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Vecchio 26-08-2006, 12:14
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Predefinito intervista a patti parry

Patti Parry By Piers Beagley (August 12, 2003)
EIN - Patti grazie tantissimo per aver trovato il tempo di parlare con noi. Mi sembra di sentire che hai un leggero accento inglese, sei di origine americana? Ci puoi dire quando hai incontrato Elvis per la prima volta?
Patti Parry – Sono Inglese, nata a Stanford Hill, a Londra, ma mi sono trasferita qui con i miei genitori nel 1953.Sono venuta negli u.s che avevo 10 anni e ho incontrato Elvis quando avevo solo 17 anni. Era il novembre del 1960 e stavo andando alla scuola di Estetista .Infatti , tra tutte le coincidenze, ho finito per incontrare Larry Geller lì!comunque stavo guidando con una mia amica in una vecchia Buick giù per santa Monica Boulevard e abbiamo visto questa Rolls Royce. Era ovviamente Elvis ma ho finto di non sapere chi fosse. Lui ha tirato giù il finestrino e ha detto:”Ciao ragazze”; ho risposto “ Hey. Hai un viso familiare , ti ho già visto da qualche parte?” . Bè, lui sapeva che noi sapevamo chi fosse e si è messo a ridere e ha detto : “ Hey ragazze , fatela finita!” abbiamo chiacchierato e i nostri caratteri si incontravano alla perfezione così mi ha invitato alla casa in Perugia Way . Sono andata d’accordo con tutti i ragazzi così mi hanno praticamente adottato e da quel momento in poi è stato così! Sono stata presente finchè è morto, incredibile no?

EIN – Cosa dicevano i tuoi genitori che tu, così giovane ,passavi tanto tempo con ELvis?
P.P – non erano molto contenti della mia vita con lui!non uscivo con nessuno e stavo sempre con Elvis.pensaci, avevo solo 17 anni e volevo solo stare con elvis. Alla fine hanno accettato la cosa. Sapevano quanto gli volevo bene e alla fine lo hanno accettato. Infatti Priscilla a volte veniva a casa dei miei, cosa molto carina!
EIN - dimmi della recente riunione che avete tenuto quest’anno a palm springs.
P.P –l’evento è stato il primo in tantissimo tempo, ed è stata la prima volta che io e i “miei ragazzi”ci siamo rivisti.sapevo che sonny west e charlie hodge ci sarebbero stati così ho chiamato Joe (Esposito) e Jerry (Schilling) e ho detto “andiamo tutti insieme”. Questa è stata la prima volta che eravamo tutti insieme in tanto tempo.è stato un sogno avere tutti i miei ragazzi insieme.(ride).li chiamo i miei ragazzi ma hanno circa 58 anni, eppure sono sempre i miei ragazzi! Vedi, so stata con loro da quando avevo 17 anni. E’ stato fantastico e lo rifaremo ancora l’anno prossimo.anche se alcuni di loro hanno delle divergenze gli ho detto” dai ragazzi, sono passati tanti anni e potete metterle da parte!, ci siamo divertiti tantissimo ed ero contentissima! Stiamo anche facendo una raccolta di fondi per le olimpiadi, che è una cosa divertente.
EIN – abbiamo intervistato recentemente Jimmy Velvet, lo hai conosciuto?
P.P –bè non era mai insieme al mio gruppo ma lo conosco e è un uomo adorabile.una volta ha comprato una chitarra di elvis da me!anni fa quando ho preso lezioni di chitarra elvis mi diede questa vecchia chitarra acustica che era sua per esercitarmi.non era niente di speciale e l’ho tenuta nell’armadio per 26 anni. Non pensavo che era stata di elvis poi alla fine l’ho venduta a jimmy per la sua collezione.
EIN – lavori ancora e ti occupi ancora di elvis?
P.P – sono quasi un pensione ma lavoro ancora due gii a settimana a Beverly Hills.faccio ancora la parrucchiera per Heads of Studios e Producers & Directors. Ho una clientela incredibile che non mi permette di andare in pensione!inoltre mi tengo occupata con molti show televisivi e faccio qualchecosa di beneficenza correlata ad Elvis ma la mia vita è ancora legata alla sua
EIN – allora la storia dice che elvis ti pagò 750 dollari la prima volta che gli hai tagliato i capelli!
P.P –è vero ma dopo dopo la prima volta non ho mai preso soldi da elvis perchè viaggiavo sempre con lui e praticamente vivevo nelle sue case di la.mi comprava sempre regali e mangiavo ogni sera lì a casa sua dopo il lavoro. Elvis era come la mia famiglia perché lo conoscevo da quando avevo 17 anni e quindi siamo cresciuti insieme. Mi ha cresciuto.dovunque andasse mi portava con sé sia a palm springs che a las vegas e sono anche sono anche andata alle Hawaii per lo special .non potevo proprio chiedere lo stipendio.
EIN – mi sembra che hai fatto i capelli anche a priscilla!
P.P – ho fatto i capelli ad elvis quella prima volta e poi ho fatto i capelli a priscilla per un po’.gli ho fatto i capelli nell’acconciatura “boombah” , gonfissima!Che straordinaria acconciatura che era quella!sono stata stipendiata per un breve periodo ma io non volevo e Priscilla poteva essere come dier…difficile…in alcuni momenti..lasciamo stare!l’altr’anno ho visto Priscilla a Memphis e ci siamo abbracciate e baciate.
EIN –che cosa ci dici dello spiacevole concetto che Elvis si circondasse di amici che pagava piuttosto che di veri amici? Penso che sia fantastico che ci si riferisca a te più come ad un’amica che come ad un membro della “gang”.
P.P –Senti,i ragazzi che lavoravano per Elvis lavoravano tantissimo. Voglio dire,era un lavoro sette giorni su sette per 24ore. Ma io avevo il mio lavoro di parrucchiera e lavoravo 4 giorni a settimana. Ero una ragazzina, avevo 17 anni, non potevo rinunciare a tutta la mia vita per lavorare per lui. Lui non aveva una mamma , non aveva una sorella quindi io ero una ragazza che era vicino a lui e che lo poteva coccolare.Aveva bisogno di coccole. Io ero l’unica ragazza lì e se aveva bisogno gli davo tutto l’aiuto che potevo, e una spalla su cui piangere. Ero la sua sorellina,ero una ragazza molto fortunata.(ride)Erano molto fortunati anche loro!
EIN –allora,dimmi come hai fatto a rimanere la sua sorellina senza che l’amore si insinuasse?
P.P –Ci siamo conosciuti quando avevo 17 anni ed ero una graziosa ragazzina innocente, e lui amava tirare su le donne. Mi ha semplicemente adottato e non permetteva a nessuno di farmi del male. Anche quando ero sui trent’anni Elvis diceva:”Patti è della famiglia, non si mette nei guai” Io dicevo”Hey, posso anche mettermi nei guai!”
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Vecchio 26-08-2006, 12:15
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Predefinito Re: intervista a patti parry

EIN –le sue compagne ,come Priscilla o Linda Thompson sono mai state gelose del fatto che tu eri l’unica ragazza del gruppo?
P.P - Oh no, sapevano esattamente chi ero e cosa facevo.Quando portava delle nuove ragazze diceva:”Questa è Patti ed è parte della famiglia” Le donne sapevano che la nostra relazione era come tra fratello e sorella.Ma con Linda,sai,andavo d’accordissimo.E’una donna incredibilmente dolce. Era simpaticissima ,così meravigliosa. Sai, lei si prendeva cura di Elvis e se Linda fosse stata con lui, non sarebbe mai morto quella notte.Ma vivere con Elvis era veramente difficile.Dovevi davvero essere una mamma,una sorella e una confidente.Quando ho ricevuto la notizia della sua morte sono corsa a casa di Linda. E’ una donna incredibile.
EIN –c’è uno dei ragazzi a cui sei più vicina rispetto agli altri ?


P.P – Bè, sono più vicina a Joe & Jerry. Joe è come un fratello maggiore e Jerry abita proprio sulla mia stessa strada, un pò più su adesso.E sono tornata ad essere amica con Sonny dopo tanto ,tanto tempo. Sai,”quel libro” ha messo veramente molta distanza fra di noi ma credo che dopo 25 anni sia tempo di metterci una pietra sopra e che eravamo una famiglia e dovremmo essere insieme. Eravamo gli unici a conoscerlo veramente ,ecco perché è stato bello ritrovarci a Palm Springs.
EIN –Quanto tempo passavi a Memphis ,perchè ho sentito che Elvis ti ha fatto fare il tour lui stesso ?
P.P – Non passavo molto tempo lì perchè quando ho incontrato Elvis stava girando dei film e viveva a LA. Qualche volta tornavo per Natale quando tornava anche lui . La prima volta che sono andata a Graceland mi ha fatto fare un giro pazzesco sulla sua macchinetta da golf che aveva il turbo! Pensavo che sarebbe stato un giro calmo e tranquillo! Ridevamo mentre sobbalzavamo sul prato nel retro. Io urlavo e mi sono divertita da morire!
Poi mi ha portato all’ Humes High School e alla sun records e nei posti dove era cresciuto. Mi ha portato alla tomba di Gladys ,che è stato l’onore più grande che potesse mai farmi. Eravamo in piedi vicino alla tomba e lui mi prese in giro e disse:”Hey , Patti, stai sopra a mia madre!” e iniziò a ridere. Aveva questo carattere particolare!
EIN - Elvis aveva ovviamente una personalità molto forte a cui era difficile dire di no. Posso capire che difficile posizione si possa essere trovato qualcuno, ad esempio il dr.Nick.
P.P – Hai ragione ,era molto difficile dire di no ad Elvis. Infatti il dr. Nick era veramente un brav’uomo ma è rimasto intrappolato , come posso dire, nella “sindrome da Elvis!” Nessuno poteva dire di no .Io ho sempre cercato di essere sincera con lui e di dirgli la verità. Sono stata dura con lui quando serviva , e lui rispettava questo.Ma Elvis era molto intelligente, e sapeva come lavorarti ai fianchi per farti fare quello che voleva lui!
EIN – Forse Elvis aveva bisogno di persone che gli dicessero più sinceramente come stava davvero. Tu gli hai mai detto di smetterla di mangiare quei panini pieni di grasso?
P.P - (ride) Oh no, non avrei mai potuto farlo! Quando eravamo a graceland mangiavamo tutti come sprocedati! Alcuni dei miei momenti preferiti erano quando Elvis e i ragazzi si sedevano in cerchio e cantavano semplicemente canzoni gospel. A volte i ragazzi commentavano, mentre cantavo una canzone da sola, che ero ebrea e non avrei dovuto conoscere tutte quelle canzoni. Ma amavo quel tipo di musica.
EIN – Quindi tu eri a Perugia Way house quando vennero i Beatles?
P.P – sì c’ero ma,ad essere sincera , non è stato poi così eccitante. Sono arrivati e stavano tutti e quattro a fissare Elvis .Elvis disse “bè,se continuate tutta la sera semplicemente a fissarmi, allora me ne vado a letto!” e questo ruppe il ghiaccio e iniziarono a suonare insieme. In quel periodo non ero appassionata della loro musica perché eravamo più presi dalla musica gospel.
EIN – sei stata così fortunata da essere tra il pubblico del '68 Comeback Special. Com’è stato vederlo di nuovo esibirsi dal vivo?era agitato?
P.P – è stato incredibile vederlo esibirsi.Io ero lì con Priscilla & Joannie Esposito e mi dissero di scendere giù e di sedermi vicino ad Elvis. Era incredibile e ogni volta che guardava giù verso di me rideva. Era molto agitato per lo show ma allo stesso tempo molto eccitato all’idea di farlo. Non andava molto d’accordo con il regista,Steve Binder, ma amava così tanto esibirsi , erano i momenti in cui era più felice. Anche se i suoi dischi non andavano benissimo in quel periodo era consapevole del suo talento ,ed essere circondato dai ragazzi lo faceva sentire davvero a suo agio.Gli piaceva molto di più che fare quei film.
EIN –c’è stata una grande festa dopo per festeggiare il successo dello show?
P.P - No, non gli sono mai piaciute quel tipo di feste, preferiva più delle feste con la famiglia. A vegas dopo gli spettacoli andavamo nel backstage e lui si cambiava. Poi arrivavano tutti gli attori famosi ma penso che non si troavsse a suo agio. Era molto timido. Elvis era praticamente un guidatore di camion diciannovenne ed era ancora molto timido ma con i suoi amici si poteva rilassare. Era completamente diverso quando era sul palco,la prima volta che l’ho visto sono rimasta molto colpita.vedere come la gente reagiva e come lui interagiva con il pubblico,scendeva sempre giù e baciava le ragazze e stringeva le mani ,una cosa veramente speciale per un uomo di spettacolo da fare.
EIN – parlami dell’ Aloha Special. Sappiamo che Elvis non era contento della sua acconciatura dopo aver visto la registrazione della prima serata e che ha voluto cambiare per la serata finale.
P.P – io gli ho fatto i capelli! Non c’ero alla prima serata e Elvis era molto scontento del taglio di capelli. Era orribile! Elvis voleva i suoi capelli tagliati bene ed è stato Marty Lacker , che era a LA, che mi chiamò e facemmo il volo insieme. Io gli ho tagliato i capelli e Marty Pasetta, il produttore, mi disse che non aveva mai visto Elvis stare così bene.Mentre gli tagliavo i capelli mi diceva:”Patti guarda, sono dimagrito veramente tanto,mi sento benissimo..”
Elvis era molto contento e veramente elettrizzato per lo spettacolo.Penso che fosse al suo massimo,era veramente stupendo.Stavamo tutti al trentesimo piano dell’hilton e facemmo un ballo insieme. La cosa triste fu che andammo tutti sulla spiaggia ma elvis rimase chiuso in camera sua. Andammo anche a vedere l’arizona memorial in cui Elvis aveva messo molti soldi ma anche lì non venne.
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  #3  
Vecchio 26-08-2006, 12:16
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Predefinito Re: intervista a patti parry

EIN – nell’ Aloha Special Elvis era chiaramente molto abbronzato specialmente paragonato con il suo aspetto nell’on tour.dato che Elvis dormiva la maggior parte del giorno come e quando si era abbronzato così tanto?
P.P – solitamente si abbronzava e si metteva in forma rilassandosi nella sua casa a Palm Springs. Elvis andava fuori e noi mettevamo fuori un ventilatore e lui si spalmava “man tan”, che era una versione dei moderni abbronzanti. Io glielo spalmavo su tutto il viso e lui si sedeva lì e prendeva il sole.Elvis viveva di notte,come sai, ma passava del tempo all’aperto a Palm Springs per tenersi in forma. Si alzava sempre intorno alle 4 del pomeriggio, ma lì il sole era forte fino alle 9 di sera . Era il nostro rifugio. Stavamo lì a rilassarci. Ho scoperto che la casa è di nuovo in vendita adesso.
EIN – parlami della tua collana TLC.ti ricordi esattamente in che anno Elvis te l’ha regalata , dato che alla ein ci chiedono spesso in quale anno precisamente aveva iniziato a donarle?
P.P - Tender Loving Care con il fulmine che sta per 'in a flash',in un attimo!sai, ce l’ho al collo da così tanti anni che non lo ricordo esattamente. Erano i primi anni 70 e lo prendemmo da Sol Schwartz's a Beverly Drive. Alcune persone rimangono molto sorprese quando dico che è originale ma ti posso dire che non la tolgo mai! Non l’ho mai tolta e mai la toglierò.Lui me l’ha data ed Elvis è stato così speciale per me,ha cambiato la mia vita.
EIN – è appena uscito un nuovo affascinante libro sul Colonel Parker. Hai mai visto Elvis reagire male col colonnello?
P.P – sai per tutti gli anni che sono stata con lui , il colonnello raramente veniva a casa. Lui si occupava degli affari. Joe si occupava delle cose personali e il colonnello degli affari. A vegas il colonnello venica nel backstage certe sere,infatti la prima volta che ho portato i miei genitori a las vegas lui venne e si presentò, cosa che mi stupì moltissimo perché non si può dire che fosse parte della vita di Elvis. Elvis è stato sempre gentile con la mia famiglia. Mio fratello veniva a las vegas e avevamo sempre i tavoli in prima fila per vedere lo spettacolo.
EIN – dato che vivevi a LA passavi tempo con Elvis sui set dei film; ti ha mai detto quanto pessimi pensava che fossero gli ultimi?
P.P – certo,ero lì durante le riprese di Kid Galahad, Wild in the Country, Viva Las Vegas e altri. Mi diceva quanto ne odiasse alcuni.mi diceva come volessero solo che registrasse una canzone e quanto fosse stupido tutto questo! Ma sapeva che era il suo lavoro e cercava di fare del suo meglio.era un attore incredibile,specialmente in King Creole (era prima che io lo conoscessi) ma anche in Wild in the Country. Alcuni,come Clambake tuttavia,oddio,lasciamo stare! In quel periodo Elvis aveva cominciato un percorso di auto realizzazione e meditazione vedendo Daya Mata. Stava cdo di capire”perchè io?”
EIN – quante volte hai visto Elvis dal vivo ?c’eri all’apertura della stagione nel 69 a las vegas?
P.P – certo che c’ero,stai scherzando??! Era l’international e io ci andavo ogni fine settimana. Non essendo mai stata stipendiata non potevo andare con lui in tour perché dovevo lavorare ma a vegas potevo prendere l’aereo ogni weekend per vederlo , o a volte lui mandava la limo a prendermi.L’ho visto ogni anno fino a quello finale,il 76 ma a quel punto,finita la stagione, ritornava a Memphis. Era stato sempre molto orgoglioso dell’aspetto che aveva ma alla fine nel 77 si era veramente lasciato andare. MI spezzava il cuore..
EIN – quando è stata l’ultima volta che hai visto Elvis?
P.P - l’ultima volta l’ho visto 7 mesi prima che morisse.non aveva un bell’aspetto ed ero preoccupata.devi capire che lui aveva dei problemi di salute e i suoi reni erano davvero danneggiati.ero così triste. Purtroppo alla fine molti dei suoi amici più cari se ne erano andati e aveva vicino solo un gruppo di ragazzini.quel libro lo aveva ferito moltissimo.penso che parte del calo sia stato causato dal fatto che la maggior parte del gruppo non c’era più e non aveva più nessuno con cui divertirsi.noi ci divertivamo tanto insieme. LO amavo,sai,era il mio fratello maggiore.
EIN - tu ci sei stata per la maggior parte del tempo. C’è qualche canzone che ha per te un significato speciale?
P.P - (ride) "Little Sister" chiaramente! Ma me ne piacciono tantissime ,una è "It's Impossible."
EIN – ti devo chiedere di tutto il tempo che hai passato con Elvis, what qual è stato il momento più speciale e perchè?
P.P – ogni momento,ogni minuto di ogni giorno che ho passato con Elvis era davvero speciale.non posso pensare a nessun momento che non sia stato speciale.tuttavia quando i miei genitori lo hanno incontrato per la prima volta è stato davvero speciale.quando mia madre lo ha incontrato,elvis gli si è avvicinato e gli ha sussurrato nell’orecchio,gli ha detto:”Non ho fatto proprio un bel lavoro nel tirare su Patricia?”mi chiamava sempre Patricia. Mia madre si mise a ridere e disse:”Sai Elvis, anch’io ho qualche merito!” ma lui mi ha davvero cresciuto e lui amava crescere le sue donne.come ho detto sono stata una ragazza molto fortunata ,ma sai una cosa, anche lui è stato molto fortunato a conoscermi.
EIN – hai qualcos’altro da dire in conclusione?
P.P – elvis è sempre nel mio cuore e nei miei pensieri. Ancora lo sogno. Sono una donna davvero fortunata.dico sempre a ogni fan:” sono felici che tutti amino il mio amico”.
EIN grazie Patti,è stato fantastico parlare con te.
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  #4  
Vecchio 26-08-2006, 12:49
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Predefinito Re: intervista a patti parry

Geniale MIss.... grazie!!!!!!!!!!!!!
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