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Vecchio 26-08-2007, 13:03
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Geic 3 15/08/2007 Larry King Con Priscilla A Graceland

QUESTA E’ UNA TRASCRIZIONE DELL’INTERVISTA FATTA A GRACELAND, DA LARRY KING A PRISCILLA PRESLEY, IL 15 AGOSTO 2007

CNN LARRY KING LIVE DA GRACELAND – Andata in onda il 15 agosto 2007 alle ore 21.00 Intervista a Priscilla Presley


LARRY KING: Siamo all’evento del 30° anniversario della morte di Elvis Presley e ho il privilegio di essere l’ospite di Priscilla Presley, nella casa di Graceland.
Vi faremo fare un tour completo, in modo tale da vedere quale fenomeno è ancora Elvis Presley.

(Inizio del video clip)

Andiamo

Elvis Presley (canta):

Let's go.
The warren threw a party in the county jail. The prison band was there, there began to wail.


You ain't nothing but a hound dog crying all the time.


It's all right now mama.


I'm all shook up.

Viva Las Vegas.

Little sister, don't you do what your big sister done.

Return to sender.

It's now or never.

Well, I quit my job down at the car wash.

I'm just a hunk, a hunk of burning love.

(FINE VIDEO CLIP)

KING: Fatto. Sono a Graceland. Andiamo avanti

PRISCILLA PRESLEY: Ciao, Larry King.

KING: Ciao, Priscilla cara.

P. PRESLEY: come stai?

KING: Grazie della tua ospitalità.

P. PRESLEY: Benvenuti a Graceland.

KING: Grazie infinite.

P. PRESLEY: Certo. Iniziamo in salotto.

KING: Bianco….. grande.

P. PRESLEY: Il bianco è grande, molto alla moda e popolare e lo è ancora. Era un arredamento classico e tuttora è così, giusto?

KING: Hai avuto niente a che fare con tutti i suoi immobili e cose simili?

P. PRESLEY: No, non qui, qui assolutamente no. Questo era il modo in cui l’ho trovato quando sono arrivata a Graceland. C’era una signora, Hellen Copper, che era l’arredatrice che piaceva a sua mamma. E questo è quello che loro avevano scelto e ciò che Elvis riteneva confortevole per lui.

KING: Da quello che so, l’ha ri-arredata molte volte.

P. PRESLEY: Non ha rifatto molto l’arredamento in questa zona. Lo ha fatto di più al piano di sotto. Ha fatto un po’, dopo che io me ne sono andata, ri-arredando in rosso. Ma non gli piaceva assolutamente ed è per questo che l’abbiamo riportato all’originale, nello stile che lui amava molto.

KING: Aiutami a ricordare, il suo funerale è stato fatto qui vero?

P. PRESLEY: Sì. È stato fatto qui

KING: Proprio qui?

P. PRESLEY: Sì. Praticamente, siamo seduti dove era stata messa la bara.

KING: Quindi fu una cosa molto privata?

P. PRESLEY: Sì.

KING: Solo la famiglia?

P. PRESLEY: Famiglia e amici stretti.

KING: Capisco. Non voglio metterti parole in bocca, ma cosa significa per te, essere qui?

P. PRESLEY: Molto surreale. Voglio dire, è interessante perché quando sei qui, è come tornare indietro a quel periodo- E’ come se non fosse successo niente. E’ come se Elvis fosse qui. Ti senti così, senti il suo spirito, e tutti quelli che sono stati qui, dicono la stessa cosa.
C’è………. Questa è stata molto una parte di Elvis……… Cioè, la casa rappresenta chi era e che cosa ha fatto, i giochi che faceva, la musica che suonava, la risata che aveva, i gran bei momenti; e anche quelli i brutti. Era chi chi e come era Elvis e tuttora lo rappresenta, .

KING: Fuori c’è il Meditation Garden ed Elvis, finalmente, riposa in pace. L’abbiamo vistato prima.

P. PRESLEY: Sì.

KING: Ciò che rimane molto impresso, è il termine.

P. PRESLEY: Sì rimane impresso. Elvis voleva un giardino per la meditazione. Originariamente fu così. Andava là e voleva avere un posto dove potersi allontanare da tutto, Arrivava da L.A. e appena arrivava a Graceland, voleva stare in pace e allontanarsi da Hollywood.
Così andava nel Meditation garden.

KING: Lì è seppellita anche sua madre, Gladys; suo padre Vernon, la sua nonna paterna Minnie Mae Hood e il piccolo che è nato insieme a lui. Giusto?

P. PRESLEY: Beh si sa era un gemello. Elvis ha sempre cercato suo fratello ……. Non sempre, ma voleva trovarlo e accoglierlo. Ad essere onesta con te, io non credo che non siamo riusciti mai, a veramente localizzare la presenza di questo bambino.
Credo che, almeno una volta, abbia pensato di farlo. Ma non c’era una tomba. Non c’era alcuna segnalazione, così non è mai successo.

KING: Adesso, durante questo spettacolo, I fedeli fans faranno l’annuale candlelight e vedremo che….

P. PRESLEY: La veglia

KING: La fanno ogni anno?

P. PRESLEY: Sì. Si stima ci saranno 50.000 persone, circa.

KING: La morte prematura di Elvis 30 anni fa è stato uno shock per la famiglia, I suoi amici e milioni di fans nel mondo. Vogliamo prenderci un momento, guardare indietro e ricordare.

(INIZIA IL VIDEO TAPE)

E. PRESLEY (CANTA): Sad...

KING : 30 anni come domani, il 16 Agosto 1977, il corpo di Elvis Presley venne trovato nel bagno della sua Graceland.

E. PRESLEY (CANTA): I'm hurt.

KING: Se n’è andata un’icona. Il mondo era sotto shock. Come per l’assassinio di JFK, tutti ci ricordiamo dove eravamo quando abbiamo sentito la notizia.

E. PRESLEY (CANTA): Oh...

DONNA NON IDENTIFICATA: Non riesco a credere che sia morto.

DONNA NON IDENTIFICATA: Non ci sarà nessun altro come lui. Per quanto ne so non ci sarà più nessun altro come lui.


KING: Milioni di persone erano addolorate. Furono fatte veglie in tutto il mondo e migliaia di fans sono arrivati e si sono ammassati, qui a Graceland, dove nei due giorni precedenti al funerale, Elvis giaceva immobile, creando un circo mediatico.

DONNA NON IDENTIFICATA: Ecco, il carro funebre che porta il corpo di Elvis Presley. Colui che, sul palco, aveva un’enorme carica elettrica, ora reso immobile dalla morte, sta lasciando Graceland, per l’ultima volta.
E. PRESLEY (CANTA): Love me all...

KING: Il Presidente Jimmy Carter fece un discorso alla nazione “Con Elvis Presley, è morta anche una parte del nostro paese"

E. PRESLEY (CANTA): You'll remember, too.

DONNA NON IDENTIFICATA: Che tu sia bianco o nero, che tu sia di Mosca, di Londra o di Memphis, per me, Elvis Presley rimarrà sempre il re del rock ‘n roll.

KING: Elvis è morto all’età di 42 anni.

E. PRESLEY (CANTA): I'll remember you.

(FINE DEL VIDEO TAPE)

KING: Si stima che oltre 50.000 fans siano già riuniti, qui a Graceland per omaggiare un uomo, che è morto 30 anni fa. E’ difficile da credere, vero?

P. PRESLEY: Difficile da credere. 30 anni

KING: Hai ricevuto una telefonata vero?

P. PRESLEY: Sì ho avuto una chiamata da Joe Esposito.

KING: Tu eri a Los Angeles?

P. PRESLEY: Sì ero Los Angeles. Io...

KING: Quanto tempo siete stati divorziati?

P. PRESLEY: Oh, mio Dio, 5 anni.

KING: Ma siete rimasti sempre legati, giusto?

P. PRESLEY: Oh sì, assolutamente sì. Assolutamente. Eravamo amici molto, ma molto stretti, molto vicini. Non avresti mai detto che eravamo divorziati.

KING: Quanto ti ha scioccato apprendere che, ovviamente, aveva delle ovvie difficoltà fisiche?

P. PRESLEY: Ripeti la domanda. Cosa intendi.

KING: Quanto eri sconvolta?

P. PRESLEY: Era difficile da credere, perché non ti aspettavi che potesse succedere, non a lui. Penso che nessuno di noi, coloro che gli erano così vicini, abbia mai pensato che potesse succedere. Sai lui era sempre……. Anche quando stava male, ne usciva sempre. Alle volte doveva entrare all’ospedale per fare dei controlli, riposare e recuperare, stare lontano da tutti e tutto. Oppure stava male e tu pensavi……… oddio, cosa ha? E ne usciva, in pochi giorni. E allora…… lui allora…… mai avresti pensato che sarebbe potuto accadere.

KING: Quando siamo tornati dalla splendida Priscilla Presley, abbiamo visto il suo sguardo e i suoi occhi che tornavano a ricordi molto personali.
Siamo a Graceland……….. non andate via

(INIZIO VIDEO CLIP)

E. PRESLEY: Non immagini quanto sono felice di essere qui. Qualcuno, stamattina, mi ha chiesto cosa mi mancava di Memphis………. E io ho risposto Tutto.
(CANTA): For Dixieland, I was born early one frosty morn, look away, look away, look away...

(FINE VIDEO CLIP)

(PAUSA PUBBLICITARIA)

(INIZIO VIDEO CLIP)

E. PRESLEY: Tu non sei un sogno, tu non sei un angelo, tu sei una donna.Io non sono un re, sono solo un uomo, prendi la mia mano. In questa vita, ci creeremo quello spazio che abbiamo pianificato, in questa vita e staremo insieme, fino a che non arriva, per te, il momento di andare.

(FINE VIDEO CLIP)

KING: Siamo di nuovo con Priscilla Presley qui a Graceland, quelle che vedete, sono torce che stanno per essere accese. Questa è la fiamma eterna. La prendono e accendono le altre e ognuno si illumina l’un l’altro.

P. PRESLEY: Giusto.

KING: E tutta la gente si emoziona facendo la veglia sulla tomba.

P. PRESLEY: Giusto.
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Vecchio 26-08-2007, 13:04
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Predefinito Re: 15/08/2007 Larry King Con Priscilla A Graceland

KING: L’hai raccontato molte volte, ma come hai conosciuto Elvis?

P. PRESLEY: Oh, Dio mio.

KING: Eri una ragazzina sveglia .

P. PRESLEY: Sì. Questo è certo, ma è passato molto tempo. Quando avevo 14 anni, l’ho raccontato molte volte, penso che la gente sia stanca di sentirlo. Ma lo farò.


KING: Dai fallo, brevemente.

P. PRESLEY: OK. L’ho incontrato quando avevo 14 anni. Ero in Germania e anche lui era stato mandato in Germania. Fui invitata a casa sua. Ero all’Eagle Club, un posto dove anadavano le famiglie dei militari, per pranzare e stare insieme. Stavo scrivendo delle lettere ai miei amici, che mi mancavano molto. C’era un ragazzo con sua moglie. Mi presentò e mi chiese che facessi lì e quanto mi sarei fermata.
Dio mio, ero lì da solo 3 settimane. Mi chiese se mi piaceva Elvis e se mi andava di incontrarlo. Dissi di sì. Sto raccontando molto velocemente, per andare avanti.
Dissi che dovevo chiederlo ai miei genitori, mai immaginando che l’avrei incontrato. E…

KING. Ti sei innamorata a 14 anni? Oppure è stato a 14 anni che……..

P. PRESLEY: Era difficile non innamorarsi. Sai, quando ho conosciuto Elvis, era un Elvis molto molto diverso.
Era vulnerabile, gli mancava moltissimo casa sua. Gli mancava Graceland, Aveva appena perso sua mamma. Soldato, distrutto visto anche che non era riuscito mai a piangere per la perdita di sua mamma. Poi, si trovava anche in un paese straniero e incapace di……….

KING: Una bella storia, però. Ecco qui ci sono qui alcune cose. Cos’è questo?

P. PRESLEY: Allora, questo è il suo portafoglio. Questo è quello che teneva con sé.

KING: Un portafoglio di una volta.

P. PRESLEY: Non lo teneva in tasca, ma lo teneva nel suo kit nero. Sì, ora è di vecchio stile.

KING: Nel suo cosa?

P. PRESLEY: Parliamo di 30 anni fa.

KING: Lo teneva nel suo cosa?

P. PRESLEY: Oggi è una cosa superata. Lo teneva nel kit che portava con sè, per avere, con sè tutte le cose personali.


KING: E questo è portafoglio vero?

P. PRESLEY: Sì questo è quello reale, dove teneva le sue tessere. Aveva una foto di lui con sua figlia. Era venuto un fotografo in casa e queste erano le nostre foto personali. E i distintivi, sia quello della polizia che della narcotici, sceriffo e del distretto di polizia…..

KING: Teneva anche soldi?

P. PRESLEY: Elvis difficilmente aveva soldi. Era difficile che tenesse soldi con sè.

KING: Mi prendi in giro?

P. PRESLEY: No. No. Aveva sempre qualcuno intorno a lui.

KING: Cosa sono questi occhiali?

P. PRESLEY: Gli occhiali, questi sono gli occhiali con il suo marchio. Hanno “TCB” ai lati. Al tempo andava in una boutique che si chiamava Optique Boutique, dove si fece fare tutti i suoi occhiali.

KING: Qui?

P. PRESLEY: No, a Los Angeles, sul Sunset Boulevard.
Quello era il suo marchio...

KING: Sono occhiali da sole.

P. PRESLEY: Sì sono da sole.
Ne aveva molti, in diversi colori.

KING: Li metteva anche sul palco?

P. PRESLEY: Sì, sempre.

KING: Cos’è questo ciondolo?

P. PRESLEY: Questo è un regalo che gli ho fatto, credo, nel 1967. Arriva dal suo gioiellere preferito, Harry Levitch. E’ un calendario, con dietro incisa la data del suo compleanno, con ai lati, rubini e diamanti. Sai, amava avere molta luce. Amava i gioielli e indossarli. Era prevalentemente uno che dava. Adorava fare regali più che riceverli. Questo e un altro (NON DECIFRABILE).

KING: Questo biglietto significa qualcosa?

P. PRESLEY: Sì, è il primo biglietto che ha fatto anche con Lisa. Il nostro biglietto era Elvis, Priscilla e questo è “Elvis, Priscilla e Lisa”. Perciò significa molto.


KING: Era già nata?

P. PRESLEY: Sì era appena nata ed era il suo primo anno. Quindi questo è il biglietto, che ha spedito a tutti I fans.

KING: Abbiamo una domanda inviataci via mail da Wayne in Santa Fe, New Mexico: "Cosa ti manca di più di Elvis?"

P. PRESLEY: Oh, cavoli. Cosa c’è che non manca. Elvis incarnava il fascino, il carisma, ma credo mi manchi la sua risata. Elvis aveva la risata più contagiosa che io conosca….. una volta che Iniziava a ridere, era finita. E alle volte era incontrollabile e non riusciva a fermarsi. E rideva anche per le cose più stupide. Aveva un grande senso dell’umorismo. Adorava divertirsi e giocare.

KING: Lo ami ancora.

P. PRESLEY: Sì è naturale. Quello che intendo è che era impossibile non amarlo.


KING: Lo amavi il giorno che avete divorziato?

P. PRESLEY: Assolutamente. Assolutamente. Io non ho divorziato perché non lo amavo. Sai, alle volte la gente cresce in modo separato e con diversi stili di vita. Era uno stile di vita, che per una donna era molto difficile da vivere.
Molto difficile.

KING: Ne sono sicuro.

P. PRESLEY: Non è stato perchè non ci tenevo a lui o non lo amavo. Caso mai, lo amavo molto di più di quanto io stessa immaginassi, ma è stata una decisione molto difficile da prendere. E lui è rimasto sempre parte della mia vita ed era come se non fossimo divorziati.


KING: L’hai visto lavorare molto?


P. PRESLEY: Sì. Lo vedevo lavorare.

KING: Intendo quando eravate sposati, andavi a Vegas...

P. PRESLEY: Sì, sono andata a Vegas e ai suoi spettacoli. Quella volta, alle mogli non era tanto concesso. Quando Elvis lavorava, non gli piaceva doversi preoccupare della gente o di me che arrivavo.
Era dura. Era difficile farne parte.

KING: E lui lavorava molto.

P. PRESLEY: Dio mio, se ha lavorato duro!

KING: Adesso torniamo indietro e diamo uno sguardo all’eredità di Elvis Presley: l’evento del 30° anniversario della sua morte. Siamo qui a Graceland, con Priscilla.

Rimanete con noi.
(INIZIA VIDEO CLIP)

UOMO NON IDENTIFICATO: E ha iniziato a instigare le ragazze con quel suo modo di muoversi e saltare e dominare su tutto il palco, capisci cosa intendo?


UOMO NON IDENTIFICATO: Giusto. E tu pensi che questo sia sbagliato?

UOMO NON IDENTIFICATO: Beh è qualcosa di pazzesco.

(FINE VIDEO CLIP)

(INIZIO VIDEO CLIP)

E. PRESLEY (CANTA): One, two, three, four. We've got to patch it up baby, patch it up, baby. Sing it, George. We can patch it up, baby. Patch it up with a whole lot of love.

(FINE VIDEO CLIP)

(BREAK PUBBLICITARIO)

(INIZIO VIDEO CLIP)

E. PRESLEY (CANTA): You ain't nothing but a hound dog, crying all the time. You ain't nothing but a hound dog, crying all the time. Well, you ain't never caught a rabbit and you ain't no friend of mine. Well, they said you was high class, well, that was just a lie. You know, they said you was...

(FINE VIDEO CLIP)

KING: Siamo di nuovo qui a Graceland.

C’è una folla incredibile qui, per l’evento del 30° anniversario della morte di Elvis. E noi siamo qui con la sua ex-moglie e vedova Priscilla.
Suppongo tu sia entrambe le cose, giusto?

P. PRESLEY: Oddio, non ci ho mai pensato! Non so……….

KING: Lo sei.

P. PRESLEY: Non lo so… -- (INCOMPRENSIBILE).

KING: Lo dico io ed è quello che penso. Giusto 3 decadi dalla sua morte.

Perché persiste la sua influenza….. anzi cresce?

P. PRESLEY: Quello che penso maggiormente, è che Elvis ha dato tanto. Non solo il suo talento, ma la sua passione, la sua compassione, la sua generosità. Non so se rivedremo mai più, qualcosa di simile. E sta aumentando. Ora abbiamo bambini di 6, 7, 8, 9 anni fino ai 13 che stanno scoprendo chi è Elvis, e si sta ampliando.
La nostra tipologia di visitatori di oggi sono ragazzi giovani. Quindi, ovviamente, lui aveva ed ha qualcosa a cui sicuramente la gente si aggrappa.

KING: Questo posto si ingrandirà, vero? Intendo che aggiungerete hotels, giusto?

P. PRESLEY: Sì. Sì. Abbiamo grandi progetti per poter espandere e renderlo molto migliore per i visitatori. Infatti abbiamo…… sono molto eccitata per quello che succederà.

KING: L’ha acquistata una grande società, è questo…..

P. PRESLEY: Sì è in società con noi e di base…………..


KING: E tu la conservi, giusto?

P. PRESLEY: Sì. Assolutamente.

KING: Così finanziariamente...

P. PRESLEY: Sentivamo sempre il desiderio di sviluppare dei progetti e questo ci ha dato le risorse per farlo. Per lungo tempo, siamo stati una società privata e se l’abbiamo fatto, è stato per poter attuare i progetti.


KING: Sembrerebbe sbalorditivo. E’ difficile riassumere l’impatto di Elvis Presley, ma se si guarda e si ascolta, qui c’è il senso di un’ eredità incredibile.

Guarda.

(INIZIA VIDEO TAPE)

E. PRESLEY (CANTA): Well, since my baby left me, well, I found a new place to dwell, well, it's down the end of Lonely Street at Heartbreak Hotel.


And I've been so lonely baby...

I'll be so lonely I could die.

KING: Elvis Aaron Presley è cresciuto con il gospel e il blues.

E. PRESLEY (CANTA): You tell me where does I go to the lord?

KING: E’ partito quasi come interprete country e poi ha fatto esplodere le porte, della rivoluzione del rock ‘n roll.

(telecamera): Quindi ha realizzato la sua grandezza?

MARLON BRANDO: Certo. Ritengo che tu possa vederlo, chiunque lo capisce vedendolo esibirsi.


E. PRESLEY (CANTA): You ain't never caught a rabbit and you ain't no friend of mine.

BONO: Elvis Presley è il big bang del rock and roll.
Tutto è arrivato da lì.

E. PRESLEY (CANTA): A one night hard man (ph).

KING: E’ difficile catalogare il suo sound.

E. PRESLEY (CANTA): Is what I'm now...

KING: Il suo modo di stare sul palco – il sudore, le rotazioni, il sesso, impossibile da controllare

JOHN LENNON: Sai, quando eravamo ancora a Liverpool, andavamo a vedere quei film con Elvis e altri e quando lui arrivava sullo schermo, tutte gridavano. Così pensavamo…… questo è un bel lavoro.

KING: La sua influenza sulla musica e la cultura originali, resistono.


BILL CLINTON, PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI (CANTA): you know I can be found...

E’ tutto quello che so fare.

E. PRESLEY (CANTA): Sitting home all alone.

We're caught in a trap. I can't walk out...

KING: James Brown ha dichiarato che lui non era un amico di Elvis. Era suo fratello.


Bob Dylan ha detto che ascoltare Elvis per la prima volta è stato come uscire di prigione.


E. PRESLEY (CANTA): Let's rock. Everybody, let's rock.

KING: Si stima che Elvis Presley abbia venduto più di un miliardo di dischi. E’ più di chiunque altro e vende ancora, canta ancora, vive ancora.

E. PRESLEY (CANTA): I'm just a hunk, a hunk of burning love. I'm just a hunk, a hunk of burning love.

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Vecchio 26-08-2007, 13:05
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Predefinito Re: 15/08/2007 Larry King Con Priscilla A Graceland

KING: Siamo di nuovo qui con Priscilla.
Una e-mail da Patla (ph) in Newport Beach, California: "E’ difficile sentire la gente che dice che Elvis non è morto veramente, perché sembra sia stato visto in posti diversi? E’ stata dura spiegarlo a tua figlia?

P. PRESLEY: No. No, non è difficile. Quello che ovviamente intendo è che noi sappiamo che è morto. Era proprio qui e Lisa lo ha visto, perciò lo sapeva. No. No io penso che quelli che dicono di averlo visto è perché, di base, sperano che sia vero.

KING: E’ un privilegio? Ritieni che sia un piacere condividerlo con i suoi fans?

P. PRESLEY: Oh certo, è un onore. Mi sono già espressa su questo, la notte scorsa. E’ un piacere parlare di lui con quelle persone che vogliono sapere tanto di lui e non è mai abbastanza.
E ti chiedi quando ne sapranno abbastanza? Quanto offri loro?
Sai Elvis era una persona molto, molto riservata. Quando abbiamo lasciato Hollywood, era l’occasione per allontanarsi da tutto. Ha condivisola sua vita con i suoi amici più stretti e con la famiglia, che per lui contava più di chiunque altro.
I suoi fans sono sempre stati i suoi più grandi sostenitori e sono sempre stati con lui al 100 percento. Così, penso che loro vorrebbero che io facessi sapere tutto quello che so. Ma c’è ancora molto di cui non rendo partecipi e, sinceramente, sento che non posso farlo, perché c’è un confine su quello che devi dire. Gli devo il rispetto di quella privacy, che lui ha sempre voluto.

KING: Quindi questo è luogo dove lui veniva?

P. PRESLEY: Assolutamente.

KING: Per allontanarsi?

P. PRESLEY: Esatto.

KING: Una e-mail da Michelle in Corona, California: "Nel 1999, ero presente ad un’asta ufficiale su Elvis, della MGM in Las Vegas. Era per beneficenza al Presley Place di Memphis. Possiamo sperare in altre aste prese dagli archivi?"

P. PRESLEY: Oh, questa è una domanda difficile. Sai gli archivi sono molto , molto particolari e speciali. Sono esclusive per noi, unici. Quello che intendo è che è veramente nostra…….. è la sua eredità e ci sono cose che, ovviamente, sono sue. Abbiamo molte cose, negli archivi. Ma sono molto specifiche. Quando c’è un’asta, per noi è qualcosa di molto speciale. Ma dovremmo farne qualcuna, ma non per buttar via le sue cose. E’ molto difficile.

KING: Sei meravigliata per tutte le cose che la gente lascia sulla sua tomba?

P. PRESLEY: Lo so.

KING: Arriva da tutto il mondo?.

P. PRESLEY:Sì, da tutto il mondo, sicuramente. Ci vuole un po’, per selezionare il tutto e metterne altre. Però queste sono cose che, per queste persone, significano molto. E quando le vedi, ti rendi conto di quanto sono importanti, le foto che lasciano, le cose fatte da loro, i capi di abbigliamento, fiori, eppure, Dio mio, continua sempre.

KING: Sai, Priscilla, la prevalenza delle persone, in una situazione normale, divorziano e vanno avanti per la loro strada. Giusto? Funziona così. Ma tu sei rimasta sempre una Presley.
P. PRESLEY: Sì.

KING: Quando ti tocca? In altre parole, non c’è nessuno che ti guarda, a prescindere da quello che fai, per quello che sei tu, nella tua vita, quello che hai fatto, come I tuoi bei film, moglie di Elvis?

P. PRESLEY: Giusto. E’ la stessa cosa che devono portarsi dietro anche Lisa e i suoi figli e miei nipoti.

KING: Non è facile.

P. PRESLEY: No. Non è facile, ma non è nemmeno difficile. E’ qualcosa che penso si debba accettare. Così lo accetti. E’ stato sicuramente più difficile all’inizio, perché lavori. Hai una carriera e le persone,vogliono parlare di Elvis o soddisfare una curiosità su chi era lui. Riconoscendoti, voglio fare domande e sapere di più di lui. Ma è una cosa che impari ad accettare.

KING: Priscilla Presley, subito dopo questo, ci fa fare un giro in questa casa, così piena di fascino,
(INIZIO VIDEO CLIP)

E. PRESLEY (CANTA): Little sister don't you kiss me, little sister don't you kiss me once or twice and say it's fairly nice and then you run. Little sister don't you do what your big sister done.

(FINE VIDEO CLIP)

(BREAK PUBBLICITARIO)

(INIZIO VIDEO CLIP, AL SUONO DI , "ONE NIGHT")

E. PRESLEY (CANTA): Always lived very quiet life, I ain't never did her wrong. Now I know that life without you has been too lonely too long.

(FINE VIDEO CLIP)

KING: Quando siamo tornati, c’era un elicottero sopra Graceland. Come potete vedere, sono state accese tutte i riflettori su questa veglia e sulla candlelight, per ricordare, il 30° anniversario della morte di Elvis Presley. Adesso etu ed io ci alzeremo dal salotto e attraverseremo l’atrio fino alla sala da pranzo. Mi è stato detto, che queste decorazioni, nel corso dell’anno venivano cambiate. Un tavolo per otto persone veniva usato per giocare a poker e per mangiare. Molto veniva fatto per Natale.

P. PRESLEY: Molto a Natale. Mettevamo l’albero di Natale qui, un bell’albero. Questa ricorrenza, per me, era una cosa che, significava molto, perché tutti partecipavano per mettere le lampadine e le decorazioni sull’albero. Partecipavano tutti i ragazzi e poi chiamavo Elvis perché venisse a finire l’albero. Gli dicevo, quando metti il filo argentato, mettilo in verticale, uno ad uno, così da sembrare ghiaccioli, capito? E me ne andavo. Così lui prendeva una scatola di fili argentati e, insieme ad un paio di ragazzi, le arrotolava in piccole palline e le buttavano sull’albero così sembravano palle di neve, anzichè ghiaccioli. Così io mi infastidivo perché non era perfetto.

KING: Era……… questo è l’Aladdin Hotel and Country Club Champagne.

P. PRESLEY: Sì. Questo è quando ci siamo sposati. Ci siamo sposati all’ Aladdin Hotel, di cui, quella volta, era proprietario Milton Prell. Questa è sua moglie, all’Aladdin. Questo è stato un regalo ai miei genitori, e qui dice da parte di Elvis, May 1st, 1967: "La prima volta di Mr. and Mrs. Elvis Presley, ad Anna and Paul Beaulieu.

KING: Qui a Graceland avete sempre un grande staff?

P. PRESLEY: Sì, abbiamo una squadra, infatti………..

KING: Non è una casa gigantesca, ma è una casa ben disposta.

P. PRESLEY: Sì è una casa di una giusta dimensione. Ma va ricordato che, quando l’acquistò nel 1957, questa era una casa incredibile. Era una tenuta, di tipo coloniale.

KING: Quanto è costata ?

P. PRESLEY: Quanto è costata? Circa $100,000, molto cara.

KING: Andiamo a vedere la cucina.

P. PRESLEY: Abbiamo fatto grandi pranzi qui. Era veramente il centro dei nostri raduni.

KING: E buona cucina?

P. PRESLEY: Oh, certo, Buoni piatti del sud, assolutamente.

KING: Mi piace questa cucina, questo è……… per quella volta.

P. PRESLEY: Per quei tempi.

KING: E’ una cucina incredibile.

P. PRESLEY: Questa era una cucina che lavorava. Quello che voglio dire è che era in all’opera, in continuazione. C’erano pasti da preparare a tutte le ore, un full time. Questa è la stufa. Questo per friggere il pane. E puoi vedere che è ……
KING: Mi piace questo frigo dorato, te li ricordi?

P. PRESLEY: Ragazzo, non è di quel periodo? Guarda questo, questo è un frigo originale. Avevamo un frigo enorme laggiù e un congelatore sempre pieno con tutti i tipi di carne e verdure, patate. C’era tutto uno stock di patate…. Tenevamo le Paulene.

KING: Cucinavi anche tu?

P. PRESLEY: No, no io non cucinavo. C’erano troppe persone per me.

KING: Lassù, ci sono dei vetri colorati

P. PRESLEY: Giusto. Questo è il cuore, questa è la stanza dove ci abbiamo messo tutto il cuore. Ci sedevamo qui, c’erano le sedie proprio in questo posto. Elvis si sedeva qui e noi ci sedevamo intorno e facevamo colazione, fino a quando, più avanti, qui abbiamo messo un tavolo e abbiamo iniziato a fare colazione così, ed Elvis, al mattino, prendeva il suo caffè
Scendendo dalle scale potevi sentire il profumo del bacon, delle uova e altro, biscotti, pane.

KING: Era uno che amava la cucina?

P. PRESLEY: Sì. La cucina era un posto speciale e con tante cose. Sai c’erano delle telecamere lassù e potevi vedere tutta la proprietà. Lui si sedeva qui e guardare il cancello aperto o chiuso, o se arrivava qualcuno. Voleva sapere chi era e, qui, teneva il suo telefono rosso. Era questo……
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Predefinito Re: 15/08/2007 Larry King Con Priscilla A Graceland

KING: Questo telefono .

P. PRESLEY: Sì. Ma questi erano i telefoni che stavano qui. Questo principalmente gli serviva per sapere chi arrivava e lo usava anche molto per cercare qualcuno, ovunque fosse.

KING: Un apriscatole del 1836.

(RISATA)

P. PRESLEY: Questo è originale. Abbiamo conservato tutto.

KING: Adesso ci stiamo dirigendo verso una stanza straordinaria della casa di Graceland, la Jungle Room. Non andate via, aspettate di vederla.

(INIZIOVIDEO CLIP, CON MUSICA CHE SUONA, "ALL SHOOK UP")

E. PRESLEY (CANTA): Well, bless my soul, what's a-wrong with me? I'm itching like a man on a fuzzy tree. My friends say I'm actin' white (ph) as a bug, I'm in love, I'm all shook up. Well, my hands are shaking and my knees are weak, I can't seem to stand on my own two feet. Who do you think when you have such luck, I'm in love.

(parlato): You can't say big ass on this (INAUDIBLE).

(cantato): I'm all shook up, I'm all shook up.

(FINE VIDEO CLIP)

( BREAK PUBBLICITARIO)

(INZIO VIDEO CLIP, LA MUSICA SUONA, "IT'S NOW OR NEVER")

E. PRESLEY: It's now or never...

(FINE VIDEO CLIP)

KING: Fuori continua la veglia. Andrà avanti tutta la notte , mentre noi siamo con Priscilla nella Jungle Room.

Spiegaci questa Jungle Room. Perché?

P. PRESLEY: Sto ancora cercando di capirlo, ma non ci sono riuscita. Questa è una storia veramente particolare. Inizialmente doveva essere un patio, all’aperto, e, quella volta era stata impostata così. Poi, in realtà, non sapevamo cosa farne di lei e, così hanno iniziato ad entrare i mobili. Cercavamo di darle un’impostazione, ma non era mai adeguata. Una volta, Elvis andò in città e vide questi mobili nella vetrina di un negozio. Entrò e acquistò tutto così com’era……. Iniziò pezzo per pezzo. Poi disse………. E’ eccezionale e tutto è stato messo così com’è.

KING: Che cosa ne pensi?

P. PRESLEY: Oh, Io non c’ero quella volta. E’ stato fatto nel 1974.

KING: E te ne sei andata?

P. PRESLEY: No, no, no. Questo…….. mi stai prendendo in giro. Non ci sarebbe stato, se io fossi stata qui.

(RISATA)

KING: Perchè è una stanza strana.

P. PRESLEY: Questa sembra essere una delle stanze più popolari e attira molto l’attenzione.

KING: Raccontami della cascata.

P. PRESLEY: La cascata è stata costruita, non ricordo bene, credo alla fine degli anni ’60. E’ stata un’idea molto carina, grande idea….. l’acqua doveva sgorgare, con un dolce suono, tranne che avrebbe allagato tutto. Non l’abbiamo mai attivata, altrimenti si sarebbe allagata tutta la stanza. Per cui è sempre stata inattiva.
Perciò quello che ha fatto, è stato metterci una televisione, giusto di fronte. Adesso è in funzione, ma è stata fissata e ci sono voluti anni.

KING: Il design degli interni, non è stato un suo talento.

P. PRESLEY: No, a dire la verità, no. Ma sai cosa? Era la stanza di un uomo. L’amava. Si rilassava. Metteva i piedi sul tavolo e quardava la televisione.

KING: Orsacchiotti, chitarre……. ovunque...

P. PRESLEY: Proseguiamo.

KING: Ti ha fatto delle feste a sorpresa qui?

P. PRESLEY: Sì. Qui, a organizzato una grande festa per il mio compleanno. Disse che saremmo andati al cinema, ci siamo vestiti ed eravamo pronti per andare. Improvvisamente, siamo usciti e la stanza era piena di gente. Aveva organizzato una festa di compleanno per me.

KING: Questo cos’è?

P. PRESLEY: Questo è qualcosa che avevamo, uno dei primi telefoni portatili. Eravamo nel 1966, credo. KING: Vi muovevate, portandolo appresso.

P. PRESLEY: Sì, sì. Questo è come il telefono di James Bond. Lo usava. Si era scritto le istruzioni per l’uso. Era così orgoglioso di questo telefono. Era qualcosa che non aveva nessuno. Elvis amava avere cose che nessuno aveva. Questo è stato riprodotto da un film James Bond.

KING: Questo è una scatola per le sigarette..

P. PRESLEY: Avevamo un porta sigarette. Questo è stato è stato uno dei primi regali che gli ho fatto, per Natale, nel 1962.

KING: Fumava?

P. PRESLEY: Sì fumava. Ascolta la canzone. Chissà se funziona ancora. Non credo…..Cosa è successo? Ah.

(LA MUSICA SUONA, "SURRENDER")

P. PRESLEY: Senti questa canzone? La conosci? Suona un campanello? “Surrender”.

KING: Sì "Surrender".

P. PRESLEY: Questa è la canzone. Avevo trovato questa scatola per sigarette con inserita la canzone e lui la cantava.

KING: Adesso andiamo nella camera di tua suocera e tuo suocero.

P. PRESLEY: Sì, Sì. Stiamo andando nella stanza che occupavano Gladys Presley e Vernon, quando vivevano a Graceland. Questa è al piano inferiore.

KING: Gladys è morta qui, giusto?

P. PRESLEY: Sì Gladys è morta qui. Questa è una stanza dove abbiamo passato molto tempo. Elvis veniva qui, passava molto tempo con lei e lui. Quando lei è morta, venne a vivere qui sua nonna e qui abbiamo passato tante, tante, tante notti.
Ma questo è il posto dove stavano tutto il tempo e questo è un vestito che Gladys indossava quando Elvis partì per il militare, velluto nero. Lui lo acquistò per lei a New York …….. e lo teniamo ancora. L’abbiamo trovato al piano di sopra, dove c’erano i suoi vestiti……
Questi sono alcuni altri vestiti suoi, che ho scoperto in soffitta quando andai a curiosare in un sacco di scatoloni, al piano di sopra….. Questi sono tutti i vestiti che lei indossava e come puoi vedere, era una donna molto molto semplice.

KING: Sì molto.

P. PRESLEY: Lei non amava le cose stravaganti. Non indossava tanti gioielli. Questi erano i suoi semplici vestiti. Ti dice molto di lei, vero?

KING: Certo. Il suo rapporto con lei era straordinario, giusto?

P. PRESLEY: Mamma mia, sì.

KING: Voglio dire, era molto stretto.

P. PRESLEY: Sì, era molto stretto. Sai, lui dipendeva da lei, per lei …. Le sue idee, le sue opinioni. Lui la coccolava………… E lei era all’erta per lui. E’ stato un rapporto unico, straordinario e con tanto tanto amore.

KING: In molti sono venuti a Graceland, per l’evento del 30° anniversario della morte di Elvis Presley, che oggi avrebbe 72 anni (INUDIBILE).

P. PRESLEY: E’ difficile da credere.

KING: Elvis avrebbe 72 anni. Torniamo tra poco.

(INIZIA VIDEO CLIPLA MUSICA SUONA, "A LITTLE LESS CONVERSATION")

UOMO NON IDENTIFICATO: Ecco a voi Elvis Presley.

(APPLAUSI & URLA)

E. PRESLEY (canta): A little less conversation, a little more action, please. All this aggravation ain't satisfactioning me. A little more bite and a little less bark. A little less fight and a little more spark. Close your mouth and open up your heart, baby, satisfy me. Satisfy me, baby.

(FINE VIDEO CLIP)

(BREAK PUBBLICITARIO)

KING: Siamo qui di nuovo e potete vedere sempre più luci alla veglia. La veglia durerà tutta la notte fino alle 10-10-30 del mattino.
Adesso dove siamo Priscilla? Che stanza è questa?

P. PRESLEY: Questa è………. Qui siamo nella cantina ed è più di una stanza di ritrovo. Qui è dove tutti I ragazzi si rilassavano. Qui è dove, soprattutto nei primi tempi che Elvis aveva acquistato Graceland, c’era un piccolo distributore di bibite. Si beveva coca cola e Pepsi e gelati e quant’altro. Un piccolo luogo di relax, penso più per le ragazze che per i ragazzi

KING: E dischi. Wow è uno shock.

P. PRESLEY: Tanti dischi. Tanti dischi. Questi…. Questo era ciò che Elvis veniva a fare qui sotto e cioè ascoltare i dischi. Ovviamente 45 giri e se guardi, ci sono tutti i suoi cantanti preferiti, tutti quelli che gli piacevano….

KING: Gli piaceva Mario Lanza.

P. PRESLEY: Adorava Mario Lanza. Infatti fu uno degli argomenti di cui abbiamo parlato quando ci siamo incontrati la prima volta in Germania, visto che anche io amavo Mario Lanza. Mia madre e mio padre lo suonavano sempre, suonavano tutte le opere. E lui non riusciva a credere che io, a 14 anni, amassi ascoltarlo.

KING: E la televisione, naturalmente.

P. PRESLEY: 3 televisori. Così lui scendeva….... poteva guardarla. Sai il motivo per cui ha fatto questo, è che poteva guardare la tv, amava il football ed era capace di guardare tutte e tre le stazioni.

KING: E tutti i 45s, I popolari 45 giri, erano quelli che c’erano una volta. Si chiama 45 perché girava a 45 giri al minuto.

P. PRESLEY: Giusto.

KING: C’erano i 45, I 78 e I 33 1/3 giri.

P. PRESLEY: Giusto, Bravo Larry, ti ricordi tutto.

KING: Sai com’è una volta ero un disc jockey.

P. PRESLEY: E tutto andava nel jukebox, e bello questo vero?

KING: Cosa c’è sulla parete? Un fulmine.

P. PRESLEY: Questo è il fulmine TCB. E’ qualcosa che ha dato a tutti I ragazzi come “prenditi cura degli affari”. E’ stato un oggetto che ha dato come simbolo personale, al gruppo, con una collana che ha fatto fare appositamente per loro.

KING: Quindi passava molto tempo in questa stanza.

P. PRESLEY: Sì parecchio. Questa è la stanza del biliardo e, come vedi, è una stanza un po’ diversa, molto colorata.
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  #5  
Vecchio 26-08-2007, 13:08
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Predefinito Re: 15/08/2007 Larry King Con Priscilla A Graceland

KING: Tutto tappezzato.

P. PRESLEY: Sì.

KING: Guarda il soffitto.

P. PRESLEY: Questo era ………

KING: Tessuto.

P. PRESLEY: Questa è stata fatta nel ’73, ’74. E’ stata fatta dopo di me. Questa era……… non era così quando io ero qui. Ma questa è una stanza che usavano tutti per giocare a biliardo. Elvis veniva spesso, gli piaceva giocare. Se guardi qui, gli abbiamo messo questo sopra, perchè questo era uno dei giochi divertenti che facevamo spesso…..

KING: Yahtzee.

P. PRESLEY:Sì. Era un gioco che facevamo a casa del Colonnello. Eravamo a Palm Spring una volta e Marie, sua moglie, amava giocare a Yahtzee. Così ci sedevamo e giocavamo. Lei era una che voleva vincere. Non dovevi batterla. Così, quando andammo a fare una viaggio, in giro per il paese, Elvis ne comprò uno e diventò uno dei giochi che facevamo di più. Che tu ci creda o no, lui non ti permetteva di batterlo. Barava sempre, così nello Yahtzee, non riuscivi mai a battere Elvis,.

KING: Giocava anche a biliardo?

P. PRESLEY: Amava giocare a biliardo ed era anche un buon giocatore.

KING: Quando torneremo, per i minuti che ci rimangono, vi faremo vedere………. No, non possiamo farvelo vedere. Vi dirò di un luogo privato di questa casa e vi spiegheremo perché non possiamo farvelo vedere.
(INIZIO VIDEO CLIP, LA MUSICA SUONA, "JAILHOUSE ROCK")

E. PRESLEY (canta): The band was jumpin' and the joint began to swing. You should have heard those knocked out jailbirds sing.
Let's rock, everybody let's rock, everybody in the whole cell block was dancing to the jailhouse rock.

(LA MUISCA SUONA, "VIVA LAS VEGAS")

E. PRESLEY: Bright light city gonna set my soul, gonna set my soul on fire.

(parlato) If I'd know you gals are so downright good-looking I'd have been up here a long time ago.
You know what you did? Nothing, nothing.
(cantato): There's a thousand pretty women waitin' out there, and they're all livin' the devil may care, and I'm just the devil with love to spare.
Viva Las Vegas! Viva Las Vegas!

(FINE VIDEO CLIP)

(INIZIOVIDEOTAPE)

KING (voce): Per tutta questa musica e I video trasmessi in questo show, desideriamo ringraziare molto la Warner Home Video che insieme alla Paramount Home Entertainment, ha realizzato questa edizione speciale in DVD di 16 film di Elvis, la Image Entertainment per il DVD box set "Elvis: The Ed Sullivan Years." E la Sony BMG Music per i 3 CD box "Elvis Hitstory" three-CD box set, e il CD "Viva Las Vegas: Best of the Vegas Years".

(FINE VIDEOTAPE)

(BREAK PUBBLICITARIO)

KING: Siamo di nuovo qui, a Graceland, per gli ultimi minuti, con Priscilla Presley. Siamo nell’atrio della casa. Qui sono arrivati ospiti speciali, vero?

P. PRESLEY: Assolutamente sì. Appena arrivi dall’ingresso. Quando aveva ospiti, Elvis amava portarli nell’ingresso. Non sono stante tante le persone che ha accolto qui, ma quelli che venivano………. erano quelle che gli piacevano.

KING: Faceva dimostrazioni di karate?

P. PRESLEY: Sì, proprio qui, in questa zona. KING: Tu hai portato il tuo pony qui.

P. PRESLEY: Il mio pony?

(RISATA)

P. PRESLEY: Elvis ha portato un po’ di cose qui, ma………

KING: Non entriamo nell’argomento.

(RISATA)

KING: All right.

P. PRESLEY: Hai una cattiva memoria.

KING: Non ho detto niente. Comunque, perché questa parte di Graceland è privata, oltre queste scale?

P. PRESLEY: Questa è l’area privata di Elvis, quando saliva le scale e andava nella sua camera e nel suo ufficio privato, la camera d letto di Lisa e il suo………. Era una camera da letto, ma che portava al suo bagno personale.

KING: Questo non è mai aperto a ...

P. PRESLEY: No, mai al pubblico, no. Lo manteniamo molto privato, perché questo era il suo………..

KING: Lui morì là, vero?

P. PRESLEY: Sì.

KING: Il bagno era sopra questa parte dell’ingresso.

P. PRESLEY: Giusto, è corretto. Pertanto è sempre rimasto molto privato perché era il suo santuario privato. Quello è il posto dove voleva essere lasciato da solo.

KING: Lisa ha mai avuto voglia di entrarci?

P. PRESLEY: Lisa ci va ogni tanto.

KING: Allora lei può andarci?

P. PRESLEY: Beh, noi sì. La famiglia ci va, noi saliamo. Ma non è aperta al pubblico e qualcosa di sacro ed è così che vogliamo mantenerla.

KING: Guardando a tutto questo, abbiamo a disposizione ancora un minuto e mezzo, qual’è la tua riflessione

P. PRESLEY: Sai, posso stare qui e raccontarti tutto. Quando Elvis doveva tornare a casa, avevo l’abitudine di stare qui, spostare le tende e guardare fuori. Aveva un bus enorme, con il quale tornava a casa, facendo avanti indietro da Los Angeles, Viaggiava così, perché, per un certo periodo, ha avuto paura di volare.
E ricordo che mi chiamava al telefono e mi diceva quando ancora era distante dai cancelli di Graceland. E io avevo l’abitudine di correre alla finestra ogni 5 minuti per vedere se arrivava. Correvo nella stanza della nonna dicendole di uscire e aspettarlo con me e, quando entrava, lo ricevevamo qui.
La cosa che mi ha sempre affascinato, è stata come i fans sapessero prima di noi, che avrebbe attraversato quei cancelli. Erano come………… erano un network sempre in onda.

KING: Aveva paura di volare, una volta?

P. PRESLEY: Sì, aveva paura e nemmeno sua madre voleva che volasse. Lei...

KING: Così lo sospese per un periodo?

P. PRESLEY: Si arrestò completamente. Ma poi l’ha superato. Però viaggiavamo con questo enorme bus Greyhound che era stato costruito apposta per lui.

KING: Visto che aveva il suo aereo, pensavo………..2 aerei.

P. PRESLEY: Sì aveva un suo 737.

KING: Sei stata una guida meravigliosa.

P. PRESLEY: Grazie

KING: E anche una grande signora.

P. PRESLEY: Grazie, grazie mille. (BACIO)

KING: Grazie. Grazie di tutto

P. PRESLEY: Grazie.

KING: Che storia. Che vita avete avuto.

P. PRESLEY: Wow, grazie. Questa è stata l’ora più veloce che ho mai avuto.

KING: Grazie.

P. PRESLEY: Grazie, Larry

KING: Ciao, Ciao Graceland. Grazie infinite.

P. PRESLEY: Grazie tante. Ciao Ciao

KING: Ciao, bambola.

(LA MUSICA SUONA, "IF I CAN DREAM")
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  #6  
Vecchio 26-08-2007, 13:42
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Predefinito Re: 15/08/2007 Larry King Con Priscilla A Graceland

Grazie a te cara Hurt per avere postato la traduzione di questa bella intervista!

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  #7  
Vecchio 26-08-2007, 14:42
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Predefinito Re: 15/08/2007 Larry King Con Priscilla A Graceland

Quote:
P. PRESLEY: Oh certo, è un onore. Mi sono già espressa su questo, la notte scorsa. E’ un piacere parlare di lui con quelle persone che vogliono sapere tanto di lui e non è mai abbastanza.
E ti chiedi quando ne sapranno abbastanza? Quanto offri loro?
Sai Elvis era una persona molto, molto riservata. Quando abbiamo lasciato Hollywood, era l’occasione per allontanarsi da tutto. Ha condiviso la sua vita con i suoi amici più stretti e con la famiglia, che per lui contava più di chiunque altro.
I suoi fans sono sempre stati i suoi più grandi sostenitori e sono sempre stati con lui al 100 percento. Così, penso che loro vorrebbero che io facessi sapere tutto quello che so. Ma c’è ancora molto di cui non rendo partecipi e, sinceramente, sento che non posso farlo, perché c’è un confine su quello che devi dire. Gli devo il rispetto di quella privacy, che lui ha sempre voluto.
Esemplare questa frase...Fa riflettere su un sacco di cose.
Da una parte, come fans, mi spiace che molte cose non vengano dette perchè la voglia di sapere è tanta; ma dall'altra capisco e condivido questa decisione. Penso che anche Elvis abbia il diritto di avere ancora un po' di privacy, specialmente sulle cose che lui per primo voleva tenere soltanto per sè.

Grazie Hurt per questa traduzione! Un altro prezioso documento.

LISA
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