GE Elvis Presley  
 

Vai Indietro   Grazie Elvis Forum > Elvis Presley > Elvis Presley: Interviste e Documenti

 
 
Strumenti Discussione Modalità Visualizzazione
Prev Messaggio precedente   Prossimo messaggio Next
  #1  
Vecchio 04-03-2007, 20:08
hurt hurt Non in Linea
Elvis Golden Fans
 
Data Registrazione: 03 2006
Locazione: a casa mia
Messaggi: 12.666
Unhappy Marian Cocke, La Sua Infermiera

Marian Cocke è stata l’infermiera di Elvis negli ultimi due anni della sua vita. Chi ha visto i DVD THE DEFINITIVE COLLECTION la ricorderà senz’altro.



Quello che leggerete è preso da due fonti diverse, quindi la prima parte è una vera e propria intervista, mentre la seconda è un articolo.

Per quanto mi riguarda più ne so, più contenta sono e spero che questo valga anche per voi tutti !!

16 Aprile 2005


Miss Cocke ha scritto un libro bellissimo “I Called him Babe (Lo chiamavo Babe)” nel 1979 per la Memphis State University Press. La copertina è di un bel bambino triste con una cornice argentata di Elvis. Questo libro è pieno di bei ricordi di una persona che l’ha amato veramente, una persona che voleva niente altro che la sua amicizia. Non molte persone possono dirlo, perché tante volevano da Elvis tutto quello che potevano prendere. Questo è un libro a 4 stelle Lo raccomando. Se riuscite ad arrivare ai due ultimi capitoli senza piangere, siete uomini migliori di me! Voglio ringraziare Marian per aver condiviso le sue memorie, con questo libro, e per averci concesso quest’intervista


D. Dove sei cresciuta? Raccontaci qualcosa di te

MC Sono nata nel 1926. Oltre a questo non c’è molto da dire, cresciuta nella prima assegnazione dell’esercito e poi nell’altra. Mio padre era nell’esercito.

D. Eri una fan di Elvis?

MC. Non sono mai stata fan di Elvis prima di conoscerlo. Un giorno glielo dissi e lui rispose: Accidenti, bene, ma adesso lo sei? E io “sì, perché adesso ti conosco”. Elvis accettò la mia risposta e disse “bene”. Gli raccontai che trovavo molto difficile entusiasmarmi per qualcuno che non conoscevo personalmente.

D. Quando incontrasti Elvis per la prima volta?

MC. Lo incontrai quando era giovane, poco prima che entrasse nell’esercito – aveva rotto un dito giocando a calcio a Graceland. Passò la notte al Baptist. Il giorno successivo passeggiavamo nella hall e chiacchieravamo.
Mi ero completamente scordata di lui, fino a che non lo incontrai nuovamente nel Gennaio 1975.

D. Che fai adesso?

MC In pensione, mi occupo di Bob e Buttons (i cani di Katey, sua figlia, che non sanno che è morta)

D. Com’è stato che hai iniziato a lavorare per ELvis

MC. Non ho mai lavorato per Elvis. Mi prendevo cura di lui, ma non volevo che mi desse uno stipendio. Era l’unica condizione che avevo posto per occuparmi di lui, visto che lavoravo per l’ospedale e non volevo trovarmi in un conflitto d’ interessi.

D. Cosa facevi?
MC. Ero supervisore amministrativo del servizio infermiere al Baptist Memorial Hospital di Memphis

D. Che genere di persona era Elvis?

MG.Un grande uomo

D. Vuoi raccontarci qualcuna delle tue storie preferite?

MC. Una delle mie preferite riguarda la notte che mi prse la mano e la baciò. Indossavo un anello da 21 carati con l’acquamarina, contornata di diamanti.
Lui mi disse:” Dove hai preso questo anello?”
Gli raccontai che me l’aveva regalato, un vecchio amico molto ricco. Mi chiese se questo anello mi permetteva di ricordare quanto questo amico mi pensasse. Gli risposi che era così.
Il mio ricordo preferito va alla notte in cui mi confidò che io ero una delle poche persone che non gli chiedevano niente altro che l’amicizia.

D. Dopo 28 anni come ti senti nei confronti del libro che hai scritto?

MC. Non avevo mai pensato di scrivere un libro. Volevo solo mettere giù i miei ricordi, in modo tale che quando fossi stata vecchia avrei potuto leggere di lui e tornare indietro nel tempo. Vernon Presley mi chiese se poteva leggere i miei appunti e dopo averlo letto mi chiese di pubblicarli. Gli risposi che, suo figlio mi stava molto a cuore, quindi l’avrei fatto solo se avessi trovato un posto dove mettere i soldi, perché, non era mia intenzione fare i soldi strumentalizzando il aftto che gli fossi stata vicina. Così il denaro va in beneficenza.

D. Lo rifaresti?

MC. E’ possibile

D. Perchè sì o perchè no oppure la domanda potrebbe essere, perché scriveresti un libro oggi?

MC. Non è necessario spiegare perché si o perché no. In ogni caso, non ho in programma di scriverne un altro.

D. Cosa pensi del Colonnello Tom Parker?

MC. L’ho incontrato ma non posso dire di averlo conosciuto.

D. Dov’eri e cosa facevi quando sentisti che Elvis era morto?

MC. Quando Elvis morì ero al lavoro. Gli avevo parlato quella mattina e mi aveva chiesto di andare a casa sua, dopo finito il mio turno. Gli risposi che l’avrei fatto. In quel momento stavo per finire il mio turno di lavoro che, alla fine, venne prorogato alla settimana successiva.

D. Guardando a quanto ha lasciato Elvis, come vedi il suo impatto con il mondo oggi?

MC. Elvis era un uomo molto altruista e adorabile. Credo che abbia insegnato a tutti che si deve donare agli altri. Ritengo che, per noi, la cosa più importante è sapere e ricordare che Elvis amava il suo Dio e ha servito il suo Dio. Questa è la più grande eredità che mi interessa.

D. Hai mai ricevuto regali speciali da Elvis?

MC. Tra i vari regali che Elvis mi ha fatto, ci sono gioielli, una stola di volpe argentata e una nuova Pontiac Grand Prix
Rispondi Citando
 

Bookmarks


Regole di scrittura
You may not post new threads
You may not post replies
You may not post attachments
You may not edit your posts

BB code is Attivo
Smilies è Attivo
[IMG] il codice è Attivo
Il codice HTML è Disattivato

Vai al Forum

Discussioni simili
Discussione Ha Iniziato questa Discussione Forum Repliche Ultimo Messaggio
Marian Cocke Ricoverata Lisa News 8 14-03-2008 10:28


Tutti gli Orari sono GMT +1. Attualmente sono le 16:30.


Powered by keyBoard versione 3.8.5
Copyright ©2000 - 2024, Assiplan.italia!