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  #871  
Vecchio 03-02-2010, 11:18
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Marzia1969 Marzia1969 Non in Linea
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L'opinione di quello lì conta quanto niente! Si tenga pure il suo odio per Elvis...
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  #872  
Vecchio 03-02-2010, 12:01
carmen carmen Non in Linea
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A volte,anche nei grandi gruppi,quelli con la G maiuscola,quelli che hanno scritto un'importante pagina della musica rock,ci sono delle "pecore nere"!!!Aihmè......l'ovino l'ho trovato nei grandissimi Rolling Stones!!!Charlie Watts,il batterista.Leggete un pò!!!
http://www.rockol.it/news-105506/Cha...-smettono'

I rolling stones non mi sono mai piaciuti nè come gruppo nè come singoli personaggi del gruppo......
pertanto non tengo neanche minimamente in considerazione quello che ha detto stò poco famoso batterista!!!!!!!
forse è solo invindia la sua!!!!!!!!
poveretto!!!!
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  #873  
Vecchio 03-02-2010, 12:43
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Che dire..? Ma c'è qualcosa che piace a questo uomo??
Forse è un narcisista, che si contempla davanti allo specchio dalla mattina alla sera... e magari nemmeno nello specchio ha trovato qualcosa che gli piace...(basta guardarlo!! )

LISA
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  #874  
Vecchio 03-02-2010, 13:24
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brava lisa!!!! elvis non si tocca. è sopra a tutti e a tutto. w il RE!!!!!!
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  #875  
Vecchio 17-02-2010, 20:22
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Malika Ayane

Malika Ayane: "La mia canzone insolita per dare emozioni a Sanremo"

di Cristiano Sanna
Raffinato, elegante, il brano Ricomincio da qui che Malika Ayane presenta al 60° Festival di Sanremo spicca tra le proposte della sezione Artisti in gara. La prima serata del Festival si è difesa dall'incombere della partita di Champione League come pure dalla programmazione alternativa su satellite, facendo segnare a suo favore l'ascolto di 11 milioni di telespettatori. La seconda serata vedrà trornare sul palco dell'Ariston i dodici artisti che hanno passato il turno di martedì. Andranno avanti dieci di loro, mentre debutteranno dal vivo i primi quattro giovani della Nuova Generazione. Ci sarà anche Malika, sul palco, a ricantare il brano la cui musica è stata scritta da Ferdinando Arnò, mentre le parole sono firmate da Pacifico. Ne abbiamo parlato con la cantante italo-marocchina su cui la Sugar di Caterina Caselli punta moltissimo.
Malika, dall'anno scorso, quando da sconosciuta lasciò il segno a Sanremo con Come foglie, sono successe parecchie cose e per lei tutte positive.
"Sì, è stato un anno ricchissimo. Io non credo molto nelle categorie positivo e negativo, preferisco godermi la ricchezza delle cose che, grazie al fatto di fare musica, posso vivere giorno dopo giorno. Sanremo è fra queste. Mi fa piacere che venga apprezzato il mio brano, visto che ha una struttura un po' diversa dalla solita canzone da Festival".

Video - "Ricomincio da qui"

Il nuovo album Grovigli esce il 19 febbraio. Avrà ancora quel suono pop soul, con venature jazz, del precedente suo disco omonimo?
"In parte sì, in particolare Ricomincio da qui nella versione live per Sanremo ha l'arrangiamento d'archi curato da Vince Mendoza, grande direttore d'orchestra dal gusto jazz".

Il suo look si è fatto più sofisticato, forse con un rimando alla moda anni Ottanta che sta tornando in auge.
"Se quel rimando c'è è inconsapevole, dunque lo vivo con divertimento. In realtà il mio ciuffo ribelle viene dal desiderio di averlo uguale a quello di Elvis Presley, che in questo periodo ascolto continuamente".

Da molti lei è considerata la nuova stella di casa Sugar. Sente la grande aspettativa del pubblico nei suoi confronti?
"La sento ma senza subirla come uno stress. Sanremo è una parte del mio percorso artistico, per me il successo è presentare la mia musica a quanta più gente possibile e riuscire ad emozionare gli ascoltatori. Sanremo sa amplificare le emozioni, in questo è un evento davvero potente".

Domanda che facciamo a tutti gli artisti in gara: ci sono canzoni dei suoi "rivali" che l'hanno colpita?
"A me le altre canzoni piacciono quasi tutte, si avverte un grande lavoro artistico e mi sembra che questa edizione segnerà una svolta nel gusto pop italiano. Ci sono artisti molto più contemporanei, meno figli della tradizione sanremese. In apprezzo molto i brani di Arisa, Simone Cristicchi e Irene Grandi.

17 febbraio 2010



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  #876  
Vecchio 18-02-2010, 11:53
carmen carmen Non in Linea
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Malika Ayane



In realtà il mio ciuffo ribelle viene dal desiderio di averlo uguale a quello di Elvis Presley, che in questo periodo ascolto continuamente".






Sono piacevolmente sorpresa dal fatto che questa cantante apprezzi così tanto il nostro Elvis da ascoltarlo spesso......anche se il ciuffo non è riuscito alla perfezione!!!!!!
Il brano di Alika mi piace molto e devo dire che ascoltandola mi ricorda la Ornella Vanoni!!!!!!
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  #877  
Vecchio 11-03-2010, 14:34
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Chi ascoltasse tale programma di Lucarelli, sappia che dalla sua bocca usciranno una marea di CAVOLATE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ha già dimostrato che della vita di Elvis non conosce niente di niente!!!

************************
Deejay Tv Lucarelli lancia «Almost true»

Si chiama «Almost true - l’altra storia del rock» ed è un mokumentary firmato da Carlo Lucarelli. Andrà in onda per almeno sette puntate ogni domenica su Deejay Tv. Lucarelli, si sa, è un esperto di gialli e di trame ricche di retroscena. Stavolta si è scatenato sulle vicende musicali che sono entrate nella leggenda come quelle legate a Elvis Presley, a Jim Morrison dei Doors oppure a Bob Dylan, Led Zeppelin e David Bowie. «Non ci occuperemo di personaggi italiani» ha spiegato ieri Lucarelli di fianco a Linus nella sede di Radio Deejay a Milano. Quando hanno mostrato un breve estratto della prima puntata, l’atmosfera è sembrata subito evidente. Un tono serioso - non serio: serioso - per affrontare una leggenda metropolitana che avvolge la vita di Elvis Presley, accusato da qualcuno di aver addirittura sparato a John Fitzgerald Kennedy. In ogni caso, la struttura è quella del documentario, ricco di documenti interessanti, curiosità e piccoli retroscena dimenticati o sottovalutati nel tempo. In pieno stile Lucarelli, «Almost True» sarà un gioiello per chiunque sia appassionato di musica.
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  #878  
Vecchio 15-03-2010, 11:53
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PRESLEY, INCUBO

LA TESTIMONIANZA. Esce oggi il libro/cd che documenta il servizio di leva che il re del rock'n'roll passò in Germania
L'effetto fu deleterio sull'uomo e sul musicista: iniziò ad assumere anfetamine e rimase lontano dal mondo dello spettacolo IN GRIGIOVERDE
Elvis Presley, soldato della 3ª Divisione Tank a Friedberg al volante di una jeep


«Sarà tutto finito. Se e quando tornerò dal servizio militare, di me non si ricorderà più nessuno». Con questi timori Elvis Presley salpava da New York per la Germania nel settembre del 1958 sulla nave militare General G. M. Randall per compiere la seconda parte del servizio militare dopo il periodo di esercitazione a Fort Hood.
Quel periodo della vita del «Pelvis» è ancora avvolto nelle incertezze delle cronache dell'epoca, tra esaltazione dell'impegno per la patria e stupore per le pressioni dei fan, qualcosa di inedito per l'Europa (la Beatlesmania dovevano infatti ancora arrivare).
A far luce sui due anni di leva del componente più famoso dell'United States Army arriva oggi il libro/cd «Off duty with private Elvis» (in libera uscita con il soldato Elvis), un centinaio di pagine e un compact disc, divisi tra foto inedite, registrazioni ufficiale e casalinghe, note approfondite e copie di documenti. A pubblicarlo è l'etichetta Memphis Recording Service che, a prezzo contenuto, sta offrendo ai maniaci del re del Rock tutta una serie di documenti fino ad ora a disposizione di collezionisti e musei; come il concerto di Tupelo del '56, il ritorno a casa dell'ex ragazzo povero.
Si dice che John Lennon, alla notizia della scomparsa di Presley nel 1975, abbia affermato: «Elvis è morto quando è partito per il militare, nel '58», a sottolineare, con un sarcasmo molto «lennonesco», come quei due anni tra carri armati, jeep ed esercitazioni avessero segnato per sempre la vita del King.
In «Off duty…», oltre ai singoli pubblicati sul mercato come «A big hunk of love», «I need your love tonight», «A fool such as I» e «I got stung», registrati a Nashville nell'estate prima di salpare per la Germania, si possono ascoltare le prime parole che Presley dice a Friedberg, appena sbarcato. «Sono stupito dalla reazione dei fan tedeschi; non mi aspettavo qualcosa di così imponente. Mi è dispiaciuto non avere il tempo per poter restare con loro di più. Ma un giorno, forse, quando questo mio "tour con l'esercito" sarà finito, tornerò da intrattenitore e allora avrò la possibilità di stare con loro e sentirmi a casa». Poi, dopo aver risposto in maniera educata al ringraziamento dei presenti, li saluta con un «Arrivederci!», scusandosi: «Ah, già, questo è italiano…».
Ma la naja fu deleteria per Elvis non solo perché lo tenne lontano dal mondo dello spettacolo, proprio nell'anno che l'aveva visto inanellare l'11° singolo da primo posto in classifica, ma perché l'estate del '58 coincise con la morte dell'amatissima madre Gladys. Quando l'avvisano che è in ospedale, parte subito per Memphis ma le può stare accanto solo negli ultimi due giorni di vita. Devastato per la scomparsa della donna che più aveva creduto in lui e che l'aveva sempre difeso e amato senza riserve, Elvis arriva sconsolato alla Terza Divisione di Friedberg, dove, nel gelido inverno tedesco, incontra per la prima volta l'anfetamina. I suoi commilitoni parlano di come la droga venisse assunta per sopportare la fatica («Voglio essere trattato - disse lui - come tutti gli altri soldati, senza privilegi»), per stare svegli durante le ore di guardia e, nel caso di una star come Presley, anche per saltare i pasti, perdere peso e mantenere la linea. Seppure i suoi produttori Steve Sholes e Freddy Bienstock avessero pianificato le uscite discografiche in modo da non far sentire ai fan la mancanza di Elvis, nessuno poteva immaginare che proprio a militare Presley entrasse in contatto con le anfetamine, un vizio da cui non si liberò più. Ma a Friedberg Elvis conobbe anche la 14enne Priscilla Beaulieu che neppure 8 anni dopo diventerà sua moglie. Ma questa, come quella del ritorno nel 1960, è un'altra storia.

Giulio Brusati
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  #879  
Vecchio 15-03-2010, 17:10
carmen carmen Non in Linea
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PRESLEY, INCUBO

LA TESTIMONIANZA. Esce oggi il libro/cd che documenta il servizio di leva che il re del rock'n'roll passò in Germania
L'effetto fu deleterio sull'uomo e sul musicista: iniziò ad assumere anfetamine e rimase lontano dal mondo dello spettacolo IN GRIGIOVERDE
Elvis Presley, soldato della 3ª Divisione Tank a Friedberg al volante di una jeep


«Sarà tutto finito. Se e quando tornerò dal servizio militare, di me non si ricorderà più nessuno». Con questi timori Elvis Presley salpava da New York per la Germania nel settembre del 1958 sulla nave militare General G. M. Randall per compiere la seconda parte del servizio militare dopo il periodo di esercitazione a Fort Hood.
Quel periodo della vita del «Pelvis» è ancora avvolto nelle incertezze delle cronache dell'epoca, tra esaltazione dell'impegno per la patria e stupore per le pressioni dei fan, qualcosa di inedito per l'Europa (la Beatlesmania dovevano infatti ancora arrivare).
A far luce sui due anni di leva del componente più famoso dell'United States Army arriva oggi il libro/cd «Off duty with private Elvis» (in libera uscita con il soldato Elvis), un centinaio di pagine e un compact disc, divisi tra foto inedite, registrazioni ufficiale e casalinghe, note approfondite e copie di documenti. A pubblicarlo è l'etichetta Memphis Recording Service che, a prezzo contenuto, sta offrendo ai maniaci del re del Rock tutta una serie di documenti fino ad ora a disposizione di collezionisti e musei; come il concerto di Tupelo del '56, il ritorno a casa dell'ex ragazzo povero.
Si dice che John Lennon, alla notizia della scomparsa di Presley nel 1975, abbia affermato: «Elvis è morto quando è partito per il militare, nel '58», a sottolineare, con un sarcasmo molto «lennonesco», come quei due anni tra carri armati, jeep ed esercitazioni avessero segnato per sempre la vita del King.
In «Off duty…», oltre ai singoli pubblicati sul mercato come «A big hunk of love», «I need your love tonight», «A fool such as I» e «I got stung», registrati a Nashville nell'estate prima di salpare per la Germania, si possono ascoltare le prime parole che Presley dice a Friedberg, appena sbarcato. «Sono stupito dalla reazione dei fan tedeschi; non mi aspettavo qualcosa di così imponente. Mi è dispiaciuto non avere il tempo per poter restare con loro di più. Ma un giorno, forse, quando questo mio "tour con l'esercito" sarà finito, tornerò da intrattenitore e allora avrò la possibilità di stare con loro e sentirmi a casa». Poi, dopo aver risposto in maniera educata al ringraziamento dei presenti, li saluta con un «Arrivederci!», scusandosi: «Ah, già, questo è italiano…».
Ma la naja fu deleteria per Elvis non solo perché lo tenne lontano dal mondo dello spettacolo, proprio nell'anno che l'aveva visto inanellare l'11° singolo da primo posto in classifica, ma perché l'estate del '58 coincise con la morte dell'amatissima madre Gladys. Quando l'avvisano che è in ospedale, parte subito per Memphis ma le può stare accanto solo negli ultimi due giorni di vita. Devastato per la scomparsa della donna che più aveva creduto in lui e che l'aveva sempre difeso e amato senza riserve, Elvis arriva sconsolato alla Terza Divisione di Friedberg, dove, nel gelido inverno tedesco, incontra per la prima volta l'anfetamina. I suoi commilitoni parlano di come la droga venisse assunta per sopportare la fatica («Voglio essere trattato - disse lui - come tutti gli altri soldati, senza privilegi»), per stare svegli durante le ore di guardia e, nel caso di una star come Presley, anche per saltare i pasti, perdere peso e mantenere la linea. Seppure i suoi produttori Steve Sholes e Freddy Bienstock avessero pianificato le uscite discografiche in modo da non far sentire ai fan la mancanza di Elvis, nessuno poteva immaginare che proprio a militare Presley entrasse in contatto con le anfetamine, un vizio da cui non si liberò più. Ma a Friedberg Elvis conobbe anche la 14enne Priscilla Beaulieu che neppure 8 anni dopo diventerà sua moglie. Ma questa, come quella del ritorno nel 1960, è un'altra storia.

Giulio Brusati

sono curiosa di sapere chi gli ha insegnato a salutare in italiano.....
inoltre con il tipico accento americano ..........semplicemente adorabile!!!!
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  #880  
Vecchio 04-06-2010, 09:27
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Per chi abita a Milano e dintorni............... fateci una foto!!!



Sul muro di arte e design pubblico Absolut Wallpaper alle Colonne di San Lorenzo, nel cuore della movida milanese, arriva un Elvis Presley sdoppiato. A realizzare l'immagine che dominerà la zona fino al prossimo ottobre è stato Ron English. L'opera dell'artista, celebre per aver trasformato il presidente statunitense Barack Obama in Abramo Lincoln, dopo le sale del Whithey Museum di New York e il Muro di Berlino approda nel capoluogo lombardo. Mentre a Roma ha scelto di realizzare in diretta una sorta di radiografia a uno dei più celebri dipinti di Pablo Picasso con X-Ray Guernica, a Milano regala una reinterpretazione del lavoro di Andy Warhol: un Elvis Presley sdoppiato che guarda la città con i suoi tre occhi


Tania facci sapere!!!
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