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Vecchio 17-11-2008, 15:10
gabby gabby Non in Linea
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Ge745 Re: Articoli

Aretha Franklin è la piu' grande voce di tutti i tempi per Rolling Stone
di Paolo Ansali
Secondo la classifica stilata dalla rivista Rolling Stone e' Aretha Franklin la piu' grande cantante e voce di tutti i tempi. Al secondo posto Ray Charles e al terzo Elvis Presley.
Secondo la classifica stilata dalla rivista Rolling Stone è Aretha Franklin la piu' grande cantante e voce di tutti i tempi. Al secondo posto Ray Charles e al terzo Elvis Presley. La prestigiosa giuria includeva nomi che andavano da Bruce Springsteen a Alicia Keyes.

Secondo la classifica stilata dalla rivista Rolling Stone e' Aretha Franklin la piu' grande cantante di tutti i tempi. La 66enne regina del soul, nata il 25 aprile del '42 a Memphis, la cui splendida voce è legata a indimenticabili classici da "Think" a "I Say a little prayer" e "Chain of fools", ha stravinto la classifica, superando anche Ray Charles e Elvis Presley che la precedono. L'estate scorsa la prestigiosa rivista americana ha interpellato per questo moltissimi artisti, da Bruce Springsteen a Alicia Keyes, ed ora pubblica l'elenco dei cento migliori. Tra i primi dieci ci sono grandi soul singer come Marvin Gaye e Otis Redding, un solo artista inglese, John Lennon.

I primi dieci sono: 1 Aretha Franklin; 2 Ray Charles; 3 Elvis Presley; 4 Sam Cooke; 5 John Lennon; 6 Marvin Gaye; 7 Bob Dylan; 8 Otis Redding; 9 Stevie Wonder e 10 James Brown.
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  #802  
Vecchio 17-11-2008, 17:58
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Ho letto l'articolo ieri ho preferito non postarlo,le preferenze erano del tipo: "Ho votato per la Franklin in quanto donna, e volevo che fosse una donna a vincere".
Come ho sempre sostenuto, i giornalisti quando non sanno cosa fare dovrebbero lavorare sul serio.
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  #803  
Vecchio 17-11-2008, 18:02
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Anche perchè, ho pensato oggi, come si può fare il confronto fra voci maschili e quelle femminili?

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Ho letto l'articolo ieri ho preferito non postarlo,le preferenze erano del tipo: "Ho votato per la Franklin in quanto donna, e volevo che fosse una donna a vincere".
Come ho sempre sostenuto, i giornalisti quando non sanno cosa fare dovrebbero lavorare sul serio.
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  #804  
Vecchio 17-11-2008, 19:32
carmen carmen Non in Linea
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di Marco Molendini
ROMA (16 novembre) - Non sono molti i dubbi sul fatto che Aretha Franklin sia stata la più straordinaria voce apparsa sulla scena del rock e del soul: per qualità naturali, per capacità tecniche oltre che emotive. Un fenomeno assoluto.

Ora, a sanzionare questa supremazia, c’è un ampio e qualificato sondaggio messo in piedi da una delle più prestigiose riviste musicali, l’edizione americana di Rolling Stone che ha messo in piedi un articolato sondaggio che mette in fila i primi cento cantanti a giudizio di un gruppo qualificatissimo di esperti che va da alcune grandi star della musica come Bruce Springsteen, Rod Stewart, Justin Timberlake, George Michael, Keith Richards, Carlos Santana, B.B.King, Lenny Kravitz, Billy Joel, Ringo Star e via dicendo a dirigenti discografici, produttori, giornalisti (in tutto 176 votanti). Insomma un sondaggio qualificato, pertanto attendibile e, per una volta, condivisibile in buona parte.

Di sondaggi di questo genere ne sono stati fatti spesso, a volte strampalati, altre dettati da meri interessi promozionali, altri ancora caratterizzati da insipienza. Stavolta la lista è lunga ed è anche attendibile. Unico neo l’aver voluto catalogare il tutto come una sorta di rock parade, quando molti dei prescelti sono cantanti soul, blues o rhythm ’n’ blues (dodici black star nei primi venti posti) e, a questo punto, visto che le pareti fra i vari generi musicali oggi sono praticamente crollate stona l’assenza di artisti della world music o l’aver ignorato il patrimonio del jazz. Altra magagna l’assoluto, anzi il totale, disinteresse per tutto ciò che non appartiene alla cultura anglosassone. Peccato.

Sulla vittoria di Aretha c’è poco da discutere, comunque: straordinaria interprete di successi come Respect, A natural woman, Think, la cui fama è stata solo arrestata dalla sua invincibile fobia per l’aereo che ne ha limitato fortemente l’attività live (qualche tempo fa ci fu un impresario che la convinse a seguire dei corsi per vincere quella paura: evidentemente l’esperimento è fallito).

Al secondo posto c’è un altro fuoriclasse indiscutibile come Ray Charles (e bastano la sua Georgia o il suo sibilo in I got a woman per giudicare la sua potente maestria). The King Elvis è solo terzo, ma come biasimare la scelta di fronte a tali fuoriclasse? I primi sei sono tutti personaggi scomparsi da tempo (quarto è Sam Cooke, quinto è John Lennon e sesto Marvin Gaye).

Il primo vivo è Bob Dylan che, al settimo posto, precede un altro artista ancora in attività come Stevie Wonder (fra di loro c’è il magico Otis Redding di (Sittin’ on) The dock of the bay. E decimo è un altro re, quello del soul: James Brown. L’altro Beatle Paul McCartney è undicesimo. Mick Jagger è solamente sedicesimo, davanti a Tina Turner, a Freddy Mercury e a Bob Marley, il re del reagge.

Non c’è dubbio che nelle scelte pesi in qualche caso non solo il fatto puramente vocale, ma anche la suggestione del personaggio, vale questo a spiegare la posizione di John Lennon o di Bob Dylan, strepitosi artisti ma che vocalmente certo non avrebbero potuto competere con la potenza di un Freddy Mercury (ma Bono, spiegando nella rivista, cosa rappresenta per lui Dylan spiega: «Ha cambiato il modo di cantare la musica popolare, senza di lui sarebbe difficile immaginare Tom Waits, Bruce Springsteen, Eddie Vedder, Kurt Cobain»). E la vocina di Michael Jackson? È al venticinquesimo posto e precede di tre posizioni una celebrata regina come Janis Joplin.

Prince è trentesimo e Bono trentaduesimo (forse avrebbe meritato una valutazione superiore). Whitney Houston, la prima Whitney aveva una voce strepitosa, paga il peso delle sue sconsideratezze e il conseguente stop alla sua carriera (è numero 34). Comunque precede Bruce Springsteen (36mo). Scendendo nella classifica ecco Kurt Cobain al 45, Jim Morrison al 47, Brian Wilson dei Beach Boys al 52, Eric Burdon degli Animals al 57, Rod Stewart al 59, Maria Carey al 79, Tom Waits all’82, Annie Lennox al 93, Joe Cocker al 97 e Mary J.Blige al 100 che si rifà cantando le lodi di Aretha «la mia maestra».
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  #805  
Vecchio 20-11-2008, 17:43
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La top ten delle cospirazioni




Lady Diana


Da Elvis a Diana le teorie più bizzarre

LONDRA

L’omicidio di Kennedy, l’11settembre, la morte di Diana: sul web si moltiplicano le teorie su possibili complotti organizzati da governi e associazioni. La domanda a cui bisogna dare una risposta è una sola: si tratta di disastri, catastrofi naturali o cospirazioni? Per i “complottisti”, così vengono chiamati gli amanti delle tesi più bizzarre, i settori in cui si può applicare la “teoria del complotto” sono i più svariati.

Secondo gli psicologi queste tesi interessano l’immaginazione collettiva , cercando di chiarire, ma solo in apparenza, episodi difficili da spiegare. Il Telegraph ha stilato la top 30 delle teorie più gettonate, dalle più credibili a quelle più inverosimili. Nella lista compaiono diverse morti illustri. L’incidente d’auto in cui ha perso la vita Lady D. è ancora oggetto di lunghe discussioni. Secondo le indagini non si tratta di un complotto, ma di una fatalità. Il padre di Dodi Al Fayed però non si è mai arreso, per lui suo figlio e Diana sono stati uccisi. Per la monarchia inglese era impensabile che la madre del futuro re d’Inghilterra sposasse un mussulmano, da cui pare, sempre secondo il magnate di Harrods, aspettasse anche un figlio.

Tra i personaggi vip menzionati spiccano i nomi di Paul McCartney e Elvis Presley. Il re del rock, infatti, sarebbe ancora vivo. Dopo una serie di prove e controprove ancora oggi non è chiaro se il cantante si goda la vecchiaia su un’isola tropicale o meno. Invece, secondo un'altra leggenda metropolitana, Paul McCartney avrebbe perso la vita in un incidente stradale del 1966. L'attuale "Paul" sarebbe dunque un sosia. Non bisogna poi dimenticare le teorie "scientifiche". Il virus dell'Hiv sarebbe stato creato in laboratorio e l'Haarp sarebbe un'arma segreta in grado di abbattere aerei e missili o addirittura causare terremoti.

Dopo avere parlato per anni del controverso sbarco sulla Luna, negli ultimi tempi tra i complottisti non si discute d'altro che dell'11 settembre. Molto dura la tesi secondo cui sarebbe stato lo stesso governo americano a provocare la strage sulle Torri Gemelle.

Da LASTAMPA.it
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  #806  
Vecchio 21-11-2008, 16:23
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Ciclicamente escono queste notizie,probabilmente hanno una scadenza come gli alimenti.
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  #807  
Vecchio 24-11-2008, 17:55
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La stella di Elvis Presley, una delle figure più influenti della musica e della cultura pop, torna oggi a brillare grazie ad una nuova pietra miliare nella sua fortunatissima carriera discografica.
A trentun’anni dalla sua prematura scomparsa, sarà finalmente pubblicato “Re:Versions”, il primo e attesissimo LP di remix di Elvis Presley. L’album, pubblicato con l’approvazione e il supporto della Elvis Presley Estate e recante i marchi esclusivi “Official Elvis Presley’s Signature Product” e “Graceland”, contiene 11 hit remixate dal DJ e produttore Spankox che di recente ha riportato Elvis al vertice di molte classifiche europee grazie al suo remix di “Baby Let’s Play House”, brano che apre questo nuovo album.
Dopo il successo planetario riscosso dai singoli “A Little Less Conversation” (2002) firmata Elvis vs JXL e da “Rubberneckin’” (2003) di Elvis vs Oakenfold, finalmente un nuovo album con la straordinaria voce di Elvis. “Re:Versions” di Elvis Presley vs Spankox, già pubblicato da Sony-BMG nel Regno Unito, è in uscita per edel in Italia e per Warner Music in Germania, Austria e Svizzera il prossimo 5 dicembre 2008 mentre è prevista per gennaio la pubblicazione in tutti gli altri Paesi, compresi gli Stati Uniti. La tracklist include fra gli altri classici come “Don’t Be Cruel”, “Jailhouse Rock”, “That’s All Right” e il secondo singolo estratto “Blue Moon of Kentucky”.
Il progetto va oltre il semplice re-missaggio dei brani: tutti i pezzi sono stati riarrangiati e lavorati con la tecnologia più avanzata ma nel rispetto delle sonorità e dei groove originali della musica di Elvis. Il risultato è una rilettura senza precedenti delle grandi hit del Re del rock ‘n’ roll: “Elvis come non l’avete mai sentito”.
Mike Stoller, uno dei più importanti produttori della musica pop degli anni Cinquanta e Sessanta e co-autore di Jailhouse Rock e tante altre hit del rocker di Memphis ha dichiarato: “All’inizio pensavo fosse una specie di scherzo, ma quando ho ascoltato l’album ho scoperto che “Re:Versions” è un disco eccellente; un tributo ultra-contemporaneo ad Elvis Presley da parte di Elvis in persona! Adoro la “Re:Version” di “Jailhouse Rock”, la canzone che io e Jerry Leiber abbiamo scritto e prodotto per Elvis nel 1957. Questo album è veramente eccezionale”.
“Ogni volta che le registrazioni originali di Elvis vengono maneggiate ci assicuriamo che la nuova ‘veste’ dei brani sia quella giusta. Elvis è stato un pioniere che ha abbattuto schemi e barriere con la sua musica: questo album di remix fa la stessa cosa attraverso un approccio innovativo alla sua musica” ha dichiarato Jack Soden, CEO di Elvis Presley Enterprises.
“Elvis ha da sempre ispirato creatività in altri musicisti e artisti; questo progetto di remix è un grande esempio dell’influenza di Elvis sulla musica di oggi. Ascoltando queste nuove versioni, l’essenza delle registrazioni originali è intatta ma il valore apportato dalla produzione ‘contemporanea’ conferisce ai brani un sound nuovo” ha commentato Tony Yoken, Format Manager e DJ di SIRIUS Elvis Radio.
Conosciuto per le sue mosse provocatorie sul palco, Elvis dichiarò in un’intervista: “Alcune persone tengono il ritmo battendo il piede, altri fanno schioccare le dita, altri ancora oscillano avanti e indietro. Io più o meno faccio tutto ciò contemporaneamente”. Lo stesso spirito eclettico che animava Elvis è presente in “Re:Versions” al quale non è possibile resistere senza ballare sul nuovo beat del Re del Rock ‘n’ Roll.
L’album contiene 11 brani e una traccia bonus con il videoclip del brano “Baby Let’s Play House – (Spankox Re:Version)” e si presenta in un’elegante edizione digipack-cartonato con 24 pagine contenenti una raccolta di fotografie rare della leggenda del rock. “Re:Versions” permetterà ai fan di vecchia data di riscoprire la musica di Elvis in una nuova veste e allo stesso tempo regalerà ad una nuova generazione di fan il mito intramontabile nel modo più inaspettato, fascinoso e irresistibile.
Spankox (il cui vero nome è Agostino Carollo) è un dj/produttore/compositore di musica elettronica progressive di Trento che ha recentemente composto e prodotto il classico “To The Club” e vanta eccellenti esperienze nel campo del remix per artisti come Roxette, Snap! e Vasco Rossi fra gli altri. L’uscita di questa rilettura della musica di Elvis Presley, realizzata con la collaborazione del fidato Highpass, segna un importante traguardo essendo il primo album nella storia dell’artista americano ad essere stato remixato da un dj/artista contemporaneo e ad essere lanciato sul mercato discografico mondiale.
Spankox ha costruito la propria reputazione nel mondo come eccellente compositore, dj e produttore grazie a numerose hit firmate con diversi pseudonimi. Tra queste vi sono “Love Song”, come X-Treme, al numero 1 delle classifiche europee nel 1999 (nota anche nella versione cover di Right Said Fred - Top 20 in Germania nel 2002), “Open Up Your Mind” e “Fly Away (Bye Bye)” come Eyes Cream, arrivate al n°1 della classifica Billboard USA Club Chart nel 2000, “Put On Your Red Shoes” (Top 20 in Germania, Italia e Svezia nel 2002) e “Tell Me Where You Are” come Ago. “To The Club” è stato qualche anno fa un inno per le discoteche e i club di tutto il mondo e ha introdotto il sound e il nome di Spankox sulla scena internazionale. Oggi il dj/produttore/compositore di Trento è ospite fisso alle console dei migliori club del mondo. Di recente è stato invitato a prendere parte alla tappa milanese dell’Elvis Tour 2008 per uno show che prevedeva, oltre al suo dj set, l’esibizione dei musicisti storicamente al fianco di Elvis Presley come TCB Band, The Imperials, The Sweet Inspirations e Joe Guercio & His Orchestra.
“Remissare Elvis è un sogno divenuto realtà – ha detto Spankox – poichè la sua musica ha costituito la mia più grande ispirazione. Produrre questo album è stato come essere in studio con lui. Volevo anche far sì che suonasse bene anche ai suoi fan, perchè so che la sua musica per loro è sacra, proprio come lo è per me.”
Fra gli eventi che hanno anticipato questa importante uscita, quest’estate Spankox è stato invitato a Memphis dalla Elvis Estate fra gli ospiti principali della Elvis Week, durante la quale ha presentato l’album di fronte a migliaia di fan della rockstar. Spankox è stato anche ospite della conferenza Elvis Insiders al Cannon Center e ha firmato autografi per il pubblico al fianco dei leggendari Mike Stoller, DJ Fontana (il batterista di Elvis) e The Imperials. Ha concluso la sua partecipazione alle celebrazioni con un dj set su Elvis Radio in diretta dalla Graceland Plaza su Sirius.

ELVIS PRESLEY VS SPANKOX “RE:VERSIONS”

TRACKLISTING:

1. Baby Let's Play House (Spankox Re:Version - Highpass Radio Edit)
2. Don't Be Cruel (Spankox Re:Version - Highpass Radio Edit)
3. (Let Me Be Your) Teddy Bear (Spankox Re:Version - Highpass Album Cut)
4. Jailhouse Rock (Spankox Re:Version - Highpass Radio Edit)
5. All Shook Up (Spankox Re:Version - Highpass Album Cut)
6. Blue Moon Of Kentucky (Spankox Re:Version - Highpass Album Cut)
7. Heartbreak Hotel (Spankox Re:Version - Ago Radio Edit)
8. Too Much (Spankox Re:Version - Highpass Album Cut)
9. Just Because (Spankox Re:Version - Eyes Cream 3AM Short Mix)
10. You're A Heartbreaker (Spankox Re:Version - Highpass Radio Edit)
11. That's All Right - (Spankox Re:Version - X-Treme Edit)

BONUS VIDEOCLIP (PC/MAC/iPod)
12. Baby Let’s Play House (Spankox Re:Version)

http://www.allaradio.org/rubriche/ne...ufficiale_6107
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Vecchio 01-12-2008, 14:39
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La storia del Rock a fumetti

Raccontare l'evoluzione del rock attraverso il fumetto è la nuova sfida di Herve' Bourhis autore de "Il piccolo libro rock". Si tratta di un'enciclopedia tascabile, in formato 45 giri con anche il buco nel mezzo, provvista di tavole con illustrazioni colorate in cui oltre a riportare la storia dei grandi miti del rock si rivelano tante curiosità e anedotti che in cinquat'anni di musica hanno colorato la scena insieme a Elvis Presley, Bruce Springsteen, Madonna, Clash, Sex Pistols, Rolling Stones, Prince e Alice Cooper, solo per citarne alcuni. Un libro interessante e assolutamente accattivante che racconta nascita ed evoluzione di un genere musicale nato negli Stati Uniti negli anni cinquanta e in seguito diffusosi rapidamente in tutto il mondo: “Il Piccolo Libro Rock” edito da Cooper, in vendita a 18 euro, sarà un percorso divertente per tutti e soprattutto una buona idea per un regalo a Natale.

"Il piccolo libro rock". La musica rock raccontata a fumetti


I fumetti sono sicuramente evocativi e coinvolgenti, se non altro per quella sottile patina di surreale con cui riescono a descrivere i contorni della realtà. Il connubio tra rock e fumetti non è certo nuovo. Due mondi che in fatto di surreale hanno molto da dirsi e che adesso entrano nuovamente in contatto grazie a ‘Il piccolo libro rock’. Hervé Bourhis, autore della pubblicazione, racconta nelle pagine del suo libro la storia di un genere musicale che ha appena compiuto mezzo secolo di età.
Il rock invecchia senza mai invecchiare. La sua capacità di rigenerarsi è assolutamente unica. Questa nuova iniziativa editoriale promette da dare nuovo sfogo alle energie del rock, fornendo a tutti i musicista operanti in questo genere nuove possibilità di ispirazione ed a tutti i comuni lettori uno strumento per una lettura più approfondita del loro genere musicale preferito. L’uso del fumetto come artificio letterario rende la lettura snella, informale e rapida.
Tutto ha inizio nel 1951, quando il dj Alan Freed lanciò la sua trasmissione “Moondog Rock and Roll Party” all’interno della quale Ike Turner cantò “Rocket 88”, definito il primo pezzo rock della storia. Il libro ha il formato di un 45 giri. Tante le curiosità affrontate nelle pagine del libro: dalla duckwalk (passo dell'anatra) di Chuck Berry agli occhiali manifestamente da miope di Buddy Holly. Un percorso non riassumibile fra i grandi miti del rock da Elvis a Madonna, da Bruce Springsteen ai Rolling Stones, passando per i Clash, i Sex Pistols, Alice Cooper e Prince.


Herve’ Bourhis e’ l’autore de ‘Il piccolo libro rock‘ in cui racconta la storia di un genere musicale che ha appena compiuto mezzo secolo.Un’enciclopedia a fumetti con tante curiosita’ dalla duckwalk (passo dell’anatra) di Chuck Berry agli occhiali manifestamente da miope di Buddy Holly. Un percorso non riassumibile fra i grandi miti del rock da Elvis a Madonna, da Bruce Springsteen ai Rolling Stones, passando per i Clash, i Sex Pistols, Alice Cooper e Prince
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Vecchio 02-12-2008, 09:11
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da Comunità Montana Esino Frasassi


“Da allora la società divenne più aperta e libera”. Per dirla con le parole di Giampiero Mughini il ’68 fu ‘Sex Revolution’. Una svolta di costume epocale che l’istrionico giornalista e scrittore ha ripercorso nell’omonimo volume, presentato ad Arcevia nel corso dell’ultimo incontro della riuscitissima rassegna ‘Nel cuore del libro…parole d’autore’, ideata dal Sistema Bibliotecario Locale della Comunità Montana Esino-Frasassi.

La sua ironia e le sue provocazioni, la sua mimica inconfondibile e le sue pose inimitabili hanno deliziato la folta platea quanto le sue riflessioni: “La rivoluzione della società venne dalla pillola contraccettiva ma anche dalla ‘500, che ridusse le distanze fra gl’italiani. Come accadde pure nelle Marche, che per la sua gente, il suo cibo e la sua natura sono solito definire l’Eldorado d’Italia”. Brillantemente introdotto da Cecchetelli, direttrice dell’ente promotore dell’evento, dal sindaco Purgatori e dal moderatore Girolimini, Mughini ha rimarcato l’importanza della musica: “La sex rivolution partì dal rock’n’roll di Elvis Presley. La sua figura fu più incisiva di un intellettuale, i suoi ritmi scatenati restituirono dignità ed orgoglio alla fisicità,sino ad allora umiliata, soprattutto nelle donne”.

Sul rapporto tra il ’68 ed il divertimento il suo giudizio è stato critico e netto: “Non fu una passeggiata per Piperno, per chi ‘scoprì’ la prigione o,peggio ancora,perse la vita. Lo è stato semmai per le nuove sensibilità estetiche e culturali, per la libertà sessuale e l’idea rivoluzionaria di un confronto paritario fra i due sessi. I nostalgici, che sostengono tesi opposte, mentono”. Inevitabile il parallelo fra il nostro ’68 ed il maggio francese, che, per motivi di studio, Mughini visse in presa diretta: “Per 3 settimane il paese si fermò. E se , a suo modo, fu un divertimento, il merito fu della polizia francese, composta da specialisti che affrontarono la protesta con lucidità, a differenza di quanto accadde in Italia. Poi, una volta terminata la colazione, come ebbe a dire De Gaulle, il paese tornò alla routine quotidiana con senso di responsabilità”.


Lo stesso principio che, se fosse stato genitore, Mughini avrebbe raccomandato a sua figlia nell’uso del corpo. Che oggi è “così esibito da pin up in bikini o dalle reduci dall’Isola delle nullità per diventare star”. Ma qui, come ha affermato l’ospite-mattatore, si aprirebbe un altro discorso con premesse opposte e riflessioni contraddittorie: furono pregiudizi soltanto quelli verso la fisicità presessantottina oppure sono tornati, sotto mentite spoglie, nei confronti delle “sciacquette” che hanno piena consapevolezza della loro ostentazione corporea ?
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Vecchio 03-12-2008, 07:51
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2008-12-02 18:57


NINNA NANNA ADDIO




LONDRA - Ninne nanne addio: anziché mettere i bambini a dormire sulle note di canzoni tradizionali, i genitori britannici scelgono di cantare ai loro piccoli ballate pop di Robbie Williams o addirittura pezzi rock dei Guns n' Roses.

Secondo il sondaggio, condotto dal sito Baby Website, il 13% delle 2.000 mamme intervistate considera antiquate e fuori moda vecchie ninne nanne come 'Stella stellina' e nel più dei casi non se ne ricorda le parole.

Per i due terzi di loro, i brani pop e rock che sentono alla radio sono altrettanto efficaci nel far addormentare il loro bambino. In base alle risposte ottenute dalle mamme interpellate, il sito ha pubblicato la sua top ten delle ninne nanne pop. Ed è così che si scopre che il brano più cantato ai bimbi inglesi quando è ora di dormire è 'Patience' dei Take That, seguito da 'Angels' di Robbie Williams al secondo posto e da 'I Kissed a Girl' di Katy Perry, al terzo.

Al quarto posto si trova invece la ballata romantica di James Blunt 'You're Beautiful', seguita da 'Love Me Tender' di Elvis Presley, da 'Beautiful' di Christina Aguilera e da 'Warwick Avenue' di Duffy. Chiudono la classifica 'Sweet Child O'Mine' dei Guns n' Roses all'ottavo posto, 'Wonderwall' degli Oasis al nono e 'Girls' delle Sugarbabes, al decimo.

"Ci ha stupito molto scoprire che le mamme preferiscono le canzoni pop alle ninne nanne tradizionali. Immagino che molte mamme ascoltino la radio quando sono a casa con i bambini e che quando è ora di metterli a dormire togliersi quelle canzoni dalla testa sia difficile", ha commentato Kathryn Crawford del Baby Website. Poco soddisfatto del risultato del sondaggio è Richard Jenkinson di Lullaby-babies, un'etichetta che distribuisce le ninne nanne tradizionali.

"Le ninne nanne sono ripetitive, hanno un ritmo medio e parole appropriate, in modo da avere un effetto calmante sul bambino. I bambini sono più sensibili alle tonalità e strumenti come il violino li possono disturbare", ha affermato Jenkinson che ha sottolineato poi come, a differenza delle canzoni pop che passano di moda, le ninne nanne siano state, almeno fino ad ora, tramandate con successo di generazione in generazione. "Sarebbe un peccato che i bambini di oggi crescessero senza conoscere brani classici e bellissimi da cantare a loro volta ai loro figli", ha detto.
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