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#1
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Propongo questo topic qul quale mettere tutti gli articoli che vengono scritti su Elvis.
Io inizio con questo. Elvis, quando l'uomo era più forte del mito A 29 anni dalla sua morte, Sony Bmg racchiude in due DVD le ultime grandi esibizioni del Re del Rock - di Giorgio Casari. Ricorre oggi il 29mo anniversario della scomparsa di Elvis Presley. Confinato nella dimora-santuario di Graceland a Memphis, in Tennessee, il re del rock muore il 16 agosto del 1977, a 42 anni, ufficialmente per aritmia cardiaca. In realtà era schiavo da anni di droghe e antidepressivi, ma soprattutto del suo mito. Un mito che ancora oggi sopravvive e che nel '77 il punk non aveva minimamente scalfito: i Sex Pistols dicevano ai loro primi concerti "amiamo Elvis, odiamo tutti gli altri". Per ricordare la scomparsa di Elvis Presley escono oggi per Sony Bmg due DVD in cui sono racchiuse due delle migliori performance del Re del Rock. Due delle ultime, per un Re che si avvicinava al declino ma si dimostrava ancora capace di fare faville. La più vecchia è quella registrata negli studi NBC alla fine degli anni Sessanta, l¿ Elvis ¿68 Comeback, l¿altra è lo spettacolo che nel 1973 dalle Hawaii rimbalzò negli schermi di tutto il mondo, dal titolo Aloha From Hawaii appunto. Elvis ¿68 Comeback all'epoca fu seguito in tutto il mondo da milioni di persone, ora i 94 minuti di esibizione davanti a un pubblico estasiato vengono riproposti a vantaggio dei fan e degli appassionati di rock in formato digitale. Lo show è intensissimo, fulminante: un vero riappropriarsi del suo scettro da parte del Re, senza discussioni ma con tanti applausi. Nei numerosi fuori scena ribadisce anche di avere mostrato alle band giovani che lui è il migliore di tutti e per un attimo verrebbe da credere in un magico rilancio della sua carriera. La sua vicenda sarà invece fatta di altri, profondi, bassi e di qualche alto strepitoso, come l¿esibizione del 1973, l¿altra pubblicata su DVD, considerata il suo canto del cigno. Elvis è a Honolulu per un altro special televisivo Aloha From Hawaii. E¿ il 14 gennaio e in scaletta ci sono pezzi come Something di George Harrison o My Way, portata al successo dal vecchio Frank Sinatra, ma anche Hound Dog, Johnny B. Goode e See See Rider. Lui è vestito di bianco e vistosamente appesantito. Lo show però è ancora una volta impressionante: in mezzo alle mani di numerose ballerine esotiche - subito pronte a svenire nel retro del palco - Presley sfodera tutta la sua classe di entertainer, unita a una voce che è ancora ferma e penetrante. Non c'è più traccia della febbre, come la chiamava un giornalista dell'epoca, dei suoi esordi: tutto è diventato uno splendido rito di autocelebrazione, una macchina perfettamente oliata che fotografa il culto di un personaggio che sta per essere schiacciato da se stesso, definitivamente. Aloha From Hawaii riprende il concerto e offre alcuni stralci inediti di un evento che all'epoca fu seguito da più di un miliardo di spettatori in tutto il mondo. Più di quelli che avevano assistito quattro anni prima allo sbarco del primo uomo sulla Luna. (16 Agosto 2006) |
#2
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Io sono in contrasto con il giornalista.
Lo spettacolo del 68 era stato studiato apposta per il ritorno di Elvis,selezionando il pubblico, era composto da fans,quindi e' ovvio che questi ultimi fossero in delirio. Lo spettacolo e' stato molto buono,a me piace molto. Non sono d'accordo quando il Casari dice che Elvis e' appesantito nell'Aloha. segue... |
#3
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Pienamente daccordo con te Askme.
Diciamo che se sviluppiamo tutti questo topic, secondo me, abbiamo un quadro generale di cosa si dice soprattutto in Italia e di come viene detto. |
#4
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in italia si dice poco,male e il tutto basato su pochissimi studi, oserei dire "per sentito dire..."
concordo con ask me riguardo 68 e aloha in più aggiungo che dal 68 al 73 Elvis non è che ha fatto credere di rilanciare la sua carriera, l'ha rilanciata sul serio e oserei dire ancora più in grande di quando non fece negli anni 50. |
#5
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Ciao |
#6
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Quando ho letto questo articolo stamattina mi sono molto arrabbiata
![]() ![]() ![]() ![]() Che ne dite? 21/08/06 Chicche Tv: Elvis Presley alla Cbs poche settimane prima di morire ![]() Ad agosto avrà cadenza quotidiana, anche per risparmiarmi il lavoro di stesura dei testi del blog e per consentirmi di andare in vacanza per un po’! Proseguirà con frequenza settimanale fissa nel resto dell’anno. Non perdetela! I filmati che ho individuato in rete e che saranno visibili su queste pagine -ripeto, tutti i giorni, perché Format prosegue le sue pubblicazioni regolarmente tutta l’estate, ferragosto compreso- sono davvero preziosi e spesso sorprendenti! Generosissimo con il pubblico a lui contemporaneo e postumo, magnanimo con la figlia e sua unica erede Lisa Marie, che a Natale 2004 lo ha ha ringraziato vendendo tutto l'enorme patrimonio ricevuto, Elvis Presley non è mai stato altrettanto prodigo con sè stesso. E' morto poco più che quarantenne nel 1977 imbottito di psicofarmaci e droghe di ogni genere. Secondo una biografia attendibile, avrebbe consumato negli ultimi due anni e mezzo di vita 19 mila pasticche di anfetamine e tranquillanti assortiti! L'uso di droghe e di psicofarmaci è cominciato per lui ,molto probabilmente, già nei primi anni di carriera. Lo dimostra il primo di questi video, del 1956, in cui non appare perfettamente lucido nel corso di un' intervista rilasciata al noto presentatore Wink Martindale. Il secondo è un documento straordinario della CBS: è il backstage di un concerto in compagnia di una sua piccola fan, datato giugno 1977, poche settimane prima di morire. Appare gonfio e intontito: il 16 agosto, sarà stroncato dall'abuso di droghe di ogni genere. La notizia della sua scomparsa è data nel terzo video, estratto dal Tg della WMC Tv Menphis, del Gruppo NBC. 21/08/06 in CHICCHE TV | Permalink |
#7
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Come prevedevo non sono riuscita ad inserire il link dei video, comunque, per chi è più bravo di me, cioè TUTTI, sono su Youtube.
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#8
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#9
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Heyla Miss........ grazie!!!!!!!!!!
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#10
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Purtroppo parecchie cose sono vere, ma nel giorno dell'intervista con Wink Martindale a me non sembra affatto impasticcato! Quello era solo un suo modo di atteggiarsi secondo me...
Ciao |
#11
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Infatti condivido ANgelo: è la classica situazione del ragazzino di 19 anni, timidisssssimo, diventato improvvisamente famoso
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#12
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Memphis, gli Usa celebrano Elvis
Ventotto anni fa moriva il re del rock A Memphis la chiamano "Death Week", la settimana della morte. Il 16 agosto di ogni anno il mondo intero si prepara a celebrare la scomparsa di Elvis Presley, morto a 42 anni nel 1977. Migliaia di persone sono già radunate a Graceland, la storica villa di Presley, dove per una settimana si susseguono appuntamenti ed iniziative che ricordano e "festeggiano" l'amatissimo re del rock'n roll. ![]() Elvis morì per un attacco di cuore a soli 42 anni, sfatto dall'abuso di alcol e psicofarmaci. Sono passati 28 anni da quel 16 agosto, eppure Presley rimane una stella immensa nella storia della musica. Sono oltre 30mila i turisti che ogni anno partecipano alla cosiddetta "Elvis Week" e celebrano l'artista considerato il mito del rock con successi come "Hound Dog" e "Love me tender". La "settimana di Elvis" si è chiusa con il consueto "candlelight" e con centinaia di persone - che assiepate a Graceland - assistono alla competizione degli imitatori di Presley. Quest'anno 6 dozzine di candidati, provenienti dalla Spagna come dal Canada, hanno voluto partecipare alla "gara" e all'esibizione canora. La carriera di Elvis comincia nel 1956. Presley prende parte ad uno degli spettacoli televisivi americani più visti, il Milton Berle Show. Quaranta milioni di spettatori assistono entusiasti alle sue esibizioni. E altrettanti milioni saranno i suoi guadagni e le copie di dischi venduti. Anche il cinema si occupa di Elvis che arriverà a girare 33 film. Il primo lanciò proprio la memorabile "Love me tender". ![]() I fans lo ribattezzarono Elvis "the Pelvis", per come riusciva a muovere il bacino durante le sue performance sul palco. All'apice della sua carriera sembrava un mito intramontabile e le cronache di quegli anni narrano di una polizia in perenne difficoltà per garantire la sua incolumità dopo ogni concerto fino a permettergli di tornare sano e salvo nella sua Graceland, un edificio coloniale a Memphis circondato da un grande parco. Da una vecchia chiesetta sconsacrata Graceland è stata trasformata nella sua reggia. In crisi per la morte della madre amatissima, Elvis si allontanò dalle scene per otto anni. Tornò protagonista nel 1968 con uan serie di concerti live con lo spettacolo "Elvis the special Comeback". Il suo ritorno fu vestito di pelle nera con lo stesso carisma e la stessa energia che avevano caratterizzato e catturato le generazioni durante il decennio precedente. Nel 1973 entra nella storia della televisione e dello spettacolo, con "Aloha from Hawaii via satellite", uno special che trasmesso in 40 paesi raggiunge più di un miliardo di spettatori. Il 12 febbraio 1977, inizia una nuova tournée che si conclude il 26 giugno. Deciso a prendersi un periodo di riposo, torna nella sua casa a Memphis. E' un giorno di piena estate quando viene ricoverato d'urgenza al Baptist Memorial Hospital. I medici lo dichiarano morto per aritmia cardiaca: sono le 15,30 del 16 agosto 1977. |
#13
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Elvis è ancora il re delle hit
Gb: Jailhouse Rock al numero uno Elvis Presley resta The King: a 27 anni dalla morte, il singolo del 1958 Jailhouse Rock, ridistribuito nei negozi per commemorare il settantesimo anniversario della nascita del re del rock n'roll, svetta al primo posto delle classifiche britanniche. Il disco è il diciannovesimo numero uno di Elvis nel Regno Unito e il 999/mo a essere approdato al vertice delle hit parade del paese da quando le charts sono state istituite. ![]() La casa discografica SonyBMG, titolare del copyright sulle opere del genio di Memphis, rimetterà sul mercato anche One Night, seguito la settimana prossima da A Fool Such As I e si prevedono altre vendite record. Potrebbe dunque essere nuovamente firmato Presley, il 1000/mo numero uno della classifica britannica dei singoli: l'unico contendente che potrebbe ostacolare l'ascesa al primo posto di uno dei due dischi è il brano Goodies della 19/enne star Usa di R&B, Ciara. Non sorprende la fretta con cui la SonyBMG ripropone i successi di Presley: i suoi diritti d'autore cinquantennali sulle prime registrazioni del rocker scadono quest'anno e la major vuole trarne profitto fino all'ultimo. In base alle leggi comunitarie, chiunque adesso - scrive il quotidiano britannico The Times - potrebbe ridistribuire memorabili hit del 1954 come Blue Moon e remixarle per farne delle cover senza dover pagare alcun tipo di royalty. Il successo di Elvis non e' certamente morto con lui: secondo una recente lista pubblicata dalla rivista statunitense Forbes, Presley con incassi annui pari a 32 milioni di euro, è la celebrità passata a miglior vita che guadagna di più. Il tutto è a vantaggio di Lisa Marie Presley, unica figlia ed erede del rocker, titolare della Elvis Presley Enterprises che attribuisce a lei i diritti derivanti dal nome e dall'immagine del padre. Robert F. XD. Sillerman, fondatore della società di promozione di eventi musicali e sportivi SFX Entertainment, sta rilevando l'85% dei beni del patrimonio della Presley, la quale manterrà i diritti relativi a Graceland e l'omonima tenuta, che ogni anno attrae 600.000 visitatori. *è riferito al gennaio anno scorso |
#14
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Pensate che quello che ho sottolineato sia vero???????????
Io l'altra sera a Ponzano ho visto più giovani che ultracinquantenni. ![]() "Prima di Elvis, non c'era niente", andava dicendo John Lennon. Parlava di Elvis Presley, il Re. Il Re è morto. Ventinove anni fa. Era il 16 agosto 1977, ed Elvis Aaron Presley fu trovato morto di un attacco di cuore, nella sua casa di Memphis, Graceland. Aveva 42 anni e il giorno dopo avrebbe dovuto cantare a Portland, Maine. Ventinove anni dopo, l'industria musicale e non solo musicale che aveva continuato a prosperare dopo la sua scomparsa (secondo la rivista Forbes, Elvis è la più ricca celebrità defunta), si trova di fronte un preoccupante invecchiamento del suo prodotto. ![]() Già, perchè Elvis va morendo. Giorno dopo giorno. . La folla dei turisti (650 mila l'anno) che visitano quotidianamente Graceland, è sempre più composta da ultracinquantenni, e i giovani e giovanissimi che li seguono difficilmente sono arrivati per scelta propria. I fans di Elvis, invecchiano (lui stesso avrebbe oggi 71 anni), e non c'è ricambio. I giovani americani lo conoscono poco, e conoscono poco la sua musica. Oggi sono comunque migliaia i fan da ogni parte del mondo che accorrono a Graceland per rendere omaggio e ricordare il Re. Ma meno degli anni scorsi. La Casa Bianca ha spedito a casa Elvis (ed ai suoi fan) una lettera dove ricorda che Graceland rimarrà "un luogo speciale nella vita culturale americana"."L'anniversario della morte di Elvis Presley dà l'opportunità a migliaia di fan da tutto il mondo di incontrarsi"... |
#15
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Be'..visto che io sono una di quei giovani che invece ha scoperto Elvis e che l'ha imparato ad amare... penso proprio che questo sedicente giornalista abbia scritto questo pezzo senza sapere bene di chi/cosa stesse realmente parlando (da dove salta fuori,Hurt?)
Di sicuro se si prende il caso Italia c'è da mettersi le mani sui capelli: l'industria culturale dello stivale fa abbastanza pietà (e non solo musicalmente parlando, ma anche letterariamente e artisticamente). Tuttavia noi di questo forum e i siti italiani dedicati ad elvis sono una prova che anche in Italia Elvis è vivo e vegeto... negli altri paesi d'Europa, poi, la situazione è ancor più gradevole. |
#16
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dal quel che ho letto il giornalista sembra però riferirsi alla gente che visita Graceland e forse è vero che in questo senso ci sono più ultracinquantenni! Ma questo perchè semplicemente i giovani non hanno cosi tante disponibilità economiche, e memphis non è new york..
cmq se da questo ha tratto conclusioni generali si sbaglia, perchè i fans di elvis sono di tutte le età, dai bambini agli ultrasettantenni! e in questo forum per esempio, mi risulta che ci siano molti piu fans under 30 che over 50!! |
#17
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Non riesco ad incollare la sua foto ma se vai su www.dagospia.com lo vedi e senz'altro ti ricordi |
#18
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Su questo forum, ad esempio, a quello che ne so io, ma Lisa potrebbe senz'altro darci conferma e/o smentita, c'è solo un utente con oltre 50 anni, gli altri hanno tutti dai 14 ai 38/39 max. Quindi il caro D'Agostino o chi per lui si sbaglia.... e di parecchio |
#19
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dalla rivista "specchio" (la stampa) 13 luglio 2002, con Elvis in copertina dal titolo "Per sempre Elvis:ha rivoluzionato la musica leggera facendo impazzire i giovani di tutto il mondo. A 25 anni dalla sua scomparsa il re del rock rivive nelle classifiche, nel cinema, perfino nella pubblicità..."
ELVIS Venticinque anni fa moriva il re del rock. Ma lui è più vivo che mai. Nel cuore dei suoi fans, nelle classifiche dei dischi, al cinema ![]() (di Guido Furbesco) Era il numero uno negli anni '50, quando conquistò l'America a colpi di bacino e rock'n'roll. Lo è stato nei decenni successivi, quando corpo e consumo di farmaci lievitavano vertiginosamente. Ha riacciuffato il trono oggi, un quarto di secolo dopo la sua morte. Elvis, il Re, è tornato. Ed è tornato alla sua maniera: sbaragliando la concorrenza per paizzarsi sul gradino più alto del podio. Un vecchio brano del Mito, A little less conversation, è stato affidato alle cure del produttore olandese Jxl e montato sulle immagini dell'ultimo spot televisivo della Nike. Una decisione storica, perchè mai in passato era stato autorizzato il remixaggio delle canzoni di Elvis. Ora, quel brano è da 4 settimane ai vertici della classifica dei dischi inglesi più venduti e un'analoga performance è data per scontata negli USA, patria del Fenomeno e terra promessa per tutti i suoi fans. Elvis, "the king", è tornato, ma sarebbe meglio dire che non è mai andato via: dai negozi di dischi (tra l'altro è appena uscito un monumentale cofanetto di 4 cd e 100 canzoni, "Elvis: today, tomorrow and forever"), dalle cronache dei giornali (l'anno scorso il suo nome è stato legato a un'iniziativa di solidarietà per le vittime dell'11settembre), dal cinema. Che gli rende omaggio nei modi più diversi. Prendiamo l'ultimo film di Walt Disney, Lilo e Stitch: Lilo, ragazzina hawaiiana, placa i suoi dispiaceri ascoltando i dischi del Re e quando si imbatte in Stitch, piccolo alieno spaziale, riesce a trasformarlo in un perfetto imitatore di Presley, con tanto di ciuffo e collettone bianco d'ordinanza. Insomma: si ride, ci si commuove, si batte i piede seguendo gli intramontabili ritmi di Presley, che - manco a dirlo - , firma gran parte della colonna sonora del film. "Avremo milioni di ragazzini che scopriranno Elvis e chiederanno ai loro genitori se hanno mai sentito parlare di questo signore", ha commentato Jack Soden, presidente della Elvis Presley Enterprises. Sfregandosi le mani, visto che Elvis è tutto: icona, pilastro della cultura popolare americana, straordinaria miniera di dollari. Se i vertici dell'impero commerciale del re del rock sperano che la pellicola Walt Disney dia un contributo diretto alla "causa", facendo nascere nuove e giovani schiere di fans, lo stesso obiettivo viene perseguito dalla casa discografica Bmg, in procinto di scatenare una faraonica campagna di promozione che culminerà con l'uscita, a settembre, di una compilation con tutti i numeri uno messi a segno da Elvis nella sua inimitabile carriera. L'occasione è d'oro: il 16 agosto saranno passati 25 anni esatti dalla sua morte. facile, quindi, capire il fermento di queste settimane: il lavoro degli esperti di marketing, certo, ma anche l'agitazione dei fans, alla disperata ricerca di un posto dove dormire a Memphis. Qui, dal 10 al 18 agosto, andrà in scena la grande festa: l'Elvis Week, che riunirà decine di migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. "E' dall'estate scorsa che stiamo lavorando a questo viaggio", dice Stefano Bardelli, presidente dell'Elvis Friends, uno dei due fans club ufficiali italiani. "Partiremo in 54, ma siamo costretti a lasciare a casa un po' di gente. Da quelle parti non si trova più un buco". Tutto esaurito, allora. Come quando il Re suonava dal vivo. Perchè, ancora oggi, Elvis è una religione che non conosce confini (sono più di 600 i fans club ufficiali sparsi nei 5 continenti) e Graceland è il suo santuario. Graceland, il kitch-mausoleo visitato ogni anno da 600mila persone, la residenza più celebre degli Stati Uniti d'America. Casa Bianca di Washington esclusa. |
#20
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Uri Geller compra la prima casa di Elvis Presley all'asta su eBay
![]() E' stata venduta all'asta su eBay la prima casa di Elvis Presley, acquistata nel 1956 al numero 1034 di Audubon Drive a Memphis. L'abitazione di quattro stanze in stile ranch è stata comprata per 905.100 dollari dall'ex illusionista israeliano Uri Geller insieme a due soci. Lo ha annunciato lo stesso Geller, personaggio da sempre sul filo della cialtroneria per i suoi presunti esperimenti paranormali. Geller ha detto che la casa, da lui considerata "un pezzo di storia", verrà restaurata per tornare ai vecchi splendori e accogliere comitive di bambini malati, palestinesi e israeliani. Inizialmente l'illusionista aveva offerto 300.000 dollari ma poi si è scatenata la gara dei rialzi. Così per comprare la casa, Geller si è messo in società alla pari con un avvocato di New York e una creatrice di gioielli svedese. Uri Geller, diventato famoso negli anni '70 perché "piegava i cucchiaini con il pensiero" (il trucco fu smascherato in seguito) conobbe personalmente Elvis Presley ed è un collezionista di cimeli del Re del rock 'n' roll |
#21
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Che poi, invece, Geller non ha potuto averla, perché i proprietari l'avevano già venduta ad altri. Mi risulta che abbia intentato causa legale, ma ha poche speranze, visto che le vendite su ebay non sono vincolanti per il venditore.
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#22
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Sì ho letto che adesso è in corso la causa , bisognerà vedere come va a finire, ma lui ha poche possibilità di vincere.
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#23
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Visto che parliamo di articoli, quello che trovate di seguito,con relativa traduzione, l'ho trovato per caso su Internet.
Lo scopo del post è puramente per farvi ridere!!!!!!!!! FAccio solo un mio commento: Anche Cristo non è stato creduto..... lo diceva anche Elvis!!!!!!!!! ![]() ![]() CULT WORSHIPS ELVIS PRESLEY AS GOD A new religion is springing up throughout America, and in other parts of the world. Mainstream faiths dismiss it as a cult, but the numbers of its faithful are growing. The Presleyite Disciples, who are also sometimes called, “Elvites”, worship Elvis as their god. We spoke to a Minister of the Presleyite Disciples about his belief system. “It has been twenty five years since our Lord and Savior, Elvis Presley, ascended into heaven. He is now sitting on his holy throne, looking down upon us.” Our reporter asked him if he was joking, and he insisted that he was perfectly serious. He went on to tell THE UNCOVEROR more about his cult, and their rituals. “I was one of the original twelve who witnessed the vision of Elvis. On the first anniversary of The King’s passing, we gathered together at Graceland. We were the first, and last, tour group ever to be allowed upstairs. As we shared our stories of how he remembered him, we began to weep. A woman named Jessica exclaimed ‘Elvis! If only you were here with us, we could’…” He explained that before she could finish, a strong wind blew into the room, a haze formed in front of them that brightened to a blinding light, then The King appeared before them. “Thank you, Thank you,” he said. “Don’t cry all the time, like you ain’t nothing but a hound dog. I am here.” We were overcome with a feeling of joy as he spoke to us again, saying, “I am The King. I have heard your voices crying out. I did not die one year ago, I returned home to heaven, where I was since the beginning, and will be until the end. Earth was not yet ready to receive me. I want you twelve to make them ready. Go to all the world and tell them that Elvis is Lord. Tell them that all their pain and sorrow can be washed away, if they will accept Elvis as their Lord and Savior, and follow me. You will lead my disciples, and make the world ready to receive me.” A bright light formed around him, and he began to fade into it. We started to weep again, but he waved goodbye, saying “Don’t you cry. I’ll be back again someday.” “Our faith was founded that day, and we began to perform our rituals. He was the hunk-a hunk-a burnin’ love in that bush speaking to Moses. It was he who performed all miracles. We keep a small handgun near the TV whenever we watch to strike with wrath and mighty vengeance should it offend us, as he did. We wear costumes, to appear as he did, and we recite The Holy Trinity.” I asked him what the Holy Trinity was, and he replied, “Dixie, The Battle Hymn of the Republic, and Hush Little Baby. We want all the world to hear our message. Are you lonesome tonight? Is your life all shook up? You can check out of the Heartbreak Hotel if you accept Elvis as your Lord and Savior. No Elvis, no peace. Know Elvis, know peace. In his memory, all Elvite women wear the cotton panties he enjoyed seeing on his female fans, and all of us eat peanut butter and banana sandwiches.” I asked him how he felt about his organization being called a cult. He told me, “A cult is just what closed-minded people call a religion they don’t like. A small new religion is called a cult, and a large established cult is called a religion. To gain respect as an official religion, we are all putting “Presleyite Disciple" on our census forms under religion. Star Wars devotees have forced Congress to recognize Jedi as a real religion by doing this, and Elvites can, too.” As strange as it may seem, the Elvites are not the only Elvis cult. There is also The First Church of Jesus Christ, Elvis. They even have a website. Many people have a big problem with these groups. THE UNCOVEROR spoke to James Parsons, a man who knew Elvis while he was alive, and detests these Elvis Cults. “Elvis is dead. Let him rest, and by the way, Elvis did not like being called The King. He said that there is only one king, The King of Kings. He was a simple musician, and a religious man who would find the idolatry of the Presleyite Disciples and the rest of them highly offensive and troubling. I’ll bet that this whole thing is just a money grab like Scientology. Look at all the suckers that scam has taken!” He told us that Elvis’ music touched and moved many people, and it is good that we remember him, but many fans obsession with him today borders on necrophilia. He also does not like Elvis impersonators. “Those idiots with their big hair wigs that look nothing like Elvis’ hair, and those ridiculous sunglasses that Elvis did not wear are not a tribute. They are making fun of him. It’s so disrespectful! Elvis was not a buffoon. These impersonators are buffoons.” We will continue to investigate this story. The Elvites, may indeed be a money grab scam. Many con men have observed that an effective way to get rich quick is to invent a religion. One thing is certain; people’s devotion to Elvis is not going away. They gathered at Graceland, and braved pouring rain to observe the twenty-fifth anniversary of his passing. Many of the people who gathered were reciting The Lord’s Prayer. In twenty years, they may be reciting The King’s Prayer. Da: www.uncoveror.com/elvites |
#24
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LA VENERAZIONE DI ELVIS COME DIO
In America e in altre parti del mondo, sta prendendo vita una nuova religione. Mentre le attuali fedi principalicontinuano a considerarla un culto, il numero dei suoi fedeli sta aumentando. I seguaci della Presleyite, che talvolta vengono chiamati “Elviti”, venerano Elvis come il loro dio. Siamo andati a parlare della sua “religione” con L’INCOVEROR, il Ministro della Presleyite Disciples. “Sono passati 25 anni da quando il nostro Signore e Salvatore, Elvis Presley è salito in paradiso. Ora è seduto sul suo santo trono, guardando giù, verso noi.” Il nostro reporter gli ha chiesto se stava scherzando e lui ha ribadito che era assolutamente serio. Ha continuato, rivelandoci molto di più sul culto e i relativi rituali. “Io ero uno di quelle 12 persone, che possono giurare di aver visto Elvis. Nel primo anniversario della morte del Re, eravamo tutti riuniti a Graceland. Siamo stati il primo e l’ultimo gruppo a cui sia stato permesso salire al piano di sopra. Una signora di nome Jessica gridò Elvis! Se solo tu fossi stato lì con noi, avremmo potuto….” Mi spiegò che prima che lei riuscisse a finire, entrò un forte soffio di vento, nella stanza, davanti a loro, si formò come una nebbia che brillava di una luce accecante e subito apparve il Re. “Grazie, Grazie” disse “Non continuate sempre a piangere, come se foste perseguitati. Sono qui.” Ci sentimmo sopraffati da una grande gioia quando ci parlò di nuovo, dicendo, “Sono il Re. Vi ho sentito piangere. Un anno fa, io non sono morto. Sono ritornato alla mia casa, il paradiso, dov’ero sin dall’inizio e dove starò fino alla fine. La terra non era pronta per ricevermi. Voglio che voi dodici la rendiate pronta. Andate in giro nel mondo e dite che Elvis è il Signore. Dite loro che tutto il loro dolore e la tristezza saranno spazzate via, se accetteranno Elvis come il loro Signore e Salvatore, e mi seguiranno. Seguite le mie regole e renderete il mondo pronto a ricevermi. “Intorno a lui si formò una grande luce e lui iniziò sfumare al suo interno. Abbiamo ripreso a piangere, ma lui ci salutava con la mano, dicendo “Non piangete. Un giorno tornerò” Quel giorno abbiamo trovato la nostra fede ed abbiamo iniziato a fare i nostri rituali. Lui era quel hunk-a hunk-a burnin’ love che parlò a Mose, nella boscaglia. E’ stato colui che ha fatto tutti i miracoli. Teniamo una piccola pistola vicino alla televisore, per fare in modo di controllarci ogniqualvolta ci sentiamo assaliti dalla rabbia e da un grande desiderio di vendetta. Vestiamo in costume, per assomigliare a lui e recitiamo La Santa Trinità”. Alla mia domanda su cos’è La Santa Trinità, mi ha risposto “Dixie, The Battle Hymn of The Republic e Hush Little Baby. Vogliamo che tutto il mondo ascolti il nostro messaggio. Sei malinconico stasera?(Are you lonesome tonight?) La sua vita è disperata? (Is you life all shook up) Puoi controllare nell’ Heartbreak Hotel se accetti Elvis come il tuo Signore e Salvatore. Niente Elvis, niente pace. In suo nome, tutte le donne che fanno parte dell’Elvite vestono mutande di cotone che lui amava vedere indossati dalle sue fans donne e tutti noi mangiamo panini al burro d’arachidi e la banana. Gli ho chiesto come si sentiva sapendo che la sua organizzazione viene definita un culto. “Un culto è la definizione che le persone di mentalità ristretta danno ad una religione che non piace. Una nuova piccola religione viene chiamato culto ed un culto che si è già ampiamente stabilizzato viene chiamato religione. Per guadagnarci il rispetto come religione ufficiale, stiamo inserendo tutte le “Regole della Presleyite” nei nostri modulo di censimento religioso. Con questo metodo, i fedeli della Star Wars hanno imposto al Congresso di riconoscere la Jedi come una vera religione e lo possono fare anche gli Elviti”. Per quanto strano possa sembrare, gli Elviti non sono i soli che hanno il culto di Elvis. Esiste anche la First Church of Jesus Christ, Elvis. Hanno persino un sito (per entrare, cliccare nella versione inglese). Molte persone hanno un grosso problema con questi gruppi. L’ UNCOVEROR ha parlato con James Parsons, un uomo che conobbe Elvis quando era vivo, e che detesta questi culti di Elvis. “Elvis è morto. Lasciatelo riposare e in ogni caso, Elvis non amava essere chiamato il Re. Diceva che c’era solo un Re, il Re dei Re. Era un musicista semplice e un uomo molto religioso che riterrebbe l’idolatria della Presleyite e tutto quello che la riguarda, molto offensivo e preoccupante. Sono sicuro che tutta questa cosa è puramente un fatto per fare soldi, come Scientology. Guarda tutti quei babbei che fregature hanno preso!” Ci ha anche detto che “La musica di Elvis ha toccato e mosso un sacco di gente ed è bello che lo ricordino, ma certe ossessioni di molti fans oggi sono al limite della necrofilia. Non gli piacciono nemmeno gli impersonators. “Quegli idioti con le loro grandi parrucche che non assomigliano assoltamente ai capelli di Elvis, e con quei ridicoli occhiali che Elvis non portava, non sono un tributo. Lo prendono in giro. E’ talmente una cosa senza alcun rispetto! Elvis non era un buffone. Questi impersonators, invece, sono dei buffoni.” Continueremo ad indagare su questa storia. Gli Elviti, può anche essere una truffa per fare soldi. Molti truffatori hanno notato che effettivamente, un modo per diventare ricchi è inventare una religione. Una cosa è certa, la devozione della gente per Elvis non si allenta. Si ammucchiano a Graceland e affrontano piogge torrenziali per essere presenti al 25° della sua morte. Molte persone recitano The Lord’s Prayer. Probabilmente sono vent’anni che recitano The Lord’s Prayer |
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oh..my ..god!!!!
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Ragazzi sono senza parole!
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Uh Signuuuuur.... -_-''''''''''
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di solito cerco di rispettare le altre religioni...
ma qui... ma dai... NO COMMENT.... |
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mi sn fatto la pipì addosso dal ridere...
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Ogni giorno ce n'è una nuova...
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26/3/2004
Beatles, i più grandi del rock La top 50 del magazine Rolling Stone La rivista "Rolling Stone" ha pubblicato la classifica dei cinquanta immortali del rock. In vetta, senza grandi sorprese, il quartetto di Liverpool. I Fab Four, secondo il magazine musicale newyorkese, hanno lasciato una traccia indelebile nella storia del rock, ancora più di leggende come Bob Dylan, Elvis Presley, i Rolling Stones, Chuck Berry e Jimi Hendrix. ![]() Gli immortali del rock secondo "Rolling Stone" 1) Beatles 2) Bob Dylan 3) Elvis Presley 4) Rolling Stones 5) Chuck Berry 6) Jimi Hendrix 7) James Brown ![]() 9) Aretha Franklin 10) Ray Charles 11) Bob Marley 12) Beach Boys 13) Buddy Holly 14) Led Zeppelin ![]() 16) Sam Cooke 17) Muddy Watters 1 ![]() 19) Velvet Underground 20) Bo Diddley 21) Otis Redding 22) U2 23) Bruce Springsteen 24) Jerry Lee Lewis 25) Fats Domino 26) Ramones 27) Nirvana 2 ![]() ![]() 30) Clash 31) Johnny Cash 32) Smokey Robinson 33) Everly Brothers 34) Neil Young 35) Michael Jackson 36) Madonna 37)Roy Orbison 3 ![]() 39) David Bowie 40) Simon and Garfunkel 41) Doors 42) Van Morrison 43) Sly and the Family Stone 44) Public Enemy 45) Byrds 46) Janis Joplin 47) Patti Smith 4 ![]() 49) Elton John 50) The Band vorrei saxe ki è ke ha fatto la classifica.... HA MAI ASCOLTATO DEL ROCK? |
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mi sa pure a me..se Bob Dylan è rock, io sono la figlia segreta di ELVIS!!
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Le stesse cose, sarebbero state dette se primo ci fosse Elvis.
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bob marley rock??!!
i beatles e bob dylan prima di elvis???! nn ho parole... |
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Una delle solite classifiche fatte a cavolo...
Ciao |
#39
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Chissà perchè queste classifiche, con questi risultati, ci sono solo in Italia. Casualmente, negli altri stati, le cose vanno diversamente!
![]() Marzia1969 ![]() ![]() LIFE IS EASIER IF YOU WEAR A SMILE! |
#40
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A parte la bufala delle prime posizioni...
MADONNA prima di JANIS JOPLIN E PATTY SMITH?!?!?!? O_O MA STIAMO SCHERZANDO!?!?!?!? |
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L'ultima foto di Elvis
giovedì 31 agosto 2006 06:30:35 da Gianluca Pezzi Quella messa all'asta su Ebay è infatti l'ultima foto del Re del Rock, scattata presso il Baptist Memoraia Hospital alle 00:28 del 16 Agosto 1977: poche ore prima della sua scomparsa. Il fotografo sarebbe un familiare di Elvis mentre la data sul dorso della foto proverebbe la sua autenticità. 4900 dollari la quotazione mentre scriviamo: riuscirà questa foto a raggiungere i 10.000 prima della conclusione dell'asta? |
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http://cgi.ebay.com/THE-LAST-PHOTO-T...QQcmdZViewItem
a quanto pare l'asta è finita e non ha avuto nessun'offerta!! strano... che dite, probabilmente è un falso? |
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Se devo dire la verità, la cosa mi rende felice, perchè tutto questo sciacallaggio mi disturba proprio.
E per dirla tutta, non mi pare che questa foto sia stata fatta poche ore prima del triste evento, ma molto tempo prima. Chi ne sa più di me, dica la sua. Adoro imparare. |
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La foto io l'avevo vista in molti siti , ed è l'ultima foto scattata ad Elvis , fatta la sera prima della morte. Mi pare strano che non ci siano state offerte...se lo sapevo la facevo io!
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#45
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A dire la verità Miss io quella foto la vidi all' Heartbreak Hotel nell'ottobre 2004 da un simpatico giovanotto italo-tedesco conosciuto li.
Aveva un "diario di bordo", quasi un album con alcune foto ed altrettante stampe e ritagli, con appunto questa. La sua versione però era che fu scattata al di fuori della casa di Elvis pochi giorni prima. ![]() ![]() particolare. Nulla di più ! |
#46
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UNO STUDIO DI MASSIMO POLIDORO SULLA FINE PIÙ O MENO MISTERIOSA DI OTTO ICONE DEI NOSTRI TEMPI
Elvis Presley è vivo e Bruce Lee è morto tre volte di Andrea Scanzi Questo libro piacerebbe a Gil Grissom, il capo della Polizia Scientifica di Las Vegas attorno a cui ruota la serie Csi. Si intitola Elvis è vivo! (Piemme, pp. 431, e17,90) ed è un’indagine su otto divi più o meno misteriosamente scomparsi: Marilyn Monroe (morta nel 1962), Luigi Tenco (1967), Jim Morrison (1971), Bruce Lee (1973), Pier Paolo Pasolini (1975), Elvis Presley (1977), John Lennon (1980) e Kurt Cobain (1994). L’autore, Massimo Polidoro, conduce Legend Detectives su Discovery Channel ed è tra i fondatori del Cicap, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale. Otto files scomodi, otto incartamenti spinosi. Una ricognizione rigorosa ma non asettica: «Non volevo limitarmi solo agli aspetti legali o di Polizia scientifica», scrive Polidoro. «Ho deciso che avrei raccontato le vicende di otto icone partendo ogni volta dalle circostanze della morte per ricostruire, a ritroso, tutta un’esistenza, fino a giungere al momento fatale». Elvis è vivo! applica gli strumenti di ricerca storico-scientifica alle morti di otto miti. Davvero Marilyn Monroe si uccise, o rimase vittima di un complotto dei Kennedy? Fu vero suicidio quello di Tenco? Era solo, Pino «la Rana» Pelosi, quando si fece scempio del corpo di Pier Paolo Pasolini? I misteri sono tuttora alimentati da una serie sconfortante di errori di base: indagini sbadate, autopsie arruffone, desideri di insabbiamenti e contaminazioni delle scene del crimine. Il cadavere di Tenco, prima spostato e poi riportato nella camera 219 dell’Hotel Savoy di Sanremo; le testimonianze contraddittorie della cameriera di Marilyn; il corpo senza vita di Jim Morrison, trovato nella vasca da bagno della sua casa parigina e sepolto di nascosto a Père Lachaise. L’evaporazione muscolare di Bruce Lee, la consunzione esistenziale di Kurt Cobain. Nulla, in queste morti, è pienamente chiaro. Soprattutto il dopo. Per capirlo, Polidoro analizza il prima e il durante. Ognuna di queste icone, in realtà giganti d’argilla, aveva corteggiato o comunque sentito la morte, dal «siamo tutti in pericolo» di Pasolini all’«odio me stesso e voglio crepare» di Cobain. Elvis inseguì l’oblio, e con lei Marylin, stordendosi con metodica disperazione. E Bruce Lee, il Piccolo Drago, morì tre volte: per una probabile allergia da cannabis, che provocò un edema cerebrale. Per la sua bara che si ruppe durante il funerale, inequivocabile prova secondo gli orientali che la sua anima non riposava in pace. E tramite il figlio Brandon, vent’anni dopo, accidentalmente, durante la lavorazione del film Il corvo: la fine che Bruce aveva profetizzato in L’ultimo combattimento di Chen. Il vuoto lasciato dai miti che muoiono è così incolmabile da volerli immaginare nonostante tutto vivi: ecco perché «Morrison non è morto». Ecco perché «Elvis è vivo», celato sotto lo pseudonimo John Carpenter, le iniziali «J.C.» che stanno per Gesù Cristo e un lavoro come agente speciale dell’FBI, reparto antidroga. La «verità delle emozioni», come la chiama Polidoro, non può accettare l’idea che un mito sia morto per una casualità, e nulla diventa più credibile dell’incredibile: «Basta ignorare i fatti scomodi, alterare quel tanto che basta la verità e dare voce solo ai testimoni più improbabili. Le cospirazioni proliferano ogniqualvolta i fatti vengono calpestati». Fatti alla mano, le ipotesi più probabili sono quelle meno misteriose: Marilyn è morta per overdose di Nembutal, l’abuso di tranquillanti fu fatale al cuore appesantito di Elvis, «Re Lucertola» Morrison fu ucciso dall’eroina della compagna. Cobain morì di se stesso, Lennon non fu ammazzato da un improbabile sicario dell’Fbi ma dalla follia isolata di un fan che, prima di sparargli, si consultò con i «folletti dei muri» con cui era solito dialogare. Eppure tutto questo, e Polidoro lo ha ben chiaro, non basta per fugare ogni dubbio (anzitutto sulla morte di Pasolini). O per alleggerire le colpe dei vivi, ad esempio chi in quel Sanremo di quasi quarant’anni fa se ne fregò del «cantautore triste». Elvis è vivo! si chiude con una «bonus track», relativa alla leggenda secondo cui Paul McCartney è morto il 9 novembre 1966, decapitato in un incidente stradale, e da allora è un sosia a sostituirlo. Pensando alla prescindibile carriera solista del Baronetto, si ha quasi la sensazione che in un certo senso il «vero» McCartney sia davvero morto quarant’anni fa. Ed è anche per sfuggire a quel tipo di morte, all’inesorabile decadimento del genio, al «meglio bruciare che spegnersi lentamente», che alcune di queste icone hanno scelto altre strade. Le più misteriose, le più definitive. |
#47
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Angelo.......... io e te facciamo le stesse cose???
AHAHAHAHAHAH ![]() ![]() ![]() ![]() L'avevo postato stamattina, per te, nella discussione dove chiedevi se valeva la pena comprare questo libro ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
#48
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Ahah, io l'ho appena scovato questo articolo!
![]() Purtroppo non ho visto quello che hai postato tu, devi aver sbagliato ad inserirlo nel topic, non c'è... ma ti ringrazio tanto lo stesso! ![]() Ciao |
#49
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Mi sa che hai ragione Angelo
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ahahhaahahah ....annamo bene!!!!
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L'autorevole Variety ha chiamato i lettori a votare i personaggi
più noti e imitati degli ultimi cento anni. Tra sorprese e conferme I Beatles battono Elvis e Topolino nella top ten delle icone del secolo Trionfano i Fab Four, seguiti dal grande Louis Armstrong Tanti i divi di Hollywood: Bogart, Brando, James Dean, Marilyn di CLAUDIA MORGOGLIONE ![]() I Beatles SONO i personaggi che ci hanno fatto sognare, i volti moltiplicati infinite volte sui poster o sulle magliette, gli eroi di più di una generazione, le stelle che hanno caratterizzato un'epoca, le donne e gli uomini più amati, invidiati, imitati. In altre parole, sono le icone dei tempi: e l'autorevole magazine americano Variety, per celebrare il centesimo anniversario della propria nascita, ha chiamato i lettori a stilare la top-ten di quelle più significative dell'ultimo secolo. Risultato: una classifica con qualche sorpresa e molte conferme. A partire dai numero uno incontrastati, i trionfatori della graduatoria: i Beatles. Un nome che è un marchio, quattro ragazzi le cui gesta - musicali e non - hanno cambiato il modo di vivere della gente. E infatti esiste un "prima" dei Beatles, e un "dopo". Su questo non c'è dubbio alcuno. Meno scontato il personaggio che si è piazzato immediatamente alle loro spalle, in seconda posizione: Louis Armstrong. Un vero genio della musica, un trombettista inarrivabile, un artista che dai quartieri malfamati di New Orleans ha inventato il jazz. Anche in questo caso, il suo essere icona non è in discussione: il suo volto, con le guance deformate dal soffiare nello strumento - da qui il soprannome Satchmo, ovvero satchel mouth - sono universalmente celebri. Eppure la sua collocazione sul podio un po' stupisce: si tratta di un personaggio nato ai primi del Ventesimo secolo (precisamente nel 1901), e che per questo potrebbe essere meno noto ai giovani. Stesso discorso per la terza classificata, un'icona tipicamente a stelle e strisce: Lucille Ball. L'attrice brillante dalla chioma rossa che negli anni Cinquanta diventò una star, soprattutto grazie alla serie tv I Love Lucy. Più prevedibile, invece, l'eroe in quarta posizione, Humphrey Bogart: il protagonista di Casablanca e di infiniti noir da grande schermo, che col suo impermeabile, il cappello e la sigaretta in bocca è da sempre un classico esempio di "vero uomo". Subito dopo, ecco arrivare un altro superdivo hollywoodiano, Marlon Brando. E anche in questo caso, c'è poco da discutere: chi non lo ricorda con la mise di pelle da motociclista, nel Selvaggio, o con la t-shirt bianca nel torbido Un tram chiamato desiderio? Per non parlare delle sue interpretazioni anni Settanta, da quella decadente di Ultimo tango a Parigi a quella inquietante e terribile - con tanto di testa pelata - in Apocalypse Now. E siamo così arrivati alla seconda metà della top ten. Dove, al sesto posto, troviamo Charlie Chaplin: e spiegare quanto la sua maschera, Charlot, sia un'icona eterna di umanità e poesia, sarebbe davvero superfluo. Subito dopo, un simbolo intramontabile di ribellione e di tragicità giovanile, James Dean, che con tre film e una morte maledetta ha visto il suo volto diventare immortale. Discorso analogo per Marilyn Monroe: con la vita spezzata ben prima dei quarant'anni, è rimasta - e sempre rimarrà - un'icona di fascino e di bellezza. Ancora, da segnalare - in nona posizione - il primo personaggio non umano. Si tratta infatti di un roditore, e per giunta di carta: Topolino, ovviamente. Seguito, al decimo posto, da una super-icona come Elvis Presley. Una star che, forse, ci si aspettava di vedere in una posizione più elevata, all'interno della classifica. Eccoli dunque i Magnifici Dieci, almeno secondo i lettori di Variety. I simboli per eccellenza degli ultimi cento anni. In una graduatoria in cui i votanti dovevano tenere conto di quattro parametri: l'impatto creativo e commerciale dei personaggi, il numero di imitatori, l'appeal che dura nel tempo e l'apparire sulle t-shirt. Tutti criteri che, va detto, i quattro ex ragazzotti di Liverpool soddisfano alla grande. (16 ottobre 2005) si continua con le solite assurdità... |
#52
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non ho parole
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Faccio il mio solito commento.............. LA CARTA SI FA SCRIVERE, ma questa volta voglio aggiungere un messaggio per tutti i giornalisti d'Italia:
"Guardatevi i documentari That's The Way It Is - Comeback '68 - Aloha from Hawaii e osservate Elvis, capirete finalmente come, tutti lo stiano ancora imitando. E' lui che ha creato la dinamicità sul palco, il rapporto diretto con i fans, la comunicativa, la scenografia e lo spettacolo. I Beatles hanno creato solo il concetto band in Europa, ma nessuno li copia. Se non fosse stato per John Lennon..... non so. Certo, non finiremo mai di sentire la loro canzone, All You Need Is Love .............fino a che su Rete 4 andrà in onda STRANAMORE |
#54
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29/09/04
La sfilata di D&G, la linea giovane firmata da Domenico Dolce e Stefano Gabbana, rende invece omaggio Elvis Presley. Un omaggio che la famiglia Presley ha ricambiato, firmando per la prima volta la liberatoria che consente di stampare sulle T-shirt le immagini del re del rock e di sua moglie Priscilla. Pochi invece gli altri richiami agli anni 50. L'ispirazione viaggia infatti su binari di oggi e combina una certa voglia di tropici a una vena rock'n'roll, con divertenti stampe con palme, fiori, mare, ghirlande e tutto ciò che ci si aspetta di trovare alle Hawaii, proposti su abitini stretti, accappatoi preziosamente ricamati, stivali a calza con la zeppa di legno, bluse leggere e i top audaci. L'oro percorre un po' tutta la collezione, sia come accenno, sia come elemento portante di costumi geometrici e di giacche preziose. meno male ke qualcosa di buono c'è!!! |
#55
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22/2/2005
Rock e tv, i momenti memorabili In vetta alla top ten i Sex Pistols In Gran Bretagna, un gruppo di esperti di musica e tv ha compilato una classifica, in cui sono raccolte le "prime volte" di artisti poi diventati leggenda. Tra le performance più memorabili, si piazza in cima alla top ten quella data dai Sex Pistols di Johnny Rotten, il 28 agosto 1976, durante lo show tv "So it goes". La band cantò "Anarchy in the UK" facendo gridare allo scandalo. ![]() L'inedita classifica è comparsa sulle pagine dell'Evening Standard e servirà all'archivio ITN, un database di immagini musicali in tv a cui potranno avere accesso tutte le televisioni. Eppure, la lista ha già incassato feroci critiche di appassionati, fans e addetti ai lavori che l'hanno giudicata approssimativa e "smemorata". Ignorerebbe, infatti, momenti di rock e televisione impossibili da dimenticare.Qualche esempio? I Culture Club a Top of the Pops. Era il 23 settembre 1982 e la band eseguì "Do you really want to hurt me". Il giorno dopo tutti gli inglesi si domandavano se Boy George fosse un uomo o una donna. E come dimenticare Elvis Presley, che debuttò al Dorsey Brother Show, il 28 gennaio 1956. Elvis si esibì in "Shake, Rattle and Roll", ma Ed Sullivan dopo avere visto i suoi movimenti di bacino, chiese che la sua successiva apparizione tv fosse filmata solo a mezzobusto. Ecco la classifica completa: 1) Sex Pistols - Anarchy In The UK - il 28 agosto 1976. 2) Nirvana - Smells Like Teen Spirit - 8 novembre 1991. 3) Oasis - Supersonic - 4 marzo 1994. 4) Madonna - Holiday - 27 gennaio 1984. 5) Frankie Goes To Hollywood - Relax - 9 dicembre 1983 6) REM - Don't Go Back To Rockville - 18 novembre 1983. 7) Billie Holliday - Strange Fruit - 18 marzo 1959. ![]() 9) Joy Division - Shadowplay - giugno 1978. 10) The Clash - Janie Jones - 11 dicembre 1977 ASSURDO!!!!!!!!!!! |
#56
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Enzo..... passa la voglia di leggere i giornali.. assurdo.... Elvis è il rock... tutto quello che è venuto dopo era stato fatto già negli anni 50 da ELVIS, guarda le date che tu stesso hai scritto... addirittura ce ne una del 1994... torniamo all'apparizione di hound dog fatta da Elvis o la prima di Heartbreak hotel, rapportiamo quell'apparizione a quegli anni e cosa successe in America e di riflesso nel mondo... incredibile
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#57
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mi sn fatto un giro di siti di magazine e quotidiani,ho trovato diversi articoli e classifiche, una più assurda dell'altra,articoli senza senso,cavolate sparate giusto x dover di cronaca...*****,una montagna di *****!!!
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#58
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non dico che il mondo dovrebbe uscire pazzo per Elvis come noi, ma
date a cesare quel che è di cesare... i giusti riconoscimenti, quello che li spetta come icona a livello mondiale, come performer, come icona rock, come rivoluzionario nel costume e nell'immagine... ma lo hanno mai visto Elvis? anche nel 50 faceva scalpore senza mai ricadere nella volgarità sapeva essere sexy ma mai volgare non doveva dire parolacce per far parlare di se o far impazzire il pubblico... ragazzi li bastava muovere il dito mignolo.... questo lo sanno?????? |
#59
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![]() Quote:
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![]() Quote:
Ben detto ![]() ![]() |
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![]() ![]() ![]() ![]() conosco persone che non hanno mai sentito neanche una canzone di Elvis... ma Topolino... lo conoscono anche i muri.... °° |
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Elvis Presley
![]() Nato a Tupelo (Mississippi - Usa) l'8 gennaio 1935, morto a Memphis (Tennessee - Usa) il 16 agosto del 1977, attore e cantante ![]() Nel 1954 intraprende la carriera di cantante con la leggendaria casa discografica Sun Records. Dopo due anni il suo nome diventa noto in tutto in mondo. Con la sua musica e il suo stile, una combinazione di diverse scuole sonore, sfida le barriere sociali e razziali dell'epoca, e accompagna un' intera nuova era della musica e cultura popolare americana. Il suo debutto cinematografico avviene nel 1956 con il film Love Me Tender, nella parte di Clint Reno. In una delle sue prime pellicole, Blue Hawaii (1962), ci regala una memorabile interpretazione di Can't help falling in love, Blue Hawaii e Island of love. In Girls! Girls! Girls! del 1962 interpreta il ruolo di Ross il marinaio, circondato ed ammaliato da belle e giovani ragazze, e canta le canzoni Return to Sender e Song of the Shrimp. Nel film Viva Las Vegas (1964) ci offre una delle sue migliori performance e memorabile l'interpretazione di The lady loves me, I need somebody to lean on e Viva Las Vegas. I film di Elvis Presley hanno quasi sempre gli stessi elementi di base: canzoni, belle ragazze poco vestite, folclore locale, paesaggi turistici. Nel 1967, con grande delusione per tutte le sue numerose fans, sposa Priscilla Wagner, e dalla loro unione nasce una bambina, Lisa. Attraverso la sua vita traspare un uomo di talento, sensuale, carismatico, umanitario, gentile, un artista che con il suo innovativo look, ha conquistato milioni di fans di tutto il mondo. Elvis Presley è ricordato come una delle più importanti figure della cultura popolare del ventesimo secolo. |
#63
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![]() Quote:
E' talmente apprezzabile che manda in seocndo piano che Priscilla faccia Wagner di cognome. 'sta donna non ne ha mai abbastanza, non solo il cognome Presley, ma anche Wagner ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Ahahah, Priscilla Wagner!
![]() Comunque è vero Hurt, uno dei pochi articoli italiani degni di nota secondo me... Ciao |
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..questo articolo qui me piace!!!
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l'ho trovato sul sito della rai... 5-6 anni fa trasmettevano qualche film di elvis su raidue mi sembra
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Ragazzi non dobbiamo lamentarci sono gli altri che ci perdono,non noi.
Noi conosciamo l'uomo, l'artista,sappiamo molto di Elvis ed e' per questo che lo Amiamo. ![]() |
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askme, ma adesso ogni tuo post sarà corredato di foto??!!!!..tanto per capire a cosa ho dato vita!!!
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Quasi sempre.Ti senti gia' in colpa.
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#70
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Oddioooooo....sì, mi sento in colpa per aver creato un mostro!!!!
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Non procuparti sara' per le prossime 1000 o 2000 foto,dopo mi passa.
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ah, bè, se mi dici così allora....
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![]() ![]() Il giornale "Weekly World News" ha frequentemente promosso la voce secondo la quale Elvis Presley è ancora vivo. Molte storie sono state pubblicate complete di fotografie e interviste con un Elvis in buona salute, sebbene avanti con l'età. Il 6 Settembre 2004 il Weekly World News ha realizzato un'intervista con Elvis - la prima da quando egli avrebbe messo in scena la sua morte il 16 Agosto 1977. Il Re ammette di essere stato dipendente dai farmaci e di aver dovuto mettere in scena la sua morte per sfuggire allo stress in cui viveva. Elvis, ora colpito da artrite, dice che nella sua bara era contenuto un suo sosia, ossia il corpo del suo gemello Jesse Garon, creduto morto alla nascita. La verità è che invece Jesse nacque con un danno al cervello e venne affidato ad un istituto. Quando morì nel 1977, dice Elvis, "capii che era un segno da Dio. Il Signore mi stava dicendo che se non smettevo di prendere farmaci e fossi uscito dall'ambiente in cui vivevo, sarei morto presto pure io. Spero che i fans mi perdonino, perchè non avevo scelta. Sono stato costretto a nascondermi. Non potevo continuare a vivere così". Elvis sta ora vivendo a New York in una casa di 14 stanze, e ha aggiunto di avere avuto molte volte la tentazione di chiamare qualche network televisivo o il National Enquirer. Durante l'intervista non ha voluto rispondere a domande riguardo la sua famiglia - la ex moglie Priscilla e la figlia Lisa Marie - sebbene abbia comunque detto di essere "molto orgoglioso di quella giovane donna". E' stato invece più loquace riguardo amici e parenti, alcuni dei quali si sono precipitati a cercare di fare soldi sul suo nome dopo che Elvis finse la sua morte e andò a nascondersi, come dice lui stesso "...sulle montagne del North Carolina, vicino ai Cherokee, dove un uomo può sparire finchè vuole". Il Weekly World News, durante questa intervista, rende noto che la corporatura di Elvis Presley non è tornata esile, ma rispecchia ancora molto quella che aveva nel 1977. A riguardo egli ammette di essere ancora un buongustaio del suo famoso panino fritto con la banana e il burro di arachidi, sebbene durante l'intervista si sia limitato a mangiare solamente verdura e formaggio magro. Ha rivelato di non vivere solo, anche se non ha voluto dire altri particolari...ma dati gli indumenti che si vedono in casa, tutto lascia pensare che sia una donna la sua co-inquilina. Inoltre Elvis ha fatto sapere che canta ancora....ma soltanto sotto la doccia. Malgrado abbia passato gli ultimi 30 anni cercando di nascondersi, ha però condotto una vita abbastanza normale, facendo ciò che fanno tutti. LISA
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Posso commentare.....???? come mia abitudine ..... eheheheh
La foto è davvero somigliante, ma oggi con il computer si può fare questo ed altro. Guitarman potrà confermarlo. Non sono giornalista, ma un'intervista così posso inventarmela anche io e tutti noi di questo forum. Chiudo dicendo........... lasciamolo in pace. Non l'hanno lasciato in pace da vivo, non lo lasciano in pace da morto ...... lasciamolo in pace, noi !!! Lasciamolo godere il suo eterno sonno, nella comunità degli angeli !!!! |
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Grave mancanza da parte mia
![]() ![]() ![]() Grazie Lisa, è giusto pubblicare questi articoli, che ci aiutano a capire il sempre costante sciacallaggio, sulla persona di Elvis Presley. |
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Grazie per l'articolo Lisa!
Hurt la foto è un fotomontaggio al 100%, si vede benissimo che è fatta al computer, quello che dovrebbe colpire è l'articolo... ma sinceramente non credo nemmeno a quello. Se Elvis si è nascosto per 30 anni non credo che abbia poi rovinato tutto il lavoro rivelandosi ad una rivista da due soldi... Inoltre l'articolo è del 2004, e tempo fa il sig.Adam Muskiewicz ha offerto la somma di ben 3.000.000 $ a chiunque trovi Elvis Presley vivo... se l'articolo fosse vero ora lo avrebbe già trovato facilmente, no? Come dico sempre, nessuno sa con certezza se il Re sia vivo o morto, in ogni caso l'importante è tenere vivo il suo ricordo. Sinceramente non mi manca... perchè per me è vivissimo e non morirà MAI! Ciao |
#77
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Molto bella questa tua riflessione, Angelo
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approvo hurt cmq piacere mi kiamo salvatore e ho 13 anni seguo elvis da 9 anni
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grazie dell'articolo Lisa ciao |
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X l'appunto se fosse vivo loro saprebbero elvis dove vive....cmq io credo che se ci fosse una verità nascosta in tutto questo all'apoca questo articolo avrebbe fatto uno scalpore non indifferente! Se Elvis avesse rilasciato sul serio una intervista a questo giornale significherebbe che è disposto a far sapere al mondo intero che è ancora vivo!!!E questa storia sarebbe proseguita fino ad oggi con i vari risvolti della situazione!!! Incredibile cmq.....GRAZIE LISA X QUESTO ARTICOLO di cui parlammo ieri sera!!!
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..penso che mi abbiate riconosciuto dai capelli..ebbene sì, quella nella foto sono io!!!!!!!! e faccio avanti e indietro tra roma e new york per avere un minimo di copertura e non far sapere a tutti che Elvis è vivo e vive con me!!!! in realtà non cè nessuna intervistatrice, Elvis voleva uscire allo scoperto e abbiamo inscenato l'intervista!!!!
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se ci fosse una verità nascosta in tutto questo all'apoca questo articolo avrebbe fatto uno scalpore non indifferente! Se Elvis avesse rilasciato sul serio una intervista a questo giornale significherebbe che è disposto a far sapere al mondo intero che è ancora vivo!!!E questa storia sarebbe proseguita fino ad oggi con i vari risvolti della situazione!!!
Sono d'accordissimo! Stany! |
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Il signore sì, che se ne intende !!!!!!!!!!!!
Renzo Arbore: 'Vi racconto il mio Elvis' La sua automobile sfreccia veloce verso Torre del Lago, dove è atteso per un concerto con l'Orchestra Italiana. Renzo Arbore è stato uno dei primi estimatori di Elvis Presley in Italia. Lo ha trasmesso tanto nelle prime, pionieristiche trasmissioni radiofoniche che, poi, in televisione. Lo ha citato perfino sul grande schermo e nei suoi concerti c'è sempre un angolo dedicato a un classico di Elvis. Al musicista ed entertainer abbiamo chiesto di raccontare il suo Elvis. Che tipo di rapporto la lega al re del rock'n'roll? Sono sempre stato un appassionato di jazz abbastanza rigoroso. All'inizio guardavo Presley con la puzza sotto il naso. Lui e Bill Haley mi sembravano musicisti bianchi che scimmiottavano quello che facevano i musicisti di colore, Little Richard, Chuck Berry, Fats Domino. Insomma, non è stato un amore a prima vista... No, però l'ho rivalutato quando ha ammesso di essere stato influenzato dai cantanti di gospel e di spiritual, dal Golden Gate Quartet. Ha conservato quella passione e ha firmato successi originali sul serio. Penso a Teddy Bear, a Blue Suede Shoes, a Guitar Man, canzoni veramente godibili. Attraverso di lui, senza snobismi, ho compreso ancora meglio il jazz e ho imparato ad amare il rock'n'roll. Lei è stato tra i primi a trasmetterlo alla radio italiana… Ho trasmesso le sue canzoni tanto a Per Voi Giovani che a Bandiera Gialla, ospitando anche le canzoni dell'Elvis in crisi. Ma ho fatto di più. Al cinema, nel mio primo film Il papocchio ho rifatto It's Now or Never e Are You Lonesome Tonight. Quest'ultima con Benigni nella parte di Giuda. E' stato un omaggio sentito. Elvis è diventato talmente grande da essere un patrimonio del costume. Lo stesso Sinatra, che l'avrebbe dovuto osteggiare, era attirato dal suo carisma, affascinato come le migliaia di cantanti e di imitatori che in questi anni hanno cercato di essere come lui. Che cosa resta di Elvis Presley, oggi? Grazie a lui la musica pop non è più un fenomeno caduco, di moda. Si può dire di Presley quello che Hindemith affermò sul jazz: non è più una moda, ma è un'epoca. Visto che ci sono ragazzi di 18 anni che vestono come lui, che ascoltano i suoi dischi. Elvis ha la forza delle cose antiche, non vecchie, non superate. Lui e il suo repertorio sono nell'albo d'oro della canzone americana al pari delle composizioni di Gershwin, di Hart e di Berlin. Il rock'n'roll ha fatto negli Stati Uniti quello che la bossanova ha fatto in Brasile. Una rivoluzione. Però in Italia Elvis non ha mai venduto tanto. Perché? Il suo periodo splendido è stato tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta. Dopo ha inciso molti long playing, senza badare troppo alle hit. Quando ho cominciato a fare il disc jockey, nel '64-'65, mi arrivava Billboard. E anche in America notavo che Elvis non era tanto venduto, E nemmeno Sinatra. A quel tempo funzionavano solo i singoli. E in Italia c'era la grande concorrenza dei cantanti nostrani. Si finiva per l'acquistare i dischi di Adriano Celentano o di Mina. Era l'epoca dei ragazzi del juke box. Dov'era, il giorno della morte di Presley? Non lo so, però ricordo che subito dopo gli resi omaggio a L'Altra domenica. Trasmisi uno degli ultimi suoi concerti, a Las Vegas, ingrassato e appesantito. Poi sono andato in pellegrinaggio a Memphis e a Graceland. Ho visto come vivono il mito di Elvis. Tuttora con gli amici e con l'Orchestra suono uno dei suoi classici, All Shook Up. Come lo ricorderà il prossimo 16 agosto? Mi piacerebbe fare un salto a Senigallia, al Summer Jamboree dedicato al rockabilly e allo swing. Lì si radunano un sacco di musicisti sopravvissuti a quegli anni, Comets in testa. |
#84
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Credo sia una gran bella notizia !!!
Chissà che non mettano in circolazione altro splendido materiale anche in DVD ---------------------------------------------------- Da Google Nashville, 09:15 Elvis Presley, trent'anni dalla morte: la Sun Records celebra il Re La Sun Entertainment e la Elvis Presley Enterprises hanno annunciato la firma di un accordo che consentirà alla Sun Records di utilizzare il logo e l'immagine del leggendario artista per confezionare una serie di prodotti commemorativi, sul mercato già per natale. La partnership con la casa discografica che lanciò Elvis Presley mira a sfruttare al meglio il 2007, anno in cui cade il trentennale della morte di Elvis. Sono molti e di grande prestigio gli artisti che hanno inciso per la label di Nashville, da BB King a Johnny Cash, da Jerry Lee Lewis a Roy Orbison, passando per Ike Turner e Rufus Thomas. Per maggiori informazioni Elvis.com.(Luc) (13 ottobre 2006) |
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Eccone un'altro interessantissimo
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e molto interessante
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Frank Sinatra, Elvis Presley, Jackie O’, Robert Redford e molte altre star
Mostre, a Roma le foto del più famoso paparazzo di New York Dal 19 ottobre al 2 dicembre allo Shenker Culture Club, 'Exclusive', i volti del cinema ritratti da Ron Galella ![]() Roma, 16 ott. (Adnkronos Cultura) - “Secondo la mia idea, una buona fotografia deve essere a fuoco e ritrarre una persona famosa mentre fa qualcosa di non famoso. Il suo essere nel posto giusto al momento sbagliato. Ecco perché il mio fotografo preferito è Ron Galella”, scriveva Andy Warhol nel 1979. Oggi, le celebri fotografie di quello che viene considerato il paparazzo più famoso di New York diventano una mostra allestita presso la sede di piazza di Spagna dello Shenker Culture Club, realizzata in collaborazione con il comune di Roma - Ufficio Turismo, associazione Piazza di Spagna-Trinità dei Monti e Photology. La mostra “Exclusive. I volti del cinema by Ron Galella”, che resterà aperta al pubblico dal 19 ottobre al 2 dicembre (da lunedì a venerdì dalle ore 11 alle 19, sabato dalle 11 alle 15) sarà presentata il 18 ottobre nell’ambito delle iniziative che ruotano attorno alla Festa del Cinema di Roma, mentre il 21 accoglierà ospiti e celebrità in occasione della Festa di Piazza di Spagna, durante la quale verrà premiato l’attore Robert De Niro, uno dei volti che si possono riconoscere tra quelli immortalati da Ron Galella. Frank Sinatra, Elvis Presley, Jackie O’, Robert Redford e molte altre star non ritratte in posa o in tradizionali atteggiamenti divistici, ma catturate nei momenti più insoliti e umani: così Ron Galella è diventato il paparazzo più famoso d’America, sempre accompagnato dalla sua Nikon che, dal 1955, non l’ha mai tradito (anche se le è valsa un pugno in faccia da Marlon Brando). Ron Galella, italoamericano classe 1931, è il più famoso fotografo americano di celebrità, definito da “Newsweek” come il “paparazzo extraordinaire”. Le sue foto furono pubblicate, tra gli anni Sessanta e Ottanta, da “Life”, “The New York Times”, “People”, “The Star” e “Vanity Fair” e, stampate in esemplari oggi unici, sono state esposte in importanti musei e gallerie a New York, Pittsburgh, Amsterdam, Bruxelles, Milano. Per questa mostra, sono stati selezionati sessanta ritratti di celebrità del cinema tra i numerosissimi scatti del fotografo: stampe di grande fascino per la loro qualità vintage, tutte originali e uniche, con impresso sul retro di ognuna timbro, data e firma dell’autore e corredate di velina giornalistica. Tra le fotografie esposte e i volti delle icone del cinema mondiale, Robert De Niro e Al Pacino ritratti a un gala del 1982, tanto eleganti e formali nell’abbigliamento quanto intensi e spontanei nelle espressioni; un giovane Jack Nicholson in una smorfia di apprezzamento per il décolleté di Sylvia Miles; un trasgressivo Richard Gere all’uscita del Gala degli Mgm studios. Inoltre, Marlon Brando mentre arriva ad una conferenza stampa, seguito da Ron Galella che indossa un elmetto (un anno prima, l’attore l’aveva colpito rompendogli una mascella e facendogli saltare cinque denti), o un’originale Sophia Loren che, al party per il film “Il Dottor Zivago”, descrive con un gesto molto espressivo, il fascino degli occhi di Omar Sharif. http://www.adnkronos.com/3Level.php?...=1.0.568383121 |
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cavoli...
Su Forbes i morti (celebri) più ricchi ![]() ![]() Elvis Presley (secondo classificato) ![]() Al centro Charles Schulz, il papà dei Peanuts (terzo classificato) ![]() John Lennon (quarto classificato) |
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Elvis Returns To Old Label
Scott Reeves, 10.15.06, 6:00 AM ET Elvis Presley ![]() Elvis and Sun, together again. Sun Records, the small label in Nashville, Tenn., that helped launch The King to stardom, has signed a licensing agreement with Elvis Presley Enterprises for the use of Presley's image on several commemorative retail products. Terms weren't disclosed. Presley made his first recordings with Sun Records, which sold its song catalog to RCA Victor in 1955 just before Elvis became a star. Sam Phillips, the original owner of Sun Records, also helped launch the careers of Johnny Cash, B.B. King, Jerry Lee Lewis, Charlie Rich, Ike Turner, Rufus Thomas and Roy Orbison. The 1950s teenagers who drove their parents nuts by adopting Presley's slicked back hair and brash demeanor are now signing up for Social Security. The King died in 1977, but interest in Presley apparently never dies. The deal looks like a good (and profitable) way to introduce Elvis to a new generation of fans, probably to the relief of parents trying to fend off the drug- and sex-drenched lyrics of today's popular music. (See: " Wearing Elvis") Carol Butler, vice president of international licensing for Elvis Presley Enterprises, said the deal was "something we have long wanted to do, and now the time has finally come." (See: " Elvis Lives--In Merchandising, At Least") |
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![]() ![]() Il 16 agosto 1977 moriva Elvis Presley. Il 16 agosto 2002, a venticinque anni di distanza da quel giorno, il Re del rock è più vivo che mai. L'America celebra in questi giorni, tra patriottismo e parate kitsch, il venticinquennale della scomparsa di "The Pelvis", ma il suo mito non è mai finito nella tomba con lui, anzi. I suoi fan club sparsi nel mondo sono migliaia, milioni le persone che lo imitano e vivono della sua eredità musicale e spirituale (vedi box a lato). E centinaia quelli pronti a giurare che Presley è vivo: uno psichiatra di Kansas City sostiene di averlo avuto recentemente in cura per un'artrite e di sentirlo regolarmente al telefono; qualcuno è certo di averlo avvistato ad Amburgo mentre vendeva hot dog per strada, mentre i sospetti sul fatto che nella bara, il giorno del funerale, ci fosse una riproduzione in cera del Re sono suffragati da decine di indizi più o meno strampalati. Senza contare l'uso e l'abuso che lo show business fa della sua immagine e della sua voce, specialmente in questo periodo. Il rock di Presley fa da "colonna sonora" all'ultimo film Disney, "Lilo & Stitch", dove Stitch, un piccolo alieno, si diverte a impersonare Elvis per la gioia di Lilo; "A little less conversation", brano minore del rocker, è stato remixato dall'olandese Dj Junkie XL ed è da settimane in testa alle classifiche inglesi. Dulcis in fundo, una graduatoria pubblicata dalla rivista "Forbes" consacra Elvis come quella, tra le star decedute, che continua a incassare di più in termini di diritti d'autore: la classifica lo accredita (o meglio, accredita i suoi eredi) di un introito, per lo scorso anno, di ben 37 milioni di dollari, tra royalties e diritti per lo sfruttamento dell'immagine. Staccatissimi altri due giganti della musica come Jimi Hendrix e Bob Marley. E tanto per aggiungere Elvis a Elvis, la figlia del Mito, Lisa Marie, ha pensato di convolare a nozze durante lo scorso weekend con Nicholas Cage, proprio quando iniziavano le commemorazioni dedicate al padre. Manovra commerciale o vero amore? Ai fan poco importa: Elvis è e sarà sempre vivo, almeno nel vinile gracchiante dei suoi vecchi 45 giri e nelle frange delle giacche di pelle di coloro che trovano nel Re la sola ragione d'esistere e, pensando a lui, fischiettano "I'm Yours". 16 agosto 2002 Davide Passoni |
#92
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nn lo so fabiana,ma voglio saperne di èpiù e farò qualche ricerca...ma lo vogliono i gestori del nome di elvis se elvis è secondo...e meno male ke hanno fatto il cd second to none,già ma se continuano così x quanto?
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Bello Enzo,grazie!!!
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Si sarà Enzo ma io non credo che lo sbarbatello lissù incassi più di Elvis....sarò di parte non lo so....beh sicuramente....ma lo trovo moooooolto strano!!!
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è risultato strano anche a me
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Indaghiamo Enzo
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leggetevi qua...
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Ecco unarticolo che ho trovato nel sito e che fa capire, ulteriorimente, il messaggio che si vuole trasmettere. http://www.jamonline.it/jam85/coverstory85.htm#presley
Merita di essere letto (non aspettatevi solo elogi), ma è interessante capire, da dove Ligabue ha copiato la sua espressione: ELVIS PRESLEY Come diceva Greil Marcus, la carriera artistica di Elvis Presley "ha quasi avuto l’intento di riassumere in essa l’America stessa". "Elvis", dice ancora Marcus, "era l’America e lo sapeva. Bruce Springsteen non è sicuro che l’America esista ed ecco perché, continuamente, nelle sue canzoni cerca di trovarla."Dead or Alive di Paolo Vites Elvis è stato l’incarnazione dell’America (tutto il meglio e tutto il peggio di essa) sia da vivo che da morto. Probabilmente da morto dell’America ha incarnato solo la parte peggiore… Nel libro Dead Elvis, sempre di Greil Marcus, tra le tante documentazioni scioccanti del culto pagano del dio Elvis cominciato esattamente il giorno stesso della sua morte, appare questa incredibile preghiera di una fan al cantante: "Caro Elvis (…), ti adoro. Il mio sonno è tutto fatto di desiderio per te. Cerco di farmi una ragione della mia vita quotidiana, ma tutto svanisce di fronte alla tua immagine sempre presente nella mia mente. Sono così ipnotizzata da te che non riesco più a sopportare l’esistenza senza la tua presenza (…). Non importa con quale uomo io sia, è sempre te. Elvis devo confessarti una cosa: sto portando dentro di me tuo figlio. L’ultimo imitatore di Elvis con cui ho scopato portava dentro di sé il tuo sacro seme. Vi prego: mandatemi dei soldi…". Non crediate che la donna, Joni Mabe, autrice di questa folle preghiera scritta il giorno dell’anniversario della morte di Elvis del 1983, sia un caso isolato. La chiesa di Elvis esiste realmente. Ma questa è l’America, baby… Così come è America l’ennesimo cofanetto retrospettivo pubblicato per celebrare i venticinque anni dalla sua scomparsa (Today, Tomorrow & Forever), pubblicizzato come composto di 100% inediti (perché cento sono i brani inclusi). In realtà di inedito ce n’è è uno solo, un’interessante registrazione al pianoforte (The Fool) di Elvis durante il servizio militare in Germania, mentre il resto è composto da alternate take di brani già conosciuti. Elvis era un perfezionista, in studio, e allora ecco qui la take numero 48 di Doncha’ Think It’s Time… È America (anche se è uscito prima in Inghilterra) anche il ridicolo remix ad opera dei JXL (ed Junkie XL) utilizzato per lo spot televisivo della Nike, di A Little Less Conversation, diventato il diciottesimo numero uno nella classifica inglese del cantante, festeggiato a colpi di champagne dagli avvoltoi della Elvis Presley Estate che così hanno potuto battere i Beatles (diciassette numeri uno in classifica). In America, ai primi di luglio, il singolo aveva debuttato direttamente al numero 50 della classifica di Billboard, diventando così il più grosso successo di Elvis dal 1982 (per la serie: i morti possono sempre andare in classifica). Ovviamente a questa scelleratezza farà seguito il disco completo: Elv1s 30 # 1 Hits (Elvis scritto proprio così, con un ‘1’ nel nome) è programmato in uscita il 24 settembre e raccoglie trenta numeri uno del povero Elvis (vedi il sito elvisnumberonehits.com). Meno di cattivo gusto è invece la colonna sonora che la Walt Disney ha confezionato per il divertente cartone animato Lilo & Stitch: se sulla carta sembra un’ennesima speculazione (contiene cinque brani di Elvis, più Burning Love rifatta da Wynonna e una versione dance di Can’t Help Falling In Love ad opera dei A*Teens) bisogna vedere il film per capire che l’operazione è riuscita. La protagonista, infatti, una ragazzina hawaiana con seri problemi familiari, per tirarsi su il morale ascolta Elvis. Ed è America, infine, il fatto che Graceland sia il luogo più visitato degli States subito dopo la Casa Bianca, con milioni di turisti ogni anno. Ma Elvis era ed è la voce dell’America: nella sua fuga da una città di miserabili in cui lo attendeva solo un futuro da miserabile, lui ha trovato il sogno americano, anzi, qualcosa di ancora più grande, qualcosa di così tremendamente grande che ha finito per schiantarlo. Nel grido di gioia e di liberazione che esce fuori da tutte le sue registrazioni del periodo Sun (una su tutte: Mystery Train, ovvero riuscire a strappare al diavolo la ragazza che ami. Chi prima di lui aveva cantato quella canzone, e cioè la Carter Family con il titolo di Worried Man oppure Junior Parke, ne era sempre uscito perdente: il diavolo ti fotteva sempre…), nella trappola dorata di Hollywood e dei film idioti che fu costretto a recitare (Hollywood Babilonia: questa è America, baby…), nella tronfia pomposità dei concerti a Las Vegas, di un uomo grasso e sfatto che deve recitare se stesso; "Elvis ci mostra il grandioso spettacolo dell’opulenta sicurezza americana, è la sua versione del sogno del ‘vincitore si prende tutto’" (Greil Marcus, Mystery Train). Elvis era molto di più del sogno americano che sognano le persone normali: "Un uomo che si è fatto da solo è piuttosto noioso, ma un re che si è fatto da solo è qualcosa di diverso" (Greil Marcus, op. cit.). Per questo, a venticinque anni dalla sua morte, Elvis e il suo sogno devono obbligatoriamente rimanere vivi: cosa altro potrebbe rimanere a questa povera America, colpita al suo interno da un presidente ignorante come un mandriano e dall’esterno dalla minaccia di un altro 11 settembre? A costo di inventarsi la chiesa di Elvis Presley o un altro cofanetto inutile o un numero uno in classifica che di fatto non esiste neanche. C’è solo un modo per ricordare la grandezza di quella voce, giustamente definita "soprannaturale", la più bella voce (solo Frank Sinatra può stargli accanto) che la musica americana del Ventesimo secolo abbia saputo trovare, venticinque anni dopo che il Re è morto seduto sulla tazza del cesso di Graceland (che morte, per un re, eh?). Andate a recuperarvi il dvd del primo concerto dopo anni di assenza dalle scene, Elvis – That’s The Way It Is, a Las Vegas nel 1970, che nella nuova edizione comprende anche delle eccezionali e divertenti prove in studio in cui Elvis appare come un preparatissimo direttore d’orchestra, capace di insegnare a ognuno le sue parti. Quel concerto diventerà il vostro concerto preferito di tutti i tempi, credetemi. Quando assisterete a quei quasi dieci minuti di una epocale Suspicious Minds, dimenticherete ogni altro live della vostra vita… Anche se il 13 agosto è uscito un nuovo dvd, anzi un cofanetto di tre dvd, Elvis: The Great Performances. Puzza però ancora una volta di ennesima raschiatura del fondo, e il consiglio è di lasciarlo perdere, a meno che non abbiate mai visto un video del Re. Il primo dvd contiene performance televisive, dalla prima del ‘56 all’ultima del ‘77. Il secondo dvd contiene estratti dal film concerto Aloha From Hawaii e soprattutto il comeback del ‘68 (compratelo subito dopo il live a Las Vegas del ‘70), ma quello bisogna vederlo integrale, così è proprio una *******. Il volume 3 contiene sempre le stesse apparizioni televisive del primo dvd ma commentate da Sua Maestà Bono (e cosa centra quest’irlandese cresciuto ascoltando musica punk con Elvis, con tutti gli americani che avrebbero potuto esserci al posto suo, qualcuno me lo spieghi). Quando vide Elvis dal vivo proprio durante quel concerto di Las Vegas del ‘70, il grande Lester Bangs scrisse di aver avuto "un’erezione del cuore". "C’era sempre qualcosa di soprannaturale in lui", disse ancora Bangs. "Elvis era una forza della natura. Ma era anche un cretino. Un cretino di campagna un po’ più intelligente del suo mulo, che quel giorno si recò in uno studio a incidere un disco per la sua adorata mamma, e da cui non tornò più indietro. Perché mai un corpo umano avrebbe potuto contenere simultaneamente due entità così opposte fra loro? Solo se proveniva da un’altro mondo…" Elvis è l’America, tutta intera. Soprannaturale e cretina. Commento personale: mi sembra che, in quanto a cretinaggine, l'America, è già stata battuta da questo giornalista !!!!! ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Led Zeppelin, Bon Jovi, James Brown nella UK Music Hall Of Fame
Per l'edizione 2006 della UK Music Hall Of Fame hanno ricevuto l'investitura Bon Jovi, James Brown, Brian Wilson, Dusty Springfield, Rod Stewart e Led Zeppelin. Alla cerimonia, che si svolgerà all'Alexandra Palace di Londra il prossimo 14 novembre, si esibiranno sia i Bon Jovi sia James Brown. La registrazione televisiva andrà in onda su Channel 4 in Gran Bretagna il 16 novembre e su VH1 negli USA il 25. Con gli artisti di cui sopra riceverà una speciale investitura Sir George Martin, ottant'anni, il semileggendario produttore dei Beatles. La UK Music Hall Of Fame è un'istituzione, fondata nel 2004, che rende onore ai musicisti -di qualsiasi nazionalità- che si siano particolarmente distinti nel loro campo. Nel 2004 il comitato di presidenza elesse cinque artisti, e cioé Elvis Presley, Beatles, Bob Marley, Madonna ed U2; altri cinque -Cliff Richard e gli Shadows, Rolling Stones, Queen, Michael Jackson e Robbie Williams- furono invece scelti dal pubblico. |
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Saint Vincent/ Gioca tre euro e sbanca il casinò
Giovedí 09.11.2006 17:25 Giornata fortunata per una ragazza residente a Torino. Giocando appena tre euro la 26enne di origine straniera ha vinto un milione 31.000 euro (343.666 volte la posta iniziale) al casinò di Saint Vincent. Un record per una giocatrice occasionale come lei. ![]() Di lei non si sanno molte cose: l'ufficio stampa della casa da gioco si è mantenuto abbottonato sulla sua identità. Generoso di particolari invece sulla reazione della ragazza dopo la vincita: "Quando ha sentito la slot machine suonare la canzone di Elvis, dapprima è rimasta incredula. Forse non sapeva che quella canzone annuncia un super premio. Poi ha realizzato di aver vinto una fortuna e allora si è messa a urlare di gioia". "Era con un'amica - spiegano al casinò - e insieme si sono messe a saltare, si abbracciavano, ridevano come matte. E ne avevano tutte le ragioni". |
#102
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CHE C_ _ O!!!
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e aggiungo anche un'altra cosa: visto come in Italia ci si dimentica facilmente dei grandi artisti venuti a mancare, non credo che Elvis sarebbe rimasto vivo come lo è oggi . In America c'è una cultura diversa , che qui da noi manca totalmente . Anche se i fans avrebbero sicuramente continuato ad amarlo, non avremmo tutte le iniziative, i cd , i dvd , che abbiamo oggi ancora in uscita.
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#104
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Se avessi vinto una sommetta cosi,' avrei organizzato una cenetta per tutti noi.
Io continuo a giocare se dovessi vincere vi chiamo. |
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ti staquoto ![]() |
#106
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Ragazzi, fatevi sotto !!!!
La gara finale si terrà a Graceland dall'11 al 19 agosto 2007 Elvis Presley: è caccia al sosia «definitivo» A quasi 30 anni dall'anniversario della morte del re del rock cominciano le selezioni per trovare il miglior imitatore di sempre MEMPHIS (USA) - Dal 1977, anno della sua morte, centinaia di sosia di Elvis Presley hanno continuato ad alimentare il suo mito cantando e impersonificando il personaggio che cambiò il volto della musica leggera. Finalmente la loro missione è stata riconosciuta dai manager di "Graceland", la magnifica tenuta di Memphis dove è vissuto ed è sepolto il famoso cantante. Così il prossimo 30 agosto, trentesimo anniversario della morte del "re del Rock", i legittimi custodi dell'immagine di Elvis, hanno organizzato nell'immensa proprietà del cantante la prima ufficiale competizione tra i sosia della leggenda musicale. ![]() ORGANIZZATORI - Gli organizzatori sperano che non solo le vecchie generazioni cresciute nel mito di "Elvis the Pelvis", ma anche le nuove, giungano in massa per assistere allo spettacolo. Naturalmente a competere saranno solo i migliori imitatori di Elvis: prima della rassegna finale saranno organizzate dalla "Elvis Presley Enterprises Inc" diverse gare di selezione in tutti gli Stati Uniti per ridurre il numero dei partecipanti e pubblicizzare l'evento che si terrà l'anno prossimo ARTISTA - «Stiamo cercando il migliore artista che sappia rappresentare l'eredità di Elvis Presley - ha detto Paul Jankowski, direttore della "Elvis Presley Enterprises" - sarà una competizione molto seria». Il direttore Jankowski ha anche sottolineato che il vincitore sosterà qualche giorno a Graceland e poi farà un tour in tutto il mondo e sarà presentato come "l'unico e vero sosia" di Elvis. Gli organizzatori non hanno ancora tracciato le caratteristiche più importanti che un buon imitatore debba avere, ma voci vicine allo staff ammettono che sarà privilegiato chi oltre all'aspetto, saprà imitare il cantante nella voce e nei movimenti. LUOGHI - Due saranno i luoghi dove avverranno le prime gare preliminari: Tupelo, in Mississipi, città che diede i natali al cantante di "Love me tender" e Collingwood, in Canada, che da anni organizza un festival dedicato ad Elvis. La gara finale si terrà nella tenuta del famoso cantante tra l'11 e il 19 Agosto del 2007. «Non sarà la classica gara tra imitatori. Sarà un vero e proprio tributo ad una leggenda che a trentanni dalla sua morte, rimane salda e forte nei cuori degli amanti del rock 'n roll"»ha concluso Jankowski. Francesco Tortora 19 novembre 2006 |
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giusto x curiosità,nn è ke me ne freghi + di tanto,ma se elvis viene menzionato xkè nn segnalare....?
Nozze alla Elvis per Den Harrow Ha sposato a Las Vegas Federica Bertoni Fiori d'arancio stile Elvis Presley per il re della disco-dance italiana anni 80. Dopo la brutta esperienza sull'Isola dei famosi, Den Harrow, 44 anni si è regalato un sogno lontano da tutti. A Las Vegas, dove si sposò Elvis, ha detto "sì" a Federica Bertoni, 30 anni, sua compagna da due anni e mezzo. Si farà anche un rito italiano, dice Den a Diva e Donna, ma "Federica l'ho sposata poche ore dopo averla conosciuta". L'esperienza da "naufrago" è stata pessima e si è conclusa tra le lacrime. L'unico pensiero tra cocchi e palme è sempre andato soltanto a lei, Fedrica. Non è solo sua moglie, ma un vero e proprio pilastro per Den, al secolo Stafano Zandri. Dunque le nozze sembrano il migliore degli "happy end". Un matrimonio originale, nella stessa cappella, la Little Church of West, dove si sposò Elvis Presley. Con tanto di prete protestante e coro gospel. Il motivo? "Siamo originali!" dicono i novelli coniugi. ![]() "Era un'idea - spiega Federica - che avevamo da tempo. Poi, appena rientrato Stefano, dopo essere stati più di un mese lontani, abbiamo avuto poco tempo per stare insieme per via dei tanti impegni. Così, dall'oggi al domani, ci siamo detti: è il momento di fare questo passa e farlo da soli". Da soli perché nella vita entrambi sostengono di essersela cavata senza gli altri. Molti i falsi amici, molte le delusioni: "Solo sua mamma e il mio manager Alberto Leonardi - spiega la nuova signora Zandri - ci hanno sempre aiutati. Solo loro ci sono mancati qui a Las Vegas". Dell'Isola, Zandri non salva nessuno, forse solo Chiappucci, "perché si comporta in modo normale". Oltre a una carriera come cantante, luminosa e rapida come una cometa, Den può vantare anche di essere papà, ma è un ruolo sofferto. C'è infatti in atto un contenzioso per l'affidamento della figlia avuta da Zandri nel primo matrimonio. Questo però non gli impedisce di pensare ad altri bimbi con Federica. "A noi i bambini piacciono molto - conferma Den - e poi anch'io sono un bambinone". E il futuro, oltre a un bebé, potrebbe riservare l'America: "Vogliemo realizzare il nostro sogno di sempre, un ranch negli Stati Uniti". Perché Den-Stefano e Federica non vogliono smettere di sognare. |
#108
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Se penso a Den Arrow, sull'isola, e tutte le sue lacrime con:
"Federica sei sicura che non mi tradisciiiii" ihihihihihihih "Ho rubato il cestino, perché avevo fameeee" ihihihihihi dico che, almeno qui, ha fatto una cosa carina... ![]() ![]() Se non altro, su tutti le testate gossipare, che dedicano un articolo a questo matrimonio, potremo leggere spesso il nome Elvis Presley |
#109
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Se avessi fatto una figura cosi', correrei tanto forte da perdere le gambe.
Spero che la tv italiana abbia toccato il fondo,cosi' possa riemergere,ma vedendo tanti personaggi che poi sono i cloni di idioti,che piu' idioti non si puo',ho perso la speranza. L'unica cosa che guardo e' "striscia la notizia" in tv. Il resto mi fa schifo. |
#110
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Usa, Lincoln l'uomo piu' influente
La classifica di storici statunitensi if (disattivazione) { document.write(' on error resume next ShockMode=(IsObject(CreateObject("ShockwaveFlash.S hockwaveFlash.6")))Il personaggio più influente della storia americana è Abramo Lincoln. A riconoscergli il primato un pool di dieci eminenti storici statunitensi che hanno redatto una classifica per il mensile Atlantic. Il presidente che abolì la schiavitù è stato preferito a personaggi del calibro di George Washington, Thomas Jefferson o Franklin Delano Roosevelt. Nella valutazione privilegiati i Padri Fondatori e i vip del periodo d'oro. Gli storici, tra i quali il premio Pultizer Doris Kearns Goodwin, hanno invece tenuto meno in considerazione i personaggi appartenenti al mondo dell'arte e della letteratura, tutti esclusi dalla top ten. Il criterio usato nella scelta lascia un po' stupiti poi per le posizioni assegnate a certi miti della storia americana: dal 66/o posto di Elvis Presley all'85/a posizione di Ernest Hemingway, seguito a breve distanza da un orgoglio italiano come Enrico Fermi, all'88/o posto. Deludente anche la collocazione delle esponenti del gentil sesso. La prima tra le donne, solo 30/a, è Elisabeth Cady Stanton, una delle primissime attiviste del movimento femminile. Da TG COM |
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Va bene accettiamo tutto.
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Leggete questo articolo
![]() Pur se va dato merito al Resto del Carlino di averlo pubblicato, con tutte le imprecisioni che ci sono, fa chiaramente capire quanto poco si sappia di Elvis in Italia e nemmeno si tenti di documentarsi prima di scrivere un articolo: NEMMENO IL GIORNO DELLA MORTE!!! E poi ci chiediamo perchè in Italia non si parla di Elvis? La mia risposta è: perchè abbiamo questi giornalisti !!!! ![]() IL SOSIA DI ELVIS A Memphis sarà eletto quello ufficiale La competizione si terrà il prossimo 30 agosto, data in cui ricorre il trentesimo anniversario della morte di Elvis Presley ![]() Memphis, 20 novembre 2006 - Ammiratori di Elvis Presley, tirate fuori dall'armadio le chitarre. A Memphis è stato, infatti, indetto un concorso per eleggere il sosia ufficiale del mito del rock. Una gara che farà la gioia di tutti gli aspiranti Elvis del mondo che, negli ultimi 29 anni, hanno contribuito a rendere onore e omaggio al mito. La competizione si terrà il prossimo 30 agosto, data in cui ricorre il trentesimo anniversario della morte di Elvis Presley, e l'idea è venuta proprio ai manager di Graceland che hanno voluto, così, mettere un freno ai migliaia di sosia sparsi in giro per il mondo. Ce ne vuole uno ufficiale che incarni il vero spirito del grande Elvis. Centinaia di aspiranti re del rock si scontreranno in una gara a colpi di bacino e mosse del celebre cantante. Solo i migliori, però, potranno partecipare alle fasi finali. “Stiamo cercando il migliore artista che sappia rappresentare l’eredità di Elvis Presley. Sarà una competizione molto seria”, ha affermato il direttore della Elvis Presley Enterprises |
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Questo articolo, invece, va già meglio
![]() ![]() Caccia al sosia di Elvis ![]() ![]() ![]() ![]() La gara – Ogni anno, per esempio, i sosia di Elvis si ritrovano per tributare l'ennesimo omaggio al cantante che cambiò il volto alla musica leggera. Ora i manager di "Graceland" (dal nome della magnifica tenuta di Memphis dove è vissuto ed è sepolto il famoso del "re del Rock,) e legittimi custodi dell'immagine di Elvis, hanno organizzato proprio nell'immensa proprietà del cantante la prima ufficiale competizione tra i sosia della leggenda musicale. La speranza degli organizzatori è di far conoscere e apprezzare sempre più, soprattutto alle nuove generazioni, il mito di Elvis. Dove – Le prime gare preliminari si svolgeranno a Tupelo, in Mississipi, città che diede i natali al cantante e a Collingwood, in Canada, che da anni organizza un festival dedicato ad Elvis. La gara finale si terrà nella tenuta del famoso cantante tra l'11 e il 19 Agosto del 2007. Il vincitore - Naturalmente a competere saranno solo i migliori imitatori di Elvis. Prima della rassegna finale saranno organizzate dalla "Elvis Presley Enterprises Inc" diverse gare di selezione in tutti gli Stati. Il vincitore della competizione, oltre ad essere ospitato per qualche giorno a Graceland, farà un tour in tutto il mondo e sarà presentato come "l'unico e vero sosia" di Elvis. Non si sa ancora quali saranno le caratteristiche più importanti che questo imitatore debba avere. Voci vicine allo staff organizzativo ammettono che sarà privilegiato chi, oltre all'aspetto, saprà imitare il cantante nella voce e nei movimenti. |
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Per favore, leggete tutti questo articolo, che, per caso, ho appena trovato su Internet
Elvis Presley: 30# 1 Hits Recensione di: vellutogrigio, (27/09/2006 14.53.00) Voto: * * * º º http://debaser.it/resize.aspx?path=/....jpg&width=250 Proseguo con questa recensione il “ciclo dei sopravvalutati” che mi sono permesso di iniziare con “One” dei Beatles, seppur fra le comprensibili critiche di molti ed il plauso di altrettanti. Il secondo grande sopravvalutato della storia della musica moderna è, sempre a mio sommesso avviso, Elvis Presley da Tupelo (Missisipi), fenomeno negli anni ’50, fenomenale attore trash negli anni ’60, fenomeno da baraccone (Las Vegas) negli anni ’70, e fenomeno da nostalgici dalla sua morte (’77) ad oggi. Il tutto con un occhio all’immagine ed un altro al portafoglio dei suoi produttori e agenti, anche se deve osservarsi come il Nostro fosse essenzialmente in buona fede, e sia stato furbescamente sfruttato da quanti ne avevano colto l’impatto nell’immaginario collettivo dei bianchi americani, Colonnello Parker su tutti. Anche in questo caso, come per i Beatles, è dunque doverosa una premessa: nessuno nega l’importanza di Elvis sotto il profilo storico sociologico, né la sua influenza sul gusto e lo stile di quanti cominciarono a strimpellare la chitarra sulle note dei suoi successi (ovvero tutti, almeno negli States ed in Inghilterra, meno nei paesi latini, anche se a lui devono Johnny Haliday, Little Tony e Bobby Solo), tentandosi piuttosto di ridiscutere, tecnicamente, il valore artistico della sua proposta musicale, complessivamente mediocre. Chiedo dunque venia ai fanatici del Re del Rock, a chi fa pellegrinaggi a Graceland (pure gli Iron Maiden vi sono andati nei primi anni ’80… vedi il booklet di Killers), nonché – scusandomi per l’auobiografismo – alla mia ragazza e ad i suoi più stretti familiari. La carriera fenomenale Elvis the Pelvis è ben compendiata dall’album "30 # 1 Hits", uscito alcuni anni orsono (’02) in concomitanza con il rilancio dell’immagine del rocker statunitense e con l’eccellente cartone animato Disney Lilo & Stitch, in cui la giovane protagonista era una grande fan dell’uomo fasciato di pelle (forse perché abitava… un po’ fuori dal mondo). Senza effettuare una tediosa e superflua analisi di tutti i pezzi contenuti nell’album, noti ai più, voglio evidenziare le caratteristiche strutturali della musica di Elvis, riassumendole in sintesi: a) voce eccellente, stentorea, più valida nei toni bassi che in quelli alti, con drammatici scivolamenti verso il tenorile negli anni finali della sua vita, comunque priva di feeling e pathos, tendente piuttosto al lamentoso. Si ascoltino le varie "Love Me Tender", "Sospicious Minds", "Are You Lonesome Tonight?", giusto per andare sul concreto; b) accompagnamento musicale del tutto trascurabile, se non addirittura banale, senza alcun guizzo od inventiva: il dato ricorre in tutta la carriera del Nostro, dagli esordi alla fase finale, senza che si possano accampare scuse, al riguardo, circa limiti tecnologici di sorta, posto che Elvis poteva permettersi il meglio – come del resto i Beatles. Qualcuno ricorda un assolo, un fraseggio, delle chitarre dei suoi gruppi di supporto? Un groove ritmico di basso e batteria?. Tutti i pezzi sono costruiti sulla sua voce, negando l’idea stessa di ensemble che costituisce l’essenza del jazz, del blues e del rock; c) repertorio ripetitivo e scarsamente in grado di rinnovarsi, con continuo riferimento agli stessi ritmi, temi musicali, soluzioni armoniche, senza che ciò possa considerarsi “classico”: si trattava, semplicemente, di musica di consumo, ovvero di un prodotto sempre uguale a sé stesso per essere sempre vendibile, che nella seconda parte della carriera di Elvis si avvitò in un patetico recupero dello stile country degli esordi; d) cadute di gusto a profusione, come nelle cover di “O Sole Mio” (It’s Now or Never) e “Torna a Surriento” (Surrender). Ogni commento è superfluo, vi rimando all’epocale parodia che ne fece Renzo Arbore sull’album “Quelli della Notte” (’85); e) totale incapacità compositiva. Quasi tutti i pezzi di Elvis furono scritti da altri, egli si limitava ad eseguirli. Anche questo dato basta e avanza per ridiscutere la grandezza del musicista (non certo del “personaggio”). Io stesso, nel criticare anche i Beatles, non posso negare che le canzoni se le scrivessero da soli. A questo punto odo già le repliche di chi osserva, con singolare inversione logica, come Elvis sia stato un’artista di portata epocale, il primo a portare il rock alle masse, il modello per intere generazioni di musicisti, il simbolo dell’emancipazione dei giovani, una rottura totale rispetto al gusto melodico imperante, anche in Italia (da Modugno a Celentano passano anni luce), e debba ritenersi per ciò solo un grande artista. Ciò prova semplicemente come il Nostro sia stato l’artista più noto ed influente della sua epoca, almeno fino all’avvento dei succitati Beatles, ma non prova affatto che sia stato il migliore, né il più originale e seminale, come asseriscono i più. Molti fecero meglio, e lo fecero in quegli anni: Chuck Berry su tutti (peccato che fosse di colore, in una nazione che ancora segregava i “niggers” ed i cui capi famiglia delle famiglie del Sud si incappucciavano di bianco…), Jerry Lee Lewis (peccato avesse sposato la cugina minorenne) ed Eddie Cochran (peccato sia morto giovanissimo). L’acquisto di 30#1 Hits è dunque consigliato a tutti gli amanti del King of Rock, compendiando comunque i suoi pezzi migliori, seppur usurati dal tempo, ed a tutti coloro che vogliano comprenderne l’esatta grandezza. Magari facendo il paio con “One” dei Beatles. E guardate che io a Elvis voglio bene, se non altro per avere indirettamente ispirato intere parti di "London Calling" dei Clash. Ma questa è un’altra storia, appartiene più al mito che alla realtà. Dobbiamo replicare??? Questo è il sito http://debaser.it/recensionidb/ID_12..._23_1_Hits.htm |
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hurt,nn vorrei ke dopo aver parlato con me questo tipo
pensi al suicidio!!!! |
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lo farò cmq nn appena sto con calma a casa e me lo smonto io
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Io avrei vogli di scrivere al tipo, ma poi lo mando a ca...e,quindi lo ognioro.
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Ovviamente era ignoro.
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#120
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Il fatto è che, spesso, ignorando, tacitamente si permette di CONTINUARE a scrivere idiozie del genere.
![]() Va anche detto, però, che se uno è convinto di aver scritto una cosa intelligente, non sarebbero le nostre repliche documentate, a fargli cambiare idea e/o prendere un'altra rotta ![]() |
#121
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Il coraggio di scriverle senza vergognarsi è li che ti fa imbestialire.
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#122
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Quando leggo questi articoli mi rendo conto ulteriormente di quanto l'ignoranza sia uno dei mali più grandi del mondo....
Penso che giudicare un artista, la cui carriera è durata circa 20 anni, in base ad una compilation sia come minimo superficiale, per non dire di peggio!! Qui l'unico che sta avendo "cadute di gusto a profusione" è colui che ha scritto questo articolo, non di certo Elvis!! Data la sua opinione su Elvis, sarei proprio curiosa di chiedere a questo tizio se è fans di qualche cantante e, soprattutto, di chi, visto che si sente in grado di salire in cattedra e giudicare la voce di Elvis "priva di feeling e pathos". Sarei curiosa di sapere quale è, per lui, un cantante che ha feeling nella voce...visto che Elvis non ne ha! Se la voce di Elvis era senza feeling....beh....allora è meglio che un bel po' di gente che ha intrapreso la carriera musicale, scenda dal palco, molli il microfono e torni a fare un lavoro più utile: sono tutte braccia rubate all'agricoltura!! ![]() Non mi metto nemmeno a giudicare poi gli altri punti descritti, come il giudizio sulla band (TCB Band, nel caso specifico...)...Non meritano nemmeno commenti!!! Torno a ripetere: QUESTI, nel nostro piccolo, SONO I DANNI DELL'IGNORANZA, di qualcuno che ascoltando una trentina di canzoni giudica un artista che ne ha cantate parecchie centinaia!!!! LISA
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#123
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![]() ELVIS PRESLEY HITSTORY (3 cd, 91 brani, 4 h ca.) Sony/BMG di Pino Paoliello Prima di lui nessuno aveva spinto milioni di ragazzi verso un fanatismo che sovente rasentava se non superava l’ossessione maniacale. E’ con Elvis che nasce e viene codificato il comportamento da superstar che pian piano si allontana dalla vita reale per viverne una tutta sua fatta spesso di illusioni e manie di grandezza. Questo è riscontrabile soprattutto nell’ultima parte della vita di Elvis, quello tutto lustrini e concerti a Las Vegas, quello cioè che meno conta per gli sviluppi della musica rock perchè le cose importanti le aveva già dette. Ancora una volta è centrale nella storia della musica pop una città, Memphis. Qui infatti avevano sede gli studios della Sun records, piccola etichetta facente capo ad un produttore che per la musica rock è paragonabile ad un demiurgo che dal nulla crea un intero mondo, Sam Phillips. ![]() Presumibilmente è ciò che accadde il 6 luglio 1954 quando un diciannovenne Elvis incise “That’s all right”. Una data che marca un confine netto tra un prima ed un dopo. Esistono numerose biografie di Elvis sul mercato (una messe infinita in lingua inglese, va da sè) ed altrettante raccolte di suoi brani, ma in questa occasione voglio parlarvi di un triplo cd che raccoglie quelli che sono stati i brani più venduti del nostro. ![]() Difficile segnalare qui quali sono i brani che meritano e quali no. Se non altro da un punto di vista culturale sono brani tutti indispensabili. Gli unici prescindibili (ed è un complimento) sono le due bonus track remixate da JXL e Paul Oakenfold. Ascoltando la raccolta ci imbattiamo in classici quali “Heartbreak hotel” dove un piano ed una chitarra fanno incursione in un brano altrimenti a capella; oppure in “Don’t be cruel” dove il contrabbasso ci fa capire, assieme al coro di evidente matrice doo-wop che siamo invischiati negli anni ’50 dai quali mai vorremmo congedarci per quanto la musica suona fresca ancora oggi, mezzo secolo dopo. Per non parlare di “Jailhouse rock” e “Blue suede shoes”,quintessenza rock and roll. Roba da far ascoltare ai marziani per far loro comprendere il perchè di tanta musica di oggi. ![]() Mielosità che invece ritroviamo minacciosa in brani quali “It’s now or never” (la versione inglese di ‘O Sole mio) o “I’ve lost you” dove le orchestrazioni eccessive accoppiate a brani di per sè inducenti diabete ci consigliano di starne lontani. Quanta differenza rispetto ad una canzone come “I’m left, you’re right, she’s gone” dove l’eccessiva sdolcinatezza è un fossato evitato con perizia. O anche rispetto a “Burning love”, brano degli anni ’70 che potrebbe invece tranquillamente risalire all’epoca Sun. Parlare di ogni singolo brano non ha però molto senso visto che il cofanetto è facilmente rintracciable in qualunque negozio di dischi al prezzo indicativo di 30 euro (ma se cercate bene qualche euro lo risparmiate di sicuro). ![]() Ladies and Gentelmen...Elvis has left the building. Pino Paoliello [theelite_at_interfree.it] - Febbraio 2006 ![]() |
#124
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Usa, Lincoln l'uomo piu' influente
La classifica di storici statunitensi Il personaggio più influente della storia americana è Abramo Lincoln. A riconoscergli il primato un pool di dieci eminenti storici statunitensi che hanno redatto una classifica per il mensile Atlantic. Il presidente che abolì la schiavitù è stato preferito a personaggi del calibro di George Washington, Thomas Jefferson o Franklin Delano Roosevelt. Nella valutazione privilegiati i Padri Fondatori e i vip del periodo d'oro. Gli storici, tra i quali il premio Pultizer Doris Kearns Goodwin, hanno invece tenuto meno in considerazione i personaggi appartenenti al mondo dell'arte e della letteratura, tutti esclusi dalla top ten. Il criterio usato nella scelta lascia un po' stupiti poi per le posizioni assegnate a certi miti della storia americana: dal 66/o posto di Elvis Presley all'85/a posizione di Ernest Hemingway, seguito a breve distanza da un orgoglio italiano come Enrico Fermi, all'88/o posto. Deludente anche la collocazione delle esponenti del gentil sesso. La prima tra le donne, solo 30/a, è Elisabeth Cady Stanton, una delle primissime attiviste del movimento femminile. Ultima Modifica di Puccy1 : 30-11-2006 14:03 Ragione: errore |
#125
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Bell'idea Hurt....!!!!! Grazie......
peccato che arrivi sempre cosi tardi.....sigh ![]() |
#126
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Va bene qualsiasi articolo purche' si parli o si menzioni Elvis???
Scusatemi ma ultimamente non sono stata assidua....ho perso qualche colpo..... ![]() |
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Aste: Milioni per “Linguaccia” Stones e chitarra Hendrix
30 novembre 2006 alle 17:39 Il disegno originale della “linguaccia” rossa diventata l’icona dei Rolling Stones, una delle chitarre di Jimi Hendrix e un corpetto nero indossato da Madonna sono stati venduti per centinaia di migliaia di sterline a un’asta londinese di memorabilia del ‘rock’. Una portavoce dell’agenzia Magnum Communications ha riferito che al momento dell’aggiudicazione della ‘linguaccia’, pagata 250.000 sterline (370.000 euro), erano presenti in sala il chitarrista dei Rolling Stones, Ronnie Wood, e il loro ex bassista Bill Wyman. Il disegno della ‘lingua’ faceva parte dei 160 lotti dell’asta presentata sotto il titolo di “It’s More Then Rock ‘n’ Roll” dalla societa’ Sound in Leicester Square. L’evento si è concluso con un incasso di 860.000 sterline, di cui una parte sarà devoluta alla ricerca sul cancro. Una Fender Stratocaster di Hendrix è stata battuta per 60.000 sterline e uno dei corpetti neri indossati da Madonna durante il tour ‘Who’s That Girl’ per 5.000 sterline. Spartiti scritti a mano da Marvin Gay sono stati acquistati, per una cifra non rivelata, da un familiare dell’artista scomparso. La stima partiva da 150.000 sterline. Erano stati dati a un amico, poi dimenticati e infine rintracciati da un esperto. Una chitarra Cherry Sunburst di Elvis Presley è stata venduta per 20.000 sterline; il completo in mohair beige indossato sul palcoscenico nel 1963 da John Lennon al Palladium di Londra è stato venduto per 10.000 sterline. Circa 150 persone hanno partecipato all’asta, tra cui anche componenti dei ‘Clash’ e dei ‘Thin Lizzy’. Altri hanno seguito le vendite per telefono o via internet. “Vi sono stati alcuni investoriri privati dagli Stati Uniti, ma molti degli oggetti messi all’incanto sono finiti nelle mani di persone dello spettacolo”, ha spiegato la portavoce. |
#128
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Siccome sono oberata di lavoro
![]() Marzia1969 ![]() ![]() DANKE GRANDE SCHUMI! |
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a me arrivano tutti i giorni notizie che parlano anche se poco di Elvis e allora questo topic mi pare sia l'ideale per queste notizie che arrivano...questa e' fresca di oggi....
Che intendi per "cosa e' successo??" Bye Bye |
#130
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Questo ultimo articolo parla di un'asta fatta in UK dove Una chitarra Cherry Sunburst di Elvis Presley è stata venduta per 20.000 sterline!!! Questa è l'unica notizia dell'articolo, che ci riguarda da vicino. |
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Grazie! Quando dicevo "cosa è successo" mi riferivo ad alcuni Vs. interventi su questo topic dove dicevate più o meno che c'è un casino di ignoranza in giro per quanto riguarda il nostro King. Altre cattiverie in materia sono state scritte?
![]() Intendevo questo... Grazie, Marzia1969 ![]() ![]() DANKE GRANDE SCHUMI! |
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Intendo dire scritte sui giornali.
Grazie, Marzia. |
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Valutero' meglio gli articoli che trovo o che mi arrivano....!!
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Spero di essermi spiegata. Intendevo dire se, durante la mia assenza, avete trovato sui vari giornali articoli che parlano del King. Se sì, spero che non dicano cattiverie. Spero di essermi spiegata.
Marzia. |
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Ecco Marzia, l'articolo maggiormente incriminato è questo che ti riporto.
Credo parli da solo e meriti una petizione da parte nostra, con tutta una serie di insulti ad un rappresentante di quelli che si definiscono giornalisti, nonchè critici musicali ITALIANI ![]() ![]() Quote:
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#136
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Si potrebbe sapere il nome di questo pezzo di.....beh diciamo sterco per essere gentili che, fra le altre cose, non ha neppure il coraggio di firmarsi? Visto che non credo proprio che si chiami vellutogrigio di nome!
grazie Hurt. Marzia.....furibonda dopo la lettura! |
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Per questo velluto grigio
Un aggettivo: INDEGNO anche solo di pensare il nome di Elvis Un appellativo: STRUZZO che nasconde la testa sotto un sinonimo Adesso continuate voi !!! |
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Tutto ok tranquilla!!
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Pensavo fosse qualcosa su quello che ho postato io....
Tutto ok!! Ciaooooo!! |
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Chissà se vellutogrigio è informato di questo :
20-11-2006, 13:30 CD - Gold Award Fur Elvis Presley - ELV1S 30 #1 Hits ![]() In Germania, per celebrare la vendita di 250.000 copie, è stata distribuita una nuova edizione del cd "Elvis 30#1 Hits", dal titolo "Gold Award Fur Elvis Presley - ELV1S 30 #1 Hits". Il cd presenta rifiniture in oro. LISA ================================================== ======== Oggi, 21:38 ![]() Dopo la BMG Germany, anche la BMG France ha deciso di distribuire un'edizione "Gold Record" della compilation "Elv1s 30#1 Hits". ![]() |
#141
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Sai Hurt come la penso,non posso rispondere come vorrei.
Sarei denunciato immediatamente,quindi l'unica cosa che posso dire e' questa. Se questo personaggio si informasse un po' di piu' sul cantante Elvis,sull'uomo Elvis,forse capirebbe un pochino di Elvis. |
#142
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Si, condivido, è esattamente così che definisco questo tipo, però cambiando in paio di lettere...
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Quando dovevo scelglere l'appellativo era proprio quello che pensavo ...... ma non si può ![]() ![]() |
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Gold record always and forever velluto grigio. Do you understand?
Marzia ![]() ![]() |
#146
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Quello che c'è scritto non è correttissimo, ma almeno dà onore il nostro Elvis
19/4/2005 - Stefano Medel » Elvis the top ![]() ![]() ![]() ![]() Adesso i musicisti, cantori e trovatori si sprecano, e il mercato discografico butta sul calderone musicale sempre nuovi volti e formazioni, che vengono, suonano una roba e poi scompaiono nel nulla. Altre volte, magari, sfondano il cadreghino e fanno palata di soldi con un pezzo o un singolo, tutti sciamanano, ne parlano e berciano come babbuini, poi l’anno dopo, ciccano tutto e non battono chiodo, finendo nella monnezza. Le regole del commercio e del business sono quelle, e non guardano in faccia a nessuno, per cui ti prendono, ti buttano nel mercato, vestito come uno scimmiotto, e poi ti buttano, come un fazzoletto sozzo, quando non servi più. Molti arrivano, ma non restano, o rimangono molto poco. Non è il caso del re di Memphis, il rockettaro Elvis Presley. Presley: cominciò suonando motivetti, in una scuola di musica; ce n’erano altri, ma nessuno come lui; a delle straordinarie doti vocali e canore, che gli permettevano di assumere dei toni e delle cadenze orecchiabili e sincopate, Presley rivelò anche delle grandi doti di esecutore, concertista, che sapeva farci con la chitarra, ed era un chitarrista non da poco. Oltre a suonare, metteva su dei veri e propri show, ballando, saltando, dando scarti con l’addome e facendo contorsioni, tutte scene che mandavano in visibilio le platee, perché avevano trovato una vera pop star, un vero cultore del rock, con abilità e qualità artistiche, non da poco. A poco a poco, inarrestabilmente, Presley seppe conquistare un po’ tutti. Gente di tutte le fasce d’età, andava ai suoi concerti, come si va al supermercato, felici di ritrovare quel ragazzo prodigio del sud, considerato uno della famiglia, un amico, un complice. In effetti, una delle cose, che rendevano grande Presley, era la sua capacità, di instaurare un feeling, di stabilire un dialogo e un contatto umano e simpatico, col pubblico. Un rapporto umano, fatto d’intesa di complicità e ammiccamenti, d’un artista, che aveva sempre dato molto, al suo pubblico. Presley, nel corso degli anni, si era abituato a platee oceaniche, girando come un nomade, per gli Stati dell’unione. Sapeva giocare col pubblico, solleticarne la curiosità, li accontentava con pezzi, suonando ogni brano richiesto, altre volte, non esitava a regalare un oggetto, delle sciarpe, o altri souvenir, al suo pubblico, anche se si trattava d’una macchina organizzativa, ben oliata, questi gesti, venivano da Presley in buona fede, il pubblico riceveva qualcosa, e ricambiava l’artista. Le ragioni d’un successo così travolgente e duraturo nel tempo, vanno ricercate, oltre che nelle doti personali e magnetiche della rock star, anche in altre ragioni. Elvis Presley, fu il primo cantante, sponsorizzato e lanciato, da un immensa macchina propagandistica e capillare, che faceva gran cassa, di tutto quello che Presley, faceva o diceva. Era un rockettaro importante, ed era un divo soprattutto tele e audio-visualizzato. Presley, fu il primo, a sfruttare pienamente i mass media e le comunicazioni di massa. Non solo tramite i dischi, ma sfruttando il persuasore televisivo, apparendo in spettacoli e programmi alla tele, parlando alle radio, organizzando, giganteschi tour e giri per il paese, dove si spostava in enormi Cadillac, scortato da uno stuolo di musicisti, tecnici, elettricisti e arrangiatori. Nulla era mai completamente casuale, le sue comparse, la pubblicità, un immenso guardaroba di tute e vestiti di scena con brillocchi e luccichii, servivano a galvanizzare ed eccitare il pubblico, sullo sfondo di stadi e auditorium immani e ciclopici. Presley, divenne il primo grande manipolatore, di mass media e di sistemi d’informazione e di trasmissione dell’immagine e del sonoro. Intorno a lui gravitava, un immenso budget d’affari, di introiti e di sfruttamento delle potenzialità spettacolari del suo personaggio, come fonte di richiamo e di guadagno. Pubblicizzando a più non posso, la sua figura e la sua immagine, immortalandola in rotocalchi, giornaletti; spiaccicandola su magliette, bibite e prodotti di tutti i giorni, facendo di Elvis, un marchio o un etichetta commercializzata, fonte di guadagni di raccolte kitsch e di collezioni di cineserie. Di lui, tutto era sfruttato all’eccesso e diventava affare e budget. Un po’ alla volta, Elvis aveva creato il suo personaggio da teen-agers e da idolo giovanile, prima con i capelli lunghi con fogge ardite e impomatate e tute vistose, poi con i ciuffetti cascanti e in seguito indossando giubbotti borchiati e in finta pelle, da teppista metallaro, simile a Brando ne Il ribelle. Dopodichè s’era avvicinato al mondo dello spettacolo e della tele, apparendo in programmini e show musicali a fianco di presentatori stucchevoli come tanti Mike Buongiorno. Ma bene o male, le sue partecipazioni s’erano fatte frequenti e le sue uscite sul piccolo schermo triplicarono. Nel giro di poco era divenuto un personaggio serale da talk Show; questo, gli permetteva di sponsorizzare la sua immagine e i suoi dischi a un folto pubblico di spettatori, contemporaneamente e nello stesso momento, arrivando in casa di tutti. Era divenuto una vedette televisiva, un amico di famiglia, un ospite gratuito e gradito. Anche se naturalmente, era tutto un grosso commercio pubblicitario. Poi vennero i contratti cinematografici, con film Musical, girati a più riprese ed in più posti diversi. I titoli erano variegati e disparati, di solito girati in luoghi ameni ed esotici, come il Re delle Hawaii e altri filmetti musicali semiavventurosi, dove Elvis interpretava solitamente, il ruolo del ragazzaccio testardo e ribelle, che dà filo da torcere a tutti. Con personaggi dinamici e schietti, tagliati su misura per lui. La cosa andò avanti per un po’, e bisogna dire che i film non andarono malaccio, non erano un granché, ma comunque discreti. Per Elvis, fu il debutto nel mondo del cinema, con fans, sorrisi riflettori e pubblicità, che fecero di lui un autentico divo nazionale e non solo. La sua celebrità, giunse all’apogeo, il suo volto, i suoi gesti, divennero simboli e clichè di tendenza, istituzionalizzati e commercializzati. Ogni suo gesto finiva sui giornali o alla tele; le sue macchine enormi, i suoi abiti sgargianti, la sua villa lussuosa, dove iniziò a raccogliere i premi e le statuette che gli venivano conferite. Gli venne attribuito il titolo di uomo dell’Anno, per la sua personalità e il carisma; premio, di cui era particolarmente fiero, in quanto non musicale, ma proprio dedicato alla sua persona. Intanto, la sua vita privata era movimentata e talmente frenetica, che aveva ben poco tempo libero. Quando gliene avanzava, si divertiva ad allenarsi un po’ a Karatè, di cui era una buona cintura, nonostante il poco tempo. Rimangono immagini dal vivo dei suoi allenamenti. Col tempo i rapporti con la moglie divennero più radi e difficili; in effetti Elvis, non aveva una vita realmente normale, pieno d’impegni pubblicitari e non, attorniato sempre da tecnici del suono, asfissiato da manager e produttori maneggioni ed esigenti. Alla buon ora i contratti cinematografici televisivi bene o male finirono; Elvis decise perciò, di ritornare dal vivo in spettacoli e recital tra la gente. Il ritorno fu trionfale, come tutte le sue iniziative, galvanizzò e polarizzò l’attenzione di masse di fans, che lo seguivano ai concerti, per tutti gli stati. La sua immagine preferita, era con dei basettoni lunghi, impomatato e delle casacche bianche trapunte di brillanti e ricami pittoreschi con dei brillocchi luccicanti. Ogni suo spettacolo era accompagnato da un’imponente organizzazione di tecnici, esperti e sarti con centinaia di abiti e strumentazioni. Elvis si muoveva tra folle osannanti, con disinvoltura vincendo il nervosismo e scherzando col pubblico. Spesso partecipava di persona a concerti benefici e filantropici, raccogliendo somme ingenti. Nel frattempo, cominciarono i problemi. Difficoltà coniugali, una vita disordinata ed errabonda, la mancanza d’una vera privacy; lo portarono spesso alla ribalta sulla stampa, per presunti scandalucci. Sempre meno Elvis, sapeva di chi fidarsi veramente. I suoi guardaspalle, erano spesso pettegoli ed indiscreti, e si facevano pubblicità, raccontando di tutto. Intorno ad Elvis, cominciò ad esserci un vuoto affettivo, che la moglie non poteva colmare. Gli impegni erano sempre più frenetici, ed intanto anche la sua salute cominciava a declinare. Sino al ricovero in un ospedale famoso, dove la star si chiuse, per ristabilirsi e riposarsi. Bene o male, riuscì a rimettersi in piedi, ma non era più l’aitante e atletico giovane d’un tempo. La figura s’era fatta greve e lenta, i fianchi irrobustiti, il peso considerevole. Solo il talento e la bravura musicale, era rimasta quella di sempre. Anche con la salute vaccillante, la rock star era sempre il Re, continuava a mietere successi, e ad avere seguaci idolatranti. Le sue performance erano magiche ed elettrizzanti, le sue canzoni melodiche ed armoniose, mietevano allori e rubavano i cuori. Entusiasmanti, erano le sue esibizioni dirompenti al pianaforte, dove Elvis suonava e cantava, grondante ed estatico. Il rapporto col pubblico era unico, quasi confidenziale; la gente si fidava dell’artista, che era tra loro, da anni. La rock star continuò a lavorare in modo febbrile, sino alla fine. E la fine arrivò come un ospite sgradito ed inatteso di sorpresa; un giorno come un altro, si sparse la voce che la star non c’era più. Masse di gente si raccolse intorno alla notizia funerea per omaggiare il cantante nella morte, così come in vita. Elvis Presley divenne un mito e un fenomeno di costume con fans club, sparsi per il mondo e persone che lo ricordano, ad ogni anniversario. Davanti alla sua casa, sfilano muti gli ammiratori, con ghirlande di fiori, con pensieri tristi e proni. Ora gli imitatori non mancano, e quasi tutti i nuovi arrivati, cercano di strimpellare e dimenarsi, per inventare qualcosa di nuovo nel Rock; una speranza rinnovata e delusa, perché il simbolo del Rock resta Elvis, forse proprio perché ha già detto, quello che si poteva dire. |
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Un po' superficiale e imperfetto come articolo, ma almeno Elvis non viene insultato, deriso o denigrato come al solito....
E' già qualcosa... ![]() LISA
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Ci andiamo tutti assieme il sabato sera?
Il sabato sera del Rolling Stone si apre con un omaggio al re del Rock'n'roll, l'indimenticato Elvis Presley. La serata chiamata «rock'n'roll style» prevede spazio dedicato alla musica rock, elettronica e dance hall Dietro la console Danny Virgilio e Vincent Dj. Non solo musica così come non solo celebre cantante fu Presley che andò oltre l'arte che rappresentava diventando una vera e propria icona a tutto tondo della cultura pop del XX secolo. I battenti della serata aprono alle ore 23.30, la quota di ingresso è fissata a 10 euro. |
#149
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![]() Quote:
ma dove questa cosa e quando Hurt?? |
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Mi dispiace ma non c'è scritto in che città.
![]() Da quello che capisco è il locale che si chiama Rolling Stones, quindi si potrebbe cercare su Internet ![]() |
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