Elvis 2007 - Eindhoven - Olanda

[hurt]

Eccomi qui per raccontarvi com’è stata la serata dell’Elvis 2007 in Olanda.

La mia emozione era talmente tanta che vi chiedo di perdonarmi se non ricordo tutti i brani eseguiti, ma ci sono stati tanti momenti in cui, contemporaneamennte, ascoltavo, inquadravo, facevo foto, per poi unirmi a tutti gli altri in urla e applausi, come si conviene ai veri fans di Elvis.

Leggendo il libro di Joe Moscheo, che ho comprato alla manifestazione, oggi mi sono resa conto come la sequenza dell’entrata sul palco che leggerete, rispecchia quello che avveniva per e durante i concerti di Elvis.

Ore 20.45 il palco si illumina e qui ha inizio la mia palpitazione cardiaca. Arriva Joe Guercio, sgambettando come un ragazzino e, dopo il saluto al pubblico, si gira verso l’orchestra e dirige Sweet Caroline. L’orchestra esegue ancora due brani ed ecco che arrivano gli Imperials, ad uno ad uno, in un frastuono di applausi e di urla che si prolungano per qualche minuto fino a che tutti quattro, uno vicino all’altro non iniziano a cantare, facendo piombare noi nel silenzio più assoluto. D’obbligo How Great Thou Art e Sweet Sweet Spirit, grazie alle quali mi passano davanti le immagini di Elvis nell’On Tour, il suo sorriso, la sua estasi e il suo fiuuuuuuuuuu……….



Gli Imperials si allontanano un po’ dal centro del palco ed ecco entrare tre dee in rosso, con un sorriso a 32 denti e una vitalità da ventenni: le Sweet Inspirations. Le voci degli Imperials e delle Sweet Inspirations si uniscono per cantare una Happy Days da brivido. E’ impossibile non vedere Elvis in mezzo a loro con quella sua camicia rossa, con le maniche a sbuffo…….. l’atmosfera è la stessa!!!!
Poi le Sweet rimangono da sole al centro del palco e cantano la loro "storica" canzone Sweet Inspiration, ritmando con le mani e i piedi, ballando e muovendosi, con quel ritmo nel sangue che hanno le donne di colore e che noi bianche non riusciremo mai a copiare nemmeno in un millesimo……….




A questo punto, ragazzi, scusate, ma ho un vuoto di memoria. Tutti i musicisti che fino ad una attimo prima erano sul palco, scendono e vanno nel backstage, mentre le luci in sala si spengono e c’è l’intervallo.
Il tempo di realizzare che è tutto vero e si rientra.

Si riaccendono le luci e rientrano Joe Guercio, gli Imperials e le Sweet Inspirations, seguite dalla TCB BAND!!!!!!!!!!!! Le quasi 2.000 persone presenti aumentano il ritmo e l’intensità degli applausi e io con loro. Ci sono tutti, vi rendete conto c’erano tutti.
So che Elvis è lì, con noi, sento la sua presenza……… mi aspetto di vederlo apparire.





LA TCB Band e l’orchestra si uniscono nel 2001 vamp e capisco che il concerto vero e proprio ha inizio.
Quando guardo un dvd o ascolto un cd, l’introduzione mi fa sempre un effetto molto particolare, che non so spiegare, ma sentirla dal vivo ha significato sentirmi un brivido lungo la schiena e un nodo alla gola, perché improvvisamente realizzo che non ci sarebbe stato Elvis, ma qualcun altro avrebbe preso il suo posto, pur se con tutti gli onori che merita. Infatti arriva Terry Mike Jeffrey, che abbracciando la sua chitarra attacca That’s All Right Mama, poi Proud Mary, Never Been to Spain, Big Boss Man. Mi rendo conto che io insieme a quasi altri 2.000 fans siamo a Las Vegas. Sto assistendo ad un concerto vero, pieno di adrenalina, carica, energia, passione per la musica e tanto piacere di dare e ricevere un grande amore che accomuna tutti i presenti: Elvis Presley.
Terry MacJeffrey à molto, molto, molto bravo. Una voce bella e pulita, è se stesso, non imita Elvis, ma lo ama e me lo racconta con una scaletta che mi fa ripassare tutte le immagini del That’s The Way It Is, dell’Elvis On Tour e dell’Aloha……….. Burning Love, Just Pretend, I Just Can Help Believing, What Now My Love, I’ll Remember You, Bridge Over Troubled Water, The Wonder Of You, American Trilogy e, , una bellissima Suspicious Mind, eseguita davvero bene, dove rivolge il microfono a noi pubblico, per farci cantare, per poi arrivare alla conclusiva Can’t Help Falling In Love



Il concerto è finito, mi dispiace, ma è molto di più di quello che potessi aspettarmi dalla vita: è un ulteriore regalo che mi ha fatto Elvis e non posso che essergli grata per questo.
Vorrei saper inventare parole nuove, capaci di spiegare perfettamente non solo l’atmosfera, che per ognuno di noi sicuramente non è difficile immaginare, ma parole che sapessero descrivere perfettamente a solarità, l’entusiasmo, l’esuberanza, la vitalità e l’energia di questi artisti, che non hanno più 30 anni, bensì almeno 35 anni in più e non sono pochi.
Hanno imparato da Elvis: sono invecchiati e sono stanchi, eppure continuano a salire sul palco per regalare dei momenti meravigliosi e indimenticabili ai loro fans, esattamente come faceva Elvis. Loro erano i musicisti giusti per lui e lui era l’artista giusto per loro.

Dopo lo spettacolo c’è la coda per avere gli autografi. Naturalmente, in coda ci sono anche io.
Avevo preparato delle foto da cm 30x40 che mi sono portata appresso in una custodia che tenevo appesa alla mano, come fosse un diamante, non solo nella speranza di poter avere degli autografi ma soprattutto con il desiderio di raccoglierli tutti nella stessa foto.

Ce l’ho fatta!!!!!!!!!!! Non solo gli autografi come li volevo io, ma ho avuto modo di parlare con ognuno di loro, oltre che scherzare con tutti mano a mano che li avevo davanti. Ho potuto stringere la mano a tutti, quella stessa mano che chissà quante volte ha stretto quella di Elvis.
God Bless Them!!!!!!!

Questa è la foto per me

Avevo pensato anche al Grazielvis e a voi tutti, per cui spero di farvi un bel regalo con questa foto autografata espressamente per il Grazielvis.

Per farvi capire meglio che c’è la dedica al Grazielvis, guardate in fondo a destra, verso l’angolo c’è scritto TO: THANKS ELVIS – JOE MOSCHEO.


Spero di avervi fatto una bella sorpresa e soprattutto che siate tutti contenti
Sarà mia cura consegnare la foto originale a Lisa, la webmaster del sito del quale tutti noi stiamo godendo.