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E' un bell'articolo, anche se ci sono degli errori che suppongo siano errori di battuta
![]() ![]() ![]() Da Caffenews Elvis Presley, una delle più belle voci rock e melodiche degli ultimi 100 anni Di Antonio Sidari Novembre 15, 2007 at 1:06 pm | Cari amici di Caffenews, oggi vorrei parlarvi del mio idolo da quando avevo 7 anni, quando nel lontano agosto del 1977 tutti i tg televisivi dedicarono alcuni minuti alla morte del Re del Rock´n´Roll, Elvis Presley. Elvis è stato uno dei più celebri cantanti Rock´n´Roll e Rockabilly di tutti i tempi. La sua presenza scenica, pressoché inimitabile, ha avuto un impatto sulla cultura statunitense e mondiali senza precedenti. Molto stimato da fans e critici ha saputo andare oltre l´arte che rappresentava, quella musicale, finendo per diventare una vera e propria icona della cultura pop del XX secolo. Tra i soprannomi con il quale era ed è tuttora conosciuto vi è “Elvis the Pelvis”, per il suo esuberante stile di esibizione caratterizzato da bruschi ed ammiccanti ondeggiamenti del bacino. Eccetto cinque concerti tenuti in Canada, non si esibì mai fuori dagli Stati Uniti. La sua morte, prematura ed improvvisa, gettò nella disperazione milioni di fan in tutto il mondo. Nel corso della sua carriera Elvis Presley ha visto le sue canzoni approdare più volte ai vertici della Top Chart della rivista Billboard, punto di riferimento per le vendite nel mercato discografico statunitense. Sul mercato britannico, il cantante di Tutelo piazzò 21 singoli in vetta alle classifiche di vendita, con ottanta settimane di permanenza al primo posto. I suoi dischi a 45 giri rimasero in classifica 1277 settimane, mentre i long playing con le sue canzoni stazionarono nella Top 10 dal novembre 1958 al luglio del 1964. Fra il 1972 ed il 1977, anno della sua morte, furono venduti nel mondo oltre un miliardo di suoi dischi: il 60% nei soli Stati Uniti, ed il restante quaranta per cento sul mercato discografico mondiale. La musica proposta nel lontano 1954 da Elvis era così nuova che gli ascoltatori telefonavano ai DJ delle radio per chiedere chi fosse quel nero che cantava canzoni country, oppure chi fosse quel bianco che cantava pezzi blues. Inoltre Elvis era l´unico artista che appariva sia nelle classifiche di vendita di rhythm and blues, che in quelle country. Nel 1958 gli morì la madre e la cosa ebbe su Elvis effetti devastanti e dai quali, forse, non si sarebbe più ripreso. Le nuove rock band avevano ormai invaso il mercato dei primi anni sessanta, e i ragazzi avavano nuovi idoli musicali come i Beatles, i Beach Boys o i Rolling Stones. E fu proprio in questo periodo che Elvis si dedico al molto più remunerativo filone cinematografico. Interpretò ben 29 film, dei quali solo tre o quattro erano artisticamente validi. Elvis aveva una certa propensione alla recitazione, anche se, purtroppo, a causa del suo manager Colonnello Parker gli furono sempre affidati ruoli poco favorevoli a mostrare le sue doti. Fu chiamato per interpretare film come “La gatta sul tetto che scotta”, “E´ nata una stella”, “Un uomo da marciapiede” e “West Side Story” che non fece mai per le richieste esose del manager che gli impedì di diventare un attore da oscar. Nel 1968 Elvis, a 33 anni, sposato con Priscilla e padre di una bambina, Lisa Marie Presley, stanco di fare film di poco conto, volle ritornare a fare ciò che sapeva fare meglio e che gli piaceva di più: musica. Nello stesso anno fece uno special televisivo intitolato “68 Comeback Special” il cui incredibile successo rinnovò in Elvis il desiderio di fare musica di qualità. Così da quel momento sembrò deciso a voler recuperare tutti gli anni perduti lontano dal pubblico e nell´arco di sette anni, fra il 1970 ed il 1976, si esibì in quasi un migliaio di concerti, ad una media di uno ogni due giorni e mezzo circa, anche due o tre nello stesso giorno. Malgrado insistenti voci di possibili tour esteri, Elvis non si esibì mai al di fuori dei confini degli Stati Uniti principalmente a causa del manager che essendo un immigrato europeo clandestino in America, non permise mai ad Elvis di uscire fuori i confini americani usando cavilli legali relativi al loro rapporto di lavoro. Di conseguenza furono migliaia gli appassionati che da tutto il mondo si recarono negli USA per poter assistere ad una sua esibizione. Nel gennaio del 1973 venne trasmesso in TV il primo show via satellite della storia del rock da Honolulu intitolato “Elvis: Aloha From Hawaii”, seguito da un pubblico stimato in oltre un miliardo di telespettatori in quaranta paesi. Nello stesso anno Elvis divorziò dalla moglie Priscilla e sebbene l´amicizia di entrambi sia durata per tutta la vita del cantante, ciò gli provocò un lungo periodo di acuta depressione che sconfinò nel consumo di barbiturici, tranquillanti e anfetamine che diventarono i suoi compagni di tutte le ore del giorno e della notte. Morì nella sua villa di Memphis chiamata Graceland (in onore della madre Grace) per una aritmia cardiaca il 16 agosto 1977. Graceland fu aperta al pubblico nel 1982 ed è divenuta una sorta di santuario del rock e meta del pellegrinaggio continuo dei suoi fans. In questa breve biografia non ho citato le circa 700 canzoni che Elvis ha interpretato dal 1954 al 1977 semplicemente perché ognuno di noi ne ha ascoltato almeno una nella propria vita, visto le sue canzoni hanno fatto il giro del mondo, e a distanza di 30´ anni dalla sua morte festeggiati alla grande il 16 agosto 2007 tramite manifestazioni in tutto il mondo, sono ancora centinaia i ragazzi di tutte le età che si emozionano ancora ad ascoltarlo. Uno di questi sono io. La cosa più bella che mi ha dato la musica di Elvis è stata principalmente l´ottimismo che traspare ascoltandolo e soprattutto il fatto che nonostante abbia avuto nella sua vita dei problemi con droghe varie, lui con la sua musica e il suo amore incontrastato per il suo pubblico non ha mai insegnato hai giovani a drogarsi, come invece hanno fatto tanti altri della sua epoca e non solo. Io canto le canzoni di Elvis dall´età di 10 anni ed essendo napoletano verace vorrei dedicare a tutti gli amici di CaffèNews una delle quattro canzoni che Elvis ha dedicato proprio a Napoli e cioè It´s Now Or Never (O´ Sole Mio) in una registrazione che ho fatto quando avevo 17 anni. Per i curiosi le altre 3 canzoni che ci ha dedicato sono “Surrender” (Torna a Surriento), Write to me From Neaples e Santa Lucia. Questi sono i commenti all'articolo 2 Commenti » RSS feed dei commenti a questo articolo.
Ultima Modifica di hurt : 16-11-2007 08:16 |
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