Sono d'accordo sul fatto che se uno non vuole essere aiutato, non si possa fare nulla, ma ritengo che per ogni persona che ha una dipendenza, il problema sta a monte di tutto ciò che appare nella quotidianeità
Nel caso specifico di Elvis, suppongo che sia arrivato ad un punto della sua vita, in cui, grazie ad uno stato depressivo avanzato (malattia) e la presa di coscienza di uno stato di salute irreversibilmente grave, non avesse più alcun interesse a motivare le sue scelte.
Nel 1976 e quindi nel 1977, suppongo avesse perso anche la voglia di "difendersi" agli occhi degli altri e di se stesso.
Non c'è condizione migliore per una persona del sentirsi inadeguata, non altezza delle situazioni, incapace di reagire, sopraffatta da mille paure anche sconosciute, per ritrovarsi assalito da una depressione che può essere senza ritorno.