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Vecchio 03-01-2008, 08:25
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Addio a Jeanne Carmen, la Marilyn dei poveri

Amò Sinatra, Elvis Presley e fece scandalo



LOS ANGELES (2 gennaio) - L'attrice americana Jeanne Carmen, «la Marilyn dei poveri», regina delle pin-up negli anni Cinquanta, con un passato di eccessi e flirt scandalosi con Elvis Presley e Frank Sinatra, è morta, in seguito ad un linfoma, nella sua casa di Irvine, in California, all'età di 77 anni. Star delle copertine delle riviste americane ed una delle migliori amiche di Marilyn Monroe, Jeanne Carmen negli anni Cinquanta fu, per la sua prorompente bellezza bionda, la protagonista di numerosi B-movie. L'amicizia con la Monroe garantì alla prorompente modella una buona dose di riflettori permanenti, che lentamente si abbassarono su di lei dopo la morte della stessa Marilyn.

Tra la ventina di film di cui Carmen è stata la protagonista figurano I tre fuorilegge (1956), Tamburi di guerra (1957), Ragazze senza nome (1957), Mia moglie... che donna (195, Furia d'amore (195 e La ragazza del rodeo (195.
Nota per le sue love stories con personaggi dello star system, recentemente il figlio Brandon James ha scritto la biografia della madre dal titolo La vita selvaggia di Jeanne Carmen. E proprio la madre pochi mesi fa annunciò la produzione di un film tratto dal libro del figlio facendo il nome di Christina Aguilera per il ruolo della pin-up.
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  #512  
Vecchio 09-01-2008, 08:48
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73 anni fa nasceva The King, il re del rock’n’roll


Oggi è l’anniversario della nascita di Elvis Presley, nato nel 1935. Autentico rivoluzionario della musica, seppe fondere più e meglio di tutti la musica bianca e il rhythm’n’blues in quella miscela esplosiva, il rock’n’roll
che a metà degli anni cinquanta sconvolse, e scandalizzò, il panorama musicale e non solo degli Stati Uniti d’America. Per questo Elvis fu da allora fino ad oggi The King, il re del rock’n’roll.
Nato da una famiglia di umile origine a Tupelo, sopravvisse al fratello gemello morto appena nato. Un episodio questo che lo lega curiosamente ad un cantante rock di oggi, Nick Cave, veneratore di Elvis, tanto da dedicargli una canzone, Tupelo appunto.
Cresce, prima a Tupelo poi a Memphis dove la famiglia si trasferisce, frequentando soprattutto i quartieri della gente di colore, e questa cosa, insieme alle origini Cherokee del padre, fa di lui una figura anomala nel panorama razzista del Sud degli Stati Uniti degli anni ’50.
La sua scoperta musicale è dovuta al caso: fu notato agli studi di registrazione della Sun Records dove si era recato per registrare, a pagamento, una canzone da regalare alla madre. Gli fecero registrare dei dischi, tra cui il primo fenomenale That’s All Right Mama, che divennero immediatamente delle hit musicali. Il suo successo fu immediato ed immenso, non solo per la musica, ma per l’abbigliamento, il suo famoso ciuffo e le basette sconvolsero la moda imperante che imponeva agli adolescenti pettinature stile marine, e per lo stile, il suo tipico ancheggiare sensuale, da cui prese il soprannome Elvis the pelvis, che scandalizzò l’America puritana e perbenista.
Dopo ci fu il servizio militare, in Germania, dove conobbe la sua futura moglie, Priscilla. John Lennon una volta disse che Elvis dopo il servizio militare non era stato più lo stesso. Di certo negli anni ’60 il rock cambiò, nuove esperienze, nuovi gruppi, a cominciare dai Beatls e dai Rolling Stones esplosero. Presley si perse via recitando in svariati film di grande successo ma di scarsa qualità (a parte Viva Las Vegas e altri due o tre). Ma quando tra la fine degli anni sessanta e l’inizio dei settanta ricominciò a fare musica (sono di questo periodo le bellissime In the Ghetto e Suspicious Minds), ad apparire con show musicali alla televisione, a fare concerti apparve chiaro che lui era ancora il più grande, era ancora il Re.
Gli ultimi anni della sua vita li spende in concerti che tiene a ritmo forsennato, un migliaio circa in sette anni. Ma l’uso di droghe e di medicinali (Elvis era noto per la sua ipocondria) e l’alimentazione smodata lo portarono alla morte per infarto a soli 42 anni).
Praticamente tutto il rock deve qualcosa ad Elvis o ha preso influenza da lui (forse solo il progressive e i Pink Floyd ne hanno fatto a meno, e si sente!), persino il più iconoclasta dei movimenti rock, il punk, che forse più di tutti ha saputo esprimere di nuovo il carattere intimamente rivoluzionario del rock’n’roll. Per questo vogliamo ricordarlo con l’omaggio che Joe Strummer, già cantante dei Clash purtroppo anche lui scomparso, gli fece “recitando alla Elvis” nel film “Mystery Train” di Jim Jarmush, in cui ci fece sentire tutti dei piccoli Elvis.

Alberto Visco Gilardi - 8.1.2008

Da LaRinascita.org
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  #513  
Vecchio 09-01-2008, 08:57
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ALMANACCO – 8/1/1935-1947
di John Vignola

8 gennaio 1935 - 1947: una data molto importante per il rock. Nel 1935 nasce Elvis Aaron Presley, colui che sarà acclamato come il Re del rock’n’roll: dal 1955 fino ad oggi è l’artista che ha collezionato il maggior numero di primi posti (più di cento) nelle classifiche statunitensi e britanniche. A tutti gli effetti, ha portato al massimo splendore un genere appena accennato, realizzando il sogno del suo primo produttore, Sam Phillips, che fantasticava di scovare “un bianco che cantasse come un nero”.
Comunque la si pensi sulla sua arte, è innegabile che abbia rivoluzionato il costume dell’epoca, fin dalle prime apparizioni televisive, quelle più esagitate, in cui ondeggia con il bacino e finisce per guadagnarsi il soprannome Elvis The Pelvis. Spremuto a morte dal mercato che aveva lui stesso contribuito a creare, se ne andrà tristemente il 16 agosto del 1977, a soli 42 anni, dopo una serie poco memorabile di concerti, schiavo di pasticche di ogni tipo e del suo stesso mito.

Nello stesso giorno, dodici anni più tardi (1947), nasce David Jones, all’anagrafe artistica David Bowie, che si rivelerà al mondo del pop come uno dei più scaltri e sovversivi esteti della musica. Con il singolo Space Oddity, del 1969, comincerà una carriera che lo vedrà vestire i panni dell’alieno Ziggy Stardust, del Duca Biancoe dedicarsi occasionalmente al cinema e alla produzione di dischi altrui (per esempio, con un capolavoro quale Transformer di Lou Reed, nel 1972).
Nel 2006, un telefilm britannico di successo prenderà il titolo da una sua celebre canzone dei primi Settanta, Life On Mars. Con tutte le sue contraddizioni artistiche, Bowie rimane una delle figure più rilevanti di un modo di intendere la musica curioso e aperto alle altre discipline, con un’attitudine difficile da trovare nelle band di oggi, molte fin troppo simili a una qualsiasi delle sue molteplici incarnazioni. Massimo rispetto per il Duca, quindi, e un ricordo commosso al Re.

In via del tutto eccezionale, all'articolo in questione, aggiungo anche i commenti, perchè mi ha fatto piacere leggere come le persone hanno commentato l'ennesimo articolo riduttivo


5 commenti

Ilaria ha scritto:
9 Gennaio, 2008 08:27 Rock on Children of the Revolution!

Toni ha scritto:
9 Gennaio, 2008 00:14 Parafrasando una definizione giornalistica e Renzo Arbore ( perché no, visto il taglio dell’articolo ? ) “ il coccodrillo, di coocodrillo…il coccodrillo è la felicità..”…ove si intende per “coccodrillo” il termine giornalistico con cui viene definito l’articolo scritto quando muore qualche personaggio più o meno famoso.
E qui, rileggendo l’articolo mi contagia il dubbio evidenziato da Alex
“Mi sorge l’annoso dubbio, cosa è importante? la loro arte o la loro vita privata?”
Già, i soliti quattro dati su Elvis, ritrovabili su qualunque motore di ricerca, e poi…BUM !!! la chiusura ad effetto con la solita retorica, in questo caso anche pietistica “…se ne andrà tristemente il 16 agosto del 1977, a soli 42 anni, dopo una serie poco memorabile di concerti, schiavo di pasticche di ogni tipo e del suo stesso mito….”
Una domanda ed una considerazione:
la domanda:
ed io che ho iniziato ad amare Elvis per la sua “ In the ghetto “, con pezzi come “ Good time Charlie’s got the blues “ o “ Pieces of my life “, ballate non strappacuore ma che ti mettono davanti ad uno specchio, devo sentirmi un U.F.O. perché provo stupore a non veder neppur minimamente menzionato questo suo lato, ovvero la capacità di cantare, di interpretare ( basterebbe il neanche un minuto in cui con la sola voce interpreta il ritornello di “ I shall be released “ di Dylan ),
e rimarcata invece la solita immagine di “ Elvis the Pelvis “ etc ?
la considerazione:
ha ragione Vignola quando definisce “scaltro” Bowie.
Tanto scaltro da indurlo, differentemente da Elvis, a parlare del suo lato artistico, tralasciando correttamente ( è un articolo di poche righe, mica una biografia )“ quello trasgressivo da effetti speciali che tanto piace al mondo del gossip, musicale e non.
P.S. Qualcuno ricorda a chi e perché è dedicata “Angie” dei Rolling Stones ?
O è solo leggenda metropolitana ?

Alex ha scritto:
8 Gennaio, 2008 23:41 …ma si…John Vignola è un grande giornalista, informato etc etc…
semplicemente sa che a tutti interessa di più sapere che Elvis nel privato si impasticcava, a nessuno interesa invece il suo lato artistico. Giustamente David Bowie, The Thin White Duke, siccome è ancora vivo, non ha fatto mai uso di alcuna sostanza stupefacente nè può essere ricordato per alcuna bizzarria amorosa!
Mi sorge l’annoso dubbio, cosa è importante? la loro arte o la loro vita privata?
Se è la seconda mi sa che devo informarmi sul lato privato di John Vignola.

Carlo ha scritto:
8 Gennaio, 2008 22:55 Sicuramente il riferimento è all’ultima serie di concerti, che furono l’unico episodio triste di una carriera indimenticabile. Viva Elvis e Viva pure David Bowie, che è ancora vivo e lotta con noi.

walter ha scritto:
8 Gennaio, 2008 21:53 concerti poco memorabili…
vi riferite al 1968 ncb tv special nr 1 in usa..
forse al 1969, battuti ogni records di incassi a las vegas…non ci riusci`neanche la Streisand…oppure houston astrodome 500.000 spettatori in una settimana. Oppure Madison square garden New York 1972…tutto esaurito per tre sere cioe`quelle a disposizione…tra il pubblico Dylan, Clapton , Bowie, Plant Robert, Lennon e Harrison, Simon e Garfunkel. Forse al miliardo di spettatori dell`Aloha from Hawaii primo show in mondovisione…
O forse vi riferite agli ultimi concerti in cui dovette esibirsi, rovinato e malato ormai…elvis a 30 anni dalla morte e`ancora piu giovane di questa italia piena di saputoni poco informati

da Kataweb music
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  #514  
Vecchio 09-01-2008, 08:59
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Oggi onore ad Elvis Presley nella sua città natale

Sarà scoperta oggi a Tupelo, Mississippi, una targa che rende onore ad Elvis Presley per il suo contributo al blues ed allo stesso Mississippi. Il King nacque a Tupelo l'8 gennaio 1935 e morì a Memphis, Tennessee, il 16 agosto 1977. Il governatore Haley Barbour ha affermato che Elvis influenzò più d'ogni altro artista il rock'n'roll americano, e che "parecchia della sua ispirazione musicale la trasse dal blues del Mississippi". La targa, denominata Blues Trail e sponsorizzata sia dal museo dedicato al cantante sia dall'ufficio del turismo di Tupelo, ha già onorato, tra gli altri, Willie Dixon, Howlin' Wolf e Bo Diddley.

Da Rockol.it
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  #515  
Vecchio 09-01-2008, 09:07
perlanera perlanera Non in Linea
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Praticamente tutto il rock deve qualcosa ad Elvis o ha preso influenza da lui (forse solo il progressive e i Pink Floyd ne hanno fatto a meno, e si sente!),

mai frase fù più azzeccata!!!
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  #516  
Vecchio 09-01-2008, 09:16
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Praticamente tutto il rock deve qualcosa ad Elvis o ha preso influenza da lui (forse solo il progressive e i Pink Floyd ne hanno fatto a meno, e si sente!),

mai frase fù più azzeccata!!!

quoto.
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  #517  
Vecchio 09-01-2008, 09:30
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Classifica della musica digitale per i discografici italiani
La Fimi, l'associazione dei discografici italiani, annuncia una minirivoluzione: stop alle classifiche dei singoli, al via quella dei download dei brani in digitale. Fine di un'epoca.
di Fabrizio Frattini
( 7-01-2008 )

Minirivoluzione per le classifiche musicali redatte dalla Fimi. L'associazione dei discografici italiani, una realtà storica che raggruppa le principali etichette del nostro paese, cancella infatti la graduatoria dei singoli, sostituendola con quella dei brani maggiormente scaricati da Internet.

La scelta di abbandonare la classifica dei 45 giri (che oramai erano solo i Cd singoli), data con un sintetico comunicato stampa, rappresenta la fine di un epoca e la presa d'atto che una seconda era è cominciata, quella del mondo
digitale, come spiega lo stesso Enzo Mazza, presidente della Fimi.

La graduatoria vede in testa Elvis Presley con Baby Let's Play the House (in versione remixata), al secondo Ligabue con Niente Paura al terzo Alicia Keys con No One. La graduatoria è molto simile a quella di iTunes Store; sette canzoni su dieci sono le stesse (compresa la prima), un fatto abbastanza comprensibile se si considera che anche nel nostro paese il negozio iTunes è il principale portale per chi compra musica in formato digitale anche se va detto che in Italia hanno una enorme incidenza le canzoni usate come
suonerie nei cellulari e vendute (a prezzo salatissimo) dai gestori di telefonia e da vari portali Internet.



SEMPRE IL N. 1 !!!


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  #518  
Vecchio 10-01-2008, 10:50
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Stars On Stage. Divi e miti nelle immagini di Sam Shaw e Larry Shaw
11/01/08 > 25/03/08 - Firenze

Il MNAF, che ha compiuto il 28 ottobre un anno di apertura, presenta una importante mostra che si offre al visitatore come un viaggio nella storia della fotografia del Novecento.
La mostra che inaugura al MNAF il programma espositivo 2008 propone, ancora una volta, lo stretto rapporto esistente tra cinema e fotografia, due tra le arti visive che hanno fortemente caratterizzato il ventesimo secolo. Un evento realizzato grazie alla partnership con Dockers® San Francisco.
Le grandi star del mondo del cinema e dello spettacolo devono spesso il loro mito ai grandi fotografi e alle loro fotografie che col passare del tempo sono diventate esse stesse icone del personaggio. "I grandi ritrattisti sono dei grandi mitologi" scriveva infatti il saggista Roland Barthes.
La mostra si offre quindi al pubblico come una galleria di Star del mondo dello spettacolo immortalate dall'obiettivo di due ineguagliabili fotografi americani: Sam Shaw e Larry Shaw, divenuti loro stessi vere e proprie celebrities.
Una settantina gli scatti in grande formato di questi due grandi autori, che raffigurano una lettura sorprendente del mondo dello spettacolo e del cinema attraverso i loro ritratti di attori, cantanti e registi realizzati tra l'atelier del fotografo e il back stage.
Le immagini sono spesso "rubate" sul set del film, dietro le quinte dello spettacolo, nei momenti di riposo o di relax degli artisti, dal parrucchiere, in casa, per la strada. Straordinarie le serie dei provini a contatto del servizio fotografico "Contact Sheets" che dimostrano il lavoro attento del fotografo nel ritrarre star del calibro di Paul Newman, Marlon Brando, Elvis Presley, sorpresi in vere e proprie sequenze di immagini inusuali e colti spesso in atteggiamenti inediti.
Davanti all'obiettivo di Sam Shaw e del figlio Larry scorrono i più importanti divi del cinema, da Marcello Mastroianni a Sofia Loren, da Clark Gable a Sean Connery, da Marilyn Monroe a Anthony Quinn.

Stars On Stage
Divi e miti nelle immagini di Sam Shaw e Larry Shaw

Inaugurazione: giovedi 10 gennaio ore 19.00 (SOLO SU INVITO)
Periodo: 11 gennaio - 25 marzo 2008

MNAF Museo Nazionale Alinari della Fotografia
Piazza Santa Maria Novella 14a rosso
Firenze

Orario: 9,30 -19,30; sabato fino alle 23,30, chiuso mercoledì. Biglietto: Intero € 9,00; Ridotto € 7,50; Scuole € 4,00; Gratis bambini fino a 5 anni (il biglietto è comprensivo della visita al Museo)
Tel. +39055216310
Fax +390552646990
E-mail: mnaf@alinari.it
www.alinari.it

Catalogo edito da Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia in italiano e inglese, 64 pagine, 70 fotografie, formato 24x25, copertina in brossura. Prezzo in mostra € 18,00

Ufficio Stampa:
Rosa Manno Tel. 055 2395207 Fax 055 2395230 rosa@alinari.it
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  #519  
Vecchio 15-01-2008, 10:04
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Ragazzi fatevi sotto!!!!

A Milano terza giornata di sfilate
Rock is my way. Ecco l'uomo del prossimo inverno

Jonh Richmond e Roberto Cavalli a tutta musica. Pignatelli e Coveri sono gipsy chic


Si presenta con passo spedito e capello al vento. Occhiali scuri. Velluto operato, macramè, montone. E’ lui, indiscutibilmente lui. L’uomo (Uomo) della prossima stagione fredda in passerella durante il terzo giorno di Milano Moda Uomo. E’ l’uomo di John Richmond, di Roberto Cavalli e di Andrew MacKenzie.

Richmond porta in passerella la tradizione musicale rock con i Rolling Stones ed Elvis Presley. Un uomo anni ’60 che sceglie solo velluto di alta qualità e lo declina nei toni del rosso. Chiaro, sangue, scarlatto. Nei toni del blu. Scuro, scurissimo, notte. Poi il porpora. Chiamato “rich purple”. E’ un uomo che ama l’abito non convenzionale: la giacca ha un taglio corto, la gamba è larga. Larghissima. E al velluto si unisce la pelle con morbidi pantaloni neri a zampa che si preannunciano come il vero must have. Un uomo dandy che non disdegna sciarpe in seta, cappelli oversize e stivaletti (very hard) alla caviglia in pitone. Piace l’uomo di Richmond perché sa creare un uomo nuovo, che ama i nuovi colori e i tessuti. Piace perché al classico abito unisce maglie in filato pesante di angora e mohair e ricopre di perline, satin e bagliori la sua notte. Ed il suo giorno.

La collezione Dirk Bikkembergs è all’insegna dell’uomo virile e sportivo, sicuro di sé, tanto da potersi permettere di azzardare con la tinta delle scarpe e degli accessori.

Roberto Cavalli fa sfilare quella che lui chiama “nuova virilità” e crea un rock man alla continua ricerca di virilità. Cavalli dice che “nella moda maschile ci vuole tatto”: intuito e mano. Ecco i velluti operati, i rasi jacquard, le camicie in satin e i montoni a effetto astrakan sulle note del nuovo pezzo delle “Vibrazioni”. Moda e musica insieme per un duetto ben apprezzato.

Moschino veste i ragazzi di paillettes con panta multi color, ma non dimentica il simbolo del cuore declinato su macro e micro spille che ricoprono le giacche in tessuto lucido.

Svolta quasi anti fashion sulla passerella di palazzo Mezzanotte dove Carlo Pignatelli Outside vira verso l’intelletual chic. O meglio “tzigano”. Montoni arricchiti di intarsi, lavorazioni patchwork, utilizzati anche per giacche e gilet. Fantasie floreali per un mix-match che strizzano l’occhio a Fellini e al musical Hair. Dal gusto profondamente hippy. Un "Gipsy Traveller" girovago su più fronti, in bilico tra le ispirazioni nostalgiche del musicista Goran Bregovic o le atmosfere cinefili del regista serbo Emil Kusturica. Tornano l’eskimo e i cappotti in lana cotta e si indossano su dolcissime maglie di cachemire slabbrate. Gli occhiali sono immancabili e dal gusto rétro, forme anni '70 in tartaruga trasparente e metallo cromato che completano la nuova collezione degli
accessori.

Gucci si ispira a Eugene Huntz, leader dei Gogol Bordello, con una collezione rock star di ispirazione russa, ma rivisitata in chiave contemporanea, arricchita di tradizione folk, ricami e borchie.

Enrico Coveri sceglie, invece, un gentiluomo di campagna. Viveur e uomo amante del lusso, veste completi da caccia alla volpe e pull colorati molto chic. Ma anche gipsy. Un uomo che non disdegna i completi bianchi, sia nelle mise da vero zingaro del lusso, che con sciarpone e intarsi in cachemire.

L’uomo di Laura Biagiotti ama i pullover. In contrasto con le giacche e le camicie aderenti, diventano accessori e capispalla che ammorbidiscono il look con eleganza e un pizzico di eccentricità.

All’interno di uno spazio post industriale con passerella trasparente Andrew Mackenzie declina il suo invito rosso scarlatto su modelli in stile gothic. I ragazzi, membri di un gruppo del tardo diciannovesimo secolo, amanti della poesia e della musica, incarnano l’eleganza di re Edoardo, con giubbotti in pelle stile bikers, finte spalline e camicie in organza, mentre il denim è studiato nei minimi dettagli, con il suo taglio strettissimo e il cavallo molto basso. Nero e rosso accesso, cappotti e giacche di pelle per un look che ricorda molto “I ragazzi di vita” di Pasolini.

Andrea Caravita
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Vecchio 15-01-2008, 10:07
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14 gen. - Zucchero si conferma al vertice della classifica degli album piu' venduti mentre il vecchio Elvis Presley si riprende il primo posto dei brani piu' scaricati dalla rete ai danni di Ligabue che, comunque, si consola con il secondo posto in entrambe le graduatorie.




A dominare la classifica Fimi-Nielsen dei cd piu' venduti e' ancora Zucchero con il suo "All the Best". Secondo posto per Ligabue ("Primo tempo") e terzo per la Nannini ("Gianna Best").
Seguono in ordine Ramazzotti ("E2"), Venditti ("Dalla pelle al cuore"), Celentano ("Dormi amore"), Radiohead ("In Rainbows").

Ottavo posto per la Pausini ("San Siro 2007"), e nono per Mario Biondi ("I love you more live"). Chiudono al decimo posto i Negramaro con la loro "Finestra".
Per i brani piu' scaricati da Internet, primo posto per Elvis con il remixato "Baby,let's play house". Alle sue spalle "Niente paura" di Ligabue. Seguono Alicia Keys ("No One") e Timbaland feat.One Republic ("Apologize").
Tra le compilation ancora sul gradino piu' alto del podio "High School Musical 2" seguito da "50 Zecchini d'oro".
Vasco Rossi si conferma primo nella classifica dei dvd piu' venduti con "Vasco@Olimpico.07". Tokio Hotel secondi ("Zimmer 488 live in Europe") e Queen terzi con il loro live a Montreal. (AGI)

Ultima Modifica di hurt : 15-01-2008 10:09
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