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Intervista A Donna Presley
Intervista con Donna Presley 2003 Quando Elvis lo prese in braccio, il berretto del bambino volò via ed Elvis lo cullava. Si innamorò di Stacy. Inizò a dire “Guarda i capelli del bambino, sono completamente dritti!” Stava seduto li, tenendolo in braccio e giocava con lui. Lo chiamava “Little Elmer Frud”. Lo baciava dietro al collo. Continuando a giocare con lui, disse “Come si chiama?” E io dissi “Stacy Aaron” Si bloccò e disse “Aaron è il mio nome” E io “Lo so, Elvis, l’ho chiamato così perché ce l’hai tu” Avreste dovuto vedere la sua faccia. Era così pieno d’amore e di gioia. Era come un bambino, a cui è stato dato un premio. Era raggiante!” Questa storia e tante altre fanno parte dello splendido libro di Donna Presley: Elvis: Precious Memories. D: Ciao Donna, innanzittutto voglio ringraziarti per aver accettato il mio invito di parlare di quella che, forse, è la tua unica analisi di Elvis, non solo dell’ artista famoso, ma anche dell’uomo, che è sempre stato così legato alla sua famiglia, come sua madre e suo padre Vernon, tuo zio. Le interviste, per loro natura, spesso, possono essere difficili da affrontare, per coloro che, ne sono ancora coinvolti, ma sento che questa potrà non solo dare informazioni, ma sarà anche un grande piacere per tutti coloro che la leggeranno. Allora Donna, posso chiederti, prima di tutto, quali sono i ricordi più importanti del periodo passato con Elvis, a Graceland, sia come bambina che come adolescente?DP: Wow grande domanda! Vorrei che si sapesse che, ogni momento che ricordo, oggi ha un posto speciale nel mio cuore. Naturalmente, a quel tempo, Elvis era vivo. Era come in qualsiasi altra famiglia….. forse non proprio come tutte le famiglie. Noi vivevamo al Graceland Grounds, subito dietro la casa principale dove abitava Elvis. Quando Elvis era a casa, non sapevi mai cosa ti aspettava. Era molto eccitante, perchè Elvis amava soprendere le persone. Devo dire, però, che i momenti più importanti per me, sono stati quelli che ho passato con lui. Usava sempre dei nomignoli per tutti coloro a cui ci teneva e, invece di chiamarmi “Donna”, mi chiamava "Little Donnie" "Blue Eyes". Quando avevo 18 anni, Elvis si sedette di fronte a me, nella stanza di mia nonna, a Graceland e mi chiese cosa volevo fare della mia vita, quando fosse finita la scuola. Gli dissi che volevo diventare modella e non dimenticherò mai le parole di Elvis. Mi raggiunse, mi prese le mani e guardandomi negli occhi mi disse: “Donnie sei una bellissima ragazza, ma non permettere a nessuno, che ti dica che non riuscirai a fare diventare realtà i tuoi sogni, perché io sono l’esempio che TU PUOI”. Elvis raccontò, che gli avevano detto di tornare a guidare il camion perché non sapeva cantare, ma lui non aveva mai abbandonato il suo sogno e, così io, non avrei dovuto abbandonare i miei. Elvis finì dicendomi che, in qualsiasi modo avesse potuto aiutarmi, lungo il percorso, lui sarebbe rimasto al mio fianco. Posso confermarti che, quella volta, le sue parole hanno significato molto per me. Questo era lui, un caldo uomo adorabile, altruista e generoso.D. Grazie Donna, sicuramente, un momento molto confortante per te e tua sorella Susie. Ora puoi raccontarci del libro che hai scritto, "Elvis-Precious Memories", penso tu sia meravigliata dell’interesse internazionale che ha avuto! DP. Grazie."Elvis Precious Memories" è stato uno dei sogni di mia madre Nash Presley. Voleva che il mondo conoscesse il vero Elvis, l’uomo che conoscevamo e amavamo. Sono state scritte tante cose brutte su di lui e sulla sua famiglia. Era arrivato il momento di dire al mondo la verità, su quest’uomo, che ha donato tantissimo di se stesso, non solo alla famiglia e agli amici, ma al mondo. Elvis era un essere umano, come tutti e ha fatto degli errori, esattamente come li facciamo tutti noi. Però Elvis, con i suoi errori, non ha fatto del male a nessuno, se non a se stesso. Ora, di quanta gente del mondo del business, oggi, può dire la stessa cosa? Non molti, ne sono sicura. Oggi nel mondo, esistono oltre 600 Elvis Fan Club, che rappresentano milioni di persone, di tutti i ceti sociali, che, in qualche modo, sono stati toccati da Elvis Presley. Molti di questi fans, quando Elvis morì, non erano nemmeno nati. Questo dimostra quanto ha fatto il mio primo cugino, Elvis Presley e questo è il motivo per cui, come famiglia, abbiamo voluto scrivere Elvis Precious Memories, in modo tale, che il lettore impari a conoscerlo, come lo conoscevamo noi. D. Quand’è che la tua famiglia si trasferì a Graceland? DP. Ci trasferimmo al Circe G ranch, nel 1967 e poi nel 1969, andammo a Graceland. D. Dov’era sistemata, esattamente, la vostra roulotte, nella proprietà? DP. Vivevamo giusto dietro la casa, vicino al recinto Continuiamo per parlare con Donna Presley, del nocciolo di ciò che Elvis era veramente D. Cosa ha voluto dire per Elvis bambino, crescere a Tupelo? DP. Mia madre, Nash aveva 9 anni quando nacque Elvis e viveva nella porta accanto. Perciò ho voluto inserire nel libro, anche i ricordi di mia mamma, per raccontare alcune delle avventure che lei ed Elvis, vissero insieme. Era un bambino dolcissimo, che sarebbe diventato un uomo troppo presto. D. Ci sono esperienze speciali della crescita di Elvis, che ti senti di condividere con noi,? DP. Quando Elvis era bambino, una volta mia mamma lo teneva in braccio e zia Gladys arrivò per toglierglielo. Quando la mamma si alzò per darlo in braccio a sua mamma, lo fece cadere, e un attimo prima che cadesse a terra, lei lo afferrò dal pannolino. Per fortuna era vestito!!! D. Com’era l’Elvis adolescente? DP. Timido, generoso e dolce. Un leader. Era se stesso. D. Cos’ha significato crescere sotto i riflettori per avere una grande star, come cugino,? DP. Eccitante, unico e pieno di divertimento, ma ci ha insegnato ad essere molto cauti sulla gente e sui motivi della loro amicizia. D. Ci racconti, con un’immagine, cosa significava passare il Natale con Elvis? DP. Il Natale era sempre un momento pieno di fascino, per tutti coloro che erano legati ad Elvis. Era anche il periodo, dell’anno che Elvis preferiva: adorava fare regali e passare il tempo con la sua famiglia e gli amici. La casa era addobbata e completamente ricoperta di regali per chiunque. Erano momenti favolosi, quanto facevamo scoppiare i fuochi d’artificio , c’era sempre molto da mangiare, ma Elvis ricordava sempre il motivo per cui si celebrava il Natale. Diceva sempre una preghiera e ringraziava Dio per averci benedetto.
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Re: Intervista A Donna Presley
D. Che rapporti avevi con Priscilla? DP. Quando ero una giovane adolescente, passavo sempre le mie estati a Graceland, con mia nonna Dodger. Qualche volta Elvis era a casa e qualche volta no, ma Priscilla c’era e trascorrevamo molto tempo assieme. D. Adesso Donna, parliamo del matrimonio di Elvis e Pricilla, avvenuto nel 1968. Come prese la notizia, la famiglia Presley, in generale? Hai qualche storia particolare da raccontarci, di quel momento? DP. Priscilla ha 4 anni più di me. Siamo diventate grandi amiche, perché eravamo entrambe giovani. Frequentava una scuola cattolica di Memphis, mentre io ero in una scuola dell’ Assembly Of God Faith. La portavo nella mia chiesa e io andavo con lei nella chiesa cattolica. Naturalmente eravamo molto diverse, ma la nostra amicizia è stata bella. Non dimenticherò mai quando Priscilla andava con Elvis al Fair Grounds di Memphis e si divertiva, correndo impazzita, con tutte le “giostre”. Non c’è stato niente da fare, ad un certo punto tutti quei giri mi fecero stare molto male: Priscilla lo trovò molto divertente, ma per me non lo era. Quando mi guardo indietro, sembra che quei momenti siano stati dei sogni e abbiano fatto parte di un’altra vita. Noi, in famiglia, volevamo molto bene a Priscilla ed eravamo estremamente felici di vedere che, finalmente, era arrivato il fatidico giorno. Così come fummo molto tristi il giorno in cui finì il loro matrimonio. Però si amavano e continuarono ad amarsi, anche dopo il divorzio. Rimasero molto uniti fino al giorno in cui Elvis morì. D. Tu hai vissuto e puoi testimoniare i cambiamenti che Elvis ha portato a Memphis. In breve riesci a dirci quali sono i più importanti? DP. Prima di tutto e sopratutto, io ritengo che sia stato Elvis, a far diventare Memphis un luogo per il turismo. Memphis è una città adorabile e, anch’io come Elvis, la amo molto, ma quando si nomina Memphis, la risposta è subito: la casa di Elvis Presley. Elvis ha incrementato il turismo Memphis, al 1000%. D. Infatti penso che in molti siano d’accordo con te. Pensi che Memphis si svilupperà ulteriormente, tenendo sempre più in considerazione l’interesse dei fans e delle loro necessità, tipo, per coloro che hanno un budget ristretto, un regolare tour con l’autobus? DP. Credo che quella di avere un regolare bus per un tour a Memphis, sia un’idea eccellente, ma bisogna anche ricordare che, avremo dei bus regolari, di andata e ritorno, per il Circle G, verso qualsiasi punto di Memphis e dintorni, legato ad Elvis. Potrete stare al Circle G, pur mantenendo la vicinanza a Memphis . D. Il tuo libro, "Elvis -Precious Memories", ha rivolto l’attenzione verso di te, da parte di tutti i fans di Elvis del mondo. Ci sarà un sequel? DP. Attualmente stiamo lavorando su una revisione di Elvis, Precious Memories, che doveva essere pubblicato per il 26° anniversario, ma a causa di una serie di difficoltà di pubblicazione, non è stato possibile. Tuttavia, se io ho memorizzato anche solo una cosa di Elvis e la mia famiglia, non sarà dato a nessun altro. D. Avendo visto I cambiamenti della comunicazione di massa e l’aumento dei siti dedicati ad Elvis, si direbbe che il numero dei suoi fans sta aumentando. Già sei stata candidata come Ambasciatore di Elvis, presto, prevedo che l’incarico sarà inevitabile. Accetterai questa nomina? DP. Ti ringrazio per questa fiducia. Il nome Presley impegna ed impone di portare questo nome, come un privilegio ed un prestigio. A parte questo, portare questo nome e la sua eredità, la grossa responsabilità è farlo con la stessa integrità, eleganza e classe, con cui, prima di me, l’hanno portato Elvis e la mia famiglia. Per abbracciare uno, devi abbracciare anche l’altro. E’ mio desiderio essere ambasciatore del mio Signore e della mia famiglia, quindi accetterò questo onore, con grande affetto e con immenso piacere. D. Alle volte, la gente pensa che le mie campagna sono irreali. Anche io! Però generano pubblicità anche quando falliscono e quando succede, ci ritroviamo con una nuova statua di Elvis a Tupelo. Penso tu sia d’accordo sul fatto che la pubblicità è un mezzo che tutti possiamo usare. L’ha dimostrato anche il tuo libro, un nuovo approccio può fare meraviglie. Il nome Presley apre le porte. Ecco perché noi siamo stati fortunate ad aver fatto la tua conoscenza. Donna, pensavi che avresti avuto dei fans, come Elvis? DP. Io amerò sempre I fans che continueranno ad amare Elvis e ricordarlo, per continuare ad onorare il suo nome e quanto ha lasciato, nonché l’idea che tutti siamo qui per sostenerlo. Quale altro potrebbe essere un tributo più grande. D. Donna, Lo sfruttamento, non sempre, è una brutta parola. Con Lisa Marie Presley, in un tour, possiamo “sfruttare” il nome Presley, chiedendo di Elvis. C’è qualcosa che vorresti condividere su Lisa? DP. So che Lisa ha avuto grossi dispiaceri, nella sua vita e si è fatta carico dei suoi problemi personali. Io prego ogni giorno perché Dio le stia vicino e la guidi. E’ una bella donna, con molto talento e io desidero il meglio, per lei. Tuttavia, vorrei che facesse di più per tenere alta la memoria di suo padre, in modo positivo e duraturo. So che lei ama suo padre, ma ritengo che potrebbe essere una benedizione per il mondo di Elvis, se si esponesse, in modo regolare, su quanto le ha lasciato il padre, rispecchiando quegli stessi valori, per i quali Elvis ha vissuto. D. Per chiudere vorrei dare un importante messaggio. Ti auguriamo tanta fortuna per I tuoi progetti. Come hai arricchito ulteriormente lo speciale mondo dei fans di Elvis, di tutto il mondo. Elvis aveva una voce meravigliosa, era molto generoso e nonostante i suoi errori da essere umano, la sua umanità non sarà mai dimenticata. Adesso che, come si dice, sei sulla barca, ti auguriamo tu possa portarla con orgoglio. DP: Grazie infinite per il vostro continuo amore e sostegno ad Elvis, a me e l’intera famiglia Presley. Siete persone speciali e avete un posto speciale nel nostro cuore. |
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Re: Intervista A Donna Presley
Grazie mille anche per questa!!!
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