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Vecchio 22-06-2010, 20:35
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Ge748 1969-Conferenza stampa + articolo

Conferenza stampa 1° agosto 1969

D. Perché hai aspettato così tanto tempo per riprendere ad esibirti live? L’hai fatto perché il cantante scozzese Tom Jones e l’inglese Engelbert Humperdinck hanno un successo enorme?

EP. (A questa considerazione, Elvis scuote la testa) Ritengo che loro siano due grandi artisti, ma la mia decisione era già stata presa nel 1965 ed è stata dura aspettare……….. non credo sarei riuscito ad aspettare oltre.
Per iniziare i concerti, dovevamo terminare con gli impegni cinematografici già assunti ……… mi mancava il contatto con il pubblico e diventava sempre più difficile cantare tutti i giorni ad una cinepresa

D. Ricordi ancora la prima volta che sei venuto a Vegas?

EP. Certo. Avevo 19 anni (in realtà ne aveva 21)……. Nessuno mi conosceva………….. mi chiedevano da dove arrivavo?

D. Come ti senti ad essere padre?

EP. Mi piace!

D. Hai in programma di aumentare la famiglia?

EP. Tu sarai il primo a saperlo. LOL

D. Quali sono le cose che fai quando sei nella tua casa di Graceland?

EP. Cavalco, nuoto e parlo con i turisti che si arrampicano ai cancelli fuori casa

D. Che cosa pensa tua moglie del fatto che sei nuovamente un Sex Symbol?

EP. Non lo so……. Dovreste chiederlo a lei.

D. Tua moglie e tua figlia, ti hanno accompagnato?

EP. Priscilla è qui………………. Ma mia figlia è a L.A. con la tata ……….. non poteva stare qui.

D. Che cosa fai per mantenerti così giovane?

EP. Non ne ho idea. Probabilmente uno di questi giorni finirò in mille pezzi. Mi ritengo già molto fortunato

D. Sei stanco del genere di film che stai facendo e delle loro trame?

EP. Sì, voglio cambiare il genere di sceneggiature.

D. Che tipo di sceneggiature preferiresti?

EP. Qualcosa che abbia un significato……… vorrei fare qualcosa che sia più serio. Non ce la faccio più di interpretare il tipo che finisce con il fare una rissa, che picchia un altro………. E nella ripresa successiva gli canta una canzone

D. Ritieni quindi che sia stato un errore fare così tanti film?

EP. Penso di sì………. Quando, in un film, fai 10 canzoni, non possono essere tutte buone. In ogni caso mi sono stufato di cantare alle tartarughe.

D. Quando incontrasti i Beatles, non ci fu accesso per la stampa. Perché?

EP. Credo sia stato perché così avremmo potuto stare molto più rilassati e chiacchierare amichevolmente.

D. Ti piace vestirti con giacche di pelle, come quella che hai indossato allo special televisivo?

EP. No ……….. le odio, perché tengono troppo caldo quando si lavora

D. Dove hai trovato il design dei costumi che indossi sul palco?

EP. L’idea mi è venuta dalla divise di karate che indossavo una volta.

D. Cosa ne pensi dello scenario hollywoodiano?

EP. Non ne vado pazzo……… non ho niente contro, ma non mi diverte.

D. Quanto sono durate le prove per questi show?

EP. Mi sono esercitato per quasi 3 mesi. Oggi invece ho provato con l’abbigliamento completo di 3 show. Quindi per oggi, questa è la 4° volta che faccio lo show……….. sono davvero stanco morto.

D. Con quale criterio scegli le canzoni di uno show?

EP. Mi limito a cantare le mie canzoni preferite.

D. Intendi fare molti spettacoli live?

EP. Sì……… vorrei farne in tutto il mondo…. Ho scelto Las Vegas come prima location, perché è un luogo dove la gente arriva da tutto il mondo.

D. Stai cercando di cambiare la tua immagine, inserendo nel tuo repertorio canzoni come “In the Ghetto?”

EP. No, semplicemente, Ghetto è una canzone estremamente bella e quando l’ho ascoltata la prima volta non potevo ignorarla. Ci sono parecchi nuovi brani che hanno lo stesso sound con il quale ho iniziato…….. anzi sono migliori … Quello che intendo dire è che non si può paragonare Yesterday con Hound Dog………. Giusto?

D. Perchè per questi ultimi anni hai vissuto una vita così appartata ?

EP. Non è appartata, dolcezza……..è solo riservata.

D. E’ vero che ti tingi i capelli?

EP. Certo, l’ho sempre fatto per fare i film.

D. Ti ha fatto piacere esibirti nuovamente dal vivo?

EP. Si! ... Questa è stata una delle serate più eccitanti della mia vita.

D. Ti sentivi nervoso durante lo spettacolo?

EP. Nelle prime 3 canzoni non ero molto rilassato e per sciogliermi un po’ sono dovuto arrivare fino a “Love Me Tender” …….. a quel punto mi son detto “E che diamine…. Datti una mossa, altrimenti domani potresti ritrovarti senza lavoro!.

D. Hai una tua quota societaria nell’ International Hotel?

EP. No

D. Come mai, hai scelto un gruppo nero come vocalists?:

EP. Mi aiutano ad ottenere un feeling che arriva fino all’anima.

D. Hai mai visto il cantante inglese, Cliff Richard?

EP. Sì, l’ho incontrato in Germania, tanto tempo fa.

(Qui Elvis si è sbagliato, perchè non incontrò mai Cliff. Al contrario fu Cliff che cercò di incontrare Elvis, andandolo a trovare in una delle sue residenze in Germania, ma sfortunatamente per Cliff, Elvis non era a casa. E’ probabile che ad Elvis sia stata raccontata la storia di recente e lui abbia fatto confusione)

D. Mr. Presley,.. sono stato mandato qui dalla Lord Sutch Enterprises per offrirle 1 milione di sterline, per 2 apparizioni al Wembley Empire Stadium in Inghilterra,.... Questa offerta dovrà includere un documentario che verrà filmato durante e dopo lo show e che impegnerà solo 24 ore.

EP. (Elvis rivolgendo lo sguardo al Col.Parker) Dovete chiedere tutto a lui.

Colonello Parker: Prima depositate l’acconto.

EP. Elvis, quanto verrai pagato per queste performances?

Colonello Parker: Saremo felici di sviluppare quest’affare. Sono contento che lei sia qui.

D. E’ vero che lei viene pagato con titoli dell’ International?

Colonello Parker: (Parker di nuovo alza la voce) Certo che no.... L’unica cosa che abbiamo gratis sono i grilli in camera

D. Possiedi ancora 10 macchine?

EP. Non ne ho mai avute così tante……… al massimo 4 o 5

D. Elvis c’è qualche altra persona che tu vorresti essere?

EP. Ma scherzi?

















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  #2  
Vecchio 22-06-2010, 20:42
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Predefinito Re: 1969-Conferenza stampa + articolo

Tradurre questa recensione del primo concerto di Elvis all’ International Hotel, il 31 luglio 1969, scritta dal giornalista inglese Ray Connelly e originariamente pubblicata il 2 agosto 1969 sul London Evening Standard, per me, è stato come vivere il sogno di essere presente a quello show del 1969.
Date spazio alla vostra immaginazione e vi arriverà di tutto e di più!

******************************

Per 28 giorni, due volte a sera, per un’ora intera Elvis ha lavorato, sudato, ha fatto piroette che facevano rabbrividire, ha gorgheggiato e cantato, a modo suo ha grugnito ed emesso gemiti, attraversando 20 canzoni. E’ stato un ritorno sensazionale.

Magro come un bastone, non dimostra più di 23 anni, anche se ne ha 34, dopo 9 anni di assenza va avanti e indietro sul palco imbarazzato come un ragazzo che sta per incontrare i genitori della sua fidanzata, per la prima volta.
Difficilmente butta lo sguardo verso il pubblico, composto principalmente da persone oltre i 30 anni, visto che i giovanissimi non potevamo certo affrontare il costo del biglietto e si tuffa direttamente in Blue Suede Shoes, continuando con I Got A Woman e That’s All Right Mama, prima di ritenere che fosse arrivato il momento per parlare un po’.

Per oltre un’ora ha portato se stesso fino allo sfinimento, muovendosi per tutto il tempo sul palco in modo selvaggio e sexy, allungandosi più volte per raggiungere un fazzoletto o un guanto porto dalle eleganti signore in prima fila, letteralmente in estasi.
Nonostante le sue prime fans siano ormai cresciute e ora sono diventate mamme, Elvis è rimasto quel ragazzo del Sud impacciato, timido, ma un dinamico performer.

Come coriste aveva un gruppo di ragazze, le Sweet Inspirations, che insieme agli Imperials aggiungevano forza ad una band di sei uomini al piano, alla batteria, al basso e tre chitarre.

La combinazione era perfetta è non c’era una gran necessità di un’orchestra di 30 elementi che solo occasionalmente interveniva in aiuto a qualche ballata come Love Me Tender and Can't Help Falling In Love (With You) and Yesterday.

E’ difficile descrivere l’esatto appeal dell’uomo. Vero è che è un grande cantante, con grande ritmo, ma c’è di più. Ha un aspetto e uno stile perfetti a cui si aggiunge un carisma magnetico.

Avendo visto il suo show, ora mi è più facile capire come sia diventato la leggenda che è nella musica pop.

A sorpresa l’applauso più grande e più intenso, anche se ce ne sono stati sempre, è arrivato quando ha cantato una canzone che si chiama Suspicious Minds, il suo prossimo disco e quasi sicuramente il suo 51° milione di dischi venduti.

Mentre lo spettacolo era concentrato principalmente su una selezione dei suoi maggiori successi, Elvis ha trovato il tempo anche per inserire delle grandi versioni della canzone di Ray Charles “Can’t Stop Loving You” e di quella di Chuck Berry “Johnny B Goode”.

E’ stata una notte memorabile.
La notte in cui Elvis Presley, il fondatore di quella che oggi è la musica moderna, ha scoperto di essere ancora uno dei più grandi performers che esistano ed è tornato a fare quello che ha sempre fatto meglio.

Ottenere l’intervista è stato molto più complicato che raggiungerlo, dal momento che l’International Hotel, in fermento dopo l’enorme pubblicità avuta nelle prime settimane, è stata particolarmente generosa con i giornalisti piovuti da tutto il mondo per vedere se Presley era ancora così eccitante come lo si ricordava.

Dopo 3 giorni e 3 notti di rifiuto di farmi vedere la sua star, il Colonnello finalmente ha cambiato idea (come mi era stato detto che avrebbe fatto) e mi ha concesso solo 5 minuti per prepararmi tutto il necessario.

Nell’intervallo tra i due spettacoli, accompagnato dalle sue guardie del corpo, sono stato portato nel backstage e poi nel suo camerino. Dovevo essere veloce, aveva detto il Colonnello.
Infatti un’ora dopo ero già nella mia stanza e dettavo al telefono il mio articolo per la prima edizione della mia pagina, in uscita la mattina dopo.

“Alle volte quando, a casa, cammino nella stanza e vedo tutti quei dischi d’oro appesi alle pareti, penso che appartengano ad un’altra persona, non a me. Non riesco a credere che si tratti proprio di me.”
E’ Elvis Presley che parla, lui la leggenda.
L’uomo che virtualmente ha dato il via al rock ‘n roll, così come lo conosciamo oggi.
L’uomo che ha cambiato il corso della musica pop, lui che ha aiutato a cambiare il corso della storia della società.
Perché è stata esattamente questa l’influenza di Elvis Presley, il ragazzo di Tupelo, MS colui che probabilmente ha più hits di chiunque altro al mondo.
E’ praticamente impossibile raggiungere Presley.
Guardie del corpo, con pistole e walkie-talkie, sono le sue ombre giorno e notte.
Per avere un trattamento VIP e poter incontrare l’uomo che è diventato una leggenda, ci vogliono interminabili trattative con il suo manager, Col. Tom Parker,

E quando te lo trovi davanti, come si parla ad una leggenda?

E’ stravaccato su un divano rosso stile spagnolo, nel salotto della sua suite e sorseggia una bibita analcolica dalla bottiglia. Le pareti sono ricoperte di telegrammi, tra cui uno dei Beatles.

Indossa il vestito nero, in stile karate, disegnato per questo tour e i suoi capelli, tinti di un nero intenso, scendono come sempre bagnati sul viso con il medesimo stile che lui stesso creò 14 anni fa. Ora le sue basette sono molto lunge e di un color nero inchiostro.

E’ terribilmente bello, direi i miglior profilo cinematografico che esista dai tempi di Rodolfo Valentino. Preparato adeguatamente potrebbe sembrare lo stereotipo del giocatore d’azzardo, di un film. Ma, così dice, lui non ha mai giocato d’azzardo.

Come un classico signore del Sud, si gira per salutarmi con un entusiasmo quasi atletico, poi tocca i suoi grandi anelli che apparentemente si direbbero incastonati di diamanti e il braccialetto in argento con il suo nome. Sembra sempre leggermente nervoso. La stanza è piena di amici e aiutanti. Non ci sono donne. Priscilla Presley, la donna che Elvis ha sposato due anni fa, è nella suite al 30° piano e Lisa, la loro bambina di 18 mesi, è rimasta in una delle case in California.

Il Colonnello guarda la sua creazione come una madre benevola, interrompendo solo quando si parla di soldi. C’è una storia, ma potrebbe essere una diceria, secondo la quale si dice che lui si prende il 50% dei guadagni di Elvis. Se è vero, grazie a Presley da oggi in poi dovrebbe diventare mult-.multi milionario.

“Non abbiamo deciso di venire qui per i soldi” dice Elvis ridendo di fronte a questa prospettiva assurda, che, dopo tutto, gli porterebbe altre 225.000 sterline “Negli ultimi 9 anni, ho sempre voluto tornare su un palco e la cosa si è insediata dentro di me definitivamente nel 1965, a tal punto che lo sforzo è diventato intollerabile. Non ne potevo più e non credo che avrei potuto resistere ancora a lungo. Questo è il momento giusto. I soldi- Non ne capisco niente e non mi interessa sapere. Vedetevela voi.

Ride, buttando la testa all’indietro, mostrando la sua dentatura perfetta, sorprendendomi con l’umiltà del suo sguardo e la lunghezza esagerata delle sue ciglia.

“Possiamo solo dire questo” dice il Colonnello con quel suo fare casereccio e folcloristico. “Il Colonnello non ha niente a che fare con le finanze di Mr. Presley. Tutto viene gestito da suo padre, Mr. Vernon Presley e il suo contabile.
Il Sig. Presley Sr, che per chi non l’avesse mai visto è una versione più robusta e grigia di suo figlio, annuisce e prende un’altra birra dal bar. “Se vuole può buttare via tutti i suo soldi. Non mi interessa” aggiunge il Colonnello.

“Ora posso dire di aver assolto ad ogni dovere, da quando ho lasciato l’esercito nel 1960” dice quasi in tono di scuse” e da oggi in poi lavorerò facendo cose molto più serie e meno film. Non sarei onesto con voi se dicessi che non mi sono vergognato di alcuni films che ho fatto e delle canzoni che ho cantato. Vorrei poter dire che erano buone, ma non posso. Ci sono stati dei momenti in cui ero estremamente frustrato per quell’aspetto della mia carriera. Se si fanno 3 film all’anno, come si può pensare di trovare 12 pezzi buoni per ognuno di loro? Sapevo che buona parte erano pessime canzoni e andavo fuori di testa, ma dovevo farle, perché integravano la situazione.
Provo molto più piacere ad esibirmi davanti ad un pubblico, come ho fatto stasera, che qualsiasi canzone per un film. Come fa a piacerti se ti ritrovi a dover cantare una canzone a qualcuno che hai appena picchiato?”

“Come concili il matrimonio con lo show business?” gli chiedo
Lui fa una pausa e sorride “Molto attentamente - solo molto attentamente”
E ancora “Tua moglie è contraria al fatto che sei tornato ad essere un sex symbol?”
“No. Abbiamo in programma di diventare una grande famiglia. Quando ti sposi diventi più consapevole e responsabile. Diventare padre mi ha fatto capire che è la cosa più importante che ti possa capitare nella vita.”

Il matrimonio, però, non ha ridotto la sensualità dei suoi movimenti. Il suo ginocchio sinistro vibra quando canta, la chitarra diventa ancora una specie di mitragliatore fallico, mentre con il microfono sembra che simuli una scena di stupro. E poi ci sono i suoi commenti improvvisati sul palco, pieni di doppi sensi.

“Non tirarmi il filo, cara” ha detto ad una fan che per raggiungerlo aveva tirato il filo del microfono.

La prima sera della sua performance una signora del pubblico ha iniziato a spogliarsi, tanta era l’eccitazione. Un’altra si è tolta le mutandine, dandogliele affinché si asciugasse la fronte.
Lui molto riconoscente ha accettato, si è asciugato la faccia nei volants e poi gliele ha ributtate.
Dopo lo spettacolo, mentre calava il sipario, giovani donne sono saltate sul palco pur di aggrapparsi al collo del loro idolo.

Fu proprio questa sensualità che 14 anni fa allarmò gli uomini di chiesa fino a chiedere che venisse censurato e messo in prigione, facendogli poi vincere il titolo di Elvis The Pelvis.
In quei giorni i suoi movimenti erano considerati osceni. I suoi vestiti erano dorati come le sue Cadillac e la sua immagine era quella di un giovane irriverente.

In ogni caso se si vuole andare avanti e capire la musica di coloro che sono al di sotto dei 30 anni, bisogna conoscere Elvis Presley. Lui fu l’inizio della generazione del rock e dopo lo sconvolgente impatto che ebbe nel 1956, niente sarebbe più stato lo stesso.

In Inghilterra i fans ne erano particolarmente avidi.
“Non so perché sono sempre stati così leali” dice Elvis “Sono davvero fantastici nei miei confronti. Non riesco ancora a credere a quante lettere sono arrivate in tutto questo periodo. So di aver detto per anni che devo visitare la Gran Bretagna e voglio farlo, promesso, ma al momento, motivi personali non me lo permettono. Ora dovrò fare molto spettacoli in America. Sono molto soddisfatto della reazione che ho ricevuto qui. Sono tremendamente soddisfatto. Ecco perché questo business è tutto per me. Ci potranno essere anche dei film, ma sicuramente più seri di quelli che ho fatto. E presto farò un altro show televisivo per la NBC”.

Ora è più magro di quello che è stato per anni e il lavoro che fa ogni sera sul palco gli fa perdere peso ulteriormente. Sembra un 20enne.

“Non capisco” dice, con quella sua cadenza lenta ”Tutti continuano a dirmi che sembro più giovane. Non so come ho fatto. Quando facevo quei film mi ero appesantito tutto in una volta, ma sono dimagrito molto velocemente”

E’ incredibilmente amichevole e genuino.
Una volta che si è abbassata la barriera, non ti trovi davanti una leggenda, ma un ragazzo normale, disponibile, caldo e collaborativo.
Fa tutto il possibile per rispondere alle domande, ma evita quando gli chiedo il nome di qualcuno a cui vorrebbe assomigliare.

“Non posso” risponde

E’ anche molto timido. Ha pochi amici nello show business: forse Tom Jones è quello che gli è più vicino.

“Suppongo sia perché sono solo un ragazzo del Sud e non ho mai avuto a che fare con gente di spettacolo. Io ho i miei amici”

Però ricorda bene il suo incontro con i Beatles, durante la Beatles mania ed in modo particolare ricorda il loro road manager, Mal Evans.
“Ho registrato Hey Jude” racconta “Sono molto interessanti e sperimentali, ma mi piacciono particolarmente quando cantano - She Was Just Seventeen, You Know What I Mean' – e canta, suonando una chitarra immaginaria, nello stile di Lennon.

“Hai visto il telegramma che mi hanno inviato?” chiede Elvis con evidente orgoglio

Il mondo pop è cambiato in una notte, con la riapparizione dell’uomo che tutti conoscono come il Re.
Ricordate quello che vi dico: Sta per diventare immenso di nuovo!








Anche se i filmati sono tratti dall'On Tour e il TTWII, le basi sono quelle del tour del 1969



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  #3  
Vecchio 22-06-2010, 21:09
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L'intervista è bellissima, ma la recensione è fantastica a dir poco!!
Il modo in cui questo giornalista ha descritto Elvis sembra più quello di un fan che di una persona qualsiasi! Forse lo era davvero?
Delle sue parole sarebbe da farne un manifesto e appiccicarlo sui muri delle nostre città, in modo che tutti leggano chi era ELVIS PRESLEY!
Questo mi piacerebbe sentir dire e leggere qui in Italia! Ora sì che si ragiona!!
In particolare mi è piaciuta questa frase:
E’ incredibilmente amichevole e genuino.

Una volta che si è abbassata la barriera, non ti trovi davanti una leggenda, ma un ragazzo normale, disponibile, caldo e collaborativo.

Mi ha dato conferma che l'Elvis che ho sempre immaginato era quello giusto, visto che chi l'ha incontrato di persona l'ha descritto proprio così!

Dò ragione anche a Hurt nel dire che nel leggere questa recensione, trasformando in immagini le parole, sembra davvero di vivere per un attimo un suo concerto Fantastico!!!

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Vecchio 22-06-2010, 21:14
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Bellissima, stupenda, emozionante quest'intervista!!! Penso di non averla mai letta prima d'ora per cui l'effetto sorpresa è stato entusiasmante!!
Inutile parlare della freddezza di Parker, cinico e materialista come pochi...
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  #5  
Vecchio 22-06-2010, 21:18
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Dò ragione anche a Hurt nel dire che nel leggere questa recensione, trasformando in immagini le parole, sembra davvero di vivere per un attimo un suo concerto

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........... e non solo........

PS. Peccato che l'intervista mi sembra non sia completa, ma si compensa con l'articolo di Ray Connelly
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  #6  
Vecchio 22-06-2010, 21:21
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........... e non solo........
Ehm..ehm...! Cmq hai ragione...

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  #7  
Vecchio 23-06-2010, 11:13
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da togliere il respiro....
Good job Hurt!!!
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  #8  
Vecchio 23-06-2010, 18:19
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bellissima davvero...grazie hurt!!
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  #9  
Vecchio 24-06-2010, 13:39
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D. Ti piace vestirti con giacche di pelle, come quella che hai indossato allo special televisivo?

EP. No ……….. le odio, perché tengono troppo caldo quando si lavora
Non gli si può dare torto!!
Quando lo guardo nel Comeback, per quanto bello possa essere con il completo di pelle, ma mi sento morire di caldo io per lui

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  #10  
Vecchio 24-06-2010, 13:49
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Non gli si può dare torto!!
Quando lo guardo nel Comeback, per quanto bello possa essere con il completo di pelle, ma mi sento morire di caldo io per lui

LISA
Per fortuna aveva sotto la "canotta" o T-shirt a cui io ambisco tanto........... ci sarà un motivo no?

Deve aver patito all'infinito dentro quel completo
Quanto avrei voluto essere una di quelle persone che gliel'hanno tolto "a forza" visto che a causa del sudore gli si era tutto appiccicato al corpo e alla fine avrei esclamato................... SORPRESA!!!!!

Mi sarei accontentata anche di essere quella che glielo asciugava con il phon (il vestito naturalmente) !!!

Scusate.......... ma quando ne parlo o solo ci penso i miei ormoni si risvegliano!!!!
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