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Dal libro "Elvis - Straight Up!" di Joe Esposito
PERCHE' IO?
Ho incontrato Elvis Presley per la prima volta sotto le armi nel 1958 ed ho iniziato a lavorare per lui poco dopo il congedo di entrambi nel 1960. Finchè non è morto 17 anni dopo, la mia vita ha ruotato letteralmente intorno a lui, e l'incredibile, bizzarro, pazzo mondo in cui lui viveva è diventato anche la mia esistenza. E' stato un viaggio pazzesco. A parte qualche periodo di tensione, però, amo ogni minuto di quei tempi. Per oltre 30 anni mi sono state fatte innumerevoli domande da persone di tutte le età da ogni parte del mondo. Questo sembra significare che non c'è dettaglio della vita di Elvis a cui le persone non siano interessate. Nel corso degli anni, ho tentato di essere il più sincero possibile nel dare le mie risposte. Non c'è dubbio che Elvis fosse un artista unico e intelligente, pieno di talento. Ma era anche una persona... Nel periodo subito dopo la sua morte, mi sono ritrovato a dover rispondere ad alcune tra le domande più difficili riguardo la sua vita, e così sono arrivato alla decisione di dire la verità nel miglior modo possibile. Ci si deve rendere conto che io ho vissuto con Elvis per 17 anni. E' molto tempo. E stare con Elvis non era un lavoro dalle 9 alle 5, credetemi. La richiesta dello stile di vita di Elvis voleva dire essere disponibili 24 ore al giorno, 7 giorni la settimana. Non potevi mai sapere da un giorno all'altro quale avventura ci avrebbe portati a vivere, o quanti km avremmo dovuto percorrere per soddisfare uno dei suoi bizzarri desideri o elaborate richieste. E' successo così tanto durante quegli anni. Elvis era talmente sempre di corsa che è difficile a volte ricordare in quale momento è successo un dato evento. Ho tentato in passato di mettere i miei ricordi su un libro, ma è davvero una prospettiva non realistica. Come posso mettere 17 anni di vita ed esperienze con Elvis Presley in 200 o 300 pagine? Beh...vi dico che non si può! Ci vorrebbero centinaia di libri solo per avvicinarsi. Può sembrare pazzesco, ma è stato proprio il dilemma che ha ispirato la serie "Elvis - Straight Up". Ora non vi prometto che usciranno davvero centinaia di libri, ma una serie permette molta più libertà nell'elaborare una grande varietà di storie molto più dettagliate. Sono entusiasta di lavorare con il noto scrittore e storico di Elvis Joe Russo come mio collaboratore. Joe possiede la grande abilità di catturare l'emozione e l'intensità del vivere con Elvis, quasi facendo rivivere il momento in cui i fatti sono accaduti. Mi ha aiutato a far uscire dalla mia memoria attempata i dettagli di quegli anni con Elvis, così da poterli dare ai fans di tutto il mondo. Non è stato per sollevarmi dalle mie responsabilità o per sollevare Elvis dalle sue. Ciò che viene scritto qui è ciò che realmente è accaduto, nel bene e nel male. Vorrei iniziare dando una breve descrizione di cosa penso Elvis Presley fosse destinato a fare. Prima di tutto vorrei chiarire una cosa. Elvis Presley possedeva una magia e un potere molto speciali, non solo come artista, ma anche come essere umano. Come artista, non ce n'è mai stato uno uguale. Questo può sembrare come una dichiarazione estremista, ma sono convinto che sia vero. Sicuramente ci sono stati dozzine, forse centinaia, di artisti leggendari nel corso della storia, ognuno unico ed importante nel suo genere. Ma il talento di Elvis Presley arrivava da un altro mondo. Nessuno ha quello che aveva lui. Era riservato solo a lui. Lui fu l'unico artista al mondo, e io ho avuto il privilegio di conoscere e osservarne molti, che poteva far muovere ed ispirare le persone, tutti i tipi di persone. Una volta che ti aveva "toccato", rimanevi preso per tutta la vita. E come essere umano? Finchè vivrò so che non vedrò mai nessuno avere un effetto così profondo sulle persone. Poteva far sentire chiunque, e dico chiunque, come se fosse la persona più importante del mondo solo parlandoci. Aveva un carisma ed un fascino indescrivibili. E sapete una cosa? Non doveva nemmeno cantare! Quando Elvis entrava in una stanza, anche se non l'avevi visto entrare, potevi avvertire la sua presenza tanto era intenso il suo magnetismo. Credetemi! Elvis era perplesso di questo fenomeno tanto quanto io o voi lo siamo oggi. Per la maggior parte, era un uomo davvero umile. Ma era pienamente consapevole di quel suo dono unico e ha trascorso gran parte della sua vita cercando i regni della spiritualità per capire perchè era stato scelto per essere "Elvis Presley". Per tutta la sua vita si è chiesto "Perchè io?". Ad essere sincero, da quando Elvis è morto, ho pensato alla mia vita insieme a lui e ho fatto a me stesso la stessa domanda: "Perchè io?" Prima di incontrare Elvis, ero un ragazzino di un piccolo e tranquillo quartiere italiano di Chicago. Ad eccezione di un viaggio nel Montana, non sono mai andato in nessun posto. L'ultimo posto che avrei mai pensato di visitare era Memphis, Tennessee. Perchè, di tutte le persone che Elvis ha incontrato durante il servizio militare, ha dato attenzione proprio a me? Infatti, perchè anch'io ero nell'esercito? Il destino mi ha guidato nell'esercito perchè incontrassi Elvis Presley? Perchè sono stato scelto per essere il braccio destro di una delle persone più influenti della storia, per vedere e fare cose nella vita che i miei amici e la mia famiglia potevano solo sognare, per essere il testimone di nozze di Elvis Presley? Deve essere stato quel misterioso fenomeno chiamato destino. L'intera situazione era già talmente incredibile che non può essere nient'altro. Non riesco a spiegarlo, ma so di essere eternamente grato per questo. Non che potrei o vorrei dimenticarlo, ma l'immortalità di Elvis e la sua popolarità in tutto il mondo mi dà la certezza che non passerà un giorno senza che io pensi a lui in qualche modo. ELVIS & "IL LIBRO". Qualche settimana prima della morte di Elvis nell'Agosto del 1977, un libro dal titolo "Elvis: What Happened?" venne pubblicato dalla Random House. Era stato scritto da un giornalista di tabloid, Steve Dunleavy, basato sulle interviste con i membri della "Memphis Mafia" Red West, suo cugino più giovane Sonny West e uno dei maestri di karatè di Elvis, Dave Hebler. Le 3 guardie del corpo erano state licenziate senza tante cerimonie nella metà del 1976, ma invece di stare buoni finchè la situazione non si fosse risolta da sola, presero una terribile, drastica decisione che distrusse il mondo di Elvis e creò il più grande e devastante sconvolgimento nella sua vita personale, secondo solo alla morte di sua madre. Il libro divenne una cannonata, uno dei best-seller di tutti i tempi. Red West ed Elvis erano molto, molto amici. Venivano dalla stessa parte di Memphis e andavano alla stessa scuola. L'incidente che li legò per sempre accadde durante i giorni alla Humes High School, quando Red difese Elvis da un gruppo di bulli. Red davvero si accollò il ruolo di proteggere Elvis con la sua stessa vita finchè non si separarono, oltre 20 anni dopo. Red fu presente fin dall'inizio, e la sua sincerità è provata dal fatto che si sia dimostrato amico di Elvis molto tempo prima che diventasse una star. Red fu uno dei pochi di noi che conobbero la madre di Elvis, Gladys. Non c'è dubbio che i due amici fossero molto legati, quasi come fratelli. Personalmente non ho mai avuto problemi con Red. A quel tempo sostanzialmente mettevamo da parte le nostre personali divergenze per la voglia di stare insieme e per il divertimento di stare nell'entourage di Elvis. Oltre ad aver lavorato come stuntman, attore, etc...Red scrisse anche alcune belle canzoni che Elvis incise, come "If You Think I Don't Need You", "Separate Ways", "If Every Day Was Like Christmas" e "Seeing Is Believing". Era un po' paradossale come persona: tagliente come una lama, ma con il cuore di un poeta. Direi che Red è stato un buon amico negli anni in cui ha lavorato per Elvis, a parte qualche momento di "matto". La prima avvisaglia di questi suoi momenti successe a Bad Nauheim, in Germania. Elvis lo fece venire in Germania da Memphis per averlo vicino e divertirsi nei momenti liberi. Ero in un locale pubblico che parlavo con alcuni commilitoni quando improvvisamente iniziò una rissa dietro di me. Prima che capissi cosa stava succedendo, Red West stava prendendo a pugni alcuni ragazzi nel bar. Tutt'oggi non so ancora cosa quei ragazzi fecero o dissero, ma Red andò su tutte le furie. Forse era un presagio. Red doveva tornare a casa a Memphis. Circa 18 anni più tardi il padre di Elvis, Vernon, licenziò davvero Red e suo cugino Sonny, dichiarando che lo fece per alcune costose cause legali contro Elvis a causa di risse provocate da loro. Ora, ognuno di noi che ha lavrato con Elvis è stato licenziato almeno una volta. Era qualcosa di inevitabile stando vicino a lui tutto il tempo. Ma sapevamo anche che, in un modo o nell'altro, prima o poi, ci sarebbe stato chiesto di tornare. Quindi per tutta la vita non sono mai riuscito a capire, fino ad ora, perchè Red e Sonny girarono le spalle ad Elvis in quel modo. Disgustati, lo hanno ripagato appoggiandosi ad uno scrittore di gossip e lavorando ad un esplosivo "tell all" sulla vita privata di Elvis, le sue colpe, le sue cattive abitudini e i suoi momenti di collera. Ad essere giusti, loro hanno anche citato la sua immensa generosità, il suo grande talento, il suo rapporto di grande affetto con i fans, etc...Ma lo scopo principale del libro era di restituire fuoco e fiamme e togliere i coperchi al mito "Presley". Ma perchè stava succedendo questo? Non si resero conto che il loro licenziamento poteva essere solo temporaneo? Sono stati mandati via nel Luglio 1976 ed entro sei mesi stavamo già leggendo stralci del libro che si sarebbe intitolato "Elvis: What Happened?". Beh, vi dirò io cosa è successo. Elvis si è gettato su quelle pagine, a leggere le cose più oscene che mai avrebbe immaginato che qualcuno potesse dire su di lui. Ne rimase devastato. Si convinse che questo libro avrebbe distrutto la sua intera esistenza. E in un certo senso, credo l'abbia fatto davvero... Dopo essere venuto a conoscenza dei contenuti del libro, credo che una grande parte del suo spirito si sia arresa. Perse la voglia di combattere. Sul palco cantava sempre "Lord, this time you gave me a mountain...I may never climb". ("Signore, questa volta mi hai dato una montagna...che non potrei mai scalare). Sebbene non ne abbia mai fatto parola con nessuno a quel tempo, dentro di me avevo la terribile sensazione che questa fosse davvero quella montagna... LISA
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Re: Dal libro "Elvis - Straight Up!" di Joe Esposito
Solo adesso vedo che il 16 non ho replicato a questo post dopo aver letto tutto , dunque, mi sembra molto interessante ciò che dice Esposito, che dite, stanno iniziando a dire la verità un po tutti? Magari siamo vicini....tu che ne pensi Lisa?
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Re: Dal libro "Elvis - Straight Up!" di Joe Esposito
Quote:
In qualche modo, anche io sto sperando che spieghino nuove verità, ma temo che saranno sempre e comunque solo mezze verità? |
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Re: Dal libro "Elvis - Straight Up!" di Joe Esposito
Però non so, da come ha parlato Esposito e anche Red West nell'intervista mi pare che si stanno un po "riabilitando" cioè sento che tira un'aria diversa, che potrebbe portare a qualcosa di buono per Elvis!
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#5
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Re: Dal libro "Elvis - Straight Up!" di Joe Esposito
D'accordo con te Gabby.
Anche io, in quello che stanno dicendo, noto alcune sfumature, che ridimensionano il loro modo precedente di raccontare, quindi spero davvero che tutti si siano messi una mano sulla coscienza. Per metterci una punta di cinismo, aggiungo......... perchè è anche un modo per vendere di più, viste le reazioni che nel tempo hanno avuto i fans.? Elvis non può essere stato essere umano solo per il divertimento e la generosità? |
#6
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Re: Dal libro "Elvis - Straight Up!" di Joe Esposito
io sinceramente nn ho mai creduto in tutto quello ke hanno detto e scritto,figuriamoci con l'avvicinarsi di certi avvenimenti quante se ne potrebbero dire...poi dopo 30 anni credo alcuni particolari vengono dimenticati e le discussioni personalizzate...
nn mi fido di tutto quello finora detto dalla mm e di quanto dicono ancora adesso... |
#7
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Re: Dal libro "Elvis - Straight Up!" di Joe Esposito
Si infatti, basta che iniziano a raccontare L'Elvis vero, anche per vendere, a me sta bene, calcoliamo anche che, hanno fatto anche una brutta figura pubblica adessa, non siamo certo gli unici che notano il loro cambio di rotta,quindi molti si renderanno conto sul serio, quanto sono stati ipocriti i "suoi amici"
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#8
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Re: Dal libro "Elvis - Straight Up!" di Joe Esposito
Quote:
Poi ognuno di noi valuta ciò che viene detto, come ritiene opportuno. Purtroppo Elvis non è qui a controbattere e spiegare tutto. |
#9
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Re: Dal libro "Elvis - Straight Up!" di Joe Esposito
Vero molte cose le sappiamo grazie a loro, confermate anche magari da Lisa Marie, che non vorrebbe credo mai dar ragione proprio a loro!!! Ben venga tutto ciò che dicono e se questo libro dovesse uscire in Italia, non nego che lo acquisterei subtio!
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#10
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Re: Dal libro "Elvis - Straight Up!" di Joe Esposito
ascolto ma nn credo,perlomeno nei fatti sporadici,in quelli detti da più fonti e credibili ok,in certe cose però metto un freno..oppure si dovrebbe dare ragione anche a goodman....
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