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  #211  
Vecchio 21-01-2008, 17:06
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre


Se fosse capitato a me quello che è successo a Elvis, non sarei riuscita a trattenermi dalle risa, mancando probabilmente di rispetto!!
Ma sicuramente non sarei riuscita a trattenermi!!!

Ciao. Crispi.

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  #212  
Vecchio 03-02-2008, 20:24
Gondar Gondar Non in Linea
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Il primo amore di Elvis
(3^ parte)

(2^ Parte pag. 20 - post n. 195)

Questa parte del racconto la voglio oggi dedicare al nostro caro e giovane amico Paul1, per avere egli corso in mio aiuto regalandomi qualcosa di "auscultabile" che cercavo invano da moltissimi anni. Grazie Paul.

Il nostro mito Elvis Presley, dopo aver fatto accomodare Dixie nella macchina e chiuso lo sportello del lato passeggeri, si sedette alla guida della Lincoln e, sospinto da una indicibile energia, partì sfrecciando in direzione di McKellar Lake, nella parte sud ovest della città. Una incontrollabile energia vitale lo portò letteralmente ad emettere possenti gorgheggi scandendo, con le dita della mano destra, con le gambe, con la testa dalla folta chioma ribelle e con la chiamata a raccolta di ogni nervo del suo corpo, a lanciarsi con la sua voce prorompente in un ritmo scatenato che faceva così: Well, that's all right, mama / That's all right for you / That's all right mama, just anyway you do / Well, that's all right, that's alright./ That's all right now mama, anyway you do / Well, mama she done told me, / Papa done told me too / Son, that gal your foolin' with, / She ain't no good for you' / But that's all right, that's all right. / That's all right now mama, anyway you do / I'm leavin' town now baby / I'm leavin' town for sure / Well, then you wont be bothered with / Me hangin' 'round your door / But, that's all right, that's all right. That's all right now mama, anyway you do / I done a di-di di-di-di-di di-di-di-di di-di-di-di I don't need your lovin', that's all right. / That's all right now mama, anyway you do”.

Si trattava della canzone “That's all right mama” il cui disco a 78 giri, appena lo ebbe sentito alcuni giorni prima alla radio WHBQ nel corso di un programma di Dewey Phillips, era corso subito ad acquistarlo. La canzone era stata scritta ed interpretata da un cantante di colore di nome Arthur Crudup. Mai avrebbe osato Elvis registrarla presso gli studi di Sam Phillips sapendo bene quale fosse la provenienza di quella canzone. Era infatti subcoscientemente convinto che quel brano, o qualunque altro brano appartenente alla cultura musicale nera, se fosse stato eseguito da un bianco avrebbe con molta probabilità suscitato una reazione negativa da parte del discografico. Povero caro Elvis, se avesse solo saputo che Sam era alla ricerca di un tassello mancante e che quel tassello era proprio lui, la storia del rock avrebbe avuto quasi certamente un inizio più precoce. Ascoltiamolo intanto questo fantastico brano dalla viva voce di Arthur Crudup.




Elvis non poteva sapere, nè avrebbe mai potuto immaginare che proprio questa canzone avrebbe fatto impazzire qualche mese più tardi l’America intera. Non è un segreto affermare che nell’epoca in narrazione, c’era una netta distinzione tra la musica dei bianchi, che era anche quella più diffusa e la più seguita, e quella dei neri considerata, a torto, di basso livello . I bianchi del sud producevano musica tradizionale che comprendeva anche le svariate ballate nonché la musica Hillbilly da cui poi derivò nella metà degli anni cinquanta la musica country. I neri d’America producevano invece il R & B e i Gospels, questi ultimi eseguiti durante i riti religiosi nelle chiese cattoliche. A quel tempo era impensabile ed improponibile una fusione tra questi generi. Ergo, tra le due culture vi era una netta ed inconciliabile distinzione. E qui non possiamo davvero fare a meno di chiamare in causa ancora una volta quel filone di Sam Phillips. Costui aveva dedicato gran parte della sua vita all’affannosa ricerca di individuare il modo – perché era convinto che doveva pur esserci un modo - di poter divulgare la musica nera nel mondo dei bianchi.



Si dice che ogni anno, a primavera, Sam si recasse nei campi di cotone per registrare quella musica e quel ritmo decisamente diversi ed accattivanti di quelle creature costrette a stare ore ed ore riverse sulla terra per zappare solco su solco per poi seminare granelli di “gossypium” negli sterminati campi di cotone. Non a caso, egli non si perdeva mai un concerto dei quartetti neri, era sempre stato un assiduo frequentatore delle loro performance perché fortemente innamorato del valore e della bellezza della musica afroamericana, in quanto l’aveva da sempre ritenuta genuina e spontanea. Egli era certamente un precursore dello stile musicale che stava per nascere, potendo tranquillamente affermare, seppure con il senno di poi, che sapeva guardare molto al di là del proprio naso. Aveva ben in mente cosa potesse rappresentare quella cultura, anche se non sapeva ancora come poterla proporre. Beh, dato che la faccenda si fa un tantino complicata, mi conviene lasciare Sam a cuocere nel suo brodo per ritornare con un acrobatico salto mentale all'emozionante momento che stanno attraversando i nostri due innamorati.

Elvis era decisamente elettrizzato per come si erano svolte le cose in casa di Dixie. Era felice a tal punto da non crederci ancora. Ora aveva una ragazza, si chiedeva, una adorabile ragazza con cui condividere ansie, progetti e sogni. E mentre proseguiva a cantare freneticamente, prese più volte la mano della sua compagna baciandola con amore senza distogliere lo sguardo dalla strada. E al ritmo di quella canzone si muoveva, si agitava, si contorceva, si dibatteva tamburellando freneticamente le dita sul cruscotto in metallo cromato. E Dixie che, scivolandogli di fianco, si stringeva sempre di più fino ad avvertire tutta l’intensità vibrante del corpo di lui. Realizzò che questo era un lato di Elvis che ancora non conosceva; ebbe modo di constatare che la musica riusciva a trasformarlo totalmente, il suo viso si illuminava a tal punto da sembrare un altro, mentre la timidezza, caratteristica principale del suo innamorato, si dileguava in un istante per lasciare il posto ad una sfrontata audacia. Di una cosa ella fu certa: di tale effetto, di questa sua esplosione di felicità, lei non poteva che esserne la causa scatenante se non addirittura di esserne l’unica ragione. E non le fu difficile modulare le sue sensazioni a quelle seppur eclettiche del suo compagno. Anche lei si muoveva gioiosa al ritmo vertiginoso scaturente dalla felicità del suo uomo e ne era parte attiva, fino a schioccare le mani con una puntuale cadenza. E mentre era nella piena euforia canterina, Elvis ogni tanto le rivolgeva uno sguardo, meravigliato ed estasiato per ciò che era riuscito a trasmetterle. La sua Dixie si muoveva perfettamente all’unisono con lui, nonostante l'impetuoso scandire di quei versi. Giunti al lago, Elvis fermò la macchina strappando letteralmente la chitarra dai sedili posteriori, se ne impossessò ponendola tra le ginocchia e le lunghe braccia, portando così a termine quella canzone che meglio si addiceva al suo animo inquieto. Elvis si rese conto di non averla mai cantata così bene quella canzone e che qualcosa in lui era scattato dato che la voce gli fuorusciva vibrante e potente, coinvolgendo anche il groppo che gli andava su e giù per la gola. Senza che se ne accorgessero, attorno alla macchina si era formato un nugolo di giovani coppie che, avendo interrotto il loro tubare tra le vicine macchie erbose, si erano avvicinate perché incuriosite da tale inaspettata rappresentazione. Ed Elvis continuò ancor più galvanizzato, se non sollecitato da rinnovata adrenalina, scese dalla macchina seguito subito da Dixie, scaricando tutta la sua energia su quelle povere corde, alcune delle quali cedettero, ponendo improvvisamente termine a quella spontanea e straordinaria performance. Seguirono addirittura alcuni applausi ed inaspettati complimenti per quel ritmo forsennato che Elvis aveva tirato fuori senza neanche rendersene conto. Posò la chitarra in macchina, borbottò loro qualcosa, finendo poi con un timido saluto. Cinse la sua Dixie con un braccio, allontanandosi per adagiarsi sull’erba in prossimità del lago. Da quel giorno i due colombi si videro ogni volta che poterono. Specie dopo che Elvis la portò a casa sua per farla conoscere ai suoi genitori. Non ci volle molto a Gladys per apprezzare il carattere e la bontà d’animo della candidata nuora. Dixie, dal canto suo, ebbe modo di constatare quanto madre e figlio fossero uniti e quanto dipendessero l’una dall’altro. E finì per volergliene un gran bene, considerato che ogni volta che Elvis la portava a casa sua, Gladys le confidava ogni dettaglio della vita di suo figlio e lei ne restava sempre più affascinata. Diventarono quindi grandi amiche, tanto da vedersi finanche in assenza di Elvis; e Gladys finì per considerarla come una figlia. Elvis e Dixie diverse volte parlarono volentieri di matrimonio in quanto erano convinti di essere fatti l’uno per l’altra. Solo che, al momento di decidere, una volta a causa di lei, una volta a causa di lui, si lasciavano travolgere da dubbi e timori che li portavano a rinviare la decisione alle volte successive. Tutti e due, però non potevano sapere che il destino aveva deciso per loro due percorsi diversi ed inconciliabili. (continua)

Gondar.

Ultima Modifica di Gondar : 07-02-2008 15:41
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  #213  
Vecchio 05-02-2008, 09:31
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CHISSA' COME SAREBBE ANDATA, SE ELVIS AVESSE SPOSATO DIXIE...
MA QUALE E' STATO IL DESTINO DI DIXIE?
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  #214  
Vecchio 05-02-2008, 09:42
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molto meglio priscilla!!!
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  #215  
Vecchio 05-02-2008, 09:57
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GRAZIE GUITAR... MI HAI FATTO VENIRE L'IDEA PER UN NUOVO TOPIC . VAI A VEDERE NELLA SEZIONE "TUTTO ELVIS".
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  #216  
Vecchio 06-02-2008, 13:16
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....Si trattava della canzone “That's all right mama” il cui disco a 78 giri, appena lo ebbe sentito alcuni giorni prima alla radio WHBQ nel corso di un programma di Dewey Phillips, era corso subito ad acquistarlo. La canzone era stata scritta ed interpretata da un cantante di colore di nome Arthur Crudup....
Ciao Gondar, scusami, ma volevo chiederti un chiarimento: non riesco più a capire se questo è un racconto di fantasia o altro....
Il dubbio mi è sorto in quanto non mi ritrovo con l'ordine cronologico di alcuni avvenimenti.
Ti porto ad esempio quest'ultima tua citazione sulla canzone "That's All Right Mama"...Se non ricordo male, la versione di Arthur Crudup è del 1946, quindi non mi ritrovo con il periodo della frequentazione di Elvis con Dixie e l'acquisto del disco da parte di Elvis pochi giorni prima.....
Mi potresti spiegare perfavore? Grazie!

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  #217  
Vecchio 06-02-2008, 17:20
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Ciao Gondar, scusami, ma volevo chiederti un chiarimento: non riesco più a capire se questo è un racconto di fantasia o altro....
Il dubbio mi è sorto in quanto non mi ritrovo con l'ordine cronologico di alcuni avvenimenti.
Ti porto ad esempio quest'ultima tua citazione sulla canzone "That's All Right Mama"...Se non ricordo male, la versione di Arthur Crudup è del 1946, quindi non mi ritrovo con il periodo della frequentazione di Elvis con Dixie e l'acquisto del disco da parte di Elvis pochi giorni prima.....
Mi potresti spiegare perfavore? Grazie!

LISA
Pensavo, cara Lisa, di essermi documentato abbastanza prima di scrivere questo racconto. Nulla toglie però che io possa porvi rimedio nel caso abbia scantonato. Comunque vada la ricerca, ti ringrazio per la tua segnalazione. Intanto ti prego di dare una lettura a questo sito di Wikipedia e di leggere quanto viene in esso riportato. Fammi cortesemente sapere.

http://en.wikipedia.org/wiki/That's_All_Right_(Mama)

Gondar.
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  #218  
Vecchio 06-02-2008, 17:22
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Ciao Gondar, ho guardato il link che hai riportato, ma non ho trovato nulla. Cosa devo cercare precisamente?

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  #219  
Vecchio 06-02-2008, 17:33
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Ciao Gondar, ho guardato il link che hai riportato, ma non ho trovato nulla. Cosa devo cercare precisamente?

LISA
Riprova su questo

http://en.wikipedia.org/wiki/That%27...ght_%28Mama%29

dove troverai questo



"That's All Right Mama" was written and originally recorded by
Arthur Crudup in 1954 and is best known by Elvis Presley's version recorded later that year. Elvis' version of the song, was combined with "Blue Moon of Kentucky" as the B-side. Its catalogue number was Sun 209. The label reads "That's All Right" (omitting (Mama) from the original title), and names the performers as Elvis Presley, Scotty & Bill. Arthur Crudup is also listed on this label, giving him credit for authorship.entucky" as the B-side. Its catalogue number was Sun 209. The label reads "That's All Right" (omitting (Mama) from the original title), and names the performers as Elvis Presley, Scotty & Bill. Arthur Crudup is also listed on this label, giving him credit for authorship.

Scusami, Lisa, questo tipo di scrittura è stato prodotto in automatico. Gondar.
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  #220  
Vecchio 06-02-2008, 17:59
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“That's All Right Mama” - incisa da Elvis Presley lunedì 5 Luglio 1954
Scritta da: Crudup
Originariamente incisa da Arthur "Big Boy" Crudup nel 1946
Versione originale di Elvis Presley su: The Sun Sessions CD; The Complete 50's Masters 1
L’originale di Crudup era intitolato semplicemente "That's All Right." All’audizione con Sam Phillips, le cose per Elvis Presley non erano andate molto bene, fino a che, durante una pausa, Elvis Presley iniziò a fare questo pezzo, con il suo ritmo (fino a quel momento aveva cantato solo ballate). Scotty Moore e Bill Black si unirono a lui, Sam Phillips ne rimase piacevolmente sconvolto ed il resto è storia.
Elvis Presley non aveva mai pensato di “rubare” la musica ai negri, che l’avevano creata. Fu il primo. Fu anche il primo a dare loro il merito dovuto, come testimonia ciò che disse nel 1956: "La gente di colore, da molto prima che io la conoscessi, l’ha sempre cantata e suonata, come la sto facendo io adesso, Ero solito ascoltare il vecchio Arthur Crudup che colpiva la sua fisarmonica, nello stesso modo in cui lo faccio io adesso e dicevo, se mai un giorno arriverò dov’è lui e potrò sentirmi. come si sente il vecchio Arthur, allora sarò un musicista, come non è mai stato visto." Ciò che è interessate e che sembra che Crudup, in altre sue registrazioni, abbia usato diversi versi di "That's All Right", (ad esempio "I Don't Know It," che forse, è il pezzo che Elvis Presley ricordava), così si direbbe che abbia mescolato ciò, che si ricordava di pezzi precedenti. Vedi anche My Baby Left Me e So Glad You're Mine.
Ciao Gondar,
questo scritto, postato tempo fa dalla nostra Hurt nel topic sulla storia delle canzoni, è tratto da un sito - di cui puoi vedere il link nel suddetto topic - specializzato sulle canzoni incise da Elvis Presley, ma già precedentemente registrate da altri.
Inoltre sia Paul Simpson, autore della "Guida Completa ad Elvis Presley" e Peter Guralnick nel libro "L'ultimo Treno Per Memphis" danno chiari riferimenti circa il periodo storico di incisione del pezzo da parte di A. Crudup.
Se poi tutte queste persone si sono sbagliate...vorrà dire che segnaleremo loro l'errore commesso

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