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Larry Geller-26/06/2007
INTERVISTA A LARRY GELLER – 26 Giugno 2007
Dal 1964 fino ai suoi ultimi giorni, per Elvis, Larry Geller è stato un amico intimo Se Elvis avesse prestato maggiore attenzione allo stile di vita sano che aveva Geller e se si fosse scrollato di dosso le pretese del Colonnello Parker, forse avrebbe vissuto più a lungo. D. Ciao Larry. È splendido poter di nuovo parlare con te e grazie per concederci un po’ del tuo tempo prezioso. Come prima cosa permettimi di chiederti come va il tuo progetto 'Geller Care: Healthy Hair, Healthy Life', di cui abbiamo parlato l’ultima volta e cosa stai facendo adesso. LG. Sono felice tu me l’abbia chiesto, perché, in questo momento, sto seguendo molti progetti entusiasmanti. Sicuramente non voglio apparire come quello che vuole vendere un libro, e non è il motivo per cui concedo questa intervista. Ma questa, invece, è l’occasione perfetta per dare a tutti un’idea di cosa sto seguendo in questi giorni. Fra poche settimaneavrò il mio sito operativo. Si chiamerà www.larrygellerauthor.com. Il sito parla anche del mio libro, quello sul quale ho lavorato negli ultimi anni e che sarà l’apogeo di tutto quello che ho scritto di Elvis, nel corso degli anni. Il titolo è 'Leaves of Elvis' Garden - The song of his soul'. Il sito darà molte informazioni sul libro, ma posso dire onestamente che a prescindere da quanto già conosci di Elvis, dopo aver letto questo libro, ti renderai conto di conoscerlo di più. Questo mio nuovo libro esplora, in profondità, la ricerca personale di Elvis sul significato di Dio e il suo rapporto con Lui. D. Moltissimi fans di Elvis sono interessati all’ ”altro lato” di Elvis, se posso chiamarlo così. Il lato spirituale e personale, visto che tendiamo a seguire molto di più la parte artistica della sua vita: i tours, il rock ‘n roll…….. LG. Hai ragione ma in questo libro, tutti avranno la possibilità di leggere di più sulle sue conversazioni private e altri argomenti importanti, con citazioni e passaggi, presi da alcuni dei suoi libri preferiti, che danno una luce intima e rivelatrice, dell’aspetto interiore di Elvis. Ci saranno anche pagine, mai viste prima, prese dai suoi libri, sottolineate e con le sue note personali. Perciò “Leaves of Elvis’ Garden” non è il solito libro su Elvis o un’altra versione delle storie su di lui, già ripetutamente dette. Naturalmente, molti di questi, sono libri validi e le storie su Elvis danno delle informazioni che sono indispensabili per capire completamente la sua vita e la sua carriera leggendarie. Ciò che trasmette questo mio nuovo libro, è uno sguardo più in profondità nel cuore e nell’anima, la vera essenza dell’uomo e tratta di quella dimensione della sua vita, che non è mai raccontata. Ma torniamo alla domanda originale sull’altro mio libro Healthy Life, Great Looks, Healthy Hair!. Avevo stampato pochi pezzi del libro per portarlo durante la mia visita ad alcuni fan clubs di Elvis in UK, Olanda e Belgio, nel 2005. Il libro è andato subito venduto e quindi, abbiamo deciso di prorogare la ristampa fino alla pubblicazione di “Leaves od Elvis’ Garden.” Il mio sito offrirà entrambi i libri, come pure una galleria di foto e molte altre cose eccitanti. D. Come sai, spesso i fans hanno tante domande da fare. Sarebbe bello che il tuo sito offrisse ai fansanche questa opportunità. LG – Me ne sono reso conto e posso confermare che sul mio sito, ci sarà una pagina “Ask Larry”, dove risponderò alle domande dei fans di Elvis e verrà aggiornato regolarmente. Mi sono appena reso conto di che giorno è oggi. Ritengo che tutti sappiano che oggi è l’ultimo giorno in cui Elvis ha cantato in pubblico, ma era anche il compleanno del Colonnello, nonché il giorno in cui è morto Vernon, il padre di Elvis, nel 1979. D. In che rapporti sei adesso con Priscilla e la EPE? LG. I rapporti con loro sono eccellenti. Non molto tempo fa, ho pranzato con Priscilla e siamo stati molto bene insieme. Entrambi viviamo nel Sud della California, come pure Jerry Schilling. D. Cosa di dici del tuo coinvolgimento negli altri progetti della EPE? LG. La EPE e la Reese (The Hersey Company) stanno realizzando un nuovo negozio di dolci: riempiti con crema di burro di noccioline e banana. E’ delizioso. Inoltre un famoso designer americano di macchine, Boyd Cuddington, sta creando una nuova Cadillac rosa, basata sulla pink Caddy di Elvis. Entrambe debutteranno a New York a Luglio. Io sono stato scelto, insieme a George Klein e Sam Thompson, per relazionare sul progetto. Ci saranno un sacco di media e, per me è un onore rappresentare Elvis in questo modo. D. Che cosa pensi del documentario Elvis by The Presleys’. Alcuni fans vorrebbero sapere come mai tanti degli amici stretti di Elvis, non sono stati chiamati. Non c’è nemmeno chi fa veramente parte della famiglia Presley, tipo Billy Smith. Ritieni ci sia qualcosa di strano? LG. Il documentario mi è piaciuto, soprattutto il montaggio. E’ stato fatto con molta cura, ma io penso anche che poteva essere aggiunto molto altro e che, naturalmente, Billy Smith e qualcun altro avrebbero potuto offrire molto materiale che nel documentario non è stato messo. Guarda, quando si parla della vita di Elvis, c’è molto da cui attingere. E’ come guardare attraverso un prisma, appaiono molti colori e figure, che procurano percezioni nuove ed eccitanti. Spero che, in futuro, vengano fatti più documentari come questo. D. Torni a Memphis ogni anno? Ogni quanto tempo vai a Graceland e come ti fa sentire? LG. Vado a Memphis ogni tot anni, in agosto, per l’Elvis Week. Ai vari appuntamenti, per gli eventi organizzati dalla EPE ho sempre parlato e non sono mai mancato al Memorial di George Klein. Per me, il momento più significativo è quando partecipo alla veglia della Candlelight. D. Spesso i fans si chiedono dove eri alloggiato quando vivevi a Graceland. LG. Elvis mi dava la stanza di sotto, fuori dalla Jungle Room. Ma poi ho affittato un appartamento dall’altra parte della strada che scende da Graceland e, talvolta, in Winchester Rd., visto che, a Memphis, portavo sempre la mia famiglia, con me. Negli anni ’60, facevamo 3 films all’ anno, per cui passavamo a Memphis la metà del tempo. Al completamento di ogni film, ci tornavamo per qualche mese. Negli anni ’70, stavo sempre all’Howard Johnson, in fondo alla strada di Graceland. D. Quanto hai partecipato alla creazione del Meditation Garden? Elvis te ne parlava? LG – Sin dall’inizio, il mio rapporto con Elvis era basato sulla condivisione della spiritualità. Insieme esploravamo il grande mondo delle filosofie esoteriche e delle religioni, cosa che molte persone ritenevano bizzarre ed eccentriche, una considerazione che, onestamente, io non sono riuscito a capire, fino a che io non sono maturato nei confronti di queste opinioni. Naturalmente questo succedeva nel 1964, e, quella volta, le idée spirituali erano fuori da ciò su cui si argomentava; oggi è di moda. Elvis è sempre stato più avanti del suo tempo, qualsiasi cosa facesse. Nel primo anno del mio lavoro con Elvis, tutti quelli del gruppo, parlavano del “grande cambiamento.” E’ vero che sono entrato nella vita di Elvis come suo parrucchiere, ma gli ho fatto conoscere delle nuove prospettive spirituali e condiviso le sue domande sul sacro. Elvis iniziò a leggere libri spirituali, ogni giorno, sia a Graceland, che a Ber Air o nel suo camerino. Ovunque fossimo, passavamo insieme delle ore, parlando di qualsiasi argomento. Era vero, Elvis stava cambiando, e nessuno se n’è reso conto tanto quanto Elvis stesso. Nel suo profondo, lui aveva cambiato il suo modo di pensare e decise di creare un Meditation Garden (non avremmo mai immaginato che sarebbe diventato ciò che è oggi). Elvis ed io abbiamo discusso molto sul Meditation Garden e, in questo senso, una chiave è stata la mia influenza. Senza dilungarsi o fare filosofia: Elvis stava cercando stimoli più profondi della sua esistenza. Per me è piuttosto difficile parlare della “mia influenza” e cose simili; non mi interessa mettere in evidenza il mio ego, ma voglio definire le cose meglio che posso; questo è il mio compito. D. Come ci si sente a tornare al Meditation Garden e sei mai riuscito a passarci del tempo sa solo? LG. Ogni volta che vado nel Meditation Garden, per me è un’esperienza straordinaria. Ogni volta, I ricordi che mi scorrono nelle vene sono talmente tanti, che rimango senza parole, e lascio che le mie emozioni passino da un dolore insopportabile ad un profondo senso di gioia e accettazione. Alcune volte ci sono andato per conto mio, ma mai da solo. D. Abbiamo sentito che sta per uscire un Special su Elvis dell’ABC, alla fine di quest’anno. Ci sei anche tu? LG. Recentemente mi è stato chiesto di far parte di questo special dell’ABC network, insieme a Jerry Schilling. Dovrebbe andare in onda il 12 Settembre. Mi hanno chiesto non solo di parlare come parrucchiere personale di Elvis, ma anche di entrare nello specifico della sua vita spirituale, perché è a questo che la gente è interessata principalmente. D. I fans si chiedono spesso se c’è qualcuno che può confermare se Elvis abbia realmente chiesto a Ginger Alden di sposarlo. Visto che era così giovane, ritieni che per lei fosse pesante essere la fidanzata di Elvis,? LG. Io c’ero quando lui gliel’ha chiesto. E’ successo qualche giorno dopo il suo compleanno, il suo ultimo compleanno, nel gennaio del 1977. Erano circa le 4 del mattino, nella sua casa di Palm Springs, dove avevo appena celebrato il matrimonio del dentista di Elvis Max Shapiro. A quel tempo potevo farlo in California e quella cerimonia last minute, che avevo messo insieme per il Dr. Max e la sua nuova fidanzata, aveva commosso Elvis profondamente. Subito dopo la cerimonia, che si era svolta nella grande camera da letto rustica di Charlie Hodge, Elvis chiese a me e a Ginger, di seguirlo nella sua camera da letto. Ne era rimasto molto impressionato e, con entusiasmo disse: “Questo è il modo in cui voglio sposarmi, con una cerimonia come questa” Si girò verso Ginger, con la quale stava da solo 6 settimane e disse “Ginger, non te l’ho chiesto prima, ma vorrei che ci sposassimo e voglio che Larry celebrasse il matrimonio come’ha fatto per il Dr. Max e Susan, cosa ne pensi? Lo vuoi?” Naturalmente Ginger disse di sì. Poi Elvis ci disse che voleva fare la cerimonia a Graceland, alla fine dell’anno. Gli spiegai che sarebbe stata legale solo se l’avessi celebrata in California. Ed Elvis disse che avrebbe preso un ministro per renderla legale D. Sembra fin troppo romantico. Quindi pensi che Elvis avesse realmente l’idea di sposarsi. LG. Nel profondo, sapevo che Elvis non avrebbe mai sposato Ginger. Lei è venuta in tour con noi il 29 novembre e lui non la conosceva veramente. Inoltre c’erano altri fattori come la differenza di età e il fatto che la polvere non si era ancora depositata: Elvis era ancora nella fase dell’infatuazione e non poteva vedere la situazione in modo chiaro. Ci vuole tempo, ma la verità viene sempre a galla. Ginger era una cara ragazza. Mi piaceva, ma non per diventare la moglie di Elvis Presley. Era troppo giovane e non c’era quel rapporto che, assolutamente, si voleva fosse perfetto. D. Una fan chiede se Elvis ha mai bestemmiato, in quanto lei ritiene che non fosse nella sua indole. Cosa ci dici sulle storie riguardanti gli scatti d’ira di Elvis? LG. L’ho già sentita questa cosa e queste storie escono da fonti che hanno gonfiato l’argomento, in modo sproporzionato. Elvis imprecava ? Sì alle volte …. E chi non lo fa? Chi non perde la pazienza? Sì è vero, ma non così spesso. Elvis era una persona ipersensibile, un vero artista, ma quelli intorno a lui non partecipavano a quelle emotività. Non sto cercando di giustificare Elvis, ma le storie e le voci sono esagerate. Questo è un argomento complicato e pesante. Voglio solo e semplicemente dire che Elvis, nel corso degli anni, ha fatto uno sforzo particolare per crescere come persona e frenare la sua rabbia o altri aspetti che tutti noi abbiamo. Infatti questa qualità di voler imparare ed evolversi, è qualcosa che la prevalenza di noi dovrebbe seguire: soprattutto alcuni di quelli che hanno puntato il dito. Credimi, Elvis era molto più intelligente e intuitivo di coloro che lo hanno circondato. Secondo il mio punto di vista è stato giudicato in modo errato e acido. Naturalmente, è stato massacrato, solo perché che era un essere umano. Se ne rendeva conto, e aspirava a raggiungere un modo di essere più elevato e raffinato, sia come artista che come uomo. |
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Re: Larry Geller-26/06/2007
D. Che cosa pensi degli altri membri del gruppo di Elvis. Sei rimasto in contatto con la “Memphis Mafia”. Cosa pensi del fatto che i fans ritengono che ci sia tensione tra il gruppo?
LG. Quelli di noi che erano parte della vita di Elvis hanno condiviso cose estremamente personali e storiche; siamo un gruppo speciale unico. Pur se alcuni di noi ha intrapreso strade diverse, i miei sentimenti per coloro i quali non si sono trovati di fronte a certi problemi, rimangono speciali e sereni. D. La morte di Charlie Hodge, l’anno scorso, ha rattristato tutti. Quando l’hai visto l’ultima volta? LG. Fortunatamente Charlie ed io, nel corso degli anni, siamo sempre rimasti in contatto. Durante la sua malattia abbiamo parlato spesso assieme. Due giorni prima che morisse, ci siamo parlati al telefono e l’ultima cosa che gli ho detto è stato quanto gli volessi bene. D. Qual è il vero motivo per cui hai lasciato Elvis dopo l’incidente di Clambake? Vale a dire, in Elvis aumentava l’interesse spirituale e il Colonnello non era d’accordo. Raramente viene citato nelle biografie ufficiali di Elvis. LG. Come detto da JKenny Rodgers “Devi capire quando sostenerli, e capire quando chiudere con loro”. Per me, era evidente che potevo essere di più giovamento per Elvis e per me stesso, se me ne andavo. Allo stesso tempo sapevo, senza ombra di dubbio, che, anche se me ne andavo, prima o poi sarei tornato, al momento giusto. E’ stato difficile prendere questa decisione, ma ero certo che facendolo, sapevo che il cerchio non sarebbe stato completo e lo sarebbe stato più avanti, nel tempo. Quando ci siamo ritrovati, il nostro legame si è fortificato per i successivi 5 anni, fino alla sua morte. Per entrare nello specifico della tua domanda:Come avrebbe gestito questa cosa qualcun altro? Non avrebbe potuto essere fatto in modo adeguato, se non entrando nella mia testa. E quello è un mio territorio. D. Tra le superstar oggi è molto normale entrare in cliniche disintossicanti e centri per la salute. Hai mai parlato con Elvis di una simile opportunità? LG. Questo è un argomento di enorme importanza. Lo approfondisco molto nel libro “Leaves of Elvis’ Garden”, Ti darò solo un breve esempio in questo piccolo estratto del libro: ”Negli ultimi anni della sua vita, Elvis è andato sempre più aumentando la sua sofferenza per le sue disabilitanti condizioni di salute e le sue condizioni sono diventate fonte di angoscia e continue conversazioni tra noi. Confido sul fatto che Elvis avrebbe potuto salvare la sua vita e, quindi vivere più a lungo se solo avesse fatto uso della conoscenza che aveva e non solo applicando la tecnologia spirituale, ma integrando e applicando i principi e i messaggi forniti dai vari libri sull’alimentazione, la salute e il ringiovanimento, che gli avevo portato. Titoli come il classico di Adele Davis “Let’s Get Well”, “The book of Living Food” di Edmond Szekely e “Become Younger” del Dr. Norman W: Walker,che è riconosciuto come una delle voci più autorevoli per quanto concerne la salute e l’alimentazione. Comprendeva molto il significato di questi intellettualismi, ma sembrava incapace di metterlo in pratica per se stesso…. Poichè il suo dolore emotivo e fisico aumentava, spesso mi diceva: “Lo spirito lo vuole, Lawrence, ma la carne è debole”. Avvicinandoci al punto di rottura, Elvis era determinato a combatterlo e cambiare la sua vita. Sapeva bene che stava entrando in acque sconosciute e che il percorso che lo aspettava sarebbe stato difficile, addirittura turbolento. Elvis finalmente si svegliava dalla sua realtà della sua situazione, piena di dolore e aveva preso coscienza che senza cambiamenti drastici nella sua vita, sia personale che professione, non sarebbe sopravissuto. Molte volte, negli ultimi mesi della sua vita, avevamo valutato quali potevano essere i modi per trasformare il suo corpo e rivitalizzare il suo spirito. Era subito emerso un piano: saremmo andati immediatamente, in uno dei suoi posti preferiti: le Hawaii. Avevamo persino preso una casa a Oahu, che era perfetta. Elvis si era bruciato dopo anni di tours nel paese ed era eccitato alla prospettiva di allontanarsi per un anno o più. L’idea di fare un passo indietro e rilassarsi, finalmente smettendo, con il cibo salato e “tutte quelle dannate pillole che mi danno” lo attirava notevolmente, facendolo uscire dalla monotonia e abitudine nella quale era piombato. “Larry, una sola delle mie dosi, farebbe fuori un elefante. Ragazzo, se tu fossi nel mio corpo, ti sentiresti come vecchia automobile dopo una gara di demolizioni. Credimi; so esattamente cosa c’è al palo” Guardava verso il suo rinnovamento “sabatico”-. Mangiando chili di frutta fresca e verdure, bevendo freschi succhi di frutta, esercitandosi giornalmente, correndo e giocando a football sulla spiaggia e la meditazione era in cima alla lista. Eravamo come bambini che aspettano morbosi la fine dell’anno scolastico e i giorni di vacanza dell’estate. E’ una bella immagine che porto sempre con me, anche oggi. E c’erano in ballo anche altri cambiamenti: Da anni, Elvis mi parlava di voler portare significativi cambiamenti nella sua carriera e nel suo business.” D. In qualità di parrucchiere di Elvis e suo amico personale, quale pensi sia stato il tuo maggior contributo nella vita di Elvis? LG. Essere stato un vero amico al massimo delle mie capacità D. Larry non abbiamo mai parlato prima in merito a quelle strane storie secondo cui Elvis era un razzista dichiarato. LG. Elvis razzista? Ma è assurdo! Assolutamente! Elvis aveva vedute universali; accettava e rispettava tutte le razze, i credo e le religioni. In questo senso, Elvis era molto evoluto. E’ stato il primo a riconoscere che la sua musica aveva origine dalla musica nera. Naturalmente in quel periodo, tutti, Elvis incluso, usavano la parola Negro. Ricordo una volta che mi disse: “I negri hanno più anima in un dito, di quanta la maggior parte dei bianchi ne abbiamo in tutto il corpo” D. Gli Osmonds stanno dicendo che Elvis studiava il libro dei mormoni e ne stanno facendo un film. Sai, se Elvis ha studiato questo libro. LG. Non è assolutamente vero! Ed Parker, in quanto mormone, aveva dato il libro dei mormoni ad Elvis. Elvis l’avevo sfogliato, ne aveva letto qualche parte, ma non gli interessava. Rispettava tutte le religioni, ma non ha mai approfondito le loro filosofie. Qualcuno di questi mormoni ha anche detto che Elvis stava programmando di farsi mormone e unirsi alla loro chiesa. Ma questo non è assolutamente vero. Elvis non aveva intenzione di unirsi a nessuna chiesa, di seguire nessun guru, o appartenere a qualche culto, questo è certo. Ricordo bene qual’era sua opinione in proposito. D. Prima di concludere, puoi raccontarci una storia che ci spieghi come era Elvis, in modo tale che possa darci una visione del suo modo di pensare e del modo in cui parlava con te? LG. Certo. Ricordo un pomeriggio del 1966, eravamo di sopra, a Graceland, nella camera da letto di Elvis. Soli io e lui, stavamo parlando della morte di sua mamma, avvenuta nel 1958. Era stato il momento della sua vita più turbolento, disorientante e confuso: reclutato nell’esercito, lasciando una carriera che era esplosa due anni prima, incerto su quello che gli riservava il futuro. “Amico, non hai idea di cosa ho attraversato in quel momento. Tutto mi stava crollando addosso, in un unico colpo, ogni sogno che avevo avuto. Giusto quando tutto andava bene, mi chiama l’esercito. La mia carriera si poteva interrompere; tutti i film che facevo, la TV, i miei dischi, tutto. Pensai che, dopo, nessuno si sarebbe più ricordato di me, sarei rimasto un lampo nel panorama. Poi la prima cosa che mi hanno fatto, appena reclutato, è stato rasarmi i capelli”. Elvis scuoteva la testa, incredulo. “Te lo immagini? I miei capelli! Poi, mentre cercavo di destreggiarmi con tutte queste cose, improvvisamente muore mia mamma! Lawrence, spero tu non abbia mai a star male tanto quanto sono stato io. Mia mamma era la luce della mia vita, la mia migliore amica, cioè era l’unica persona per la quale mi sarei buttato…… Man, è una batosta dalla quale non ne esci mai veramente. Elvis divenne molto tranquillo, perdendosi nei suoi ricordi. “Tu mi conosci, Lawrence. Ho sempre avuto una mente inquisitrice. Voglio sempre sapere cosa c’è dietro ogni cosa. Sai, anche quando ero piccolo, chiedevo a mia mamma di mio fratello Jesse, in continuazione, sul perché non aveva avuto una chance per vivere. Posso ancora sentire la sua voce, come se fosse ieri, che mi dice “Amore, Dio ha riportato il tuo fratellino a casa, in Paradiso, perché questo faceva parte dei suoi piani. Lui ha sempre un piano per tutti: per tuo papà, per me….. e anche per te, Elvis. Un giorno anche io tornerò a casa e un giorno anche tuo papà. E un giorno, molto molto molto lontano, Dio porterà a casa anche te. E allora saremo di nuovo tutti assieme, tutti noi saremo tornati nella nostra casa in Paradiso” Elvis mi guardò intensamente e disse “Ed è esattamente quello che credo, Lawrence; un giorno……. Tutti torneremo a casa!” D. Grazie infinite per aver parlato con noi Larry. Tu, ai fans, offri sempre nuove conoscenze dell’aspetto umano meraviglioso, di Elvis, e farò in modo di incontrarti a Memphis, il prossimo agosto. |
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Re: Larry Geller-26/06/2007
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GRAZIE HURT!!!!SEI GRANDE GRANDE GRANDE!!! GRAZIE PER AVERCI INOLTRATO QUESTA BELLISSIMA INTERVISTA A LARRY GELLER... Sai, me la sono bevuta tutto in un solo colpo...l'ho divorata! Ci sono vari punti che mi hanno profondamente colpita...questo però direi di più..."Elvis scuoteva la testa, incredulo. “Te lo immagini? I miei capelli! Poi, mentre cercavo di destreggiarmi con tutte queste cose, improvvisamente muore mia mamma! Lawrence, spero tu non abbia mai a star male tanto quanto sono stato io. Mia mamma era la luce della mia vita, la mia migliore amica, cioè era l’unica persona per la quale mi sarei buttato…… Man, è una batosta dalla quale non ne esci mai veramente."...che AMORE ASSOLUTO!!! Quanto dolore e nostalgia per la donna che più ha amato nella sua vita...e poi...constatare quanto Gladys fosse una donna fosse un donna dolce e protettiva con Elvis...quanta dolcezza nel raccontare ad Elvis la storia di Jesse e del "ritorno a casa"...E' così! Noi siamo sempre ciò che siamo stati!!! Elvis era unico perché anche sua mamma lo era!!! |
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Re: Larry Geller-26/06/2007
Bella e a tratti commovente. Larry è un grande!
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Re: Larry Geller-26/06/2007
Questo, invece, è quanto ha colpito me in questa intervista
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Re: Larry Geller-26/06/2007
Hai ragione Hurt, questa è altrettanto forte...è impressionante e fa anche tanto male... |
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Re: Larry Geller-26/06/2007
interessantissima intervista hurt,certo anche larry tira l'acqua al suo mulino ma essendo comq razionale nei suoi discorsi è riuscito a raccontare annedoti veri e interessanti mettendo in secondo piano tutto il contesto denaro elevando l'aspetto interiore di elvis ke credo possa far riflettere tanta gente ke sparla sul conto di elvis.
il mondo di elvis,come ho sempre detto ,è molto diverso dal nostro,complicato e complesso ,fatto anche di tanti episodi,profondi o divertenti,la sua vita burrascosa nn sarà mai minimamente comprensibile da noi gente "comune".grazie larry x concedere pure interviste,grazie ad hurt x le trduzioni e grazie g.e. ke trovo il sito + completo sul panorama elvis almeno sicuramente qui in italia. rifletterò parecchio sulle parole di elvis... |
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Re: Larry Geller-26/06/2007
L’idea di fare un passo indietro e rilassarsi, finalmente smettendo, con il cibo salato e “tutte quelle dannate pillole che mi danno” lo attirava notevolmente, facendolo uscire dalla monotonia e abitudine nella quale era piombato. “Larry, una sola delle mie dosi, farebbe fuori un elefante. Ragazzo, se tu fossi nel mio corpo, ti sentiresti come vecchia automobile dopo una gara di demolizioni. Credimi; so esattamente cosa c’è al palo”
Grazie mille Hurt per questa traduzione!!!! Queste frasi dette da Elvis potrebbero portare ad un'intera rivalutazione di quella che è stata finora la descrizione che ci è stata data del suo ultimo periodo di vita. Non vedo in queste frasi una persona che non è presente a se stessa, ma anzi, tutto il contrario!! Ci vedo una persona ben consapevole di ciò che vive e che fa (o che gli viene fatto - visto che le sue parole lasciano spazio anche ad un'interpretazione di questo tipo). Questa intervista a Larry Geller dà quasi la sensazione di dover cambiare qualche pezzo ad un puzzle...che forse non è davvero come ci è sempre stato mostrato fino ad ora... LISA
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Re: Larry Geller-26/06/2007
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Re: Larry Geller-26/06/2007
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