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Vecchio 21-10-2007, 23:17
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GeA108 14/01/2005 - Ricordando Elvis Presley

CNN LARRY KING LIVE – Ricordando Elvis Presley –

Andato in onda il 14 Gennaio 2005 ore 21.00

LARRY KING: Stasera, a 70 anni dalla sua nascita, ascolteremo storie intime della leggenda Americana Elvis Presley, con la sua famiglia, gli amici più stretti ed anche fidanzate ed ex amori. Con noi stasera, i suoi migliori amici della Memphis Mafia:
- Marty Lacker che conosceva Elvis da quando andavano a scuola e che fu suo testimone di nozze, e lavorava con Elvis come contabile e segretario.
- Lamar Fike, il suo tour manager, talmente vicino ad Elvis da fare in modo di entrare nell’esercito con lui, senza riuscirci.
- Jerry Schilling, grande amico di Elvis, per il quale è tuttora difficile parlare di tutto il tempo che ha passato con lui
- David Stanley, il fratellastro di Elvis che si trovava a Graceland quando Elvis morì.
- Anita Wood che fu fidanzata di Elvis per molti degli anni ’50 e per un periodo ha anche vissuto a Graceland.
- Patty Perry, che conosceva Elvis da molto tempo e che in forma ufficiale e non, fu l’unico componente donna della Memphis Mafia.
Ricordi e storie personali del King. I momenti alti e bassi fra poco al LARRY KING LIVE.

LARRY KING. E’ difficile da credere, ma oggi, se Elvis Presley fosse vivo, avrebbe 70 anni. Il suo compleanno sarebbe stato la settimana scorsa e così abbiamo deciso di fare un quadro generale di lui. Altri ospiti di raggiungeranno più tardi e ci saranno anche delle telefonate.

Procediamo con il primo membro della Memphis Mafia, Marty Lacker che è stato il primo ragazzo che Elvis ha conosciuto a Memphis. Dove di siete conosciuti?

MARTY LACKER, amico di Elvis: All’ultimo anno della scuola superiore

LARRY KING. Com’era a scuola?

LACKER: Particolare. Era un solitario.
Io mi ero appena trasferito da New York, e questa era una cosa che avevamo in comune. Elvis si vestiva in modo molto sgargiante, con vestiti che erano completamente diversi da quelli degli altri. Molti portavano i capelli corti a spazzola, mentre lui portava capelli più lunghi di tutti gli altri. Io, arrivando da New York, mi vestivo allo stesso modo e i ragazzi erano soliti prenderci in giro su chi spogliare il giorno dopo.

LARRY KING. Ha cantato?

LACKER: Ha cantato in un paio di spettacoli per nuovi talenti a Memphis. Intendo a scuola. Ma nessuno lo sapeva, tranne le persone che erano intorno a lui.

LG: Patty Come hai conosciuto Elvis?

PATTY PERRY, amica di Elvis: L’ho conosciuto a Los Angeles. Io avevo 17 anni e guidavo la mia vecchia Cluncker Buick sul Santa Monica Boulevard. Io e la mia amica stavamo andando ad una festa della confraternita.
Improvvisamente, abbiamo visto quella Rolls Royce nera e io dissi: “Aandiamo a vedere chi c’è nella Rolls Royce. Facciamo finta di non sapere che è lui”
Mi avvicinai e lui abbassò il finestrino e io dissi: “Sei un viso familiare, forse ci siamo visti da qualche parte? Ma lui aveva capito che l’avevamo riconosciuto. Così disse: Accosta. E in un minuto ti cambia la vita. Eravamo incastrate. Lui ci chiese di andare a casa sua e non voleva più lasciarmi andare.

LARRY KING Quando sei diventata un membro della Memphis Mafia?

PERRY: Beh io ero come una sorellina. Questi ragazzi mi hanno preso sotto la loro ala. Marty e Lamar e Jerry.

LARRY KING. Tu gli facevi i capelli vero?

PERRY: Si qualche volta. Larry Geller glieli faceva molto di più. Ma io glieli feci per lo special dell’Aloha

LARRY KING: Glieli hai fatti tu?

PERRY: Sì era bellissimo

LARRY KING: Lamar Fike è stato un membro della MM e amico intimo. Tu dirigevi i tour, Lamar ?

LAMAR FIKE, il tour manager di Elvis Presley : in verità non ero io. Io lavoravo con lui, Larry. Io ero addetto principalmente alle luci, a Las Vegas e quando facevamo i tour on the road, facevo qualcosa. Ma noi, principalmente, eravamo là per fare coordinare le cose. Quella volta era un divertimento farlo.

LARRY KING: Com’era lavorare con lui?

FIKE: Alle volte era molto difficile, ma la maggior parte era divertentissimo stare con lui. Sai, stavamo con lui 24 ore a giorno e dovevi stare attento a quello che facevi, perché rischiavi di diventare troppo confidenziale e dire cose che non avresti dovuto ed ritrovarti in discussioni poco piacevoli. C’era sempre molta tensione che, in realtà, non finiva mai e ti arrivava fino alle dita dei piedi.

LARRY KING: Jerry Schilling, tu eri un amico di famiglia molto intimo. Ti definisci uno del gruppo di Memphis o ti dobbiamo vedere come uno della Memphis Mafia?

JERRY SCHILLING, amico intimo di Elvis. E’ successo tanti anni fa. Eravamo a Las Vegas, indossavamo abiti di mohair e portavamo la pistola. La stampa, in modo quasi affettuoso, iniziò a dire la Memphis Mafia è tornata in città. Ci piaceva questa cosa. Eravamo giovani.

LARRY KING: Quante persone erano coinvolte nella Memphis?

SCHILLING. Normalmente 6/7 alla volta. Nel corso degli anni, c’erano circa 12/13 ragazzi.

LARRY KING. Stavate insieme?

SCHILLING. Oh, noi vivevamo assieme, Larry

LARRY KING. Eravate legati? Vi sosteneva?

SCHILLING. Ti dirò, vista da di fuori sembra una cosa strana. Ma vista dall’interno era una cosa molto importante. Prima di tutto, lui non assumeva una persona perché era un contabile o un tour manager, assumeva le persone delle quali aveva fiducia e poi ognuno individuava una sua mansione.

LARRY KING. Quindi si imparava in corsa?

SCHILLING. Assolutamente sì

LARRY KING- Quindi per lui la fiducia era la cosa più importante?

SCHILLING. Assolutamente la più importante.

PERRY. Larry, noi eravamo una famiglia. Elvis era prigioniero della sua fama. Noi eravamo quelli che lo sostenevano. Lui non poteva andare da nessuna parte, c’erano almeno 20 ragazze fuori dai cancelli del nr. 24/7 e noi eravamo la sua famiglia. Ci siamo anche molto divertiti insieme e questi ragazzi erano i suoi migliori amici.

LARRY KING. Ti piaceva molto vero?

PERRY. Gli volevo molto bene. Era un uomo incredibile. Tra i ragazzi che lavoravano con lui, c’erano italiani, ebrei, cristiani e lui portava sempre la croce e la stella di David, così era sicuro che non sarebbe stato cacciato dal Paradiso per un dettaglio tecnico. Intendo dire che era una persona divertente. Noi eravamo i suoi amici e l’unica cosa che ci chiedeva era amicizia e lealtà.

LARRY KING. David, tu eri il suo fratellastro. Quanti anni avevi quando l’hai conosciuto?

DAVID STANLEY, FRATELLASTRO DI ELVIS. Io avevo 5 anni. Mi trasferii a Graceland nel 1960, quando mia madre, che era divorziata, sposò il padre di Elvis, rimasto vedovo. Perciò quando incontrai Elvis Presley, non sapevo che tipo fosse. Non sapevo quanto fosse un Re. Fu divertente perché quando incontrai Elvis, incontrai la maggior parte di questi ragazzi: Marty Lacker e Lamar Fike. Era come ci fosse una festa in una famiglia del sud e io, bambinetto di 4 anni, giravo per la casa, senza capire cosa succedeva.

LARRY KING. Era un gran buon fratellastro?

STANLEY. Sicuro! Mi stai prendendo in giro? Ho avuto parecchie attenzioni come quella di essere accompagnato a scuola, con una Cadillac rosa ogni giorno. Quello che voglio dire è che se Elvis era il tuo fratellastro, ancora di più era una figura paterna. Aveva 20 anni più di me. Mi ha insegnato tutto. Mi ha insegnato la musica. Mi ha insegnato come essere cool. Mi ha insegnato tutto sulle ragazze. Mi ha insegnato le cose che riguardano lo spirito e tutto quello che ne consegue. Noi siamo come quei veterani della 2° guerra mondiale, della guerra in Corea o del Vietam, tutti abbiamo sperimentato una cosa unica. E come ho già detto, è fantastico trovarsi assieme e trasmettere, per quanto ci è possibile, ciò che abbiamo conosciuto di una persona che abbiamo amato veramente tanto.

LARRY KING. MArty tu hai la sua stessa età vero?

LACKER. Io avevo due anni di meno, ma entrambi eravamo nati in gennaio. Ci hanno definito tirapiedi. Ci siamo sentiti chiamare con tutti i nomi possibili, ma chi l’ha detto è perchè non ha mai capito il tipo di rapporto che c’era.

LARRY KING. Perché com’era?

LACKER. Era un rapporto fraterno, eravamo come fratelli. Quando la gente fa affermazioni di un certo tipo, noi ci limitiamo a sorridere e ridere, perché non hanno idea di come fosse.

LARRY KING. Patty, tu sei stata l’ultima ad unirti a loro?

PERRY. No io sono arrivata prima di David e Ricky. Loro erano bambini quando sono arrivati nella casa e io ho incontrato Elvis quando avevo 17 anni. Aveva appena finito il servizio militare.

LARRY KING. E lui ha assunto anche te?

PERRY. Non avrebbero potuto sbarazzarsi di me

LACKER. Abbiamo cercato di farlo.

PERRY. Vero hanno cercato di farlo.

LARRY KING. Eri l’unica ragazza?

PERRY. Ero l’unica femmina. Lui aveva fiducia in me ed eravamo buoni amici, non c’è stata
alcuna storia tra noi.

LARRY KING. Tu volevi una storia?

PERRY. No, no, no, no

LACKER. L’avremmo presa a bastonate.

PERRY. No. Loro erano i miei fratelli. Mi prendevano, mi portavano in giro e si preoccupavano per me. Sfortunatamente, non permettevano a nessuno di starmi vicino.

LARRY KING. Lamar, era un uomo difficile? Sapeva essere difficile?

FIKE. Sì. Probabilmente questa è la cosa più carina che si possa dire. Quando cominciava a guardarti dall’alto in basso, sapevi che era arrivato il momento tosto. Sapeva andare giù duro con te. Come ho già detto, era difficile separare le due cose. Eravamo amici e dipendenti e lui era sopra a tutto questo. Io mi trovavo ad essere sempre in lotta con lui e perdevo sempre. Sono stato licenziato almeno 500 volte. Ma faceva parte del gioco.

LARRY KING. Doveva essere una cosa magica essere sia amico che dipendente.
Torneremo fra poco con il gruppo, salutando Elvis Presley, che adesso avrebbe 70 anni.

PAUSA PUBBLICITARIA – INIZIO VIDEO CLIP

PRISCILLA PRESLEY: In quel momento, stava con un gruppo di ragazzi e sono andati tra il pubblico. E lì c’erano tanti suoi fans.

LARRY KING. Ecco questa è un’altra cosa che riguarda Elvis…. Era un ragazzo tra i ragazzi

PRISCILLA. Sì era un ragazzo tra i ragazzi

LARRY KING. Sappiamo di lui con le donne e cose simili, ma lui amava circondarsi dai ragazzi.

PRISCILLA: Vero. E questo era difficile per una donna, soprattutto una moglie. Sai, loro tentavano di continuare a vivere una vita da single e io cercavo di avere una vita di famiglia. Lui voleva avere il meglio di entrambe le cose.

FINE VIDEO CLIP
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Predefinito Re: 14/01/2005 - Ricordando Elvis Presley

LARRY KING. Jerry, Elvis era straordinariamente corretto e generoso, vero?

SCHILLING: Molto generoso. La casa nella quale vivo oggi me l’ha comprata lui nel 1974.
Io penso, Larry, che questo dimostra quanto fosse sensibile. Non amo parlarne, ma so che era al corrente che avevo perso mia madre quando avevo solo un anno. Siamo cresciuti nello stesso quartiere, nella parte povera di Memphis. Nel 1974 mi disse: non hai mai avuto una casa, e io voglio essere quello che te ne dà una. Nessuno lo sapeva. I ragazzi vennero a saperlo dopo, ma io non amo fare pubblicità. Vivo ancora lì e ci rimarrò sempre.

PERRY: La gente parla dei compleanni e di come Elvis festeggiava il compleanno e il Natale. Elvis non li festeggiava nei giorni precisi, ti dava i suoi regali fuori dai canoni. Era capace di andare dal gioielliere e comprare a tutti qualcosa. Se si comprava una moto, allora comprava una moto a tutti. Quello che lo rendeva felice era vedere la nostra faccia quando ti dava il regalo, non si trattava del regalo in sé.

SCHILLING: C’è un’altra cosa molto importante ed è che lui ti dedicava il suo tempo. Senti parlare dei regali, dei soldi, ma c’era anche il fatto che se avevi un problema ti dedicava il suo tempo. Veniva da te e ti chiedeva: vuoi parlarne. E veniva nella tua stanza. Quello che voglio dire è che era un vero amico.

LARRY KING. Lui da chi è stato aiutato per i suoi problemi?

SCHILLING: Questo è il problema

LARRY KING: Ok David è stato generoso anche con te?

STANLEY. E’ sempre stato generoso con me e, ascoltando Jerry che parlava della casa in cui vive oggi, pensavo a mio padre che è stato allontanato dalla mia vita quando ero bambino. Mia madre e mio padre hanno divorziato nel ’59. Quando mi sono trasferito a Graceland con i miei due fratelli più grandi, arrivai con quella che divenne la matrigna di Elvis, mia madre e, visto che aveva appena perso sua madre, Elvis era piuttosto riluttante verso di lei. Ma guardò me e mi prese in braccio, mi diede un abbraccio e il suo benvenuto nella famiglia. Poi cominciò a prendersi cura di me, condividendo la sua vita. Lui sapeva che mio padre era stato allontanato dalla mia vita e fece in modo di rimpiazzarlo. Jerry ha infinitamente ragione in questo. In queste cose era molto taciturno Faceva l’impossibile per farti sentire speciale. Sai, ci sono persone al mondo che possono darti un puffetto nel sedere e tu sei in grado di fare altre 10.000 miglia. Uno di loro è un mio amico che si chiama Bernie Dorman dell’ADI di Los Angeles, con cui lavoro. L’altro è stato Elvis Presley. Quando ti dava un colpetto sulla schiena, eri pronto per farti altre 10.000 miglia e sono sicuro che tutti i ragazzi presenti posso dire la stessa cosa.

LARRY KING: Marty è stato generoso anche con te?

LACKER. Assolutamente. Ti dirò, Elvis era una persona complessa e contraddittoria. Voglio dire, in lui c’erano molto aspetti. Elvis non era capace di dire “Mi Dispiace”, a nessuno. Quando si arrabbiava o faceva qualcosa che sapeva che sarebbe stato meglio non fare, gli passava in mezz’ora, ma….

UOMO NON IDENTIFICATO: Beh in quel momento regalava una macchina

LACKER. Invece di dire “Mi dispiace”, ti comprava qualcosa.

UOMO NON IDENTIFICATO: Un modo eccezionale per dire “Mi dispiace “

LACKER. L’unica volta che l’ho sentito dire “Mi dispiace”, è stato con me su un certo argomento. L’unico argomento che affrontavamo insieme. Quando l’ha fatto, la cosa mi ha sconvolto, proprio perché non lo diceva mai. Piuttosto andava a comprarti qualcosa.

LARRY KING: Lamar, a parte tutti gli argomenti, è stato generoso con te?

FIKE. Per dire una cosa minima, io ho fracassato parecchie macchine. Lui correva spesso in moto. Io avevo una motocicletta ed è finita sotto un autobus. Insomma cose così. Sai era come trovarsi in un grande parco giochi e qualche volta ci trovavamo in problemi seri, ma sai cosa? Qualcuno, l’altro giorno mi ha chiesto, se lo farei di nuovo. E io gli ho detto: Quando cominciamo?
LARRY KING. E’ vero che faceva tenere aperte tutta la notte, le sale di cinema, e vi portava a vedere i films?

(CHIACCHERANO TRA LORO)

SCHILLING. 3 films alla volta. Andavamo a mezzanotte dopo la chiusura.
UOMO NON IDENTIFICATO: Eppure aveva 3 televisori

(CHIACCHERANO TRA LORO)

SCHILLING. Dovremmo dirlo a voce alta. Era interessante, Larry, perché ripensandoci oggi, e se stavamo seduti al cinema con Elvis, era perché quello era il rapporto che c’era con lui. Non è vero ragazzi?

(CHIACCHERANO TRA LORO)
SCHILLING. Non è mai stato detto, ma quello faceva parte del lavoro.

PERRY. Elvis aveva il suo seguito e tutti si sedevano dietro.

SCHILLING. Elvis studiava quei film. Ricordo che mi meravigliavo sempre del perchè li vedevamo tre volte, ma poi capivo che lui intravedeva qualche piccolo dettaglio che memorizzava e poi portava nel suo prossimo film.

LARRY KING. Cosa stavi dicendo, chi stava parlando, scusatemi?

LACKER. Ero io

LARRY KING. Vai avanti
LACKER. Raccontavo una cosa che lo riguarda e cioè che non ha mai visto nessuno dei suoi film

FIKE: Non li abbiamo mai guardati.

LACKER. Oddio lo ha fatto un paio di volte, ma che sappia io, in 20 anni potrebbe averne visti 2 o 3. Non amava guardarsi sullo schermo

LARRY KING. Chiedo a tutti voi un minuto per raccontare quella che poteva essere considerata una sua strana abitudine. Praticamente una storia veloce su Elvis. Io non l’ho mai conosciuto, ma ho incontrato il Col. Parker. Una volta Elvis lavorava a Miami Beach, al Miami Beach Convention Center. Atterrò al Miami Internation Airport e un elicottero lo portò all’eliporto di Miami Beach. L’aveva prelevato una limousine e lo portò al Convention Center, dove fece il suo show. Tornò alla limo per riprendere l’elicottero. Quando arrivò all’elicottero, disse all’autista della limo. “E’ tua questa limo o sei dipendente di una società?” E l’autista rispose “Sono dipendente” e Elvis disse “Adesso è tua” La mancia per l’autista fu la limousine. Torneremo tra poco.

(MUSICA E PAUSA PUBBLICITARIA) (INIZIO VIDEO CLIP)

LARRY KING. Eri molto legata a tuo padre?

LISA MARIE PRESLEY: Sì

LARRY KING. Era qualcosa del tipo papà-figlia

LISA MARIE PRESLEY. Sì molto

LARRY KING Com’è stato come padre?

LISA MARIE PRESLEY. Molto adorabile, molto dolce. Molto….. sapevo che andava pazzo per me.

LARRY KING. A 9 anni sapevi cosa lui significasse per il mondo?

LISA MARIE PRESLEY. Certo. Sai, in un certo senso, sono entrata nell’idea molto presto. Non so come sia successo. E’ una specie si… è stato…. Era la mia vita. Non ne conoscevo una diversa.

(FINE VIDEO CLIP)
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Vecchio 21-10-2007, 23:21
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Predefinito Re: 14/01/2005 - Ricordando Elvis Presley

LARRY KING. Ci ha raggiunto Anita Wood. E’ di Jackson, Mississippi. E’ stata la fidanzata di Elvis per molti anni dal 1957 al 1962. Fu Lamar Fike, uno dei nostri ospiti, a farli conoscere, giusto Anita?

ANITA WOOD, FIDANZATA DI ELVIS PRESLEY. Sì Lamar mi chiamò per conto di Elvis.

LARRY KING. E cosa ti disse?

WOOD. Io lavoravo in uno spettacolo per teenager, a Memphis e quando lo spettacolo finì, Lamar mi chiamò e disse: Elvis vorrebbe incontrarti, stasera. Io avevo un appuntamento e non volevo annullarlo, così Lamar si arrabbiò. Lamar, non lo dimenticherò mai. Tu non vuoi stare con Elvis Presley? Lascia perdere l’appuntamento. Ma non potevo e così non andai, pensando che non lo avrei più sentito. Invece mi cercò di nuovo.

LARRY KING Com’è stato il primo appuntamento?

WOOD: Direi piuttosto inusuale. C’erano Lamar, George, Allen Fortess, Cliff Glaves e Louis e stavano tutti nella macchina. George bussò alla porta e la signora con la quale vivevo fece venire Elvis a prendermi. Eravamo una famiglia del sud, e così venne a prendermi a casa. Uscimmo con la limousine e guidava Elvis. Abbiamo girato molto intorno a Memphis, ci siamo fermati davanti ad un posto dove facevano hamburger e Lamar ha fatto non so quanti viaggi per prendere dozzine di hamburger. Li abbiamo mangiati tutti. Poi andammo a Graceland. L’aveva appena comprata e voleva farmela vedere.

LARRY KING. Ha cercato di “adescarti” la prima sera?

FIKE: Adescare!

(CHIACCHERATA FRA LORO)

LARRY KING: Ti ha circuita?

WOOD: Cercò di farlo. Voleva che salissi di sopra e vedessi la sua camera, con il suo enorme letto. Cosa che feci. Caminammo nella stanza. C’era un letto grandissimo, penso il letto più grande che io abbia mai visto finora. E poi cercò di avvicinarsi a me e io gli dissi “No devo andare a casa adesso”. Così mi portò a casa. Questo fu il nostro primo appuntamento. Era un gentiluomo in questo senso.

LARRY KING: Cosa significava essere innamorati di lui? Immagino che tu fossi innamorata.

WOOD: Lo ero. Fu il mio primo amore. L’ho incontrato quando avevo 19 anni e provenivo da una famiglia molto conservatrice e non avevo mai avuto storie o cose simili. Perciò quando conobbi Elvis, mi innamorai di lui e lui di me. Abbiamo passato dei momenti meravigliosi, anche divertendoci molto. Volevo bene anche i ragazzi. Eravamo come una grande famiglia e ricordo quando arrivarono David, Ricky e suo fratello Billy. Ero là e ricordo tutto di quel momento.

LARRY KING. Ora, Patty, ti dava fastidio che avesse una ragazza?

PERRY. No, assolutamente. Quei ragazzi erano miei fratelli, e non avevamo nessun altro tipo di relazione.

LARRY KING. Quindi tu stavi con Anita?

PERRY. Sì, infatti ad ogni ragazza che portava a casa, Elvis spiegava che Patty faceva parte della famiglia. Non hanno mai avuto problemi con me.

LACKER. Larry devo dirti che la madre di Elvis voleva che suo figlio sposasse Anita.

WOOD. Oh!

UOMO NON IDENTIFICATO. Bello

WOOD. Sì, molto bello

LARRY KING. Anita, perché non è successo

(CHIACCHERATA FRA LORO)

WOOD. Allora……..

FIKE. L’Oceano Atlantico

WOOD. Andò……….

FIKE. Viene chiamato l’Oceano Atlantico

WOOD. Vero

LARRY KING. Andò in Germania.

WOOD. Andò in Germania e mentre era là incontrò Priscilla che era una bella ragazzi di 14 anni, molto bella. Quando tornò a casa, noi continuammo a vederci. Naturalmente Elvis riusciva a farti credere qualsiasi cosa, così mi fece credere che fosse solo un’amica, il cui padre era nell’esercito con lui e che non c’era niente tra loro e cose simili.

LARRY KING. Questa cosa mi colpisce. Lamar, tu hai gestito questa cosa, poi ci torneremo.

FIKE. Cioè?

LARRY KING. Elvis ha ingannato ogni donna con la quale è stato. Entrambe le donne che abbiamo intervistato e che hanno avuto una relazione con lui, ne parlano in modo indignato, aveva una donna in un hotel e un’altra nella porta vicina. Tutte lo amavano e lo capivano. Lamar, mi puoi spiegare?

KING. Larry. si chiama tentazione.

LARRY KING. Ma dava fastidio!

FIKE. Posso dirti una cosa? Intorno, ce n’erano molte. Devi sapere che lui amava rendere felice chiunque. Ma c’era la tentazione, Larry.

LARRY KING. Era la tentazione e lui ovviamente ci cascava.

Faremo una pausa, poi torneremo e il quadro sarà completo con Kathy Westmoreland, che ebbe una relazione con Elvis e si innamorò di lui, al punto da scrivere un libro dal titolo “Elvis and Kathy”. Parleremo anche di quando è morto e torneremo sulle strane cose che riguardano Elvis. Ne riparleremo dopo la pubblicità. Non andate via.

(MUSICA) (PAUSA PUBBLICITARIA)

LARRY KING. Oggi, Elvis avrebbe 70 anni. Da Memphis, TN ci sono
Marty Lacker, membro della Memphis Mafia, testimone di nozze al matrimonio di Elvis, con il quale si è conosciuto alla scuola superiore.
Lamar Fike, un altro membro della Memphis Mafia, amico intimo di Elvis, che nei concerti di Presley era direttore delle luci.
A Los Angeles c’è Jerry Schilling, membro della Memphis Mafia e vicino ad Elvis sia nei periodi felici che in quelli tristi.
Da Dallas, c’è David Stanley, fratellastro di Elvis Presley.
Qui c’è anche Patty Parry, membro onorario della Memphis Mafia, unica donna del gruppo e che ha vissuto con Elvis per 17 anni e lo considera uno dei suoi migliori amici.
Anita Wood si è unita a noi da Jackson, Mississippi. E’ stata fidanzata con Elvis per molti anni, per un periodo vivendo anche a Graceland.

Ed ora qui a Los Angeles, ci ha raggiunto anche Kathy Westmoreland. Kathy, che ha avuto una relazione con Elvis e lo ha amato, ha scritto un libro sulla loro storia. Il libro si chiama “Elvis and Kathy”. Perché è’ finita?

KATHY WESTMORELAND DICE CHE HA DORMITO CON LUI: Non ho molto da dire.

UOMO NON IDENTIFICATO: Kathy, facci un SI bemolle

WESTMORELAND. Un Si bemolle! Qualcuno mi ha chiesto di fare un SI bemolle. Ho avuto una relazione con lui per 6 mesi, in un modo regolare. Poi mi è diventato evidente che c’erano altre donne.

LARRY KING. Com’era come fidanzato?

WESTMORELAND. Era favoloso. Oh è stato fantastico. Era molto attento, quasi materno

LARRY KING. Non dormiva vero?

WESTMORELAND. No, soffriva d’insonnia e molto anche. Credo che sia così per molti di coloro che sono dei geni. Diceva: proprio non riesco a spegnere l’interruttore.

LARRY KING Ti manca?

WESTMORELAND. Mi manca terribilmente

UOMO NON IDENTIFICATO: Anche io ho quel problema.

LARRY KING. Andiamo avanti e parliamo delle cose eccentriche. Jerry quali erano le stranezze di Elvis? Tutti i grandi uomini fanno cose eccentriche.

SCHILLING. Ho conosciuto Elvis quando avevo 12 anni e lui ne aveva 19. Fu poco prima che avesse la sua prima hit. C’erano 5 ragazzi più grandi di me – questo sta a significare quanto ancora non fosse popolare – e volevano fare una partita a football e mi hanno fatto giocare. Ricordo che mi avviai verso il gruppo. Mi sentivo con James Dean e Marlon Brando. Ti guardava in un modo che sembrava il loro sguardo. Il suo sguardo…. Era come se fosse un ribelle, ma aveva un sorriso adorabile. Era un ribelle adorabile.

LARRY KING. Patty, secondo te in cosa era diverso?

PERRY. Tutto quello che riguardava Elvis era diverso.

LARRY KING. Fammi un esempio

PERRY. Era un bambino, parlava come un bambino, amava sua madre. Le donne lo guardavano con occhi diversi rispetto agli altri uomini
Lui era un notturno e quindi eravamo come i vampiri, stavamo in piedi tutta la notte e dormivamo tutto il giorno.

LARRY KING. Marty, cosa c’era di diverso?

MARTY LACKER, SEGRETARIO DI ELVIS. Ti racconto una cosa che era alquanto particolare. Quando guardava una partita di football in TV, indossava il casco.

UOMO NON IDENTIFICATO: Lo indossava in ogni occasione. Prendeva anche l’aereo con l’elmetto in testa.

LACKER: Se, in TV, guardava le corse di motocicletta, indossava il suo casco della moto. Entravi e scoppiavi a ridere. Te lo immagini, arrivavi e lo vedevi con il casco in testa. Gli dicevi: Elvis, ma cosa fai? E lui: Guardo la partita.

LARRY KING. Lamar, sarebbe stato un buon ospite in questo show?

LAMAR FIKE, TOUR MANAGER E AMICO INTIMO DI ELVIS, PER LUNGO TEMPO: Si sarebbe divertito molto. Se aveva il gruppo intorno a sé, si divertiva sempre. Aveva bisogno del gruppo per sentirsi sostenuto. Quando c’eravamo, eravamo tutti per lui.

LARRY KING. Lamar, tu cosa ritieni avesse di eccentrico?

FIKE. Io credo che la cosa diversa di Elvis, sia stato il modo in cui trattava la gente. Trattava tutti allo stesso modo. Con lui non esisteva quello superiore e quello inferiore. Essenzialmente era, penso come Dio che ama un avvoltoio tanto quanto un’aquila e ritengo che per Elvis fosse lo stesso. Elvis trattava tutti allo stesso modo. Poi non so se questa si può considerare una cosa eccentrica.

UOMO NON IDENTIFICATO: E’ stato un grande insegnamento per noi. Come Elvis Presley trattava un tipo che pulisce la strada, allo stesso modo trattava il direttore generale di un’azienda. E questa era un gran bella cosa da cui dovremmo imparare.

FIKE. Assolutamente

LARRY KING. David, per te cos’aveva di diverso?

DAVID STANLEY, FRATELLASTRO DI ELVIS. Dopo aver passato tanti anni con lui, penso che la cosa interessante di Elvis sia stata vedere Elvis che era Elvis.

LARRY KING. Cosa intendi?

STANLEY: Quando la gente parla di lui e di quanto fosse grande, e oggi siamo qui per il suo 70° compleanno, a tanti anni dalla sua morte, significa che era come una calamita, la gente era attirata da lui. Essere questo l’ha portato a passare momenti duri. Cioè essere Elvis Presley. Credo che alla fine questo lo abbia incastrato in se stesso. Come diventi se tutti ti amano, se tutti ti adorano e ti seguono e ti vogliono star vicino e toccarti? Guardarlo essere Elvis, il grande Elvis, Elvis su, Elvis giù, Elvis triste, il grande intrattenitore che è stato, guardarlo fare tutto questo e poi vederlo verso la fine. Molte volte si fermava e diceva perché io? Perché questi doni fenomenali sono stati fatti a me? Lui voleva sempre condividere con qualcuno, ma si è sempre posto la domanda del perchè gli era stato riservato tanto. Credo che Marty abbia toccato un grosso punto. Elvis amava amare la gente, ma era difficile permettere alla gente e a noi di amarlo. Lui si chiudeva in se stesso, per cercare di capire chi fosse.

FIKE. Lascia che ti racconti una storia divertente, Larry. E’ vera. Il gruppo partecipava alle feste. Dopo un po’, quando Elvis arrivava, tutta l’attenzione andava su di lui e quindi non volevamo invitarlo. Vero! Una sera arrivò e disse: “Permettetemi di farvi una domanda. Perchè non invitate anche me alle vostre feste?” e io gli risposi: “Sei pazzo, nessuno di noi ha una chance se ci sei tu.” Lui rimase veramente molto male e disse “Vi licenzio tutti” E io: “D’ora in poi puoi venire a tutte le feste che vuoi”

UOMO NON IDENTIFICATO: Elvis amava essere Elvis Presley. Quando Elvis usciva voleva essere riconosciuto e voleva che ci fosse gente. Le star di oggi sono un po’ diverse.
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Predefinito Re: 14/01/2005 - Ricordando Elvis Presley

LARRY KING. Era anche estremamente di larghe vedute sull’emarginazione, eccezionalmente progressista con canzoni in bianco e nero.

UOMO NON IDENTIFICATO: E’ una delle cose più importanti della storia ed Elvis è stato il più grande essere umano senza pregiudizi, che io abbia mai conosciuto.

LARRY KING. Ho sentito dire che era cieco sui colori, vero?

UOMO NON IDENTIFICATO: Totalmente

LARRY KING. Per te Anita, cosa aveva di diverso e strano?

ANITA WOOD, FIDANZATA DI ELVIS PER MOLTI ANNI: Patty ha accennato al suo modo di parlare come un bambino. Il mio soprannome era “piccola”, perché era davvero piccola quella volta. Avevo i piedi piccoli e lui adorava i miei piedi. Non ho idea del perchè, ma adorava i miei piedi

PATTY. Era come se ci fossero 2 Elvis Presley. Quando Elvis era a casa era Elvis Presley. Ma sul palco c’era un Elvis Presley diverso. A lui piaceva fare questo. Amava farsi notare dalla gente. Guidavamo sul Sunset Boulevard per un’ora e lui girava in macchina solo per vedere se la faccia della gente, quando lo vedeva alla guida della macchina.

LARRY KING. Guidava?

PATTY. Certo

UOMO NON IDENTIFICATO. Con la limousine se non guidava si sarebbe messo in piedi, salutando tutti con il braccio e parlando con la gente.

UOMO NON IDENTIFICATO. Era un personaggio.

LARRY KING. Tutti eravate al corrente dei suoi problemi di droga?

UOMO NON IDENTIFICATO. Sì

UOMO NON IDENTIFICATO. Beh sì, Come potevi evitarlo?

LARRY KING. Nessuno ha cercato di aiutarlo?

UOMO NON IDENTIFICATO. Nel corso degli anni, sicuramente. Sai è molto difficile aiutare qualcuno che non vuole essere aiutato.

LARRY KING. Ve ne siete accorti?

UOMO NON IDENTIFICATO. Sì e no. Quando vivi fianco a fianco ogni giorno, è difficile accorgersene. Inoltre, non erano…. Erano prescrizioni mediche, gli venivano prescritte dai medici. Elvis non era uno che amava le droghe di strada.

UOMO NON IDENTIFICATO. A quei tempi, non esistevano i centri Betty Ford. Nessuno immaginava quanto fossero dannose le prescrizioni mediche

LARRY KING. Perché si è lasciato andare così tanto, anche nel peso?

UOMO NON IDENTIFICATO. Qui non è il caso di uno che si è lasciato andare. Quello che è successo è stato un ingolfamento del suo stile di vita. Lo fai e tutto succede improvvisamente, tu sei forte, sai come regolarti. Sei depresso e non sei felice.

FIKE. Larry, immagina di tornare a quello che abbiamo detto un minuto fa. Guardare Elvis essere Elvis. Molte volte nella sua vita, ha pensato che non si meritava il denaro, la fortuna e la fama che ha avuto. Alle volte il risultato era che entrava in uno spirito di autodistruzione. I farmaci prescritti hanno fatto la loro parte, ma quei farmaci lo hanno incastrato.

STANLEY. Avevamo tutti paura che morisse.

LARRY KING. MArty, gli hai mai detto “Elvis stai prendendo troppo peso, stai perdendo il controllo.

LACKER. Voglio essere onesto con te. Io, in quanto a pillole, stavo male tanto quanto lui

LACKER. Il problema è che gli parlavamo del peso, ma il vero aumento di peso è avvenuto nell’ultimo anno. E questo aveva molto a che fare più con le malattie che con qualsiasi altra cosa. Naturalmente le pillole hanno contribuito a fare la loro parte.

UOMO NON IDENTIFICATO Vero

LARRY KING. Era molto malato?

(PARLANO TRA LORO)

LARRY KING. Calma ragazzi, siete in 7

UOMO NON IDENTIFICATO Doveva prendere cortisone

UOMO NON IDENTIFICATO Questa è la parte pazzesca

(PARLANO TRA LORO)

SCHILLING. Ascolta Larry, credo tu debba andare alla causa, non solo all’effetto. Elvis Presley era un vero genio. Elvis è stato il produttore della storia della musica più sottovalutato. Voleva fare dei films. Per 3 ore sono stato presente ad un incontro in cui c’erano Joe Esposito, Elvis Presley, Barbra Streisand e John Peter e Barbra gli disse di questo film, che lui voleva assoltamente fare.

LARRY KING. “A Star Is Born?”

SCHILLING. Sì “A Star Is Born” e lui aveva accettato di farlo.

LARRY KING. Fatto niente?

SCHILLING. No e così loro hanno accantonato la cosa

LARRY KING Cosa è successo? Perché non l’ha fatto?

SCHILLING. Beh sai, se non è andato a buon fine è stato un problema di management

LARRY KING. Elvis lavorava alla produzione dei suoi dischi?

(CHIACCHERANO TRA LORO)

UOMO NON IDENTIFICATO: Originariamente li produceva Sam Phillips ed è stato un grande…

LARRY KING. Cosa gli ha impedito di fare “A star is Born”?

FIKE. Il Colonnello Parker

LARRY KING. Facciamo una pausa. Torneremo con molto ancora. Cercheremo di fare alcuni collegamenti telefonici. Non andate via.

(MUSICA) (PAUSA PUBBLICITARIA) (INIZIO VIDEO CLIP)

LARRY KING. Siamo di nuovo qui. Sembra di stare in famiglia: Marty Lacker conosce mio cognato, Carl Anchorman perché ha lavorato con lui alla produzione di dischi. Kathy Westmoreland conosce mia suocera, Gerri, avendo lavorato con lei. Giusto?

WESTMORELAND. Persona meravigliossa

LARRY KING. Hai delle idee sulla morte di Elvis?

WESTMORELAND. Sì, per quello che mi hanno detto lui e i medici che lo hanno visitato quando stavo con lui

LARRY KING. Cosa sarebbe?

WESTMORELAND. Quando l’ho conosciuto, mi disse che sapeva esattamente quanto tempo aveva da vivere ancora. Disse che sarebbe morto a 42 anni, vicino all’età in cui è morta sua madre. Era un problema di famiglia, suo padre, suo nonno, tutta la famiglia di lei è morta giovane. Tutti erano nati con un cuore che, da un lato, era due volte più grande del normale e mi raccontò anche di avere un cancro alle ossa.

LACKER. Non aveva un cancro alle ossa.

WESTMORELAND. E lui……

UOMO NON IDENTIFICATO. Non aveva cancro alle ossa

LARRY KING. No?

LACKER. No, non ce l’aveva. Ti racconto come è venuta fuori questa cosa. Dopo la morte di Elvis, da Graceland uscivano molte cose e il padre di Elvis, per vedere se questa cosa usciva, disse a Billy Smith di raccontare, ad un paio di ragazzi, che Elvis aveva un cancro. Ed è uscito. Kathy io penso che sia nata così…..

LARRY KING. Ma lei ha detto che gliel’ha raccontato Elvis.

WESTMORELAND. Me l’ha detto quando l’ho conosciuto.

LACKER. Elvis aveva una grande immaginazione, Kathy

FIKE. Kathy, ancora una volta si chiama “adescamento”

LARRY KING. Lamar, mi sembra tu stia esagerando.

FIKE. No, no

LARRY KING. In ogni caso domani sera ripeteremmo l’intervista a Kevin Spacey su Bobby Darin e Jerry mi ha raccontato che Elvis era un grande fan di Elvis.

SCHILLING. Sì Elvis era un fan di Bobby. Infatti, quando Bobby cambiò il suo stile…. Ricordi Larry che l’aveva cambiato.

LARRY KING. Sì è diventato un cantante folk

SCHILLING. Elvis si incontrò con Bobby e gli disse: Amico, non sei più tu. Quando ti vengo a vedere, voglio ascoltare “Mack The Knife”. Voglio vederti sul palco e Bobby se ne andò. E’ stato fantastico.
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  #5  
Vecchio 21-10-2007, 23:24
hurt hurt Non in Linea
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Predefinito Re: 14/01/2005 - Ricordando Elvis Presley

LARRY KING. Prendiamo qualche telefonata. Lewisburg, Ohio. Salve

PERSONA AL TELEFONO: La mia domanda è. Pensate che il Colonnello Parker, abbia abbindolato il padre di Elvis e se sì, come pensate avrebbe gestito lui suo figlio?

SCHILLING. Io credo non ci fosse nessuno che potesse dirigere Elvis, al di fuori del colonnello. Il Colonnello ha fatto un grande lavoro. Ha avuto molta creatività e i due si volevano bene. Elvis lo rispettava ed Elvis avrebbe mangiato chiunque alto.

LARRY KING. Il colonnello era onesto?

SCHILLING. Penso di sì

LARRY KING Marty, ti piaceva il Colonnello

LACKER. No, no

LARRY KING. Anita tu cosa dici?

WOOD. Non mi piaceva

LARRY KING. Allora siamo 2 a 1

WOOD. Lui è stato quello che non mi ha permesso di andare in Germania.

(PARLANO TRA LORO)

WESTMORELAND. Il colonnello aveva……… Era una cosa sua. Gli voleva bene

LARRY KING. Lo capiva?

WESTMORELAND. Sì, lui si divertiva a prendersi gioco delle persone. Questo era il suo modo di fare. Ma in fondo era una persona avvero dolce………..

(PARLANO TRA LORO)

LARRY KING. David, a te piaceva?

STANLEY. Parker mi piaceva e credo abbia fatto un lavoro eccezionale. Ma devo riportare quello che dice mio fratello, che sfortunatamente stasera non c’è. Lui dice questo: “Se è vero che il Colonnello Parker ha creato Elvis Presley, allora perché non ne ha creato nessun altro?”

LARRY KING. Lamar, a te piaceva?

FIKE. Sì e no. Voglio essere molto onesto: alle volte sì, alle volte no.

LACKER. Penso che tutti la pensiamo in questo modo.

PERRY. Sai il Colonnello non voleva avere molto a che fare con noi a Los Angeles. L’ho incontrato solo poche volte, ma per quanto ne so, Elvis aveva fiducia in lui ed era il suo manager.

(PARLANO TRA LORO)

LARRY KING. Il colonnello non stava con il gruppo?

PERRY. Non veniva a casa, non di persona.

LARRY KING. Ok. Da Cleveland, Tennessee. Salve

PERSONA AL TELEFONO: La mia domanda è per Jerry Schilling. Ti ho visto a Memphis il luglio scorso per i 50 anni di Elvis alla Sun Studio. Stupisce quanto spesso vai a Graceland. E’ dura per te andare in quel posto pieno di ricordi, oppure ti piace stare a Mamphis?

SCHILLING. Mi piace andare a Memphis, Graceland è dolceamara. I miei migliori ricordi sono la mia vita a Graceland. Adoravo come si viveva. Ora, però, tornare là ha un effetto molto emotivo. Così come amavo Memphis che è la mia città. Arrivai a Graceland, molti anni fa con Elvis e penso che l’abbiano mantenuta esattamente com’èra quando vivevamo là

LARRY KING. A te piace, Patty?

PERRY. Da quando sono andata a Graceland la prima volta, l’ho sempre amata. C’era la pace, era bella, però, per me adesso è come Disneyland. Non so se hai capito cosa intendo.

LARRY KING. Elvis aveva anche altre case?

PERRY. Sì molte.

SCHILLING. Larry, Elvis prendeva le case in affitto e nel corso degli anni, ne ha acquistata una a Palm Springs.

PERRY. Ne aveva comprata una anche a Monterey

LARRY KING OK facciamo una pausa e torniamo fra poco, con altre telefonate dirette a questo gruppo, che è qui per ricordare elvis, che oggi avrebbe 70 anni. Non andate via

(MUSICA) (PAUSA PUBBLICITARIA)

(INIZIO VIDEO CLIP)

Narratore: Elvis Presley sposò Priscilla Ann Beaulieu e uno dei più ricchi adolescenti d’America, giurava amore, rispetto e obbedienza. La coppia si era conosciuta in Germania. Entrambi erano natividi Memphis. Elvis, 32 anni diede a Priscilla Ann, 22 un anello di fidanzamento con 21 diamanti. Perché Elvis ha abbandonato il suo ruolo di scapolo? Lui disse: perché è arrivato il momento.

(FINE VIDEO CLIP)

LARRY KING. Questa sera abbiamo mandato in onda Jailhouse rock 2 volte. In Inghilterra è stata ripubblicata in concomitanza con il 70° compleanno di Elvis e si è classificata al 1° posto. Questa è la 19° volta che ha un disco primo in classifica in Inghilterra. Kathy mi diceva che lui pensava che non sarebbe stato ricordato.

WESTMORELAND. E’ vero. Diceva: come faranno a ricordarsi di me. Nessuno mi ricorderà. Non ho fatto niente che duri nel tempo, come potrebbe essere un film classico.

LARRY KING. Come si sbagliava… Madison, Wisconsin, Ciao

PERSONA AL TELEFONO. Ciao Larry. Io sono un grande fan. La mia domanda è per tutto il gruppo. Sono cresciuto con i Beatles, ma ho sempre avuto un grande rispetto per Elvis Presley. Mi meraviglio che nessuno degli intervenuti pensi che la sua morte, così come è stata, potesse essere evitata.

LACKER. Sì poteva essere evitata, ma questo dipendeva da Elvis.

STANLEY. Sono state dette tante cose sulla morte di Elvis, su cosa è successo e chi erano i responsabili. Però Marthy ha ragione: in definitiva Elvis era il principale responsabile per se stesso.
Noi potevamo solo occuparci di lui il più possible. Quel tragico giorno del 16 agosto, quando entrai in quel bagno e mi sono reso conto che era morto, nessuno ha sofferto quanto me e le persone qui presenti. Il fatto è che non riuscivamo a fermarlo. Sto lavorando su un progetto cinematografico e la premessa è che noi abbiamo potuto proteggere il Re da tutti, ma non da se stesso. Questa è la tragedia. Ci manca molto e siamo al suo 70° compleanno.
Ma l’unico modo per poterlo evitare, come dice Marthy, era che Elvis facesse una scelta, e sfortunatamente, ha fatto la scelta sbagliata.

LARRY KING. Vediamo cosa fate adesso. Tu Anita?

WOOD: Sono direttrice di un asilo nido diurno, presso la nostra chiesa, oltre ad insegnare a Pittsburg, Mississippi.
Larry, voglio dirti il mio nome. Ora, il mio nome è Anita Brewer. Sono sposata con un favoloso giocatore di football, un ex giocatore di football.

MASCHIO NON IDENTIFICATO. Vero. Tutto americano

LARRY KING. Anita Brewer

WOOD Giusto

LARRY KING Dove ha giocato?

WOOD: QuAnto o dove? Ha giocato per i New Orleans Saints e i Cleveland Browns.

MASCHIO NON IDENTIFICATO.
La squadra preferita di Elvis, i Cleveland Browns

LARRY KING. I Browns erano la squadra preferita di Elvis? Andiamo avanti. Tu Patty?

PERRY. Praticamente sono in pensione, ma lavoro a Beverly Hills, nel Salone a Cannon Drive. Prevalentemente taglio i capelli agli uomini

LARRY KING. Tu Kathy, cosa fai?

WESTMORELAND. Il 29 gennaio sarò a Parumph, Nevada, Area 51. Così se scompaio, sono su un UFO. Ho appena terminato uno special con Dick Dale.

LARRY KING. Tu David cosa fai?

STANLEY. Ho una società che si chiama Impello Films, qui a Dallas, Texas Sto lavorando su un film indipendente che si chiama “The Head Hunter” che era il soprannome che mi diede Elvis quando avevo 16 anni.

LARRY KING Ti Marthy cosa fai?

LACKER. Sono praticamente in pensione, ma faccio consulenze nel business musicale.

LARRY KING. Jerry?
SCHILLING. In passato ho fatto il manager del Beach Boys e Jerry Lee. Attualmente sto facendo un film su Elvis, con la CBS, che si chiama Elvis By The Presley. E’ un documentario su Elvis raccontato dalla famiglia.

LARRY KING. Lamar, tu cosa fai?

FIKE. Faccio consulente per un collezionista del Midwest, di memorabilia di Elvis e cose simili, articoli presidenziali, tutto. Ha una grandissima collezione e questo mi rende felice.

LARRY KING. La trasmissione è finita grazie a tutti.


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  #6  
Vecchio 22-10-2007, 18:28
dune dune Non in Linea
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Predefinito Re: 14/01/2005 - Ricordando Elvis Presley

Grazie hurt,bellissima intervista e bel modo di ricordare Elvis
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  #7  
Vecchio 22-10-2007, 21:55
longo70 longo70 Non in Linea
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Predefinito Re: 14/01/2005 - Ricordando Elvis Presley

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Grazie hurt,bellissima intervista e bel modo di ricordare Elvis
Quoto!! Grazie anche da parte mia Hurt!!!
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  #8  
Vecchio 22-10-2007, 22:45
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Grazie Hurt,

che bella intervista!!!
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  #9  
Vecchio 24-10-2007, 20:54
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Clint Reno Clint Reno Non in Linea
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Predefinito Re: 14/01/2005 - Ricordando Elvis Presley

Grazie mille Hurt!!! Ottimo!!!
In questa parte riguardante il cancro di Elvis:

Quote:
hurt Visualizza Messaggio
WESTMORELAND. Me l’ha detto quando l’ho conosciuto.

LACKER. Elvis aveva una grande immaginazione, Kathy

FIKE. Kathy, ancora una volta si chiama “adescamento”

LARRY KING. Lamar, mi sembra tu stia esagerando.
Sono d'accordo con Larry King! Fike ha esagerato! E aggiungo che è proprio un cretino!!! "Adescamento"... Dio, perchè Elvis avrebbe dovuto inventarsi una cosa simile?? Non era proprio il tipo!!!
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