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Predefinito Intervista A Myrna Smith

Intervista con Myrna Smith – 21 Ottobre 2005

Myrna Smith è una delle Sweet Inspirations originali, il gruppo che ha cantato con Elvis dal 1969 fino alla fine. Le Sweet Inspirations, già per loro conto, ebbero successo con il R&B, gospel e registrazioni pop, di cui il loro primo e il più notevole successo è Sweet Inspirations Un singolo che, alla fine degli anni 60, ha dato il nome al gruppo, e per il quale si sono aggiudicate una nomination al Grammy. E’ stata questa la canzone che ha catturato l’attenzione di Elvis Presley, che le ingaggiò per fare le backing vocals ed essere anche un elemento di apertura nei suoi concerti da primato di Las Vegas 1969, quello che fu il suo ritorno ufficiale ai concerti live, dopo il suo trionfante ’68 TV special e la fine dei suoi obblighi contrattuali con Hollywood. Non fu necessaria alcuna audizione. Le Sweet Inspirations lo incontrarono al loro arrivo per le prime prove del ’69. Le “Sweet” lavorarono con Elvis a Vegas, durante i suoi tours e per tutte le sue incisioni, dal 1969 al 1977.

Myrna è stata con Elvis anche durante il 1976, periodo di registrazioni a Graceland, sia per le sessioni di febbraio che per quelle di ottobre/novembre dello stesso anno.

Le Sweet Inspiration inizialmente comprendevano: Ciccy Houston (madre della superstar Whitney) Sylvia Shernwell, Myrna Smith ed Estelle Brown.

D. Come avete incominciato a cantare per gli spettacoli di Elvis Presley?
R. Nel 1967, avevamo registrato una canzone a Muscle Shoals. Facevamo una sessione là, perché l’Atlantic ì lì che ci aveva mandato a registrare. La sessione era andata bene ma non c’erano canzoni che riuscissero a distinguersi veramente. Così un paio di ragazzi lasciarono la sessione e andarono in un’altra stanza. Circa 40 minuti più tardi tornarono con una canzone che poi chiamammo “Sweet Inspiration” E fu inserita nell’album e divenne il nostro più grande successo. Elvis aveva ascoltato questa canzone e gli era piaciuta. Quindi disse alla sua gente di contattarci. Non avemmo un’audizione. Lui sapeva già che eravamo ciò che cercava, in quanto voleva cantare soul, R&B, e gospel, con un gruppo di voci femminili e uno di voci maschili. Aveva pianificato tutto. E così l’abbiamo fatto senza un’audizione. Gli era piaciuto il nostro disco. Gli era piaciuto così tanto che lo utilizzò per Suspicion Mind.

Q. Dove avete incontrato Elvis?
R. Stavammo iniziando le prove nel luglio del 1969 ed eravamo tutti nello stage di quello che poi fu chiamato l’International. Elvis non era ancora arrivato e nemmeno il suo entourage. Eravamo seduti là e lo stavamo aspettando, quando all’improvviso arrivò, venne dritto verso di noi e ci diede a ciascuna, un bacio. Ecco come l’abbiamo incontrato. Indossava un vestito color cioccolata. Era abbronzato ed era assolutamente magnifico. Si diresse verso di noi e si presentò – come se non sapessimo chi fosse. “Ciao, sono Elvis Presley” (Ciccy, cadde letteralmente dalla sedia). Da quel momento, ogni volta che ci vedeva, ci mandava un bacio. Aveva così tanta energia! La sua voce era molto più marcata di quello che si sentiva nelle registrazioni ….. Era proprio il miglior cantante che si potesse avere. Ci sono cantanti che hanno una grandissima voce. Elvis era uno di quelli.

D. Com’erano quelle prove?
R. Beh, ci ha dato molta libertà. Era successo che ci erano stati recapitati milioni di albums e abbiamo provato a fare dei tentativi, ma i risultati non erano buoni considerato che, al tempo, non avevamo molta confidenza con il genere di Elvis ed eravamo state troppo bombardate. Così, per imparare le canzoni, aspettammo di essere a Las Vegas. Come le provammo, così furono fatte. Elvis, ci dava la libertà di farle come piaceva a noi. Purtroppo, qualche volta, i nostri backgrounds non rispecchiavano esattamente quello che avevamo registrato.

D. Raccontaci qualcosa della prima all’International di Las Vegas.
R. Ricordo che Elvis era molto molto nervoso. Ricordo che pensai: mamma mia speriamo ci sia un buon pubblico. Sapevo che non si esibiva su un palco da molti anni, penso 10. Perciò lo speravo, sentivo i dolori allo stomaco per lui e ne fui sorpresa.


D. Raccontaci del rapporto tra Elvis e il suo pubblico?
R. Era molto giocherellone con il pubblico e credo ci tenesse veramente ai suoi fans. Voleva offrire loro un buon spettacolo. Qualche volta si infastidiva per il sonoro troppo alto. Alle volte riuscivi a vedere la gente che si tappava le orecchie. Lui allora diceva: “Mi sa che hanno orecchie vecchie” Per noi sul palco, c’erano i monitors, l’ascolto era completamente diverso da quello che arrivava al pubblico. Ma so che era rumoroso, putroppo questo era il significato che si dava al rock ‘n roll.

D. La prima esibizione in esterna fu il Houston Astronome. Esiste una storia dietro vero?
R. Sì, Elvis --- il Rodeo non ci voleva. Fu spedito un messaggio che dichiarava di lasciare fuori le ragazze di colore, non volevano donne nere. E così, Elvis rispose: “Bene se loro non vengono, non vado nemmeno io”. Si sentì veramente offeso, da questa cosa. A spedire il messaggio fu una persona, in particolare. Così quando arrivammo là, fummo accolte da questa piccola donna bionda, in un convertibile, per portarci a fare un giro. Era la figlia di questa persona. Elvis si assicurava sempre che tutti fossero trattati allo stesso modo. E so per certo, che gli disse “Voglio che sia tua figlia a portarle” Ma, non sappiamo quando sia successo. L’abbiamo capito dopo.

D. Parlaci della sua generosità
R. All’eccesso. Elvis era generoso all’eccesso. Quando era in vita, ha dato via la maggior parte della sua fortuna. Ti premiava perché questo lo faceva sentire bene. E se aveva qualcosa, voleva dividerlo con te. Tu potevi cenare a casa sua. Anche se lui stava nei piani superiori, Graceland, la cena veniva servita sempre. E potevi sederti a tavola ed aspettarlo che scendesse. Ci ha regalato gioielli per tutto il periodo, grossi anelli che coprivano metà del dito. Mi ha regalato anche, una El Dorado. Ma nessuno sa a quanta gente sconosciuta lui abbia fatto regali.


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