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  #21  
Vecchio 21-04-2011, 12:09
Ariadne Ariadne Non in Linea
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Predefinito Re: Frammenti di Memphis

Il Peabody, concepito per essere l’albergo più lussuoso di tutto il Sud degli Stati Uniti, è stato inaugurato nel 1869 e, nel corso del tempo, ha ospitato molti grandi personaggi famosi, tra cui anche Elvis Presley. Da circa 80 anni vi si perpetua una tradizione singolare che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Alle 11.00 di mattina uno degli ascensori si apre e ne escono fuori 5 papere che, sfilando a tempo di musica su un tappeto rosso, si tuffano nella fontana dell’atrio, per la gioia di tutte le persone presenti. Alle 17.00, avviene la cerimonia opposta: le papere escono dalla fontana e vengono invitate dal duckmaster ufficiale dell’hotel a percorrere di nuovo il red carpet per ritornare “nelle loro stanze”. Gli spettatori sono numerosissimi e l’evento appassiona sia grandi che piccini.
La tradizione ha un’origine singolare. Sembra che, intorno agli anni 30, F. Schutt, il direttore del Peabody, e il suo amico C. Barwick, tornando da un week end di caccia in Arkansas, forse un po’ brilli per aver bevuto un bicchiere di Jack Daniels di troppo, pensarono che sarebbe stato divertente mettere dei richiami vivi nella bella fontana della Hall (allora era legale per i cacciatori usare richiami vivi). Così le prime tre anatre cominciarono a sguazzare nella fontana. Siccome la reazione degli ospiti fu di grande entusiasmo, ben presto vennero reclutati per lo spettacolo ben cinque germani reali. Da allora, le papere del Peabody sono diventate sempre più famose, tanto da essere oggi il simbolo dell’hotel. Nell’atrio, c’è anche un negozio di souvenirs a loro interamente dedicato. Bizzarro, ma simpatico!!!!



http://img545.imageshack.us/img545/4...emphis1288.jpg
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  #23  
Vecchio 22-04-2011, 09:29
Ariadne Ariadne Non in Linea
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Predefinito Re: Frammenti di Memphis

Mentre mio marito filma l’ingresso delle papere nell’atrio dell’hotel e il loro tuffo nella fontana, io mi guardo intorno. C’è un sacco di gente e se non si fa attenzione si può venir spintonati ad ogni passo. I facchini trascinano carrelli stracolmi di valigie appartenenti a persone che arrivano o che partono e il continuo vociare che mi circonda quasi intontisce. Il pianista è piuttosto bravo e così mi fermo ad ascoltarlo. All’improvviso arriva un bimbetto che lancia il suo giocattolo lungo il corridoio, facendolo finire sotto una poltrona. Mi abbasso a raccoglierlo e il mio sguardo distrattamente finisce su un angolo del bar. Non ci avrei mai guardato se non fosse accaduto questo piccolo incidente. Quando si dice il destino! Non credo ai miei occhi, e per un momento rimango pietrificata. Ma, fortunatamente, lo strattone del bimbo che vuole la sua automobilina mi riporta alla realtà. Devo agire, ed anche in fretta, perché la persona che ho appena visto si sta dirigendo verso l’ascensore. I miei piedi cominciano a camminare veloci, ma il cervello non risponde. «Andiamo!», mi dico. «Non può essere più difficile di tutto quello che hai passato in vita tua». Certo che no, ma è da completi incoscienti. E’ la prima volta che trovo il coraggio di fare una cosa simile. Mi unisco ai clienti che aspettano di salire ai piani superiori, nascondendomi dietro un carrello, ma non capisco quasi niente di quello che l’addetto all’ascensore va dicendo. Se si gira verso di me, è finita. Gli ci vogliono due secondi per capire che sono un’intrusa. Mi sento un pesce fuor d’acqua. Le persone attorno a me sono di un altro livello sociale, è evidente: sono vestite di tutto punto e hanno un portamento aristocratico. Rispetto a loro, io posso essere scambiata tranquillamente per una cameriera. E se qualcuno mi chiede qualcosa? Non c’è tempo per pensare: l’ascensore si ferma e l’uomo che sto seguendo esce, seguito dal facchino con i bagagli. Io gli vado dietro, pregando l’Onnipotente di risultare invisibile alle telecamere di sicurezza dell’albergo. Quanto tempo ho perché mi scoprano? Cinque minuti, se tutto va bene, perciò devo sbrigarmi. Sì, ma che fare? Meno male che a volte la sorte decide per noi......
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  #24  
Vecchio 22-04-2011, 13:19
Ariadne Ariadne Non in Linea
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Predefinito Re: Frammenti di Memphis

Il facchino scarica le valigie nella stanza e se ne va . Io esco dal mio nascondiglio decisa a bussare a quella porta. Mi avvicino con il cuore che nel frattempo mi è arrivato in gola. Sto già pensando a quale scusa inventare per giustificarmi davanti agli uomini della sicurezza, quando la porta si apre da sola. E’ l’uomo che ho inseguito. Gira la maniglia e poi mi dà subito le spalle mentre sembra rivolgersi a qualcuno. Forse aspettava il ritorno del facchino. Comunque sia, ne approfitto ed entro. Credo che abbia avuto meno paura Dante ad attraversare l’Acheronte per raggiungere il regno dei morti che io a varcare quella soglia. A pensarci bene, il paragone non è nemmeno così improprio, visto che varcandola ho la sensazione di entrare in un’altra dimensione. L’uomo è ancora girato di schiena. Sta controllando un mucchio di posta buttato su una scrivania. Che lusso l’arredamento, e la stanza è enorme. Ma chi ha la possibilità di soffermarsi sui particolari? Finalmente si gira, eccolo, vedo il suo profilo, e poi il suo viso è davanti al mio. Non sono un tipo capace di mantenere il controllo in situazioni come questa, però stavolta non devo lasciarmi andare, non posso. Conosco la persona che ho di fronte. So che scruta gli individui a fondo, li fiuta quasi. Fissa i suoi occhi su di te e cerca di penetrare nel tuo intimo per farti sentire vulnerabile. E’ tutta una questione di attimi. Si tratta di una scelta istintiva. Se gli piaci fin da subito ti dedicherà il suo tempo e la sua attenzione, altrimenti il gioco è chiuso. Hai perso per sempre la tua occasione. Così, invece di sprofondare per l’imbarazzo, tengo il mio sguardo fisso nel suo, senza cedere. Non ho alcuna intenzione di uscire sconfitta da questo confronto. Giocheremo ad armi pari. Ovviamente, c’è silenzio attorno a noi, un silenzio irreale. Che dire in certe circostanze? Non ci sono parole adeguate. E’ meglio tacere.....
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  #25  
Vecchio 23-04-2011, 08:16
Ariadne Ariadne Non in Linea
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Predefinito Re: Frammenti di Memphis

Dopo un’eternità, ritorno dal luogo in cui quegli occhi grigi mi hanno portato e sento la mia voce che esce fuori debolissima. Lo saluto chiamandolo per nome e le sue mascelle si contraggono leggermente. Forse non se lo aspettava, o forse, ma questa è solo una mia impressione, in qualche modo la cosa gli ha fatto piacere. Per un attimo mi è sembrato come uno che si scrolla di dosso un gran peso. «Chi sei?». E’ successo, sta parlando proprio con me!! «E’ una domanda difficile la sua. Non è affatto facile rispondere. Lei, di certo, ne sa qualcosa». Come faccio a spiegargli che mi sento come il piccolo dalmata della “Carica dei 101 II- Macchia, un eroe a Londra”, che vorrebbe tanto distinguersi dai suoi fratelli perché sente di essere diverso da loro, ma ancora non ha scoperto la qualità che lo rende davvero unico?! In un momento cruciale, Macchia chiede al papà: «Tu credi che io sia un po’ speciale oppure sono solo uno dei 101?». E quando si sente rispondere distrattamente: « 101», perché nel frattempo Pongo è impegnato a contare i suoi cuccioli, il suo ego ne esce tremendamente mortificato. Per un secondo ho paragonato me stessa anche alla zebra di “Madagascar 2”, che ad un certo punto della storia ha paura che il suo migliore amico, il leone Alex, non sia in grado di riconoscerla in mezzo ad un branco di zebre, perché sono tutte uguali tra di loro. Non posso dire all’uomo che ho davanti che io sono solo l’ultima di una fila interminabile di persone, la stessa fila che da sempre è abituato a veder scorrere sotto i suoi occhi. «Faccio prima a dirle quello che non sono. Non sono un’investigatrice privata, né un agente segreto. Non sono una giornalista né una ricattatrice. Non sono una ladra, né una fanatica. Non sono…». «Che cosa vuoi?», mi interrompe, ed io:«Questa è una domanda ancora più difficile». Vorrei tanto dirgli la verità, e cioè:« Mi piacerebbe conoscerla, poter stabilire con lei un qualche tipo di rapporto, perché qualcosa dentro di me inspiegabilmente mi dice che poterle vivere vicino e condividere almeno parte dei suoi pensieri e del suo cuore sarebbe un’esperienza in grado di completarmi. Non so se lei può riuscire a capirmi: forse è quello che si prova quando si intuisce di aver trovato chi è in grado di rivelarci, nel bene o nel male, quella parte di noi che non sapevamo neppure di avere ma che ci è sempre terribilmente mancata». Ma non posso farlo, non è questo il momento adatto per confessare certe cose. Così dico la cosa più stupida che un essere umano abbia mai detto: «Bè, magari condividere con lei quel meraviglioso cesto di frutta che è sul tavolo. Ha l’aria di essere particolarmente appetitoso ed io non mangio da stamattina. Ho camminato parecchio oggi e comincio a sentire un certo languorino…». Ecco, è fatta, le guardie del Peabody stanno per arrivare e lui darà loro l’ordine di buttare fuori la psicopatica che ha osato entrare nella sua stanza. Nella migliore delle ipotesi, sarò oggetto della sua compassione:«poverina, deve proprio mancargli qualche venerdì!». Passa un secondo, ne passano due, poi tre, quattro…e all’improvviso sento esplodere la più grassa risata che io abbia mai sentito in vita mia. Quell’uomo sta ridendo così tanto che quasi le lacrime gli escono dagli occhi. «Ok, va bene», mi sento rispondere e lo vedo che chiama per chiedere il servizio in camera. Da qui a breve, un cameriere busserà alla porta per apparecchiare la tavola. Non ci credo, è andata bene!! Ma sono ancora sotto esame, non devo dimenticarlo.....
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  #26  
Vecchio 23-04-2011, 11:25
Ariadne Ariadne Non in Linea
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Predefinito Re: Frammenti di Memphis

Mentre lui si toglie la giacca, io guardo fuori dalla finestra. «Ricordati, apprezza le persone dotate di senso dell’umorismo». Già, facile a dirsi. Mi trovo in uno stato di semicoscienza. Ci manca poco ed esco dal mio corpo per quanto mi sembra di essere estranea a me stessa. Non sono io che sto vivendo questi momenti, ma un’altra. Cerco di fare respiri lunghi per rilassarmi un po’ fino a che lui non mi chiama per farmi sedere. Per tutto il tempo, ho continuato a sentire il suo sguardo fisso su di me e brividi di freddo si sono alternati ad ondate di calore lungo tutta la mia schiena. Evidentemente, aveva già ordinato un pasto sostanzioso, con molte portate. Lo guardo avventarsi sulle uova con pancetta che sono nel suo piatto e mi viene da sorridere, per la prima volta da quando sono entrata. Improvvisamente, ogni tensione svanisce. «Ho una foto a casa mia, in un libro, di una personaggio famoso che sta nella sua identica posizione. Accidenti, lei gli assomiglia parecchio, sa?». Devo aver colto nel segno, perché la sua ilarità ora è incontenibile. Il resto della conversazione non lo ricordo più. E’ come un sogno che al mattino svanisce: per quanto possiamo fare non riusciremo mai a riportarlo alla memoria. So solo che ad un certo punto lui, cambiando espressione, mi domanda preoccupato:«Non sarai per caso la versione femminile di Joe Black, vero? Sei piombata qui all’improvviso dal nulla ed è tutto così assurdo che… ». «No, stia tranquillo. Lo stavo dicendo all’inizio, prima che lei mi interrompesse: “…non sono neppure l’angelo della morte”. «Allora perché non posso sapere il tuo nome? Tu conosci il mio». «Perché così non potrà dimenticarlo domani». Dopo questo scambio di battute, l’atmosfera dell’incontro si fa diversa. Quello che è successo non posso raccontarlo, non ci riuscirei. Quando arriva per me l’ora di andare via, sento la mia anima dilaniarsi. Ma non ho scelta: devo aprire quella porta e sparire per sempre. Le nostre vite sono come due rette parallele, destinate a non incontrarsi mai. Non eravamo veramente io e lui oggi in questa stanza. In realtà, noi non ci siamo mai parlati, né abbiamo mai …Mentre ci diciamo addio mi sta così vicino che riesco a sentire il suo respiro. Allora capisco cosa voleva intendere il poeta turco N. Hickmet quando ha scritto:«Il più bello dei nostri mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto». Così, sento l’impulso di dire: «E’ quella che non ha ancora cantato», come rispondendo ad una domanda mai formulata. «Cosa?», mi chiede lui, comprensibilmente confuso, ed io «la sua canzone più bella....E’ quella che non ha ancora cantato». Mi giro un’ultima volta a guardarlo prima di allontanarmi. I suoi occhi ora non sono più sospettosi e guardinghi. In realtà, sembrano persi in un tempo lontano. I suoi capelli sono bianchi come la neve, ma lo spirito è indomito. Non è cambiato niente: è ancora l’uomo più bello e più carismatico. Peccato che il mondo non lo saprà mai.
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  #27  
Vecchio 25-04-2011, 09:29
Ariadne Ariadne Non in Linea
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Predefinito Re: Frammenti di Memphis

A pochi passi dal Peabody hotel c’è Main Street, una delle strade più importanti e più belle di Memphis. Agli inizi del ‘900 era il centro della vita economica, e non solo, della città. Dopo la Grande Depressione, ha conosciuto un periodo di lento e progressivo abbandono che oggi fortunatamente sembra finito. Abbiamo notato, infatti, molti segni di un evidente rifiorire che, speriamo, la farà tornare presto agli antichi splendori. Caratteristici di Main Steet sono i trenini elettrici, tutti rigorosamente d’epoca, con le rifiniture in legno, che trasportano i cittadini da una parte all’altra della strada. E fanno la gioia dei turisti nostalgici, come noi, di un mondo che non c’è più.


http://img3.imageshack.us/img3/8467/...emphis2004.jpg
http://img860.imageshack.us/img860/7...emphis1992.jpg
http://img508.imageshack.us/img508/8...emphis1995.jpg
http://img155.imageshack.us/img155/4...emphis1996.jpg
http://img695.imageshack.us/img695/6...inimemphis2000
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  #28  
Vecchio 26-04-2011, 11:51
Ariadne Ariadne Non in Linea
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Predefinito Re: Frammenti di Memphis

Ecco altre foto dei trenini di Main Street....


http://img863.imageshack.us/img863/7...emphis2021.jpg
http://img808.imageshack.us/img808/6...emphis2000.jpg
http://img194.imageshack.us/img194/9...emphis2005.jpg
http://img28.imageshack.us/img28/638...emphis2018.jpg
http://img854.imageshack.us/img854/3...emphis2020.jpg
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  #29  
Vecchio 26-04-2011, 15:17
Ariadne Ariadne Non in Linea
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Predefinito Re: Frammenti di Memphis

Da qui in poi vi posto una serie di foto panoramiche di Main Street perchè possiate farvene un'idea.....




http://img594.imageshack.us/img594/5...emphis2033.jpg
http://img51.imageshack.us/img51/184...emphis2001.jpg
http://img707.imageshack.us/img707/2...emphis2015.jpg
http://img577.imageshack.us/img577/9...emphis2017.jpg
http://img834.imageshack.us/img834/5...emphis2032.jpg
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  #30  
Vecchio 27-04-2011, 09:34
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Predefinito Re: Frammenti di Memphis

Questi sono negozi tipici che si possono incontrare passeggiando per questa strada....



http://img807.imageshack.us/img807/2...emphis2034.jpg
http://img825.imageshack.us/img825/9...emphis1998.jpg
http://img689.imageshack.us/img689/7...emphis2027.jpg
http://img222.imageshack.us/img222/6...emphis2030.jpg
http://img97.imageshack.us/img97/345...emphis2031.jpg
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