From Elvis In Memphis

[Lisa]

L'amico Maxele ci ha cortesemente inviato del materiale da tradurre. Uno stralcio relativo alla sessions di Elvis Presley all'American Studio di Memphis, ossia le sessions del 1969 che hanno dato vita a canzoni come "Suspicious Minds", "Kentucky Rain" e le altre meravigliose dell'album "From Elvis In Memphis".

1969 - FROM ELVIS IN MEMPHIS:

Nel 1968, proprio come aveva sempre fatto in precedenza, la televisione si è focalizzata a livello nazionale su Elvis Presley e gli ha donato un nuovo inizio. "Elvis", lo special TV, inizialmente aveva dato alle vendite dei dischi di Elvis solo una modesta ripresa, ma il suo reale effetto fu molto più profondo: gli aveva ridato il suo posto come forza dominante nella musica e cultura americana, ricordando al pubblico chi era, cosa aveva fatto e quanto bene era ancora capace di farlo.
Prima che iniziasse il nuovo anno, il Colonnello Parker sapeva che non potevano permettersi di perdere nemmeno un centimetro del terreno guadagnato. Elvis aveva bisogno di avere un seguito veloce e sicuro, e non solo con nuove registrazioni, ma con il giusto metodo di registrazione.
Solo settimane dopo lo special TV, Elvis prese una nuova decisione: decise di non ritornare a Nashville per le nuove sessions di registrazione in programma. Felton Jarvis era a Graceland per discutere le sessions, come anche componenti del circolo più ristretto di Elvis, e molti di loro avevano agganci nella nuova scenografia musicale, che stava fiorendo sotto i loro nasi nella stessa Memphis.
Lamar Fike aveva preso posizione nella Hill & Range a Nashville, e Marty Lacker, George Klein e Red West avevano contatti con Chips Moman, il capo dell'American Studio di Memphis.
Quando Moman aveva aperto lo studio, aveva gli occhi puntati su una nuova tendenza che cresceva nel rhythm & blues, la quale combinava sia elementi di musica della tradizione nera che di quella bianca--la tendenza che poi venne conosciuta come "soul".
Nell'arco di pochi anni aveva prodotto più di 100 hit, inclusi dischi di artisti come Neil Diamond e Dusty Springfield.
Con etichette come Stax, Hi e altre indipendenti che facevano prosperare un sound che sintetizzava la maggior parte degli elementi in linea con quelli di Elvis, era evidente che Memphis aveva superato Nashville come punto creativo per le registrazioni.
In qualunque altro momento, il suggerimento di Marty di dimenticare Nashville per andare nel piccolo studio di Chips, sarebbe stato quasi sicuramente archiviato da parte di Elvis con uno dei suoi modi di fare, ossia dicendo "Un giorno....", ma in questa notte di inverno Elvis e Felton si ritirarono dalla sala da pranzo per consultarsi, e riemersero poco dopo per annunciare che avrebbero cambiato la session se gli accordi potevano essere fatti tra Chips e la RCA.

Il 13 Gennaio 1969 era lunedì.
Per favorire Elvis, Chips Moman dovette programmare nuovamente un tot di sessions già in calendario, inclusa una di Neil Diamond. La leggenda racconta che Diamond acconsentii ad una posticipazione in cambio della promessa che Elvis avrebbe registrato una delle sue canzoni.
Elvis, le cui sessions erano programmate per la sera, fu emozionato nello scoprire che il suo idolo di gioventù Roy Hamilton avrebbe lavorato nello stesso studio quel giorno. Era un buon segno!
Bobby Wood, il pianista, ha descritto come Elvis, con un po' di ostentazione, è entrato dalla porta sul retro al 827 di Thomas Street quella sera.
"Era al meglio" Bobby ricorda "Era più bello della maggior parte delle donne che avevo visto!".
Ciò che Elvis vide - riferito allo studio - potrebbe solo essere descritto come un "buco", e il vicinato non era meglio; dall'altro punto di vista, la stanza sembrava emanare romanticismo.
"C'erano topi sulle travi", ricorda il chitarrista Reggie Young.
Il sound prodotto all'American Studio aveva poco a che fare con l'apparecchiatura high-tech, e tutto a che fare con musicisti, che avevano sviluppato una così pesante influenza R&B che superava di gran lunga Nashville.
Tommy Cogbill, bassista e produttore all'American Studio, era un brillante musicista jazz, la cui duttilità ritmica smuoveva la musica mentre conservava una qualità melodica, che rendeva i suoi elaborati passaggi di basso quasi dei jingle commerciali.
Il chirattista R. Young suonava con un'eloquente agilità, sempre cercando l'individualità e il "colore" di ogni canzone.
Il resto della band consisteva nel batterista Gene Chrisman, Bobby Wood al piano, Bobby Emmons, Mike Leech al basso con Cogbill.
John Hughey veniva chiamato per rafforzare le parti alla chitarra e l'assistente di Chips, Ed Kollis, suonava l'armonica al bisogno.
Tutti musicisti del sud, tutti dell'età di Elvis che condividevano un'eredità musicale che miscelava country, gospel e R&B.
Chips Moman era come un "padrino" per i musicisti all'interno dello studio, che richiedeva solamente totale impegno.
Fino a che lui era coinvolto, i musicisti non avevano vita oltre le registrazioni e potevano venire chiamati a qualsiasi ora.
Ma il loro duro lavoro come band della session veniva ripagato, dando loro una reputazione paragonabile a quella delle bands a Motown, Muscle Shoals, e alla Stax dall'altra parte della città.
Loro registravano in modo preciso tanto quanto i loro rivali alla Stax, ma sapevano anche come dare quel tocco genuino, essenziale per creare dischi secondo la corrente in voga al momento.
Benchè ora capo di un mini impero, che includeva Press Music Publishing e la nuova etichetta AGP, Chips era ancora un prodottore presente. Sapeva essere un paziente ascoltatore, che sapeva aspettare, suggerire, correggere, o incoraggiare mentre i musicisti lavoravano insieme per trovare l'essenza di ogni canzone.
Come molti produttori, Chips preferiva registrare le parti vocali separatamente, in modo da impedire infiltrazione da altri strumenti e produceva una traccia che era più facile da mixare.
Come sempre, Freddy Bienstock andò allo studio per le sessions, preparato con una combinazione di richieste da parte di Elvis e nuove canzoni proposte dal suo staff, oltre a titoli lasciati da parte nelle sessions precedenti.
Nella lista di Elvis c'erano molte canzoni tra le più tradizionali: "From A Jack To A King", "Without Love", "Rags To Riches", "I Will Be True", "I'll be There", "You Don't Have To Say....." e "I'm Moving On" di Hank Snow.
Si aggiunsero canzoni come "Rubberneckin' ", "You'll Think Of Me", "This Is The Story", "A Little Bit Of Green" e "Sweet Angeline".
Lamar Fike portò "My Little Friend", come anche "Wearing That Loved On Look" e "Inherit The Wind".

Ringrazio Maxele per averci fornito in esclusiva questo materiale tratto dal suo archivio personale.

LISA

[maxele]

Ehii che sorpresa, era un pò che non entravo in questa sezione enon aveveo notato che avevate pubblicato questo materiale .... sono veramente felice.

P.S.; LISA, TI VA' DI CONTATTARMI IN PVT, HO DEL BUON MATERIALE DA TRADURRE E METTERE A DISPOSIZIONE.

[Lisa]

Ciao Maxele,
ti ho appena inviato email.
Controlla anche la tua cartella SPAM, perchè non è escluso che l'email possa essere finita lì.
Grazie ancora per il materiale che vuoi mettere a nostra disposizione.

LISA