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#1
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Elvis Presley. L’organizzazione mentale di tale atmosfera è indispensabile per meglio definire i paralleli di vita vissuta. Pertanto, sebbene rischiassi di dare l’impressione di essere in ritardo rispetto agli avvenimenti del 1954, debbo riportarmi, per forza di cose, a qualche anno più tardi e precisamente negli anni tra il 1955 e il 1956, quando, all’età di 11 - 12 anni, provai la mia prima sofferenza d’amore verso l’altro sesso Anche se qualche anno più tardi dovetti convenire che il mio era un amore decisamente platonico e che lei stette al gioco solo perché rientravo nella casistica. Nel frattempo avvertivo una incontrollabile agitazione Il suo viso rimase senza espressione per tutto il tempo. Né disse una sola parola. Poi, improvvisamente, il mio cuore Ultima Modifica di Gondar : 19-01-2008 14:10 |
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#2
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Ciao di nuovo caro Gondar...come sempre hai il dono di incantare chi legge ciò che scrivi...che tenera questa storia!!! La tua prima cotta!!! Wow mica male per un ragazzino!!! Fin da piccolo era evidente quanto fossi romantico e sentimentale...complimenti! Certo che la Prof Maria Cimino è stata proprio fortunata!!! Penso che sia bello sapere che sentimenti così puri e profondi provengano da un cuore di un fanciullo...io ne sarei lusingata e al tempo stesso intenerita... Poi Gondarino...alla fine la tua poesia l'ha conservata nella sua borsetta...quindi l'avrà più che gradita!!! Ti stiamo facendo troppi complimenti? Ma caro Gondar...tutto ciò che racconti è molto bello e coinvolgente!!! Soprattutto perché tutti i tuoi racconti sono ricchi di emozioni...non ti fermare mai Gondar!!! Ciao!!! ![]() ![]() |
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#3
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(Parte 2^) . E ti rendi conto quanto importante e stupenda possa essere da quel momento in poi la tua esistenza. Solo che hai bisogno di tempo, di più tempo per capire a pieno che quella meravigliosa condizione puoi condividerla con un’altra persona, già, con una donna, ma non con una qualsiasi, bensì con una compagna ideale E questo avveniva di domenica e nei giorni festivi. Lo si attuava passeggiando avanti e indietro, di solito con un amico più o meno fisso, lungo la strada principale della cittadina che nei predetti giorni veniva interdetta all’uso dei mezzi di trasporto. A questo proposito, debbo dire che per mezzi di trasporto nel 1956-58 si intendono autobus, macchine per trasporto di più persone ma anche traini agricoli trasportati da muli, carretti a mano e quant’altro. Si adocchiavano, quindi, un paio di ragazzine assolutamente Gondar. Ultima Modifica di Gondar : 14-01-2008 09:58 |
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#4
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(2^ parte) (1^ Parte a pag 18 post.n. 177) Tutti i timori e le trepidazioni di Elvis ebbero termine, come già ampiamente descritto dalla stessa Dixie, con il tanto atteso incontro della sera prima alla pista di pattinaggio del “Rainbow Rollerdrome” di Memphis. Rientrò a casa quella fredda domenica notte quando si erano fatte le 1,30 del mattino. Elvis non prese facilmente sonno E poi quella bocca voluttuosa modellata a forma di cuore che gli faceva venire una voglia indicibile di coprirla di baci, di carezze, di succhiarne l’essenza per abbandonarsi poi alle innocenti trepidazioni di lei. “Oh Dio mio”, si chiedeva, “se questo è l’amore, fa’ che io possa affogare in questo dolce sentimento e per l'immensa felicità che mi pervade”. E finalmente a notte fonda si addormentò cullato dalla mano di Cupido. Il mattino si svegliò quando erano ormai le 11,30. Nonostante mamma e papà avessero fatto di tutto per non svegliarlo quando uscirono per recarsi a messa, Elvis era ormai già sveglio, realizzando che non faceva più in tempo a recarvici anche lui. Nonostante sapesse che era già pronta la colazione preparata con amore dalla cara mamma, Elvis volle indugiare mettendosi a sedere al lato del letto. Senza accorgersene e con un movimento meccanico, imbracciò la chitarra e si mise ad accarezzarne le forme, facendo scivolare la mano destra sulle sue curve, mentre le dita che segnava le 12,15, si precipitò al telefono e chiamò la zia di Dixie, dato che la famiglia Locke non aveva il telefono. I Presley invece si erano fatto installare l’apparecchio telefonico qualche mese prima e da allora tutto sembrò molto più semplice risolvere taluni problemi. Gli rispose appunto la zia di Dixie che si mise a chiamarla bussando alla porta accanto. Dixie si precipitò all’apparecchio scrollandosi di dosso tutti i timori che l’avevano sino a quel momento pervasa e la delusione alla sua Lincoln, si sedette con la chitarra nel cabinato della vettura e si mise a strimpellare un gioioso motivo di Eddy Arnold, uno dei suoi cantanti preferiti, molto in tema alla sua trepidazione dato che non vedeva l’ora di poter incontrare la sua dolce Dixie. Ascoltando Arnold immaginiamo come l’avrebbe eseguito il futuro mito. Si erano fatte le 17,00. Chiuse la portiere della Lincoln, si precipitò in bagno ad imbellettarsi Gondar. Ultima Modifica di Gondar : 14-01-2008 10:01 |
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#5
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WOWW Gondar, sei proprio un poeta!!! Grazie!!!
![]() ![]() Comincia bene quest'anno nuovo!!!![]() Continua, ti prego. |
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#6
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#7
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Bravo Gondar!!!!!!!!!!
![]() ![]() Finalmente il racconto continua!!!!!! ![]() ![]() Non posso fare altro che spronarti sempre nel continuare a scrivere perchè ormai questo topic è diventato per me tappa fissa!!! Sicura di trovare sempre un bellissimo racconto che a volte mi emoziona così tanto che non nego che perdo qualche lacrimuccia P.S. grazie di avermi suggerito il copia, incolla... io non ci avevo mai pensato!!! Aspettando il seguito... ti faccio ancora i miei più sinceri complimenti!!! E ricorda c'è una ragazza al di qua dello schermo sempre ansiosa di leggere i tuoi bellissimi racconti ![]() . Ciao. Crispi.
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#8
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Quote:
Carissimo Gondar...qua c'è davvero da rabbrividire...di passione!!!
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