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Re: elvis e le droghe
Per confermare quello che dice Miss, rimando all'intervista a Ronnie Tutt, dove dice che per tutto il periodo che si esibiva a Las Vegas, era praticamente obbligato a passare il suo tempo in una "camera" d'albergo (anche se si trattava di una suite........ sempre albergo è), nei pensieri che ha scritto, e che Miss, ci ha riportato (non ricordo, chi gliel'aveva chiesto) sta al gioco di una compiacente signora, per non deluderla, mentre lui non ne ha nessuna voglia, e chi più ne ha, più ne metta, penso che, anche io, al suo posto, spesso mi sarei rifugiata in pillole, per non impazzire !!!!!!!!!!!!!! senza negare, che lui abbia consciamente o inconsciamente, esagerato
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#32
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Re: elvis e le droghe
Che bello eh??? anche io vorrei avere amici cosi'....che mi influenzano e gestiscono la mia vita pur di aiutarmi!!! GRANDE DIMOSTRAZIONE D'AMORE E DI AFFETTO!!!
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#33
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Re: elvis e le droghe
La priorità che avevano era quella di controllare Elvis. Poi se lui stava male, non era rilevante.....
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Re: elvis e le droghe
Se ELVIS non fosse morto sono sicura che si sarebbe liberato di tutti, lui ha iniziato a capire, gli amici dicevano che era diventato meschino....E X FORZA SI è ACCORTO CHE GLI STAVANO FACENDO TRASFUSIONI OGNI GIORNO!!!!!!
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Re: elvis e le droghe
Rileggendo l'articolo che dà il via a questo topic, mi è venuto il desiderio di segnalarvi alcune definizioni che, tempo fa, ho trovato su internet come definizione di Anfetamine e Barbiturici, che negli anni 60/70, molto spesso prescritti anche a persone comuni, per ovviare a determinate sintomatologie, senza conoscerne le reali conseguenze, scoperte poi in anni successivi.
ANFETAMINE Le anfetamine sono sostanze stimolanti utilizzate in guerra per aumentare la capacità di concentrazione e la rapidità di riflesso dei soldati. Sotto il nome di Simpamina venivano utilizzate dagli studenti negli anni '60 per aumentare la capacità di studio e la fatica, sono state usate e sono contenute tuttora in alcuni farmaci contro l'obesità perché riducono la sensazione di fame. Vengono spacciate sotto forma di pasticche, raramente in polvere. Cosa si ricerca L'assunzione di anfetamine avviene soprattutto per via orale, ma quando vengono vendute in polvere si possono sniffare o iniettare (in questo caso il rischio di overdose è maggiore). Oggi, sempre più spesso, le anfetamine vengono usate come sostanze da taglio: unite a MDMA (exstasi) o lsd, preparate in pasticche e spacciate sotto il nome di exstasy o acidi. L'uso delle anfetamine dà la percezione di poter abolire i propri limiti fisici di fame e sonno, i segnali di stanchezza; la sostanza aumenta la facilità di parola, la sensazione di potenza, la resistenza fisica Danni
Barbiturici (ho preso solo i punti salienti) Fino al 1918, in Inghilterra, l'acquisto e anche la vendita di barbiturici non erano sottoposti ad alcuna prescrizione né vigilanza. Nel 1964, negli Stati Uniti un milione di americani prendeva pillole per dormire e circa cinque milioni usavano tranquillanti e sedativi. Sia pure a fatica, il concetto della pericolosità si affermò. Nel 1960, la Commissione per gli stupefacenti dell'ONU raccomandò che i barbiturici fossero assoggettati all'obbligo della prescrizione medica. Nel 1971, a seguito della Convenzione di Vienna, furono introdotti nell'elenco dei prodotti ad azione stupefacente. In Italia già la legge 685/1975 regolamentava la fase di produzione/fabbricazione e vietava la libera vendita dei barbiturici. La Commissione per gli Stupefacenti dell'ONU nel 1960 indicò l'opportunità che i barbiturici fossero assoggettati a prescrizione medica, anche in considerazione del fatto che già in quegli anni milioni di americani ne facevano inopinato uso. Nel 1971 la Convenzione di Vienna segna l'introduzione dei barbiturici fra le sostanze stupefacenti. Tale atto venne recepito anche in Italia e già con la legge 685/75, nel nostro paese la disponibilità di barbiturici è stata regolamentata attentamente. Generalmente i barbiturici vengono assunti per via orale attraverso pastiglie, capsule o confezioni in gel. Talvolta vengono iniettati, soprattutto da parte di persone già aduse a tale via di autosomministrazione relativamente ad altre sostanze. I barbiturici, in quanto depressivi del Sistema Nervoso Centrale, rallentano il ritmo cardiaco e riducono l'ampiezza della respirazione; provocano altresì il calo della pressione arteriosa. Psicologicamente i barbiturici, che appartengono alla categoria delle sostanze sedativo-ipnotiche, inducono indifferenza agli stimoli esterni e determinano il sonno. Quest' ultimo, quando è indotto da barbiturici, è caratterizzato dalla contrazione o soppressione delle fase REM, durante le quali normalmente si verifica l'attività onirica; ne consegue un sonno meno ristoratore, con risvegli a volte sgradevolmente segnati da emicrania e malesseri (similmente a quanto avviene per il sonno post-sbornia). Il reiterarsi di episodi simili può condurre a seri disturbi psichici.Gli effetti dei barbiturici hanno durata diversa a seconda delle specifiche molecole (ne sono state prodotte molte): si distinguono sostanze a durata breve (meno di 3 ore), media (dalle 3 alle 6 ore) e lunga (dalle 6 a oltre 12 ore). L'assunzione di barbiturici può causare convulsioni, delirio e allucinazioni; comporta inoltre reazioni individuali piuttosto variabili tra le quali: repentini sbalzi di umore, depressione, spossatezza. I barbiturici, inoltre, determinando vasodilatazione, sono responsabili di perdita del calore corporeo.L'uso ripetuto e protratto di queste sostanze espone al fenomeno della tolleranza e all'instaurarsi di una fortissima dipendenza. In tali condizioni il livello di intossicazione cronica si manifesta con tremori, stati confusionali, amnesie, perdita di coordinazione della muscolatura volontaria (atassia), deficit della capacità di concentrazione e di giudizio. Non sono rare affezioni polmonari, quali bronchiti e polmoniti; possono altresì determinarsi effetti tossici sui tessuti nervosi.La sindrome di astinenza da barbiturici è molto più intensa e pericolosa di quella conseguente all'uso di oppiacei. La mia domanda è: visto che questo tipo di farmaci sono stati prescritti ad Elvis, in dosi massicce (che lui ha moltiplicato), già al tempo del servizio militare (durante la guerra in Vietnam, i soldati sono stati imbottiti soprattutto di anfetamine) è possibile che i medici non ne conoscessero, assolutamente, gli effetti collaterali? Veramente impreparati o altri interssi in gioco? |
#36
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Re: elvis e le droghe
Nel caso dei soldati in guerra, e' ovvio che interessase poco il loro effetto a lungo andare, (infatti molti soldati che tornarono dal sudest asiatico erano leggermente schizzati).
Nel caso di Elvis interessava solamente che lui facesse i concerti. La sua salute era di secondaria importanza. Forse, avevano paura che il suo successo finisse da un momento all'altro,e Quindi era da spremere il piu' possibile. |
#37
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Re: elvis e le droghe
Ma secondo voi, e' possibile che un cantante debba fare 2 spettacoli a sera, parlo del periodo di Vegas?
Come si fa' a reggere un ritmo cosi',o prendi qualcosa o crolli. Assurdo tutto assurdo. |
#38
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Re: elvis e le droghe
certo... lui doveva produrre soldi perchè il col. P. doveva giocare e... perdere migliaia di dollari... sulla pelle di elvis!!
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#39
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Re: elvis e le droghe
Ciao Askme,
a Las Vegas era normale amministrazione richiedere almeno 2 spettacoli al giorno ad un artista. Prendere o lasciare....purtroppo... Il problema, almeno a mio avviso, non erano tanto gli spettacoli a Las Vegas (che già di suo, come dicevi tu, sono un'esagerazione), quanto questi ultimi aggiunti a quelli che faceva poi durante tutto il resto dell'anno in giro per gli USA. Fare oltre un migliaio di concerti in 7 anni penso sia qualcosa di umanamente allucinante !!! LISA
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#40
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Re: elvis e le droghe
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