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  #1  
Vecchio 29-05-2009, 10:47
L'avatar di  Lisa
Lisa Lisa Non in Linea
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Predefinito Re: Viaggio a Memphis

Ciao Marzietta nel topic della Graceland Webcam abbiamo fatto un po' di ipotesi fantasiose su quello che stanno facendo Hurt e Tania...
Scherzi a parte, me lo sono chiesta pure io in questi giorni "chissà cosa staranno facendo adesso?".
Mi sa che non ci resta che attendere il loro ritorno e poi, ovviamente, metterle sotto torchio

LISA
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  #2  
Vecchio 29-05-2009, 11:16
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Marzia1969 Marzia1969 Non in Linea
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Predefinito Re: Viaggio a Memphis

Torchiarle sarebbe il minomo!!
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  #3  
Vecchio 30-05-2009, 10:49
L'avatar di  askme
askme askme Non in Linea
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Predefinito Re: Viaggio a Memphis

Sono tornate?
Chi le ha viste?Si sono perse?
Aspettiamo notizie,hanno chiesto asilo politico a Memphis?
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  #4  
Vecchio 30-05-2009, 11:48
johnny99 johnny99 Non in Linea
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Predefinito Re: Viaggio a Memphis

Da fonti certe,si dice che il colloquio al piano di sopra con "l'uomo dell'impresa di pulizia"sia terminato da un pezzo,il problema è che loro non lo vogliono lasciare,"lui" ha ribadito di stare bene e che non ci sono problemi,ma loro si sono autodefinite membri del sindacato,pur di restare al suo fianco,devono difendere il suo diritto di lavoratore....ed ecco spiegato il loro ritardo nel rientrare in Italia!!!!!Ma poi mi chiedo io...ma quest'uomo delle pulizie il suo lavoro lo svolge sempre e solo in una stanza....e per di più al piano di sopra???????????????????
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  #5  
Vecchio 31-05-2009, 16:26
L'avatar di  elo
elo elo Non in Linea
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Predefinito Re: Viaggio a Memphis

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polluce69 Visualizza Messaggio
Il mio sogno si è avverato, dopo tanti anni sono riuscito ad organizzarmi il viaggio a Memphis.
Quando sono arrivato all'aeroporto di Memphis mi sono trovato davanti un murale gigante con disegnati i tre più grandi cantanti del posto, a sinistra c'era Elvis in un momento del comeback, poi per me uno sconosciuto (sigh) e B.B. King, davanti a loro c'erano le tre chitarre elettriche riprodotte in legno scuro. E il cuore ha iniziato a battere più forte.
Domenica sono stato a vedere l'expo, e passeggiando fra gli stand ho visto i primi oggetti di Elvis, tra cui alcuni suoi gioelli che erano esposti dal suo gioielliere Lowell Hays, ma vista l'età vi erano il figlio con una signora, poi una sontuosa rolls royce e alcuni membri degli Imperials, poi c'era June Juanico, Larry Geller e altri che hanno lavorato con Elvis, però ero talmente frastornato che girovagavo tra gli stand come un fantasma.
Lunedi primo giorno di grandi emozioni, avevo il biglietto per visitare Graceland ma ero preso dall'atmosfera che c'era nella zona di accoglienza dei fan, musica di Elvis ovunque, nel piazzale radio Sirius che trasmetteva in diretta le giornate dell'Elvis week con ospiti famosi tutti parte della vita di Elvis, nei negozi musica di Elvis lungo i marciapiedi e nei negozi, ogni passo era accompagnato dalla voce di Elvis che risuonava dappertutto e cosi è passata la mattinata ( per me durava fino alle 15.00 ), poi finalmente vado a visitare la casa, la navetta mi scende davanti al porticato e le gambe hanno iniziato a tremare, sopra la porta ho notato subito il lucernaio rettangolare in vetro colorato con al centro la P, mi avvicino alla porta e apro, credetemi mi è mancato il fiato, non capivo se ero entrato nelle foto che vedevo sempre sui giornali o se questa volta ero realmente ... dentro la casa di Elvis, il salotto a destra, la camera da letto dei genitori in fondo alle scale, la sala da pranzo a sinistra dell'ingresso e poi giù nelle altre stanze, sono rimasto a visitare graceland per almeno due ore.
La stanza che mi ha fatto commuovere di più è quella dove ha passato i suoi ultimi momenti prima di andare al bagno e ci ha lasciato.
Ciao Polluce69 sono iscritta da poco al forum e oggi in una giornata di pioggia ho cominciato a leggere il tuo viaggio a Memphis che ormai risale a quasi due anni fa. Ti devo ringraziare di tutto cuore perchè è un bellissimo racconto, mi hai fatto fare un viaggio virtuale e ho provato vere emozioni leggendo, mi sembrava di essere il! Hai descritto tutto in modo meraviglioso senza tralasciare i particolari, quei particolari come ad esempio i profumi e la freschezza dell'aria e dell'atmosfera che rendono il luogo e il racconto una meraviglia. Leggendo alcune volte avevo le lacrime agli occhi per la malinconia che traspariva e altre crampi allo stomaco per l'emozione di quello che hai visto e vissuto! Bello, bellissimo; gran bel racconto grazie ancora. a quando il libro ?? Scrivi proprio bene hai una particolare sensibiltà a parere mio! ciao e grazie del bel pomeriggio che mi hai fatto trascorrere.
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  #6  
Vecchio 31-05-2009, 17:20
polluce69 polluce69 Non in Linea
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Predefinito Re: Viaggio a Memphis

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Ciao Polluce69 sono iscritta da poco al forum e oggi in una giornata di pioggia ho cominciato a leggere il tuo viaggio a Memphis che ormai risale a quasi due anni fa. Ti devo ringraziare di tutto cuore perchè è un bellissimo racconto, mi hai fatto fare un viaggio virtuale e ho provato vere emozioni leggendo, mi sembrava di essere il! Hai descritto tutto in modo meraviglioso senza tralasciare i particolari, quei particolari come ad esempio i profumi e la freschezza dell'aria e dell'atmosfera che rendono il luogo e il racconto una meraviglia. Leggendo alcune volte avevo le lacrime agli occhi per la malinconia che traspariva e altre crampi allo stomaco per l'emozione di quello che hai visto e vissuto! Bello, bellissimo; gran bel racconto grazie ancora. a quando il libro ?? Scrivi proprio bene hai una particolare sensibiltà a parere mio! ciao e grazie del bel pomeriggio che mi hai fatto trascorrere.
Grazie di cuore elo, mi hai lusingato, sono felice di averti fatto trascorrere un pomeriggio facendoti vivere le mie emozioni
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  #7  
Vecchio 01-06-2009, 08:20
johnny99 johnny99 Non in Linea
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Predefinito Re: Viaggio a Memphis

Per chi dovesse partire,si abbellisce ancora di più il tour in graceland

http://www.fulltravel.it/Proposte-di.../6-2033-1.html
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  #8  
Vecchio 03-06-2009, 19:12
hurt hurt Non in Linea
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Predefinito Re: Viaggio a Memphis

Con immensa tristezza dico: SONO TORNATA!!
Mai nella mia lunga vita mi era capitato di piangere perché mi lasciavo un posto alle spalle, ma questo è successo quando l’aereo è decollato dall’aeroporto di Memphis, per dare inizio alla via del ritorno. Le lacrime sono scese da sole sorprendendo anche me, visto che, caratterialmente, sono tutt’altro che una piagnona e sono ben poche le cose e soprattutto le persone che riescono a commuovermi.
Comunque, a parte le mie emotività personali, do il via al racconto della mia esperienza a Graceland e a Memphis, cercando di non dilungarmi troppo per non annoiarvi.
Sicuramente, di tutta la giornata, per me il momento più bello era dalle 7.30 alle 8.30 del mattino per l’accesso al Meditation Garden. Il primo giorno, appena ho attraversato il cancello, il cuore ha iniziato quel battito tipico di quando si vive una grande emozione. La “stradina” che porta al Meditation obbliga il passaggio davanti alla casa ed è inevitabile fermarsi a guardarla in tutta la sua maestosità. La maestosità della casa, non ha niente a che vedere con quanto si legge in giro, circa la grandezza, perché non è così grande come si pensa, anzi……… La maestosità della casa è il “toccare con mano” ciò che si è sempre visto in foto e sentire Elvis ovunque.
L’ho visto scendere ai cancelli per gli autografi, cavalcare o mentre scende dalla macchina ed entrare in casa.
Trovarmi davanti la tomba di Elvis, avvolta nel silenzio più totale rotto solo dal rumore della fontana, è stata un’emozione che non si può descrivere a parole. Qualcosa di misto tra l’incredulità di essere lì e la consapevolezza di trovarmi vicino a lui.
In mezzo al grande silenzio e l’immensa quiete che avvolge tutta Graceland (con grande rispetto da parte di chiunque sia presente che sia la security o i visitatori), il Meditation Garden è un’oasi di pace e soprattutto di riflessione, per tutto ciò che ha riguardato Elvis e la sua vita.
Senza nemmeno rendermene conto, in quella mezz’ora, con la memoria, ho ripercorso gli ultimi anni della sua vita e non ho potuto non pensare: ORA RIPOSI IN PACE!!!
Questa considerazione si è ripetuto ogni mattina fino a venerdì scorso. Io non avrei mai lasciato quel posto. Sarei stata lì tutto il giorno a pregare e in sua compagnia.
Visitare la casa è stato altrettanto emozionante e, secondo me, ovunque si sente la presenza di Elvis.
Hanno ragione coloro che dicono che si sentiva nell’aria quanto stava arrivando, perché all’interno della casa, sembra di vederlo scendere la scala. Io l’ho immaginato in cucina mentre beve il caffè, nella sala della tv seduto sulla sua poltrona preferita, nella jungle mentre si rilassa, ma soprattutto nella stanza del racquet ball la mattina del 16 agosto, dopo la sua ultima partita, mentre per l’ultima volta canta al pianoforte. Quest’ immagine è stata di una tristezza infinita, non solo perché 7 ore dopo non ci sarebbe stato più, ma principalmente perché per me è lacerante immaginare quella che fu la sua sofferenza fisica e psicologica degli ultimi anni e soprattutto nel 76 e 77.
Il pensiero che mi ha accompagnato sia durante i tour, che la mattina nel Meditation Garden è la certezza che Elvis oggi sta bene e mai come ora, lì, a casa sua è presente ovunque.
Sicuramente tutto è determinato dalla mia autosuggestione e soprattutto dal gran bene che gli voglio, ma ho percepito la sua presenza, per tutta la settimana, in ogni passo che ho fatto e in ogni persona che ho incontrato con cui ho potuto parlare di lui.
Credo di poter interpretare anche il pensiero di Tania, quando dico che ci siamo sentite accompagnate da lui per tutto il periodo che sono rimasta a Memphis.
Elvis ci ha accompagnato a Tupelo, dove bisogna dare onore e merito ai fans hanno fatto e stanno facendo un gran bel lavoro, per raccontare i suoi primi 12 anni, poi a Nashville, il cui centro turistico, potrebbe essere a rischio per due turiste sprovvedute come eravamo noi.
Per non parlare poi della pericolosissima zona dove si trova il museo della Stax (in cui di Elvis non c’è assolutamente niente).
Invece si è rifiutato di venire a Las Vegas e ha fatto bene, visto che all’Hilton di lui è rimasta solo la statua (brutta) all’esterno e all’interno 4 misere slot machines e un salottino (per fortuna fumatori) in cui sono appese alcune foto.
Per il resto tutto ciò che riguarda Elvis è stato smantellato dai nuovi proprietari.
Quindi non c’è più la show room e quella che era la sua suite al 30° piano dell’Hilton è diventato un mega appartamento per gli ospiti danarosi.
Era meglio se rimanevamo un giorno in più a Memphis e lasciavamo perdere Las Vegas. Saremmo rimaste con Elvis di più e ci saremmo risparmiate una grande delusione.

Il nostro albergo era a 30 metri da Graceland e, dalla nostra terrazza, potevamo vedere la coda del Lisa Marie, il muro di recinzione, gli alberi del parco e di notte vedevano le luci che la illuminano. Meglio di così non potevamo scegliere. Siamo andate a Memphis per Elvis e lo avevamo vicino di giorno e di notte!!!

Mi rendo conto di essermi dilungata troppo, ma ci sarebbero talmente tante cose da raccontare che non basterebbero 30 pagine.
Tra l’altro c’è il rischio che le parole riducano il valore di quelle che sono le reali sensazioni ed emozioni che si provano dentro e fuori Graceland, perché bisogna esserci per capire veramente.
Quindi preferisco rispondere ad eventuali vostre domande, ove mi è possibile rispondere e, quanto prima, postare alcune foto che sicuramente spiegano meglio di me!
Ne ho fatte oltre 1.700, senza considerare quelle che ha scattato Tania.
Potete immaginare il lavoro che ho a controllarle una per una, riordinarle, catalogarle e scegliere le migliori per sul forum e condividerle con voi. Ma prima o poi, prometto che lo faccio.

Per concludere dico solo che un pezzo di me è rimasto là!

Un salutissimo a tutti!!
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  #9  
Vecchio 03-06-2009, 20:02
marianna marianna Non in Linea
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Predefinito Re: Viaggio a Memphis

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Con immensa tristezza dico: SONO TORNATA!!
Mai nella mia lunga vita mi era capitato di piangere perché mi lasciavo un posto alle spalle, ma questo è successo quando l’aereo è decollato dall’aeroporto di Memphis, per dare inizio alla via del ritorno. Le lacrime sono scese da sole sorprendendo anche me, visto che, caratterialmente, sono tutt’altro che una piagnona e sono ben poche le cose e soprattutto le persone che riescono a commuovermi.
Comunque, a parte le mie emotività personali, do il via al racconto della mia esperienza a Graceland e a Memphis, cercando di non dilungarmi troppo per non annoiarvi.
Sicuramente, di tutta la giornata, per me il momento più bello era dalle 7.30 alle 8.30 del mattino per l’accesso al Meditation Garden. Il primo giorno, appena ho attraversato il cancello, il cuore ha iniziato quel battito tipico di quando si vive una grande emozione. La “stradina” che porta al Meditation obbliga il passaggio davanti alla casa ed è inevitabile fermarsi a guardarla in tutta la sua maestosità. La maestosità della casa, non ha niente a che vedere con quanto si legge in giro, circa la grandezza, perché non è così grande come si pensa, anzi……… La maestosità della casa è il “toccare con mano” ciò che si è sempre visto in foto e sentire Elvis ovunque.
L’ho visto scendere ai cancelli per gli autografi, cavalcare o mentre scende dalla macchina ed entrare in casa.
Trovarmi davanti la tomba di Elvis, avvolta nel silenzio più totale rotto solo dal rumore della fontana, è stata un’emozione che non si può descrivere a parole. Qualcosa di misto tra l’incredulità di essere lì e la consapevolezza di trovarmi vicino a lui.
In mezzo al grande silenzio e l’immensa quiete che avvolge tutta Graceland (con grande rispetto da parte di chiunque sia presente che sia la security o i visitatori), il Meditation Garden è un’oasi di pace e soprattutto di riflessione, per tutto ciò che ha riguardato Elvis e la sua vita.
Senza nemmeno rendermene conto, in quella mezz’ora, con la memoria, ho ripercorso gli ultimi anni della sua vita e non ho potuto non pensare: ORA RIPOSI IN PACE!!!
Questa considerazione si è ripetuto ogni mattina fino a venerdì scorso. Io non avrei mai lasciato quel posto. Sarei stata lì tutto il giorno a pregare e in sua compagnia.
Visitare la casa è stato altrettanto emozionante e, secondo me, ovunque si sente la presenza di Elvis.
Hanno ragione coloro che dicono che si sentiva nell’aria quanto stava arrivando, perché all’interno della casa, sembra di vederlo scendere la scala. Io l’ho immaginato in cucina mentre beve il caffè, nella sala della tv seduto sulla sua poltrona preferita, nella jungle mentre si rilassa, ma soprattutto nella stanza del racquet ball la mattina del 16 agosto, dopo la sua ultima partita, mentre per l’ultima volta canta al pianoforte. Quest’ immagine è stata di una tristezza infinita, non solo perché 7 ore dopo non ci sarebbe stato più, ma principalmente perché per me è lacerante immaginare quella che fu la sua sofferenza fisica e psicologica degli ultimi anni e soprattutto nel 76 e 77.
Il pensiero che mi ha accompagnato sia durante i tour, che la mattina nel Meditation Garden è la certezza che Elvis oggi sta bene e mai come ora, lì, a casa sua è presente ovunque.
Sicuramente tutto è determinato dalla mia autosuggestione e soprattutto dal gran bene che gli voglio, ma ho percepito la sua presenza, per tutta la settimana, in ogni passo che ho fatto e in ogni persona che ho incontrato con cui ho potuto parlare di lui.
Credo di poter interpretare anche il pensiero di Tania, quando dico che ci siamo sentite accompagnate da lui per tutto il periodo che sono rimasta a Memphis.
Elvis ci ha accompagnato a Tupelo, dove bisogna dare onore e merito ai fans hanno fatto e stanno facendo un gran bel lavoro, per raccontare i suoi primi 12 anni, poi a Nashville, il cui centro turistico, potrebbe essere a rischio per due turiste sprovvedute come eravamo noi.
Per non parlare poi della pericolosissima zona dove si trova il museo della Stax (in cui di Elvis non c’è assolutamente niente).
Invece si è rifiutato di venire a Las Vegas e ha fatto bene, visto che all’Hilton di lui è rimasta solo la statua (brutta) all’esterno e all’interno 4 misere slot machines e un salottino (per fortuna fumatori) in cui sono appese alcune foto.
Per il resto tutto ciò che riguarda Elvis è stato smantellato dai nuovi proprietari.
Quindi non c’è più la show room e quella che era la sua suite al 30° piano dell’Hilton è diventato un mega appartamento per gli ospiti danarosi.
Era meglio se rimanevamo un giorno in più a Memphis e lasciavamo perdere Las Vegas. Saremmo rimaste con Elvis di più e ci saremmo risparmiate una grande delusione.

Il nostro albergo era a 30 metri da Graceland e, dalla nostra terrazza, potevamo vedere la coda del Lisa Marie, il muro di recinzione, gli alberi del parco e di notte vedevano le luci che la illuminano. Meglio di così non potevamo scegliere. Siamo andate a Memphis per Elvis e lo avevamo vicino di giorno e di notte!!!

Mi rendo conto di essermi dilungata troppo, ma ci sarebbero talmente tante cose da raccontare che non basterebbero 30 pagine.
Tra l’altro c’è il rischio che le parole riducano il valore di quelle che sono le reali sensazioni ed emozioni che si provano dentro e fuori Graceland, perché bisogna esserci per capire veramente.
Quindi preferisco rispondere ad eventuali vostre domande, ove mi è possibile rispondere e, quanto prima, postare alcune foto che sicuramente spiegano meglio di me!
Ne ho fatte oltre 1.700, senza considerare quelle che ha scattato Tania.
Potete immaginare il lavoro che ho a controllarle una per una, riordinarle, catalogarle e scegliere le migliori per sul forum e condividerle con voi. Ma prima o poi, prometto che lo faccio.

Per concludere dico solo che un pezzo di me è rimasto là!

Un salutissimo a tutti!!
credo che sia un emozione difficile da trasmettere a parole ma hai dato chiaramente l'idea di come ci si possa sentire...io posso solo immaginare da quello che hai raccontato che sembra di entrare in un altra dimensione che è ben lontana da quella che è la realtà che viviamo quotidianamente nelle nostre città...è come immergersi in un sogno e poi doversi svegliare quando si fa rientro a casa...credo che io proverei questo e mi piacerebbe davvero poterlo vivere...ma dato che non posso per varie ragioni aspetto altri tuoi racconti, così potrò viverlo grazie a te....
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  #10  
Vecchio 04-06-2009, 14:03
gabby gabby Non in Linea
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Predefinito Re: Viaggio a Memphis

Bentornate ragazze! Hurt in questa descrizione hai davvero sintetizzato al massimo, e immagino che avresti tantissime cose da dire, ma la sintesi di tutto mi ha fatto leggere questo tuo post con commozione e brividi, perchè ho cercato di immedesimarmi in quello che hai provato!
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Mai nella mia lunga vita mi era capitato di piangere perché mi lasciavo un posto alle spalle, ma questo è successo quando l’aereo è decollato dall’aeroporto di Memphis, per dare inizio alla via del ritorno. Le lacrime sono scese da sole sorprendendo anche me, visto che, caratterialmente, sono tutt’altro che una piagnona e sono ben poche le cose e soprattutto le persone che riescono a commuovermi.
Comunque, a parte le mie emotività personali, do il via al racconto della mia esperienza a Graceland e a Memphis, cercando di non dilungarmi troppo per non annoiarvi.
Sicuramente, di tutta la giornata, per me il momento più bello era dalle 7.30 alle 8.30 del mattino per l’accesso al Meditation Garden. Il primo giorno, appena ho attraversato il cancello, il cuore ha iniziato quel battito tipico di quando si vive una grande emozione. La “stradina” che porta al Meditation obbliga il passaggio davanti alla casa ed è inevitabile fermarsi a guardarla in tutta la sua maestosità. La maestosità della casa, non ha niente a che vedere con quanto si legge in giro, circa la grandezza, perché non è così grande come si pensa, anzi……… La maestosità della casa è il “toccare con mano” ciò che si è sempre visto in foto e sentire Elvis ovunque.
L’ho visto scendere ai cancelli per gli autografi, cavalcare o mentre scende dalla macchina ed entrare in casa.
Trovarmi davanti la tomba di Elvis, avvolta nel silenzio più totale rotto solo dal rumore della fontana, è stata un’emozione che non si può descrivere a parole. Qualcosa di misto tra l’incredulità di essere lì e la consapevolezza di trovarmi vicino a lui.
In mezzo al grande silenzio e l’immensa quiete che avvolge tutta Graceland (con grande rispetto da parte di chiunque sia presente che sia la security o i visitatori), il Meditation Garden è un’oasi di pace e soprattutto di riflessione, per tutto ciò che ha riguardato Elvis e la sua vita.
Senza nemmeno rendermene conto, in quella mezz’ora, con la memoria, ho ripercorso gli ultimi anni della sua vita e non ho potuto non pensare: ORA RIPOSI IN PACE!!!
Questa considerazione si è ripetuto ogni mattina fino a venerdì scorso. Io non avrei mai lasciato quel posto. Sarei stata lì tutto il giorno a pregare e in sua compagnia.
Visitare la casa è stato altrettanto emozionante e, secondo me, ovunque si sente la presenza di Elvis.
Hanno ragione coloro che dicono che si sentiva nell’aria quanto stava arrivando, perché all’interno della casa, sembra di vederlo scendere la scala. Io l’ho immaginato in cucina mentre beve il caffè, nella sala della tv seduto sulla sua poltrona preferita, nella jungle mentre si rilassa, ma soprattutto nella stanza del racquet ball la mattina del 16 agosto, dopo la sua ultima partita, mentre per l’ultima volta canta al pianoforte. Quest’ immagine è stata di una tristezza infinita, non solo perché 7 ore dopo non ci sarebbe stato più, ma principalmente perché per me è lacerante immaginare quella che fu la sua sofferenza fisica e psicologica degli ultimi anni e soprattutto nel 76 e 77.
Il pensiero che mi ha accompagnato sia durante i tour, che la mattina nel Meditation Garden è la certezza che Elvis oggi sta bene e mai come ora, lì, a casa sua è presente ovunque.
Sicuramente tutto è determinato dalla mia autosuggestione e soprattutto dal gran bene che gli voglio, ma ho percepito la sua presenza, per tutta la settimana, in ogni passo che ho fatto e in ogni persona che ho incontrato con cui ho potuto parlare di lui.
Credo di poter interpretare anche il pensiero di Tania, quando dico che ci siamo sentite accompagnate da lui per tutto il periodo che sono rimasta a Memphis.
Elvis ci ha accompagnato a Tupelo, dove bisogna dare onore e merito ai fans hanno fatto e stanno facendo un gran bel lavoro, per raccontare i suoi primi 12 anni, poi a Nashville, il cui centro turistico, potrebbe essere a rischio per due turiste sprovvedute come eravamo noi.
Per non parlare poi della pericolosissima zona dove si trova il museo della Stax (in cui di Elvis non c’è assolutamente niente).
Invece si è rifiutato di venire a Las Vegas e ha fatto bene, visto che all’Hilton di lui è rimasta solo la statua (brutta) all’esterno e all’interno 4 misere slot machines e un salottino (per fortuna fumatori) in cui sono appese alcune foto.
Per il resto tutto ciò che riguarda Elvis è stato smantellato dai nuovi proprietari.
Quindi non c’è più la show room e quella che era la sua suite al 30° piano dell’Hilton è diventato un mega appartamento per gli ospiti danarosi.
Era meglio se rimanevamo un giorno in più a Memphis e lasciavamo perdere Las Vegas. Saremmo rimaste con Elvis di più e ci saremmo risparmiate una grande delusione.

Il nostro albergo era a 30 metri da Graceland e, dalla nostra terrazza, potevamo vedere la coda del Lisa Marie, il muro di recinzione, gli alberi del parco e di notte vedevano le luci che la illuminano. Meglio di così non potevamo scegliere. Siamo andate a Memphis per Elvis e lo avevamo vicino di giorno e di notte!!!

Mi rendo conto di essermi dilungata troppo, ma ci sarebbero talmente tante cose da raccontare che non basterebbero 30 pagine.
Tra l’altro c’è il rischio che le parole riducano il valore di quelle che sono le reali sensazioni ed emozioni che si provano dentro e fuori Graceland, perché bisogna esserci per capire veramente.
Quindi preferisco rispondere ad eventuali vostre domande, ove mi è possibile rispondere e, quanto prima, postare alcune foto che sicuramente spiegano meglio di me!
Ne ho fatte oltre 1.700, senza considerare quelle che ha scattato Tania.
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