|
|
#1
|
||||
|
||||
![]()
Forse ho gia detto da un'altra parte che ognuno di noi non sceglie dove morire,ma muore.
Poi che le cose vengano gonfiate ad arte per vendere piu' giornali per fare gossip,questo e' risaputo. Elvis era considerato un dio, in declino ma un dio,quindi fate voi i conti e i paragoni di quanta gente ci ha marciato, e mangiato attorno alla sua vita,sia prima che dopo. |
#2
|
|||
|
|||
![]()
per quanto riguarda i film, anche Elvis diceva che erano film commerciali e solo uno lui ha amato, ed era King Creole, e in un topic ho spiegato il motivo, ma per il resto Liga-buuuuue non è all'altezza di allacciargli nemmeno le scarpe.
Se ben ricordo solo un personaggio vide il suo desiderio avverarsi, di morire sul palco ed era Moliere, che il pubblico disse è la sua migliore interpretazione perchè non si accorsero che era morto veramente. |
#3
|
|||
|
|||
![]()
Guardate, a questo punto, sono curiosa di sentire l'audio di quell'intervista.. perchè io non leggo nemmeno il tono sarcastico/ironico/di derisione ecc. Anzi! Leggo proprio il contrario. Sappiamo tutti che Buon compleanno Elvis è stato l'album che ha consacrato Ligabue tra i grandi (!?!?) della musica italiana... Le classifiche italiane del '96 dicevano che era lui il re. E Ligabue ha fatto il cd proprio pensando al solo ed unico RE del rock 'n roll: ELVIS PRESLEY. Quando un successo simile ti travolge ti poni inevitabilmente delle domande e cerchi delle risposte in storie, eventi o persone che ti possono dare qualche risposta. E, per come la vedo io, quando parla della morte di Elvis, in realtà Ligabue si sta chiedendo: "pensa se anche io morissi mentre sono seduto sulla tavoletta del cesso: dal primo posto in classifica, allo schianto col pavimento..." Insomma: dalle stElle alle stAlle... Nel suo discorso è centrale la casualità della Morte: nessuno può decidere come morire. Nemmeno se sei Elvis Presley, pieno di soldi, fama e chi ne ha più ne metta! Non a caso alla fine parla di "ironia della SORTE".. non è una frase fatta... Ligabue punta proprio l'accento sul DESTINO che fa della casualità la sua caratteristica principale.
Io la vedo così.. poi, mi rendo conto che potremo stare qui a discure per tutta la vita e restare tutti fermi nelle rispettive posizioni. E, visto che siamo un po' in OT, direi che è meglio accantonare questo discorso di interpretazione.. ![]() Per quanto riguarda ciò che ha scritto Enzo e la domanda posta da Hurt... mi trovo pienamente d'accordo su tutto. Solo che.. Elvis, rispetto a tutti gli altri artisti "bohemien" (definiamoli così) è stato l'unico ad avere un pubblico così variegato. Elvis abbracciava gli americani, TUTTI. Jim Morrison, Handrix, Cobain.. erano un fenomeno prettamente giovanile... Non rappresentavano certamente una nazione, come faceva invece Elvis. Viene da chiedersi se, per assurdo, Elvis fosse morto di overdose nel '57, prima della leva, quando era ancora ferocemente criticato per il suo carisma dalla critica dei BIG e dai BIG stessi (vedi il caro Frank Sinatra..), ma osannato dai giovani che vedevano in lui la forza di uno squarcio verso la libertà imprigionata dal bigottismo; viene da chiedersi, dicevo, se all'apice della sua carriera giovanile e con un pubblico di quasi soli giovani, sarebbe stato additato come drogato ecc ecc, come lo è adesso.... Il punto è: il pubblico. Il pubblico di Elvis era così variegato che gli altri artisti se lo potevano scordare un audiance così! Ma il porblema è che un pubblico simile c'è sempre fin quando sei alla vetta, ma se cominci a rovinare verso i piedi della montagna...son cazzi amari! Mi si potrebbe obbiettare che fino alla fine i concerti di Elvis erano sold-out anche se, magari, non meritavano di esserlo. Ma lì, il personaggio Elvis, era ancora vivo. E i vivi hanno la facoltà di parlare e di smentire. Quando sei morto, invece, hai ben poco da dire... e le persone perfide e vuote cominciano a tirar fuori la loro lingua biforcuta (vedi anche Albert Goldman). Ma la speranza di redenzione viene cmq dalla stessa parte dell'attacco. La speranza è che ciò che hai fatto, ciò che sei stato abbia toccato l'anima di qualche persona, che scatta all'attenti a difendere il tuo onore, la tua dignità, il tuo talento, il tuo essere. A dire, insomma: "Ti voglio bene e grazie per quello che sei stato, ora ci penso io a salvarti". L'ho tirata lunga... e sono finita di nuovo OT... non so cos'altro dire, nè tanto meno trovare una conclusione sensata a questo sproloquio... meglio mettere un punto e basta. |
#4
|
||||
|
||||
![]() Quote:
|
#5
|
|||
|
|||
![]()
"pensa se anche io morissi mentre sono seduto sulla tavoletta del cesso: dal primo posto in classifica, allo schianto col pavimento..." Insomma: dalle stElle alle stAlle...
Ciao Mygirl, questa non è una polemica, siamo qui proprio x parlare, cmq ti ho riportato la parte di cui si è parlato fino ad ora!!! Morire su un cesso non è passare dalle stelle alle stalle, morire su un cesso è come morire ovunque, non credo che si perda dignità così...è questo il punto debole del discorso di Ligabue, che poi magari è un fan tanto di cappello, ma ciò che trovo poco gradevole è appunto questa esclamazione...tutto qui!!! |
#6
|
|||
|
|||
![]() Quote:
![]() |
#7
|
|||
|
|||
![]() Quote:
Il come e dove muori ha una valenza non indifferente in chi sopravvive. Pensa ai nostri soldati morti in trincea nel '15-'18, pensa alla morte di qualche imperatore, ad esempio Napoleone, che ha rischiato la vita in ogni battaglia che ha fatto (e ne ha fatte proprio tante!) e che alla fine è morto tra vomito e dissenteria nella solitaria isola di Sant'Elena. Come e dove muori è di forte impatto per chi ha modo di pensarci su. E' luogo comune pensare che una persona dignitosa, muoia in modo altrettanto dignitoso. Io stessa, se potessi scegliere, preferirei morire in una certa maniera, piuttosto che in un'altra. Se poi questi discorsi sono assurdi, poichè la morte quando arriva, arriva, è un altro affare. Non so se questo ha a che fare più con preconcetti, ambizione di essere ricordato in un certo modo ecc.. la cosa certa è che ha a che fare con la nostra cultura. Dalla mitologia, alla letteratura, dalla vita quotidiana allo star system.. il COME e DOVE arriva la morte scuote le coscienze e aziona diversi meccanismi di pensiero. Pensa poi ad un personaggio pubblico, come Elvis. Sappiamo tutti che immagine si era creato. E l'immagine crea nel pubblico stesso (scusate, batto sempre sullo stesso chiodo) una cosa tanto sottile, quanto determinante: l'ASPETTATIVA. Elvis doveva morire come un'eroe, perchè lui per la gente lo era. Un mito deve avere una morte da mito. E i miti non muoiono sulla tazza del water. Non perchè non sia possibile, ma perchè va contro quell'aspettativa. La sostanza, è vero, non cambia: sei morto. Quanto ho detto ora, sembra andare contro a quanto avevo affermato precedentemente, ovvero che se fosse morto diversamente Elvis sarebbe considerato in maniera differente. Non mi sto rimangiando ciò che avevo detto precedentemente, perchè la vita di un individuo è composta da innumerevoli fatti. A maggior ragione, l'esistenza di una star, che viene sezionata evento per evento (questo contribuisce a creare l'aspettativa di cui parlavo prima). La morte non è che un evento ultimo, il capitolo finale. Alla fine l'idea che uno ha di una persona, non cambia a seconda della morte che quella persona ha. A meno che non abbia a che fare con il sacrificio/immolazione. |
#8
|
|||
|
|||
![]()
i films di elvis sono serviti a finanziare il cinema americano in quegli anni poi sulla morte nessuno di noi decide come e quando morire,salve per quelli che decidono di suicidarsi
|
#9
|
||||
|
||||
![]()
[quote=jack barton;39599]i films di elvis sono serviti a finanziare il cinema americano in quegli anni poi sulla morte nessuno di noi decide come e quando morire,salve per quelli che decidono di suicidarsi[/quot
ti quoto asolutamente |
#10
|
|||
|
|||
![]()
Bah!Non so... per me le parole di Ligabue (che, voglio sottolinearlo, mi sta enormemente sulle palle) non sono offensive, nè vogliono esserlo. Ha enunciato solo i fatti: a Elvis è venuto un infarto mentre stava sul water. PUNTO. Cmq, ognuno legge le frasi eppoi le interpreta come più gli viene meglio...
Cmq, se Kurt Kobain fosse morte come Elvis, sarebbe stato lo stesso un figo. Quindi, per me, se Elvis fosse morto con un colpo in faccia o d'infarto nel suo letto, non sarebbe cambiato nulla. Penso che quello che abbia più colpito l'opinione pubblica sia stato il suo disfacimento fisico, non tanto la sua morte (penso ad esempio alle vicende delle Huston..solo che lei ha avuto la possibilità di rinascere..). Lo so che può essere un discorso parecchio opinabile, ma è ciò che ho dedotto rinferendomi agli effetti più lontani della morte di Elvis. Quoto Miss Clawdy. |
![]() |
Bookmarks |
|
|
![]() |
||||
Discussione | Ha Iniziato questa Discussione | Forum | Repliche | Ultimo Messaggio |
ELVIS re oltre la morte | The King will never die | Tutto Elvis | 15 | 10-10-2009 15:38 |
la morte di Elvis | cipolato | Elvis dopo Elvis | 31 | 10-11-2007 15:24 |
La sua morte! | gabby | Elvis dopo Elvis | 188 | 17-07-2007 18:20 |
Elvis:le Cause Della Morte | MISSCLAWDY | Elvis dopo Elvis | 169 | 16-04-2007 22:21 |
La Morte Di Elvis | dagospresley | Elvis dopo Elvis | 10 | 04-11-2006 13:19 |