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Vecchio 08-10-2008, 19:40
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Rock'n Music Planet: il rock si mette in mostra in Piazza Duomo


Un progetto molto ambizioso. Nientepopodimeno che in Piazza Duomo. Un museo del rock. Ne parla anche Rock In Road.
Il conduttore/deejay Red Ronnie (che ci aveva parlato di qusto progetto all'inaugurazione della mostra di Sergio Pappalettera) ha messo a disposizione la sua enorme collezione di cimeli: da Elvis Presley a Jimi Hendrix, da Jim Morrison ai Beatles, dai Rolling Stones a Bill Haley, da Miles Davis a David Bowie, da Woodstock al Live Aid, dai Sex Pistols a Madonna.
Questa mostra è la prima in assoluto in Italia e si potrà visitare da sabato 18 ottobre 2008 a domenica 15 marzo 2009, con un biglietto d'ingresso a soli 5 euro.
Spesi benissimo per ammirare una collezione che vuole raccontare la storia del rock dal 1954 a oggi tra strumenti musicali, locandine, autografi, poster, oggetti, foto, riviste d'epoca, interviste video, vestiti, scritti, poesie e pensieri di personaggi che sono diventati leggenda. Giusto per fare qualche nome si potranno trovare oggetti di Jimi Hendrix, George Harrison, Kurt Cobain, Jim Morrison, John Lennon e Bob Dylan.
Tra i cimeli è stata mostrata anche la chitarra a forma di Africa, il simbolo della mostra (momento di ilarità quando Red nel tirarla fuori ha rischiato di colpire il sindaco con la sua custodia).


Siamo stati alla conferenza stampa di presentazione a Palazzo Marino.
C'è da dire che sentire il sindaco Letizia Moratti parlare di Rolling Stone, ma soprattutto, di Sex Pistols, fa un certo effetto.
Red Ronnie ha raccontato alcuni aneddoti sulla nascita del progetto e ha risposto a un giornalista che chiedeva se fosse stato considerato anche l'aspetto "negativo" del rock (morti per overdose, arresti...).


Ha spiegato Red che ha iniziato a collezionare oggetti del rock perchè sono oggetti che portano con sè un'emozione e mentre fino a qualche anno fa gli davano del matto, oggi alcuni broker propongono come investimento i memorabilia del rock. In una sua nota si legge che
"Fin da piccolo ho avuto la sensazione che per guardare e andare lontano si dovessero avere le radici ben piantate nei ricordi e nelle esperienze vissute. Quando nacque la mia passione per la musica, iniziai a circondarmi di dischi in vinile, ne avevo sparsi per tutta la camera. Era il mio modo di comunicare con gli altri [...] Nel corso degli anni ho intervistato le più grandi star e sono diventato amico di molti dei miei miti, ma ho sempre avuto un rammarico: quello di non aver mai conosciuto Jimi Hendrix [...] È stato il mio più grande idolo musicale"
Red aveva anche acquistato una sua chitarra, quella che Jimi suonò a Woodstock
"Di recente ho scovato una foto che mi ritrae da ragazzo in quella camera mentre strimpello la chitarra guardando un poster di Hendrix che suona la sua bianca Fender al Festival di Woodstock... il film Woodstock uscì poco dopo la morte di Jimi. Quando lo vidi rimasi folgorato. Hendrix attaccava con l’inno americano, Star Spangled Banner, poi dalla sua Fender Stratocaster bianca cominciavano a uscire suoni lancinanti che sembravano di esplosioni e mitragliatrici. Stava usando quella chitarra per graffiare, urlare. In quel momento Jimi impersonificava la rabbia di un’intera generazione che vedeva il proprio sogno calpestato da una guerra assurda in Vietnam. E Woodstock finiva con l’immagine di quella chitarra sovrapposta a ciò che restava del sogno di un’intera generazione in quei tre giorni di pace, amore e musica: solo dei rifiuti. Mi misi a piangere. Inconsciamente l’esibizione di Hendrix a Woodstock ha accompagnato sempre ogni mia azione o decisione istintiva: da un lato la dolce ingenuità del sogno e l’energia della ribellione, dall’altro il realismo di quei rifiuti sparsi"
Insomma, la musica fa parte indissolubilmente della nostra cultura.

***********

Tania vai a vedere questo museo?
A me piacerebbe parlare con Red Ronnie, l'ho sempre ammirato
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  #772  
Vecchio 17-10-2008, 08:01
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Milano ospita Rock'n'Music Planet
Data: Giovedi, 16 di Ottobre del 2008 (12:45:13)
Argomento: jugo on-line


Da sabato 18 ottobre 2008 a domenica 15 marzo 2009, Piazza Del Duomo di Milano ospita ''Rock'n'Music Planet - La storia del rock'n'roll in mostra a Milano''. Aperta tutti i giorni dalle 10 alle 22 e divisa in nove sezioni tematiche, l'esposizione rappresenta una vera e propria chicca per gli appassionati di questo genere musicale.

Attraverso la ricchissima collezione privata di Red Ronnie, sarà infatti possibile ripercorrere la storia del rock dal 1954 a oggi. Protagonisti assoluti sono strumenti musicali, locandine, autografi, poster, riviste d'epoca, interviste video, vestiti ma anche scritti, poesie, pensieri degli artisti: da Elvis Presley a Jimi Hendrix, da Jim Morrison ai Beatles, dai Rolling Stones a Bill Haley, da Miles Davis a David Bowie, da Woodstock al Live Aid, dai Sex Pistols a Madonna.

Tantissime le iniziative legate all'evento realizzato in collaborazione con Alfa Romeo e TIM, così come degno di nota è il fatto che l'area espositiva sarà completata da un Planet Store - per l'acquisto di libri, cd, poster, biglietti per i concerti - e una riedizione del Roxy Bar dove ascoltare musica dal vivo e consumare cibi e bevande ricercate. Al termine dell'esposizione milanese, la mostra inizierà un tour mondiale che durerà fino alle celebrazioni di Expo 2015.
*************************
L'ho postata perchè ho pensato fosse più approfondita, cita anche Elvis
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  #773  
Vecchio 17-10-2008, 08:26
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Rock'n Music Planet: il rock si mette in mostra in Piazza Duomo


Un progetto molto ambizioso. Nientepopodimeno che in Piazza Duomo. Un museo del rock. Ne parla anche Rock In Road.
Il conduttore/deejay Red Ronnie (che ci aveva parlato di qusto progetto all'inaugurazione della mostra di Sergio Pappalettera) ha messo a disposizione la sua enorme collezione di cimeli: da Elvis Presley a Jimi Hendrix, da Jim Morrison ai Beatles, dai Rolling Stones a Bill Haley, da Miles Davis a David Bowie, da Woodstock al Live Aid, dai Sex Pistols a Madonna.
Questa mostra è la prima in assoluto in Italia e si potrà visitare da sabato 18 ottobre 2008 a domenica 15 marzo 2009, con un biglietto d'ingresso a soli 5 euro.
Spesi benissimo per ammirare una collezione che vuole raccontare la storia del rock dal 1954 a oggi tra strumenti musicali, locandine, autografi, poster, oggetti, foto, riviste d'epoca, interviste video, vestiti, scritti, poesie e pensieri di personaggi che sono diventati leggenda. Giusto per fare qualche nome si potranno trovare oggetti di Jimi Hendrix, George Harrison, Kurt Cobain, Jim Morrison, John Lennon e Bob Dylan.
Tra i cimeli è stata mostrata anche la chitarra a forma di Africa, il simbolo della mostra (momento di ilarità quando Red nel tirarla fuori ha rischiato di colpire il sindaco con la sua custodia).


Siamo stati alla conferenza stampa di presentazione a Palazzo Marino.
C'è da dire che sentire il sindaco Letizia Moratti parlare di Rolling Stone, ma soprattutto, di Sex Pistols, fa un certo effetto.
Red Ronnie ha raccontato alcuni aneddoti sulla nascita del progetto e ha risposto a un giornalista che chiedeva se fosse stato considerato anche l'aspetto "negativo" del rock (morti per overdose, arresti...).


Ha spiegato Red che ha iniziato a collezionare oggetti del rock perchè sono oggetti che portano con sè un'emozione e mentre fino a qualche anno fa gli davano del matto, oggi alcuni broker propongono come investimento i memorabilia del rock. In una sua nota si legge che
"Fin da piccolo ho avuto la sensazione che per guardare e andare lontano si dovessero avere le radici ben piantate nei ricordi e nelle esperienze vissute. Quando nacque la mia passione per la musica, iniziai a circondarmi di dischi in vinile, ne avevo sparsi per tutta la camera. Era il mio modo di comunicare con gli altri [...] Nel corso degli anni ho intervistato le più grandi star e sono diventato amico di molti dei miei miti, ma ho sempre avuto un rammarico: quello di non aver mai conosciuto Jimi Hendrix [...] È stato il mio più grande idolo musicale"
Red aveva anche acquistato una sua chitarra, quella che Jimi suonò a Woodstock
"Di recente ho scovato una foto che mi ritrae da ragazzo in quella camera mentre strimpello la chitarra guardando un poster di Hendrix che suona la sua bianca Fender al Festival di Woodstock... il film Woodstock uscì poco dopo la morte di Jimi. Quando lo vidi rimasi folgorato. Hendrix attaccava con l’inno americano, Star Spangled Banner, poi dalla sua Fender Stratocaster bianca cominciavano a uscire suoni lancinanti che sembravano di esplosioni e mitragliatrici. Stava usando quella chitarra per graffiare, urlare. In quel momento Jimi impersonificava la rabbia di un’intera generazione che vedeva il proprio sogno calpestato da una guerra assurda in Vietnam. E Woodstock finiva con l’immagine di quella chitarra sovrapposta a ciò che restava del sogno di un’intera generazione in quei tre giorni di pace, amore e musica: solo dei rifiuti. Mi misi a piangere. Inconsciamente l’esibizione di Hendrix a Woodstock ha accompagnato sempre ogni mia azione o decisione istintiva: da un lato la dolce ingenuità del sogno e l’energia della ribellione, dall’altro il realismo di quei rifiuti sparsi"
Insomma, la musica fa parte indissolubilmente della nostra cultura.

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prendi un treno e vieni ...cosi andremo insieme!!!!!!!!
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  #774  
Vecchio 17-10-2008, 18:29
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prendi un treno e vieni ...cosi andremo insieme!!!!!!!!
Ho già comprato il biglietto del treno.
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Vecchio 17-10-2008, 20:26
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Ho già comprato il biglietto del treno.

ti aspetto...prendi la linea gialla..... e poi ci vediamo!!
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Vecchio 19-10-2008, 16:53
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Inaugurata la nuova mostra in Duomo alla presenza della Moratti
Milano è rock’n’roll
con Elvis e i Beatles

NOVITA' 18/10/2008 -

Il manoscritto originale di John Lennon con la sua frase “Non voglio più leggere dei Beatles come se fossero ancora vivi”. La chitarra di Jimi Hendrix. La maglietta della prima edizione del “Pavarotti & Friends” firmata della Principessa Diana. Il testo di “L.A. Woman” dei Doors scritto a mano da Jim Morrison.

Sono alcune memorabilia in mostra a “Rock’n’Music Planet”, inaugurata ieri sera da Letizia Moratti sulle note di “Imagine” di John Lennon, scelta personalmente dal sindaco. «I Beatles sono stati sempre la mia passione», ha detto la Moratti, «ma questa canzone rappresenta il sogno per un mondo migliore che io vorrei realizzare».

L’assessore al Tempo libero Giovanni Terzi ha spiegato la scelta di piazza Duomo come sede della mostra, che poi girerà il mondo e ritornerà a Milano nel 2014 per diventare un museo permanente del rock alla Fabbrica del Vapore. «Piazza Duomo è il luogo sacro e laico della nostra città, dove vogliamo organizzare eventi culturali di qualità come questa mostra, che rende omaggio a 50 anni di storia del rock».

Aperta fino al 15 marzo 2009, dalle 10 alle 22, “Rock’n’Music Planet” è la collezione privata di Red Ronnie: alcuni dei 5000 pezzi in vetrina hanno un valore inestimabile, infatti l’intera esposizione è stata assicurata per svariati milioni di euro. «I tre a cui sono più sono più affezionato», ha spiegato Red Ronnie, «sono la lettera di Lennon sulla fine dei Beatles, un disegno psichedelico realizzato da Jimi Hendrix e le ghiande della pace che nel ‘69 Lennon e Yoko Ono inviarono a diversi capi di stato con la preghiera di piantarle in giardino per far crescere due querce per la pace nel mondo. L’invito fu ignorato e molti pacchetti furono distrutti senza aprirli per paura di attentati sovversivi. Si ha conoscenza di due soli esemplari sopravvissuti: quelli esposti qui a Milano».

Red Ronnie ha mostrato il percorso della mostra al sindaco Moratti e alcuni artisti ospiti fra cui Paola e Chiara, Cesare Cremonini, Claudio Cecchetto e Beppe Carletti dei Nomadi: appena entrati c’è il contrabbasso suonato nel ’51 da Bill Haley durante la registrazione di “Rock Around The Clock” e subito ci si immerge nel mito di Elvis Presley con il suo orologio personale e tanto merchandising. Rolling Stones e Beatles hanno due grandi sezioni ricche di memorabilia: dalla chitarra Telecaster autografata dagli Stones alla foto della famiglia di Paul McCartney che ha ispirato la copertina del disco “Sgt. Peppers…”. John Lennon ha anche uno spazio personale, nel quale c’è la locandina del film “Come ho vinto la guerra”: è paradossale che la sua unica prova come attore sia stata in una pellicola di guerra.

Altre sezioni riguardano Hendrix, Woodstock, i concerti di beneficenza dal Live Aid al Pavarotti & Friends, fino a cimeli più recenti come le scarpe di Madonna. Il catalogo della mostra è un libro di Red Ronnie ricco di aneddoti: «Nello spazio jazz c’è la lettera in cui la moglie di Charlie Parker racconta al marito una premonizione sulla sua morte come artista. Quella lettera è tornata al mittente, perché quella stessa notte Parker è morto. Realmente».

Nella mostra “Rock’n’Music Planet” (ingresso a 5 euro e visite gratis per le scuole) ci sono anche 30 sculture luminose di Marco Lodola, raffiguranti altrettanti miti del rock, e svariati flipper e jukebox d’epoca, fra cui un Wurlitzer con teatrino meccanico del valore di 50 mila euro.

Luca Benedetti
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  #777  
Vecchio 19-10-2008, 19:14
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Stasera al tg2 hanno fatto un servizio su questa mostra, ed hanno parlato anche di Elvis
Chi ci andrà ci faccia sapere com'è e se ne vale la pena

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Inaugurata la nuova mostra in Duomo alla presenza della Moratti
Milano è rock’n’roll
con Elvis e i Beatles

NOVITA' 18/10/2008 -

Il manoscritto originale di John Lennon con la sua frase “Non voglio più leggere dei Beatles come se fossero ancora vivi”. La chitarra di Jimi Hendrix. La maglietta della prima edizione del “Pavarotti & Friends” firmata della Principessa Diana. Il testo di “L.A. Woman” dei Doors scritto a mano da Jim Morrison.

Sono alcune memorabilia in mostra a “Rock’n’Music Planet”, inaugurata ieri sera da Letizia Moratti sulle note di “Imagine” di John Lennon, scelta personalmente dal sindaco. «I Beatles sono stati sempre la mia passione», ha detto la Moratti, «ma questa canzone rappresenta il sogno per un mondo migliore che io vorrei realizzare».

L’assessore al Tempo libero Giovanni Terzi ha spiegato la scelta di piazza Duomo come sede della mostra, che poi girerà il mondo e ritornerà a Milano nel 2014 per diventare un museo permanente del rock alla Fabbrica del Vapore. «Piazza Duomo è il luogo sacro e laico della nostra città, dove vogliamo organizzare eventi culturali di qualità come questa mostra, che rende omaggio a 50 anni di storia del rock».

Aperta fino al 15 marzo 2009, dalle 10 alle 22, “Rock’n’Music Planet” è la collezione privata di Red Ronnie: alcuni dei 5000 pezzi in vetrina hanno un valore inestimabile, infatti l’intera esposizione è stata assicurata per svariati milioni di euro. «I tre a cui sono più sono più affezionato», ha spiegato Red Ronnie, «sono la lettera di Lennon sulla fine dei Beatles, un disegno psichedelico realizzato da Jimi Hendrix e le ghiande della pace che nel ‘69 Lennon e Yoko Ono inviarono a diversi capi di stato con la preghiera di piantarle in giardino per far crescere due querce per la pace nel mondo. L’invito fu ignorato e molti pacchetti furono distrutti senza aprirli per paura di attentati sovversivi. Si ha conoscenza di due soli esemplari sopravvissuti: quelli esposti qui a Milano».

Red Ronnie ha mostrato il percorso della mostra al sindaco Moratti e alcuni artisti ospiti fra cui Paola e Chiara, Cesare Cremonini, Claudio Cecchetto e Beppe Carletti dei Nomadi: appena entrati c’è il contrabbasso suonato nel ’51 da Bill Haley durante la registrazione di “Rock Around The Clock” e subito ci si immerge nel mito di Elvis Presley con il suo orologio personale e tanto merchandising. Rolling Stones e Beatles hanno due grandi sezioni ricche di memorabilia: dalla chitarra Telecaster autografata dagli Stones alla foto della famiglia di Paul McCartney che ha ispirato la copertina del disco “Sgt. Peppers…”. John Lennon ha anche uno spazio personale, nel quale c’è la locandina del film “Come ho vinto la guerra”: è paradossale che la sua unica prova come attore sia stata in una pellicola di guerra.

Altre sezioni riguardano Hendrix, Woodstock, i concerti di beneficenza dal Live Aid al Pavarotti & Friends, fino a cimeli più recenti come le scarpe di Madonna. Il catalogo della mostra è un libro di Red Ronnie ricco di aneddoti: «Nello spazio jazz c’è la lettera in cui la moglie di Charlie Parker racconta al marito una premonizione sulla sua morte come artista. Quella lettera è tornata al mittente, perché quella stessa notte Parker è morto. Realmente».

Nella mostra “Rock’n’Music Planet” (ingresso a 5 euro e visite gratis per le scuole) ci sono anche 30 sculture luminose di Marco Lodola, raffiguranti altrettanti miti del rock, e svariati flipper e jukebox d’epoca, fra cui un Wurlitzer con teatrino meccanico del valore di 50 mila euro.

Luca Benedetti
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Vecchio 23-10-2008, 12:00
carmen carmen Non in Linea
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Corriere della Sera >
<LI class=root>Scienze > <LI class=root>Facebookmania fra i 30-40enni<LI class=root>SESSO, AMICIZIA E INSODDISFAZIONE, L'IDENTIKIT DI CHI È SEMPRE ONLINE

Facebookmania fra i 30-40enni

Esplodono le iscrizioni anche in Italia. Ma gli psicologi avvertono: «Attenzione a illudersi»


Faceboook. Scoppia la mania in Italia, ma per gli psicologi è un colossale illusione (vignetta di Carlo Lenotti da Risodegliangeli)
ROMA - Un clic e si diventa amici, si ritrovano ex compagni di scuola, oppure antiche fiamme. E sui comincia a condividere pezzi di vita, foto e video. Per senitrsi meno soli. E' la Facebookmania, una passione in rapido aumento anche in Italia: gli ultimi dati parlano di 1 milione 369 mila utenti italiani (su 132 milioni nel mondo), con un incremento di visitatori del 961% in un anno ( del +135% degli iscritti). «E' una febbre che contagiato in particolare la fascia tra i 30 e i 40 anni, e non a caso: questo mondo virtuale è infatti vissuto come un antidoto al senso di vuoto e alla solitudine, che in questa fase della vita, fitta di bilanci, contagia anche i cosiddetti vincenti» commenta Paola Vinciguerra, presidente di Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico) e direttore dell'Uiap (Unità operativa attacchi di panico) alla Clinica Paideia di Roma.
IL RADUNO ITALIANO - Se infatti il sito è nato richiamandosi - anche nel nome - agli album fotografici che le università americane pubblicano a inizio anno accademico per ritrovare amici perduti, oggi i nostalgici a caccia degli ex compagni di classe sono solo uno dei tanti profili dei facebook-maniaci: ci sono i «troppo soli», gli insoddisfatti, quelli con l'alter ego, quelli che lo fanno per farsi pubblicità, i cuori infranti e, naturalmente, i latin lover virtuali. A testimoniare la passione per questo colorato mondo online c'è anche un incontro organizzato per mercoledì 22 a Milano, alla discoteca Limelight, per riunire la Facebook community lombarda. Ma stando agli esperti, il crescente scambio di messaggi, foto e contatti possono essere anche la cartina di tornasole di un disagio sempre più diffuso. «L'enorme sviluppo di Facebook è anche spia di un grosso problema di solitudine - diagnostica la Vinciguerra , analizzando il fenomeno con l'Adnkronos salute - Abbiamo costruito la nostra vita su un'immagine capace, vincente, superorganizzata. Ma a 30-40 anni, che gli obiettivi che c'eravamo posti siano stati raggiunti o meno, si fa strada un senso di vuoto, perchè più che l'essere abbiamo curato l'apparire».
«COLOSSALE ILLUSIONE» - Così finiamo per ricercare quelli che sono sentiti come «rapporti veri: i compagni di scuola, gli amici di tante estati al mare, i ragazzi del cortile. Quelli a cui davamo e ricevevamo sostegno e comprensione sinceri. Oggi nel mondo reale recitiamo un po' tutti - avverte la Vinciguerra - ma in passato non era così». «Facebook permette a tante persone di pensare di essere importanti, solo perchè hanno decine e decine di amici virtualì, ma purtroppo si tratta spesso solo di una colossale illusione», sostiene Tonino Cantelmi, psichiatra e psicoterapeuta, docente di psichiatria dell'Università Gregoriana di Roma, e fra i primi a occuparsi del problema delle tecno-dipendenze in Italia. «Occhio però, perchè dimenticano che resterà per sempre traccia sul web del cumulo di menzogne o banalità narcisistiche che si immette nella rete», avverte Cantelmi. E spesso le menzogne vengono al pettine, come è già accaduto nel caso di coppie in cui uno dei due si presenta single sul sito, e l'altro lo scopre. «Si è disperatamente in cerca di una realtà diversa, anche sentimentalmente, così si altera la verità», dice la Vinciguerra.
GLI IDENTIKIT DEI «FACEBOOKMANIACI» - Ecco, secondo gli esperti, l'identikit dei popolo di Internet contagiato dalla Facebookmania.
1) I nostalgici: Si emozionano alla vista delle foto dei compagni di classe delle medie o del liceo. Cercano gli amici del passato per vedere come sono invecchiati, e commentano i bei tempi andati. Una nostalgia per i vecchi tempi che, di fatto, è un rimpianto per i rapporti veri e perduti, per un'infanzia e un'adolescenza ormai lontana e mitizzata.
2) I latin lover virtuali : Dichiaratamente a caccia di nuovi potenziali partner, ma anche di ex piacenti e disponibili. Spesso celano una relazione (se l'hanno) e rimpinzano il proprio profilo e gli album con foto sexy o interessanti, a volte ritoccate. In genere accumulano decine e decine di amici dell'altro sesso, con i quali fanno i misteriosi. «Ma alla fine si tratta di persone sole o profondamente infelici con il partner, che ricorrono a cumuli di banalità narcisistiche per rendersi interessanti», spiega Cantelmi.
3) I cuori infranti: Prostrati dall'ultima relazione, in corso o finita, sono a caccia degli antichi amori, mitizzano i ricordi. Hanno l'impressione di essersi persi per strada qualcosa di vero. «In questo caso l'insoddisfazione e la solitudine vanno a braccetto - spiega la Vinciguerra - e si cerca di darsi un'altra chance» grazie alla rete.
4)Gli insoddisfatti: Infelici anche se hanno una famiglia e dei figli, spesso sono donne. Non trovano spazio per il sogno, il romanticismo e quel pizzico di avventura, che finiscono per cercare su Facebook.
5) Quelli della pubblicità: Sono più o meno famosi, politici, campioni dello sport, attori. Ricorrono a Facebook in modo strumentale, per farsi mega-spot gratuiti.
6) Quelli con l'ater ego: Dai 400 burloni che si sono presentati nei panni del calciatore Francesco Totti, ai tanti Giulio Cesare o Maria Antonietta, a quelli che pubblicano foto diverse o ritoccano la descrizione vantando titoli ed esperienze di fantasia. Soli e in cerca di contatti, si mettono una maschera per ottenere attenzioni e credibilità nel mondo virtuale.

22 ottobre 2008



Ho letto questa notizia e sono rimasta un pò traumatizzata .....spero di non far parte di questa categoria di matti !!!!!.....lascio a voi ogni commento relativamente all'articolo sopra riportato....grazie!!!!

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  #779  
Vecchio 23-10-2008, 12:56
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Predefinito Re: Articoli

Carmen, puoi risponderti da sola chiedendoti se sei registrata oppure no a Facebook e ti riconosci in uno dei "sintomi" descritti.

Avevo sentito parlare di questo sito alla TV pochi giorni fa, ma non l'ho mai visitato, quindi per commentare mi posso solamente basare su ciò che hanno riportato gli esperti in questo articolo. Se gli psicologi/psichiatri fanno questa "diagnosi", probabilmente la fanno a ragion veduta.
L'unica cosa che mi viene da dire è che tutto questo è sconfortante: tutto questo è lo specchio di una società che ha perso praticamente tutto, fatta di persone che cercano e rincorrono l'impossibile, cercando di essere ciò che non sono e vivendo, quindi, in un circolo vizioso di "vorrei ma non posso, ma mi illudo di potere", che penso crei non poca frustrazione, come infatti dicono anche gli esperti.

L'invenzione di internet per alcuni versi è una gran bella cosa e molto utile se usata nel modo corretto.
Nel nostro caso, ad esempio, mentre in passato erano i media a farla da padroni, propagando le loro opinioni e notizie su Elvis su scala nazionale/mondiale e a noi non rimaneva che farci venire il nervoso , ora con internet possiamo finalmente avere una voce tanto potente quanto la loro, e contrastare con le nostre opinioni le "falsità" che i media propinano, facendo qualcosa di giusto per una "causa" in cui crediamo.
Dall'altra parte, però, internet può essere anche molto deleterio e creare situazioni come quelle descritte nell'articolo.
Come in tutte le cose, il troppo stroppia...E' come quando si gioca....E' bello giocare...l'importante è non farsi prendere "dal vizio" del gioco.
Mi ritrovo spesso a pensare che, per certi versi e davanti ad alcune situazioni, stavano meglio i nostri nonni, quando si svagavano con molto meno, ma in modo decisamente più salutare.
Spero di essere riuscita a spiegarmi

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  #780  
Vecchio 23-10-2008, 13:06
carmen carmen Non in Linea
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Predefinito Re: Articoli

Si Lisa sei stata chiarissima!!!! e devo dire che mi sono tranquillizzata leggendo quanto hai scritto perchè lo ritengo giusto ....con valutazioni obiettive e non solo di parte.....effettivamente come dici tu ....ogni cosa deve essere fatta con equilibrio!!!!! grazie Lisa!
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