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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Ciao Gondar!!! Io adoro pasta al sugo col prezzemolino sopra......ma come frutta...forse per vedere il lato positivo...si trovava quella di stagione e poi come sapore era tutta un'altra cosa!!! Mio padre quando mangia la frutta, da quand'ero piccola dice sempre che non è più la stessa cosa...ora non ha più sapore... |
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Il Signor Sam Phillips
Sarebbe troppo facile rispondere per noi elvisiani alle domande da me poste nell’ultimo scritto della presente narrazione. Non sarei seguito a sufficienza se parlassi di Elvis Presley come depositario della verità, dal momento che ogni suo fan conosce a menadito la sua storia. Oltretutto, mi vedrei costretto a misurarmi in ogni momento con la mia compagine dando vita a polemiche senza fine. Fatta eccezione, ovviamente, del momento in cui mi imbattei per la prima volta nel personaggio alieno (da qui il titolo di questo topic) dato che lo stesso Scotty Moore, nel sentire per la prima volta da Marion Keisker il nome di Elvis Presley, ebbe molti anni più tardi a fare la seguente considerazione nei confronti di chi lo intervistava: “mi sembrò un nome venuto fuori da un romanzo di fantascienza”. Invece io intendo rovistare nell’animo di un uomo che a sua volta era alla ricerca spasmodica del “nuovo”, di qualcosa di pressoché palpabile che pur respirandolo assieme all’aria, non riusciva ad ricondurlo al suo legittimo proprietario. Un uomo senza il quale Elvis non sarebbe esistito se non sulle carte demografiche della sua città. Quest’uomo era Sam Phillips. Chi era costui? Mentre a Memphis Sam Phillips era alla ricerca del "nuovo", diamo un'occhiata cosa succedeva tra i vicoli di Napoli ove i suoi protagonisti erano alla ricerca ancora del "vecchio", cioè di come risolvere il più antico dei problemi: la fame. Samuel Cornelius Phillips, dicevo, originario di Florence in Alabama, si trasferì nel 1945 a Memphis all’età di 22 anni assieme alla moglie ed al figlio appena nato, con quattro anni di esperienza radiofonica alle spalle e con l’obiettivo di divenire avvocato i cui studi dovette interrompere all’ultimo anno con la morte del padre. Sam si riteneva abilissimo nel far tirare il meglio di sé degli artisti; aveva un senso innato per la comunicazione. E credeva quindi nella radio. Il suo primo lavoro a Memphis fu quello di annunciatore, supervisore e tecnico di trasmissione presso la stazione radio locale della WREC nell’estate 1945, in tandem con Marion Keisker . Nonostante amasse la musica e le potenzialità della radio che gli offriva, si rese conto di essere un insoddisfatto. (continua) Gondar. Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:33 |
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Samuel Cornelius Phillips, detto Sam, originario di Florence in Alabama, si trasferì nel 1945 a Memphis all’età di 22 anni assieme alla moglie ed al figlio appena nato, con quattro anni di esperienza radiofonica alle spalle e con l’obiettivo di divenire avvocato , i cui studi dovette però interrompere all’ultimo anno per la morte del padre . Sam si riteneva abilissimo nel far tirare il meglio di sé dagli artisti ed aveva un senso innato per la comunicazione e inseguì quella strada. Egli credeva nelle potenzialità della radio. Il suo primo lavoro a Memphis fu infatti quello di annunciatore, supervisore e tecnico di trasmissione presso la stazione radio locale della WREC nell’estate 1945, in tandem con Marion Keisker che con il passar del tempo divenne la sua più stretta collaboratrice nonché sua grande ammiratrice . Nonostante Sam amasse la musica e gestisse al meglio le potenzialità della radio, finì però col rendersi conto di essere un insoddisfatto. Sì, perché convenne che le big band avevano un modo di fare musica “tristemente prevedibile” in quanto la eseguivano con “il pilota automatico e senza nessun trasporto” emozionale. Per questo motivo, era convinto che un giorno “avrebbe trovato una dannata strada che non era ancora stata tracciata”. Inoltre faceva affidamento nell’ “American Dream”, cioè credeva nella possibilità che quel sogno si realizzasse per il più derelitto dei concittadini, l’uomo nero. Non immaginava che, inconsciamente, stava precorrendo quello che Martin Luther King ebbe a dichiarare durante un suo discorso al popolo americano qualche anno più tardi. Rivisitiamo cosa disse quel famoso 28 agosto 1963.
Pertanto, Sam era convinto che un giorno avrebbe finito per dare retta al suo istinto , non certo intraprendendo la carriera politica, attuando ogni sforzo per mostrarli al mondo per quello che lui aveva da sempre ritenuto che fossero : delle persone. (continua) Gondar. |
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Le canzoni
Mettiamo un attimo da parte Sam Phillips per ricollocarci sulla vita di me fanciullo nell’alto meridione d’Italia. A tavola, dato che ero poco più che un bambino, non mi era consentito di aprire bocca o di partecipare alle discussioni familiari. Però, quando riuscivo quelle rare volte ad inserirmici, tiravo fuori delle argomentazioni tali da lasciarli scioccati. Specie mio padre che, per la curiosità e per il piacere di ascoltarmi, era uso tenersi il mento tra le mani, appoggiandosi con i gomiti sul tavolo e seguendomi quasi rapìto, convinto di avere un figlio tanto intelligente. Mbah! Ricordo una volta che sciorinavo la mia sapienza nel descrivere il movimento dei pianeti che giravano ellitticamente attorno al sole (lo avevo appena appreso durante una lezione di geografia) che mi guardavano tutti affascinati: anche per loro era una cosa nuova ed io ne ero fiero. E poi la radio. Avevamo una “Geloso” a cui io, nei primi tempi, non potevo accedere in alcun modo, neanche avvicinarmi, tanto era ritenuta preziosa, dato che era di proprietà di mia sorella che la ebbe in regalo dal suo fidanzato , attuale marito. Alla prima occasione se la sarebbe venuta a riprendere. Tuttavia, io l’accendevo lo stesso, era più forte di me ed alla fine finirono per non farci più caso. Quando l’accendevo, venivo rapito da tutte quelle “belle” musiche che, quasi magicamente, fuoriuscivano da quel…….oggi diremmo elettrodomestico….ma per quei tempi era considerata ben altra cosa….era, appunto, una scatola magica. Vediamo insieme quali erano le musiche che trasmettevano. Era Giacomo Rondinella che ha interpretato "Malafemmena" di Totò. (continua) Gondar. Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:22 |
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Grazie di cuore a te, Henry. Grato per la tua iniezione di fiducia. Gondar.
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Gondar, in merito alle canzoni del tempo, hai fatto bene a mettere l'aggettivo BELLE tra virgolette!!!
E' giusto che i nostri teorici "figlioli" si rendano conto del repertorio musicale che la nostra radio trasmetteva, a quei tempi. E' chiaro che Elvis ci ha fatto rinascere Perciò ecco alcuni esempi (che mi stanno molto a cuore)...... non fateveli scappare, è un'occasione di grande divertimento Papaveri e Papere - Nilla Pizzi (qui abbellita da Mina) Spazzacamino - Nilla Pizzi e Luciano Tajoli Amare un'altra - Gino Latilla Timida serenata - Claudio Villa (L'idolo musicale italiano) |
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
[quote=hurt;58678]Gondar, in merito alle canzoni del tempo, hai fatto bene a mettere l'aggettivo BELLE tra virgolette!!!
E' giusto che i nostri teorici "figlioli" si rendano conto del repertorio musicale che la nostra radio trasmetteva, a quei tempi. E' chiaro che Elvis ci ha fatto rinascere Esatto, mia cara Hurt. E poi bisogna considerare che io sto ancora raccontando ciò che avveniva negli anni '54-'55 mentre queste canzoni sono a ridosso degli anni '60. Praticamente sono del periodo successivo. Infatti, mi è assai difficile trovare qualche riferimento in video o discografico che risalga agli anni cinquanta, fatto salvo per le numerose performances americane. Hai fatto, comunque, cosa buona a inserirti con queste testimonianze (e ti prego di continuare a farlo), proprio per sottolineare la rivoluzione portata da Elvis, non con le armi, s'intende, ma con la sua indomita inimitabile irruenza . Ed il bello verrà proprio quando incrocierò il suo personaggio. Ti giuro che ogni cellula del mio organismo griderà la grande verità. Oh, Hurt, quanto siamo fortunati noi elvisiani. Davvero. Non volendo, non sapendo, non immaginando, non intuendo, non credendo, non pensando, ma semplicemente ignorando , noi contemporanei di Elvis possiamo ritenerci gli autentici testimoni della coesistenza e consistenza elvisiana. Pertanto, non molliamo e diamoci da fare mettendo a nudo le nostre emozioni. Anche noi siamo parte integrante, vivaddio cocciuta, della sua storia. Mbah.......sarà poi veramente così? Io dico di sì. Gondar. |
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Gondar vai avanti così!!! Mi sto appassionando sempre di più al racconto!! Diventerà un best-seller del forum questo topic!!!
Più leggo questo racconto e più mi convinco di quello che ho sempre pensato: se non ci fosse stato Elvis staremmo ancora ad ascoltare Nilla Pizzi!! LISA
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Anche a me, Lisa, fa immenso piacere dare sfogo a ciò che ho dovuto tenere, ahimè, incatenato per una vita, senza avere mai la possibilità di incrociare un interlocutore cui regalare le mie emozioni. Debbo ringraziare ancora una volta te, il tuo Staff e tutti gli amici del Forum che mi offrono quanto meno l'illusione di essere ascoltato ricevendo continue gratificazioni. Tutto proiettato a dare ad Elvis ciò che appartiene ad Elvis e al nostro buon Dio ciò che è di Dio. Cioè tutti noi, Elvis incluso, e di questo Gli dobbiamo essere eternamente grati. Gondar.
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