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GeA111 INtervista a Terry Blackwood-Imperials

Di seguito 2 interviste a Terry Blackwood degli Imperials. La prima è del 19 giugno 2002 insieme a Jim Murray, la seconda è del 15 maggio 2007


Intervista a Terry Blackwood & Jim Murray - 19 giugno 2002

Quando gli Imperials iniziarono a lavorare con Elvis, durante la session di “How Great Thou Art”, disse loro che, era un fan della loro musica, da anni. Murray e Blackwood, fino a quel momento, non facevano parte degli Imperials, ma c’erano quando Elvis tornò ad esibirsi live, nel 1969. Gli Imperials continuarono a cantare con Elvis fino al 1971, e si possono vedere nel “That’s The Way It Is”. Registrarono con lui, in studio in Maggio/Giugno 1971, quando Elvis incise l’album “He Touched Me” che vinse il Grammy. Visto l’amore di Elvis per la musica gospel, Murray e Blackwood impararono a conoscerlo meglio e nell’intervista che segue, ci danno alcuni chiarimenti sul loro rapporto con lui. Quest’intervista ha avuto luogo a Odense, Danimarca, il 22 ottobre 2000.

D. Quando avete incontrato Elvis, per la prima volta?

Terry: A metà degli anni 50, mio padre Doyle Blackwood, quando accompagnai mio padre nelle sue rappresentazioni in Tennessee, in quanto Elvis prestò la sua Cadillac rosa a mio padre, per fare la parata a Memphis. E’ così che l’ho incontrato la prima volta, ma Elvis, sin da quando io ero bambino, è stato un fan della musica gospel, e andava ai concerti gospel. Sono sicuro che, molto probabilmente, l’abbiamo incontrato a qualche nostro concerto, perché ogni qualvolta c’erano concerti a Memphis, lui era presente. E’ venuto anche nel backstage. Alle volte, la sera annunciavano che c’era Elvis Presley e lui si alzava e faceva un inchino. Il Colonnello Parker non lo lasciava cantare, visti i suoi contratti, ma lui si alzava e faceva un inchino……..

Jim: inoltre verso il ’66 o giù di lì, abbiamo lavorato in studio con lui. Ci aveva chiesto di far parte di un album gospel. In quel periodo ci aveva sentiti e volle conoscere gli Imperials. Quando decise di tornare a fare concerti, The Jordanaires non erano liberi e così lo chiese a noi. Questo è stato il momento in cui abbiamo realmente iniziato a lavorare insieme: nel ’69, ’70 e ’71.

D. Qual’è stata la vostra prima impressione durante le prove del 1969?


Terry: Era un alcolista del lavoro (risate). Provavamo dalle 9 del mattino fino alle 6 di sera e facevamo le stesse canzoni dozzine di volte, solo perchè voleva sentirsi dentro la canzone. Perciò, quando iniziammo gli shows, conoscevamo le canzoni davanti e dietro.

Jim: Voleva che lavorassimo tanto quanto lui e lui lavorava davvero tanto

D. C’erano due gruppi vocali _ The Imperials e The Sweet Inspirations – e una solista Mille Kirkham. Non era difficile mescolare tutte assieme queste voci?

Terry:Gli stili erano differenti tra loro, ma non era sua intenzione fare un mix. Lui voleva più di tutto il suono forte e potente. Aveva un’orchestra di 40 elementi, aveva le Sweet Inspirations che facevano tutte le note alte, mentre noi eravamo le note medie e il soprano Milli Kirkham cantava sopra le Sweets. Così, con un gruppo di tanti, riusciva ad ottenere un suono omogeneo. Quando cantavano tutti, il risultato era un suono strepitoso. Così, noi gli Imperials facevamo il nostro mix, ma….

Jim: ….e le Sweets si mixavano tra loro. Così si creava la combinazione delle voci tutte assieme…….. Non so come spiegarlo, ma diventava una cosa bella! (ride)

D. Vi ricordate le canzoni che avete provato?

Terry: Ogni cosa che faceva, ogni canzone che cantava

Jim: Tutto quello che faceva nello show, lo show di Las Vegas

Terry: e anche qualcosa che non facevamo nello show

Jim: canzoni extra che non abbiamo mai utilizzato e mai fatto nello show.

Terry: ma abbiamo fatto un sacco di canzoni

D. Opening Night - 31 luglio 1969…

Terry: C’erano tutti,chiunque facesse parte dello showbussiness era all’International Hotel, quella sera. E’ stato elettrizzante “L’evento del decennio”. E lui era pronto. La sua abilità fisica era al massimo. Vocalmente era immenso. Era nervoso, molto nervoso. Elvis aveva molta energia nervosa. Si preoccupava sempre di fare un buon lavoro. Questo è stato qualcosa che non si è mai…….. spento, non ha mai dato meno del suo massimo.

D. L’agosto ’69 fu puro rock ‘n roll, ma negli ingaggi successivi sembra che si sia molto più focalizzato sulle ballate. Pensate che questo sia stato un cambiamento consapevole?

Jim:No, lui conosceva solo buone canzoni, amava le canzoni buone. Non si preoccupava di dove andasse a finire.

Terry: Io penso che si sia evoluto da Blue Suede Shoes e Hound Dog, verso canzoni con maggiori contenuti (ride)

D. Alcuni show dell’Agosto ’70 furono filmati dalla MGM per il That’s The Way It Is. Questo ha portato delle variazioni agli show precedenti?

Terry: Per noi era solo un altro concerto. L’unica differenza stava nel fatto che c’erano telecamere ovunque. Abbiamo fatto quello che facevamo sempre.

Jim: Io invece penso che l’abbia caricato….. Sapeva ciò che poteva fare sul palco, ed era carico di tutto. Non penso che avesse paura di farlo, ma credo che il fatto che, intorno, ci fossero queste telecamere e, sul palco, tutta quella gente extra ecc…….. Ma non ritengo abbia cambiato niente di quello che ha sempre fatto. Lui era quello che era. Loro dovevano lavorare intorno a lui! (ride) E’ interessante, perchè il primo film That’s The Way It Is include un sacco di interviste ai fans. Hanno appena rifatto un nuovo That’s The Way It Is e inserito parecchie prove in più e pezzi del concerto. Un sacco di quei pezzi non si erano visti prima. Nel nuovo filmato, ci sono anche gli Imperials. L’ho visto è bellissimo. Adoro quella parte durante le prove di Bridge Over Troubled Water, dove sugli Imperials dice: “Questi ragazzi sembrano sperduti, il che è vero, ma non vogliamo enfatizzarlo!”

Terry: (ride) Non ricordavo questa cosa!

Jim: Sembra quasi fosse una cosa che voleva dire! (ride)

D. Essendo voi un quartetto gospel. Siete mai stati criticati perché cantavate a Las Vegas con Elvis Presley?

Terry: Probabilmente c’erano alcune persone che ci hanno criticato, ma le critiche a chi cerca di fare qualcosa di diverso sono sempre esistite. Non sto giustificando quello che abbiamo fatto, se non che il background di Elvis era la musica Gospel. Amava i quartetti gospel ed era quello che ascoltava, ma era conosciuto per il suo rock ‘n roll, perciò quando lavori con Elvis Presley, canti le sue canzoni. Non era lui a cantare le tue, tranne durante le prove…… Ciò che intendo dire, è che quando eravamo fuori dal palco e passavamo il tempo assieme, cantavamo musica gospel, perché era quella che lui amava cantare. Così quello che facevamo era….. non mi sento di aver compromesso……. Lui era là perché era un cantante di rock ‘n roll e noi cantavamo con lui e le sue canzoni. Credo che abbiamo avuto un’influenza nella sua vita. Non so a che livello, ma……. Penso che ciò che dovrebbe fare un cristiano è fare in modo di avere un impatto nella vita della gente, però senza giudicare. Fare in modo di tener fede a se stessi, dando una possibilità dove e quando c’è l’occasione di condividere il nostro lavoro per il Signore.

D. Come definite l’Elvis essere umano?

Terry: Molto generoso, molto gentile, molto educato con chi era più vecchio di lui……. Un gentleman del Sud. Molto rispettosi di……..

Jim: Molto leale. Leale verso la gente che lavorava per lui. Lui si prendeva cura di te e difendeva molto la gente che lavorava per lui. Ti difendeva.

D. Avete qualche esempio?

Jim: Allora, senza entrare in una lunga storia, uno dei nostri aveva subito un furto in casa sua e la sua casa era stata danneggiata. Elvis fece un balzo dicendo: “chiama lo sceriffo” “chiama la polizia” rivolgendosi a chiunque ritenesse in grado di farlo. Ecco com’era Elvis.

Terry: Però, si aspettava lealtà dalla sua gente. Aveva un gruppo di uomini che carinamente era chiamato la Memphis Mafia. Stavano intorno a lui tutto il tempo e lo aiutavano, lo sostenevano, lo incoraggiavano…. Fondamentalmente non era così certo di poter ancora essere chiamato il Re del Rock ‘n Roll, e allora gli si doveva ricordare quanto fosse grande. E’ difficile salire sul palco ogni sera e dimostrare che sei il Re del Rock ‘n Roll, quando non ti senti così in quel momento.

D. Durante il tour di settembre 1970, The Imperials furono rimpiazzati da The Hugh Jarret singers. Perché?

Terry: Eravamo in conflitto

Jim: Eravamo in conflitto con le scadenze dei nostri concerti. Pertanto, alcune volte non eravamo disponibili ad andare con lui. Un sacco di volte ci dicevano. “Tra due settimane dovete fare questo!”. Per noi, diventava troppo tardi per cambiare le nostre scadenza, perché ci eravamo già impegnati e quindi parecchie volte, quando lui ci chiamava dovevamo rifiutare. Queste sono state le ragioni del nostro via vai, non saremmo stati etici con i nostri impegni.

Terry: Vedi, quando hai un contratto con qualcuno in qualche posto, significa avergli hai dato la tua parola che ci sarai. Così se Elvis e la sua organizzazione veniva e diceva: “Potete esserci in queste date? E tu ti eri già impegnato, non è giusto cancellare qualcuno con cui ti sei impegnato e gli hai dato la tua parola, per andare con Elvis. Anche se noi amavamo Elvis.

Jim: Elvis ci rispettava per questo. Non si arrabbiava con noi. Semplicemente non potevamo fare quelle date. Non è mai stato per soldi e altro.

Terry: Elvis era molto generoso

D. Avete avuto dei regali da lui?

Jim: Sì molti

Terry: Orologi, un braccialetto, una collana T.C.B. Quando Elvis ce l’ha dato, avevamo fatto una foto con lui.

Jim: Elvis era molto generoso. Ci fu un incidente simpatico. Ci diede un orologio in oro da 22 carati, molto bello. Poi più avanti, ce ne diede un alto, uno piccolo che non era altrettanto bello. Dopo qualche mese, uno dei ragazzi andò da lui e gli disse: “Elvis, il mio orologio sì è rotto” Ed Elvis rispose: “Io li ho solo dati, non li ho fatti!” (ride)

D. Di tutti i concerti che avete fatto insieme a lui, in questi tre anni, c’è qualcosa che vi è rimasto impresso?

Terry: Ci fu un incidente dove, credo che fosse a Vegas, qualcuno minacciò la sua vita, minacce serie che volevano ucciderlo. E’ probabile che fosse qualche marito geloso di una moglie fanatica di Elvis. Ricordo che era la canzone “You’ve Lost That Lovin’ Feeling” dove si girava la schiena al pubblico e le luci erano puntate sulla sua schiena. Era notevolmente nervoso!

Jim: E Ronnie disse: “Spero che non sbaglino la mira”, visto che Ronnie Tutt, stava, proprio dietro a lui (ride)

Terry: In quello spettacolo avevano messo ragazzi in mezzo al pubblico, che tenevano d’occhio e si assicuravano che nessuno si sarebbe alzato con una pistola. Era una cosa piuttosto seria.
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