto. In camera, viene messa una branda, in modo tale che Vernon possa rimanere con lei.
Elvis rimase al fianco della madre da martedì sera a mercoledì sera. Alle 21.00 del mercoledì Gladys insistette perché il figlio tornasse a casa a Graceland e cercasse di dormire un po’. Quando se ne andò, quella sera, disse ai giornalisti: “Sta un po’ meglio e parla molto meglio”. Sarebbe tornato il mattino, disse, e le avrebbe portato dei fiori, da casa. Elvis si era addormentato quando suonò il telefono, alle prime ore del mattino di martedì 14 agosto. Sapeva di cosa si trattasse prima ancora di rispondere. Vernon gli disse che Gladys era morta alle 3.15 “Mi ha svegliato dibattendosi nel letto. Non riusciva a respirare. Mi sono avvicinato a lei il più velocemente possibile, mentre l’infermiera e il medico le mettevano l’ossigeno. Ma ormai era troppo tardi”.

Incredulo e sotto shock, Elvis corse all’ospedale. La guardia si spostò dalla porta, per farlo entrare. Poi, si sentirono i lamenti disperati di Elvis e di Vernon, che spezzavano il silenzio della notte nell’ospedale, diffondendendosi nei corridoi, e senza sosta piangevano forte e pregavano sul corpo senza vita di Gladys.
Il Dr. Charles Clarke, medico di Gladys, annunciò che la morte della signora Presley, era stata “apparentemente causata da attacco di cuore” e la notizia venne resa pubblica.
(Anche se l’attacco di cuore probabilmente fu il risultato del cambiamento metabolico dovuto dalla cirrosi o dal collasso del fegato, sia Elvis che Vernon rifiutarono l’autopsia e quindi non fu mai realmente stabilita la vera causa della morte di Gladys)

Quando la notizia si divulgò, tutti si radunarono al cancello di Graceland: famiglia, amici, fans e la stampa, ma davanti a tutti, naturalmente, c’era il Colonnello, pronto a fare il suo lavoro. Il dolore privato di Elvis, divenne presto un circo pubblico. Subito dopo l’arrivo di Parker, fu dato ordine di aprire i cancelli di Graceland, alla stampa. Si trovarono davanti un padre ed un figlio distrutti e seduti sugli scalini della casa, notevolmente coscienti dell’intrusione e che si consolavano alternativamente l’un l’altro, con lo sguardo fisso nel vuoto. Elvis indossava una camicetta bianca arricciata, quella preferita da Gladys e pantaloni bianchi. Le sue scarpe erano slacciate e sarebbero rimaste così per tutto il giorno. Anche i lacci delle scarpe di Vernon erano slacciati e non si era nemmeno pettinato.

Le notizie locali riportarono:

Graceland, metà mattina. Elvis ha raccontato della morte, al Press-Scimitar, “mi ha spezzato il cuore” Le lacrime scorrevano sulle guance. Pianse per tutta l’intervista. “Lei era tutto ciò per cui vivevamo” singhiozzava “E’ sempre stata la miglior ragazza che ho avuto”

Elvis era combattuto a rispondere alle loro domande. Sì, aveva passato la giornata della sua camera d’ospedale, le aveva dato il bacio della buona notte, prima di andare dicendole che sarebbe tornato il giorno dopo, al mattino presto, portandole dei fiori da casa. Ancora una volta spiegò che iniziava a stare meglio e a parlare meglio, era stata persino in grado di parlare con il medico, e fargli vedere la sua Cadillac rosa, parcheggiata sulla strada, dalla finestra della camera d’ospedale, dicendo. “C’è la mia Cad rosa. Me l’ha data mio figlio. Non la scambierei con niente” Ma quando iniziò a parlare di quella telefonata, alle prime ore del mattino e come già sapesse cos’era successo, scoppiò a piangere “Non può essere vero!” e poi silenzio. Fu lasciato a Vernon il compito di finire la storia.
“Elvis piangeva senza ritegno” riportava il Tupelo Daily Journal. “Lui e suo padre stavano seduti sugli scalini della grande casa, guardando in giù lungo il viale fino al cancello pieno di gente… “Quando la mamma stava male” mormora Elvis “avevamo l’abitudine di camminare su e giù per farla sentire meglio…… adesso tutto è finito”. Prende di nuovo la parola Vernon “Ci sono stati giorni in cui uscivo per cercare lavoro e tornavo scoraggiato. Ma io sapevo che quando sarei tornato a casa da Gladys, tutto sarebbe tornato a posto. Avrebbe detto “Le cose andranno meglio, vedrai” Le fotografie mostravano i dei due uomini in lacrime, abbracciati uno all’altro, quasi aggrappati e i giornalisti si astennero dal riempire il resto del loro articolo, perchè Elvis si alzava per andare dalla madre.
Quando, alle 2 del pomeriggio, arrivò la bara, i cancelli di Graceland furono nuovamente aperti, per farla entrare, insieme agli amici intimi e la famiglia.
Gladys, in un bel vestito blu, che Lilian non aveva mai visto prima, giaceva nella sala da pranzo, in una bella bara in argento, con il coperchio aperto.
Lilian guardava mentre Elvis si buttava su sua madre, nella bara, abbracciandola e baciandola, cullandola avanti e indietro, riempiendola di dolcezza e piangendo, le parlava nella loro lingua speciale, chiedendole di tornare da lui. Dice Lilian “Nessuno riusciva a farlo smettere di toccarla, fino a che, avendo paura per lui, furono costretti a chiudere la bara con il vetro. Allora Elvis afferrò la vestaglia rosa di Gladys, quella che lui le aveva regalato a Natale, quella che lei indossava sempre e, piangendo, andava su e giù per le scale stringendola al petto, baciandola e fu la cosa più straziante che avessi mai visto. Improvvisamente Elvis si fermò a metà scala e urlo. “Oh, no…… non tu!” Seguendo lo sguardo, Lilian vide che era arrivata Dixie Locke, per onorare la salma, insieme a suo marito.

Nel frattempo erano stati organizzati i funerali.
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Vecchio 14-08-2007, 07:04
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Predefinito Re: The Death Of Gladys

I funerali avrebbero dovuto aver luogo dove erano stati ufficiati, anche per i progenitori di Gladys e Vernon, nella loro casa. Avrebbe ufficiato la cerimonia il sacerdote dei Presley, il pastore della First Assembly of God Church, il rev. James E. Hamill, insieme al gruppo di gospel preferito da Gladys, i Blackwood, che avrebbero cantato i suoi inni preferiti. Sarebbe stato preparato da mangiare per gli ospiti, molti dei quali avrebbero portato le loro pietanze, da casa.

Improvvisamente i piani furono cambiati! Il giornale del mattino di Memphis, Commercial Appeal, diede l’annuncio in tempo.

”Le onoranze funebri per la madre di Elvis Presley avranno luogo oggi pomeriggio alle 15.30 nella National Funeral Home……
I programmi originali di un funerale a Graceland, sono stati annullati per decisione del suo manager Col. Tom Parker di Nashville.
Il Colonnello Parker ha dichiarato “Elvis ha detto che sua madre amava tutti i suoi fans, e vuole dare loro l’opportunità di vederla”.
Il Colonnello temeva danni da parte dei curiosi.
Ma il desiderio del cantante è di tenera sua madre a casa., in modo tale che sia lui che suo padre possano restare con lei, nelle ultime ore prima che venga fatto il funerale. La bara rimarrà a casa fino alle 9 di oggi, per poi tornare all’obitorio.”

Non è necessario leggere tra le righe. Il Colonnello aveva deciso di immischiarsi con le cerimonie rituali mortuarie. Perché tenere Elvis nascosto nella privacy delle sue quattro mura, quando c’era la possibilità di esibirlo in un momento come questo, creando l’emozione per un pubblico. No, questo non faceva parte di lui!

Forse il Colonnello aveva realmente pensato che, se fosse stata data loro la possibilità, i fans avvebbero strappato la casa di Elvis? Se sì, la sua conversione al sudismo doveva essere davvero molto superficiale. I fans potevano aggredire Elvis, dopo un’esibizione, potevano collezionare e custodire le foglie che erano cadute dagli alberi di Graceland, potevano scavalcare le mura che la circondavano, ma nelle cerimonie religiose si sarebbero comportati in modo adeguato, e non avrebbero mai apportato alcun danno alla casa in cui sarebbero entrati per onorare la salma di Gladys, così come avvenne in seguito, per la salma di Elvis. In ogni caso, anche la polizia di Memphis era stata ben organizzata e certamente si sarebbe attivata per mantenere la pace.
Così, invece di rendere note le sue preoccupazioni tra gli amici intimi e la famiglia, il piano del Colonnello lo portò a farsi il lungo percorso in macchina da Whitehaven fino a Memphis, dove aveva luogo il funerale. Sotto 95°F di un pomeriggio d’estate, c’era una ressa di 300 persone, che potevano vedere Elvis perdere il controllo, quando i Blackwood intonarono l’ inno preferito di Gladys. “Precious Memories”.
Quando arrivò il momento di
Nel frattempo, il numero dei presenti aumentava nel parcheggio esterno, cosicché da arrivare a tremila persone, che secondo quando disse il Press-Scimitar, si rovesciavano nell’obitorio per porgere gli omaggi alla salma e il numero di macchine che seguivano le cinque originali, fino al Forest Hill Cemetry dove Gladys sarebbe stata seppellita, si moltiplicarono al punto che furono necessari 65 poliziotti per rimuovere la processione in Bellevue Boulevard.
Da quel momento il lancio emozionale di Elvis fu tale che i quattro uomini che lo avevano aiutato ad uscire dalla macchina, in cimitero, non furono in grado di fermarlo mentre, all’ultimo momento, piangendo tra una folla accalcata, gridava “Addio, cara, addio. Ti voglio tanto bene, tu sai quanto. Ho vissuto tutta la mia vita per te!” e poi “Oh Dio! Tutto quello che avevo se n’è andato”. “Vi prego non portatemi via la mia bambina, Non è morta, sta solo dormendo”

La frase che Elvis volle mettere sulla lapide di Gladys dice: SIA FATTA LA TUA VOLONTA’ NON LA MIA.
Gli fu concesso un prolungamento della licenza ma, lunedì 25 agosto, doveva tornare a Fort Hood.
“Dopo aver seguito il funerale di sua madre” riporta UPI “Elvis si trovò costretto a letto con un’infezione virale e una leggera febbre” Infatti Elvis passò la maggior parte di questi 9 giorni nella sua camera da letto, uscendo raramente, fino alla fine della sua licenza.
In lui si formava una verità terrificante. Aveva avuto una premonizione prima, quando disse a Joe Hyams di questi sentimenti conflittuali che talvolta diceva “mi spaventano da morire” – su come si sentiva alle volte, come era cresciuto e poi diventato qualcuno, e come, invece, fosse ancora “un piccolo bambino che deve avere qualcuno che lo vegli”

“Ho vissuto la mia vita per te” aveva gridato sulla tomba di Gladys, ma ora era diventato aspro, pieno di dolore, con i bei ricordi della protezione, del sostegno, del sacrificio e delle sofferenze che lei si era prodigata a dare, in tutti questi anni. Lei che aveva vissuto tutta la sua vita per lui e per lui era morta. Non c’era più la fierezza, Elvis era di nuovo un bambino piccolo. Ora, l’unica sua protezione poteva arrivare da quella cerchia di gente che avrebbe tenuto sotto controllo, più che averne fiducia e - come aveva imparato a Natale - di Colui che aveva sempre bisogno di cercare e mettere alla prova.
Il 21 agosto, il dentista di Elvis, Lester Hofman e sua moglie Sterling ricevettero una telefonata che chiedeva loro se volevano andare a trovarlo. Erano già stati ospiti di Elvis parecchie volte e l’atmosfera di Graceland era sempre stata informale e piena di attività. Quando arrivarono e furono introdotti nella sala da pranzo, si trovarono di fronte a quello che Sterling dichiarò: “Tutta la Humes High, in silenzio come statue, si era stabilita là, in pianta stabile”. Finalmente uno di loro parlò.
“Non vuole scendere. Stiamo aspettando da una settimana, che esca dalla sua stanza”.
“Ditegli che siamo qui” disse gentilmente Sterling
Cinque minuti dopo Elvis era lì. “E’ un dato di fatto che sentivi la sua presenza nella stanza, prima ancora che arrivasse” dice Sterling. Mise uno sgabello vicino agli Hofman e come prima cosa iniziò a parlare del funerale, i suo occhi non si staccavano dal pavimento. C’erano stati anche loro? No? Ne fu felice….. era, era un circo. Silenzio. Poi improvvisamente guardò dritto verso Sterling con “quegli occhi che ti guardavano in quel modo tenero” e sorrise “Non ha mai visto tutta la casa, vero Signora Hofman? Andiamo”. Sorrideva “Gliela voglio far vedere”.
Tre di loro si alzarono. Elvis fece un leggero colpetto con la testa, in direzione della sua band di fedeli e, con grande sorpresa di Sterling, svanirono come topi. Il Re aveva liquidato i suoi buffoni di corte.

“Ogni volta che tornava a Graceland, dopo la morte di Gladys” dice Lilian” era depresso, per almeno un paio di giorni, non voleva parlare con nessuno.
Un giorno, dopo il suo ritorno dal servizio militare, se ne stava seduto sul prato, era enormemente triste e stava con la testa bassa. Lo vedevo, spesso in quella posizine.
Andai da lui e gli chiesi
“Sei stato in cimitero?”
“Non riesco, zia Lilian” disse “Non riesco ad andare…… non ce la faccio a passare” e poi si alzò e si diresse verso la palizzata e rimase là, immobile guardando il vuoto…… solo, sentendo la mancanza di sua madre.

“Dopo la morte di Gladys, Elvis è cambiato completamente” dice Lilian, ripensando al ragazzo che aveva conosciuto “Non è mai più stato Elvis”.






Ultima Modifica di hurt : 14-08-2007 07:14
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  #3  
Vecchio 14-08-2008, 12:31
perlanera perlanera Non in Linea
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Queste sono due di quelle foto della vita privata di Elvis, ke avrei voluto nn fossero divulgate.
Anche in questo caso, il comportamento del colonnello, è incommentabile..
Guardando lo sguardo di Elvis, nella seconda foto, si riesce a vedere il dolore ke stava provando..
E io provo tanta pena a guardarlo.
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  #4  
Vecchio 14-08-2008, 10:36
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Improvvisamente Elvis si fermò a metà scala e urlo. “Oh, no…… non tu!” Seguendo lo sguardo, Lilian vide che era arrivata Dixie Locke, per onorare la salma, insieme a suo marito.

Hurt mi sai dire perchè Elvis ha avuto questa reazione??
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  #5  
Vecchio 14-08-2008, 12:25
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Hurt mi sai dire perchè Elvis ha avuto questa reazione??
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Anch'io vorrei capire perchè Elvis ebbe quella reazione, vedendo arrivare Dixie..
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  #6  
Vecchio 14-08-2008, 12:52
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Anch'io vorrei capire perchè Elvis ebbe quella reazione, vedendo arrivare Dixie..
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Hurt mi sai dire perchè Elvis ha avuto questa reazione??
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Tania, non mi ero accorta della tua domanda

Il motivo di questa esclamazione non è spiegato da nessuna parte

Secondo me, quando Elvis vede Dixie (che ormai si era sposata) fa un collegamento mentale ai bei tempi della loro storia, ma soprattutto a quelli che erano i desideri di sua madre che lui ha completamente ignorato per seguire la sua carriera!

Infatti Gladys voleva molto bene a Dixie Locke e la vedeva come moglie ideale per suo figlio, perchè era una ragazza semplice di famiglia umile come loro. Dixie aveva lasciato Elvis perchè non sopportava di vederlo sempre assalito dalle fans, lascianodsi sbaciucchiare, oltre al fatto che non riusciva più a sopportare di averlo sempre lontano e vederlo praticamente di sfuggita.
Le due donne, erano rimaste legate e avevano continuato a frequentarsi anche dopo che i ragazzi si erano lasciati.
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  #7  
Vecchio 14-08-2008, 12:57
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Sì Hurt, penso anch'io che il motivo della reazione di Elvis sia stato proprio questo.
Rivedere Dixie l'ha riportato improvvisamente, ancora di più, a dei momenti lieti passati insieme alla madre, prima di essere assalito dalla fama e dal successo.
Quell'esclamazione da parte di Elvis dà come l'impressione che la presenza di Dixie in quel momento fosse la classica goccia che fa traboccare il vaso della disperazione...anche se cmq penso che per lui fosse di aiuto averla vicino in quel momento, in quanto Dixie era una delle poche persone che l'aveva conosciuto per quello che era realmente.

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  #8  
Vecchio 14-08-2008, 13:01
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Predefinito Re: The Death Of Gladys

...O forse per lui Dixie rappresentava un'altra persona che aveva perso...e in quel momento non sopportava anche il ricordo del matrimonio di Dixie con un altro uomo.

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  #9  
Vecchio 14-08-2008, 13:02
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Predefinito Re: The Death Of Gladys

Beh sì..può essere Hurt.
Penso ke quando l'ha vista, sia stato assalito dai sensi di colpa verso sua madre.
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  #10  
Vecchio 14-08-2008, 13:14
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Predefinito Re: The Death Of Gladys

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Beh sì..può essere Hurt.
Penso ke quando l'ha vista, sia stato assalito dai sensi di colpa verso sua madre.
Beh Elvis ha vissuto il resto della sua vita con vari sensi di colpa....... per questo, secondo me, è finita com'è finita!!!
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