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#11
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Ciao Stany,
le persone più vicine ad Elvis, a partire da suo padre, passando da Priscilla e dagli amici più stretti, hanno tentato di parlare con lui, specialmente nell'ultimo periodo della sua vita, per fargli capire il male che stava facendo a se stesso, ma purtroppo Elvis aveva un carattere al quale non potevi dire quello che doveva o non doveva fare. Con il padre si infuriava e anche con gli amici... Hanno tentato di sostituire le sue "droghe" - ossia il miscuglio di medicine che prendeva per dormire e per stare sveglio - con zucchero, ma lui se ne accorgeva sempre e se ne procurava altre. C'è poi da considerare che Elvis ha trovato tanti medici accondiscendenti, che non si rifiutavano di prescrivergli i farmaci che chiedeva, e di questi medici ne aveva a Los Angeles, a Las Vegas, etc... Quindi personalmente penso non si possa dare totalmente la colpa alle persone che gli stavano intorno... E' rimasta famosa una frase detta da Dave Hebler, una delle sue guardie del corpo, che ha scritto con i cugini West il libro "Elvis, What Happened?". Dave Hebler in un'intervista del 1977 riguardo alla morte di Elvis, rispose ad uno dei giornalisti..."Ma saprebbe dire come si fa a proteggere un uomo da se stesso?" Penso siano situazioni difficili, complicate e l'unico che veramente poteva fare qualcosa era Elvis, mettendoci per prima cosa la sua forza di volontà, la sua voglia di vivere, che ormai, molto probabilmente purtroppo, aveva perso... Un salutone LISA
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#12
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Sapevo già queste cose Lisa, però sono comunque convinto che se la moglie e chiunque gli era intorno avessero insistito, le cose sarebbero andate diversamente.
Ma forse è solo un' illusione il fatto di pensare che se io fossi stato intorno a lui avrei fatto di più per aiutarlo. Ciao Stany. |
#13
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amo Elvis da quando avevo 12 anni . Appena conosciuto mi ha subito affascinato , ogni momento della mia vita , amore , fallimento , gioia , delusione , è sottolineato da una sua canzone . Alcune verità , o presunte tali , in un primo momento mi hanno sconvolto , troppe volte siamo portati ad elevare i nostri miti a divinità infallibili , ma poi conoscendolo sempre di più , ho capito che le mie debolezze le mie inicurezze le mie domande le mie paure , erano le sue , e questo me lo ha fatto amare sempre di più , me lo ha fatto sentire più vicino di quanto non credessi . E ora sono certo che Elvis sia qualcosa di meraviglioso , che il fato ci ha donato . A quarantadue anni ha vissuto 100 vite di una persona normale , alla fine era stanco ed il Signore l'ha chiamato con sè . QUELLO CHE HA FATTO ELVIS NESSUNO LO POTRA' CANCELLARE . IL FATTO CHE SI ATTACCHI LA SUA VITA PRIVATA E' LA PROVA DELLA SUA GRANDEZZA PROFESSIONALE . Scusate se le mie parole possono aver disturbato qualcuno . ciao
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#14
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Esatto Pietro, la penso anch'io così, hai detto cose molto giuste...
Ciao |
#15
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Siete in molti ad aver ragione.Elvis aveva attorno a lui uno stuolo di persone che dipendevano totalmente da lui.C'e' sempre da mettere in conto che non puoi aiutare nessuno se lui, non ti da la possibilita' di farlo.Il fatto che assumesse gli psicofarmaci in quantita' industriale non e' una novita' per nessuno,e nessuno si deve scandalizzare per questo.Visto che tutti della M.M.avevano cominciato negli anni 70 compreso il RE,dovete mettere in conto (parlo del 70) la ripresa dei concerti a ritmo indiavolato,la lontananza da casa,Priscilla si stufa e se ne va'.Il beneamato colonnello(non posso dire quello che penso) che ci ha messo del suo per intesificare il lavoro del povero Elvis,viene isolato dal mondo esterno gli viene fatto un mondo suo al quale non puo' sfuggire,e nel quale il col. lo riempie di spioni, per aver sempre in pugno il suo pupillo nonche' miniera d'oro.Dopo possiamo capire il perche' dell'autodistruzione di Elvis,io ammiro molto di piu' i cugini West che hanno avuto il coraggio di denunciare pubblicamente i problemi che Elvis attraversava in quel periodo,e non sopporto l'amore che in molti dopo dicono dellaM.M di aver avuto per il Re,e che non hanno avuto il coraggio di andare contro corrente (J.Esposito). [/b]
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#16
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Ho letto questo topi e anch'io vi consiglio di leggere la biografia di P. Guarlnick: molto onesta e chiara, dove quando si parla della sua dipendenza si indirizza il lettore alla più profonda psicologia e depressione di Elvis, lasciando trasparire tutto l'aspetto umano della cosa.
La spiegazione del 1 agosto 1977, mi ha lasciata piuttosto perplessa su come sono andate le cose nella realtà. Come mai Priscilla ha trovatu tutto perfettamente in ordine con tutti gli effetti personali di Elvis "scomparsi"???? Ciao |
#17
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Qual'e' il titolo del libro.
Grazie. |
#18
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Quote:
E' la biografia di Elvis dalla nascita alla morte, raccontata con apparente distacco ma notevole amore verso il nostro idolo, che non si sofferma sui suoi eccessi, ma analizza fino in fondo lo stato psicologico di Elvis. Parliamo di circa 1300 pagine che si leggono tutto d'un fiato (almeno così è successo a me) e per quanto mi riguarda, ora che mi sono più documentata, prima o poi lo rileggerò oer capire ancora meglio. Amavo Elvis quando l'ho inziato, e alla fine l'ho amato ancora di più. Finalmente posso parlare di lui con qualcuno..... che bello!!! Ciao Loretta |
#19
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Grazie hurt, sicuramente per chi ama Elvis 1300 pagine non sono niente.
Grazie per l'informazione. |
#20
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Quote:
Dal mio punto di vista ne vale la pena e credimi che l'avidità di conoscere, sapere e capire tutto, ti fa veramente cercare il tempo per leggerlo. Comunque anche la canzone "Pieces of my life" con poche parole spiega molte cose e mi risulta che dopo averla registrata Elvis l'ha sentita e risentita almeno 30 volte. Ciao |
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